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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 25/06/2018

    Sulle tracce del marmo della discordia

    Le montagne sventrate, le falde inquinate, il viavai di camion, i morti sul lavoro, le infiltrazioni criminali, la mancata distribuzione di una ricchezza collettiva. Carrara è schiacciata dai signori del marmo. Non sono cave: sono miniere. La roccia estratta qui non nisce in sculture e non alimenta più la liera artigianale locale. Parte per l’Asia oppure, in gran percentuale, finisce nei dentifrici, nella carta e in altre decine di prodotti. È il business del carbonato di calcio. Un’attività dominata dalla multinazionale svizzera #Omya che qui possiede un grosso stabilimento industriale.

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    ▻https://www.wereport.fr/articles/sulle-tracce-del-marmo-della-discordia-area
    #marbre #extractivisme #Carrara #Italie #pollution #carbonate_de_calcium #multinationales #Suisse #mondialisation #géographie_de_la_mondialisation #globalisation

    CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 11/09/2018

      A Carrara, sulle tracce del marmo della discordia

      Le montagne sventrate, le falde inquinate, il via vai di camion, i morti sul lavoro, la mancata distribuzione di una ricchezza collettiva. Carrara è schiacciata dai signori del marmo. Non sono cave: sono miniere. La roccia estratta qui non finisce in sculture e non alimenta più la filiera artigianale locale. Parte per l’Asia oppure, in gran percentuale, finisce nei dentifrici, nella carta e in altre decine di prodotti. È il business del carbonato di calcio. Un’attività dominata dalla multinazionale svizzera Omya che qui possiede un grosso stabilimento industriale.

      Sembra un ghiacciaio ma è un bacino minerario. Tutto è bianco sporco. Le rocce, le strade, la polvere. Le montagne sono divorate dalle ruspe. Decine di camion, carichi di blocchi o di detriti, scendono a valle da stradine improvvisate. Persino la nostra Panda 4X4 fatica sul ripido pendio sterrato. Stiamo salendo alla cava Michelangelo, una delle più pregiate del bacino marmifero di Carrara, in Toscana. Qui viene estratto lo statuario, il marmo venduto anche a 4.600 franchi la tonnellata. In questa grossa cava lavorano circa una dozzina di persone.

      Riccardo, 52 anni di cui trenta passati a estrarre roccia, sta manovrando un blocco con il filo diamantato. Il sole che batte a picco sul marmo dà l’effetto di un forno. «D’estate è così mentre d’inverno è freddo e umido» ci racconta questo figlio e nipote di cavatori. Riccardo spiega con orgoglio il suo lavoro. Poi conclude: «Spero che mio figlio faccia qualcos’altro nella vita».

      Un lavoro rischioso

      La situazione nelle cave è sicuramente migliorata rispetto a qualche anno fa, ma il lavoro qui resta rischioso. L’ultimo decesso è dello scorso mese di luglio: Luca Savio, 37 anni, papà di un piccolo bambino, è stato travolto da un blocco in un deposito. Aveva un contratto di lavoro di sei giorni. A maggio, Luciano Pampana, un operaio di 58 anni, è invece morto schiacciato sotto una pala meccanica. «Qui i servi della gleba versano sangue» ha esclamato don Raffaello, il parroco di Carrara che nella sua omelia dopo questa morte si è scagliato contro il business del marmo: «Le Apuane sono sfregiate e pochi si arricchiscono!»

      «Le Apuane sono sfregiate e pochi si arricchiscono!».

      Don Raffaele, parroco di Carrara
      Fine della citazione

      I sindacati hanno indetto un giorno di sciopero e chiesto la chiusura delle cave non in regola. Negli ultimi dodici anni vi sono stati undici incidenti mortali, di cui sei tra il 2015 e il 2016. «È decisamente troppo se si calcola che in tutta la provincia i cavatori sono circa 600» esclama Roberto Venturini, segretario della Fillea Cgil di Massa Carrara che ci accompagna nella visita. Per il sindacalista vi è un solo modo per rendere compatibile questa attività con l’ambiente e con una cittadinanza che sempre meno tollera le cave: «Bisogna rallentare la produzione e aumentare il numero di dipendenti».
      «Monocoltura del marmo»

      Carrara e la vicina Massa sono un microcosmo rappresentativo delle attuali problematiche dell’economia: l’automatizzazione, la maledizione delle risorse, la concentrazione delle ricchezze, il conflitto tra ambiente e lavoro. Un conflitto, questo, che è emerso in queste zone già negli anni 80 attorno al polo chimico situato nella piana, verso il mare. Nel 1987 ci fu il primo referendum consultivo d’Europa con cui i cittadini si espressero a favore della chiusura dello stabilimento Farmoplant della Montedison. Ciò che avvenne, però, solo un anno dopo, a seguito dell’esplosione di un serbatoio di Rogor, pesticida cui già il nome dà inquietudine.

      In pochi anni, a catena, tutti gli stabilimenti cessarono le attività lasciando come eredità terreni inquinati e una schiera di disoccupati. Oggi la zona industriale si è trasferita dal mare alle montagne.

      L’unico settore che tira è quello estrattivo tanto che qui si parla di “monocultura del marmo”, in comparazione a quei paesi che hanno fatto di un prodotto destinato all’esportazione la sola attività economica. E così in pochi ci guadagnano mentre alla collettività rimangono le briciole e gli effetti nocivi.

      I ricavi crescono, gli impieghi no

      Nello scorso triennio il settore, dal punto di vista del ricavo, è cresciuto all’incirca del 5% all’anno. Difficile trovare un altro comparto in così rapida crescita. I profitti, però, sono sempre più concentrati.

      Gli addetti sono sempre meno e una crescente percentuale dell’attività di trasformazione è ormai svolta all’estero: dall’inizio degli anni duemila gli impieghi diretti sono diminuiti di oltre il 30%, passando da quasi 7’000 a circa 4’750 unità. Negli ultimi anni nelle cave sempre più meccanizzate sono stati persi più di 300 posti di lavoro; altri 300 sono scomparsi nelle attività di trasformazione e nella lavorazione.

      Ma anche attorno a queste cifre vi è scontro. Da un lato gli ambientalisti, dall’altro i rappresentanti del mondo imprenditoriale con i primi che tendono a sminuirne l’impatto economico e i secondi che mettono in valore l’effetto occupazionale del settore. La sola certezza, qui, è che quel marmo che ha plasmato l’identità ribelle dei carrarrini e fatto conoscere la città nel mondo intero è oggi sinonimo di conflitto.
      «Una comunità arrabbiata e ferita»

      «Dal marmo il territorio si aspetterebbe molto di più», ci spiega Paolo Gozzani, segretario della Cgil di Massa e Carrara. Il quale aggiunge: «Questa è una comunità arrabbiata e ferita che vede i signori del marmo come un potere arrogante, che si accaparra la ricchezza derivata da questa materia prima senza dare al territorio la possibilità di migliorarsi da un punto di vista sociale, dei servizi e senza fare in modo che, attorno al marmo, si sviluppi una vera e propria filiera».

      Un’opinione condivisa da Giulio Milani, uno scrittore che ha dedicato un libro alla devastazione territoriale di questa terra, dalla chimica al marmo: «L’industria del marmo c’è sempre stata in questa zona, ma negli ultimi anni è diventata una turboindustria che sta mettendo in crisi il territorio».

      Milani s’interroga sul presente e sul futuro dei suoi tre figli in un luogo che ha già sofferto per le conseguenze dell’inquinamento della chimica: «Tutte le volte in cui piove i fiumi diventano bianchi come latte a causa della marmittola, la polvere di marmo; a Carrara vi sono state quattro gravi alluvioni in nove anni legate al dissesto idrogeologico del territorio. Per questo parlo di costi sociali di questa attività. Dobbiamo ormai considerare che questo è diventato un distretto minerario vero e proprio e noi ci viviamo dentro».

      A supporto di questa situazione vi è la netta presa di posizione del procuratore capo di Massa, Aldo Giubilaro, che lo scorso mese di maggio ha illustrato l’entità di un’operazione effettuata presso diverse società attive nella lavorazione del marmo dalla quale è emerso uno spaccato di irregolarità ambientali diffuse: «Salvo rari casi, sicuramente encomiabili, sembra essere una regola per le aziende del lapideo al piano, quella di non rispettare le normative sull’impatto ambientale con conseguenze decisamente deleterie per chi vive in questa zona (…). Non si tratta solo di un problema ambientale, ma riguarda anche e soprattutto la salute dei cittadini che vivono in questa provincia, purtroppo maglia nera per il numero di tumori in tutta la Toscana» ha affermato questo magistrato noto per aver più volte criticato l’omertà del settore.
      Il carbonato svizzero

      Lasciata la cava, con la nostra Panda 4X4 ridiscendiamo a valle. Ai lati della strada diversi ravaneti, le vallate dove una volta si riversavano i detriti derivati dalla scavazione.

      Sotto numerosi camion sono in fila per scaricare le loro benne cariche di sassi. Il rumore degli scarichi e della frantumazione è incessante. Siamo di fronte a quello che è chiamato «il mulino»: i sassi qui vengono frantumati in scaglie.

      Una volta effettuata l’operazione, i camion imboccano la Strada dei marmi – sei chilometri di gallerie costati 138 milioni di franchi pubblici e destinati solo al trasporto del marmo – che sbuca verso il mare, a pochi passi da un grosso stabilimento industriale. È la fabbrica della Omya Spa dove le scaglie di marmo vengono lavorate fino a renderle carbonato di calcio, un prodotto sempre più richiesto.

      Questa farina di marmo la si trova dappertutto, nei dentifrici, nella carta e in altre decine di prodotti. La Omya Spa è una filiale della Omya Schweiz, che ha sede nel Canton Argovia. Pur essendo un’impresa familiare, poco nota al grande pubblico e non quotata in borsa, stiamo parlando di una vera e propria multinazionale: con 180 stabilimenti in 55 paesi Omya è il leader mondiale del carbonato di calcio. In Toscana ha campo libero. Nel 2014 il gruppo elvetico ha acquistato lo stabilimento del principale concorrente, la francese Imerys. Non solo: Omya ha preso importanti partecipazioni in quattro aziende attive nell’estrazione che la riforniscono di materia prima.

      Le polveri del boom

      A Carrara e dintorni si respirano le polveri di questo boom. Si stima che i blocchi di marmo rappresentino soltanto il 25% del materiale estratto: il restante 75% sono detriti. Una volta le scaglie erano considerate un rifiuto fastidioso, che impediva l’avanzata degli scavi e che veniva liberato nei ravaneti.

      Poi, nel 1987, arrivò Raul Gardini che con la sua Calcestruzzi Spa entrò nel business delle cave e ottenne un maxi contratto per la desolforazione delle centrali a carbone della Enel: un’attività in cui il carbonato di calcio era essenziale. L’industriale Raul Gardini morì suicida sulla scia di Tangentopoli, ma a Carrara rimase e si sviluppò questa nuova attività.

      Il business del carbonato di calcio ha dato un’accelerata all’attività estrattiva e ha permesso di tenere aperte cave che altrimenti sarebbero già state chiuse. Lo abbiamo visto alle pendici del Monte Sagro, all’interno del Parco delle Apuane, marchio Unesco: questa montagna, come ci ha mostrato Eros Tetti, dell’associazione Salviamo le Apuane, continua ad essere scarnificata per alimentare proprio il commercio del carbonato.

      La corsa alla polvere di marmo tocca anche il versante lucano. A Seravezza, un paesino a mezz’ora di auto da Carrara, abbiamo incontrato un gruppo di cittadini che si batte contro l’aumento incontrollato dell’attività di scavo: «Il comitato – ci spiegano i promotori – nasce proprio in risposta alla riapertura di tre cave di marmo sul Monte Costa. Siamo preoccupati per il nostro territorio e ci siamo interrogati sugli effetti che questi siti estrattivi avranno sulla nostra cittadinanza».
      Le parti nobili partono all’estero

      Se gran parte della roccia viene sbriciolata, la parte nobile – i blocchi di marmo – partono per il mondo. Così, interi e grezzi. Verranno poi lavorati direttamente all’estero, dove la manodopera costa meno.

      Se prima la regione di Massa e Carrara era un centro mondiale dell’arte e dell’artigianato legato al marmo, oggi la filiera legata all’estrazione è praticamente scomparsa. Ce lo racconta Boutros Romhein, un rinomato scultore siriano, da 35 anni a Carrara dove, oltre a realizzare enormi sculture, insegna agli studenti di tutto il mondo i segreti di questa nobile roccia: «Non ci sono ormai più artigiani sulla via Carriona, che parte dalle cave e va fino al mare. Una volta era un tutt’uno di piccole e grandi aziende che producevano sculture o materiale per l’architettura. Oggi possiamo dire che non c’è più nessuno».

      Una percezione confermata dai dati. Nel 2017 l’esportazione dei blocchi di marmo italiano è aumentata del 37%. È stata, in particolare, la provincia di Massa Carrara a realizzare il fatturato estero più alto con un export del valore di circa 212 milioni di euro. In calo, invece, i lavorati di marmo: per la provincia, nel 2017, la diminuzione è stata del 6,6%. I blocchi partono interi per gli Stati Uniti, la Cina, l’India e per i Paesi arabi.
      Il marmo dei Bin Laden

      Significativo di questa dinamica mondiale è lo sbarco a Carrara della famiglia saudita dei Bin Laden. Già grandi acquirenti di marmo per le loro attività edili, i Bin Laden sono ora entrati direttamente nell’attività estrattiva.

      Nel 2014 la famiglia saudita ha investito 45 milioni di euro per assicurarsi il controllo della società Erton che detiene il 50% della Marmi Carrara, il gruppo più importante del comprensorio del marmo, che attraverso la Società Apuana Marmi (Sam) controlla un terzo delle concessioni. Quattro famiglie carraresi si sono così riempite le tasche e messo parte delle cave nelle mani della CpC Holding, società controllata dalla Saudi Binladin Group.
      Un bacino minerario vero e proprio

      A Carrara siamo davanti non più a un’economia di cava, ma ad un bacino minerario vero e proprio. Così come nelle Ande e in Africa, nelle zone cioè dove l’estrazione di minerali è più selvaggia, il lato oscuro di questo business – mischiato alla pesante eredità lasciata dall’industria chimica e al fatto di non aver saputo sviluppare alternative economiche al marmo – hanno generato tutta una serie di effetti negativi: inquinamento, malattie, disoccupazione e disagio sociale.

