Les #images sauvegardées sur un autre serveur (imgur) ne s’affichent plus sur @seenthis... #seenthis_bug ? Ou bug chez imgur ?
Quoi faire ? Solution ? Alternatives ?
Ici un exemple :
►https://seenthis.net/messages/1007488
Les #images sauvegardées sur un autre serveur (imgur) ne s’affichent plus sur @seenthis... #seenthis_bug ? Ou bug chez imgur ?
Quoi faire ? Solution ? Alternatives ?
Ici un exemple :
►https://seenthis.net/messages/1007488
Tu peux voir avec @biggrizzly s’il a encore de la place sur son Pixelfed :
►https://seenthis.net/messages/978328#message978498
Sinon, des alternatives à Imgur :
Grand #merci @arno. J’attends donc le retour de @biggrizzly pour #Pixelfed, sinon, je changerai pour un des sites que tu as indiqués.
Je t’envoie un email d’inscription dès que je suis en situation de le faire.
On a un tag #enshittification (ici Imgur qui soudainement bloque le deep linking) ?
Tu dois avoir reçu un email te proposant de réinitialiser ton mot de passe @cdb_77
J’espère que tout fonctionnera du premier coup. N’hésite pas si tu as des questions.
20.06.2023 : Ventimiglia, migrante si butta in mare : morto annegato
Si è tuffato in mare, ma non è riuscito a nuotare bene nelle acque agitate e a ritornare a riva. Stamane un giovane migrante è morto affogato nello specchio acqueo antistante Ventimiglia.
Si tratta di uno dei tanti stranieri che nell’attesa di attraversare il confine francese, stazionano sulle spiagge della città di confine.
La tragedia è avvenuta in località #Marina_San_Giuseppe, sotto gli occhi di altri bagnanti che hanno allertato i soccorsi.
Inutili i tentativi di rianimare il giovane, riportato a riva dai presenti e da un bagnino.
Sono intervenuti i sanitari del 118, ma per il migrante non c’era più nulla da fare.
Le indagini sono state affidate ai militari della Capitaneria di porto, insieme con carabinieri e agenti della Polizia locale, accorsi sul posto.
▻https://www.ligurianotizie.it/ventimiglia-migrante-si-butta-in-mare-morto-annegato/2023/06/20/545656
–-> à voir si il faut le compter comme « mort » en tentant de traverser la frontière...
#asile #migrations #réfugiés #frontières #frontière_sud-alpine #Alpes_maritimes #Italie #décès #France #Vintimille
–—
ajouté à cette métaliste sur les migrants décédés à la frontière italo-française « basse » :
►https://seenthis.net/messages/784767
Ventimiglia, cadavere in mare: è un migrante morto annegato
Tragedia questa mattina a Ventimiglia dove il cadavere di un migrante morto annegato è stato visto in mare in località Marina San Giuseppe.
Si è tuffato in mare, forse per rinfrescarsi, ma non è riuscito a nuotare nelle acque agitate: ha perso la vita così un uomo straniero, molto probabilmente un migrante, uno dei tanti che nell’attesa di attraversare il confine francese, stazionano sulle spiagge di Ventimiglia.
I primi avvistamenti del corpo, e le conseguenti chiamate al 112 sono arrivate qualche minuto prima di mezzogiorno. Sul posto la capitaneria di porto, i vigili del fuoco e il 118, ma per il giovane non c’è stato nulla da fare.
▻https://www.primocanale.it/cronaca/27527-ventimiglia-cadavere-in-mare-e-un-migrante-morto-annegato.html
Commémoration organisée le 25.06.2025 à Ponte San Ludovico :
►https://seenthis.net/messages/1007488
Bordighera, cadavere in spiaggia: uomo muore annegato
Il ritrovamento intorno alle 6 del mattino. Sul posto i carabinieri e guardia costiera. La vittima è un uomo adulto di origine straniera
Il cadavere di un uomo è stato rinvenuto intorno alle ore 6 in spiaggia a Bordighera. Secondo le prime ricostruzioni la morte sarebbe avvenuta per annegamento. Ancora non si conosce l’identità della vittima. Il ritrovamento è avvenuto sul Lungomare Argentina.
Una volta lanciato l’allarme sul posto immediato l’intervento dei soccorsi. Sul luogo del ritrovamento sono giunti la croce rossa di Bordighera, l’automedica Alfa 3 e gli uomini della capitaneria di porto di Sanremo ma non è stato possibile fare altro che constatare la morte.
