#migrants : une milice empêcherait les départs de #libye
▻https://www.mediapart.fr/journal/international/230817/migrants-une-milice-empecherait-les-departs-de-libye
Des migrants dans un centre « officiel » de détention à Tajoura, en Libye, le 6 août 2017 © Reuters Les routes migratoires via la Méditerranée sont en pleine redéfinition depuis cet été. La baisse inattendue des arrivées en Italie s’accompagne d’une hausse des débarquements en Espagne. Un groupe armé libyen pourrait contribuer à réduire les départs depuis la Libye.
An Armed Group in Libya May Be Stopping Migrant Boats from Leaving
An armed group, allegedly led by a “former mafia boss,” is preventing migrant boats from leaving Libya for Italy, media reported Monday.
▻https://www.occrp.org/en/daily/6900-an-armed-group-in-libya-may-be-stopping-migrant-boats-from-leaving
#groupes_armés #mafia #milices
Italy accused of bribing Libyan militias to stop migrants reaching Europe
Rome refuses to comment on claims that millions of dollars have changed hands, as migrant arrivals in Italy plummet
▻http://www.middleeasteye.net/news/libyan-militias-being-bribed-stop-migrants-crossing-europe-2107168893
Migranti e scafisti, cosa accade davvero in Libia
Nel covo di #zio_Dabbashi. Così il principe degli scafisti ha schierato le sue milizie per fermare i migranti
▻http://www.corriere.it/video-articoli/2017/09/08/migranti-scafisti-cosa-accade-davvero-libia/979f2c26-94a3-11e7-add3-f41914f12640.shtml
#Dabbashi #Ahmad_Dabbashi
I Radicali presentano denuncia sulla presunta trattativa «segreta» tra Stato, Libia e il «re degli scafisti» per fermare gli sbarchi di migranti
Anche Le Monde rilancia le accuse contro l’Italia, il commissario Ue Avramopoulos smentisce accordi segreti
▻http://www.huffingtonpost.it/2017/09/14/i-radicali-presentano-denuncia-sulla-presunta-trattativa-segreta-tra-
Thousands of stranded migrants found in Libya
A Libyan militia has discovered several large groups of migrants after pushing a rival faction out of the port city of #Sabratha. The fighting was reportedly triggered by Italy pledging support to one of the groups.
Libye : conditions de vie « intenables » pour les migrants à Sabratha
Depuis la prise il y a deux semaines de Sabratha, situé à 100 km de Tripoli dans l’ouest de la Libye, les forces qui tiennent la ville traquent les migrants. Sabratha est le point de départ pour 8 clandestins sur 10 qui tentent la traversée de la Libye vers l’Europe. Des centaines de migrants ont été retrouvés ces derniers temps dans des cachettes et entassés dans un entrepôt ou les conditions de vie sont intenables. Le HCR se dit préoccupé par la situation. L’OIM de son côté a déclaré vouloir fournir aide et assistance aux migrants désireux de rentrer chez eux.
▻http://www.rfi.fr/afrique/20171012-libye-conditions-vie-intenables-migrants-sabratha
Thousands of migrants caught up in intense fighting in Sabratha
After three weeks of fights between rival groups in Sabratha, that left at least 43 dead and 340 wounded, Libyan authorities took control of various informal detention centres and camps previously run by criminal networks where 4.000 to 6.000 refugees and migrants have been held here under “very difficult conditions”.
▻https://www.ecre.org/thousands-of-migrants-caught-up-in-intense-fighting-in-sabratha
Plus de 20’000 migrants sont retenus dans des camps en Libye, selon l’ONU
Quelque 20’500 réfugiés et migrants sont retenus dans des centres ou prisonniers de trafiquants à Sabratha, ville de l’ouest de la Libye devenue la plateforme de départs des migrants vers l’Europe, a rapporté l’ONU mardi.
▻https://www.rts.ch/info/monde/9006264-plus-de-20-000-migrants-sont-retenus-dans-des-camps-en-libye-selon-l-onu
v. aussi : ▻http://seen.li/doa4
Roma. Le notti in strada dei profughi (in regola) sgomberati. «Dove andremo?» (VIDEO)
L’operazione di sgombero compiuta senza predisporre ricoveri alternativi. Molti bambini e diversi anziani invalidi. Sono tutte persone accolte in Italia come rifugiati e con i documenti
Lien vers la vidéo:
▻https://www.youtube.com/watch?v=3_uudBfC8Zo
Sgombero Roma. La donna ferita: «Violenza gratuita su persone indifese»
Dall’ospedale parla Gemma Vecchio. “Ho visto il getto d’acqua, poi più niente. Non so perché abbiano azionato l’idrante, in piazza erano rimaste solo le donne”. Ha il naso rotto e diversi dolori. “Quello che è successo ieri, non deve succedere mai più”
Italian PM holds talks on migration after mass protest over Rome eviction
Prime minister to meet European and African leaders as clashes expose growing hostility towards new arrivals in Italy
Violent evictions of refugees in Rome reveal inhumanity of modern democracy
“If they throw something, break their arm,” a police officer was overhead on video saying to anti-riot police on August 24 who were running after refugees and migrants near Rome’s central train station. The migrants were gathering there after police violently removed a group who had been occupying the city’s Piazza Indipendenza. Five days earlier, when around 800 Eritrean and Ethiopian migrants and refugees were forcibly evicted from a nearby squat on via Curtatone, some emptied out into the piazza with all their belongings and occupied it.
Avec cette vidéo:
▻https://www.youtube.com/watch?v=8TJB0V2na50
Migranti. Roma specchio di un’Italia che si scopre sempre più insofferente. E intollerante
“Non creiamo opposte fazioni”, dice il responsabile della Croce Rossa del centro di accoglienza al Tiburtino III a Roma dopo la rissa tra un immigrato eritreo e una donna del quartiere che rischia di sfociare in un accoltellamento. E la Capitale d’Italia diventa specchio di un paese che si scopre sempre più insofferente verso chiunque abbia un colore di pelle diverso dal bianco.
