*La Suisse ne fait pas envie aux réfugiés syriens* paru sur Mediapart, 27 septembre 2015

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  • Perché i profughi evitano di chiedere asilo in Svizzera

    Una porta con le grate che si apre ogni giorno intorno alle sei del pomeriggio e si chiude alle 9.45 del mattino successivo, sorvegliata da poliziotti. Quattro dormitori con letti a castello illuminati da una luce al neon, arredati con un armadio di ferro blu ogni due persone, dove la luce si spegne alle dieci. Un refettorio con otto grandi tavoli e una televisione al muro. Docce e bagni. Il tutto completato da grossi tubi di aerazione da cui proviene un’arietta fresca che ricorda quella di un obitorio.
    Benvenuti sotto terra, nel rifugio della protezione civile (Pc) di #Clarens, nel comune di #Montreux (nel cantone #Vaud), dove dal 1 settembre risiede una cinquantina di giovani africani, in gran parte eritrei, ma anche afgani e somali. Costruito sotto una scuola comunale, questo bunker appartiene allo stato elvetico. È uno dei tanti rifugi antiatomici che all’epoca della guerra fredda spuntavano come funghi e che oggi non servono più a molto. Se non, in alcuni cantoni, a dare alloggio ai profughi.

    http://www.internazionale.it/reportage/2015/10/11/svizzera-profughi-asilo
    #logement #asile #réfugiés #Suisse #bunker #abris_pc #abris_de_la_protection_civile #évitement

    Traduction de:
    http://seen.li/8vmg