Sul luogo della tragedia anche i carabinieri di Bordighera che hanno avviato le indagini per ricostruire quanto accaduto. In corso infatti tutte le procedure di accertamento del caso.
La vittima è un uomo adulto di origine straniera con carnagione olivastra. È stato rinvenuto sulla spiaggia con gli indumenti addosso. Non aveva documenti. Da un primo riscontro - come conferma il comando dei carabinieri di Bordighera - il cadavere dell’uomo, non presenta lesioni, questo confermerebbe l’ipotesi dell’annegamento. Non è escluso possa trattarsi di un migrante. Al momento non è stata fatta alcuna denuncia di scomparsa da parte di possibili parenti presenti sul territorio.
Gli accertamenti avviati dai carabinieri saranno utili anche a capire se si trattato di un incidente o di un atto volontario da parte della vittima.
▻https://www.primocanale.it/cronaca/26750-bordighera-cadavere-in-spiaggia-uomo-muore-annegato.html
Cadavere in spiaggia a Bordighera, è un migrante somalo di 20 anni
L’autopsia ha escluso che la morte possa essere stata causata da motivi diversi dall’annegamento
È un somalo poco più che ventenne il migrante trovato morto, domenica 4 giugno, sulla battigia di una spiaggia del lungomare Argentina, a Bordighera.
Nazionalità ed età sono certi, il nome no in quanto ha diversi alias. Sul caso sono al lavoro Capitaneria di Porto e carabinieri. Il giovane straniero potrebbe essere caduto in mare a Ventimiglia, dalle parti della foce del fiume Roya, annegando subito dopo. Il corpo sarebbe stato, poi, trasportato dalle correnti verso Bordighera.
L’autopsia ha escluso che la morte possa essere stata causata da motivi diversi dall’annegamento. Il somalo, che stazionava dalle parti di Roverino, a Ventimiglia, si recava spesso alla Caritas per chiedere cibo e vestiti.
▻https://www.primocanale.it/cronaca/27027-cadavere-spiaggia-bordighera-migrante-somalo.html
02.06.2023 :
Identificato il migrante morto trovato sulla spiaggia di #Bordighera
E’ un somalo di 29 anni, da tempo in Italia. Potrebbe essersi tolto la vita
Aveva appena 29 anni ed era sbarcato giovanissimo in Italia dalla Somalia. Si chiamava #Mohamud_Momin_Said il migrante morto annegato il cui corpo è stato trovato domenica sulla spiaggia di Bordighera. L’ipotesi degli inquirenti resta quella di un possibile incidente, ma si fa sempre più strada la possibilità che il ragazzo, che il 25 maggio avrebbe dovuto chiedere il rinnovo del permesso umanitario presso la Questura di Imperia abbia deciso di togliersi la vita. Alla sua identità, dopo l’esame autoptico sulla salma, e le indagini compiute dai carabinieri di Bordighera e dalla Capitaneria di porto, si è risaliti anche grazie alla collaborazione dei volontari della Caritas di Ventimiglia, che hanno riconosciuto un giubbotto indossato dal ragazzo. Potrebbe essere caduto in mare alla foce del Roja nella città di confine.
▻https://www.lastampa.it/imperia-sanremo/2023/06/09/news/identificato_il_migrante_morto_trovato_sulla_spiaggia_di_bordighera-1284952
#décès #morts_aux_frontières #frontières #asile #migrations #réfugiés #Italie #France #frontière_sud-alpine #Alpes #Alpes_maritimes
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ajouté à la liste des morts à la frontière sud-alpine :
►https://seenthis.net/messages/784767
(même si je ne l’ai moi-même pas considéré comme tel)
Ventimiglia. La memoria dal confine per Said e tutte le morti dell’ultima frontiera
Persecuzione, segregazione, violenza fisica e psicologica hanno spinto Said a cercare la morte.
Passata una certa galleria lo scenario cambia repentinamente. Il verde piemontese di piena primavera si mescola con l’azzurro del mare ligure ingrigito dal finestrino di un treno che mai si stanca di trasmettere malinconia. Non a caso è un pomeriggio uggioso. Pioverà a Ventimiglia. Piove ancora a Ventimiglia.