▻https://www.articolo21.org/2017/08/migranti-roma-specchio-di-unitalia-che-si-scopre-sempre-piu-insofferente
Storie di sgomberi e colonialismo in #piazza_Indipendenza a Roma
Quindi, nonostante le brutture del colonialismo, l’Italia e il Corno d’Africa rimasero in qualche modo in una relazione ambigua. Perché anche se il colonialismo era finito, non era terminato il modo coloniale di relazionarsi. Gli italiani in quei paesi (ci andavano per lavoro) facevano sempre i padroni, insidiavano sempre le donne – “le #belle_abbissine”, “le #faccette_nere” – e andavano a caccia, fingendosi un po’ dei vecchi coloni. Dall’altro lato somali ed eritrei (e in misura molto minore gli etiopici) sognavano quell’Italia di cui conoscevano a memoria tutte le canzoni.
#histoire #colonialisme #Corne_d'Afrique #colonisation #Italie #Ethiopie #Erythrée #Somalie #Ahmed_Ali_Giama #Giacomo_Valent #racisme #xénophobie
Dans cet article on parle du livre
Il latte è buono
On parle aussi de #mémoire et de #toponymie :
#Piazza_dei_Cinquecento, la piazza della stazione, è dedicata ai caduti italiani della battaglia di #Dogali, una delle più grandi sconfitte militari che l’Italia abbia subìto in Africa insieme alla battaglia di Adua. Una sconfitta militare che costò caro all’Italia in termini di caduti e di consenso nel paese. Su Dogali gli italiani si divisero e molti si chiesero come mai proprio loro che si erano liberati da poco dal giogo coloniale austriaco ora volevano far subire la stessa sorte a degli africani che nemmeno conoscevano e con cui non c’era nessuna inimicizia.
A mettre en lien avec le #film passé sur arte :
#Colonies_fascistes :
►https://www.arte.tv/fr/videos/057865-000-A/colonies-fascistes
▻http://seen.li/dewu
Le speculazioni immobiliari di #Idea-Fimit dietro allo sgombero e alle violenze di piazza Indipendenza
Una delle più importanti Sgr (società di gestione del risparmio) immobiliari italiane che vuole cacciare centinaia di richiedenti asilo da uno stabile di sua proprietà nel centro di Roma; una Sgr (la stessa) che vuole accogliere quanti più migranti possibile in un complesso di sua proprietà fuori Roma; una società di gestione immobiliare che affitta un palazzo occupato da anni.
▻https://it.businessinsider.com/le-speculazioni-immobiliari-di-idea-fimit-dietro-allo-sgombero-e
#spéculation #spéculation_immobilière
Che fine hanno fatto i rifugiati di piazza Indipendenza?
Si appoggia a una stampella per camminare, zoppica ma non ha perso la sua determinazione. Quando Gemma Vecchio – sessant’anni, occhi verdi e foulard colorato intorno alla testa – arriva davanti a palazzo Valentini, sede della prefettura di Roma, un gruppo di ragazzi eritrei le corre incontro. “Come stai Mamma Africa?”, “Grazie Mamma Africa”, le dicono.
Asyl und obdachlos in Rom
Italien bietet Geflüchteten nicht automatisch Wohnraum. Die Räumung eines Gebäudes entzweit die Gesellschaft und politische Institutionen.
In Rome, Violent Eviction of Migrants ‘Touched a Nerve’
ROME — The gardens by #Piazza_Venezia in the middle of Rome are normally used as a rest stop by tired tourists. In recent weeks, they have instead become home to weary asylum seekers, evicted from a building in Rome that they had illegally occupied for years.
Roma: unica capitale in Europa senza piano accoglienza
Roma continua ad essere l’unica capitale europea a non avere un piano di accoglienza ufficiale per i migranti. Dalla spianata dove Baobab Experience da una parte subisce continui sgomberi e dall’altra fa da punto di riferimento alla Sala operativa del Comune, fino al centro di Intersos per i minori soli; dal centro della Croce Rossa la cui convenzione col Comune scade ogni sei mesi, fino alla scoperta delle centinaia di persone che vivevano abbandonate in via Vannina; e dai falsi allarmi ai numeri reali degli arrivi, fino ai tentativi abortiti di allestire un hub ufficiale, alle risposte di Ferrovie dello Stato e al silenzio del Comune - Eleonora Camilli ha mappato per noi la situazione di Roma Capitale.
Ce texte a été traduit en anglais, ici:
Where is my home? A journey through refugees housing occupations in Rome
▻http://openmigration.org/en/analyses/where-is-my-home-a-journey-through-refugees-housing-occupations-in-ro
Aurora Massa : HOMEMAKING OF ERITREANS AND ETHIOPIANS AFTER EVICTION IN ROME
SPATIAL COMPRESSION AND SPATIAL DISPERSION : THE HOMEMAKING OF ERITREANS AND ETHIOPIANS AFTER THE AUGUST EVICTION IN ROME
▻http://homing.soc.unitn.it/2017/09/29/aurora-massa-homemaking-of-eritreans-and-ethiopians-after-eviction-
No home for refugees in Rome
The doors of the hulking building on the corner of Via Curtatone and Piazza Indipendenza are now shut; the handles lashed together with heavy chains and secured by padlocks. At the front entrance, a brief walk from Rome’s main train station, three plain-clothed security officers stand guard at metal barricades and follow the movement of passersby from behind dark sunglasses. Without speaking a word, their message is clear: This building is off limits.
▻https://www.irinnews.org/special-report/2017/11/10/no-home-refugees-rome
There is no home – tales from the refugees who used to live on #Via_Curtatone
The evacuated building on Via Curtatone in Rome is now protected by a barbed wire fence. The homeless refugees are scattered throughout the city, having left behind many of their possessions. Eleonora Camilli has been with them since day one, through multiple evictions and sit-ins, and has gathered oral testimonies from Mediha, Aster, and Biniam.
