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RSS: #corne_d'afrique

#corne_d'afrique

  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 10/01/2021

    Le «#navi_bianche», quando i profughi dall’Africa erano italiani

    https://i.imgur.com/tAwc3vX.jpg

    «Donne smunte, lacerate accaldate, affrante dalle fatiche, scosse dalle emozioni… Bimbi sparuti che le lunghe privazioni e l’ardore del clima hanno immiserito e stremato fino al limite». Si presentavano così i coloni dell’ormai “ex Impero” agli occhi di #Zeno_Garroni, regio commissario della missione speciale che avrebbe rimpatriato 28mila tra donne, anziani, bambini e ragazzi sotto 15 anni dall’Etiopia, dall’Eritrea e dalla Somalia, paesi di quell’Africa orientale italiana facilmente conquistata all’inizio del 1941 dalle truppe britanniche. Un’ondata di profughi “bianchi” che ricevette un’accoglienza diversa da quella destinata oggi ai naufraghi ma che, come loro, si lasciavano alle spalle la esperienza drammatica della prigionia nei campi alleati.

    Alla missione umanitaria si arrivò dopo una lunga trattativa tra il governo britannico e quello italiano. Furono allestite quattro navi (“Saturnia”, “Vulcania”, “Caio Duilio” e “Giulio Cesare”), dipinte di bianco con grandi croci rosse, alle quali fu imposto il periplo dell’Africa, dal momento che non fu permesso loro di passare attraverso il canale di Suez. Il viaggio, così, diventava molto lungo: circa cinquanta giorni. E pericoloso: la prima spedizione salpò nell’aprile del 1942 da Genova e Trieste, la terza e ultima attraccò a Taranto nell’agosto del 1943. Tutto in piena guerra, quella che si combatteva anche lungo le rotte e i porti del Mediterraneo.

    «Costretti ad abbandonare case e averi, concentrati dai britannici in campi provvisori e da lì inviati a Berbera direttamente per l’imbarco - scrive lo storico Emanuele Ertola che alla vicenda delle “navi bianche” ha dedicato un saggio - affaticati e storditi dopo un lungo viaggio attraverso l’Etiopia in treno e camionetta, i rimpatrianti dovevano quindi sopportare la lunga attesa per salire a bordo». Qui venivano subito assistiti dal personale sanitario (c’erano medici e infermieri) ma affrontavano da subito il problema del sovraffollamento. Durante l’imbarco e il viaggio - soprattutto della prima spedizione - molti bambini, già provati e sofferenti per vita nei campi di concentramento britannici e sfiancati dalle condizioni climatiche, morirono. «Ricordo benissimo, giorno per giorno, la vita a bordo, che è durata circa un mese e mezzo - racconta una testimone, Maria Gabriella Ripa di Meana, citata nel libro di Massimo Zamorani Dalle navi bianche alla linea gotica (Mursia), inviato del Giornale di Indro Montanelli che era uno dei tanti bambini italiani d’Africa -. Ricordo i bambini più piccoli che morivano per infezione diarroica; ricordo l’epidemia di tosse convulsa che imperversava tra i bambini più grandi. Ricordo la madre disperata che aveva assistito alla fine del suo piccolo; ricordo che le donne in stato di gravidanza erano terrorizzate e ricordo che non c’erano più letti disponibili nell’infermeria strapiena».

    Ma oltre che umanitaria, nelle intenzioni del governo fascista, quella delle “navi bianche” doveva essere anche una missione politica. Aveva lo scopo di preparare i profughi che avevano vissuto nelle colonie al reinserimento nella vita della madrepatria e a “rieducarli” ai principi «della gerarchia e dei valori sociali » soprattutto dopo il periodo di prigionia nei campi britannici. Tra i “ragazzi d’Africa” c’era anche il futuro fumettista Hugo Pratt, all’epoca del rientro appena quindicenne. Come altri suoi coetanei si arruolò volontario appena compiuti diciotto anni, convinto che quella della fedeltà al regime fosse l’unica scelta possibile. Tra i bambini sopravvissuti c’era anche Luciano Violante (è nato a Dire Daua nel 1941) che, magistrato e politico ex comunista, molti anni dopo nel suo discorso di insediamento da presidente della Camera invitò a riflettere sui «vinti di ieri» per capire «senza revisionismi falsificanti» anche chi si schierò «dalla parte di Salò».