      Nella graduatoria sulla qualità di vita 2017 curata dal dipartimento di statistiche dell’Università La Sapienza di Roma, la provincia di Massa-Carrara figura al 98esimo posto su 110. Se guardiamo i dettagli di questa classifica, la provincia è addirittura penultima per il fattore ambiente, 107esima per disagio sociale, 103esima per il superamento quotidiano della media di polveri sottili disperse nell’aria e 95esima per gli infortuni sul lavoro.

      Anche se non è possibile fare un legame diretto con il marmo, in questa terra vi è inoltre un’incidenza di malattie oncologiche fra le più elevate in Italia. In particolare vi un indice molto elevato nei mesoteliomi pleurici, la cui causa è quasi certamente dovuta alle tipologie di lavorazioni svolte in passato e all’eredità di prodotti tossici tuttora da smaltire. Per quanto riguarda il lavoro: nel 2017, Massa Carrara è stata la seconda provincia d’Italia con l’incremento più grande di disoccupazione (+36,7%). Il business del marmo e del suo derivato, il carbonato di calcio, sembra anch’esso continuare a crescere.

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      ▻https://www.tvsvizzera.it/tvs/cultura-e-dintorni/economia-mineraria_a-carrara--sulle-tracce-del-marmo-della-discordia/44377160
      #décès #risque #accident #morts #travail #Farmoplant #Montedison #Rogor #mécanisation #inondations #environnement #cancer #santé #Strad_dei_marmi #suisse #dentifrice #Argovie #Imerys #Calcestruzzi_Spa #Raul_Gardini #Monte_Sagro #Parco_delle_Apuane #résistance #Salviamo_le_Apuane #Seravezza #Monte_Costa #Bin_Laden #Arabie_Saoudite #Erton #Società_Apuana_Marmi (#Sam) #CpC_Holding #Saudi_Binladin_Group #chômage #pollution

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 11/09/2018

      “La terra bianca. Marmo, chimica e altri disastri” di #Giulio_Milani

      Mi balena in mente un quadro, come un’epifania, intercettato anni fa nel vivaio del d’Orsay, perché quelle opere respirano e non venitemi a dire che non assorbono luce e non emettono ossigeno. Sono creature folte e sempre assetate. Le spigolatrici di Jean-François Millet incastra tre donne su un lenzuolo di terra. Sono chinate, sono ingobbite, sono stanche e senza volto. La fatica rivendica il possesso feudale di quelle facce. Ma malgrado le loro schiene lontane da ogni verticale, malgrado tutte le ore inarcate e incallite, quelle lavoratrici sanno che il suolo non sputa. Che dal ventre di semi e raccolte dipende la loro vita. E anche quella che non conoscono. Non esiste(va) legame più forte. Perché il tempo presente fa pensare all’imperfetto.

      Il libro di Giulio Milani La terra bianca (Laterza, 2015) è l’ennesimo emblema della frattura, l’ulteriore dolente puntata di una serie d’inchieste sullo stupro più o meno inconsapevole subito dal nostro Paese.

      Siamo avvezzi ai fuochi campani, allo sfregio dell’agro aversano, all’idea che i rifiuti si sommergano, oppure che s-fumino altissimi a ingozzare le nuvole. Tutto già digerito. Il potere dei media gonfia il clamore e poi lo normalizza. Ci anestetizza. Ma la tragedia ambientale cambia dialetto. E in questo caso parla toscano. Nell’enclave assoluta del marmo.

      «Un’onda pietrificata, una sterminata scogliera di fossili» nella zona di confine tra la bassa Liguria e l’Emilia, che comprende la doppia provincia di Massa Carrara, le Alpi Apuane e una costola di Mar Tirreno.

      Giulio Milani, scrittore e direttore responsabile della casa editrice Transeuropa, ha sempre abitato qui, il bacino delle cave, un poligono colonizzato dalle industrie fin dagli anni Cinquanta. «Ex Farmoplant-Montedison. Ex Rumianca-Enichem. Ex Bario-Solvay. Ex Italiana Coke».

      Una sequela di sposalizi chimici e divorzi malconci che hanno divelto, macellato, svuotato un territorio rendendolo una tra le aree più inquinate d’Italia «anche per le polveri sottili prodotte dal traffico incessante dei mezzi pesanti, tra i quali i sempre più numerosi e caratteristici camion coi pianali per il trasporto di blocchi di marmo grandi alle volte come interi container e, in misura molto maggiore, i ribaltabili carichi fino al colmo di scaglie detritiche per i mille usi non ornamentali della pietra». «Fumi di latte», un impasto pestifero sbriciolato nell’aria, che la gente del luogo ingurgita ogni giorno, pensando non sia immaginabile un ipotetico altrimenti. Perché le cave sono lavoro e senza lavoro si muore. Ma a quanto pare anche a causa del lavoro.

      L’inchiesta di Milani parte da un episodio miliare: Il 17 luglio del 1988 il serbatoio di un pesticida (il Rogor), occultato malamente tra i Formulati liquidi per eludere la legge, scoppia come un attentato nello stabilimento Farmoplant- Montedison, partorendo una nube tossica diluita per 2000 kmq, soprattutto su Marina di Massa e Marina di Carrara. Nessun morto e chissà quante vittime. Perché il disastro più maligno è quello che s’incassa tardi, che s’incista nelle crepe, acquattato nelle vie respiratorie, nell’alcova dei polmoni, tra reni e vescica.

      Dopo proteste di ogni tipo la fabbrica fu chiusa, ma non la scia di condanne pronta a chiedere asilo dentro troppi cittadini. Il motivo? Le pratiche più diffuse da molte di quelle aziende riguardavano lo smaltimento “sportivo” dei rifiuti. Ovviamente tossico-nocivi, tramite la termodistruzione per opera dell’inceneritore Lurgi nel caso della Farmoplant, attraverso interramenti silenziosi e consenzienti in tutti gli altri. Abbuffare le zolle di veleni e poi coprirle di ulivi e ammalarsi d’olio e non capirlo mai per tempo.

      Ma il libro di Milani procede oltre, traccia una geometria spazio-temporale molto complessa, diagonali d’analisi che scavalcano il singolo episodio e pennellano il profilo di una provincia abusata attraverso la Storia, in prima istanza dalla fatica delle cave, dove i dispositivi di protezione sono stati per decenni fantasmi senza guanti. Operai falciati come insetti per un cumulo distratto, schiacciati da un peso sfuggito al controllo. Poi il vespaio furioso dell’industria estrattiva e dei suoi sversamenti. E la smania noncurante di usare la terra come un tappeto. Come un sepolcro ben ammobiliato.

      Milani ci racconta per salti, di uomini capaci di opporsi al male, dello stormo partigiano della Resistenza Apuana, negli echi di guerra nelle steppe di Russia (suo argomento di laurea). «Si erano battuti per tre giorni di seguito. Per tre giorni e due notti si erano sacrificati, a turno, ai piedi di una quota da riconquistare». Poi di altri uomini anni in anni più vicini, intenti a riagguantare la pulizia dei fatti, a denunciare gli illeciti, a spingere forze, a non tacere. Come Marcello Palagi, principale esponente del movimento per la chiusura della Farmoplant; come Alberto Grossi, regista del documentario Aut Out.«Se si altera la morfologia di un luogo non ne vengono modificati solo i caratteri distintivi, ma anche quelli invisibili, come l’alimentazione degli acquiferi e il clima. Sono a rischio le sorgenti, si perdono i fiori, e forse anche la poesia». E lo scempio continua.

      Chi pagherà per ogni verso bruciato, per lo sguardo rappreso in un cucchiaio d’orrore? Per la strage travestita da capitolo ordinario, senza nessun dittatore da offendere? Per le diagnosi neoplastiche di cui smettiamo di stupirci? Sempre noi, che se restiamo fermi avremo solo terre sane dipinte in un museo.

      http://www.flaneri.com/wp-content/uploads/2016/05/Milani_Laterrabianca_recensione_flaneri.com_-682x1024.jpg

      ▻http://www.flaneri.com/2016/05/25/la-terra-bianca-giulio-milani

      #livre

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 2/10/2018

      La malédiction du marbre de Carrare

      Le fameux marbre de Carrare n’est pas seulement symbole de luxe. Le site est surtout devenu un des hauts lieux de l’extraction du carbonate de calcium, utilisé notamment dans la fabrication des dentifrices. Une exploitation industrielle qui défigure le paysage et s’accompagne de morts sur les chantiers, de pollution et d’accaparement des ressources par une élite locale et par des acteurs internationaux, dont la famille Ben Laden et la multinationale suisse Omya.

      https://www.swissinfo.ch/image/44377214/3x2/640/426/55ca913f2540965a2e9ede45e99621d6/tk/carrara-generale-trax---copia.jpg https://www.swissinfo.ch/image/44377172/3x2/640/426/b3049ef6f6a24b780666a9a990db8c2e/ob/carrara-riccardo-2.jpg https://www.swissinfo.ch/image/44377412/3x2/640/426/1b4f7f337df4117d48523be51b4f0f41/hJ/carrara-cooperativa.jpg https://www.swissinfo.ch/image/44377204/3x2/640/426/7c1083ac04d76c6f545994f2fad9d2b9/AY/carrara---monte-sagro.jpg

      ►https://www.swissinfo.ch/fre/economie/pollution--maladies-et-gros-profits_la-mal%C3%A9diction-du-marbre-de-carrare/44416350

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 2/07/2023

      Gli affari sul marmo delle #Apuane e i riflessi su salute e ambiente

      A Massa e Carrara la “#marmettola” prodotta dalla lavorazione della roccia nelle cave impatta sulle falde. Diverse realtà locali denunciano la gestione problematica delle aziende e le ricadute ambientali del settore. Ecco perché

      Sopra la vallata del fiume Frigido, nel Comune di Massa, c’è una cava inattiva da circa tre anni. Ci avviciniamo in un giorno di sole, risalendo il sentiero che si inerpica nel canale tra cumuli di massi bianchi. Dal tunnel scavato nel marmo si sente l’acqua che scroscia. “Le #Alpi_Apuane sono come un serbatoio, è il famoso carsismo: l’acqua penetra in abbondanza nella roccia, in direzioni che non conosciamo perché non seguono quelle dello spartiacque di superficie, e poi scende formando le sorgenti. Quella che senti, però, alla sorgente del Frigido non arriverà mai”, spiega Nicola Cavazzuti del Club alpino italiano (Cai), che da anni denuncia gli impatti ambientali delle circa ottanta cave attive a Carrara alle quali si aggiungono le quindici di Massa. Tra quest’ultime, molte rientrano all’interno del Parco regionale delle Alpi Apuane.

      L’ultima denuncia risale all’inizio di giugno quando il Cai e altre realtà come il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) e Italia Nostra hanno presentato un’istanza di accesso civico a una serie di soggetti istituzionali, tra i quali la Regione Toscana, il ministero dell’Ambiente e i carabinieri forestali, per ottenere informazioni sulle azioni intraprese a tutela dell’ambiente, inviando anche un esposto alla procura di Massa. Al centro della denuncia c’è il fenomeno della “marmettola”, la polvere prodotta dall’estrazione e dalla lavorazione del marmo. Per le associazioni, produce un inquinamento “gravissimo, conclamato e ormai cronico delle acque destinate all’uso potabile”.

      Il problema è noto da decenni e anche se oggi viene gestita come un rifiuto e sono aumentate le prescrizioni per evitare che si diffonda nell’ambiente, le realtà del territorio denunciano che spesso è ancora abbandonata sui piazzali delle cave. Così quando piove viene trascinata nei fiumi cementificandone il letto e riducendo l’habitat di microflora e piccoli organismi. “Le situazioni più critiche sono state osservate nel fiume Frigido e nel torrente Carrione”, si legge nelle conclusioni del “#Progetto_Cave” dell’#Agenzia_regionale_per_la_protezione_ambientale_della_Toscana (#Arpat), monitoraggio durato dal 2017 al 2019. In quegli anni l’Arpat ha effettuato una serie di controlli nelle cave di Massa, Carrara e Lucca, anche in merito alla gestione della marmettola, che “hanno evidenziato una diffusa illegalità e dato luogo a un consistente numero di sanzioni amministrative e di notizie di reato all’autorità giudiziaria”. Nel 2018, scrive Arpat, 18 cave su 60 hanno avuto un “controllo regolare”.

      La marmettola finisce anche nelle falde. Secondo un articolo scientifico del 2019, redatto da docenti e ricercatori dell’università di Firenze, dell’Aquila e del Cnr, si è “accumulata negli acquiferi” con effetti “non ancora noti nel dettaglio” ma che potrebbero modificare “l’idrodinamica delle reti carsiche riducendone la capacità di accumulo”.

      A Forno, frazione di Massa dove nasce il Frigido, il problema è esploso il 19 novembre 2022. “La sorgente è diventata bianca e per dieci giorni l’erogazione dell’acqua è stata sospesa -racconta Cavazzuti-. È un problema costante, tanto che negli anni Novanta è stato costruito questo impianto di depurazione”, dice indicando le sue grandi vasche. Pochi metri più a monte, tra i massi di un fosso in secca, si è accumulato uno strato di marmettola. Le immagini di fiumi e torrenti di colore bianco sono una costante sui giornali locali. Quelle del Carrione che attraversa Carrara, scattate il 13 aprile 2023, sono arrivate anche sulla scrivania del ministero dell’Ambiente che ha chiesto all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) di valutare se si tratti di danno ambientale.

      A Forno, frazione di Massa dove nasce il Frigido, il problema è esploso il 19 novembre 2022. “La sorgente è diventata bianca e per dieci giorni l’erogazione dell’acqua è stata sospesa -racconta Cavazzuti-. È un problema costante, tanto che negli anni Novanta è stato costruito questo impianto di depurazione”, dice indicando le sue grandi vasche. Pochi metri più a monte, tra i massi di un fosso in secca, si è accumulato uno strato di marmettola. Le immagini di fiumi e torrenti di colore bianco sono una costante sui giornali locali. Quelle del Carrione che attraversa Carrara, scattate il 13 aprile 2023, sono arrivate anche sulla scrivania del ministero dell’Ambiente che ha chiesto all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) di valutare se si tratti di danno ambientale.

