Becky è morta
«Riposa in pace, Becky. Sarai sempre nel mio cuore», diceva una pagina Facebook un paio di mesi fa. Mi capita spesso di ricevere messaggi, SMS e chiamate da parte delle donne migranti che ho intervistato come antropologa durante la mia ricerca sulla migrazione e sul traffico di esseri umani dalla Nigeria e dalla Thailandia verso l’Europa. Ricevo un po’ di tutto da loro: dagli itinerari di viaggio alle domande sulle rotte migliori per raggiungere l’Europa, selfies con visi che mandano baci o con occhiali da sole, foto di neonati, immagini di cibo, fino a brevi messaggi in cui mi chiedono se possono prendere in prestito del denaro da me. Di tanto in tanto, ci sono anche gli annunci funebri. Un fratello è morto nel deserto del Sahara sulla strada per l’Europa, una donna thailandese è stata accoltellata da un cliente in un bordello danese, un’altra uccisa in un incidente stradale in Thailandia. È stato un amico di Becky a notificare la sua morte.
▻http://wots.eu/2016/11/08/becky-e-morta
#asile #migrations #réfugiés #film #Becky's_journey #décès #prostitution #traite #trafic_d'êtres_humains #femmes #documentaire #grossesse