• 25 anni dall’omicidio di #Ilaria_Alpi e #Miran_Hrovatin

    Il fumetto ripercorre a ritroso gli ultimi giorni di vita di Ilaria e Miran, a partire da quei colpi di pistola alla testa sparati da un commando somalo, colpi che dall’interno di quel pick-up hanno rimbombato fino in Italia. Era il 20 marzo 1994. Come pezzi di un puzzle mai finito, i capitoli fanno breccia nelle ricerche condotte dai due sul traffico di armi dall’Italia alla Somalia, sui rifiuti tossici nocivi presumibilmente seppelliti sotto scuole e strade, come la Garoe-Bosaso, e sul ruolo del peschereccio Farah Omar, all’epoca sequestrato al porto di Bosaso.

    Assemblando prove accertate con elementi non confermati o di finzione, indicati e distinti dallo stesso sceneggiatore nella sua nota finale, l’opera sposa l’ipotesi dell’esecuzione premeditata volta ad insabbiare le prove raccolte da Ilaria e Miran. Attraverso una narrazione volutamente scarna e necessariamente non esaustiva, vengono presentati degli squarci che aiutano ad entrare nella complessità della vicenda. Sfruttando poi il potere divulgativo e di denuncia del graphic journalism, i disegni ad acquerello di Francesco Ripoli, basatisi in parte sul materiale fotografico disponibile, riescono a trasmettere allo stesso tempo la tragicità del duplice omicidio, la passione per il giornalismo d’inchiesta che animava Ilaria Alpi e il bisogno di giustizia che persiste. Un bisogno di giustizia che cresce e si alimenta man mano che si aggiungono elementi durante la lettura, nella vana speranza di trovare tutte le tessere del puzzle.


    http://afrologist.org/25-anni-omicidio-ilaria-alpi-miran-hrovatin

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