Migranti, l’Austria : « Dovremo proteggere il confine con l’Italia »

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  • Migranti, l’Austria: «Dovremo proteggere il confine con l’Italia»

    Scatta quella chiusura delle frontiere nel cuore dell’Europa che potrebbe tagliare fuori l’Italia dal resto del continente e provocare un effetto domino capace di far vacillare Schengen e la stessa Unione. Dopo l’accordo tra la Cdu di Angela Merkel e la bavarese Csu del ministro degli Interni Horst Seehofer, è l’Austria (in accordo con Berlino) ad annunciare che «proteggerà i confini meridionali». Decisione presa dal Cancelliere Sebastian Kurz e dal suo vice, il leader dell’ultradestra dell’Fpoe Christian Strache. Di fatto i migranti registrati in Italia e lasciati fuggire a Nord non saranno più accettati dalla Germania. L’Austria sposa la politica di Merkel e annuncia che nemmeno lei li farà passare, scaricando la pressione (politica, i numeri reali sono irrisori) sul Brennero. E con Salvini lesto a rilanciare: «L’Austria chiude i confini? Sono pronto da domani a ripristinare i controlli al Brennero perché l’Italia ha solo da guadagnarci, sono più i migranti che tornano da noi di quelli che vanno da loro».

    Ecco la temuta crisi di Schengen, annunciata da settimane e puntualmente in arrivo. «Un capolavoro di Salvini», incalza il Pd con Filippo Sensi. In effetti l’Italia dalla nascita del governo giallo-verde ha provocato i partner con una strategia di insulti firmata Salvini-Di Maio e con il ricatto sulle navi cariche di migranti (Aquarius e Lifeline), si è detta pronta a stringere alleanze con xenofobi ed estrema destra (tra cui gli stessi austriaci e Seehofer) dagli interessi contrari con quelli della penisola e la scorsa settimana non ha portato a casa nulla al Consiglio europeo di Bruxelles, preparato in modo estemporaneo, senza tessere alleanze reali e con richieste (per quanto legittime) gettate sul tavolo solo a fini di consenso interno.
    Alla vigilia di quel summit Conte aveva annunciato che in caso di successo a Bruxelles avrebbe accettato una soluzione sui migranti secondari, ovvero i richiedenti asilo registrati da noi e lasciati scappare in Germania. Ma pur rivendicando un successo al vertice Ue (non suffragato dai fatti), si è rifiutato di negoziare quel trattato bilaterale capace di salvare Merkel dalle bordate di Seehofer. E in giro per l’Europa diversi osservatori si chiedono se il fine ultimo di Salvini e Di Maio non sia quello di far cadere la Cancelliera, se non di provocare una crisi europea capace di ridimensionare l’Unione nel nome di un’ideologia sovranista che coincide con quella di Vladimir Putin e di chi dall’esterno (lo stesso Trump) vorrebbe dare un colpo alla Ue per poi dettare legge ai singoli stati nazionali.

    Ad ogni modo, Merkel ha salvato il governo accordandosi su Seehofer sui respingimenti, innescando l’annunciato effetto domino su Schengen, evitabile solo con un accordo a tre tra Roma, Vienna e Berlino (non a caso Seehofer spiegava che «parleremo anche con l’Italia»). In mattinata lo stesso Kurz, da due giorni presidente di turno dell’Unione, di fronte alla plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo ha ribadito che Schengen sarà salva solo se si bloccheranno gli sbarchi: «Un’Europa senza confini interni funzionerà solo se saranno protetti i confini esterni». Dall’alleato di Salvini non una parola sulla solidarietà, sulla riforma di Dublino che porterebbe alla ripartizione tra partner dei richiedenti asilo. Quanto alla chiusura dei confini esterni, proprio oggi l’Unione africana ha condannato l’idea europea di istituire campi per migranti ("piattaforme") nel Sahel.

    Il dibattito a Strasburgo è stato duro. Il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, ha ricordato a Kurz la necessità di approvare la riforma di Dublino (tra l’altro il testo approvato a gennaio da Strasburgo garantirebbe l’Italia e permetterebbe ai Visegrad di restare fuori dalla ripartizione per un decennio). Ma è il clima politico che dovrebbe far riflettere. Il capogruppo dei liberali, Guy Verhofstadt, ha ricordato che i numeri dimostrano che «non c’è nessun crisi migratoria, c’è una crisi politica sulle spalle dei migranti creata da Salvini e dai suoi amici, come Orban, che però sono solo d’accordo solo nel dire che non vogliono i migranti a casa loro». Il presidente dei deputati socialisti e democratici, Udo Bullmann, ha ammonito: «Dovete smilitarizzare le frontiere, state distruggendo Schengen». Il leader dei Verdi, Philippe Lamberts, ha concluso: «Non ho mai avuto paura dell’estrema destra, ma siamo tutti in pericolo quando le sue idee contaminano i partiti che erano al cuore dell’Europa e della democrazia». Riferimento ai popolari di Kurz. In effetti i toni dei sostenitori di Kurz sono preoccupanti, riportano il pensiero al passato: le voci del populismo e della destra estrema stanno montando all’interno dei governi di mezza Europa e dopo le europee del 2019 anche a Strasburgo - cuore della democrazia europea - potrebbero non essere più una trascurabile minoranza.

    http://www.repubblica.it/esteri/2018/07/03/news/migranti_austria_frontiere-200704252/?ref=search
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