• Corpi e recinti. Estetica ed economia politica del decoro

    Le politiche per il decoro occupano da qualche tempo una posizione di punta nelle strategie per il governo dei comportamenti e delle diseguaglianze sociali. Apparentemente il divieto di stendere il bucato alle finestre o di coricarsi sulle panchine di un parco sembrerebbe rinviare al confine tra le prerogative del giudizio estetico e i problemi di ordine morale, ma osservate più da vicino tutte queste proibizioni si rivelano il prolungamento della guerra ai poveri e delle politiche migratorie con altri mezzi. Quelle che il decoro bandisce sono le impronte urbane della classe e della razza, la memoria vivente di una città sufficientemente porosa da lasciar intravvedere gli aspetti meno neutrali del paesaggio connaturato al potenziamento della rendita e del profitto. Delle pessime ragioni della pubblica decenza, dunque, è possibile tratteggiare un’economia politica che attraverso la formazione ottocentesca dei quartieri operai in Inghilterra, l’urbanistica coloniale di Algeri, gli uffici di collocamento nella Berlino degli anni Trenta, l’Italia delle migrazioni interne, gli Stati Uniti della tolleranza zero e i centri deputati allo smistamento dei migranti non ha mai smesso di assegnare allo spazio il compito di molestare e colpevolizzare le vite degli sconfitti. Ma il senso di queste molestie emerge in tutta evidenza attraverso l’analisi di quanto accade sui boulevard del Secondo Impero, dove all’allontanamento dei soggetti sgraditi dovevano innanzitutto corrispondere la produzione dei bisogni, i desideri e l’esperienza corporea dei soggetti conformi. Le politiche per il decoro, allora, si potrebbero definire forme di «recinzione percettiva», misure di intervento sulla realtà percepita che delle vecchie enclosure trattengono la valenza sia predatoria che disciplinare, alimentando la percezione dell’insicurezza.


    http://www.ombrecorte.it/more.asp?id=607&tipo=novita
    #livre #anti-SDF #decoro (que je ne sais pas bien comment traduire en français: #décence #décorum #bienséance...) #esthétique #villes #urban_matter #anti-pauvres #géographie_urbaine #morale #bancs #guerre_aux_pauvres #corps
    ping @albertocampiphoto @wizo

    • Città indesiderabili come dispositivi che assimilano per esclusione

      La miseria dà spettacolo. Il suo allontanamento, anche coatto, è parte dello spettacolo attorno al quale si riunisce una popolazione alienata, isolata, indebolita, stanca, se non impaurita.
      All’opera è quella che il geografo Neil Smith ha chiamato, negli anni ‘90 del secolo scorso, la città revanscista, ossia una città che richiede e attiva politiche di pulizia spaziale per allontanare le condizioni e le figure sociali del disordine: gli intollerabili, gli inappropriati, emblematicamente rappresentati dalle persone che vivono per strada, senzatetto.

      SIAMO NELL’ORDINE, estetico oltre che sociale e politico, della città punitiva, la quale costruisce recinzioni e, insieme, asseconda il risentimento. Si tratta di una città assoggettante, che esclude, vuole escludere, si impegna a escludere, tutto ciò che non rientra nel canone della conformità, in cui per conformità si devono intendere il consumo e la buona educazione del consumare.
      Un libro da leggere Corpi e recinti. Estetica ed economia politica del decoro, scritto da Pierpaolo Ascari, professore a contratto di estetica all’università di Bologna, e pubblicato da ombre corte (pp.134, euro 13), proprio perché ci fa entrare dentro l’attualità e la storia della costruzione della città armoniosa secondo i codici del buon consumo. È la città priva di fastidi sociali quella in cui ci stiamo costringendo a vivere. È la città del decoro, il cui abitante legittimo è il buon consumatore, che non vuole turbolenze né politiche né estetiche, ma vuole solo spendere in pace.

      LO SPAZIO E I LUOGHI sono pensati e costruiti secondo tali sentimenti e richieste, depoliticizzando la povertà, le disuguaglianze e il conflitto, definiti come elementi indecorosi, antipatici, se non proprio osceni, e nemici della buona convivenza e sicurezza collettiva. E sono costruiti secondo tali sentimenti e richieste in maniera apparentemente non conflittuale, «mimetizzandosi nel buon gusto e nella decenza di tutti». D’altronde, chi può affermare di essere contro il decoro? Si può essere a favore di una città indecorosa? O insicura?

