Confine di S[s]tato
Autunno 1947. Dopo mesi di intense trattative viene ridisegnato e stabilito definitivamente il confine che separa i territori italiano e francese in questo piccolo angolo d’Europa: le ’terre alte’ che costituiscono l’ampia area montana del #colle_di_Tenda sono da quel momento attraversate da una linea poco più che immaginaria, a tratti flebile e riconoscibile solo grazie a solitari cippi in pietra, tracciata dalla mano dell’uomo su un territorio che, nonostante tutto, continua a conservare intatto il suo profondo spirito selvaggio e incantevole, ’disegnato’ nel corso di un tempo lunghissimo da una natura estremamente generosa.
È questo l’aspetto che più colpisce chi decide di incamminarsi su per questo tratto delle Alpi Marittime: ci si trova di fronte a uno spazio fatto di rocce e di aria, sospeso tra innumerevoli crinali, valloni, antri e cime che sembrano letteralmente aggrappate a un cielo che nelle giornate di sole pare fatto di cobalto. Lo sguardo dell’osservatore può così spaziare a 360 gradi senza incontrare ostacoli, in un ’abbraccio’ visivo che restituisce il giusto ordine alle cose e riconosce alla natura il ruolo che le spetta, facendo in definitiva apparire l’azione esercitata dall’uomo – con la sua illusoria volontà di controllo e di delimitazione – come un trascurabile incidente di percorso destinato a non durare
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