    ▻https://www.ilsole24ore.com/art/le-navi-bianche-quando-profughi-dall-africa-erano-italiani-AE3GxU5E
    #réfugiés #réfugiés_italiens #décolonisation #Afrique #Corne_d'Afrique #Ethiopie #Erythrée #Somalie #navires #Saturnia #Vulcania #Caio_Duilio #Giulio_Cesare #Berbera #colonialisme #camps_de_concentration #réinsertion #rééducation #Hugo_Pratt

    CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 10/01/2021
      @sinehebdo

      The World Refugees Made. Decolonization and the Foundation of Postwar Italy

      https://cornellpress-us.imgix.net/covers/9781501747588.jpg?auto=format&w=298#.jpg

      In The World Refugees Made, #Pamela_Ballinger explores Italy’s remaking in light of the loss of a wide range of territorial possessions—colonies, protectorates, and provinces—in Africa and the Balkans, the repatriation of Italian nationals from those territories, and the integration of these “national refugees” into a country devastated by war and overwhelmed by foreign displaced persons from Eastern Europe. Post-World War II Italy served as an important laboratory, in which categories differentiating foreign refugees (who had crossed national boundaries) from national refugees (those who presumably did not) were debated, refined, and consolidated. Such distinctions resonated far beyond that particular historical moment, informing legal frameworks that remain in place today. Offering an alternative genealogy of the postwar international refugee regime, Ballinger focuses on the consequences of one of its key omissions: the ineligibility from international refugee status of those migrants who became classified as national refugees.

      The presence of displaced persons also posed the complex question of who belonged, culturally and legally, in an Italy that was territorially and politically reconfigured by decolonization. The process of demarcating types of refugees thus represented a critical moment for Italy, one that endorsed an ethnic conception of identity that citizenship laws made explicit. Such an understanding of identity remains salient, as Italians still invoke language and race as bases of belonging in the face of mass immigration and ongoing refugee emergencies. Ballinger’s analysis of the postwar international refugee regime and Italian decolonization illuminates the study of human rights history, humanitarianism, postwar reconstruction, fascism and its aftermaths, and modern Italian history.

      ▻https://www.cornellpress.cornell.edu/book/9781501747588/the-world-refugees-made/#bookTabs=1
      #livre #rapatriement #nationalisme #identité #citoyenneté

      –---

      Et un autre mot...

      Post-World War II Italy served as an important laboratory, in which categories differentiating #foreign_refugees (who had crossed national boundaries) from #national_refugees (those who presumably did not) were debated, refined, and consolidated.

      #terminologie #vocabulaire #mots
      –-> ajouté à la métaliste: ►https://seenthis.net/messages/414225
      ping @sinehebdo

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 10/01/2021

      Navi bianche. Il rimpatrio dei civili italiani dall’#Africa_Orientale

      https://www.francoangeli.it/PdfPreview/PASS2014-091007.jpg

      ▻https://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_Rivista.aspx?idArticolo=50171

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 10/01/2021

      Dalle navi bianche alla Linea Gotica

      https://i.imgur.com/nNLpfwc.png

      Tra il 1941 e il 1943 quattro transatlantici della Marina mercantile italiana – Saturnia, Vulcania, Giulio Cesare e Caio Duilio – furono appositamente trasformati nelle cosiddette Navi Bianche per riportare in patria dall’Africa Orientale Italiana 30.000 civili prelevati dalle loro case dopo l’occupazione del 1941 e rinchiusi nei campi di concentramento britannici: donne, anziani, invalidi e tantissimi bambini.

      Tra questi c’era anche #Massimo_Zamorani, che racconta il viaggio epico vissuto in prima persona, a quindici anni, attraverso mari invasi dai sommergibili in guerra. Dopo mesi nei campi di prigionia trascorsi in proibitive condizioni climatiche, igieniche, alimentari e sanitarie, i rimpatriandi si trovarono ad affrontare un percorso lunghissimo e difficile di circumnavigazione dell’Africa, poiché il governo britannico non aveva concesso il passaggio dal Canale di Suez.

      Come altri giovani rimpatriati – fra questi anche l’allora sconosciuto Hugo Pratt, futuro creatore di Corto Maltese – appena compiuti gli anni minimi Zamorani si arruolò volontario nell’esercito della Repubblica Sociale e combatté sulla Linea Gotica dove, dato disperso in combattimento, finì ancora una volta prigioniero in Algeria e poi a Taranto.

      Un episodio poco noto della Seconda guerra mondiale nella straordinaria testimonianza di un piccolo sopravvissuto che tornerà da grande in Africa orientale, come inviato speciale.

