Esponente di punta dell’avanguardia russa Aleksandr Rodčenko (1891–1956) rivoluzionò il mondo della grafica, del design, della fotografia. Attraverso le più di trecento opere in mostra fra stampe vintage, fotomontaggi, riviste e manifesti dell’epoca, è possibile cogliere appieno la forza di questo innovatore e apprezzare il carisma che esercitò tanto sui colleghi artisti che sui letterati, i registi, gli intellettuali che furono suoi compagni di strada. Dai fotomontaggi realizzati per il poema Pro Eto di Vladimir Majakovskij, alle copertine della rivista Novi Lef, punto di riferimento dell’intelligentia rivoluzionaria, ai manifesti cinematografici e alle illustrazioni per libri, le opere testimoniano collaborazioni e amicizie restituendo non solo una personalità creativa, ma lo spirito di un momento irripetibile nella storia del secolo trascorso. In ambito fotografico Rodčenko documentò attraverso gli straordinari ritratti, le immagini di panorami urbani e architetture, i reportage in fabbriche e cantieri, gli uomini e lo spirito di un’epoca di grandi speranze e altrettanto grandi contraddizioni. Soprattutto, Rodčenko sovvertì le regole della ripresa: le sue inquadrature caratterizzate da punti di vista inediti, da spigoli e diagonali, sono oggi la testimonianza più pura del desiderio di aggiornamento dell’arte e del mondo stesso che ha animato gli artisti dell’avanguardia sovietica. Completano il percorso tre Costruzioni spaziali, sculture aeree ottenute componendo forme geometriche elementari, interessantissimo esempio di opera costruttivista, ottenuta cioè mutuando i principi logici e produttivi propri dell’industria.
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