Hashima (Insel) – Wikipedia

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  • Hashima, l’isola di cemento


    In mare aperto, a 15 chilometri da Nagasaki, i palazzi di cemento dell’isola di Hashima sono in rovina da 40 anni. L’isola – all’estremità meridionale del Giappone – fu operativa dal 1887 come miniera di carbone di proprietà della Mitsubishi Motors e diventò nel 1959 forse il luogo più densamente popolato del pianeta (5.259 abitanti, pari a 83.500 per km quadrato). Venne abbandonata del tutto nel 1974 quando andò in crisi il mercato del carbone, rimpiazzato dal petrolio, e oggi è un posto spettrale e spettacolare, visitato dai turisti.

    Nel 1800 il legno ricavato dalle pinete – il principale combustibile in Giappone – iniziò a scarseggiare e il carbone diventò la migliore alternativa. Hashima fu una delle isole convertite in miniera al largo di Nagasaki, dopo il successo ottenuto con la più grande isola di Takashima. La Mitsubishi Corporation comprò Hashima nel 1890, tre anni dopo la sua prima inaugurazione, acquisendo così l’intero comparto minerario della zona.

    Nel 1916 ad #Hashima si costruì il primo grande “condominio” di cemento in Giappone: sei piani, un cortile interno e alloggi privati per le famiglie dei minatori, ognuno composto da una singola stanza con una finestra e un’anticamera. Bagni e cucine erano invece comuni. Due anni dopo, al centro dell’isola, fu realizzato un complesso residenziale di nove piani, all’epoca il più alto del #Giappone. Man mano che la domanda di carbone aumentava, il numero di edifici in cemento cresceva: divennero più di trenta. Hashima è nota anche con il soprannome di Gunkanjima, “isola a forma di nave da guerra”, creato da un giornale per via degli alti muri che tuttora circondano il perimetro, come scudo per tifoni e mareggiate.....
    http://www.ilpost.it/2013/01/02/hashima-isola-giappone