▻http://openmigration.org/en/analyses/there-is-no-home-tales-from-the-refugees-who-used-to-live-on-via-curtatone/?platform=hootsuite
#évacuation
Sgombero #Curtatone, scade l’ospitalità nei centri. «Persone di nuovo in strada»
Finiscono i sei mesi di accoglienza temporanea nei centri del Comune di Roma per gli sgomberati di #via_Curtatone. “Non sappiamo dove andare” spiegano i rifugiati. Le associazioni: “Scandaloso, in quei giorni si parlò di un percorso di accoglienza, ora si svela che non c’era niente”
▻http://www.agenzia.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/571053/Sgombero-Curtatone-scade-l-ospitalita-nei-centri-Persone-di
« Le football ne doit pas se résumer à une opposition fratricide entre Abou Dhabi et le Qatar »
▻http://www.lemonde.fr/ligue-1/article/2017/08/18/le-football-ne-doit-pas-se-resumer-a-une-opposition-fratricide-entre-abou-dh
Dans quelle mesure le transfert de Neymar au PSG marque-t-il une rupture pour le football européen ?
C’est tout le débat de savoir si on est dans l’excès ou dans la rupture. Parce que le montant est tellement supérieur à l’usage qu’on est dans une analyse qui, selon les uns est excessive et est une dérégulation, et selon les autres pourrait aller au-delà. C’est-à-dire : vers une rupture par rapport à ce qui a été établi, aux grands équilibres auparavant actés.
#disruption ?
[…]
La réaction des grands clubs européens à l’égard du PSG est-elle épidermique ?
Il y a une réaction plus qu’épidermique. Elle est culturelle. Pour en avoir parlé avec tous les présidents présents à la réunion de l’ECA, dont Nasser Al-Khelaïfi (président du PSG) est membre, il y a une inquiétude qui est liée au fait qu’il n’y a plus de limite. Et que ce process, au-delà du fait qu’il désorganise probablement un certain nombre de marchés, pose le problème de l’inflation permanente des salaires.
#ah_la_la, #il_n'y_a_plus_de_limites, #où_c'est_qu'on_va ?
[…]
Faut-il s’attendre à une réaction groupée des grands clubs européens ?
Oui, il y aura une réaction. Manchester City fait des choses assez similaires (le club a dépensé plus de 220 millions d’euros cet été en transferts). Le football ne doit pas se résumer à une opposition fratricide entre Abou Dhabi (propriétaire de Manchester City) et le Qatar d’un côté, et puis de l’autre côté d’avoir des règles où c’est l’argent généré par le savoir-faire des clubs qui vient déterminer leur capacité à être les meilleurs sur le plan sportif. Il y a une prise de conscience qui devrait avoir des lendemains.
Ce ne serait pas plutôt, l’affrontement (fratricide, hum !) entre Abou Dhabi (et consorts) et le #Qatar ne doit pas se résumer uniquement au football ?
IS-Rückkehrer: „Ich plädiere für extrem hohe Strafen“ (►http://www.z...
▻https://diasp.eu/p/5799212
IS-Rückkehrer: „Ich plädiere für extrem hohe Strafen“
Der „Islamische Staat“ zerfällt. Wie die 16-jährige Linda W. wollen immer mehr Ausgereiste zurückkommen. Islamismus-Experte Ahmad Mansour erklärt, was geschehen muss.
#zeitgeschehen #strafen #rückkehrer #is-rückkehrer #isrückkehrer #staat #ausgereiste #islamismus-experte #islamismus #experte #islamismusexperte #ahmad #mansour #news #bot #rss
« Seul l’art unit les gens » : après Palmyre, Ahmad Joudeh danse à Paris
Mélody LocardPublié le 19 juillet 2017 à 21h17
▻http://web.nouvelobs.com/monde/20170719.OBS2327/seul-l-art-unit-les-gens-apres-palmyre-ahmad-joudeh-danse-a-paris.htm
En 2016, il dansait sur les ruines de la cité antique sous les tirs djihadistes. Il se produit jeudi sur le parvis des Droits de l’Homme, au Trocadéro. Rencontre avec Ahmad Joudeh, artiste de combat.
Rohani face à la double pression des ultras iraniens et de Washington
▻https://www.mediapart.fr/journal/international/220717/rohani-face-la-double-pression-des-ultras-iraniens-et-de-washington
Le président iranien doit contenir les menaces de nouvelles sanctions des États-Unis et les attaques de son opposition conservatrice au sein de la République islamique, qui ont notamment fait arrêter son frère. En arrière-plan, c’est la succession de Rohani qui commence.
#International #Ahmad_Jannati #Etats-Unis #Hassan_Rohani #Iran #prolifération_nucléaire
Mapping Media Freedom: Turkey continues to use judicial harassment as a means to silence journalists
The first hearing of the ongoing trial of Turkish journalists for involvement in last year’s coup took place on Monday 19 June. Political commentators and brothers #Ahmet_Altan and #Mehmet_Altan are accused of offences against Turkish President Recep Tayyip Erdogan and the Turkish government including “attempting to overthrow the Government of Turkey” and using “subliminal messaging” to encourage the coup.
Turks Click Away, but #Wikipedia Is Gone
But these Turks were not able to quickly find out what they wanted. Since late April the Turkish government has blocked one of the world’s go-to sources of online information, Wikipedia.
After Wikipedia refused to remove unflattering references to Turkey’s relationship with Syrian militants and state-sponsored terrorists, officials simply banned the whole site.
▻https://www.nytimes.com/2017/06/10/world/europe/turkey-wikipedia-ban-recep-tayyip-erdogan.html?hp&action=click&pgtype=Homep
#turquie #censure
cc @isskein
Turkey bans access to critical #Ahval news website
The Turkish Telecommunications Authority (BTK) on Wednesday imposed an access ban on the critical news website ahvalnews.com as the Turkish government’s crackdown on the press organizations continues at full speed.
The BTK barred access to Ahval citing Law No. 5651, approved by the Turkish Parliament in February 2014 to regulate Internet broadcasting. Ahval, which was established by veteran Turkish journalist Yavuz Baydar in November 2017, is known for its critical coverage of ongoing developments in Turkey, which has been under a state of emergency since a failed coup attempt on July 15, 2016.