      Il problema della marmettola si è aggravato con l’introduzione di strumenti più efficienti, come il filo diamantato, che ha reso possibile la lavorazione dei blocchi anche a monte. Le nuove tecnologie hanno anche generato un’impennata della quantità di materiale estratto, che oggi ammonta a quattro milioni di tonnellate all’anno. “Le montagne spariscono davanti ai nostri occhi”, commenta Grossi. Nonostante Carrara sia famosa per il suo marmo, secondo dati forniti dal Comune alla sezione locale di Legambiente, nel 2022 solo il 18,6% del materiale è stato estratto in blocchi (utilizzato quindi per uso ornamentale). “Il danno alla montagna viene inferto per ricavare detriti di carbonato di calcio che dagli anni Novanta è diventato un affare perché impiegato per vari usi industriali, dall’alimentazione alle vernici -denuncia Paola Antonioli, presidente di Legambiente Carrara che da 15 anni raccoglie i dati comunali-. Purtroppo non possiamo collegare i dati alle rispettive cave, perché l’amministrazione li ha secretati fornendoli solo in modo anonimo. Ma è importante saperli: alcune aziende estraggono il 90% di detriti e vorremmo che venissero chiuse”. Il Piano regionale cave del 2020 ha affrontato il nodo fissando il quantitativo minimo di blocchi, introducendo però delle deroghe. Per Antonioli “la norma è stata stravolta e le cave che non rispettano i parametri non sono mai state chiuse”.

      Per gli imprenditori del marmo il territorio non può fare a meno di un settore che, secondo un report di Confindustria con dati del 2017, vale il 15% del Pil provinciale per un fatturato totale di quasi un miliardo, di cui 560 milioni di export e rappresenta il 7% degli occupati. Per gli ambientalisti però il marmo grezzo che parte per l’estero, in particolare per la Cina, è sempre di più e i lavoratori sono sempre meno. Dal 1994 al 2020, secondo Fondo Marmo, ente che riunisce industriali e sindacati, il numero di dipendenti è sceso del 36%. Il calo più marcato riguarda i lavoratori impiegati “al piano”: meno 50,9%. Laboratori e segherie, invece, sono crollati del 55%.

      Gli incidenti sul lavoro però non si fermano. Nonostante l’Inail abbia certificato un calo del rischio infortunistico, la provincia di Massa Carrara vanta il primato per gli incidenti mortali nel settore tra il 2015 e il 2019, sette in totale. Anche il 2023 ha già avuto la sua vittima nel bacino apuano, anche se in provincia di Lucca: il 13 maggio Ugo Antonio Orsi, 55 anni, è rimasto schiacciato da un masso che si è staccato dal costone in una cava a Minucciano, in Garfagnana. “Questa è una storia di sfruttamento di beni comuni che arricchiscono le tasche di pochi privati. Ammesso che si possa compensare un simile danno, quasi nulla viene risarcito alla comunità -commenta Paolo Pileri, docente di Pianificazione urbanistica al Politecnico di Milano-. Comparando i canoni di concessione e il contributo di estrazione incassato ogni anno dal comune di Carrara con la quantità di blocchi prodotti, ho calcolato che per ogni tonnellata di marmo rimangono al territorio circa 25 euro a fronte di un prezzo di vendita che va da 800 a 8mila euro. Preciso che si tratta di dati parziali, ottenuti grazie al lavoro di attivisti locali, che non sono resi accessibili così che tutti possano conoscere la situazione. Un pezzo di Paese viene così distrutto per alimentare un modello di sviluppo tossico”.

      ▻https://altreconomia.it/gli-affari-sul-marmo-delle-apuane-e-i-riflessi-su-salute-e-ambiente

      CDB_77 @cdb_77
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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 2/06/2018

    550 Franken für Bett im Zivilschutzbunker

    Nazari Juma Khan ist 25 Jahre alt, aus Afghanistan und vor gut zwei Jahren in die Schweiz geflüchtet. Er hat derzeit den Aufenthaltsstatus F, er gilt als «vorläufig aufgenommen» und wohnt in #Würenlos, Kanton Aargau, in einer Asylunterkunft. Für diese Unterkunft, bestehend aus einer Matratze in einem Massenlager, einer Küche und Aufenthaltsräumen muss er monatlich netto 550 Franken bezahlen. Mit seinem 30%-Job verdient Nazari Juma Khan nur gut 1000 Franken pro Monat, für die Behörden zu wenig, um damit eine eigene Wohnung zu finanzieren. Er hat keine andere Wahl als für 550 Franken in der Zivilschutzanlage zu wohnen.
    Firma aus Pratteln profitiert

    Betrieben wird diese Anlage von der Firma #ABS aus Pratteln. Auf Anfrage sagt Hans Klaus, Sprecher von ABS, der Preis von 550 Franken sei gerechtfertigt. Neben dem Bett zum Schlafen bekomme der Asylsuchende auch eine Küche und einen Aufenthaltsraum den er mitbenützen könnte und es sei auch ab und zu ein Betreuer vor Ort, um den Asylsuchenden zu helfen.

    Patrizia Bertschi vom Verein «Netzwerk Asyl Aargau» ist mit der Argumentation der Firma ABS ganz und gar nicht einverstanden. Sie sagt, das sei ein absoluter Wucherpreis, den der Flüchtling bezahlen müsse. Im Kanton Aargau müssten Flüchtlinge in der Situation von Nazari Juma Khan normalerweise um die 300 Franken bezahlen.
    Sozialarbeiterverband nicht überrascht

    Nicht überrascht über den konkreten Fall ist Stefanie Seidlitz vom Berufsverband der Sozialarbeiterinnen und -Arbeiter. Missstände bei der Wohnsituation von Flüchtlingen treffe sie immer wieder an. Den Grund dafür sieht sie unter anderem darin, dass in diesem Bereich viele Leute ohne Fachausbildung arbeiteten. Gegen solche Missstände vorzugehen, sei auch nicht immer einfach, sagt Seidlitz: Viele Gemeinden wollten gar nichts damit zu tun haben und gäben alles an Private ab.

    https://www.srf.ch/var/storage/images/_aliases/1096w/auftritte/news/bilder/2017/12/11/node_14562493/163728238-2-ger-DE/bild.jpg

    ▻https://www.srf.ch/news/regional/basel-baselland/asylunterkunft-550-franken-fuer-bett-im-zivilschutzbunker
    #bunkers #sous-sol #souterrain #Argovie #Suisse #hébergement #logement #asile #migrations #réfugiés

    Une partie du reportage radio transcrit:

    https://i.imgur.com/ZkEE1sW.jpg

    CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 2/06/2018

      Flüchtlinge zahlen nicht mehr 550 Franken für Bett in Bunker

      In Würenlos musste ein Flüchtling für ein Bett im Zivilschutzbunker 550 Franken bezahlen. Nun hat die Gemeinde reagiert.

      ▻https://www.srf.ch/news/regional/basel-baselland/gemeinde-reagiert-fluechtlinge-zahlen-nicht-mehr-550-franken-fuer-bett-in-bunker

      CDB_77 @cdb_77
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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 20/07/2017

    Switzerland puzzles over citizenship test after lifelong resident fails

    Funda Yilmaz, 25, was turned down for Swiss citizenship despite living all her life in the country and being fluent in her local dialect

    ▻https://www.theguardian.com/world/2017/jul/18/switzerland-puzzles-over-citizenship-test-after-lifelong-resident-fails
    #naturalisation #Suisse #citoyenneté #test #questions (débiles)

    CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 20/07/2017

      Du willst Schweizer werden? In diesen Kantonen hast du Pech gehabt

      Ob und wie schnell jemand Schweizer werden kann, hängt massgeblich davon ab, in welchem Kanton er wohnt. Der grosse Vergleich anhand von drei Karten.

      ▻http://www.watson.ch/!141401006
      #disparités_cantonales #différences_cantonales #inégalités

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 25/07/2017

      Negative naturalisation decision lays bare the arbitrary and discretionary powers of local naturalisation committees in Switzerland

      Funda Yilmaz, a 25-year old born to Turkish parents in Switzerland, has been living in the municipality of #Buchs in the canton of Aargau for 16 years She works as a construction planner in Aarau, speaks perfect Swiss German and writes flawless Standard German. She is member of a local association and plays football for a local club. She is engaged with a Swiss man. And she had a perfect score on the citizenship and political knowledge test.

      Still, the municipality of Buchs denied her naturalization request. The reason: Yilmaz “lives in a small world and shows no interest in entering a dialogue with Switzerland and its population”. This assessment was based on facts such as her decision to go to a supermarket rather than to the local butcher and having most of her friends in a neighbouring municipality.

      After the full transcript of the naturalisation interview – which consisted of over 90 questions – became public, it raised eyebrows even among some members of the right-wing Swiss People’s party. This case shows, again, how restrictive Swiss citizenship law is, not only on paper but even more so in practice.

      ▻http://eudo-citizenship.eu/news/citizenship-news/1868-negative-naturalisation-decision-lays-bare-the-arbitrary-and-d
      #arbitraire #Argovie

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 25/07/2017

      Einbürgerungen : Die Macht der #Schweizermacher

      Sie sind hier geboren, besuchten hier die Schule, sprechen Deutsch, lieben die Schweiz. Doch die «Schweizermacher» verwehren ihnen den roten Pass: immer wieder sorgen abgelehnte Einbürgerungsgesuche für Schlagzeilen. Wer soll denn Schweizer werden? Stellen wir überhaupt die richtigen Bedingungen?

      http://s1.srf.ch/var/storage/images/auftritte/sendungsauftritte/club/sendungen/club/einbuergerungen_die_macht_der_schweizermacher/147980413-4-ger-DE/einbuergerungen_die_macht_der_schweizermacher_span8.jpg

      ▻http://www.srf.ch/sendungen/club/einbuergerungen-die-macht-der-schweizermacher?ns_source=web&srg_sm_medium=tw?ns_

      #faiseurs_de_suisse (avec une claire allusion au film du même titre)

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 25/07/2017

      Une perle!

      http://i.imgur.com/7h14180.png

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 26/07/2017

      « Valoriser la naturalisation soutient la cohésion sociale »

      Pierre Maudet explique pourquoi il a réformé et facilité la procédure de naturalisation, qui tourne aujourd’hui à plein régime.

      ▻http://www.tdg.ch/geneve/actu-genevoise/Valoriser-la-naturalisation-soutient-la-cohesion-sociale/story/18178535

      #Suisse

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 26/07/2017

      Questionnaire de naturalisation de #Corsier : une vaste blague

      Le quotidien vaudois 24 Heures a publié un questionnaire de 93 questions soumis par la commune de Corsier à un candidat à la naturalisation. J’y réponds honnêtement, et admets volontiers mes lacunes. De par mon intérêt pour la politique, j’estime toutefois bénéficier d’un avantage que n’ont pas forcément d’autres Suisses qui auraient sans doute du mal à répondre précisément à toutes les questions (notamment en ce qui concerne la durée des mandats des juges fédéraux et cantonaux, ainsi que leur nombre, etc.). D’ailleurs, quel programme d’éducation citoyenne en Suisse donne aux élèves de l’école obligatoire une connaissance si spécifique des autorités fédérales, cantonales et communales ? Je suis certain de ne pas avoir appris tout cela à l’école. Et pourtant, on demande à quelqu’un de prouver son intégration de cette manière.

      ▻https://blogs.letemps.ch/gregoire-barbey/2017/07/26/questionnaire-de-naturalisation-de-corsier-une-vaste-blague

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 19/01/2018

      #Genève : La Ville renonce à ses « faiseurs de Suisses »

      Ce mercredi soir, le Municipal a voté la suppression de la #Commission_des_naturalisations.

      ▻https://www.tdg.ch/geneve/actu-genevoise/ville-renonce-faiseurs-suisses/story/26258462
      #faiseur_de_suisses #faiseurs_de_suisses

      CDB_77 @cdb_77
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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 29/05/2017

    15 ans, sans famille, cherche refuge en #Suisse

    En 2014, près de 800 mineurs non-accompagnés ont demandé l’asile en Suisse. En tant que migrants, mineurs et sans parents, ils sont triplement vulnérables et sont en principe protégés par la Convention internationale des droits de l’enfant. Mais en Suisse, des cantons les laissent végéter, avec à peine de quoi se nourrir convenablement, en attendant leur possible renvoi. La Suisse, berceau du droit humanitaire, ferme les yeux sur un gaspillage d’années de vie précieuse.

    En Suisse, les demandeurs d’asile mineurs non accompagnés sont répartis dans les cantons par la Confédération, sans qu’il ne soit tenu compte des infrastructures sur place. Certaines situations sont choquantes.

    Ainsi Haben, 15 ans, a été placé dans un centre pour adulte près d’Aarau avec une cinquantaine d’autres mineurs. Pour ne pas dépenser son maigre argent de poche, le jeune Erythréen passe sa journée au lit et ne mange que des pâtes.

    Dans le canton de Vaud, du Valais ou de Zurich il en va tout autrement. Jabbar, 16 ans, originaire d’Afghanistan, vit au foyer protégé pour mineurs non accompagnés de Malley (VD) où il est entouré d’une équipe éducative. Avec les 45 autres pensionnaires il peut se concentrer sur l’école et le sport, en attendant une réponse de Berne à sa demande d’asile.

    La Confédération de son côté assure que les tous cantons respectent la Convention des droits de l’enfant. Or l’enquête de Temps Présent démontre que la Suisse, berceau du droit humanitaire, ferme les yeux sur des situations qu’elle dénoncerait ailleurs.

    https://www.rts.ch/2015/03/03/17/14/6497590.image?&w=569&h=320#.jpg

    ▻http://pages.rts.ch/emissions/temps-present/6434741-15-ans-sans-famille-cherche-refuge-en-suisse.html#6434743
    #mineurs #MNA #enfants #enfance #mineurs_non_accompagnés #vidéo

    Un reportage sorti il y a 2 ans qui a fait beaucoup de bruit en Suisse, surtout pour la situation des MNA dans le canton d’#Argovie... je mets ici pour archivage...

