Buongiorno, qui Radio ghetto
I minuti prima della trasmissione sono concitati. Si controlla che tutto funzioni, nonostante la polvere su mixer e computer. Si ripassano domande e nomi: Omar dal Gambia, Akhet dalla Costa d’Avorio, Boubacar dal Senegal, Anassé dal Burkina Faso. Si scuote il generatore, per sentire se la benzina basterà a registrare i trenta minuti destinati a dodici radio italiane e al blog di Radio ghetto – Voci libere.
Siamo al #Gran_Ghetto: la più grande tra le città temporanee dei braccianti africani, al confine tra i comuni pugliesi di Foggia, San Severo e Rignano Garganico, che d’estate ospita quasi 2.500 dei lavoratori impegnati in questa zona nella raccolta del pomodoro. L’antenna e i cartelli colorati distinguono la baracca di plastica e cartone di Radio ghetto dalle decine di altre della baraccopoli. Si trasmette, e si vive, tra le puzze dei canali di scolo a cielo aperto e dei mucchi di spazzatura.
▻http://www.internazionale.it/reportage/2015/09/03/caporalato-puglia-radio-ghetto
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Le site de la radio:
▻https://radioghettovocilibere.wordpress.com
@albertocampiphoto: bisognerebbe fare un reportage!
cc @daphne