      SIAMO, DUNQUE, immersi nella città del decoro, definito da Ascari come un «dispositivo che assimila per esclusione». Questo tipo di città non è di oggi; ha una lunga storia, le cui tracce si ritrovano già nel governo dei boulevard parigini nell’800, così come nella formazione delle città industriali inglesi e nelle città coloniali. Questa storia arriva fino a oggi, entrando nella cronaca quotidiana e nelle pratiche amministrative delle ordinanze e delibere comunali. È la storia di quella che Ascari definisce città postcoloniale, da comprendere in combinazione con il concetto di città punitiva.

      LA CITTÀ POSTCOLONIALE è caratterizzata dalla «sopravvivenza dei vecchi progetti imperiali nella strutturazione o nella produzione dell’attuale spazio europeo e nordamericano». Tali progetti, nel rapporto di dominazione tra occupanti e occupati, si fondano sulla doppia funzione di raggruppamento e detenzione del campo, secondo la logica costitutiva di ogni colonizzazione, come spiegato dai citati Joël Kotek e Pierre Rigoulot nel libro Il Secolo dei campi. Questo tipo di progetto si estende ai corpi dei colonizzati, i quali, come analizzato da Frantz Fanon, sono in permanente tensione. Nella stessa condizione, di continua attivazione, sono i corpi degli «espellibili» (gli immigrati) e i corpi degli indesiderati e dei membri delle nuove classi pericolose, oggetti privilegiati delle politiche di decoro, come mostrato, ad esempio, dai lavoratori ambulanti stranieri, sempre pronti a difendersi o nascondere la merce, anche quando titolari, come in quasi tutti i casi, di regolari licenze per la vendita.

      CORPI IN TENSIONE e corpi estetizzati sono quelli di chi è bersaglio privilegiato delle politiche di decoro, i quali devono essere ubbidienti anche sul piano estetico. Essi devono rispondere e corrispondere ad un sistema di segni e stili, altrimenti vengono trasformati nell’oggetto della repressione percettiva e, se necessario, della repressione amministrativa e di polizia.
      Questo accade «perché nella città postcoloniale e punitiva del decoro, qualunque interferenza alla chiusura in un sistema di segni, dalla povertà al writing, viene perseguita in quanto crimine di stile», secondo l’interpretazione di Sarah Nuttall e Achille Mbembe, tra i riferimenti di un libro ricco, alimentato dalla lettura e dall’uso critico di strumenti di analisi fondamentali.

      https://ilmanifesto.it/citta-indesiderabili-come-dispositivi-che-assimilano-per-esclusione
      #exclusion

  • Violences conjugales : Aurélie Filippetti porte plainte pour diffamation contre Thomas Piketty

    https://www.lesinrocks.com/2019/11/30/actualite/societe/violences-conjugales-aurelie-filippetti-porte-plainte-pour-diffamation-c

    Après avoir été apostrophé au sujet de faits de violence envers son ex-conjointe Aurélie Filippetti, l’économiste avait indiqué que cette dernière avait été violente envers ses filles. L’ex-ministre a déposé plainte pour #diffamation, ce jeudi, auprès du procureur de la République.

    Cela faisait dix ans qu’elle ne s’était pas exprimée publiquement sur cette affaire. « Suite aux déclarations publiques de Thomas Piketty, j’ai déposé ce jour une plainte en diffamation devant le procureur de Paris », a simplement indiqué Aurélie Filippetti sur sa page Facebook ce jeudi 28 novembre.

    https://twitter.com/WCM_JustSocial/status/1197607748629934080

    https://archive.org/details/pikettyinterpellesurlesviolencesconjugalescommisesalencontreaureliefilippet

    https://archive.org/details/lexministreaureliefilippettiporteplaintecontrethomas

    Une semaine plus tôt, invité lors d’une conférence à l’ #Institut_d'Etudes_Politiques (#IEP, #Sciences_Po) de Toulouse, l’économiste Thomas Piketty, ex-conjoint d’Aurélie Filippetti, avait été interpellé par une étudiante : « Vous avez reconnu en 2009 avoir battu votre ex-conjointe. Et du coup je voulais savoir ce que vous pensiez du fait de faire cette conférence alors que dans trois jours, le 23 novembre, on va avoir la #Marche_contre_les_violences_faites_aux_femmes.. ? A l’IEP c’est la semaine des #violences_sexistes et sexuelles... », a déclaré la jeune femme devant l’étonnement de l’assemblée. Une scène diffusée sur Twitter et à laquelle Aurélie Filippetti avait répondu d’un simple « merci ».

