LAMPEDUSA, NON E’ PROFONDO IL MARE
Il saluto di #Erri_De_Luca e #Ascanio_Celestini ai morti del 3 ottobre
▻https://www.youtube.com/watch?v=-xgdGYT3ZZo&feature=youtu.be
Trascription du texte de la vidéo (en italien...) :
«L’articolo 34 dice: ’I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti di studi’. L’articolo 3 dice: ’E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana’. Lo ricordava Piero Calamandrei più di mezzo secolo fa. Parlava di cittadini italiani, ma lo diceva quando gli italiani erano emigranti. Ora che gli emigranti si chiamano immigrati e invece di lasciare il nostro paese cercano di raggiungerlo, forse dovremmo cominciare a consegnare loro i diritti che sono stati negati a noi. Ma che altro diceva Calamandrei? ’Se volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne, dove caddero i partigiani. Nelle carceri dove furono imprigionati. Nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, oh giovani! Col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione.
[Erri De Luca ci porta dove sono morti i nostri concittadini stranieri]
Non è profondo il mare. E non servono abissi per affondare. Basta un battello pieno di viaggiatori che hanno pagato il costo più alto per il peggior trasporto marittimo della storia umana. Viaggiavano meglio perfino gli schiavi incatenati, perché almeno loro servivano vivi all’arrivo. Era una notte di ottobre. Calma. Il mare era ancora tiepido d’estate, ma non si resiste a lungo immersi per ore nel buio e nell’abbandono. Anche a toglieri i vestiti, per pesare di meno, aggrappati a rottami si perde caloria, si perde la presa e ci si arrende. Non servono abissi per sprofondare.
Torniamo su questo braccio di mare dove un anno fa è affondata un’assemblea di vite umane. Votarono all’unanimità il viaggio. Acquistarono il rischio e lo sbaraglio. Nella lista parziale stilata dalla questura di Agrigento si leggono i loro nomi e le loro età sotto la dicitura ’numero di elementi’. Elementi… Questo termine misero e burocratico, che cerca di tenere le distanze richiama però altri elementi, quelli chimici: l’ossigeno, l’idrogeno, l’azoto, il carbonio, il ferro e il calcio. Quelli di cui siamo composti tutti noi. Allora è andata proprio così, in questo braccio di mare sono affondati gli elementi della chimica umana del pianeta. Ci sporgiamo su questo braccio di mare dove le loro vite vennero accolte a braccia aperte per spargere del sale. Spargiamo del sale sulla ferita perché non si rimargini. Spargiamo il sale della memoria. Qui, dove i nostri compagni sono caduti. Noi siamo del Mediterraneo, cittadini di questo mare, perché ci siamo nati su queste coste e perciò siamo fratelli di tutte quelle vite che su queste coste sono venute a morire»