Viaggio attraverso la vera storia del “miracolo albanese”
Il centro storico di Scutari, città dell’estremo nord albanese, la quinta del paese per dimensioni, con i suoi 110mila abitanti, è ordinato e gradevole. Ciottolato, file di alberi curati, locali e ristoranti, una moschea, una chiesa cattolica. I due edifici di culto si fronteggiano. A livello nazionale l’Islam è la fede con più seguito, benché gli albanesi siano credenti tendenzialmente laici. Ma il cattolicesimo, nelle regioni settentrionali, ha le sue roccaforti. I suoi martiri, pure. L’oppressione esercitata dal regime comunista fu in queste aree particolarmente forte. Al fattore religioso si aggiunse la discriminazione politico-territoriale e linguistica. Molti uomini del regime erano del sud, dove si parla il dialetto tosco. Fu imposto come lingua ufficiale a spese del ghego, diffuso nel nord e in Kosovo.
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