Arrivati in quest’ultimo lembo di terra, la netta demarcazione, non solo paesaggistica, si fa sempre più chiara. Non più striature di azzurro chiaroscuro della costa, ma case di pietra, hotel e lidi balneari colano a picco sulle baie. Fuori dalle ferrovie la discesa al mare è molto breve, sempre più stretta. Lasciando la costa a sinistra, lo sguardo arriva in Francia. Un monte roccioso divide in due il confine. O meglio, il confine divide in due il monte, il monte del passo della morte.
A lungo è stato il sentiero della libertà ma il percorso è ripido e solo chi segue i passi tracciati dalla storia in movimento – quella mai raccontata – lo attraversa.
Quei passi lasciano tracce invisibili, cancellate dalla violenza dell’ultima frontiera che respinge le persone migranti già stremate dal lungo cammino che portano in spalla. Quelle tracce parlano di vite logorate, di alternative disgraziate e di una via di fuga. Chi ne tiene memoria lo sa che quella via di fuga è l’unico accesso alla libertà, il solo passepartout per fuggire dai conflitti armati in Africa, dalle persecuzioni in Asia, per evadere dalla violenza del potere e da feroci dittature. Paura, angoscia, disagio e rabbia muovono le persone in tutte le direzioni possibili, alla ricerca di pace al di là del confine, senza spesso riuscirci.
La frontiera è transito ma la frontiera italo-francese non è un passaggio universale, costituisce un passaggio unilaterale. Per le persone migranti, per le persone che non possono superare una certa linea, quella del colore, il confine non è solamente un luogo fisico, né simbolico. Il confine è gerarchia e posizionamento, un dispositivo di filtraggio che non solo contiene ma respinge la vita altra, la vita che non conta, la vita “non identificabile” perché invisibile o forse troppo visibile, scomoda, fastidiosa, dunque ghettizzata, segmentata e razzializzata in base al luogo di origine, identità culturale, religiosa, sessuale. Un luogo che appare enormemente contraddittorio, ma che in realtà è segnato da una coerenza altamente spietata e inflessibile: quella armata dalla Fortezza Europea.
Il confine italo-francese è l’ultima frontiera che separa le persone migranti sul territorio italiano dall’esistenza sperata altrove, lontano dai marginali frantumi della sopravvivenza, quella che da anni diventa normalità per tutti. Non solo una barriera ma un dispositivo di controllo sofisticato e organizzato da cui si declinano molteplici politiche violente e mortifere intensificate ed agite dalla polizia transalpina.
Se è vero, infatti, che non tutti i luoghi di frontiera sono uguali, e che a marcare la differenza è soprattutto il territorio tracciato dalle cartografie globali, esse ritrovano la propria connessione e similitudine nella logica necropolitica che le delinea.
Ventimiglia è un luogo di transizione sempre più sorvegliato, militarizzato ed esternalizzato sui territori internazionali come ogni territorio frontaliero, e applicare un metodo al confine, citando l’analisi di Mezzadra, ci permette di conoscerlo per ciò che realmente è, mostrando il funzionamento globale del meccanismo di confine nel quadro specifico dell’area Ventimiglia-Menton.
E come ogni terra di mezzo, il confine agisce come campo di forza in cui sono molteplici i dispositivi in gioco. Il territorio francese immediatamente adiacente, come Casteller, uno dei luoghi oltrefrontiera, ne costituisce la sua prolungazione.
La Francia ha un controllo diretto e ormai costante della mobilità dall’Italia, anche e soprattutto per scoraggiare i tentativi dal monte e sul litorale.
Un doppio confine che agisce separato proprio per permettere il monitoraggio su ogni persona transitante in cui, certamente, la linea del colore, è la principale arma per scoraggiare i soggetti non desiderati.
Solo lo scorso marzo 2023 il nuovo prefetto di Imperia, Valerio Massimo Romeo, ha presieduto a Ventimiglia una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica con l’obiettivo di adottare iniziative volte a gestire lo stazionamento delle persone migranti in alcune aree del centro cittadino. Nessuna tutela per le persone, ma disposizioni di una “Forza” dell’ordine che progressivamente viene liberata e legittimata sulle persone migranti, in transito verso la Francia o bloccate al margine della città.
A pochi metri dal giardino in cui lo scorso 30 aprile si è tenuta l’assemblea contro la progressiva corporazione poliziale sempre più compattamente schierata su questo fronte, contro le tende dei migranti. Sotto un viadotto si riunisce l’angoscia e lo sconforto di chi ogni giorno subisce la brutale paura delle retate e l’orrore degli sgomberi. Le tendopoli erano e rappresentano una chiara conseguenza del degrado sociale in cui le persone che vivono il confine vengono rilegate, senza poter andare oltrefrontiera.
