«Non buttatelo quando si rompe». Ecco la scuola degli aggiustatutto - Repubblica.it
▻http://www.repubblica.it/tecnologia/2013/04/09/news/non_buttate_quando_si_rompe_ecco_la_scuola_degli_aggiustatutto-56245835/?ref=search
«Non buttatelo quando si rompe». Ecco la scuola degli aggiustatutto - Repubblica.it
▻http://www.repubblica.it/tecnologia/2013/04/09/news/non_buttate_quando_si_rompe_ecco_la_scuola_degli_aggiustatutto-56245835/?ref=search
Greece’s Golden Dawn leader Nikolaos Mihaloliakos held
Greek police have arrested the leader of the far-right Golden Dawn party, #Nikolaos_Mihaloliakos, on charges of forming a criminal organisation.
Χειροπέδες σε Μιχαλολιάκο, Κασιδιάρη, Παναγιώταρο, Λαγό
Στο πλαίσιο αστυνομικής επιχείρησης, νωρίς το πρωί του Σαββάτου, συνελήφθησαν μέλη του ηγετικού πυρήνα της Χρυσής Αυγής, ανάμεσα στα οποία ο ΓΓ της Νίκος Μιχαλολιάκος και οι βουλευτές Ηλίας Κασιδιάρης, Ηλίας Παναγιώταρος και Γιάννης Λαγός. Τις εξελίξεις δρομολόγησε παραγγελία της Εισαγγελίας του Αρείου Πάγου, αφού τεκμηριώθηκε ότι το νεοναζιστικό κόμμα συνιστά εγκληματική οργάνωση. Προηγήθηκε τα ξημερώματα η ενημέρωση της κυβέρνησης, όπως και σύσκεψη των υπουργών Δημόσιας Τάξης, Δικαιοσύνης και Εσωτερικών.
Coup d’arrêt aux néonazis d’Aube dorée en Grèce
Dix jours après l’assassinat du rappeur grec Pavlos Fyssas, connu sous le nom de scène Killah P, tué par un militant néonazi affilié à Aube dorée, la police grecque a porté samedi matin un coup d’arrêt à ce mouvement.
▻http://www.rue89.com/2013/09/28/coup-darret-neo-nazis-daube-doree-grece-246147
Arrestato Nikos Michaloliakos,
leader dei neo-nazi di «alba dorata»
L’accusa è di appartenere a una organizzazione criminale. Con lui sono stati presi il deputato e portavoce del partito Ilias Kassidiairis e altri due parlamentari. Tra gli arrestati anche il segretario della sezione del quartiere di Nikea, a cui apparteneva Yorgos Rupakias, l’assassino di Fyssas, reo confesso
▻http://www.repubblica.it/esteri/2013/09/28/news/arrestato_leader_alba_dorata-67436872
Police finds three guns at Golden Dawn leader’s house
Police found three unregistered guns at the house of Golden Dawn leader Nikos Michaloliakos during the morning raid that led to his arrest in tandem with the arrests of party spokesman Ilias Kasidiaris and Greater Piraeus deputy Yiannis Lagos, Skai reported on Saturday afternoon citing police sources.
▻http://www.ekathimerini.com/4dcgi/_w_articles_wsite1_1_28/09/2013_520682
Vague d’arrestations des membres d’Aube dorée
Le fondateur du parti néo-nazi Aube dorée, le député Nikolaos Michaloliakos, a été arrêté le 28 septembre. Une vaste opération de police contre le mouvement d’extrême-droite est en cours.
▻http://www.courrierinternational.com/revue-de-presse/2013/09/28/vague-d-arrestations-des-membres-d-aube-doree
Le leader d’AUBE DORÉE menotté
Grèce : vaste coup filet chez les néo-nazis d’Aube dorée
Samedi 28 septembre, les autorités grecques ont frappé un grand coup contre le parti néo-nazi fondé en 1980 par Nikolaos Michaloliakos. Fort de 18 députés, Aube Dorée fait régner la terreur, s’attaquant physiquement aux migrants, aux militants de gauche, aux LGBT. À l’origine de ce vaste coup de filet, le meurtre d’un rappeur antifasciste qui a choqué l’opinion publique.
