La #crise expliqué par le patronat espagnol (sous-titres en français)
La #crise expliqué par le patronat espagnol (sous-titres en français)
Excellent !
#hay_que_joderse
l’original d’Ascanio Celestini date de 2013
Cazzi vostri
(traduit par : c’est pas vos oignons dans les dicos en ligne)
j’aurais plutôt envie de traduire l’espagnol comme l’italien par va te faire f…
(l’interprète espagnol est vraiment bien)
pour les seenthisien-ne-s de #toulouse, je ne saurai trop recommander d’aller voir le spectacle en entier (et en français)... reprise de plein de textes/scènes de #ascanio_celestini.
Africa Europe migration : #Lampedusa survivor remembers
He struggles to describe how it feels to have survived the shipwreck off the Italian island of Lampedusa a year ago. The ship was carrying more than 500 migrants. At least 360 of them drowned.
#témoignage #migration #asile #réfugiés #Méditerranée #mourir_en_mer #naufrage #Forteresse_Europe
Lampedusa marks shipwreck anniversary
Survivors mark first anniversary of tragedy in which 366 men, women and children, died in sight of shore.
▻http://www.aljazeera.com/video/europe/2014/10/lampedusa-marks-shipwreck-anniversary-2014102195632130249.html
Europe cannot remain indifferent to what happened in Lampedusa
The European Union and its Member States must make a paradigm shift in regard to migration policies, writes Jorge Nuño Mayer.
▻http://www.euractiv.com/sections/justice-home-affairs/europe-cannot-remain-indifferent-what-happened-lampedusa-308913
LAMPEDUSA, NON E’ PROFONDO IL MARE
Il saluto di #Erri_De_Luca e ai morti del 3 ottobre
▻https://www.youtube.com/watch?v=-xgdGYT3ZZo&feature=youtu.be
Trascription du texte de la vidéo (en italien...) :
«L’articolo 34 dice: ’I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti di studi’. L’articolo 3 dice: ’E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana’. Lo ricordava Piero Calamandrei più di mezzo secolo fa. Parlava di cittadini italiani, ma lo diceva quando gli italiani erano emigranti. Ora che gli emigranti si chiamano immigrati e invece di lasciare il nostro paese cercano di raggiungerlo, forse dovremmo cominciare a consegnare loro i diritti che sono stati negati a noi. Ma che altro diceva Calamandrei? ’Se volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne, dove caddero i partigiani. Nelle carceri dove furono imprigionati. Nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, oh giovani! Col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione.
[Erri De Luca ci porta dove sono morti i nostri concittadini stranieri]
Non è profondo il mare. E non servono abissi per affondare. Basta un battello pieno di viaggiatori che hanno pagato il costo più alto per il peggior trasporto marittimo della storia umana. Viaggiavano meglio perfino gli schiavi incatenati, perché almeno loro servivano vivi all’arrivo. Era una notte di ottobre. Calma. Il mare era ancora tiepido d’estate, ma non si resiste a lungo immersi per ore nel buio e nell’abbandono. Anche a toglieri i vestiti, per pesare di meno, aggrappati a rottami si perde caloria, si perde la presa e ci si arrende. Non servono abissi per sprofondare.
Torniamo su questo braccio di mare dove un anno fa è affondata un’assemblea di vite umane. Votarono all’unanimità il viaggio. Acquistarono il rischio e lo sbaraglio. Nella lista parziale stilata dalla questura di Agrigento si leggono i loro nomi e le loro età sotto la dicitura ’numero di elementi’. Elementi… Questo termine misero e burocratico, che cerca di tenere le distanze richiama però altri elementi, quelli chimici: l’ossigeno, l’idrogeno, l’azoto, il carbonio, il ferro e il calcio. Quelli di cui siamo composti tutti noi. Allora è andata proprio così, in questo braccio di mare sono affondati gli elementi della chimica umana del pianeta. Ci sporgiamo su questo braccio di mare dove le loro vite vennero accolte a braccia aperte per spargere del sale. Spargiamo del sale sulla ferita perché non si rimargini. Spargiamo il sale della memoria. Qui, dove i nostri compagni sono caduti. Noi siamo del Mediterraneo, cittadini di questo mare, perché ci siamo nati su queste coste e perciò siamo fratelli di tutte quelle vite che su queste coste sono venute a morire»
Year After Lampedusa Shipwreck, Italian Officials Struggle to Identify Victims
▻http://online.wsj.com/articles/a-year-after-lampedusa-shipwreck-italian-officials-still-struggle-to-ide
Dispatches: Honor Lampedusa’s Dead by Sustaining Boat Rescue
I have given up trying to write a remembrance for the 368 people who died in the shipwreck off Lampedusa, a southern Italian island, one year ago. Words to honor their bravery, remember their plight, and comfort their loved ones... I am not eloquent enough, and the images of rows of coffins, including tiny child-sized ones, strangle my thoughts. Others will give speeches on this anniversary.
▻http://www.hrw.org/news/2014/10/02/dispatches-honor-lampedusas-dead-sustaining-boat-rescue
Naufragio Lampedusa: l’isola vista dai bambini
–-> l’île vue par les enfants
(di Paolo Petroni) (ANSAmed) - ROMA - Lampedusa con gli occhi dei bambini: il pomeriggio di domenica 5 ottobre in vari punti dell’isola si svolgerà il Concerto itinerante ’Le nuove vie dei canti’, musiche di Paolo Marzocchi, testi e regia Mario Perrotta, frutto di un progetto promosso dal ministero dell’Istruzione, ideato da Guido Barbieri e realizzato da un numeroso gruppo di musicisti, registi, drammaturghi e attori, che ha coinvolto duecento studenti tra i 9 e i 14 anni della scuola Pirandello dell’isola.
The Anniversary of the Lampedusa Tragedy
The West’s long history of sluggish responses to refugee crises turned especially ugly one year ago today, when a boat from Africa sank within sight of the Italian island of Lampedusa. More than three hundred people drowned, mostly immigrants fleeing the troubled East African country of Eritrea. They had made a difficult crossing through the Sahara and Libya by car and on foot, only to pay several times the price of a plane ticket to be packed shoulder to shoulder on a boat too small and too old for their numbers. In April, I wrote about their journey for the magazine, and about a Catholic priest, Mussie Zerai, whose phone many Eritreans have called from kidnappers’ prisons. Eritreans carry Zerai’s number with them during sea crossings, and it often falls to him to notify rescuers when their boats begin to sink or run out of fuel.