    • #Suisse
    CDB_77 @cdb_77
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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 13/04/2017

    Asylunterkunft «Container-Dörfli» ist eröffnet – erste Bewohner ziehen ein

    Die ersten 30 Asylsuchenden sind im ehemaligen A3-Werkhof eingetroffen – weitere folgen in einer Woche. Das «#Container-Dörfli» bietet bis zu 180 männlichen Asylsuchenden Platz und ist damit die grösste Asylunterkunft im Kanton.

    https://static.a-z.ch/__ip/Si3p-kxgaVojY1-hjk-zIn6DWC4/53e9a22e11e8082eff07fb8c6e97e6f7cc26ae78/remote.adjust.rotate=0&remote.size.w=5472&remote.size.h=3648&local.crop.h=3076&local.crop.w=5472&local.crop.x=0&local.crop.y=498&r=1,n-wide2x-16x9#.jpg

    ▻http://www.aargauerzeitung.ch/aargau/fricktal/asylunterkunft-container-doerfli-ist-eroeffnet-erste-bewohner-ziehen
    #containers #asile #migrations #réfugiés #Suisse #logement #hébergement #Argovie

    CDB_77 @cdb_77
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  • @bce_106_6
    bce_106_6 @bce_106_6 18/02/2017

    Panne à la centrale nucléaire Suisse de Leibstadt au lendemain de son redémarrage RTS - ats/gax/tmun - 18 février 2017

    ▻http://www.rts.ch/info/suisse/8398388-panne-a-la-centrale-nucleaire-de-leibstadt-au-lendemain-de-son-redemarra

    La centrale nucléaire de Leibstadt (AG) a dû être éteinte, après un incident jugé « sans gravité » par son exploitant et les autorités. Cet incident intervient en pleine controverse sur le redémarrage.
    L’arrêt a été effectué manuellement vendredi soir à 23h28. L’Inspection fédérale de la sécurité nucléaire (IFSN) a été immédiatement avertie. Les mesures effectuées autour de la centrale n’ont révélé aucune augmentation de la radioactivité, écrit l’IFSN.

    L’autorité de surveillance de la Confédération a classé l’incident à « 0 » sur l’échelle internationale de dangerosité.

    http://www.rts.ch/2016/11/27/14/48/8196488.image?w=900&h=506.jpg

    La centrale nucléaire avait été re connectée au réseau vendredi à 17h33, après une pause forcée de six mois. Des tests de fonctionnalité avaient été effectués pour amener progressivement l’installation à son niveau normal d’exploitation, explique la société d’exploitation KKL dans un communiqué.

    Dysfonctionnement du système de filtrage
    Mais vendredi en soirée, lors d’une opération sur le condensateur des turbines, le système de filtrage et d’échappement du gaz n’a pas fonctionné comme prévu. Selon la procédure en vigueur, le réacteur a été éteint manuellement et de façon ordonnée, poursuit KKL. Ce condensateur se trouve dans une salle des machines qui fait partie du domaine non-nucléaire de la centrale.

    Le système d’échappement va être remis en état durant le week-end. KKL prévoit de reconnecter la centrale au réseau dès lundi.
    Tant l’IFSN que l’exploitant ont assuré que cet incident n’a rien à voir avec les assèchements constatés en août 2016, qui avaient conduit à l’arrêt de la centrale. Les experts avaient alors détecté des traces d’oxydation sur des barres de combustibles dues à des états d’ébullition critiques ("dryouts" ou assèchements).

    Une manifestation organisée par les Verts devant la centrale a par ailleurs dénoncé samedi une réouverture « irresponsable ». L’installation aurait dû rester fermée jusqu’à ce que la cause des assèchements soit éclaircie. Une quarantaine de personnes étaient présentes.

    Demande des autorités allemandes
    Le ministère allemand de l’Environnement demande à rencontrer au plus vite les autorités suisses de surveillance afin de recevoir des explications.

    Critiquant la décision, la secrétaire d’Etat au ministère allemand de l’Environnement, Rita Schwarzelühr-Sutter, a jugé « regrettable » que la centrale soit à nouveau connectée au réseau bien que les causes des dommages à l’enveloppe des réacteurs ne semblent pas être totalement clarifiées.

    Des organisations contre le redémarrage de la centrale
    De nombreuses voix, dont Greenpace et la Fondation suisse pour l’énergie, ont aussi critiqué la reprise de l’activité de la centrale. Une pétition lancée par le conseiller national Balthasar Glättli (Verts/ZH) a été signée par 16’000 personnes et remise à l’IFSN.

    Une douzaine d’organisations de Suisse et d’Allemagne avaient également demandé l’arrêt de la centrale dans une lettre au Conseil fédéral. Le Land allemand du Bade-Wurtemberg et le Vorarlberg autrichien sont aussi intervenus pour reporter l’ouverture de la centrale.

    #Suisse #Argovie #nucléaire #IFSN #Leibstadt #poubelle #Bade-Wurtemberg #Vorarlberg

    • #Suisse
    bce_106_6 @bce_106_6
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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 20/07/2016

    Asylheim-Gegner greifen Regierungsrat an

    Undemokratisch, gleichgültig, rücksichtslos: Die Gegner des geplanten Durchgangszentrums Sonneblick in #Walzenhausen schiessen scharf gegen den Ausserrhoder Regierungsrat. Sie zeigen sich zornig und enttäuscht über das Vorgehen der Regierung.

    http://webapp-phone.tagblatt.ch/storage/scl/online/appenzellerland/2768631_m1t1w1024q75ms1v15802_20160414_162925A.jpg?version=1468859979

    ▻http://webapp-phone.tagblatt.ch/ostschweiz/appenzellerland/arai/ausserrhoden/Asylheim-Gegner-greifen-Regierungsrat-an;art159210,4692918
    #logement #hébergement #asile #migrations #réfugiés #Suisse #Argovie #anti-réfugiés

    CDB_77 @cdb_77
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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 15/07/2016

    #Rekingen sieht Flüchtlinge als «existenzielle Bedrohung»

    Der Gemeinderat von Rekingen ruft Hausbesitzer dazu auf, keine Wohnungen an anerkannte Flüchtlinge zu vermieten. Auch andere Aargauer Gemeinden wollen sich so vor hohen Sozialkosten schützen.

    http://img.nzz.ch/S=W1080/O=75/http://nzz-img.s3.amazonaws.com/2016/7/13/37495b4d-344d-49e9-9fc0-26e0dc906fb7.jpeg

    ▻http://www.nzz.ch/schweiz/asylwesen-keine-wohnungen-fuer-fluechtlinge-ld.105457
    #asile #migrations #réfugiés #anti-réfugiés #Suisse #xénophobie #racisme #logement #hébergement #Argovie (encore ce canton!)

    CDB_77 @cdb_77
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  • @vivre
    Vivre_Ensemble @vivre 30/04/2016
    1
    @cdb_77
    1

    Le Temps | Payer 290’000 francs ou accueillir neuf réfugiés : le choix qui divise l’un des plus riches villages d’Argovie
    ▻http://asile.ch/2016/04/30/le-temps-payer-290-000-francs-ou-accueillir-neuf-refugies-le-choix-qui-divise-

    http://asile.ch/wp/wp-content/uploads/2016/04/Oberwil-Lieli.jpg

    Oberwil-Lieli, dans le canton d’Argovie, est le théâtre d’une bataille sur l’asile. Dimanche, les citoyens de cette bourgade sont rappelés aux urnes pour ce choix : accueillir neuf réfugiés, ou payer.

    • #CHF
    Vivre_Ensemble @vivre
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 30/04/2016

      #asile #migrations #réfugiés #xénophobie #Argovie #Suisse #Oberwil-Lieli #anti-réfugiés

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 1/05/2016

      Les citoyens d’Oberwil disent non aux réfugiés

      Canton d’ArgovieUne dizaine de requérants d’asile, attribués par le canton, ne sont donc pas les bienvenus dans la petite commune.

      http://files.newsnetz.ch/story/2/3/1/23175288/1/topelement.jpg

      ▻http://www.24heures.ch/news/standard/citoyens-oberwil-disent-refugies/story/23175288

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 2/05/2016

      Oberwil-Lieli kauft sich von Flüchtlingen frei

      Die reiche Aargauer Gemeinde Oberwil-Lieli will weiterhin keine Asylbewerber aufnehmen. Sie kauft sich beim Kanton frei. Dies entschied das Volk soeben an der Urne.

      http://f.blick.ch/img/incoming/origs4874151/5665569362-w644-h429/wus-3549.jpg

      ▻http://www.blick.ch/news/politik/sieg-fuer-svp-asylchef-andreas-glarner-oberwil-lieli-kauft-sich-von-fluechtlin

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 6/05/2016

      Swiss municipality to pay $300k a year not to host 10 asylum seekers

      The mayor of a rich Swiss municipality, which would rather pay $300,000 a year than allow 10 asylum seekers to live there, says the country should close its borders with barbed wire. A referendum on the country’s asylum law is to take place in June.

      ▻https://www.rt.com/news/341764-switzerland-asylum-referendum-border

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 10/05/2016

      Argent contre requérants

      La communauté internationale avait inventé le programme « pétrole contre nourriture » afin de soulager le peuple iraquien des affres des sanctions économiques mises en place après la guerre du Koweït. Certaines communes suisses semblent avoir repris l’idée à leur compte : argent contre requérants d’asile. Ou plutôt leur absence. Présidée par le conseiller nationale Andreas Glarner (UDC), la riche commune d’Oberwil-Lieli (Argovie) a poussé l’objectif jusqu’à payer environ 300’000.- afin d’éviter la présence d’une dizaine de requérants. Le « deal » a même été accepté par la majorité de la commune au cours d’un scrutin populaire.

      ▻http://www.hebdo.ch/les-blogs/rochel-johan-une-suisse-en-mouvement/argent-contre-requ%C3%A9rants

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 13/06/2016

      Zahlungen wegen Nicht-Unterbringung von Asylbewerbern budgetiert

      Nun also doch: In der monatelangen Asyl-Kontroverse in Oberwil-Lieli AG hat die Gemeindeversammlung nach einem entsprechenden Referendum Ersatzzahlungen budgetiert, um keine Asylbewerber unterbringen zu müssen.

      ▻http://www.nzz.ch/schweiz/asyl-kontroverse-in-oberwil-lieli-ag-zahlungen-wegen-nicht-unterbringung-von-asy

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 16/06/2016

      v. aussi : ▻http://seen.li/aq4h (article paru dans Le Figaro)

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 20/07/2016

      Sein Markenzeichen ist die harte Linie

      Feinde oder Fans. Dazwischen gibt es wenig. #Andreas_Glarner, SVP-Nationalrat und Ge­meindeammann von Oberwil-Lieli, polarisiert wie kaum ein anderer Schweizer Politiker. Vor allem in der Asylpolitik.

      ▻https://o.twimg.com/2/proxy.jpg?t=HBhLaHR0cDovL21jZG4ubmV3c25ldHouY2gvc3RvcnkvMi8yLzIvMjIyMjM5Njc
      ▻http://www.bernerzeitung.ch/schweiz/standard/Sein-Markenzeichen-ist-die-harte--Linie/story/22223967

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 2/08/2016

      Le Matin Dimanche, 31.07.2016

      http://i.imgur.com/FD2tRXO.png

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 2/08/2016

      La commune antiréfugiés en accueillera cinq

      Après avoir voté contre l’accueil de neuf réfugiés en mai, le village argovien d’Oberwil-Lieli change de cap.

      ▻http://www.24heures.ch/suisse/La-commune-antirefugies-en-accueillera-cinq/story/12327856

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 8/11/2016

      v. aussi : ▻http://seen.li/bky8

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 7/03/2018

      #Willkommen_in_der_Schweiz

      Automne 2015. Alors que l’Allemagne ouvre ses portes, une minuscule mais richissime commune de Suisse centrale décide de payer 290’000 francs pour éviter de devoir accueillir une dizaine de réfugiés. La nouvelle fait la Une de nombreux medias internationaux. Historienne de formation, Sabine Gisiger raconte un pays à la fois fracturé par les contradictions mais toujours soucieux de trouver ce compromis si typiquement helvétique.

      https://asile.ch/wp/wp-content/uploads/2017/08/WillkommenSchweiz_film.jpg

      ▻https://www.fifdh.org/site/fr/programme/willkommen-in-der-schweiz/373303
      #film #documentaire #Sabine_Gisiger

      En français : #Bienvenue_en_Suisse :
      ▻https://www.dschointventschr.ch/fr/movies/documentaries/willkommen-in-der-schweiz

      Trailer :
      ▻https://www.youtube.com/watch?v=hXzca1KldT4

      CDB_77 @cdb_77
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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 13/04/2016

    Mitten in Algen, Dreck und Schimmel: So leben die Asylbewerber im Kanton Aargau

    Schimmel in der Dusche, Algen an den Wänden, keine Privatsphäre in den Zimmern: 38 Männer leben unter prekären Umständen in einer Asylunterkunft im aargauischen Holderbank. Das Staatssekretariat für Migration will keine Verantwortung übernehmen. Der Kanton Aargau schaut weg.

    http://www.watson.ch/imgdb/ce6d/Qx,B,0,0,1242,933,517,388,207,155/7770327510473623#.jpg http://www.watson.ch/imgdb/247b/Qx,B,0,0,1244,934,518,389,207,155/927164827663729#.jpg http://www.watson.ch/imgdb/a5d9/Qx,B,0,0,1240,931,516,387,206,155/3438942669567184#.jpg http://www.watson.ch/imgdb/fb5b/Qx,B,0,0,1241,930,517,387,206,155/8279105837977816#.jpg http://www.watson.ch/imgdb/3a3a/Qx,B,0,0,1238,826,516,388,206,155/8366690759650857#.jpg

    ▻http://www.watson.ch/!627456717
    #Argovie #asile #migrations #réfugiés #logement #Suisse #Holderbank #hébergement

    CDB_77 @cdb_77
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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 25/12/2015
    1
    @tintin
    1

    Il fuit la Suisse pour rentrer chez lui... en Syrie

    Sous la menace grandissante du groupe EI, George Melke a quitté son pays d’origine en 2013 pour venir en Suisse. Mais il n’a pas tenu le coup longtemps. Il critique avant tout les conditions de vie dans les centres pour requérants.

    ▻https://o.twimg.com/2/proxy.jpg?t=HBhsaHR0cDovL2ltZy53ZWx0LmRlL2ltZy9hdXNsYW5kL2Nyb3AxNTAyNzgyNjM
    ▻http://www.20min.ch/ro/news/suisse/story/21466266
    #Syrie #réfugiés_syriens #logement #accueil #hébergement #retour_au_pays #asile #migrations #réfugiés #camps #Aarau #Argovie #Suisse

    CDB_77 @cdb_77
    • @unagi
      unagi @unagi CC BY-NC 25/12/2015

      A Berlin les migrants sont de plus en plus écœurés, surtout par le sentiment d’humiliation face a l’administration et à l’absence de toute humanité de traitement. Certains remettent vraiment en question leur décision de demander asile en Europe.

      unagi @unagi CC BY-NC
    • @reka
      Phil Reka docs & archives @reka CC BY-NC-SA 25/12/2015

      C’est sans doute ce que les administrations en Europe cherchent à faire : dégoûter les demandeurs d’asile. Et J’ai l’impression que c’est assez réussi un peu partout (Norvège, France, Suisses, Allemagne, Hongrie) puisque ils son de plusen plus nombreux à penser à des plans alternatifs (Amérique, ASie ou simplement revenir en Syrie dans les zones Ouest plus « sûres » théoriquement.

