Le terapie intensive al collasso, ipotesi choc : scelta in base all’età
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Combien de temps avant que l’on décide plutôt de sauver celui qui à la meilleure #assurance (la plus coûteuse) et surtout celui qui pourra le mieux assumer « dépassement d’honoraires » et « prime » en dessous de table ?
Parce que ceci a toujours été le véritable objectif des #réformes des systèmes de #santé : réduire la voilure pour réserver les soins à ceux qui en ont les moyens.
#inégalités #épidémie #coronavirus
Di fronte al disagio, anche psicologico, che li sta mettendo a dura prova, la Società italiana anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva (Siaarti) ha deciso così di mettere nero su bianco alcune raccomandazioni ad uso interno destinate a sollevare polemiche e a far discutere il mondo scientifico e non solo: in caso di condizioni eccezionali, di squilibrio tra necessità e risorse disponibili, occorre “puntare a garantire i trattamenti di carattere intensivo ai pazienti con maggiori possibilità di successo terapeutico: si tratta dunque di privilegiare la “maggior speranza di vita”.
Il che vuol dire anche che tra un paziente giovane e uno anziano - secondo il modo di vedere degli anestesisti - è meglio preferire il primo. In altre parole, in qualche modo, la categoria rivendica quasi il diritto di scegliere chi salvare e chi lasciare al suo destino.