    « C’est votre intervention que je trouve indécente », avait alors rétorqué l’auteur de Le capital au XXIe siècle à l’étudiante, avant de poursuivre : « La relation dont vous parlez a été une relation avec une personne extrêmement violente vis-à-vis de mes filles. J’ai trois filles, qui étaient petites à l’époque, et cette personne a été extrêmement violente vis-à-vis d’elles. Je l’ai mise hors de chez moi, je l’ai poussée dehors, ce que je regrette, et je vous assure qu’après le comportement qu’elle a eu avec mes filles beaucoup de personnes se seraient beaucoup plus énervées. »

    Ce sont ces mots qui sont visés dans la plainte déposée par l’ancienne #ministre_de_la_Culture, fait savoir aux Inrocks son avocat Me Vincent Tolédano. « Aurélie Filippetti a été très choquée des propos de #Thomas_Piketty, en tournée de promotion de son nouveau livre, jeudi dernier, à Toulouse, deux jours avant la marche contre les violences faites aux femmes. Accuser sa victime de violences sur mineurs est tout simplement insupportable », nous précise-t-il.

    « C’est un mensonge total », se défend #Aurélie_Filippetti dans une interview au Corriere della Serra, publiée ce vendredi 29 novembre, où elle évoque des actes de violence répétés. « En 2009, je l’avais dénoncé pour des violences qui ne concernaient pas que ce soir-là mais se répétaient. Et je n’ai retiré la plainte qu’après sa déclaration écrite », précise-t-elle dans les colonnes du journal italien. « Il fait porter la responsabilité sur la femme, sur moi, la victime », regrette l’ex-ministre. Elle ajoute : « C’est fou, pour se défendre, il a décidé d’inventer une histoire, d’un bout à l’autre. Il aurait pu simplement dire : ’Je préfère ne pas parler de ce sujet’, mais il a inventé toute une histoire parce qu’il n’a pas encore pris conscience de sa propre violence. »

    [...]

    Le 16 septembre 2009, le procureur de la République de Paris, a avisé Thomas Piketty de sa décision « de ne pas exercer dans l’immédiat des poursuites », suite au retrait de plainte d’Aurélie Filippetti contre son ancien compagnon, pour violences volontaires -, sa décision de classement étant « révocable à tout moment », souligne Me Vincent Tolédano, l’avis constituant toutefois « un avertissement » et un « rappel à la loi ».

    #Violences_conjugales

    • L’article de l’OBS paru à l’époque, le 26 septembre 2009

      Violences conjugales : avertissement et rappel à la loi pour Piketty
      https://www.nouvelobs.com/societe/20090924.OBS2364/violences-conjugales-avertissement-et-rappel-a-la-loi-pour-piketty.html

      L’enquête préliminaire ouverte à Paris à la suite d’une plainte pour violences entre conjoints déposée par la député PS de Moselle Aurélie Filippetti à l’encontre de l’économiste Thomas Piketty a débouché, mercredi 23 septembre, sur « un avis de classement, avertissement et rappel à la loi ».

      « M. Piketty ayant reconnu les faits de violence à l’encontre de Mme Filippetti et s’étant excusé, Mme Filippetti, dans l’intérêt des familles et des enfants, n’a pas donné suite à la procédure », a-t-on fait valoir dans l’entourage de la député socialiste.

      Sollicité par l’AFP, Thomas Piketty n’a pas souhaité faire de commentaire.

      Au cours de cette enquête, l’ économiste, conseiller économique de la candidate socialiste Ségolène Royal lors de la campagne présidentielle 2007, avait été pendant plusieurs heures entendu en garde à vue par les policiers de la Brigade de répression de la délinquance contre la personne (BRDP).
      (Avec AFP)

    • L’ex ministra Filippetti : « Piketty mi picchio più volte e ora mi dà la colpa »

      L’ancienne ministre Filippetti : « Piketty m’a frappé à plusieurs reprises et maintenant il m’en veut »

      https://www.corriere.it/esteri/19_novembre_29/ex-ministra-filippetti-piketty-mi-picchio-piu-volte-ora-mi-da-colpa-c4e807e

      La traduction (google traduction, désolé) de l’interview :

      Que contestez-vous dans le récit de Piketty ?

      "Tout. En 2009, je l’avais dénoncé pour des violences qui ne concernaient pas que ce soir-là mais se répètent. Et je n’ai retiré la plainte qu’après sa déclaration écrite ».

      Que contient cette déclaration de 2009 ?

      "Il a reconnu des épisodes répétés de violence et s’est excusé. C’est un document officiel déposé auprès de l’avocat Jean-Pierre Mignard, qui s’est alors prêté à un rôle de médiateur entre nous. À ce stade, ayant obtenu la reconnaissance des faits et des excuses, j’ai dû retirer la plainte pour éviter une nouvelle couverture médiatique. Il n’a pas du tout été totalement absous comme il essaye de le faire croire. Le procureur lui a quand même donné un avertissement et un rappel de la loi ".

