• Inchiesta sul gestore del #Cpr di Milano: tra falsi protocolli e servizi non erogati

    Altreconomia ha potuto visionare l’offerta tecnica presentata dalla società Martinina Srl alla prefettura di Milano per aggiudicarsi l’appalto da oltre 1,2 milioni di euro per la gestione della struttura in #via_Corelli: alcuni degli accordi stretti con associazioni e Ong “esterne” per migliorare la vita dei trattenuti non sarebbero autentici

    Lenzuola non distribuite, raro utilizzo dei mediatori culturali, tutela legale inesistente, assistenza sanitaria carente. Ma soprattutto falsi protocolli d’intesa “siglati” per svolgere servizi e attività all’interno del Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di via Corelli a Milano.

    Altreconomia ha potuto visionare l’offerta tecnica presentata dalla società Martinina Srl alla prefettura di Milano per aggiudicarsi l’appalto da oltre 1,2 milioni di euro per la gestione della struttura: oltre alla discordanza tra quanto scritto nei documenti e la realtà nella struttura di reclusione, alcuni degli accordi stretti con associazioni e Ong “esterne” per migliorare la vita dei trattenuti sarebbero falsi.

    Altri invece sarebbero stati siglati con soggetti di cui non è stato possibile trovare alcuna traccia online. “Viene da chiedersi in che cosa consista il controllo effettuato dalla prefettura, essendo risultata evidente l’assenza di servizi all’interno del centro oltre che palesi le incongruenze negli atti e nei documenti versati nella gara di appalto”, osserva l’avvocato Nicola Datena dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), che ha visionato la documentazione insieme a chi scrive.

    Alcuni snodi temporali. Martinina Srl nell’ottobre 2022 si è aggiudicata l’appalto per un anno (scadenza il 31 ottobre 2023, rinnovabile di un anno in assenza di nuove gare pubbliche) indetto dalla prefettura di Milano presentando un’offerta in cui garantiva, tra le altre cose, la collaborazione con diverse associazioni e società profit, finalizzata ad assicurare l’erogazione di “servizi” da integrare nella gestione del Cpr.

    L’offerta tecnica consiste nella documentazione da presentare in sede di gara d’appalto che descrive come l’impresa intende eseguire il lavoro per l’ente che richiede la prestazione, ovvero il piano di lavoro, le fasi e le risorse impiegate, la durata e le ore di lavoro previste, eventuali migliorie richieste o proposte

    Protocolli forniti in sede di gara ed esaminati dalla Commissione giudicatrice, la quale, nella decisione di assegnare l’appalto alla società domiciliata in provincia di Salerno, sottolinea l’importanza del “valore delle proposte migliorative dell’offerta tecnica”. Un “dettaglio” sfugge però ai funzionari della prefettura: almeno otto sarebbero falsi. Eccoli.

    Secondo la documentazione contrattuale, il Vis (Volontariato internazionale per lo sviluppo), una delle più importanti organizzazioni del Terzo settore del nostro Paese, avrebbe firmato un protocollo con Martinina l’8 agosto 2022 volto alla formazione del personale del Cpr. Il nome del responsabile legale non corrisponde però ad alcun referente dell’organizzazione: “Ribadiamo l’assoluta estraneità del Vis e l’assenza di qualsiasi tipo di contatto o accordo, passato e presente, relativo alla gestione del Cpr di via Corelli. E ci tengo a precisare che come Ong salesiana abbiamo una visione della migrazione fondata sui diritti umani, distante dall’approccio applicato nei Cpr, con cui in ogni caso le nostre policy ci impedirebbero di collaborare”, spiega ad Altreconomia Michela Vallarino, presidente del Vis.

    Sono 59 invece le pagine dell’accordo tra Martinina e la cooperativa sociale BeFree, uno dei più importanti enti antitratta italiani con sede a Roma, per la realizzazione del progetto “Inter/rotte” per l’assistenza per vittime di tratta e violenza. “Non avremmo mai potuto firmare un simile protocollo -spiega Francesca De Masi (qui la sua presa di posizione integrale)- perché siamo fortemente critiche nei confronti della stessa esistenza dei Cpr”. Il presunto protocollo è talmente grossolano che il nome del legale rappresentante è sbagliato e di conseguenza anche il codice fiscale generato.

