Memoria e Impegno

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  • «Abbiamo rotto l’acciaio per vedere il cielo»

    Dopo 9 mesi di coma farmacologico, è morto in questi giorni il recluso del Cie di Gradisca che era caduto dal tetto mentre cercava di scappare, durante una delle rivolte di Agosto dell’anno scorso. Si chiamava #Mejid, aveva 35 anni e arrivava dal Marocco. Nel frattempo, il Cie di Gradisca ha chiuso i battenti da Novembre, dopo l’ennesima ondata di rivolte e incendi. Abbiamo intervistato al telefono uno dei compagni di reclusione e di lotta di Mejid, per ricordare lui e tutti gli altri, le loro rivolte contro le angherie e i soprusi della polizia, per la libertà. E per ricordarci che i responsabili del consorzio Connecting People sono ancora lì, un po’ malridotti ma sempre in pista nella gestione del business della prigionia e delle espulsioni.

    http://www.autistici.org/macerie/?p=30468

    #témoignage #Gradisca #Cie #détention #mourir_en_détention #rétention #détention_administrative #décès #témoignage #Italie

    • Gradisca d’Isonzo - Il prezzo della disinformazione

      Da giorni fioccano le dichiarazioni e le analisi, riproposte anche da altri giornalisti, sull’articolo di Roberto Covaz pubblicato su Il Piccolo il 29 giugno scorso. Come associazione da sempre attiva sul territorio siamo ormai stancamente abituati alle mistificazioni del giornalismo locale sulla questione immigrazione, siamo abituati a vedere pubblicate notizie in cui si esaltano le azioni “criminali” solo e specialmente di chi non ha la cittadinanza italiana, siamo abituati a fare uscire comunicati stampa che poi vengono tagliati, confusi e male interpretati ogni volta che parliamo di CIE, siamo abituati a lunghi e preoccupanti silenzi anche quando denunciamo fatti gravissimi, che se avvenissero fuori da quelle mura troverebbero una risonanza mediatica molto diversa.

      http://www.memoriaeimpegno.org/index.php?option=com_content&view=article&id=223:gradisca-cie-picco