Turkey bans broadcasting of 208 songs due to ‘objectionable lyrics’
The state-run Turkish Radio and Television Corporation (TRT) has banned the broadcasting of a total of 208 songs, 142 Turkish and 66 Kurdish, on its 14 TV stations for reasons that were not made clear to the public.
According to the Hürriyet daily, Some of these songs are performed by famous Turkish singers such as Koray Avcı, Onur Akın, Sıla, Nüket Duru, Berkay, Demet Akalın, Bengü and Nazan Öncel and are listened to by millions of people on the Internet. Some of these singers are also known to be critical of the ruling Justice and Development Party (AKP) government.
Israël condamne un écrivain palestinien, #Ahmad_Qatamish, à la détention administrative
Ma’an, le 17 mai 2017
▻http://www.aurdip.fr/israel-condamne-un-ecrivain.html
#Palestine #Prison #Détention_administrative #Injustice #Boycott_culturel #BDS
Secousses islamistes en #Indonésie, par Marie Beyer & Martine @Bulard (Les blogs du Diplo, 17 mai 2017)
▻https://blog.mondediplo.net/2017-05-17-Secousses-islamiques-en-Indonesie #st
Djakarta, 9 mai 2017. « Coupable de blasphème ». Le gouverneur de Djakarta, M. Basuki Tjahaja Purnama, couramment appelé Ahok, a été condamné à deux ans de prison ferme pour ce délit, bien inscrit à la Constitution mais très contesté au sein d’une Indonésie qui se veut séculaire. Pas de tergiversations, le gouverneur est emmené vers la prison de Cipinang, à l’est de la capitale, dès sa sortie du tribunal. Les images d’#Ahok en chemise batik bleue (de tradition indonésienne) montant dans le fourgon de police le bras levé, affichant de ses doigts le signe de paix, renforcent la sidération des progressistes indonésiens. Nul ne s’attendait à un tel dénouement. Le procureur lui-même n’avait requis qu’un an de prison avec sursis. La veille, plusieurs de nos interlocuteurs nous mettaient en garde contre les fondamentalistes religieux, réunis devant la Cour de Djakarta nord pour réaffirmer leurs menaces de « chaos » si le tribunal se montrait trop clément. Il faut dire qu’ils ont déjà montré un certain savoir-faire en la matière… Mais à l’annonce du verdict, ce mardi, ils laissent éclater leur joie, même si quelques-uns auraient souhaité une condamnation plus longue — la loi prévoit jusqu’à cinq ans d’emprisonnement.
▻http://zinc.mondediplo.net/messages/65710 via Le Monde diplomatique
Millets, Grains That Might Help Indian Farmers Fight Drought – And Improve Diets, Too : The Salt : NPR
▻http://www.npr.org/sections/thesalt/2017/02/09/514171025/how-an-indian-state-is-putting-millets-back-on-people-s-plates
Now, after nearly four decades of intensive farming (and growing urban populations which use a lot of water), most of India is facing severe water crises. So, many states are trying to come up with a more sustainable way to farm. And Karnataka is leading the way with its efforts with millets.
There are many factors that make millets more sustainable as crops. Compare the amount of water needed to grow rice with that for millets. One rice plant requires nearly 2.5 times the amount of water required by a single millet plant of most varieties, according to the International Crops Research Institute for the Semi-Arid (ICRISAT), a global research organization helping to make millets more popular. That’s why millets are primarily grown in arid regions of Asia, Africa and Latin America.
Millets can also withstand higher temperatures. “Crops like rice and wheat cannot tolerate temperatures more than 38 degrees Centigrade (100.4 Fahrenheit), while millets can tolerate temperatures of more than 46 degrees C (115 F),” says S.K Gupta, the principal scientist at the pearl millet breeding program at ICRISAT. “They can also grow in saline soil.” Millets could therefore be an important solution for farmers grappling with climate change – sea level rise (which can cause soil salinity to increase), heat waves, droughts and floods.
#ah_la_la #riz #millet #résilience #eau #Inde #alimentation #climat
De Beyrouth, #Martin_Chulov du Guardian affirme qu’ en #Syrie l’#Iran est en train d’installer des chiites (de toute nationalité) dans des zones préalablement habitées par des sunnites.
▻https://www.theguardian.com/world/2017/jan/13/irans-syria-project-pushing-population-shifts-to-increase-influence
Et sa source est un groupe genre #al-qaida :
Labib al-Nahas, the chief of foreign relations for #Ahrar_al-Sham, who led negotiations in Istanbul, said Tehran was seeking to create areas it could control. “Iran was very ready to make a full swap between the north and south. They wanted a geographical continuation into Lebanon. Full sectarian segregation is at the heart of the Iranian project in Syria. They are looking for geographical zones that they can fully dominate and influence. This will have repercussions on the entire region.
Article de 2015 :
La vision apocalyptique d’Ahrar al-Sham pour la Syrie et la région
►http://www.middleeasteye.net/fr/opinions/la-vision-apocalyptique-d-ahrar-al-sham-pour-la-syrie-et-la-r-gion-14
The propaganda of Martin Chulov: FAKE NEWS Propaganda in the Guardian newspaper
▻http://angryarab.blogspot.fr/2017/01/the-propaganda-of-martin-chulov-fake.html
And here I used to recommend the Guardian newspaper as an alternative to US media after Sep. 11. Now the Guardian has become indistinguishable from the New York Times and Washington Post in its propaganda coverage of Syria. This story is — simply put — made up. As you all know, Syrian rebels regularly, if not daily, produce fake news and spread them throughout social media and they are often carried in Gulf regime media, which in turn inspire Western media to reproduce them citing the authority of Qatari regime or Saudi regime media. This story is made up by Ahrar Ash-Sham. And you will see in dispatches by Western correspondents in Beirut, like Chulov, a reference such as this: “said one senior Lebanese leader”. Lebanon is deeply divided between two camps: one camp is led by HIzbullah and the other is led by the Saudi embassy in Beirut. To which camp do you think this Lebanese “leader” belongs to? And they cite “a Lebanese leader” as if any of the Lebanese leaders are independent and neutral about the war in Syria. This is like citing “a US leader” in a story about Israel.
