• La mappa degli alberi da frutto antichi del Luganese

    Conservazione delle antiche varietà di alberi da frutto: al via il progetto di mappatura sul territorio della Città di Lugano

    Conservazione delle antiche varietà di alberi da frutto: al via il progetto di mappatura sul territorio della Città di #Lugano.

    Chi possiede un vecchio melo nel proprio giardino, chi conosce un pero interessante su di un terreno incolto, ma anche chi vuole semplicemente raccontare i propri ricordi legati all’albero di fichi che da bambino sorgeva in piazza è invitato a contattare il Verde pubblico della Città di Lugano.
    A partire dal mese di giugno inizia il progetto di mappatura degli alberi da frutto sul territorio di Lugano, dalla foce a Cimadera. Tutte le segnalazioni sono benvenute. Quando pensiamo al nostro patrimonio culturale, pensiamo agli scrittori, agli artisti e agli uomini di stato che hanno lasciato una traccia nella nostra storia. Non pensiamo agli alberi da frutto. Eppure il tema degli alberi da frutto, più di molti altri, raccoglie in sé tanto la nostra natura quanto la nostra cultura, è dunque un tema strettamente legato alla nostra identità. L’abbandono dell’agricoltura tradizionale nel dopoguerra, l’estensione delle zone edificabili da un lato e l’avanzata dei boschi dall’altro sono andate a scapito delle campagne agricole e dei suoi alberi da frutto.

    La Città di Lugano lancia un appello ai cittadini, ma anche agli utenti della città, per collaborare al censimento degli alberi da frutto rimasti sul suo territorio. La generazione contadina, di uomini e donne che conoscevano bene gli alberi da frutto e li coltivavano è ormai quasi sparita e, con essa, rischia di finire nell’oblio tutto un sapere contadino. Il patrimonio da recuperare è molto prezioso. La collaborazione di chi conosce un albero da frutto, di chi semplicemente l’ha visto o di chi ne conserva preziosi ricordi è fondamentale per riscoprire e salvaguardare la diversità genetica dei nostro patrimonio naturalistico. Il censimento e la mappatura, infatti, saranno seguiti da un progetto di reintroduzione delle antiche varietà individuate. Il frutteto di Cornaredo, così come il frutteto della Scuola elementare di Cadro, realizzati in collaborazione con l’alberoteca, ProFrutteti e l’Alleanza territorio e biodiversità, sono un esempio di come la Città può intervenire nel mantenimento della biodiversità, risorsa fondamentale per affrontare le sfide del futuro. Il censimento è realizzato dalla Città di Lugano (dal Verde pubblico con il supporto di Lugano al verde) in collaborazione con l’alberoteca, #ProSpecieRara, ProFrutteti, e con l’Associazione amici del Torchio di Sonvico.

    Per partecipare al censimento scaricare il modulo online oppure contattando il Verde pubblico:
    058 866 73 12
    www.luganoalverde.ch

    https://www.prospecierara.ch/telerik.web.ui.webresource.axd?imgid=7b4e9c2764d942acba96d7948df9f67c&

    https://www.prospecierara.ch/it/novita/la-mappa-degli-alberi-da-frutto-antichi-del-luganese

    #pro_specie_rara #Suisse #espèces_anciennes #variétés_anciennes #cartographie #recensement #cartographie_participative #biodiversité

    signalé par @wizo

  • #Semences : un monde à se réapproprier
    http://www.lecourrier.ch/125767/semences_un_monde_a_se_reapproprier
    via @cdb_77

    C’est notamment la mission de l’Agroscope à Changins, un centre de compétence de la Confédération pour la recherche agricole rattaché à l’OFAG. « Nous notons un appauvrissement général de la biodiversité dans l’agriculture », explique Beate Schierscher-Viret qui travaille à l’Agroscope pour la banque de gènes de céréales et légumes. « C’est pourquoi nous avons ici une banque de gènes, que nous gardons comme un trésor. » Au total, plus de 10 000 variétés de végétaux y sont conservées, dont pas moins de 5000 sortes de blés.
    Sur demande, les spécialistes font donc germer à nouveau des variétés du début du XXe siècle, ou des espèces régionales rares. Un capital qui peut sauver des cultures : « En Amérique du Nord, par exemple, où une maladie spécifique ravageait les champs d’orge. Nous avons reçu une demande pour une variété locale d’orge, datant de 1914 et résistante à cette maladie. Nous leur avons envoyé des échantillons à partir desquels ils ont pu déployer une nouvelle espèce. »
    Pour Beate Schierscher-Viret, la mission est capitale, puisqu’elle permet de garantir la sécurité alimentaire mondiale.