5 gennaio 2016 – Associazione Diritti e Frontiere – ADIF

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  • Soldi alle polizie europee che perseguitano i profughi eritrei

    L’accordo siglato a La Valletta (Malta) per quanto fallimentare, comincia a produrre i suoi nefasti frutti. Ce ne parla Emilio Drudi, peratro fra gli esponenti di spicco del Comitato per i Nuovi Desaparecidos, in un interessante articolo pubblicato in un quotidiano locale che vale la pena di riprendere. Emilio ha anche scritto a metà dicembre di una storia che, per quanto specifica, evidenzia la assoluta incompatibilità fra le politiche europee e quanto sta avvenendo ai confini eritrei nel campo dei diritti umani. Lo ringraziamo perché la sua testimonianza ci offre lo spunto per parlare di quelle che saranno, ahinoi in futuro, in assenza di seria opposizione, le politiche europee.

    Soldi in cambio di uomini. In cambio dei migranti respinti dall’Europa e rispediti nei paesi di transito e prima sosta o da bloccare prima ancora che possano imbarcarsi, per poi rimpatriarli nei paesi d’origine. Magari di forza. E’ quanto prevedono gli accordi firmati a Malta l’11 novembre tra l’Unione Europea e una trentina di Stati africani, oltre che il trattato siglato con la Turchia il 29, sempre di novembre. Detto e fatto. Poco più di un mese dopo il vertice di La Valletta, tra i primi finanziamenti stanziati sono previsti consistenti aiuti alle polizie eritrea e sudanese per bloccare uno dei confini più porosi e battuti dai disperati in fuga dal Corno d’Africa.

    http://www.a-dif.org/2016/01/05/soldi-alle-polizie-europee-che-perseguitano-i-profughi-eritrei
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