Lampedusa ritrovata : minima&moralia

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  • #Lampedusa ritrovata

    Lampedusa – Una volta sognai/di essere una tartaruga gigante/con scheletro d’avorio/che trascinava bimbi e piccini/e alghe e rifiuti e fiori/e tutti si aggrappavano a me,/sulla mia scorza dura./Ero una tartaruga che barcollava/sotto il peso dell’amore/molto lenta a capire/e svelta a benedire./Così figli miei/una volta vi hanno buttato in acqua/e voi vi siete aggrappati al mio guscio/e io vi ho portati in salvo perché questa testuggine marina/è la terra che vi salva/dalla morte dell’acqua. «Conosci questa poesia che #Alda_Merini scrisse per Lampedusa?», domanda Zakaria Mohamed Ali, mentre lo sguardo si perde nella vastità del mare. Al Porto Vecchio i pescatori sistemano le reti; gli uomini della Guardia Costiera preparano la nave Peluso. «Eravamo in quarantatré sul barcone, trentasette dei quali somali. Arrivammo alle due di notte, dopo tre giorni (10-13 agosto 2008) di navigazione da Mişrâtah (Tripoli), con i fari portuali a orientare l’approdo vicino».

    Una volta sognai
    di essere una tartaruga gigante
    con scheletro d’avorio
    che trascinava bimbi e piccini
    e alghe e rifiuti e fiori
    e tutti si aggrappavano a me,
    sulla mia scorza dura.
    Ero una tartaruga che barcollava
    sotto il peso dell’amore
    molto lenta a capire
    e svelta a benedire.
    Così figli miei
    una volta vi hanno buttato in acqua
    e voi vi siete aggrappati al mio guscio
    e io vi ho portati in salvo perché questa testuggine marina
    è la terra che vi salva
    dalla morte dell’acqua


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