Photo de la « prise » de la police grecque chez le député de l’Aube dorée Christos Pappas, un véritable attirail nazi pic.twitter.com/ft4GVkHFVV
▻https://twitter.com/ElisaPerrigueur/status/384983820451078145/photo/1
#Greece : Two more #GoldenDawn MPs behind bars ▻http://glykosymoritis.blogspot.com/2014/01/greece-two-more-golden-dawn-mps-behind.html … #rbnews #ertopen #gr2014eu @teacherdude pic.twitter.com/i5aClYt08Q
▻https://twitter.com/glykosymoritis/status/422309882247643136/photo/1
2 Far-Right Greek Lawmakers Are Accused of Criminal Activity
ATHENS — Two lawmakers from Greece’s far-right party, Golden Dawn, were ordered to be taken into custody late on Saturday on charges of joining and directing a criminal organization. The decision was part of a government crackdown on the party, which has been condemned by European authorities as neo-Nazi and violent.
▻http://www.nytimes.com/2014/01/12/world/europe/2-far-right-greek-lawmakers-are-accused-of-criminal-activity.html?smid=tw-s
Another Golden Dawn MP placed behind bars
Another Golden Dawn MP was placed behind bars on Sunday, meaning a third of the Greek far-right party’s 18 lawmakers are currently being held in pre-trial detention.
▻http://www.ekathimerini.com/4dcgi/_w_articles_wsite1_1_12/01/2014_535573
#Crotone: chiuso #Cie, devastato da una rivolta dopo la morte di un immigrato
Il decesso di un marocchino all’origine della protesta che ha portato alla chiusura del #Centro_di_identificazione_e_di_espulsione di #Isola_Capo_Rizzuto. L’uomo sarebbe morto per un malore, di cui non si conoscono le cause
▻http://www.repubblica.it/solidarieta/immigrazione/2013/08/19/news/chiuso_il_cie_di_crotone_devastato_da_una_rivolta_dopo_la_morte_di_un_immigrato-64989177/?ref=HRER1-1
#Italie #centre_d'accueil_pour_requérants_d'asile #décès #migration #réfugié #asile #mort
Rivolta nel Cie di Crotone, la sentenza: “Fu legittima difesa”
I tre cittadini nordafricani protagonisti della rivolta nel Cie di Crotone (precisamente di Isola capo Rizzuto) che lanciarono alla Polizia oggetti vari – tra cui rubinetti e grate – agirono per “legittima difesa”. Lo ha stabilito il tribunale di Crotone nella sentenza n. 1410 del 12/12/12.
▻http://frontierenews.it/2013/01/rivolta-nel-cie-di-crotone-la-sentenza-fu-legittima-difesa
Rivolta al Cie, la Polizia usa lacrimogeni e manganelli
Un gruppo di immigrati non voleva rientrare nelle stanze. Fra ospiti e agenti è seguita una collutazione
▻http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2013/08/11/news/rivolta-al-cie-la-polizia-usa-lacrimogeni-e-manganelli-1.75
#révolte #police #centre_d'identification_et_d'expulsion #Italie #Cie #migration #Gradisca #gaz_lacrymogène #matraque
Camere a gas - Cie di Gradisca
▻http://www.memoriaeimpegno.org/index.php?option=com_content&view=article&id=206:cie-gradisca-lacri
Cie di Gradisca - ennesima protesta dei detenuti
Sono circa le 21.30 del 12 agosto 2013 al CIE di Gradisca d’Isonzo (Go). Poco più di ventiquattr’ore fa l’Onorevole Pellegrino (SEL) ha effettuato una #visita a sorpresa alla struttura per verificare i fatti della notte di giovedì 8 agosto (in cui cadeva la fine del Ramadan), in cui ci sarebbero stati degli #scontri tra #migranti e #forze_dell'ordine con lancio di #lacrimogeni nei cortili interni delle camerate.
▻http://www.memoriaeimpegno.org/index.php?option=com_content&view=article&id=207:cie-di-gradisca-en
Dramma al Cie di Gradisca, due persone precipitano dal tetto nella notte: una è grave
CRONACA È stata portata d’urgenza all’ospedale di Cattinara: i migranti trattenuti reclamano un trattamento più umano
▻http://www.triesteallnews.it/index.php/cronaca/4894-dramma-al-cie-di-gradisca-due-persone-precipitano-dal-tetto-nell
Manconi: «Immigrato in gravi condizioni. Chiudere il Cie di Gradisca d’Isonzo»
Il presidente della Commissione diritti umani del Senato segnala la protesta di una ventina di immigrati saliti sul tetto del Cie in provincia di Gorizia, dove vigono «condizioni di vita disumane, abusi e violenze». Due sono precipitati. «Alfano affronti con urgenza la questione». Intanto, a Catania domani lutto cittadino per i sei migranti egiziani annegati sabato scorso. Nuovo sbarco nel siracusano
▻http://www.repubblica.it/cronaca/2013/08/13/news/manconi_grave_immigrato_chiudere_cie_di_gradisca-64724921
Grave e persistente condizione di degrado nel CIE di Gradisca d’Isonzo: urge chiusura immediata
La protesta al Cie di Gradisca
Ieri a Gradisca d’Isonzo (Gorizia) si è tenuta una manifestazione per chiedere la chiusura immediata del CIE, considerato – per le condizioni in cui versano gli immigrati lì trattenuti – il peggiore d’Italia.
