Corridoio Nord – 7 parte

/profughi-milano-siria

  • #Reportage : « Corridoio Nord », #réfugiés #syriens en Europe

    A settembre 350 profughi sono stati rimandati in Italia, intercettati mentre cercavano di raggiungere la Svezia. Parte da Milano il nostro reportage che ripercorre il viaggio dei siriani verso il nord Europa

    http://www.qcodemag.it/2013/10/29/siriani-rifugiati-svezia

    Milano è un’isola persa nel mezzo di un mare d’Europa: una Lampedusa sul continente. Da qui dipanano le rotte verso il nord, sinonimo di salvezza: Germania o Svezia, soprattutto. “In Italia non va bene. Non c’è lavoro, non c’è casa”, dice Usan, uno dei pochissimi siriani che parla inglese tra i 270 ospiti di via Aldini, il centro di accoglienza temporaneo approntato dal Comune di Milano con la onlus Progetto Arca. Fino a quest’estate, attraversare l’Europa, era abbastanza semplice. Da settembre le polizie di Austria, Germania e Francia hanno man mano intensificato i controlli e sono iniziati i primi “respingimenti via terra”. Chi viene fermato è costretto a rientrare in Italia. Fino ad agosto venivano respinti dall’Austria in media 150 profughi al mese, a settembre sono stati più del doppio: 350. Dato che treni e autobus sono sempre più sorvegliati, si è ingrossato il mercato dei passeur illegali, “scafisti di terra” che offrono viaggi in auto verso le principali città del nord Europa con prezzi che variano tra gli 800 e i 2mila euro a persona.

    http://www.qcodemag.it/2013/10/31/corridoio-nord-2-parte

    31 ottobre 2013 – FREJUS/PARIGI - “Ha il visto?” domanda la poliziotta. “No”, replica l’uomo con l’aria rassegnata di chi sa già come andrà a finire. “Dove abita?”. Silenzio. “In Francia o in Italia?”. “In Francia”. La parola si rompe a metà, come se la voce non fosse in grado di sorreggerla fino in fondo. L’autobus è appena arrivato alla frontiera con la Francia, dopo quattro ore di viaggio da Milano. Una volante della gendarmeria ferma la corsa per il controllo di routine. È a questo punto che cominciano i problemi per l’uomo seduto alla quinta fila.

    http://www.qcodemag.it/2013/11/05/corridoio-nord-4-parte

    5 novembre 2013 – “Non è stata una mia scelta. Avessi potuto, avrei chiesto un paese scandinavo”. Questa frase la scandiscono Anas e Jasem, studenti universitari siriani di 22 e 27 anni, arrivati in Francia per riprendere gli studi dopo tre anni di conflitto. Sono a Parigi quasi per caso. L’uno, Anas, ha parenti in Francia da ma decina d’anni: sono loro la garanzia per il visto di transito a Parigi. Il lasciapassare che permette di partire per l’Europa. L’altro Jasem (in foto), ha avuto in sorte di lavorare con un giornalista francese ferito durante il conflitto. Come unico testimone dell’evento, è stato chiamato a Parigi. È stato in prigione tre volte a Damasco, per aver preso parte alle manifestazioni anti Assad.

    http://www.qcodemag.it/2013/11/06/profughi-siria-svezia

    6 novembre 2013 – Da quando ha messo piede a Malta, ha trascorso un mese in giro per l’Europa, in cerca d’asilo. Ahmed, 22 anni, a Tripoli lavorava in un bar: “La situazione in Libia è ancora molto pericolosa, dovevo andarmene anch’io”, racconta. Così appena l’ambasciata maltese a Tripoli, l’unica ancora rimasta attiva insieme a quella italiana, gli concede un visto turistico valido per espatriare, comincia il gioco dell’oca con in palio un posto sicuro per vivere in Europa. Come ha ottenuto il foglio di carta con cui essere della partita? Ahmed glissa: dice solo che è stato difficile. Servono tangenti? No, risponde. Più che denaro, spiegano gli operatori delle associazioni che fanno accoglienza in Francia, servono buone referenze. Nomi che sappiano spalancare le porte. Forse è anche il caso di Ahmed.