      Combien de temps a duré l’enquête ?

      "Ce n’était pas une chose simple. Il a été mis en garde à vue, interrogé, l’enquête a duré plusieurs mois. Il y a une semaine, à la veille des manifestations en France contre la violence à l’égard des femmes, une étudiante de l’Université de Toulouse l’a interrogé sur ses actions passées. J’ai vu la vidéo, j’ai su ce qu’il avait publiquement répondu dans cet amphithéâtre, puis j’ai contacté l’avocat et jeudi j’ai présenté le procès en diffamation ».

      Piketty dit qu’il vous a poussé, que vous êtes tombez entre la porte et le montant de la porte.

      "Attention, rien de tout cela ne s’est passé. Ce sont des choses douloureuses pour moi. Blame it sur la femme, sur moi, la victime. C’est fou, pour se défendre, il a décidé d’inventer une histoire, de haut en bas. Il aurait pu simplement dire : "Je préfère ne pas parler de ce sujet", mais il a inventé toute une histoire parce qu’il n’a pas encore pris conscience de sa propre violence ".

      #Piketty vous accuse d’être violente avec ses trois jeunes filles.

      "C’est totalement faux, à tel point que c’est moi qui ai porté plainte contre lui pour actes de violence à l’époque, et non pas lui qui m’a dénoncé pour actes de violence à l’encontre de ses filles. C’est un mensonge total. Je suis la victime qui s’est tournée vers la police. Il essaie de complètement changer les choses. "

      Pensez-vous que votre ancien compagnon a été pris au dépourvu par l’étudiante ?

      "Je ne sais pas. Certains personnages masculins sont convaincus qu’ils sont au-dessus des lois. Ce qui est incroyable, c’est que je peux dire quelque chose comme ça, encore maintenant, après tout ce qui s’est passé avec le mouvement #MeToo et la prise de conscience de la violence à l’égard des femmes. Nous étions à deux jours de la grande manifestation contre les violences faites aux femmes, alors que la #France était totalement mobilisée sur ces questions. Il est terrible que la négation des faits aille si loin ".

      À la lumière de ce qui s’est passé ensuite, avez-vous regretté d’avoir retiré votre plainte il y a dix ans ?

      « Nous ne pouvons pas juger le choix d’alors avec la mentalité d’aujourd’hui. À l’époque, on avait tendance à minimiser la violence, comme il le fait encore aujourd’hui : quand il suggère que cela ne s’est produit qu’une fois, quand il parle d’une poussée au lieu de coups répétés, il minimise. Cependant, même alors, l’affaire a éclaté, mais sans conséquences majeures, peut-être parce que la société n’était pas prête. Il n’y avait pas encore de mouvement #MeToo ».

      Vous ne vous parlez plus ?

      "Non, jamais, c’est impossible. Son comportement à Toulouse est symptomatique de la violence sous-jacente. Ses phrases sont un autre acte violent. Contre moi et aussi contre ma fille, qui à l’époque avait 11 ans et se souvient très bien de tout ».

    • Les archives de 2009 montrent que Thomas Piketty qualifiait cette affaire d’ « histoires de caniveau ».

      On notera aussi qu’à l’époque le Nouvel Observateur (OBS) avait traité le sujet de manière légère (3 articles pour en tout 2800 caractères), à comparer avec l’article de Médiapart sur le harcèlement sexuel et les agressions sexuelles infligés par Christophe Rugia (57000 caractères)

      Le nouvel observateur semble avoir été le seul a relayer les conclusions de l’enquête via la dépêche AFP du 26 septembre 2009, comme on peut le voir sur cette recherche Google :

      Et le 4 mars 2019 Daniel Schneidermann se demande s’il faut en parler dans la mesure où ça ne serait qu’une affaire privée.

      https://www.arretsurimages.net/chroniques/le-matinaute/la-deputee-leconomiste-et-les-violences-conjugales

      Filippetti a porté plainte pour violences conjugales 04 mars 2009
      https://www.nouvelobs.com/politique/20090303.OBS7099/filippetti-a-porte-plainte-pour-violences-conjugales.html

      La députée socialiste Aurélie Filippetti a déposé une plainte contre son compagnon, l’économiste Thomas Piketty, pour violences entre conjoints, a-t-on appris mardi 3 mars. Une enquête préliminaire a été ouverte, a indiqué une source proche du dossier.
      Cette plainte a été déposée le 6 février par la porte-parole du groupe PS à l’Assemblée nationale, Aurélie Filippetti. Tout comme Thomas Piketty, elle est proche de Ségolène Royal.