▻http://www.progre.eu/2013/08/18/la-protesta-al-cie-di-gradisca
Protesta al Cie di Gradisca
«Il centro deve chiudere»
Dopo gli incidenti dei giorni scorsi, manifestazione congiunta dentro e fuori dalla struttura per denunciare le condizioni di vita dei detenuti. Decine di immigrati sono saliti sul tetto mentre un presidio di duecento persone si è radunato all’esterno
▻http://www.repubblica.it/cronaca/2013/08/17/news/protesta_al_cie_di_gradisca-64916546
Tensione a #Lampedusa: corteo di #migranti fuggiti dal centro di accoglienza
–-> Un #cortège de #migrants qui ne veulent pas rentrer dans leur #centre_de_détention parce qu’ils ne veulent pas être identifiés en #Italie, car ils pensent ne pas pouvoir obtenir une vraie protection dans ce pays
In duecento, prevalentemente eritrei, manifestano in paese: non vogliono essere identificati. Tra loro molte donne e minori. La cronaca di Valeria Brigida
▻http://video.repubblica.it/mondo-solidale/tensione-a-lampedusa-corteo-di-migranti-fuggiti-dal-centro-di-accoglienza/135537/134071?ref=HREC1-6
#protestation #identification #asile #réfugiés #empreintes_digitales #résistance #identification
Lampedusa, profughi in rivolta. «No alle impronte digitali»
Una manifestazione spontanea di oltre 200 persone, per lo più eritrei, con tante donne e tanti bambini, sta avendo luogo nell’isola. Le persone sono fuggite dal centro di accoglienza che non riesce più a contenere la gente che arriva, a centinaia, ogni giorno. Il rifiuto delle impronte trova ragione nel fatto che l’identificazione in Italia impedirebbe loro di scegliere altri paesi europei
▻http://www.repubblica.it/solidarieta/profughi/2013/07/20/news/lampedusa_profughi_in_rivolta_no_alle_impronte_digitali-63375459
Lampedusa, vincono gli eritrei. No alle impronte digitali
–-> Lampedusa: les erythréens gagnent, pas d’empreintes digitales
Sull’isola dopo la protesta degli immigrati per i riconoscimenti di identità. Con la mediazione del parroco si raggiunge un accordo: saranno trasferiti in altre città a piccoli gruppi
Accord: les migrants seront transférés dans d’autres petites villes en petits groupes
▻http://www.repubblica.it/cronaca/2013/07/21/news/lampedusa_vincono_gli_eritrei_no_alle_impronte_digitali-63432090/?ref=HREC1-9
Update 3 -Lampedusa Protest on #fingerprints
After long negitiations between a Delegation of the #refugees and the local maior, priest and police (and church people from rome in the background) a compromise was agreed: all protesters can leave Lampedusa without fingerprints, but only in groups of 50 or 60 people day after day.
And they just went back to the camp after 2 Day protest with no or little food, but with a lot of new contacts and the experience of the strength of a common struggle.
Supporters in Lampedusa have to check, if the promise will be kept during next days. And others in italy if the people will not be brought to closed camps in sicily to be fingerprinted by force there...
▻http://kein-mensch-ist-illegal-hh.blogspot.de/2013/07/update-3-lampedusa-protest-on.html
Durant plusieurs jours à Lampedusa, des centaines de migrant-e-s ont manifesté de manière pacifique dans les rues de l’île. Ils refusent la procédure d’identification qui repose sur la prise d’empruntes digitales, une procédure qui les contraindrait à rester en Italie alors qu’ils souhaitent demander l’asile dans un autre pays.
Selon le règlement européen Dublin II 1, les personnes qui sollicitent le statut de réfugié doivent déposer leur demande d’asile dans le premier pays dans lequel ils ont été identifiés. Informé-e-s par leurs proches des mauvaises conditions d’accueil en Italie et de la situation économique du pays, les migrant-e-s demandent à être libres de choisir leur pays de destination ; ils citent en particulier la Norvège, la Suède et l’Angleterre. Les perspectives de trouver un emploi et d’accéder au système éducatif sont en effet limitées en Italie.