J’ai un ami Sunnite originaire de Idlib qui tient le mème discours. Il parle d’un afflux massif de chiites provenant d’autres régions, d’autres pays et que les régions sunnites seraient sous le coup d’une « colonisation de peuplement. »
En dehors de la véracité de la chose j’ai quand mème l’impression que la question religieuse prend une place de plus en plus importante dans un pays qui semblait en dehors de ce genre de tensions. L’installation des chiites est une question que je voulais vous poser.
Pour terminer, ses « sources » sont de Idlib et non pas du Gardian, ce qui rend pas les choses plus vraies ou plus fausses mais qui peut témoigner de l’état d’esprit qui règne là bas.
La question que cela pose, d’un point de vue démographique, est d’où viendrait ces masses de chiites. Dans la plupart des sources sur les appartenances religieuses en Syrie, les chiites sont généralement estimés à 1% (par exemple : ▻https://fr.wikipedia.org/wiki/Syrie#Groupes_.2F_Population_.2F_pourcentage). Ca vaut ce que ça vaut mais de là à parler d’invasion massive... Il s’agit principalement à ma connaissance très imparfaite de communautés urbaines (notamment au sud de Damas), de quelques petites villes frontalières de la Beqaa nord (région de Hermel au Liban) et de quelques poches dont on a parlé récemment, au nord-ouest d’Alep (zones assiégées dont les populations ont été « échangées » avec les populations évacuées d’Alep. J’aurais beaucoup de mal croire que l’Iran installe des populations d’origine iranienne ou des chiites irakiens.
Moi aussi j’ai des doutes, car le voeu des Usa et UE quand ils ont attaqué la Syrie c’était justement de déplacer les populations en les divisant en « chiites, sunnites, Kurdes, et autres communautés » pour faire des micro-états divisés comme en ex-Yougoslavie qui a été balkanisée de la même façon.Tout a été prévu de longue date : ►http://armedforcesjournal.com/peters-blood-borders-map
Les forces armées américaines se trouvent actuellement a Erbil dans le futur Kurdistan et la France participe à créer un état kurde, ce qui déplait à Erdogan bien sur ...
@rumor ce sont des fakes-news en vérité, la démographie des chiites ne peux pas permettre ce qui est prétendu. C’est inverser la véritable politique contre les chiites que de les accuser de favoriser leur population minime. En vérité les sunnites, et Kurdes chasseront les Yézidis et autres communautés. HRW a dénoncé le fait de crimes commis par les Kurdes pour avoir chassés les habitants de leurs maisons, et les avoir terroriser.
Merci pour ce signalement qui touche à une question aussi sensible que d’actualité, même si la source (Guardian Chulov), de fait, est terriblement biaisée... @rumor : les « peuplements chiites » qui hantent les cauchemars d’une bonne partie des Syriens (cf. témoignage Unagi, auquel j’ajoute le mien, au sein des milieux alaouites !!!) seraient en provenance d’Iran, voire de plus loin (Afghanistan et Cie). Pas plus crédible pour autant, mais ça fait fantasmer encore plus sur l’invasion étrangère. Il faut vraiment que ces sociétés soient en crise pour que de tels bobards puissent prendre aussi bien...
Se souvenir aussi que ça fait partie du plan de de déstabilisation suggéré par l’ambassade américaine en 2006 :
►https://wikileaks.org/plusd/cables/06DAMASCUS5399_a.html
— Vulnerability:
–- THE ALLIANCE WITH TEHRAN: Bashar is walking a fine line in his increasingly strong relations with Iran, seeking necessary support while not completely alienating Syria’s moderate Sunni Arab neighbors by being perceived as aiding Persian and fundamentalist Shia interests. Bashar’s decision to not attend the Talabani / Ahmadinejad summit in Tehran following FM Moallem,s trip to Iraq can be seen as a manifestation of Bashar’s sensitivity to the Arab optic on his Iranian alliance.
–- Possible action:
–- PLAY ON SUNNI FEARS OF IRANIAN INFLUENCE: There are fears in Syria that the Iranians are active in both Shia proselytizing and conversion of, mostly poor, Sunnis. Though often exaggerated, such fears reflect an element of the Sunni community in Syria that is increasingly upset by and focused on the spread of Iranian influence in their country through activities ranging from mosque construction to business. Both the local Egyptian and Saudi missions here, (as well as prominent Syrian Sunni religious leaders), are giving increasing attention to the matter and we should coordinate more closely with their governments on ways to better
Etat Morbide
▻http://www.radiopanik.org/emissions/le-zapnik/etat-morbide
Franchement avec Francken et compagnie, pas de quoi se réjouir. On leur laisse d’ailleurs un peu la parole histoire qu’ils se discréditent un peu tout seul. Le Zapnik fait du « ondes pour tous » et ceux qui s’expriment n’ont pas honte de leur ignoble humanité.
Heureusement le Zapnik laisse trainer ses micros dans les bistro et enregistrent des femmes qui chantent la vie :
« le chant des oiseaux, si tu n’as pas de soleil, c’est la même chose, c’est la beauté, c’est l’amour »
Et ça, c’est cadeau.
#ahhhhhhh
▻http://www.radiopanik.org/media/sounds/le-zapnik/etat-morbide_03115__1.mp3
Les Saoudiens utilisent des armes à sous-munition « Made in UK » au Yémen
RT en français – 19 déc. 2016, 21:44
▻https://francais.rt.com/international/30880-saoudiens-utilisent-armes-sous-munition-yemen-made-in-uk
La coalition militaire intervenant au Yémen et dirigée par l’Arabie saoudite a déclaré le 19 décembre « [qu’] une utilisation limitée » d’armes à sous-munitions fabriquées au Royaume-Uni avait eu lieu au Yémen. La coalition a précisé que l’Arabie saoudite allait arrêter d’utiliser ces armes particulièrement dangereuses pour les civils.