    Ala Milano Onlus secondo l’accordo dovrebbe invece garantire “prestazioni di natura di mediazione linguistica/culturale”. Il presidente, contattato da Altreconomia, dichiara però di non aver mai siglato quel protocollo. Così come Don Stefano Venturini, l’allora parroco della comunità pastorale delle parrocchie di San Martino in Lambrate e SS Nome di Maria, che si sarebbe impegnato, secondo le carte consultate, “a orientare, aiutare gli ospiti prestando attenzione specifica a quanto le persone esprimono”. “Ho incontrato una volta chi gestisce la struttura ma non ho mai siglato un protocollo”, spiega Venturini ad Altreconomia, aggiungendo, tra l’altro, come sia di competenza della curia diocesana un eventuale accordo formale. Nell’offerta inviata alla prefettura, Martinina ha allegato il decreto di nomina di Venturini emesso dall’arcivescovo Mario Enrico Delpini. “Non so come abbiano fatto ad averlo”, spiega ancora l’interessato.

    L’accordo con la società sportiva Scarioni 1925 risulta stipulato il 24 agosto 2022 dall’ex presidente, che però è morto nel febbraio 2020: un post sulla pagina Facebook della società stessa, datato 31 marzo 2020, porge le condoglianze alla famiglia per la sua scomparsa. Il Centro islamico di Milano e Lombardia avrebbe siglato un accordo con Martinina per garantire il sostegno spirituale all’interno del centro. “La carta intestata è di un centro di Roma, la firma del protocollo di un centro di Cologno Monzese -spiega il presidente Ali Abu Shwaima-. Noi non abbiamo mai visto quel protocollo”. L’associazione Dianova Onlus garantirebbe assistenza per i trattenuti con tossicodipendenza: la prefettura sembra non essersi accorta però che il protocollo risulta firmato nell’agosto 2022 solo da Martinina Srl. “Non ho mai sentito questa società -spiega il presidente Pierangelo Buzzo, a cui è intestato l’accordo- e tra l’altro dal febbraio 2021 siamo cooperativa sociale, non più associazione. Il protocollo è falso”.

    Diverso è il caso della Associazione di Volontariato “Il Paniere Alimentare”, dell’Organizzazione “Musica e Teatro” e dell’Associazione “Fiore di Donna”, dei quali non solo non è stato possibile riscontrare alcun riferimento online, ma di cui i codici fiscali inseriti nei protocolli risultano inesistenti, così come gli indirizzi mail di riferimento. La “Bondon grocery” dovrebbe riconoscere “agli ospiti del Cas e agli operatori della Martinina Srl che acquistano per conto delle persone trattenute nel Cpr uno sconto del 5% sulla spesa effettuata”: il protocollo firmato nell’agosto 2022 reca in intestazione la denominazione della società, che ha però cessato l’attività il primo luglio 2021.

    Dianova, BeFree, l’Organizzazione “Musica e Teatro” vengono citati tra i protocolli di intesa presentati anche nell’offerta tecnica presentata da Engel Srl il 26 maggio 2021 per l’aggiudicazione del bando precedente a quello in essere. La prefettura di Milano ha pubblicato i documenti integrali -contratto siglato dalla società e offerta tecnica- il 10 novembre 2023.

    Tornando ai protocolli siglati da Martinina Srl, questi danno uno spaccato della vita nel centro che appare molto distante della realtà. Attività ludico-ricreative, per “impegnare le giornate degli ospiti e rendere più piacevole il trascorrere del tempo”, cineforum, laboratori di teatro, musicali, sport. Addirittura “campagne di prevenzione della salute”. Ma niente di tutto questo si sarebbe mai verificato nella struttura. Sia per i numerosi report prodotti nel tempo da diversi soggetti, dall’Asgi al Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, fino agli stessi verbali delle visite di monitoraggio redatti proprio dalla prefettura.