      ▻https://www.mursia.com/products/14128?_pos=1&_sid=96d96b040&_ss=r

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 10/01/2021

      Navi bianche. Missione di pace in tempo di guerra

      https://image.anobii.com/images/0/0/9/96/966/9666/01966660c104330368.jpg

      Erano le unità ospedaliere della nostra flotta. Navigavano protette dalle convenzioni internazionali, ma alcune ugualmente colarono a picco per siluramento, mine, mitragliatrici. Il racconto di questa grandiosa impresa poco conosciuta nei suoi moventi e nella sua esecuzione ma pervasa da un alto senso di umanità, densa di drammaticità e contessuta di episodi molto interessanti, anche dal punto di vista storico, si presenta molto complesso. Le missioni furono tre: dal marzo al giugno 1942; dal settembre 1942 al gennaio 1943; dal maggio all’agosto del 1943; compiute con 4 grandi piroscafi: Vulcania, Saturnia, Duilio e Giulio Cesare.

      ▻https://www.anobii.com/books/Navi_bianche/01966660c104330368

      CDB_77 @cdb_77
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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 28/05/2019

    La battaglia legale per il super grano #Teff, simbolo dell’Etiopia e ideale nelle diete

    Apprezzato per l’alto contenuto di ferro, magnesio e calcio è indicato nelle diete prive di glutine, come quelle rivolte ai celiaci. Come è finita la contesa sui diritti di sfruttamento.

    Un supergrano così ricercato da voler essere brevettato. Ci aveva pensato un imprenditore olandese ma nei mesi scorsi la corte dell’Aia ha sancito la nullità delle autorizzazioni ottenute fino ad allora nei Paesi Bassi. Si tratta del Teff, un cereale privo di glutine simbolo dell’Etiopia, con dimensioni molto ridotte ma notevoli qualità. Per questo tale Jans Roosjen, un agronomo che collaborava con l’Istituto etiope di conservazione della biodiversità per la ricerca e lo sviluppo, ha tentato di brevettare le sementi del Teff. E in realtà c’e anche riuscito.

    La vicenda riguarda l’antica questione dei diritti di proprietà intellettuale sulle sementi. In Etiopia c’era già stato un caso simile e aveva riguardato la catena di Starbucks e tre varietà di caffè, tra le più pregiate. Alla fine, anche dopo una campagna di denunce di Oxfam, l’azienda si impegnò ad aiutare il paese «a commercializzare e promuovere la distribuzione delle tre pregiate varietà di chicchi».

    Il Teff è un cereale versatile, apprezzato per l’alto contenuto di ferro, magnesio, rame e calcio. Dalla lavorazione si ottiene l’injera che è il piatto tipico dell’Etiopia, una sorta di pancake fermentato che si usa come base per ogni pietanza. Nel corno d’Africa si coltiva da almeno duemila anni. È ad elevato contenuto di fibre e basso indice glicemico, per questo consigliato a bimbi, anziani e molto ricercato dagli sportivi. Ma soprattutto perché indicato nelle diete prive di glutine, come quelle rivolte ai celiaci.

    Per questo l’agronomo olandese Jans Roosjen da anni tenta di accaparrarsene il brevetto, per sdoganarlo e inserirlo tra gli ingredienti del mercato internazionale di alimenti privi di glutine. Dopo i primi avvicinamenti negli anni duemila e alcune parziali concessioni a un’azienda poi fallita, nel 2007 ottenne un brevetto con la società «Ancientgrain» ().

    L’accordo stipulato con l’European Patent Office prevedeva lo stoccaggio e la lavorazione della farina di teff e dei suoi derivati in vari paesi, tra cui l’Italia. L’episodio scatenò parecchia indignazione in Etiopia che rimase esclusa dall’export del teff, non solo a causa della sua instabilità economica.

    Poi nel 2014 emerse un conflitto giudiziario. Un’altra azienda olandese, la Bakels Senior, aveva iniziato a vendere dei prodotti ottenuti dalla lavorazione del teff. Così la “Ancientgrain” denuncio la concorrente segnalando una presunta infrazione per «violazione di brevetto». La causa è stata molto controversa ma a novembre 2018 la Corte ha emesso la sentenza, pubblicata pochi mesi fa. Secondo la distrettuale dell’Aia «non vi era alcuna violazione di brevetti» e nel provvedimento ha precisato che i brevetti depositati dalla «Ancientgrain» "mancavano di inventiva" e quindi non è possibile applicarlo nei Paesi Bassi.

