Cos’è un hotspot ? Un istant doc denuncia : fabbriche di clandestinità
Centri in cui identificare rapidamente, fotosegnalare e registrare le impronte digitali dei migranti in arrivo. Centri che ci chiede l’Europa, a noi italiani e ai greci. Questo sono gli hotspot. Strutture di transito – e non di accoglienza – che hanno lo scopo di classificare i migranti: migranti “economici” o richiedenti asilo. In 48 ore (estensibili al massimo a 72 ore), dunque, si decide il destino di chi sbarca: rimpatrio per i primi (economici) domanda di protezione internazionale per i secondi. Quarantotto ore, solo quarantotto ore. Tempi strettissimi. Ne consegue che la classificazione avviene per lo più in base alla nazionalità del migrante. E, talvolta, come denunciano Marco Bova, Francesco Bellina e Marta Gentilucci, l’immediatezza si traduce in una classificazione basata sul colore della pelle: nero? Migrante economico; più chiaro? Richiedente.
▻http://www.left.it/2016/02/26/cose-un-hotspot-un-istant-doc-denuncia-fabbriche-di-clandestinita▻https://www.youtube.com/watch?v=qjX9qikQJCk
–-> avec interview à
#Fulvio_Vassallo Quelques notes :
Europol, EASO, Eurojust & Frontex s’occupent des procédures à l’intérieur des hotspots.
Alessandra Sciurba (L’Altro diritto Sicilia) parle de « ligne_de_couleur » (#linea_di_colore) —> les Noirs d’un côté, les moins noirs d’un autre côté
Les migrants doivent remplir une feuille A4 (recto) dans laquelle on leur demande de mettre par écrit :
– nom/prénom
– Date de naissance
– Nationalité
– Une question « venu en Italie pour… » avec des options à cocher
Les mots de Davide Camarrone (écrivain) :
«Perché noi immaginiamo che sia lavoro sporco l’accoglienza? Perché l’abbiamo svolto come un lavoro sporco. Il tema non è la condizione oggettiva nella quale ci troviamo. Il tema è la condizione soggettiva con la quale ci siamo posti dinanzi a un ruolo che ci veniva assegnato dalla Storia, dalla geografia. L’Europa sta, paradossalmente, essendo stata costruita per superare i nazionalismi, ritrovando nei nazionalismi dei singoli paesi membri la sua ragion d’essere. E questa è la ragione non del fallimento delle politiche migratorie. Questa sta diventando la ragione della dissoluzione dell’Europa».
#vidéo #ligne_de_couleur