    Così l’accesso ai servizi di mediazione linguistica-culturale, previsto nell’offerta, non si riscontra affatto nella realtà: in questo caso è l’Asgi, durante una delle visite d’accesso, a non incontrare alcun mediatore e dal Naga, che ha recentemente pubblicato un dettagliato report sulla situazione all’interno del centro. Oppure l’orientamento legale, anche questo assicurato sulla carta da Martinina Srl, addirittura con la “diffusione di materiale informativo tradotto nelle principali lingue parlate dagli stranieri presenti nel centro” ma che non trova riscontri. È il Garante, questa volta, a scrivere nel febbraio 2023 che l’informativa cartacea “non viene consegnata alle persone trattenute”. Problematico anche l’accesso ai servizi sanitari: nell’offerta tecnica si assicura “al ricorrere delle esigenze la somministrazione di farmaci e altre spese mediche” ma al di fuori degli psicofarmaci -che, come raccontato da Altreconomia nell’inchiesta “Rinchiusi e sedati”, su cinque mesi di spesa rappresentano il 60% degli acquisti in farmaci- sempre il Garante scrive che “l’assistenza sanitaria in caso di bisogno si limita alla distribuzione della tachipirina”. E c’è uno scarso accesso alle visite specialistiche. Emergono poi acquisti di distributori di tabacchi non presenti nel centro, colloqui con lo psicologo non documentati, addirittura la fornitura di “cestini da viaggio” in caso di trasferimenti da un Cpr all’altro, discrepanze anche relative alla qualità del cibo distribuito.

    All’impatto sulla vita delle persone se ne aggiunge uno di natura economica. Secondo dati inediti consultati Altreconomia, infatti, la prefettura di Milano avrebbe già versato a Martinina Srl oltre 943mila euro per la gestione della struttura di via Corelli. Ed è rilevante anche l’avvicendamento delle società gestite dall’imprenditore Alessandro Forlenza. Lui, nel 2012 fonda la Engel Italia Srl, ex gestore del “Corelli” di Milano e del Cpr di Palazzo San Gervasio a Potenza: oggi quella società non esiste più perché il 20 ottobre 2023 è stata definitivamente “inglobata” nella Martinina Srl, a cui inizialmente era stato ceduto il ramo d’azienda che si occupava della detenzione amministrativa. La società è formalmente in mano a Paola Cianciulli, moglie di Forlenza, che è attualmente l’amministratrice unica dopo l’uscita di scena di Consiglia Caruso (la firmataria di tutti i protocolli d’intesa sopra citati), che il 31 agosto 2023 ha ceduto i mille euro di capitale sociale. A lei restano intestate due società con sede a Milano: l’Edil Coranimo Srl, che si occupa di costruzioni, e dal febbraio 2023 l’Allupo Srl che ha sede proprio in via Corelli, nel numero civico successivo al Centro per il rimpatrio. Una dinamica che desta interesse: l’oggetto sociale della Allupo Srl è molto diversificato e oltre alla ristorazione in diverse forme (da asporto o somministrazione diretta) è inclusa anche la possibilità di “gestione di case di riposo per anziani, case famiglia per minori, Cas, Sprar, Cara e Cpr”.

    La Martinina Srl ha altre due sedi attive: una a Palazzo San Gervasio, a Potenza, dove è arrivata seconda nella gara di assegnazione della nuova gestione del Cpr precedentemente dalla Engel, vinto da Officine Solidali nel marzo 2023, un’altra a Taranto, per la gestione del Cas Mondelli che accoglie minori stranieri non accompagnati. L’ultimo bilancio disponibile è del 31 dicembre 2021 con importi ridottissimi: appena 2.327 euro di utili “portati a nuovo”. A quella data ancora non era attivo il Cpr di via Corelli. C’è un terzo soggetto, però, nella “sfera Martinina” con ben altri risultati: si tratta della Engel Family Srl nata nell’ottobre 2020 con in “dotazione” 250mila euro derivanti da Engel Srl. Paola Cianciulli è nuovamente amministratrice e socia unica della società che si occupa di “locazione immobiliare di beni propri o in leasing” che al 31 dicembre 2021 (l’ultimo disponibile) conta un valore della produzione complessivo di poco superiore a 372mila euro.