De son côté, le ministre britannique de la Défense, Michael Fallon, a confirmé cette information aux députés britanniques le 19 décembre. Il a également confirmé l’utilisation d’un « nombre limité » de bombes à sous-munitions vendues par les Britanniques aux Saoudiens dans les années 1980.
Massacres à #alep : lettre à un « camarade » qui s’obstine à justifier l’injustifiable
▻http://resisteralairdutemps.blogspot.com/2016/12/massacres-alep-lettre-un-camarade-qui.html
Si je m’adresse à toi, « camarade », c’est parce que nous avons par le passé partagé nombre de combats, notamment – mais pas seulement – le combat pour les droits du peuple palestinien. Parce que je pensais que, malgré nos divergences, nous avions des principes communs. Je n’ai en effet rien à dire à la droite et à l’extrême-droite pro-Poutine et/ou pro-Assad, qui assument clairement leur soutien à des régimes autoritaires au nom de « valeurs » communes, et qui n’ont jamais fait semblant de vouloir construire une réelle solidarité avec les peuples opprimés. Mais toi, « camarade », tu te pares de vertus « progressistes », « anti-impérialistes », voire « socialistes », « communistes » ou même « révolutionnaires ». Et c’est au nom de ces vertus que tu tentes de nous convaincre aujourd’hui qu’il ne faut pas se tenir (...)
L’opposition a du mal à faire émerger un candidat crédible à la #présidentielle turque
▻http://istanbul.blog.lemonde.fr/2014/08/06/lopposition-a-du-mal-a-faire-emerger-un-candidat-credible-a-la-presidentielle-turque/#xtor=RSS-32280322
LE MONDE | 05.08.2014| Par Guillaume Perrier (Istanbul, correspondance) A quoi sert l’opposition ? Face à Recep Tayyip #Erdogan, premier ministre depuis 2003 et principal candidat à l’élection présidentielle ce dimanche 10 août, est-elle encore une fois condamnée à … Continuer la lecture →
Director of Polish Institute in Berlin Fired for Jewish Content | artnet News
▻https://news.artnet.com/art-world/director-polish-culture-institute-berlin-fired-jewish-content-771281
Le monde de l’#art, ton univers impitoyable !
The cultural manager and director of the polish culture institute in Berlin, Katarzyna Wielga-Skolimowska, was fired this past Tuesday from her position. According to the German left-leaning daily TAZ that broke the story, Poland’s right-wing PiS-led government called for her immediate departure due to her programming, which included “too much Jewish-themed content,” as Poland’s ambassador in Germany Andrzej Przyłębski had complained.
Art Teacher Fired After Saying ’Vagina’ - artnet News
▻https://news.artnet.com/art-world/art-teacher-fired-georgia-okeeffe-vagina-483920
Everyone knows that Georgia O’Keeffe’s flower paintings are highly suggestive, often resembling vulvas. And now everyone knows that you apparently cannot talk about that if you’re a middle-school substitute art teacher in Michigan, thanks to national attention to a controversy roiling the school system in Harper Creek, near the city of Battle Creek.
Mike Oldfield ’Tubular Bells’ Live at the BBC 1973 (high quality / remastered)
▻http://www.youtube.com/watch?v=l7MY_cdUL1E
#beau
#ah_la_la ... Grosse grosse nostalgie Tubular Bells, mes premiers slows, mes premières booms. Trop émouvant.
Pour ceux que ça intéresse j’ai la partition complète (j’en ai fait une adaptation au piano).
Voilà qui est bien inquiétant : justement pile-poil cette semaine je me suis regardé la série L’Exorciste, adaptée du film dont Tubular Bells est la musique…
Au fait, interview rigolote dans le Guardian il y a deux ans :
▻https://www.theguardian.com/music/2014/mar/20/mike-oldfield-interview-tubular-bells-drugs
Ouh là, Mike Oldfield, cela me fait un peu bizarre d’entendre cela. @reka tu avais de la chance de ne pas écouter cela tout seul dans ton coin. Je suis presque surpris qu’il y ait eu des personnes pour écouter cela en même temps que moi à la fin des années septante.
Il fait encore des trucs ce type ? J’ose pas imaginer.
Il a fait toute une carrière - un peu controversée - jusqu’à aujourd’hui. Wikipédia explique qu’il a même composé et joué pour l’ouverture des jeux olympiques...
Je ne discute pas la qualité musicale de Tubular Bells, mais je dois reconnaître que d’entendre la musique sur cette vidéo m’a donné des frisson dans le dos et remis en mémoire les merveilleux moments que cette musique à accompagné, les booms, les slows, les premiers baisers si timides, mais aussi la mode baba, ma salopette bleu de travail les cheveux long, les chansons accompagnées à la cithare dans la rue, et enfin et surtout, nos espoirs et nos utopies de communautés...
@reka
Je ne discute pas la qualité musicale de Tubular Bells
Non, vaut mieux pas, je crois. Sinon cela risque de déranger le frisson dans le bas du dos.
Ce qui est fou avec ce type et d’autres, notamment de la même époque, c’est comment une telle dextérité sur leurs instruments est si mal employée, c’est un peu comme Céline Dion en fait, une très belle voix pour chanter des trucs fondamentalement incultes.
Moi pareil, que de souvenirs ! Je n’aurais jamais imaginé réécouter cela un jour :)
« Il y a toujours une nation irakienne »
La défaite de Daech à Mossoul pourrait tourner la page du communautarisme en Irak | Paris planète
▻http://paris-international.blogs.la-croix.com/la-defaite-de-daech-a-mossoul-pourrait-tourner-la-page-du-communautarisme-en-irak/2016/10/24
Entretien avec #Ahmed_Saadawi
« Il y a toujours une nation irakienne »
Y a-t-il toujours une nation irakienne susceptible de resurgir des cendres de 35 ans de guerre ? « Bien sûr », répond Ahmed Saadawi. « Certes, le contexte politique n’est pas idéal, mais les gens ordinaires ont une formidable énergie, vitalité, envie de vivre et de sortir de l’impasse. En 2003, quand les Américains ont renversé Saddam Hussein, tout le monde revendiquait son appartenance religieuse. Ce n’est plus le cas. C’est parfois comme un travail de deuil, mais beaucoup ont compris qu’on ne pourra réunir le pays sur un socle confessionnel ou ethnique et que le communautarisme ne fournira aucune solution nationale ».