      « Une affaire privée »

      Aurélie Filippetti fut pendant la campagne présidentielle de 2007 conseillère spéciale de la candidate pour les questions liées à l’environnement, la culture et l’éducation. Tandis que son compagnon occupait un poste de conseiller économique.
      Contactée par l’AFP, la députée âgée de 35 ans, a indiqué ne pas vouloir faire de commentaire. « C’est une affaire privée », a-t-elle déclaré.
      "Ce sont des histoires de caniveau", a pour sa part affirmé à l’AFP Thomas Piketty, 37 ans.
      L’enquête préliminaire, ouverte à la mi-février, a été confiée à la Brigade de répression de la délinquance contre la personne (BRDP). (avec AFP)

      Le compagnon de Filippetti placé en garde à vue 17 mars 2009
      https://www.nouvelobs.com/politique/20090317.OBS9255/le-compagnon-de-filippetti-place-en-garde-a-vue.html

      L’économiste Thomas Piketty a été placé, mardi 17 mars, en garde à vue à Paris dans le cadre d’une enquête préliminaire ouverte par le parquet de Paris après la plainte de sa compagne, la députée socialiste Moselle Aurélie Filippetti, pour violences entre conjoints, a indiqué une source judiciaire.
      Proche du Parti socialiste, Thomas Piketty, a été conseiller économique de Ségolène Royal lors de la campagne présidentielle 2007.
      Thomas Piketty a été placé en garde mardi matin dans les locaux de la Brigade de répression de la délinquance contre la personne (BRDP) chargée de l’enquête, où il était convoqué.
      Le parquet de Paris a ouvert à la mi-février une enquête préliminaire à la suite d’une plainte déposée par Aurélie Filippetti, porte-parole du groupe PS à l’Assemblée nationale, à l’encontre de son conjoint.

    • La retranscription des échanges, notamment parce que l’intervention finale d’Olivier Brossard, le directeur de l’Institut d’Études Politiques de Toulouse, est bien gerbante (tout comme tous les mensonges de Thomas Piketty, mis en gras) :

      Étudiante féministe

      Mon intervention s’adressera à vous mais aussi aux organisateurs et organisatrices de cet évènement ainsi qu’à l’assemblée.

      J’aimerai recontextualiser un peu cette conférence. Vous avez reconnu en 2009 avoir battu votre ex-conjointe. Et du coup je voulais savoir ce que vous pensiez de faire cette conférence alors que dans trois jours le 23 novembre on va avoir une marche contre les violences faites aux femmes. Cette semaine à l’IEP (de Toulouse) c’est la semaine des violences sexistes et sexuelles contre les femmes, donc je voulais savoir ce que vous en pensiez je voulais aussi savoir ce que vous pensiez des pensées autour des violences économiques envers les femmes.

      Thomas Piketty

      Ouais, je peux vous répondre ?

      Étudiante féministe

      Est-ce que vous pouvez me laisser finir s’il vous plaît ?
      Et du coup, je voulais savoir, pour les organisateurs et les organisatrices, si vous ne trouviez pas ça quelque peut indécent d’inviter quelqu’un qui...

      Thomas Piketty

      Alors moi je vais.... Attendez, je vais vous répondre. Je vais vous répondre et je vais vous dire pourquoi c’est votre intervention que je trouve indécente. Parce que si vous voulez le concours de la police ou de la magistrature pour faire des enquêtes, moi je vous invites à le passer et à faire ces enquêtes.

      En l’occurrence, vous parlez d’une affaire qui a été classée sans suite à l’issue d’une enquête dont... je vous mets au défi de trouver des éléments d’information qui pourraient justifier, enfin indiquer qu’il y aurait pu avoir des choses qui auraient été mal enquêtées, dissimulées etc.

      Moi ce que je peux vous dire c’est que la relation dont vous parlez a été une relation avec une personne plutôt extrêmement violente vis-à-vis de mes filles. J’ai trois filles, qui maintenant sont grande, mais qui étaient petites à l’époque, et cette personne a été extrêmement violente vis-à-vis d’elles. Je l’ai mis dehors de chez moi, je l’ai poussée dehors, ce que je regrette, mais je vous assure que vu le comportement qu’elle a eu avec mes filles beaucoup de personnes seraient beaucoup plus énervées que ça.

      Je regrette l’avoir poussé dehors de chez moi, elle est tombée juste dans l’entrebâillement de la porte, ce qui ne l’a pas empêche d’aller travailler le lendemain et le lendemain. Je le regrette néanmoins, mais je peux vous dire que par rapport aux violences faites par rapport à mes filles, le fait de la mettre hors de chez moi était une réaction [inaudible].