    Ai milioni di euro per la gestione se ne aggiungono altri (ne hanno parlato anche ActionAid e l’Università degli studi di Bari nel recente dettagliato rapporto “Trattenuti. Una radiografia del sistema detentivo per stranieri”) se si prende in considerazione, documenti ottenuti da Altreconomia alla mano, anche l’esborso dovuto alla costante manutenzione che si rende necessaria anche a causa delle ricorrenti proteste dei trattenuti. Da inizio 2020 al marzo 2023 in totale sono stati spesi più di 3,3 milioni di euro di cui il 58% è stato impiegato per lavori di adeguamento della struttura, manutenzione o interventi di ripristino dei luoghi danneggiati. Anche perché, spesso, le strutture già in partenza sono spesso fatiscenti: il 15 settembre 2021 Invitalia, l’Agenzia nazionale di proprietà del ministero dell’Economia (già attiva nel campo delle migrazioni sul “fronte libico”), ha pubblicato un bando da 11,3 milioni di euro su mandato del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, in seno al ministero dell’Interno, proprio per la manutenzione straordinaria dei Centri di permanenza per il rimpatrio di tutta Italia. Ad aggiudicarsi i lavori del Cpr di Milano in via Corelli -di cui abbiamo inserito le foto inserite nel progetto di ristrutturazione- è stata la Tek Infrastructure, società con sede a Palermo da 1,6 milioni di euro di fatturato nel 2021, con un ribasso del 20%. Ma tra i pagamenti effettuati dalla prefettura fino al marzo 2023 a fare da “padrona” sulle manutenzioni è la Masteri Srl -non è possibile escludere perciò un subappalto- con quasi 620mila euro ricevuti in tre anni.

    Fiumi di denaro pubblico che richiederebbero controlli estremamente approfonditi. Dai verbali delle ispezioni prefettizie, però, non emerge una verifica dettagliata di quanto avviene nella struttura. In uno dei verbali, infatti, alla domanda “La fornitura degli effetti letterecci avviene regolarmente e secondo le tempistiche e modalità previste dallo Schema di Capitolato vigente?”, il funzionario della prefettura barra “Sì”. Ma nella nota integrativa sottostante, riportata in calce al verbale, si legge che “ai 25 trattenuti non viene richiesto di firmare la consegna/ritiro degli effetti letterecci”. Risultano perciò incomprensibili le basi su cui viene affermata l’effettiva consegna di questi oggetti.

    Assente qualsiasi considerazione sul rispetto dei diritti fondamentali e sulla corretta esecuzione dei servizi presenti nell’offerta tecnica. “Il monitoraggio da parte della società civile si conferma essere uno strumento fondamentale. Se quanto emerso verrà confermato nelle sedi opportune viene da chiedersi chi controlla i controllori”, conclude l’avvocato Datena. Intanto, le claudicanti promesse di Martinina Srl hanno potuto circolare a piede libero, a differenza dei reclusi. Con il rischio che alla sofferenza si sia aggiunta la beffa del racconto di una quotidianità inesistente.

    https://altreconomia.it/inchiesta-sul-gestore-del-cpr-di-milano-tra-falsi-protocolli-e-servizi-
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  • La #montagne en danger

    Températures en hausse, fonte de glaciers... : avec le #changement_climatique, les sommets immaculés de Suisse ne sont plus ce qu’ils étaient. Et pourtant, l’industrie du tourisme fait tout pour attirer le maximum de touristes, quitte à mettre la montagne à mal...