      Phil Reka docs & archives @reka CC BY-NC-SA
    • @tintin
      jean michel @tintin 25/12/2015
      @reka

      à Lille, un môme m’a demander l’autre jour s’ils cherchaient à les pousser au suicide... @reka il n’y a aucun doute là-dessus, ils ne s’en cachent même plus... Il faut voir quelques audiences au TA ou au TGI pour voir, en effets, toute la dégueulasserie des politiques migratoires européennes... #honte

      jean michel @tintin
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 16/01/2016

      v. aussi : ▻http://seen.li/9no3

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 3/05/2016

      Témoignages de réfugiés syriens qui ont décidé de retourner chez eux

      Après avoir affronté les dangers du voyage vers l’Europe et souvent avoir vu leurs espoirs déçus, de nombreux Syriens ayant fui la guerre dans leur pays décident de retourner chez eux.

      ▻http://www.rts.ch/info/monde/7291391-temoignages-de-refugies-syriens-qui-ont-decide-de-retourner-chez-eux.htm

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 4/12/2017

      Road to Damascus: the Syrian refugees who want to go home

      ‘Reverse migration’ from Europe is growing. But it’s a dangerous, difficult journey

      https://www.irishtimes.com/polopoly_fs/1.3309931.1511978856!/image/image.jpg_gen/derivatives/box_620_330/image.jpg

      ▻https://www.irishtimes.com/news/world/middle-east/road-to-damascus-the-syrian-refugees-who-want-to-go-home-1.3309941

      CDB_77 @cdb_77
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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 21/09/2015
    @reka

    Typiquement suisse...
    payer plutôt que...

    Ein Schweizer Dorf kauft sich von Flüchtlingen frei
    ... accueillir 8 réfugiés !!!

    Im schweizerischen #Oberwil-Lieli sind Flüchtlinge unerwünscht. Der Bürgermeister Andreas Glarner zahlt lieber eine hohe Geldstrafe, als acht Flüchtlinge aufzunehmen. Er erfährt dafür die breite Zustimmung der Einwohner, von denen jeder Zehnte Millionär ist. moma-Reporter Daniel Hechler war in Oberwil-Lieli.

    ▻http://www.ardmediathek.de/tv/Morgenmagazin/moma-Reporter-Ein-Schweizer-Dorf-kauft-/Das-Erste/Video?documentId=30685302&bcastId=435054
    #Suisse #asile #migrations #réfugiés #payer #payer_au_lieu_d'accueillir #Andreas_Glarner (le maire, son nom, à ne pas oublier !)

    Et c’est encore... #Argovie ! Le champion !

    cc @reka

    CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 21/09/2015

      Et le petit plaisir coûte 290’000 CHF à la commune !
      Glarners Steuerparadies sucht doch nach einer Asylunterkunft

      290’000 Franken hat Oberwil-Lieli ins Budget gestellt, um die Asyl-Ersatzabgabe zahlen zu können. Doch nun sagt Ammann und SVP-Hardliner Andreas Glarner, dass die Gemeinde nach einer Asyl-Unterkunft suche und eine Lösung mit Nachbargemeinden prüfe. von Fabian Hägler

      ▻http://www.aargauerzeitung.ch/aargau/kanton-aargau/glarners-steuerparadies-sucht-doch-nach-einer-asylunterkunft-1295635

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 21/09/2015

      SVP-Hardliner kauft Gemeinde Flüchtlings-frei

      Die Aargauer Gemeinde Oberwil-Lieli will keine Flüchtlinge aufnehmen. Stattdessen zahlt sie lieber eine Strafgebühr. Diese steigt nun auf 290’000 Franken an.

      http://f.blick.ch/img/incoming/origs4119005/6265562406-w644-h429/Lieli00002.jpg

      ▻http://www.blick.ch/news/politik/fuer-290000-franken-svp-hardliner-kauft-gemeinde-fluechtlings-frei-id4177218.h

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 21/09/2015

      Asylplätze: Glarners Steuerparadies kauft sich frei – für 290’000 Franken

      Aargauer Gemeinden, die bei Asylsuchenden ihrer Aufnahmepflicht nicht nachkommen, müssen ab 2016 eine elfmal höhere Ersatzabgabe bezahlen. Oberwil-Lieli will deshalb aber weiterhin keine Asylplätze anbieten.

      ▻http://www.aargauerzeitung.ch/aargau/freiamt/asylplaetze-glarners-steuerparadies-kauft-sich-frei-fuer-290000-fran

      CDB_77 @cdb_77
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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 21/08/2015

    Apartheid-Vorwurf an Kanton - wegen Sperrzonen für Asylbewerber

    Die ersten 20 von 200 Asylbewerbern sind in die unterirdischen Räumlichkeiten beim Kantonsspital Baden eingezogen. Ihre Bewegungsfreiheit ist allerdings eingeschränkt. Deshalb wird Kritik laut. von Pirmin Kramer

    ▻http://www.aargauerzeitung.ch/aargau/apartheid-vorwurf-an-kanton-wegen-sperrzonen-fuer-asylbewerber-12946
    #apartheid #ségrégation #liberté_de_mouvement #asile #réfugiés #migrations #Suisse #Argovie #Aarau

    CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 21/08/2015

      Petit rappel d’autres initiatives similaires dans le même canton :
      ▻http://www.asile.ch/vivre-ensemble/?s=bremgarten&silverghyll_tpicker=s=bremgarten
      #Bremgarten

      CDB_77 @cdb_77
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  • @vivre
    Vivre_Ensemble @vivre 19/08/2015

    La Liberté / Le Courrier | Les requérants hébergés en gris-vert
    ▻http://www.asile.ch/vivre-ensemble/2015/08/19/la-liberte-le-courrier-les-requerants-heberges-en-gris-vert

    Le canton d’Argovie innove en hébergeant des requérants sous des tentes militaires. Leurs « locataires » s’en accommodent, les riverains ne voient rien.

    #Articles_de_presse #Documentation #Argovie #logement

    Vivre_Ensemble @vivre
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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 8/07/2015
    1
    @sandburg
    1

    Im Aargau werden Asylsuchende bald in Spitalkellern untergebracht

    Der Kanton Aargau schafft weitere Plätze für neu eintreffende Asylbewerber. Er will künftig in den unterirdisch gelegenen, so genannten Geschützten Operationsstellen (GOPS) der Spitäler Baden, Laufenburg, Muri und Aarau Unterkünfte einrichten.

    ▻http://www.aargauerzeitung.ch/aargau/im-aargau-werden-asylsuchende-bald-in-spitalkellern-untergebracht-12
    #Suisse #abris_pc #logement #hébergement #Argovie #asile #migration #réfugiés #bunkers #sous-sol

    CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 8/07/2015

      Asylunterkünfte: Kanton Aargau sucht dringend neue Plätze

      Der Kanton Aargau sucht dringend weitere Plätze für neu eintreffende Asylbewerber. Er will künftig auch in unterirdisch gelegenen Räumen Unterkünfte einrichten. Zum Beispiel in den sogenannten Geschützten Operationsstellen (Gops) einiger Aargauer Spitäler.

      ▻http://www.srf.ch/news/regional/aargau-solothurn/asylunterkuenfte-kanton-aargau-sucht-dringend-neue-plaetze

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 8/07/2015

      Zusätzliche Unterbringungsmöglichkeiten für Asylsuchende

      Geschützte Operationsstellen in den Spitälern werden vorbereitet

      ▻https://www.ag.ch/de/weiteres/aktuelles/medienportal/medienmitteilung/medienmitteilungen/mediendetails_43076.jsp

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 8/07/2015

      Asylunterkunft Menziken: Hochuli verspielt das Vertrauen

      Der Sozialdienst hat am Dienstag mit der Belegung der Menziker Asylunterkunft «Sternen» begonnen – obschon die Gemeinde ein Umnutzungsgesuch verlangt hatte. Warum scheint es Susanne Hochuli auf eine Eskalation abgesehen zu haben? Der Kommentar. von Urs Moser

      ▻http://www.aargauerzeitung.ch/aargau/asylunterkunft-menziken-hochuli-verspielt-das-vertrauen-129320135

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 8/07/2015

      Trotz Verfügung und Petition: Asylsuchende beziehen den «Sternen»

      Der Kantonale Sozialdienst hat am Dienstag mit der Belegung der umstrittenen Asylunterkunft «Sternen» begonnen – obschon die Gemeinde ein Umnutzungsgesuch verlangt hatte und erst Anfang Juli eine Petition gegen die Unterkunft übergeben wurde.

      ▻http://www.aargauerzeitung.ch/aargau/trotz-verfuegung-und-petition-asylsuchende-beziehen-den-sternen-1293

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 8/07/2015

      Menziken: Asylbewerber ziehen in den «Sternen» ein

      Der Gemeinderat Menziken hatte verfügt, dass vor der Einquartierung von Asylsuchenden im Rahmen des Baubewilligungsverfahrens ein Umnutzungsgesuch eingereicht werden muss. Gegen diese Verfügung reichte der Kantonale Sozialdienst Anfang dieser Woche Beschwerde ein.

      ▻http://www.srf.ch/news/regional/aargau-solothurn/menziken-asylbewerber-ziehen-in-den-sternen-ein

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 8/07/2015

      ▻http://www.srf.ch/play/tv/popupvideoplayer?id=2fab5fcb-7964-452d-a4fc-9e774548edf1
      #hôtel

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 8/07/2015

      Überraschend: Erste Asylbewerber in Menziken

      Empörung auch bei den Menzikern. Der Kanton hat heute unerwartet 10 bis 15 Asylbewerber im ehemaligen Hotel Sternen einquartiert. Und dies obwohl die Proteste gegen die Unterkunft noch im vollen Gange sind.

      ▻http://www.telem1.ch/35-show-aktuell/5118-episode-dienstag-7-juli-2015#polizei-sagt-einbrueche-in-wuerenlos-voraus
      #Hotel_Sternen #Hôtel_Sternen

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 8/07/2015

      Erste Asylsuchende ziehen in #Menziken ein

      Schwierige Unterbringungssituation und juristische Auseinandersetzung

      ▻https://www.ag.ch/de/weiteres/aktuelles/medienportal/medienmitteilung/medienmitteilungen/mediendetails_43055.jsp

      CDB_77 @cdb_77
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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 25/10/2014

    Médias : #Hitler sur un petit pot de crème

    Antoine Fleury, historien et professeur honoraire de l’UNIGE. Hitler et #Mussolini ont figuré sur des opercules de #crèmes_à_café dans le canton d’#Argovie. Un consommateur scandalisé à fait casser net le contrat entre la #Migros et le producteur de la série de portraits de personnalités historiques. Qu’en pense l’historien ?

    ▻http://ht.ly/Dh8xT

    v. aussi :
    Des portraits d’Hitler sur des pots de crème à café

    Une filiale de Migros a produit des dosettes de crème à café, illustrées par des portraits d’Adolf Hitler et Benito Mussolini. Migros a rompu ses relations commerciales avec la société qui avait conçu ces illustrations.

    http://files.newsnetz.ch/story/1/9/5/19507922/42/topelement.jpg

    ▻http://www.tdg.ch/suisse/portraits-hitler-pots-creme-cafe-migros/story/19507922
    #Suisse

    • #Adolf Hitler
    • #Antoine Fleury
    • #Benito Mussolini
    • #Argovie
    CDB_77 @cdb_77
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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 2/08/2013
    1
    @02myseenthis01
    1

    Kritik an Auflagen für Asylbewerber in Bremgarten AG

    Der Bund nimmt am Montag auf dem Waffenplatz in Bremgarten AG eine weitere Unterkunft für bis zu 150 Asylbewerber in Betrieb. Für die Asylbewerber gelten in der Stadt pauschale Rayonverbote. Die Menschenrechtsgruppe augenauf bemängelt die Verbote. Der Bund will die Vorbehalte prüfen.

    –-> la Suisse ouvre un nouveau centre pour 150 requérants d’asile à Bremgarten (AG). Pour les requérants d’asile la ville décidera d’un « rayon #interdit », dans lequel les requérants ne pourront pas se rendre. L’association #Augenauf critique cet interdit.

    ▻http://www.suedostschweiz.ch/politik/kritik-auflagen-fuer-asylbewerber-bremgarten-ag

    Rayonverbot = ▻http://de.wikipedia.org/wiki/Rayonverbot

    #asile #Suisse #Bremgarten #Aarau #migration #réfugiés #Rayonverbot #centre_pour_requérants_d'asile #Argovie

    Qui peut m’aider pour mettre un # sur cette histoire d’interdiction d’entrée dans une zone ??

    CDB_77 @cdb_77
    • @af_sobocinski
      AF_Sobocinski @af_sobocinski CC BY-NC-ND 2/08/2013

      #confinement ? #Zone_réservée ? #ghetto ?

      AF_Sobocinski @af_sobocinski CC BY-NC-ND
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 2/08/2013
      @af_sobocinski

      oui, effectivement, #confinement ma paraît bien, merci @af_sobocinski!

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 2/08/2013

      Beschränkte Ausgangszeiten für Asylbewerber in Bremgarten

      In eineinhalb Wochen treffen die ersten Asylsuchenden im neuen Asylzentrum ein. Die Stadtbehörde hat die Einwohner via Flugblatt über die wichtigsten Punkte informiert. Unter der Woche dürfen die Asylbewerber nur zwischen 9 und 17 Uhr in den Ausgang.

      http://i.imgur.com/3BCPGrV.jpg

      ▻http://www.aargauerzeitung.ch/aargau/freiamt/beschraenkte-ausgangszeiten-fuer-asylbewerber-in-bremgarten-12693863

      J’avais oublié de commenter : les requérants d’asile pourront sortir de leur centre que de 9h à 17h !

      #heures_de_sortie #liberté_limitée

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 3/08/2013

      Et voilà où ils ne peuvent pas aller, les requérants d’asile. Nouvelle révélée par 20Minutes —> dans les #piscines publiques !