      Donc voilà vous savez tout de l’affaire. Moi je suis, je peux en parler plus longuement si vous voulez. Tout ce que je peux vous dire c’est que voilà, moi j’ai trois filles qui ont 16 ans, 19 ans, 22 ans. Il n’y a rien de plus éloigné de moi que l’idée de violence, avec que ce soit... conjointe ou qui que soit. Moi vraiment je vous invites... Je veux dire vous avez raisons d’être soucieuse de ces questions. Je le suis au moins autant que vous, mais simplement aller prendre la parole comme ça sans aucune information. Vous ne disposez d’aucune information précise sur cette affaire. Moi vraiment je vous invite, si vous pensez que les enquêtes ont été mal menées, allez passer le concours de la police, de la magistrature et faites de meilleurs enquêtes. Voilà.

      Thomas Piketty est applaudit par la salle. L’étudiante féministe souhaite reprendre la parole.

      Thomas Piketty

      Écoutez, je vous ai répondu. Je crois que ça suffit maintenant.

      Olivier Brossard Professeur de sciences économiques,
      Directeur de Sciences Po Toulouse

      Faites un peu d’introspection. Réfléchissez quand même un tout petit peu à ce que vous faites. C’est vous qui êtes indécente là. Stop, on s’arrête là. Une dernière question.

    • Une semaine plus tôt, invité lors d’une conférence à l’Institut d’Etudes Politiques (IEP) de Toulouse, l’économiste Thomas Piketty, ex-conjoint d’Aurélie Filippetti, avait été interpellé par une étudiante : « Vous avez reconnu en 2009 avoir battu votre ex-conjointe. Et du coup je voulais savoir ce que vous pensiez du fait de faire cette conférence alors que dans trois jours, le 23 novembre, on va avoir la Marche contre les violences faites aux femmes.. ? A l’IEP c’est la semaine des violences sexistes et sexuelles... », a déclaré la jeune femme devant l’étonnement de l’assemblée. Une scène diffusée sur Twitter et à laquelle Aurélie Filippetti avait répondu d’un simple « merci ».

      « C’est votre intervention que je trouve indécente », avait alors rétorqué l’auteur de Le capital au XXIe siècle à l’étudiante, avant de poursuivre : « La relation dont vous parlez a été une relation avec une personne extrêmement violente vis-à-vis de mes filles. J’ai trois filles, qui étaient petites à l’époque, et cette personne a été extrêmement violente vis-à-vis d’elles. Je l’ai mise hors de chez moi, je l’ai poussée dehors, ce que je regrette, et je vous assure qu’après le comportement qu’elle a eu avec mes filles beaucoup de personnes se seraient beaucoup plus énervées. »

      Je grasse parce qu’il ne faut pas que cette merde de remise en cause du propos d’une féministe passe inaperçue. Il peut lui répondre que c’est pas lui, qu’il a eu raison, tout ce qu’il veut sauf de dire que des féministes qui abordent la question des violences masculines sont indécentes.

      #violences_masculines #on_te_croit #violences_conjugales

    • @antonin1 apparemment les masculinistes aiment ce mot qui parlent d’eux puisque le directeur de #sciences_po_Toulouse, comme le note @gastlag parle aussi d’indécence dans sa morgue méprisante

      Olivier Brossard Professeur de sciences économiques,
      Directeur de Sciences Po Toulouse

      Faites un peu d’introspection. Réfléchissez quand même un tout petit peu à ce que vous faites. C’est vous qui êtes indécente là. Stop, on s’arrête là. Une dernière question.

      La #bienséance_masculine c’est exposer ses couilles l’avant veille des manifs contre les violences faites aux femmes.

    • À priori c’est pas que c’est eux qui l’emploient d’eux-mêmes, c’est l’étudiante qui a employé de mot en tout premier en disant « ne trouvez vous pas indécent d’inviter… » et du coup eux ensuite répondent « c’est vous qui êtes indécente » en reprenant sa phrase (genre « aaah c’est toi qui l’est, cassééée »).

    • @rastapopoulos c’est fort possible qu’ils aient repris cette expression puisqu’elle était lancé, mais ca n’attenue pas leur choix de la renvoyer ainsi, et ca montre leur manque de réflexion sur le sujet. Comme le souligne @antonin1 cette étudiante à fait son travail de militante et il n’y a aucune indécence à posé cette question.

