• Enrico Donaggio, Il comunismo come verità e seduzione (2009).

    http://www.alfabeta2.it/2011/06/09/il-comunismo-come-verita-e-seduzione

    Comunista è, almeno sino a oggi, chi è disposto a farsi carico dei misteri dolorosi e gioiosi della passione politica qui lucidamente scandita: dare senso e giustizia a una violenza necessaria, trasformandola da catastrofe in redenzione e licenza di uccidere; tener testa, senza disperare, al disgusto opaco per una realtà che sconforta; non salvarsi da soli, in nome di una felice e incolume eccezionalità, ma educarsi reciprocamente, in una pedagogia emancipativa che, secondo la notevole intuizione di Ranciére, non conosce asimmetrie di competenza.

    Difficile immaginare moltitudini di individui che oggi, pur con infinite ragioni e interessi per farlo, si sottoporrebbero in buona fede a un esame tanto severo, nella speranza di rivoluzionare se stessi e il mondo. Una cosa però è chiara: il futuro dell’ipotesi comunista dipende, in larghissima misura, anche da uno scontro tra promesse di felicità concorrenti.

    Da un lato c’è la felicità delle api di Mandeville, tre secoli dopo: il comunismo in un uomo solo. Ogni consumatore, isolato nella lotta per il benessere, adempie in forma atomizzata e mercificata il sogno di realizzare in toto il potenziale di espressività del genere umano. Esonerato, tra l’altro, dall’obbligo di raggiungere inarrivabili vette di eccellenza nelle poliedriche manifestazioni di sé. In questo sgravio dalle responsabilità nei riguardi del resto del mondo, unito a un’indulgenza assolutoria verso la propria imperfezione morale, si cela la fonte di fascino e profitto di questo tipo di eudaimonia.

    Dall’altra una felicità comunista tutta da inventare. Una prospettiva oggi colonizzata dall’immaginario capitalistico, con una perversione che la disinnesca evocandola di continuo. Stretta in una morsa tra un’utopia esigente ed elitaria – il comunismo dei santi, evocato da Fortini – e l’utopia del benessere osceno. Al tratto virtuoso del pensiero dell’emancipazione – privare la vita del suo destino di umiliazione, additando una dimensione di ulteriorità nobilitante – occorrerebbe insomma aggiungere un elemento non tanto edificante, quanto entusiasmante. E, soprattutto, una politica e delle istituzioni che sorreggano e incoraggino un desiderio così oneroso da perseguire da soli.

    #communisme
    #Enrico_Donaggio

    • Pour celles et ceux qui lisent la langue du Bel Paese, ou peuvent corriger par eux-mêmes les bizarreries de Google Trad, une très belle tentative de redéfinition du communisme, comme partie intégrante d’un projet d’émancipation. Non pas la position d’un Absolu mystique à la Badiou/Zizek, mais l’horizon des tentatives destinées à arracher à la culture du néocapitalisme ce qu’il a fait, avec notre consentement, de notre aspiration naturelle au bonheur et à la communauté.

    • NB : L’auteur de ce texte, Enrico Donaggio, fera un cycle de conférences (en français et/ou avec un appui de traduction) à l’Université de Nanterre en mars prochain.