    Températures en hausse, fonte de glaciers… : les sommets immaculés de Suisse ne sont plus ce qu’ils étaient. Et pourtant, ils attirent toujours autant de touristes – à condition que les activités, et surtout la neige, soient au rendez-vous. Pour offrir des expériences de sports d’hiver de qualité, l’industrie du tourisme met la montagne à mal… Bernhard Tschannen, directeur du domaine skiable #Glacier_3000, non loin de la luxueuse station de Gstaad, souhaite aménager des pistes de ski toujours plus haut. La dernière en date, dénommée #Red_Run, s’élève jusqu’à 3 000 mètres d’altitude. Il s’agit notamment d’attirer une nouvelle clientèle asiatique, avide de vivre un maximum d’expériences en un minimum de temps. Cette stratégie économique est actuellement rentable, mais peut-elle rester soutenable à long terme, tant pour les touristes que pour les locaux ? Que penser de ces #projets_pharaoniques ?

    https://www.arte.tv/fr/videos/078230-008-A/arte-regards
    #domaine_skiable #ski #Suisse #Alpes #neige #tourisme #tourisme_de_luxe #business #absurdistan #catastrophe_naturelle #risk #Grisons #Gstaad #it_has_begun

    Dans le reportage, on parle aussi de #Bondo et de la #coulée_de_boue qui a ravagé le village en septembre 2017.
    Ils font une comparaison entre les investissements dans le domaine skiable à Gstaad et la réalité de la petite vallée grisonne. Intéressant de voir les #discours très différents sur la montagne (#représentations / #valeurs) des investisseurs de Glacier 3000 (by the way, tous des #hommes —> #genre) et les discours des habitants de Gondo qui ont dû quitter la maison...
    #glissement_de_terrain
    http://seen.li/df73

    Je me permets d’ajouter #géographie_culturelle, ça peut être utile pour mon cours...

    cc @franz42 @albertocampiphoto

  • Dans les Alpes, l’« effondrement » devient terriblement concret
    1er septembre 2017 / Des acteurs, élus, praticiens, chercheurs de la montagne et du climat
    https://reporterre.net/Dans-les-Alpes-l-effondrement-devient-terriblement-concret

    L’éboulement mortel qui a ravagé un village des Alpes suisses le 23 août a été provoqué par le réchauffement climatique, selon les scientifiques. Les signataires de cette tribune entendent tirer à nouveau l’alarme, ce drame venant « confirmer l’urgence du combat pour le climat et de [leur] plaidoyer pour préserver la montagne ».

    Ça s’est passé dans les Alpes, c’était le 23 août. Et c’est le climat.

    Comme beaucoup de régions du monde, la Suisse a connu des records de température ces dernières années : la température moyenne y a augmenté de 2 °C depuis le début des mesures en 1864 ; en juillet 2015, il a fait 39,7 °C à Genève, ou encore 37,8 °C à Sion. La multiplication de ces épisodes caniculaires a des répercussions dramatiques. Ainsi, le 23 août dernier, au Piz Cengalo, un éboulement mortel a ravagé le village de Bondo dans les Alpes, entre la Suisse et l’Italie.

    Le lien entre la hausse des températures et cet éboulement est établi, selon le géomorphologue Ludovic Ravanel, chercheur au Centre national de la recherche scientifique (CNRS) et au laboratoire Edytem de Chambéry : pour lui, ce glissement de terrain est « lié aux températures caniculaires des étés successifs qui ont dégradé le permafrost, le sol gelé en permanence qui cimente les montagnes. (…) Pour atteindre une telle profondeur de détachement, un épisode pluvieux ne peut suffire ». Dans une vidéo diffusée par Radio Télévision Suisse, le géologue Jean-Daniel Rouiller confirme que la fonte du permafrost rend la montagne plus vulnérable aux précipitations qui, dès lors, produisent des laves torrentielles, et prédit que « si ça continue comme ça, de nombreux sommets risquent de partir en miettes et de connaître le même processus ». Analyses partagées par l’OEFV (Office fédéral de l’environnement), sur le site duquel on peut lire, à l’occasion d’une conférence de presse tenue après la catastrophe, que « les effets du réchauffement climatique sont déjà perceptibles en Suisse : fonte des glaciers, recrudescence des périodes de sécheresse et de canicule, déstabilisation du permafrost ». Expert en glissements de terrain au sein de l’OFEV, Hugo Raetzo se montre alarmé et confirme : « La fracturation des roches n’est pas directement liée au climat, mais le réchauffement important que connaît la Suisse a une influence sur la stabilité du permafrost et donc sur la fonte du glacier. On peut dire que le réchauffement climatique a précipité l’écroulement de Bondo. »

