La “#Pudicizia”, scultura e segreti
La “Pudicizia” è opera dello scultore veneziano #Antonio_Corradini (1688-1752) e si trova nella cappella #Sansevero (conosciuta anche come chiesa di Santa Maria della Pietà o “Pietatella”), a Napoli.
Il progetto iconografico della cappella Sansevero, che si trova nelle vicinanze di piazza San Domenico Maggiore, è il parto della fantasia esoterica di Raimondo di Sangro (1710-1771), illuminista, alchimista, massone e letterato campano.
Egli volle restaurare questa costruzione sacra risalente agli inizi del XVII secolo per farne la cappella funeraria dei componenti del proprio aristocratico casato, del quale, contestualmente, intendeva celebrare il valore, la nobiltà e le virtù.
In quegli spazi trasfuse il suo messaggio segreto che è sempre stato oggetto di disparati tentativi d’interpretazione.
Tra le opere che di Sangro commissionò per decorare gli spazi della cappella gentilizia, tre sono le più importanti: il “Cristo velato” (capolavoro di Giuseppe Sanmartino), il “Disinganno” (di Francesco Queirolo) e, appunto, la “Pudicizia” di Corradini, artista di fama europea.
La statua, un’allegoria della Sapienza, è dedicata a Cecilia Gaetani dell’Aquila d’Aragona, madre del di Sangro, la quale morì quando il figlio non aveva compiuto ancora un anno.
Il velo che aderisce con grande naturalezza alle flessuosità del corpo è realizzato con straordinaria maestria.
Dietro quel velo è nascosto il dolore del figlio.
E tanti altri suoi segreti che non saranno probabilmente mai rivelati.
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