Provenant de l’Afrique Subsaharienne, principalement de l’Érythrée, ces femmes et ces hommes ont traversé le Soudan, vécu la tragédie de la traversée du désert avant d’arriver en Libye, pays connu pour le racisme à l’égard des migrant-e-s et l’absence de respect des droits humains, comme dénoncé dans un rapport de mission par la FIDH, Migreurop et JSFM1. Ils n’ont ensuite eu d’autres choix que de prendre la mer dans des conditions périlleuses pour rejoindre l’Europe afin d’être reconnus comme réfugiés et espérer ainsi accéder à leurs droits, vivre en sécurité et dignement. Les capacités d’accueil des centres italiens sont actuellement saturées. Samedi 20 juillet, 950 personnes étaient enfermées dans le Centre de Premier Secours et d’Accueil de Lampedusa, où la capacité officielle serait d’environ 300 places. En l’absence de dispositions claires en matière de durée de détention à l’intérieur du centre d’accueil, le maintien est décidé de façon totalement arbitraire. Une partie des migrant-e-s sont présent-e-s à Lampedusa depuis plus de deux semaines dans l’attente d’un transfert vers la terre ferme.
Samedi 20 juillet, la manifestation s’est terminée sur la place de l’Église où les migrants ont procédé à un long rituel religieux. Ils ont immédiatement été rejoints par les organisateurs, les volontaires et le public du Lampedusa In Festival, ainsi que des représentants des institutions civiles et religieuses Les manifestants ont ensuite discuté longuement avec un représentant de la police qui les a priés de rejoindre le centre en leur promettant que, dès le lendemain matin, les transferts seraient effectués en commençant par les femmes et les enfants. Les migrant-e-s, qui demandaient à être transférés tous ensemble, ont décidé de rester dormir sur la place, renonçant à l’eau et à la nourriture qui ne leur étaient garantis que s’ils rejoignaient le centre. Les opérateurs du projet « Praesidium »2 n’ont pas trouvé de solution alternative. La Préfecture, responsable de la gestion du centre, n’a pas autorisé la distribution des repas. Les associations présentes et certains habitants ont apporté des fruits et de l’eau aux migrant-e-s. Les militants et les forces de l’ordre sont restés toute la nuit sur la place avec les manifestants.
Le lendemain, le dimanche 21 juillet à midi, les migrant-e-s ont continué leur protestation, sous la chaleur et à jeun. Le cortège est passé par le centre de l’île et le port avant de revenir sur la place de l’Église. Le jour même, environ deux cent personnes ont été transférées vers la terre ferme alors que 208 personnes, secourues et interceptées par les garde-côtes au large des côtes libyennes, étaient conduites à Lampedusa.
Dans l’après-midi, après de nouvelles négociations, les manifestants ont finalement accepté de rentrer au centre d’accueil, assurés que leurs requêtes seraient écoutées.
L’association Askavusa dénonce :
l’état d’exception et l’urgence humanitaire permanent comme politique de gestion ordinaire des migrations en Italie
l’instrumentalisation de Lampedusa comme vitrine de la rhétorique de « l’invasion » et du choc culturel et ses conséquences de légitimation des pratiques sécuritaires3
les politiques européennes d’externalisation des frontières vers les pays du sud, notamment par la mise en place du programme Eurosur
le paradoxe des politiques de fermeture des frontières qui fabriquent des « clandestins » à la base du système économique global et désignent les migrant-e-s comme responsables de l’échec de ce modèle.
L’association Askavusa invite à :
respecter l’équilibre social et économique de la communauté lampedusaine et à réviser radicalement le système d’accueil qui porte à l’enfermement des migrant-e-s
repenser le règlement européen Dublin II et du futur Dublin III pour une réelle solidarité entre les États membres afin de garantir les droits des migrant-e-s
réfléchir à une autre gestion de la mobilité garantissant à toutes et à tous le respect de leurs droits et de leur dignité ainsi que la liberté personnelle de chacun-e
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EXTRAITS DE LA VIDEO :
Habitant : « Moi je pense que les personnes doivent manifester dans leurs pays, et non pas chez les autres »
Habitant : « ce n’est pas une bonne image pour le #tourisme »
Habitant : « si ceux qui arrivent à Lampedusa se permettent de faire ce qu’ils veulent, cela signifie que l’Etat n’existe pas »
Manifestant : « Nous refusons de donner nos empreintes digitales car sinon nous devons rester en Italie, ce qui signifie passer encore des années en attendant les documents, sans avoir du travail »
Habitant qui a défilé avec les manifestants : « La majorité de la population sur l’île essaie de cacher les migrants et ont honte de la présence de migrants sur l’île »