      #couilles_de_cristal #sauflamisme (cf - toutes les femmes sont discriminés sauf-la-mienne ) #macho_de_gauche

    • Oui je sais parfaitement que l’étudiante lui pose cette question, et je suis d’accord avec ce terme concernant l’attitude de Piketty. Parce qu’il est réellement indécent de venir parader l’avant veille d’une manif sur les violences faites aux femmes alors qu’il a frappé sa femme. Et renvoyer ce terme marque bien le peu de cas que ces deux hommes font des femmes, à commencer par l’étudiante qui se fait humilier alors que la salle applaudit les deux grands hommes, l’un directeur, l’autre orateur invité qui viennent d’asséner une fin de non recevoir à sa deuxième question avec un mépris abjecte que je ne pourrais pas comparer à un jeu d’enfant mais à la fraternité des salopards qui font taire les femmes.

    • Piketty intervenait peut-être en s’imaginant que cette histoire était passé sous le radar de plein de monde (brava la féministe qui a malmené le grand homme). Mais on ne peut pas lui reprocher d’exister la semaine d’avant le 25 novembre !

      On pourrait lui reprocher de sortir un disque le 25 novembre (si si, ça a été fait, devinez par qui) ou de se mettre du rouge à lèvres contre les violences masculines.

      J’espère que Piketty se prendra la même chose que Baupin, avec une justice incapable de mettre des mecs devant leurs responsabilités mais qui au moins sait rétablir la vérité quand elle est malmenée en public.

      Je garde l’idée des couilles de cristal pour comparer avec la stigmatisation des snowflakes par Couturier.
      https://www.franceculture.fr/emissions/le-tour-du-monde-des-idees/le-tour-du-monde-des-idees-du-vendredi-06-avril-2018

    • Piketty intervenait peut-être en s’imaginant que cette histoire était passé sous le radar de plein de monde (brava la féministe qui a malmené le grand homme). Mais on ne peut pas lui reprocher d’exister la semaine d’avant le 25 novembre !

      He ben moi oui, je peux tout à fait reprocher à Piketti ou à n’importe qui d’oublier pif pof qu’il ait tabassé sa femme et de continuer à se pavaner comme si de rien. Et je me carre de son existence dans les amphis invité par sciences po alors que les féministes étudiantes s’organisent pour la manif. Nan mais oh, des fois les grands hommes feraient bien de se la mettre dans la glace et de voir qu’ils sont tout petit petit.

  • J’emmerde les crevards du covoiturage

    Hier soir, je demande à réserver une place dans une voiture et je donne mon numéro de carte bleue. Ce matin, je vois que le gars est passé tôt voir ces messages, donc il a bien vu ma demande mais je reçois un refus du site, le crevard n’a pas voulu de moi dans sa voiture, c’est la première fois que je me fais jeter et je ne suis pas contente du tout.
    Je suis super bien notée pourtant, j’y suis depuis le début, je ne comprends pas cette politique de merde d’exclusion.

    Du coup, je tente une dernière fois ma chance avec le même

    Bonjour XXX, j’ai envoyé une demande hier et il semble qu’elle ait été refusée. Peux-tu me dire quels sont tes critères pour tes co voyageurs. Je vais faire me présenter un peu plus si tu veux bien je suis une wonder woman avec des pouvoirs de persuasion et des capacités de transformation hors norme, me rencontrer t’aménera bonheur et fortune pour toi et toute ta famille. Je sais aussi plus prosaïquement changer une roue et réparer les moteurs diesel. J’espère ta réponse positive, à la tienne !

    2 minutes après, le site me bloque

    Votre question publique ci-dessous ne correspond pas à notre charte. Notre équipe Relations membres n’a donc pas été en mesure de la valider.

    Votre message ne doit pas contenir l’un des éléments suivants :

    un numéro de téléphone (celui-ci est transmis à votre covoitureur une fois la réservation confirmée)
    des informations personnelles (un e-mail, votre adresse postale ou votre nom de famille)
    une négociation de prix
    un contenu sans rapport avec le trajet
    un contenu agressif ou insultant
    le nom d’un autre site internet
    une demande visant à faire transporter un animal ou un objet non accompagné

    OK, faut faire plus subtil ? le gars semble ne prendre dans sa voiture que de la jeunesse, mais bien sur il n’a pas de critères, tout ce fait au feeling (j’y crois) et il refuse de répondre de nouveau. Je commence à comprendre que c’est sus aux vieilles peaux comme moi, bien bien, hé bien dans ce cas, allons y gaiement !

