Lo squilibrio dei sessi alla nascita nel contesto migratorio. Anche in Italia
A partire dagli anni ’80, il rapporto di mascolinità alla nascita è cresciuto notevolmente in alcuni paesi, soprattutto asiatici, e ci si aspetta che rimanga significativamente più alto di quello teoricamente atteso almeno per i prossimi 30 anni, distanziandosi in maniera evidente da quella “costante demografica” per cui, in condizioni non perturbate, nascono mediamente circa 106 maschi ogni 100 femmine. E’, ad esempio, il caso di Cina (115,9 nel 2014), Azerbaijan (115,6 nel 2013), Vietnam (112,2 media 2013/2014), India (110,0 media 2011/2013) e Albania (109,0 media 2012/2013 – Figura 1). Valori così elevati si spiegano solo con pratiche di selezione prenatale, dovute alla preferenza delle coppie per il figlio maschio.La preferenza per il figlio maschio è molto diffusa nei sistemi sociali patrilineari, in particolare nei paesi del Sud Est asiatico. Le bambine che mancano all’appello, al momento della nascita, conseguenza diretta di tale pratica, secondo stime recenti (Bongaarts e Guilmoto, 2015) sarebbero state quasi 1,7 milioni in tutto il mondo.
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