    http://www.qcodemag.it/2013/11/07/profughi-siria-svezia-2

    7 novembre 2013 - Da fuori l’edificio è anonimo, in una via semibuia a Nørrebro, quartiere nord di Copenaghen. Dentro c’è un mondo colorato e informale, dove regna una confusione che a modo suo ha un senso. Si chiama Trampolinhuset e già il nome ha un suo perché: “Il primo ministro ha detto che la Danimarca deve dare una spinta ai richiedenti asilo. Un nostro membro storico, richiedente asilo da nove anni, ha detto che non se ne fa nulla: ha bisogno di un trampolino” spiega Morten Goll, di mestiere videoartista devoto alla causa dei rifugiati tanto a fondare questo spazio sociale. Il lavoro è tanto e Goll finisce sempre risucchiato in un vortice fatto di consulenze legali e accoglienza di rifugiati nella casa: oggi sono circa 200. Goll è aiutato da quattro operatori e circa 50 volontari, che animano la Trampolinhuset con workshop, incontri formativi sul tema dell’asilo, corsi di arabo, danese e inglese, partire di calcio e feste. Oltre a tre sportelli legali con cui aiutano nelle pratiche i richiedenti asilo.

    http://www.qcodemag.it/2013/11/09/profughi-milano-siria

    9 novembre 2013 – MALMOE – “Ehi, italiani?”. Ibrahim, classe 1986, da Aleppo, è arrivato da poche ore alla stazione di Malmo, in Svezia. Mi riconosce: ci siamo visti al centro profughi allestito dal Comune di Milano in via Aldini. Abbiamo percorso due rotte parallele, Ibrahim ed io. Il ragazzo siriano è andato prima a Ventimiglia e poi in treno ha attraversato la Francia, con destinazione Parigi. Da lì ha preso un autobus simile a quello che ho preso io, diretto a Malmo, porta d’ingresso via mare per il paese scandinavo. Ma le frontiere non si passano tutte d’un fiato, come può facilmente fare un cittadino dell’Unione europea.

    http://www.qcodemag.it/2013/11/10/corridoio-nord-8-parte

    10 novembre 2013 – 9.500 EURO. Questo il prezzo della salvezza, pagato ai trafficanti, per una famiglia di 4 persone in fuga da Aleppo a Stoccolma. MILANO – Quanto costa un’odissea? Quanto costa salvare la propria pelle dalle bombe? Fino alla penultima tappa del viaggio lungo il Corridoio Nord, quella rotta che attraversa l’Europa da Sud a Nord, la domanda resta sospesa a mezz’aria. Chi è ancora in corsa non sa fino a che punto dovrà mettere mano ai suoi risparmi. Alaa invece lo sa.

    #asile #migration

    ’Corridoio nord’ : duemila chilometri sulle tracce dei profughi siriani

    Milano, Parigi, Copenaghen, Malmö, Stoccolma. Quasi 2.500 chilometri sulle tracce dei profughi siriani che dopo aver scampato la morte a Damasco cercano accoglienza in un paese che sia in grado di offrire loro un’opportunità per ricominciare. Sono 11 gli scatti realizzati da Germana Lavagna che raccontano «Corridoio nord», il reportage di Redattore Sociale lungo la nuova via dell’immigrazione che spinge le frontiere da «bruciare» sempre più a nord. Una rotta invisibile ai radar delle polizie internazionali, che fanno finta di non accorgersi dei siriani che attraversano l’Europa. Francia e Italia non sono in grado di accoglierli, la Germania ha dato la disponibilità per prenderne 5 mila direttamente dai campi profughi dei paesi attorno alla Siria. Varcato il confine con la Danimarca, le possibilità di farcela aumentano. Partono dalla stazione Centrale di Milano, con il sogno della Scandinavia. Alcuni restano imbrigliati nelle frontiere, altri arrivano fino in fondo. Sono circa 20 mila, secondo i dati dell’Unione, i profughi siriani in fuga per l’Europa.

    http://www.redattoresociale.it/Multimedia/Photogallery/Dettaglio/449018/Corridoio-nord-duemila-chilometri-sulle-tracce-dei-profughi-siriani

    #Italie #Syrie #Suède #parcours_migratoire #migration #asile #trajet_migratoire

    cc @albertocampiphoto