    A (xxx)
    Bonjour XXX,
    quels sont tes critères pour tes covoitureurs ? Merci
    Aujourd’hui à 12:54

    XXX (xxx)
    Bonjour A,
    J’en ai pas spécialement !!?? Je marche au feeling.
    Aujourd’hui à 12:59

    A (xxx)
    est-ce que je peux réserver ce trajet FROMZZZ TOWWW avec toi ?
    Aujourd’hui à 13:15

    ici un grand blanc, le gars ne répond plus du tout

    A (xxx)
    Je voudrais transporter ma vieille chatte malade chez le vétérinaire à TOWWW, est-ce que vous acceptez les animaux ?
    Aujourd’hui à 13:40

    XXX (xxx)
    Non, désolé A. Je ne transporte pas d’animaux.
    Merci. XXX.
    Aujourd’hui à 14:19

    Ah ben tiens, là il me répond …

    #sus_aux_crevards #ma_vieille_chatte_malade te pisse à la raie (merci seenthis ça fait du bien de ne pas se censurer) #insultes #bienséance #covoiturage #collector

    @tetue

    • Ah ! ça me fera plaisir de te rencontrer @philippe_de_jonckheere je serai sur Paname du 14 au 27
      Et pour ce qui est de ma vieille chatte malade, elle va beaucoup mieux et va prendre l’avion avec moi et mon couteau AR pour pile poil le même prix que le covoit … le covoiturage commercial est ce qu’on appelle une #écolognominie

    • Si ça peux te rassurer @touti sache qu’il n’y a pas que de la « vieillophobie » sur les sites de covoiturage : j’ai réservé pour ma fille (ado) auprès d’une jeune femme qui après avoir accepté le deal m’a annoncé qu’elle changeait d’horaire (+2 h.) donc j’annule ... et la je m’aperçois qu’elle a ensuite accepté un autre passager ... à l’horaire initial !
      Et les modérateurs du site auprès duquel je me suis plaint, n’y ont rien trouvé à redire.
      Le « feeling » c’est de la « gueule-du-client-philie » et surtout du « tout-pour-ma-gueule » peu importe l’engagement , la parole
      donnée.

    • Je n’ai jamais testé les sites de « co-voiturage » mais je prends régulièrement des auto-stoppeurs gratuitement (pour la conversation, pour l’aventure, pour l’exotisme et pour le karma vu comme j’ai toujours de la chance en stop)... Mon seul critère est la tête du client... Comment peut-il en être autrement pour sélectionner quelqu’un à qui on cohabitera quelques moments dans une certaine intimité ?

      Bon, évidemment si c’était un service commercial ce serait différent - dans ce cas la discrimination est exclue... Peut-être que le problème de ces sites de « co-voiturage » est de ne pas être parvenu à décider s’ils sont des sites d’entraide ou des services commerciaux... Et peut-être que le flou est délibérément entretenu...

    • Oui mais non @liotier, quand tu acceptes que ta voiture devienne un lieu de commercialisation, tu n’as pas a refuser le client, point barre, c’est la loi du commerce.
      J’ai fini par détester vraiment le covoiturage sur balalabala, parce qu’il voudraient faire oublier que l’autostop existait avant internet et faire croire qu’ils sont des inventeurs et des écologistes (nan mais ho). Mon cul. Jamais au grand jamais je n’ai vu d’auto stoppeur devenu conducteur refuser de s’arrêter pour rendre service à son tour. Celui ou celle qui est resté une journée entière sur le bas côté sait ce qu’il doit à ceux ou celles qui s’arrêtèrent pour elle ou lui.
      Toute rencontre est un risque, celui d’être déçu, mais aussi tout manque de risque me fait maudire les biens pensants xénophobes de tout acabit, le pas comme moi, je suis différente, comme tout le monde, et je le revendique fièrement. Vieille, moche, lepreuse ou pauvres j’emmerde les covoitures du nouveau businesse, définitivement.

      Mais aussi … je crois que nous assistons à l’avènement d’un monde qui se rassure d’un entre-soi dangereux. Sur Rbbn j’ai également été refusé 4 fois de suite sans en connaitre la raison, ma photo ? mon age ? je revendique l’exclusion parce que je m’en fous mais d’un point de vue politique, c’est désespérant, vraiment, je suis chagrin. J’entrevoie juste ce que doivent vivre ceux qui sont de couleur ou les handicapés et « les pas comme nous » de ce nouveau monde aux critères débiles jeune et gagnant totalement autocentré.

    • Tout à fait... D’ailleurs AirBNB je n’essaie même plus : avec cinq enfants c’est absolument sans espoir...

      Le « sharewashing » ne trompe plus personne... Je suis convaincu qu’un service commercial doit être réglementé en tant que tel - et par exemple que les règles de non-discrimination de la clientèle doivent s’appliquer, tout comme la fiscalité... C’est vrai pour Uber vs. Taxi, AirBNB vs. hotels, Blablacar vs. transporteurs... Etc.