      Badiverbot für Asylsuchende ist illegal

      Asylsuchende, die im neuen Bundeszentrum Bremgarten AG leben, dürfen nicht in die Badi. So hat es das Bundesamt für Migration mit der Gemeinde vereinbart. Nur: Dafür fehle die Rechtsgrundlage, kritisieren Menschenrechtler.

      http://www.20min.ch/diashow/76974/76974-tY9AIruUsM9Evb47HzDKaw.jpg

      ▻http://www.20min.ch/schweiz/mittelland/story/Badiverbot-fuer-Asylsuchende-ist-illegal-19526896

      #interdiction

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 3/08/2013

      BREMGARTEN
      Ouverture du centre national.

      Le #centre_national_pour_requérants de Bremgarten (AG) ouvre ses portes lundi. Il pourra accueillir au maximum 150 personnes. Tous les requérants devront respecter des périmètres d’interdiction.
      L’Office fédéral des migrations (ODM) a passé un accord avec les autorités de Bremgarten à propos de l’utilisation temporaire de locaux sur la place d’armes et de la sécurité. Les mesures prévues ne sont légalement pas applicables, estime l’organisation des droits de l’homme « augenauf » dans une lettre ouverte adressée à Simonetta Sommaruga, cheffe du Département fédéral de justice et police.
      L’accord prévoit que l’ODM prenne des mesures afin que les
      requérants ne soient pas autorisés à pénétrer dans l’enceinte de bâtiments scolaires ou de sport. La piscine leur est aussi interdite.
      Un #périmètre_d’interdiction imposé sans raison à tous n’est pas légal, selon « augenauf ».

      Article publié dans LeCourrier le 3 août 2013.

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 3/08/2013

      J’ai publié cette nouvelle aussi sur le site www.asile.ch : ►http://www.asile.ch/vivre-ensemble/2013/08/03/bremgarten-ag-ouverture-du-centre-national-pour-requerants-dasile

      Les personnes intéressées aux questions d’#asile, peuvent s’inscrire aux flux #RSS du site (et ainsi soutenir le travail de cette association) : ▻http://www.asile.ch/vivre-ensemble/feed

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 3/08/2013

      On en parlait déjà en février 2013...
      Asylsuchende dürfen in der Nacht nicht raus

      Für das Testzentrum in der Stadt Zürich mit 500 Plätzen sollen dieselben Regeln gelten wie in den Empfangszentren an der Grenze. Nachts müssen die Asylsuchenden im Zentrum bleiben.

      http://www.20min.ch/diashow/65507/65507-n4JvYtHeBGN6_XwHza_krg.jpg

      ▻http://www.20min.ch/schweiz/news/story/26332547

      #nuit #interdiction_de_sortie

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 3/08/2013

      Et ici:

      Bund verhängt Ausgangssperre gegen Asylsuchende

      Im geplanten Testzentrum sollen Asylsuchende die Unterkunft nur zwischen 9 Uhr morgens und 17 Uhr abends verlassen dürfen. Anderenfalls droht ihnen die Ablehnung des Gesuchs.

      http://files.newsnetz.ch/story/1/6/8/16855285/11/topelement.jpg

      ▻http://www.tagesanzeiger.ch/zuerich/stadt/Bund-verhaengt-Ausgangssperre-gegen-Asylsuchende/story/16855285

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 4/08/2013

      Asylsuchende dürfen in Bremgarten nicht in die #Badi gehen

      Wenn die Asylsuchenden nach Bremgarten in die neue Asylunterkunft kommen, werden sie mit Argusaugen begutachtet. Ausserdem bekommen sie ein Verbot auferlegt: Sie dürfen nicht in die Badi gehen. Eine Menschenrechtsorganisation stört sich am Verbot.

      ▻http://www.aargauerzeitung.ch/aargau/freiamt/asylsuchende-duerfen-in-bremgarten-nicht-in-die-badi-gehen-126990619

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 4/08/2013

      Susanne Hochuli verteidigt strikte Hausordnung für Asylsuchende

      Die Aargauer Regierungsrätin #Susanne_Hochuli reagiert auf die Vorwürfe einer Menschenrechtsorganisation, welche die strikte Hausordnung im neuen Asylzentrum in Bremgarten kritisieren. «Die rigide Hausordnung stört mich nicht», sagt Hochuli.

      –-> « les règles strictes par rapport au centre à Bremgarten ne me dérangent pas », dit la conseillère d’Etat Susanne Hochuli

      ▻http://www.aargauerzeitung.ch/aargau/kanton-aargau/susanne-hochuli-verteidigt-strikte-hausordnung-fuer-asylsuchende-126

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 4/08/2013

      Demain les premiers demandeurs d’asile vont arriver dans ce bâtiment...
      (comptez le nombre de caméras de #vidéosurveillance)

      https://fbcdn-sphotos-d-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash3/1017173_567966436582857_701707898_n.jpg

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 5/08/2013

      Schweizer Amt erlässt Freibad-Verbot für Asylbewerber

      In der Schweiz hat die Stadt Bremgarten strenge Auflagen für Flüchtlinge erlassen. Selbst das Schwimmbad ist für sie tabu. Menschenrechtler halten die strengen Regeln für illegal.

      http://ais.badische-zeitung.de/piece/04/6b/b3/97/74167191-p-590_450.jpg

      ▻http://www.badische-zeitung.de/aargau/freibad-verbot-fuer-asylbewerber--74163238.html

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 5/08/2013

      Lettre ouverte à #Susanne_Hochuli :

      « Beweisen Sie gesunden Menschenverstand, Frau Hochuli ! »

      Ecrite par Solidarité sans frontières (Suisse) : www.sosf.ch

      ▻http://www.sosf.ch/cms/front_content.php?client=1&lang=1&idcat=163&idart=789&zur=163

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 5/08/2013

      Departement Sommaruga zweifelt, ob Badiverbot für Asylbewerber rechtmässig ist

      Heute ziehen im Truppenlager in Bremgarten die ersten von 150 Asylbewerbern ein. In die Badi dürfen die Asylsuchenden nicht, wie die Hausregeln vorschreiben. Doch selbst das Bundesamt für Migration zweifelt offenbar, ob die Regeln rechtmässig sind. von Urs Moser

      –-> Le département de Sommaruga (Département fédéral de justice et police) doute que l’interdiction d’entrée à la piscine pour les requérants d’asile soit légale !!!!!

      ▻http://www.aargauerzeitung.ch/aargau/freiamt/bundesamt-fuer-migration-zweifelt-daran-ob-badiverbot-rechtmaessig-i

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 5/08/2013

      Der Haupteingang der Asylunterkunft Bremgarten. Vor neugierigen Blicken mit einer schwarzen Plane geschützt. Überall hängen Schilder: «Fotografieren verboten», «Zutritt für Unberechtigte verboten» und «Ausweiskontrolle».

      https://fbcdn-sphotos-h-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash3/s403x403/21457_568897176489783_866804236_n.jpg

      (tiré d’un post de Augenauf sur Facebook, du 5 août 2013)

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 5/08/2013

      Bund eröffnet Asylzentrum in Bremgarten

      Der Bund hat auf dem Waffenplatz in Bremgarten eine weitere Unterkunft für bis zu 150 Asylbewerber eröffnet. Die ersten 20 Personen trafen am Montag ein. Die Bewegungsfreiheit der Asylbewerber ist in der Stadt eingeschränkt. Die Menschenrechtsgruppe augenauf bemängelt die Verbote.

      ▻http://www.srf.ch/news/regional/aargau-solothurn/bund-eroeffnet-asylzentrum-in-bremgarten

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 6/08/2013

      Fast die halbe Stadt ist tabu
      –-> presque la moitié de la ville est tabou!

      Das Bundesamt für Migration hat mit Bremgarten eine rechtlich heikle Vereinbarung unterzeichnet, um Verbotszonen für Asylsuchende zu schaffen. Dass es Probleme geben könnte, war dem Amt offenbar bewusst.

      ►http://www.tagesanzeiger.ch/schweiz/Fast-die-halbe-Stadt-ist-tabu/story/12692170

      http://files.newsnetz.ch/story/1/2/6/12692170/5/topelement.jpg

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 6/08/2013

      Im Schweizer Freibad haben Asylbewerber Hausverbot

      In Bremgarten in der Schweiz dürfen Asylbewerber nicht ohne Begleitung ins Freibad. Diese Maßnahme soll dem Schutz der Bevölkerung dienen, betroffen sind auch weitere „sensible Zonen“ wie Sportanlagen und Schulgebäude. Menschenrechtler sind entrüstet.

      http://p4.focus.de/img/gen/1/E/HB1E9UBe_Pxgen_r_300xA.jpg

      ▻http://www.focus.de/panorama/welt/zum-schutz-der-bevoelkerung-schweizer-asylbewerber-duerfen-nichts-ins-freibad_

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 6/08/2013

      Image publiée par Amnesty International sur sa page facebook le 6 août 2013 :

      https://fbcdn-sphotos-h-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn1/1150203_10152108685757306_509417988_n.jpg

      ▻https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10152108685757306&set=a.362164127305.199713.61433642305&typ

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 6/08/2013

      Die Schande von Bremgarten

      Mit den Rayonverbot für die Bewohner im neuen Asylheim Bremgarten ist ein weiterer Tiefpunkt in der reisserischen Hetze gegen die Schwächsten in unserer Gesellschaft erreicht. Kein Zutritt in die Badi und die Sportanlage für Asylsuchende! Ein Trauerspiel, dass Tief in die bösartige Fratze des ignoraten Spiessbürgers blicken lässt und ein zerrütetes Bild des Rechtsstaates in der Schweiz hinterlässt.

      ▻http://www.jungegruene.ch/blog/gian-waldvogel/die-schande-von-bremgarten

      (tiré du site des jeunes verts)

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 6/08/2013

      #Carte des zones interdite pour les demandeurs d’asile :

      http://www.asile.ch/vivre-ensemble/wp-content/uploads/2013/08/rayon-verbot1.jpg

      (tirée de : ►http://www.tagesanzeiger.ch/schweiz/Fast-die-halbe-Stadt-ist-tabu/story/12692170)

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 6/08/2013

      Kritik an Auflagen für Asylbewerber in Bremgarten AG

      Der Bund nimmt am Montag auf dem Waffenplatz in Bremgarten AG eine weitere Unterkunft für bis zu 150 Asylbewerber in Betrieb. Für die Asylbewerber gelten in der Stadt pauschale Rayonverbote. Die Menschenrechtsgruppe augenauf bemängelt die Verbote. Der Bund will die Vorbehalte prüfen.

      ▻http://www.blick.ch/news/schweiz/kritik-an-auflagen-fuer-asylbewerber-in-bremgarten-ag-id2394179.html

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 6/08/2013

      Asylbewerber dürfen in die Badi, sollen aber nicht

      In Bremgarten AG haben 23 Asylsuchende ihre Quartiere bezogen. Damit ist die erste Asylunterkunft eröffnet, die der Bund nun befristet für drei Jahre betreibt. Am meisten zu reden gibt die Hausordnung.

      ▻http://www.tagesanzeiger.ch/schweiz/standard/Asylbewerber-duerfen-in-die-Badi-sollen-aber-nicht/story/14118362

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 6/08/2013

      Rayonverbote für AsylbewerberInnen sorgen für Kopfschütteln (émission radio)

      ▻http://www.srf.ch/player/radio/audioembed?id=32553af3-69b1-4b18-a243-ca52e1fe2fb4&mode=inline&autoplay=true&htm

      Dans cette interview Raymond Tellenbach (▻http://www.fdp-bremgarten.ch/index.php/behoerden-vertreter/stadtrat?id=39) dit : « Es geht nicht nur um die Badi, es geht um gewissene andere Orte wo hauptsächlich unsere Kindern und Jugendliche aufhalten : Schulhäusern und so. Wir haben uns auf Sicherheitsgründe dazu entschlossen diese Räume nicht betreten zu lassen um eventuelle Konflikt aus dem Weg zu gehen und vor allem auch um möglichen Drogenkonsum vorzustehen ».

      Weil, natürlich : Asylbewerber = Drogendealer !!!!!

      –-> « cela ne concerne pas uniquement le Badi, mais aussi d’autres endroits où nos enfants et jeunes se retrouvent : écoles etc. Nous avons décidé, pour des raisons de sécurité, d’interdire l’accès à ces endroits afin d’éviter l’éclatement d’éventuels conflits et surtout pour éviter qu’il y ait de la consommation de drogue »
      Car, naturellement (et cela je l’ajoute moi) : requérant d’asile = #dealer !!
      Notez l’ « éventuels » conflits !!!

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 7/08/2013

      Message de Augenauf posté sur facebook le 6 août 2013 :

      „Erlebnisbericht“ meines Freundes U.G., der am 5. Juni an der damaligen Orientierungsversammlung für die Bremgartner Bevölkerung teilnahm. Lilo König für augenauf Zürich.

