Lavoratori a voi diretto è il canto
Di questa mia canzon che sa di pianto
E che ricorda un baldo giovin forte
Che per amor di voi sfidò la morte.
A te Caserio ardea nella pupilla
De le vendette umane la scintilla
Ed alla plebe che lavora e geme
Donasti ogni tuo affetto e ogni tua speme.
Eri nello splendore della vita
E non vedesti che notte infinita
La notte dei dolori e della fame
Che incombe sull’immenso uman carname.
E ti levasti in atto di dolore
Di ignoti strazi altiero vendicatore
E t’avventasti tu ’si buono e mite
A scuoter l’alme schiave ed avvilite.
Tremarono i potenti all’atto fiero
E nuove insidie tesero al pensiero
Ma il popolo a cui l’anima donasti
Non ti comprese eppur tu non piegasti.
E i tuoi vent’anni una feral mattina
Donasti al mondo da la ghigliottina
Al mondo vil la tua grand’alma pia
Alto gridando viva l’Anarchia.
Ma il dì s’appressa o bel ghigliottinato
Che il nome tuo verrà purificato
Quando sacre saran le vite umane
E diritto d’ognun la scienza e il pane.
Dormi Caserio entro la fredda terra
Donde ruggire udrai la final guerra
La gran battaglia contro gli oppressori
La pugna tra sfruttati e sfruttatori.
Voi che la vita e l’avvenir fatale
Offriste su l’altar dell’ideale
O falangi di morti sul lavoro
Vittime dell’altrui ozio e dell’oro.
Martiri ignoti o schiera benedetta
Già spunta il giorno della gran vendetta
De la giustizia già si leva il sole
Il popolo tiranni più non vuole.
version du trio
▻https://soundcloud.com/user-830391734/curmaia-sante-caserio
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