Vite negate, storie dimenticate, corpi neri e indesiderati, “corpi del dolore” impiegando le parole di Achille Mbembe. Lo scenario è un film dell’orrore, ma senza tempi di suspense, perché qui è già tutto sotto gli occhi di tutti. Proprio come sul fronte di guerra, vigilata ininterrottamente da tanta, troppa, polizia, è un terrore annunciato.
Ma anche il nulla va raso al suolo e alle prime luci del passato 30 maggio, nel primo giorno del suo mandato, il nuovo sindaco munito di un ingente schieramento di forze armate, ha autorizzato la circoscrizione e l’invasione di quel luogo, sgomberando le persone – afgani, somali, eritrei, tunisini, sudanesi – camuffando un’operazione di cleaning per legittimare una vera e propria operazione militare contro chi non ha nulla, chi non conta nulla. Le ruspe hanno distrutto tutto, l’abuso del potere ha violato ogni diritto alla vita di questa gente. L’alternativa non esiste. Reprimere o punire è l’unica missione pensata, sancita con l’ordinanza anti-bivacco che prevede il DASPO per chi si accampa, e l’arresto per chi lo vìola 1.
Chi ha potuto si è messo in marcia ma sono sempre meno coloro che tentano l’attraversamento. Le persone vengono fermate dalla polizia francese, identificate e rimandate in Italia. Fino a quando l’ultima frontiera lo diventa per davvero.
Il 4 giugno, il corpo di Said, un ragazzo somalo di 29 anni che quella realtà la viveva ormai da troppo tempo, è stato rinvenuto sulla spiaggia di Bordighera.
Persecuzione, segregazione, violenza fisica e psicologica hanno spinto Said a cercare la morte.
Lo avevo incontrato nell’ultima assemblea indetta dalle solidali locali, contro gli sgomberi e la violenza della polizia che da tempo lo stavano logorando. Non riusciva a parlare dal tremore che i traumi lasciavano sul suo corpo. Riusciva solo a esprimere il proprio timore, la paura di passare la frontiera, paura di non passarla, paura di andare ma anche di restare. Timore di essere lasciato solo come di fatti lo era. Senza un posto dove stare, dopo l’ultimo e violento sgombero di ciò che restava di una tenda, Said, ha chiuso quegli occhi dolci, probabilmente trovando respiro solo nell’apnea del mare 2.
Dinanzi all’atroce notizia di questa ennesima morte di frontiera, passata indisturbata, la collera ci guida e ci protegge da tutto il malessere che nutriamo con loro.
Oltre alla geografia di dispositivi confinari, ve n’è un’altra che dal basso si alimenta per emergere e resistere. Il confine ci è entrato dentro, lo portiamo nell’esposizione estrema alla violenza che indirettamente viviamo e patiamo perdendo un amico, un fratello, una sorella. Ha invaso la nostra vita in ogni suo aspetto così fortemente che ha spostato i confini delle nostre soggettività per avvicinarci a quella delle persone che la frontiera la patiscono con la vita.
Said non ce l’ha raccontata la violenza, ce l’ha dimostrata, ce l’ha sbattuta davanti agli occhi, picchiata nel cuore. Forse Said ha trovato ora la sua pace, ma noi non riusciamo a darcela pensando a quanto si poteva fare e non è stato fatto. La collera non impedirà che altre vite vengano spezzate, ma scongiura ogni indifferenza e rassegnazione. Continueremo a stringere il rapporto che dai confini del mondo si lega alle memorie. La memoria ha un ruolo strategico nell’oltrepassare il confine e per combatterlo. Agisce anch’essa costruendo una rete di forze che non lascia sol* chi ha memoria delle storie dimenticate.
Le morti di frontiera sono memorie che non faranno forse la storia ma troveranno nel ricordo di chi racconta la libertà. Oltre il volto violento dell’Europa e la guerra che combatte dall’interno, oltre la guerra che fa morti, c’è un grido che solca il cammino: Said, Moussa, Ali, Seid … Non sono suicidi, sono morti di frontiera!
Siamo arrivat* tardi, Fratello, ma non ce ne andremo più.
▻https://www.meltingpot.org/2023/06/ventimiglia-la-memoria-dal-confine-per-said-e-tutte-le-morti-dellultima-
Commémoration organisée le 25.06.2025 à Ponte San Ludovico :
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