• #Sante_Caserio

    Lavoratori a voi diretto è il canto
    Di questa mia canzon che sa di pianto
    E che ricorda un baldo giovin forte
    Che per amor di voi sfidò la morte.
    A te Caserio ardea nella pupilla
    De le vendette umane la scintilla
    Ed alla plebe che lavora e geme
    Donasti ogni tuo affetto e ogni tua speme.
    Eri nello splendore della vita
    E non vedesti che notte infinita
    La notte dei dolori e della fame
    Che incombe sull’immenso uman carname.
    E ti levasti in atto di dolore
    Di ignoti strazi altiero vendicatore
    E t’avventasti tu ’si buono e mite
    A scuoter l’alme schiave ed avvilite.
    Tremarono i potenti all’atto fiero
    E nuove insidie tesero al pensiero
    Ma il popolo a cui l’anima donasti
    Non ti comprese eppur tu non piegasti.
    E i tuoi vent’anni una feral mattina
    Donasti al mondo da la ghigliottina
    Al mondo vil la tua grand’alma pia
    Alto gridando viva l’Anarchia.
    Ma il dì s’appressa o bel ghigliottinato
    Che il nome tuo verrà purificato
    Quando sacre saran le vite umane
    E diritto d’ognun la scienza e il pane.
    Dormi Caserio entro la fredda terra
    Donde ruggire udrai la final guerra
    La gran battaglia contro gli oppressori
    La pugna tra sfruttati e sfruttatori.
    Voi che la vita e l’avvenir fatale
    Offriste su l’altar dell’ideale
    O falangi di morti sul lavoro
    Vittime dell’altrui ozio e dell’oro.
    Martiri ignoti o schiera benedetta
    Già spunta il giorno della gran vendetta
    De la giustizia già si leva il sole
    Il popolo tiranni più non vuole.

    version du trio #Curmaia :
    https://soundcloud.com/user-830391734/curmaia-sante-caserio

    #chanson #musique_et_politique #chant_de_lutte #chants_populaires #musique_populaire #Italie #travail #Italie

    • A Sante Caserio, o La ballata di Sante Caserio

      Quella che è nota come “Ballata di Sante Caserio” reca in realtà il semplice titolo di: “A Sante Caserio”, quello dato dall’autore dei versi, #Pietro_Gori. La scrisse immediatamente dopo l’esecuzione capitale del giovane anarchico lombardo, nella seconda metà del 1894, poco prima del suo primo esilio. Pietro Gori aveva conosciuto personalmente Sante Caserio a Milano, ricordandolo con parole di affetto; fu proprio dopo il suo gesto a Lione, che Pietro Gori, accusato di esserne stato l’ “ispiratore”, dovette fuggire dall’Italia e riparare in Svizzera. La musica del canto è attribuita ad un non meglio precisato “A. Capponi”; con tutta probabilità, è però ripresa dalla melodia di una canzone popolare toscana, “Suona la mezzanotte”. Della ballata non è generalmente cantata la versione completa; le sue ultime due strofe sono di solito omesse facendola terminare con il “Viva l’Anarchia!” (che furono le ultime parole di Caserio prima della decapitazione). Si esegue talvolta come “coda” la quartina finale della quarta strofa (“Dormi Caserio...”); la versione integrale con cinque strofe, a mia conoscenza, è stata recentemente eseguita soltanto da Mara Redeghieri, l’ex cantante degli Üstmamò, nell’album “Attanadara” del 2016. Nella sua versione a tre strofe è stata interpretata un po’ da chiunque: se ne ricordano le versioni di Daniele Sepe e Auli Kokko (nell’album “Jurnateri”) e de Les Anarchistes (nell’album “Figli di origine oscura”, con la voce di Marco Rovelli). [RV]


      https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=5993&lang=fr

      #anarchisme

  • #La_lega

    La lega est une chanson de lutte italienne originaire de la région de Padoue ; elle était chantée par les #mondine, les repiqueuses de riz de la #plaine_du_Pô. Elle est le symbole des révoltes des ouvriers agricoles contre les patrons à la fin du XIXe siècle, au moment où ont commencé à se fonder les ligues socialistes.

    https://fr.wikipedia.org/wiki/La_lega
    #chanson #musique_et_politique #chant_de_lutte #lega #chants_populaires #musique_populaire #Italie #femmes #féminisme #travail #rizières #ligues

    Parmi les centaines de versions, celle-ci chantée par le trio #Curmaia :

    https://soundcloud.com/user-830391734/curmaia-la-lega

    • La Lega (Sebben che siamo donne)

      «Strofette popolarissime, nate tra il 1900 e il 1914 nella valle padana ed entrate stabilmente nel repertorio delle mondine. Anonimo e’ l’autore del testo e della musica. Se ne conoscono diverse varianti, ma le due fondamentali sono state raccolte da Cesare Bermani a Novara, nel 1963 e nel 1964.»

      (Giuseppe Vettori Canzoni italiane di protesta, Newton Compton Editori, 1974)

      «La Lega e’ quasi sempre cantata da donne e specialmente due delle sue strofe hanno per protagoniste le donne: e’ questa la prima canzone di lotta proletaria al femminile. I precedenti canti di filanda e di risaia infatti si limitano a lamentare o a denunciare pesanti condizioni di lavoro e inadeguati compensi, ma nessuno dice ’’paura non abbiamo’’. Sin dagli anni ’80 del secolo scorso pero’ le donne, e specialmente le contadine, avevano combattuto tutte le lotte dei loro uomini (non per niente l’Inno dei lavoratori di Turati del 1886 inizia con ’’Su fratelli! Su compagne!’’) e La Lega e’ una significativa testimonianza dell’evoluzione politica della donna lavoratrice.»

      (Nanni Svampa, La mia morosa cara, De Carlo Editore, Milano, 1978)

      https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=fr&id=38659