« A Bagdad, les populations se côtoient tous les jours »
« A Bagdad, notamment, les ethnies et les confessions ne sont pas séparées par des murs. Les populations se côtoient tous les jours. On vit les uns avec les autres dans les hôpitaux, les souks, les universités… Dans la rue, on ne connait pas l’appartenance confessionnelle de celui avec qui on marche sur le trottoir. Et on ne s’en préoccupe pas. Commence à émerger une conscience nationale par-dessus les communautés. C’est elle qui va permettre de peser sur les gouvernants et de changer les choses ».
Les histoires macabres qui ont inspiré l’idée de Frankenstein à Bagdad
The son of Baghdad who fathered Iraqi Frankenstein | Arts & Ent , Culture | THE DAILY STAR
▻http://www.dailystar.com.lb/Arts-and-Ent/Culture/2016/Oct-01/374628-the-son-of-baghdad-who-fathered-iraqi-frankenstein.ashx
#Ahmed_Saadawi
The idea for his book is rooted in what has been Iraq’s grim reality for years. Saadawi recounted two specific incidents that shocked him and inspired him to write “Frankenstein in Baghdad.”
One was in the city of Baqouba when Al-Qaeda in Iraq – nowadays Daesh (ISIS) – kidnapped a man, killed him, and chopped his body into pieces. “They dropped each piece in a different part of Baqouba ... When the city woke up, each neighborhood saw a different body part,” he said. “They made the whole city see the body simultaneously. What criminal genius!”
The other moment that stuck with him was also at the height of last decade’s civil war, when hospitals were overwhelmed by the sheer volume of bodies being brought in after bombings.
The fridges were overflowing and bodies simply lined the corridors. Saadawi told of how one exhausted forensic team “lost their humanity.”
“One day someone came asking about his brother ... they told him that all the bodies had already been collected by their families, except for these pieces,” he said. “There were mismatched, unclaimed ... body parts and they told him to assemble a man from them and take it away.”
Turquie : le rétablissement de la peine de mort va être soumis au Parlement, a indiqué le président Erdogan - RFI
▻http://www.rfi.fr/contenu/ticker/turquie-le-retablissement-peine-mort-va-etre-soumis-parlement-indique-le-president-er/?ns_mchannel=fidelisation&ns_source=newsletter_rfi_fr_alerte-info&ns_campaign=em
Rien n’est jamais acquis, rien n’est jamais gagné #régression #droits_humains #peine_de_mort
Turquie : le rétablissement de la peine de mort va être soumis au Parlement, a indiqué le président Erdogan
Recep Tayyip Erdogan a ajouté que les critiques formulées à ce sujet par l’Occident « ne comptent pas ». « Notre gouvernement soumettra cela (le rétablissement de la peine de mort) au Parlement. Et je suis convaincu que le Parlement l’approuvera et, quand cela arrivera devant moi, je le ratifierai », a déclaré M. Erdogan lors d’un discours à Ankara en réponse à la foule qui réclamait cette peine pour les pustchistes de juillet. Il n’a pas précisé de calendrier.
Turquie : Erdogan évoque un #référendum sur la #peine_capitale
Le président turc Recep Tayyip Erdogan lors d’un rassemblement, le 17 février 2017 à Kahramanmaras - Service de presse de la présidence turque/AFP/Archives
Le président turc Recep Tayyip Erdogan a pour la première fois évoqué, vendredi, un référendum sur le rétablissement de la peine de mort, une mesure qui sonnerait le glas des pourparlers d’adhésion d’Ankara à l’Union européenne.
« Je le dis dès à présent : si c’est nécessaire, nous pourrons ouvrir la voie à un référendum à ce sujet », a déclaré le chef de l’Etat turc lors d’un discours à Manisa (ouest).
▻http://www.courrierinternational.com/depeche/turquie-erdogan-evoque-un-referendum-sur-la-peine-capitale.af
#it_has_begun
Erdogan s’attend au rétablissement de la peine de mort après le référendum
Le président turc Recep Tayyip Erdogan a déclaré samedi s’attendre à ce que le Parlement approuve le rétablissement de la peine capitale après le référendum sur l’extension de ses pouvoirs, une mesure qui couperait court au processus d’adhésion de la Turquie à l’UE.
▻http://www.courrierinternational.com/depeche/erdogan-sattend-au-retablissement-de-la-peine-de-mort-apres-l
« Bannis de nos vies » : les intellectuels pleurent la Turquie qui fut
Ce référendum se déroulera dans un contexte d’état d’urgence imposé et renouvelé depuis juillet 2016. C’est-à-dire que les votes auront lieu alors qu’une bonne partie de l’opposition politique est en prison ou en exil, que des milliers de fonctionnaires ont perdu, au travers de décrets et de lois, leurs droits de citoyens et que des hommes en armes patrouillent dans les rues.
►https://theconversation.com/bannis-de-nos-vies-les-intellectuels-pleurent-la-turquie-qui-fut-73
#état_d'urgence
Un pays qui mange ses enfants
Depuis 2015, du fait de la fin du processus de paix et d’engagements contradictoires dans le conflit syrien, la #Turquie s’est enfoncée dans la violence. Près de 60 attentats kurdes et surtout djihadistes ont fait plus de 500 morts à #Ankara, #Istanbul et dans le sud-est du pays. À cela s’est ajouté la lutte intestine entre l’AKP et le mouvement Gülen.
Révélée publiquement par les scandales de corruption de décembre 2013, cette lutte s’est traduite, l’année suivante, par une première épuration sévère de la police et de la justice. Nouvel épisode de cette rivalité sans merci, le coup d’État manqué du 15 juillet 2016 a vu se généraliser la suspicion et les purges qui y sont associées. Près de 120 000 personnes ont été licenciées ou emprisonnées.
