’Sulla pelle dei profughi hanno mangiato in tanti’
Per evitare che il sospetto spazzi via anche ciò che di buono viene fatto, e non è poco, il Cantone dovrebbe togliere quel velo opaco che finora ha coperto i mandati ad associazioni e privati che si occupano dei migranti". A sfogarsi è una persona che conosce bene ciò che succede nelle stanze dell’Ufficio cantonale del sostegno sociale e dell’inserimento (Ussi). Una «gola profonda» nauseata da certe situazioni e che ora ha deciso di raccontare cosa, a suo dire, non va. Un racconto che il Caffè riporta tutelando, per ovvie ragioni, la sua identità. Alcune delle accuse riguardano l’#Ussi, il cui capoufficio negli scorsi giorni, per decisione del Dipartimento sanità e socialità, è stato esautorato di ogni responsabilità sul Servizio richiedenti l’asilo. Una conseguenza dello scandalo per il mandato diretto, e non registrato nella lista delle commesse pubbliche, assegnato ad #Argo1, la società di sicurezza privata finita nella bufera giudiziaria, che aveva ottenuto un incarico milionario per la sorveglianza in tre centri per i richiedenti l’asilo (la cifra ipotizzata sarebbe di oltre 3 milioni di franchi sull’arco degli ultimi due anni e mezzo).
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