      Voraus ein Zitat von Urs von Däniken, Bundesamt für Migration: „Die jungen Männern müssen bewegt werden, damit sie am Abend müde sind“

      ===> wie an der vorvorletzten vernetzungssitzung versprochen, hier ein kurzes update über die infoveranstaltung in bremgarten. Am Mittwoch fand ja die infoveranstaltung der behörden (bfm, stadtrat bremgarten, militär, polizei) zum geplanten lager in bremgarten statt. der saal war gut gefüllt mit ca. 300-400 leuten und die stimmung viel weniger aggresiv als in bettwil. medien durften keine aufnahmen machen. die dokumentation rassistischer ausfälle wie in bettwil sollte offenbar vermieden werden. der staatliche rassismus hat dazugelernt und im vorfeld mit viel kommunikation „bedenken“, „ängste“ und „unsicherheiten“ abgefedert und damit dem pöbelrassismus den meisten wind aus den segeln genommen.
      sämtliche behördenvertreter waren peinlich darauf bedacht von asylsuchenden oder asylbewerbern zu sprechen.

      der betrieb des lagers hat zwei standbeine: repression (einem umfassenden sicherheitsdispositiv) und beschäftigungsprogramm.

      das podium war dekoriert mit kleinen blumensträussen und mineralwasser. die vier plätze wurden von gemeindeamman tellenbach, urs von däniken bfm, winzenried von der kantonspolizei aargau (der aber praktisch nichts sagte), sowie dem gemeindepräsidenten steffen aus nottwil eingenommen. weiter waren vertreter/innen der kantonsregierung, der sicherheitsfirma und chefbeamten des bfm (u.a. gattiker) anwesend.

      in einem ersten teil wurde informiert, wie der betrieb des lagers während der nächsten 3 jahren ab august laufen soll, im zweiten teil konnten fragen gestellt werden. steffen (fdp) von nottwil referierte über das seit anfang in betrieb genommene lager in nottwil. und dies schon fast euphorisch. sie hätten nur gute erfahrungen gemacht mit den asylsuchenden (zeitweise bis knapp 190), vorallem mit dem beschäftigungsprogramm, sprich wanderwege pflegen, da und dort hecken schneiden, abfall einsammeln etc., nur ein einbruchversuch (das wolle er nicht verschweigen). alle seien zufrieden. subjektive wahrnehmung und objektive tatsachen seien nicht identisch.
      beschäftigungsprogramm: diese arbeit ist freiwillig und flüchtlinge erhalten dafür 30 franken pro tag.

      tellenbach informierte über die vereinbarung von bremgarten mit dem bund. man dürfe nicht alle asylsuchenden in einen topf werfen, es gäbe menschen in not und spitzbuben. offener noch nicht geregelter punkt ist das anliegen von bremgarten, dass die flüchtlinge keinen zugang zum weihnachtsmarkt haben. die vereinbarung kann auf der gemeinde eingesehen werdenein kernpunkt des sicherheitsdispositiv ist eine 24 stunden hotline der sicherheitsfirma. also wenn am freitagabend um zwölf besoffene jugendliche und asylsuchende am bahnhof aneinandergeraten, kann der/die besorgte bürger/in anrufen und kurz darauf seien „betreungspersonen“ zur stelle. von däniken hat an alles gedacht und konnte entsprechende fragen souverän erledigen. seine antworten auf fragen untermalte er als einziger mit rassistischen äusserungen. so sei noch keine schweizer zivilperson von asylsuchenden angegriffen worden im rahmen seines dispositiv, hingegen hätten verschiedene „kulturen“ und „ethnien“ ein problem miteinander und es käme da verschiedentlich zu handgreiflichkeiten. gemeinsam kochen, um kosten zu sparen? (so eine frage) geht nicht, wäre ein form von integrationsmassnahme. das wolle man nicht. die asylsuchenden sollten nach 4 bis 6 wochen wieder gehen und wenn ein nigerianer fluflu koche, esse nur die hälfte des betriebs, die andere hälfte habe das gefühl, sie werde vergiftet. in bezug auf das beschäftigungsprogramm: die einen würden gerne arbeiten, die anderen von bestimmten ethnien müssten von haus aus nicht arbeiten gehen, dort würden die frauen arbeiten. solche geschichten brachte er immer wieder. (rund die hälfte der anwesenden fand das lustig) und däniken ist nicht einfach rassist. sein erfolgreiches abwehrdispositiv in bremgarten: rassismus mit rassismus abwehren. er sass derart fest im sattel, dass er auch „einwände“ einfach beiseite wischte. so verlangte ein bürger aus zufikon, dass das dortige schulareal auch zur verbotenen zone eingezeichnet werde. das seien nur 800 meter luftlinie zum bundeszentren und man wisse doch, dass die nordafrikaner gut zu fuss seien, die seien schnell in zufikon, widen oder berikon. das wies von däniken ab, wenns wirklich ein problem gäbe, könne man der hotline anrufen.
      eine besorgte bürgerin erkundigte sich noch nach dem schulweg, der sei nicht in den rayons eingezeichnet, ob sie nun ihre beiden kinder immer begleiten müsse. nein meinte von däniken. wenns probleme gäbe, der hotline anrufen.
      ein paar wichtige punkte:

      – um das truppenlager herum wird ein mobiler zaun errichtet, das ist die grenze
      – die flüchtlinge haben handyverbot, das heisst beim „eintritt“ müssen sie das handy abliefern, die SIM karte erhalten sie wieder, wenn sie telefonieren wollen müssen sie von den „betreuern“ ein „neutrales“ handy verlangen. begründung von von däniken: verhinderung von gruppenbildung.
      – es gibt kein freies rein- und rausgehen, sondern nur eintritts- und austrittskontrolle und das zwischen 9 und 17 uhr und übers wochenende bis sonntagabend. es gibt nicht nur identitätskontrolle, sondern jeweils auch taschen- und körperkontrollen. (von däniken brachte auch hier lustige geschichten von georgiern, die dies und das versuchten reinzuschmuggeln, aber man habe sie alle erwischt.)
      – die rayonverbote umfassen in erster linie kindergärten und schulareale. die pläne können bei von däniken hochstpersönlich eingesehen werden. sonstige öffentliche einrichtungen wie schwimmbad dürfen flüchtlinge nur in begleitung von „betreuern“ betreten.
      – im truppenlager herrscht absolutes rauch- und alkoholverbot. verstösse werden mit geldentzug (1 tag) bestraft. nach zweimaligem erwischen wird eine woche gestrichen. das seien 21 franken, die fürs rauchen fehlen, so von däniken, das wirke. ähnliche strafen gibts bei anderen „vergehen“. zu spät ins lager kommen etc.
      – die flüchtlinge dürfen nicht selber kochen, um „integration“ und gruppenbildung zu verhindern. ein cateringservice bringt das essen.
      – das militär auf dem waffenplatz ist nicht in nicht in die struktur des lagers eingebunden. die bewachung, kontrolle etc. des waffenplatzes erfolge im üblichen rahmen, so ein militärkopf
      – um zu verhindern, dass die flüchtlinge in ein internetcafe gehen in bremgarten, wird was ähnliches in der soldatenstube neben dem truppenlager eingerichtet
      – (1 bis 2 mal pro woche kommt ein arzt im lager vorbei und hält sprechstunde. da könnten die, die sich krank fühlen oder tatsächlich krank sind hingehen.(von däniken)

      positiv zu vermerken ist, dass das thema für einige fragende die flüchtlinge selber waren, ihre psychische leiden oder traumata. was hat ein eriträischer deserteur auf einem waffenplatz verloren? so eine frage. von däniken, solche probleme mit traumatisierten asylbewerbern hätten sie noch nie gehabt, wenns eins gäbe, würde die betreffende person in ein anderes lager versetzt.

      ▻https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=569349003111267&id=140183842694454

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 7/08/2013

      Critiques sur le nouveau centre pour requérants

      Le centre national de Bremgarten ouvre ses portes lundi. Tous les requérants devront respecter des #périmètres_d'interdiction. L’organisation « augenauf » considère cette mesure comme illégale.

      ▻http://www.20min.ch/ro/news/suisse/story/Critiques-sur-le-nouveau-centre-pour-requ-rants-18879881?redirect=mobi&nocache

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 7/08/2013

      Kein Zutritt in Freibädern und Kirchen

      ▻http://www.swr.de/landesschau-aktuell/deutschland-welt/-/id=1884346/nid=1884346/did=11859316/1v3e8il

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 7/08/2013

      Sveitsi haluaa eristää turvapaikanhakijat julkisilta paikoilta - järjestöt tuomitsevat suunnitelman rasistisena

      –-> et voilà la même nouvelle en... finnois !

      Muutama sveitsiläinen kaupunki suunnittelee estävänsä turvapaikanhakijoiden pääsyn kirkkoihin, kirjastoihin ja leikkipuistoihin. Ihmisoikeusjärjestöt tuomitsevat suunnitelman.

      ▻http://yle.fi/uutiset/sveitsi_haluaa_eristaa_turvapaikanhakijat_julkisilta_paikoilta_-_jarjestot_tuomitsevat_suunnitelman_rasistisena/6767537

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 7/08/2013

      Outrage as Swiss move to segregate asylum-seekers

      Some Swiss towns plan to keep asylum-seekers away from public places such as swimming pools, playing fields and libraries, in a move human rights groups say is racist.

      ▻http://www.bbc.co.uk/news/world-europe-23599502

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 8/08/2013

      Swiss introduce #apartheid-like restrictions: Local authorities ban asylum seekers from public places

      Refugees prohibited from ’loitering’ in playgrounds or visiting swimming pools and libraries

      ▻http://www.independent.co.uk/news/world/europe/swiss-introduce-apartheidlike-restrictions-local-authorities-ban-asyl

      #ségrégation #ségrégation_spatiale #apartheid

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 8/08/2013

      Ein Amt schürt Angst

      Das rechtswidrige «Badiverbot» für Asylsuchende in Bremgarten ist rassistisch. Das verantwortliche Bundesamt ist visionslos.

      ▻http://www.woz.ch/1332/behoerdlicher-rassismus/ein-amt-schuert-angst

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 8/08/2013

      SVP gerät in die Kritik wegen Nazi-Jargon

      Die SVP der Stadt Zug fordert «asylantenfreie Zonen» – der grüne Nationalrat Josef Lang ist «hell entsetzt» und sagt: «Diese Rhetorik ist sehr nahe am Jargon der Nationalsozialisten». von Simon Fischer

      ▻http://www.aargauerzeitung.ch/schweiz/svp-geraet-in-die-kritik-wegen-nazi-jargon-114437523

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 8/08/2013

      „Bremgarten ist ein gefährliches Pflaster.
      Deshalb werden die Asylbewerber auf dem Waffenplatz möglichst von der Umgebung abgeschottet“.

      Von Jörg Meier - az

      Besonders fürsorglich zeigt sich da auch Stadtammann Raymond Tellenbach. Seine grosse Sorge sei, dass die Asylbewerber nicht schwimmen könnten. Deshalb sei es sinnvoll, dass man sie nicht in die Badi lasse, sagte Tellenbach gegenüber den Medien. Auch vom Baden in der Reuss rät er den Asylsuchenden dringend ab.
      Vielleicht sollte man die verschiedenen Rayonverbote, die man den Asylbewerbern in Bremgarten rein fürsorglich auferlegt hat, auch aus dieser Perspektive sehen: Sie sollen vor dem gefährlichen Bremgarter Alltag geschützt werden. Im Wasser könnten sie ertrinken. Auf dem Fussballplatz besteht akute Verletzungsgefahr. Und rund um die Schulanlagen könnten sie von den eifrig zu- und wegfahrenden Eltern überrollt werden.
      Daher ist es schon sinnvoll, dass die dermassen gefährdeten Menschen möglichst den Waffenplatz nicht verlassen. Es wäre weiter zu überlegen, wie sich das Rayonverbot umfassend erweitern liesse. Und eine umfassendere Einzäunung erscheint vernünftig.
      Denn – seien wir doch ehrlich: Die bisherigen Rayonverbote genügen nie und nimmer. Wie wollen wir verhindern, dass die armen Asylbewerber in Fischbach-Göslikon in die Reuss springen oder sich in der Wohler Badi tummeln? Oder, noch schlimmer, man stelle sich einmal vor, was geschehen könnte, wenn die Asylsuchenden vom Waffenplatz Bremgarten erst einmal entdecken, wie schön es in Oberwil-Lieli ist? Wenn sie das prächtige Dorf auf der Sonnenseite des Lebens in jeder freien Minute besuchen?
      Deshalb: Wenn wir die Asylsuchenden schon bei uns aufnehmen, dann sollten wir uns auch gut um sie kümmern und sie keinen unnötigen Gefahren aussetzen. Das Badiverbot kann nur ein Anfang sein.

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 8/08/2013

      CVP Bezirk Bremgarten hackt «augenauf» die Augen aus

      Der CVP Bezirk Bremgarten gefällt es gar nicht, wie die Menschenrechtsorganisation «augenauf» gegen das Rayonverbot für Asylbewerber in Bremgarten opponiert. Die Partei spricht von «einfältiger Empörung». von Toni Widmer

      ▻http://www.aargauerzeitung.ch/aargau/freiamt/cvp-bezirk-bremgarten-hackt-augenauf-die-augen-aus-127017057

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 8/08/2013

      Freibad-Verbot im Aargau: Schweiz sperrt „sensible Zonen“ für Asylbewerber

      Sie dürfen weder ins Freibad noch auf den Sportplatz: In der Schweizer Kleinstadt Bremgarten sind Flüchtlingen „sensible Zonen“ verboten - Menschenrechtler schlagen Alarm, denn die Schweiz sperrt immer öfter Gebiete für Asylbewerber.

      ▻http://www.spiegel.de/politik/ausland/schweiz-sperrt-fluechtlinge-in-bremgarten-aus-badeanstalten-aus-a-915468.htm

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 8/08/2013

      Bundesamt für Migration räumt Fehler ein

      Ein Stadtplan Bremgartens zeigt 32 Tabuzonen für Asylsuchende. Dass er einem offiziellen Dokument angehängt ist, bezeichnet der Bund als «Versehen».

      http://files.newsnetz.ch/bildlegende/112316/1399132_pic_970x641.jpg

      ▻http://www.derbund.ch/schweiz/Bundesamt-fuer-Migration-raeumt-Fehler-ein-/story/15015309

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 9/08/2013

      L’ODM justifie les règles en vigueur à Bremgarten

      L’Office fédéral des migrations (ODM) a justifié mercredi les règles controversées du centre national pour requérants de Bremgarten (AG).

      ▻http://www.lematin.ch/suisse/L-ODM-justifie-les-regles-en-vigueur-a-Bremgarten-/story/21461293

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 9/08/2013

      Périmètres d’interdiction pour requérants d’asile critiqués

      Les habitants du nouveau centre fédéral de Bremgarten sont exclus d’une trentaine de « zones sensibles ». Indignation à gauche

      ▻http://www.letemps.ch/Page/Uuid/941cee68-fec4-11e2-9bce-477087f03b86/P%C3%A9rim%C3%A8tres_dinterdiction_pour_requ%C3%A9rants_dasile_critiqu%C3%A9

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 9/08/2013

      Un « nouvel apartheid » à Bremgarten

      A Bremgarten, les #zones_d’exclusion décrétées autour du centre de requérants font bondir la presse étrangère

      ▻http://www.letemps.ch/Page/Uuid/d0a7d692-0057-11e3-8a3b-f1b13a22b037/Un_nouvel_apartheid_%C3%A0_Bremgarten

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 9/08/2013

      Suisse : des demandeurs d’asile traités comme des parias

      Des maires suisses ont pris des mesures pour exclure les demandeurs d’asile de certains lieux publics.

      ▻http://www.slateafrique.com/343468/la-suisse-demandeurs-asile-parias-exclus-lieux-publics

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 9/08/2013

      Haro sur le 1er centre national pour requérants d’asile

      Est-il acceptable ou non pour un Etat de restreindre les libertés de mouvement des réfugiés qu’il accueille ? La polémique fait rage en Suisse et dans le monde après la révélation des règles de conduite du premier centre national pour requérants de Bremgarten, dans le canton d’Argovie.

      http://www.swissinfo.ch/media/cms/images/keystone/2013/08/180798465-36639240.jpg

      ▻http://www.swissinfo.ch/fre/politique_suisse/Haro_sur_le_1er_centre_national_pour_requerants_d_asile.html?cid=36641750

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 9/08/2013

      Les requérants du centre de Bremgarten (AG) se plaignent des conditions

      Si l’Office des migrations justifie les mesures prises au nouveau centre de Bremgarten, les requérants qui y sont installés se plaignent de leurs conditions. Ils n’ont pas accès aux autres installations sportives.