Ainsi a-t-on l’impression que depuis qu’ont commencé les grands procès pour complot, il y a une dizaine d’années, ce pays n’en finit plus de manger ses enfants. Les procureurs de l’affaire Ergenekon désormais sur le banc des accusés ont pris la place de leurs victimes laïques qui, blanchies pour un temps, commencent aujourd’hui à retourner en prison. Ainsi le journaliste #Ahmet_Şık, arrêté en 2011, a été détenu pendant un an parce qu’il avait osé enquêter sur le mouvement Gülen (alors allié à l’AKP), il est aujourd’hui de nouveau incarcéré pour un simple tweet !
▻https://theconversation.com/turquie-vers-un-referendum-constitutionnel-decisif-72071
Turquie : le journaliste Ahmet Şik arrêté pour des tweets sur le #PKK
▻http://www.rfi.fr/europe/20161229-turquie-journaliste-ahmet-sik-arrestation-tweets-pkk-erdogan-purge-cumh
Lauréat 2014 du Prix de la liberté de la presse décerné par l’Unesco, le journaliste Ahmet Şik, a connu la censure et la prison en Turquie où il continue d’exercer sa profession avec conviction. Il témoigne de la difficulté de s’opposer au régime en place, que l’on soit journaliste ou simple citoyen.
▻http://www.rfi.fr/europe/20140502-ahmet-sik-turquie-interview-rfi-presse-m%C3%A9dias-libert%C3%A9-unesco-
Turquie : « Cumhuriyet », un quotidien sous pression
▻http://www.rfi.fr/europe/20161101-turquie-cumhuriyet-quotidien-sous-pression
Ahmet Şık : sept tweets, trois articles, un entretien et un procès qui traîne
▻http://www.kedistan.net/2017/03/24/ahmet-sik-tweets-articles-proces-qui-traine
Un article à l’occasion du passage par Paris le 15 novembre 2016 de deux survivants des Black Panthers
Etats-Unis : 40 ans à l’isolement
Amnesty International, le 19 octobre 2016
▻https://beta.amnesty.fr/liberte-dexpression/actualites/etats-unis--40-ans-a-lisolement
Un autre ancien prisonnier des Black Panthers avait témoigné là :
« La victoire est dans la lutte ». Entretien avec Ahmad Rahman, ex-Black Panther
Thomas Frontline, Quartiers XXI, le 30 novembre 2015
►http://quartiersxxi.org/rahman
#Black_Panthers #USA #Albert_Woodfox #Robert_King #Angola_Three #Ahmad_Rahman
60% Hungarian electorate ignores the racist referendum, but situation at the border remains catastrophic
September was characterized by intense and fierce debates on the stakes, meaning and results of the referendum on the 2nd of October. These debates, vibrant and justified, have also overshadowed the violent push backs at the Hungarian-Serbian border and the show trial of Ahmed H., a Syrian man accused of terrorism.
▻http://www.migszol.com/blog/60-hungarian-electorate-ignores-the-racist-referendum-but-situation-at-the-
#Hongrie #asile #migrations #réfugiés #frontières #Serbie
Hungary: 10 years in jail for a Syrian migrant
A court in Hungary has condemned a Syrian man for 10 years for his part in a riot at Hungary’s border with Serbia border last year, when he hurled rocks at police in an attempt to force the border open, in what is considered an “act of terror” under Hungarian law.
#Ahmed_Hamed, 40, who pleaded not guilty to a charge of terrorism, cried as he was given his sentence – the longest handed down by a Hungarian court in connection to the migrant crisis.
▻https://www.neweurope.eu/article/hungary-10-years-jail-syrian-migrant
#procès #prison #emprisonnement
Délit de solidarité en Hongrie | 7 ans de prison pour “terrorisme” !
Une délégation internationale d’observation a assisté au procès de Ahmed H, le 14 mars 2018, en Hongrie. En septembre 2015, l’homme avait accompagné ses parents et la famille de son frère dans leur exil de la Syrie vers l’Europe, agissant clairement pour des raisons humanitaires. De violents conflits ont eu lieu entre la police hongroise et les réfugiés après la fermeture soudaine de la frontière serbo-hongroise. La justice a accusé Ahmed H. d’avoir notamment lancé des pierres sur les policiers, tout en retenant également qu’il a essayé de négocier pacifiquement avec les différents acteurs du conflit. L’homme a été condamné à 10 ans prison, puis à 7 ans, pour “terrorisme”.
L’Arabie saoudite reconnaît une bavure qui a coûté la vie à 140 personnes au Yémen
▻http://www.lemonde.fr/proche-orient/article/2016/10/15/l-arabie-saoudite-reconnait-une-bavure-qui-a-coute-la-vie-a-140-personnes-au
Les autorités saoudiennes avaient d’abord nié toute responsabilité. Une enquête interne, dont les conclusions ont été révélées samedi 15 octobre, montre que la coalition en guerre contre les rebelles houthistes au Yémen était bien responsable du bombardement contre des funérailles qui a fait 140 morts à Sanaa le 8 octobre. Les enquêteurs de la coalition rapportent :
« En raison du non-respect des règles d’engagement et des procédures de la coalition ainsi que d’une information erronée, un avion de la coalition a visé de manière erronée cet endroit entraînant la mort et les blessures de civils ».
Cette attaque, l’une des plus sanglantes au Yémen depuis l’intervention en mars 2015 de la coalition militaire arabe, a été rapidement dénoncée par la communauté internationale, qui a réclamé, à l’instar de la France, une enquête « indépendante ».
Maintenant que l’information est (re)connue, " la France " va-t-elle réitérer à celle des " parties " concernée son souhait général de voir « l’ensemble des parties au conflit […] respecter strictement le droit international humanitaire . »
#bavure (n.f.) erreur regrettable
à ne pas confondre avec #crime_de_guerre ou #crime_contre_l'humanité