    Hélas ! La catastrophe est là

    Dans les Alpes, en France, nous, acteurs, élus, praticiens, chercheurs, de la montagne et du climat souhaitons tirer une fois de plus la sonnette d’alarme à l’occasion de ce drame : 4 millions de m³ de montagne qui s’effondrent, c’est l’équivalent de mille maisons individuelles, d’un tremblement de terre de magnitude 3. Une énorme coulée de pierre, de boue et de bois qui a dévalé la montagne et ravagé une partie du village de Bondo, sur la frontière italienne. Les habitants, prévenus par le système d’alarme, ont pu évacuer, mais pas huit randonneurs en montagne dont on est sans nouvelles. (...)

    #Piz_Cengalo,
    #effondrement #collapsologie #catastrophe #fin_du_monde #it_has_begun #Anthropocène #capitalocène
    #réchauffement_climatique #dérèglement_climatique

  • Glissement de terrain : le réchauffement climatique à l’origine de l’effondrement
    Par Antoine CHANDELLIER avec AFP | Publié le 25/08/2017
    http://www.ledauphine.com/faits-divers/2017/08/24/le-rechauffement-climatique-a-l-origine-de-l-effondrement-d-une-montagne

    Mercredi matin, la chute de 4 millions de m³ de matériaux rocheux a entraîné un gigantesque glissement de terrain.

    Le Piz Cengalo était bien connu par ses humeurs. Déjà le 28 décembre 2011, près de 2 millions de m³ de rochers s’étaient écroulés de cette montagne de la Suisse orientale, détruisant des alpages et des bergeries. Depuis, un système d’alarme avait été installé. Il s’est bien déclenché mercredi matin. Selon le géomorphologue Ludovic Ravanel, chercheur au CNRS et au laboratoire Edytem de Chambéry, plusieurs précédents avaient été recensés dans la décennie, dont le dernier le 21 août 2017, aux effets limités à la moyenne montagne.

    « Mais le phénomène observé mercredi est gigantesque, le plus gros dans les Alpes depuis 1 717. » Quelque 4 millions de m³ de matériaux se sont détachés du pan de ce sommet, vers 9 h 30, soit l’équivalent de 4 000 maisons individuelles.

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    Un nouvel éboulement déferle sur le village de Bondo dans les Grisons
    samedi 26 août
    http://www.rts.ch/info/regions/autres-cantons/8867441-un-nouvel-eboulement-deferle-sur-le-village-de-bondo-dans-les-grisons.ht
    https://www.rts.ch/play/tv/l039actu-en-video/video/un-nouvel-eboulement-deferle-sur-le-village-de-bondo-dans-les-grisons?id=8867527

    Un nouveau glissement de terrain suivi d’une coulée de boue s’est produit vendredi après-midi près de Bondo dans les Grisons, après un premier éboulement mercredi. Huit personnes sont toujours portées disparues.

    Le nouveau glissement de terrain, confirmé par la police cantonale des Grisons, s’est produit vendredi vers 16h30 au Piz Cengalo, dans le Val Bregaglia (GR). Comme lors du premier effondrement de roches mercredi, des éboulis ont été poussés jusqu’au village de Bondo, a expliqué la police grisonne. Ce deuxième épisode était attendu et, apparemment, personne n’a été blessé.
    Machines et bennes emportées

    La nouvelle coulée de boue est venue grossir celle déjà existante. En l’espace de cinq à dix minutes, une énorme masse d’eau et de gravats a renfloué la masse de gravats près de Bondo, donnant à entendre des bruits de tôle froissée, a constaté la RTS sur place.

    Des pelles mécaniques, utilisées pour débarrasser les gravats, ont été prises dans le courant. Des bennes métalliques ont été emportées par les flots et jetées contre les premières maisons du village quelque 300 mètres en contrebas.

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    https://twitter.com/cmoreldarleux/status/902812256894836737