      ▻http://www.rts.ch/info/regions/autres-cantons/5120516-les-requerants-du-centre-de-bremgarten-ag-se-plaignent-des-conditions.ht

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 9/08/2013

      Le nouveau centre de requérants d’asiles ouvert à Bremgarten (AG) fait #polémique

      Au coeur de l’affaire, le fait que les pensionnaires n’ont pas le droit de fréquenter installations scolaires et sportives de la commune sans autorisation.

      ▻http://www.rts.ch/video/info/journal-19h30/5117576-le-nouveau-centre-de-requerants-d-asiles-ouvert-a-bremgarten-ag-fait-pol

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 9/08/2013

      Difficile rentrée pour Simonetta Sommaruga

      Les interdictions de périmètre imposées aux requérants d’asile de Bremgarten fâchent la gauche. Le parti socialiste et les Verts comptent bien demander des éclaircissements à la conseillère fédérale #Simonetta_Sommaruga. En effet, de nombreuses voix se sont élevées pour déclarer illégale, voire contraire à la Constitution, l’interdiction faite aux requérants de se rendre à la piscine ou près des bâtiments scolaires, sans une autorisation expresse de la commune. Ce thème sera abordé par Simonetta Sommaruga vendredi lors de la rencontre annuelle avec les médias. Par Esther Coquoz.

      ▻http://www.rts.ch/info/5122424-requerants-de-bremgarten-difficile-rentree-pour-simonetta-sommaruga-09-0

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 9/08/2013

      Bremgarten : un accord sur l’asile qui offense

      Les médias étrangers sont nombreux ce vendredi à dénoncer les zones d’exclusion imposées aux requérants d’asile du nouveau centre national de Bremgarten (AG), en les comparant notamment à un régime qui rappelle l’apartheid ou des dérapages racistes. L’Office fédéral des migrations et les autorités communales se sont rencontrés jeudi pour préciser les termes de leur accord. Par Alain Arnaud.

      ▻http://www.rts.ch/la-1ere/programmes/le-12h30/5108405-bremgarten-un-accord-sur-l-asile-qui-offense-09-08-2013.html

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 9/08/2013

      Accord pour le centre national d’accueil de requérants d’asile en Argovie

      Dès le 5 août et pour une durée de trois ans, Bremgarten, dans le canton d’Argovie, accueillera un centre national pour requérants d’asile sur sa place d’arme transformée.

      ▻http://www.rts.ch/info/regions/autres-cantons/4963870-accord-pour-le-centre-national-d-accueil-de-requerants-d-asile-en-argovi

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 9/08/2013

      Asile en 2013 : la bataille de Bremgarten

      Qui aurait pensé qu’une bataille symbolique se jouerait dans la petite commune de Bremgarten ? Le 6 août passé, la commune de 6500 habitants du canton d’Argovie a vu s’ouvrir sur ses terres un centre de requérants d’asile conduit par la Confédération. Selon les informations parues dans la presse, l’Office fédéral des migrations (ODM) aurait accepté certaines « conditions » posées par la commune et ses autorités, les plus sensibles concernant l’interdiction d’accès à la piscine, aux terrains de sports ou à d’autres places publiques.

      ►http://www.hebdo.ch/les-blogs/rochel-johan-une-suisse-en-mouvement/asile-en-2013-la-bataille-de-bremgarten

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 10/08/2013

      « Es gibt kein präventives Badi-Verbot in der Schweiz »
      –-> première déclaration de Simonetta #Sommaruga

      Justizministerin Sommaruga äussert sich erstmals zu den angeblich verbotenen Zonen für Asylsuchende in Bremgarten. Den entstandenen Aufruhr erklärt sie mit «Missverständnissen».

      http://images.nzz.ch/app.php/eos/v2/image/view/643/-/text/inset/12f905b5/1.18130487.1376076159.jpg

      ▻http://www.nzz.ch/aktuell/schweiz/es-gibt-kein-praeventives-badi-verbot-in-der-schweiz-1.18130425#

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 10/08/2013

      #Human_Rights_Watch:
      Switzerland: Asylum Seekers? Stay Out of the Pool

      The Swiss government is arbitrarily interfering with asylum seekers’ free movement rights by giving local authorities the authority to prohibit them from using public school and sports facilities, Human Rights Watch said. On August 7, 2013, the head of Switzerland’s Migration Ministry, Mario Gattiker, told Swiss media that an agreement between his ministry and the municipality of Bremgarten allows local officials to issue “rules of the game” limiting or prohibiting asylum seekers’ use of such spaces.

      ▻http://www.hrw.org/news/2013/08/07/switzerland-asylum-seekers-stay-out-pool

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 11/08/2013

      Se baigner en paix

      Les droits fondamentaux ne sont pas négociables. » Il aura fallu plusieurs jours de polémique pour que Simonetta Sommaruga, conseillère fédérale en charge du Département de justice et police, s’exprime – enfin ! – sur les zones d’exclusion imposées aux requérants d’asile de la petite ville de Bremgarten, en Argovie. La vingtaine de requérants, dont deux enfants, arrivés en début de semaine dans le nouveau centre national de l’Office fédéral des migrations, auront donc le droit de fréquenter l’église, les places, la bibliothèque… et la piscine municipale.
      L’accord passé entre les autorités communales et l’administration fédérale interdit pourtant toujours aux demandeurs d’asile de pénétrer dans de larges zones du territoire, dites sensibles, autour des écoles et des installations sportives. Préventivement. Au nom de la sécurité des habitants. La municipalité souhaitait même proscrire l’accès à la vieille ville les jours de foire. Mais c’est l’interdiction d’entrer à la piscine qui a suscité le plus d’indignation, en Suisse comme à l’étranger. « Racisme », « apartheid » : les médias européens ont tiré à boulets rouges sur la Suisse. Comment leur donner tort ?
      Cette politique est discriminatoire. Une violation flagrante du principe de liberté de mouvement. A Berne, comme à Genève ou à Lausanne, les interdictions de périmètre visent les dealers, les hooligans, les mendiants. D’exceptionnelles, lorsqu’elles ont été instaurées dès la fin des années 1990, ces mesures se sont banalisées. Elles participent d’un processus de déshumanisation. Les requérants d’asile de Bremgarten sont perçus comme potentiellement dangereux, voire criminels. Tous. Même les familles.
      Pourtant, ils n’ont commis aucun crime ni délit. Ils ne troublent ni l’ordre public ni la sécurité. Au contraire, ils espéraient trouver refuge et protection dans notre pays. Entre l’image de carte postale et la réalité, le choc doit être sévère. Il est surtout révélateur de nos peurs face à l’étranger. Et du succès du rouleau compresseur idéologique conduit par l’UDC visant à amalgamer réfugié et délinquant.
      Les habitants ont-ils des craintes ? Elles sont compréhensibles. Des problèmes surviendront peut-être. Mais au lieu de mettre de l’huile sur le feu, de désigner les demandeurs d’asile comme des parias, les autorités de Bremgarten devraient avoir à cœur de faciliter le vivre-ensemble. En luttant contre le désœuvrement de ses hôtes provisoires. En leur proposant l’apprentissage de la langue, une formation, une activité. En les encadrant avec des travailleurs sociaux et non pas uniquement des vigiles.
      Quant à la piscine, que les autorités se rassurent. Même s’ils en ont désormais le droit, les requérants d’asile ne la fréquenteront pas. Il est une barrière extrêmement efficace et bien plus sournoise que les règlements : l’argent. Avec un prix d’entrée à 6 francs, et 3 francs d’argent de poche quotidien, nul doute que les migrants préféreront les eaux de la Reuss pour se rafraîchir.

      ▻http://www.lecourrier.ch/112678/se_baigner_en_paix

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 11/08/2013

      La #convention signée entre la Confédération et la commune et réglant notamment les aspects sécuritaires de la présence de requérants d’asile à Bremgarten (disponible uniquement en allemand) :

      ▻http://www.bfm.admin.ch/content/dam/data/pressemitteilung/2013/2013-08-05/vereinbarung.pdf

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 11/08/2013

      Svizzera razzista. Segregati i richiedenti asilo politico

      In alcune città gli immigrati non possono entrare in piscine, biblioteche, campi sportivi e persino chiese

      ▻http://news.panorama.it/esteri/svizzera-asilo-politico-segregazione-immigrazione

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 11/08/2013

      « Il n’y a pas de #zone_d’exclusion »

      ASILE • La conseillère fédérale qualifie de malentendu la polémique surgie à Bremgarten. Les requérants d’asile peuvent aller à la piscine, sous réserve d’une autorisation.

      ▻http://www.lecourrier.ch/112680/il_n_y_a_pas_de_zone_d_exclusion

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 11/08/2013

      *Bremgarter Stapi wollte «Asylanten zumauern»*

      http://www.20min.ch/diashow/76974/76974-WlvxNy5Nn6_jE5OvDjv2wA.jpg

      ▻http://www.20min.ch/schweiz/mittelland/story/26133032

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 13/08/2013

      ’Global shame’ for Swiss over asylum seeker rules

      New rules that allow officials in a Swiss town to limit or prohibit asylum seekers’ from using swimming pools, other public facilities and schools are putting the country’s reputation at risk

      ▻http://www.publicserviceeurope.com/article/3934/global-shame-for-swiss-over-asylum-seeker-rules

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 14/08/2013

      Suisse : le cantonnement des demandeurs d’asile à Bremgarten, une forme d’apartheid ?

      L’affaire fait la Une de la presse et anime le débat politique en Suisse. Ouvert en début de semaine à Bremgarten dans le canton d’Argovie, le nouveau centre d’accueil des requérants, le Centre fédéral pour requérants d’asile (AG), agite les esprits en raison des conditions imposées par les autorités locales aux demandeurs d’asile. Ici on parle de racisme, là, de simple maladresse. L’opinion est divisée et le gouvernement central appelé à intervenir.

      ▻http://www.rfi.fr/europe/20130810-suisse-tempete-mediatique-autour-mesures-cantonnement-demandeurs-asile-

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 14/08/2013

      Schweiz: Freibad-Verbot für Asylbewerber

      Wie rassistisch ist die Schweiz? Asylbewerbern im Ort Bremgarten ist es verboten, ausgewiesene „sensible Zonen“ zu betreten. Sie dürfen weder ins Freibad noch auf den Sportplatz. Die Behörden haben das Verbot verteidigt, es diene dem Schutz der Bevölkerung.

      ▻http://mediathek.daserste.de/sendungen_a-z/435054_morgenmagazin/16449234_schweiz-freibad-verbot-fuer-asylbewerber?buchstabe=M

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2013

      Rund 80 Leute protestieren gegen Sperrzonen für Asylbewerber in Bremgarten

      Rund 80 Personen haben am Freitag in Bremgarten AG gegen die Sperrzonen protestiert, welche für die in der Bundesunterkunft einquartierten Asylbewerber gelten. Der «Spaziergang für Grundrechte und Toleranz» war von den Jungsozialisten (JUSO) mitorganisiert worden.

      ▻http://www.aargauerzeitung.ch/aargau/protest-gegen-sperrzonen-fuer-asylbewerber-in-bremgarten-127072253

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2013

      Strenge Regeln, eingeschränkte Freiheit

      Asylsuchende im Schweizer Bremgarten haben sich an strenge Regeln zu halten, ausländische Medien reagieren empört – und die Kleinstadt ist plötzlich bekannt.

      ▻http://www.badische-zeitung.de/schweiz/ab-17-uhr-darf-keiner-mehr-raus--74455514.html

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 22/08/2013

      « Rien ne justifie ces interdictions de piscine »

      Une commune qui interdit l’entrée de sa piscine aux requérants d’asile, c’est clairement un abus, juge une experte en éthique de l’Université de Zurich. Cette atteinte à la liberté de mouvement des personnes a suscité l’émoi au-delà des frontières suisses.

      http://www.swissinfo.ch/media/cms/images/keystone/2013/08/180798450-36689964.jpg

      ▻http://www.swissinfo.ch/fre/i.html?cid=36712224&sb=twi

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 27/08/2013

      Piscine de Bremgarten en 2013

      http://voixdexils.files.wordpress.com/2013/08/caricature.jpg?w=630&h=446

      #vignette #caricature

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 23/09/2013

      « Tellenbach einmauern » : Jugendliche gifteln gegen Bremgarter Stadtammann
      –-> il faut enmurer ("einmauern" en allemand —> faire un mur autour) Tellenbach, qui est un politicien de la ville de Bremgarten

      Beim Jugend- und Kulturzentrum in Bremgarten hängt ein Plakat gegen Raymond Tellenbach. Der Bremgarter Stadtammann nimmt den Angriff mit dem Anti-Tellenbach-Spruchband im Reussstädtchen gelassen: «Das gehört zur freien Meinungsäusserung.» von Lukas Schumacher

      https://fbcdn-sphotos-f-a.akamaihd.net/hphotos-ak-frc3/1234487_590075194371981_750150777_n.jpg

      ▻http://www.aargauerzeitung.ch/aargau/freiamt/tellenbach-einmauern-jugendliche-gifteln-gegen-bremgarter-stadtamman

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 3/03/2017

      Badi-Verbot für Asylsuchende? – «Ich würde ein #Rayonverbot begrüssen»

      Soll Asylsuchenden der Zutritt in die #Fricker_Badi verwehrt werden? Roger Fricker hält Einschränkungen beim Badieintritt für sinnvoll – Gertrud Häseli hält dagegen.

      https://static.a-z.ch/__ip/2qEfwrhtoYWF8UoPZB4iSXY8pZw/e14c19e4812efad92c76d6ab69ebdd66ea8c90ad/remote.adjust.rotate=0&remote.size.w=3008&remote.size.h=2000&local.crop.h=1692&local.crop.w=3008&local.crop.x=0&local.crop.y=180&r=1,n-wide2x-16x9#.jpg

      ▻http://www.aargauerzeitung.ch/aargau/fricktal/badi-verbot-fuer-asylsuchende-ich-wuerde-ein-rayonverbot-begruessen-
      #Frick #piscine

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 22/05/2017

      v. aussi à #Ruswil & #Buchrain
      ►https://seenthis.net/messages/600372

      CDB_77 @cdb_77
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