    Il provvedimento ha riconosciuto il ruolo degli agricoltori etiopi come “custodi della biodiversità sviluppata in Etiopia” e la notizia nel Corno d’Africa è stata accolta con entusiasmo. Anche perchè la Bakels Senior ha fatto sapere che «presenterà ricorso anche negli altri paesi in cui si detengono dei brevetti sulla farina di teff», compreso in Italia (oltre a Regno Unito, Germania, Belgio e Austria).

    In Etiopia negli ultimi anni è cresciuto il prezzo dell’injera e a fronte di una notevole domanda, la produzione è rimasta stabile. “La ’coltura’ del teff ha dei limiti biologici e agronomici e per questo non se ne riesce a produrre di più. Inoltre non vi sono ulteriori grandi superfici da seminare a teff", dice Tiberio Chiari responsabile ad Addis Abeba dell’Aics (Agenzia per la cooperazione e lo sviluppo) ed esperto agronomo. Anche per questo – con degli accordi sostenibili - il supergrano potrebbe finire nella grande distribuzione e nel supermarket vicino casa, sugli scaffali, tra crackers e confezioni di pasta tradizionali

    ▻https://www.agi.it/cronaca/teff_super_grano_diete_glutine-5545679/news/2019-05-26
    #gluten #alimentation #Corne_d'Afrique #brevet #industrie_agro-alimentaire #Jans_Roosjen #brevet #propriété_intellectuelle #Ethiopie #Bakels_Senior #privatisation #Pays-Bas #Ancientgrain #semences #injera #prix

    CDB_77 @cdb_77
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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 23/08/2017
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    @02myseenthis01
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    Roma. Le notti in strada dei profughi (in regola) sgomberati. «Dove andremo?» (VIDEO)

    L’operazione di sgombero compiuta senza predisporre ricoveri alternativi. Molti bambini e diversi anziani invalidi. Sono tutte persone accolte in Italia come rifugiati e con i documenti

    https://www.avvenire.it/c//2017/PublishingImages/060a456e7a2c4bd3b1e84a4e38fd305d/s1.jpg?width=620#.jpg

    ▻https://www.avvenire.it/attualita/pagine/roma-le-notti-in-strada-dei-profughi-le-ong-a-comune-e-governo-serve-soluzi
    #logement #hébergement #asile #migrations #réfugiés #SDF #sans-abri #Rome #vidéo #clochardisation #expulsion

    Lien vers la vidéo:
    ▻https://www.youtube.com/watch?v=3_uudBfC8Zo

    CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 25/08/2017

      Sgombero Roma. La donna ferita: «Violenza gratuita su persone indifese»

      Dall’ospedale parla Gemma Vecchio. “Ho visto il getto d’acqua, poi più niente. Non so perché abbiano azionato l’idrante, in piazza erano rimaste solo le donne”. Ha il naso rotto e diversi dolori. “Quello che è successo ieri, non deve succedere mai più”

      http://cds.redattoresociale.it/File/Foto/592992#.jpg

      ▻http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/544258/Sgombero-Roma-La-donna-ferita-Violenza-gratuita-su-persone-indifese
      #violence #violences_policières

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 28/08/2017

      Italian PM holds talks on migration after mass protest over Rome eviction

      Prime minister to meet European and African leaders as clashes expose growing hostility towards new arrivals in Italy

      https://i.guim.co.uk/img/media/498978c70adbc2eafc32ce5bc99ee00e10ff7ea5/0_203_3072_1844/master/3072.jpg?w=620&q=20&auto=format&usm=12&fit=max&dpr=2&s=58ba54f5ed6d8087e5190e6aee463cb0#.jpg

      ▻https://www.theguardian.com/world/2017/aug/28/italian-pm-holds-talks-on-migration-after-mass-protest-over-rome-evicti

      #évacuation

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 31/08/2017

      Violent evictions of refugees in Rome reveal inhumanity of modern democracy

      “If they throw something, break their arm,” a police officer was overhead on video saying to anti-riot police on August 24 who were running after refugees and migrants near Rome’s central train station. The migrants were gathering there after police violently removed a group who had been occupying the city’s Piazza Indipendenza. Five days earlier, when around 800 Eritrean and Ethiopian migrants and refugees were forcibly evicted from a nearby squat on via Curtatone, some emptied out into the piazza with all their belongings and occupied it.

      https://cdn.theconversation.com/files/183749/width926/file-20170829-10421-1gvyupu.jpg

      ▻https://theconversation.com/violent-evictions-of-refugees-in-rome-reveal-inhumanity-of-modern-d

      Avec cette vidéo:
      ▻https://www.youtube.com/watch?v=8TJB0V2na50

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 1/09/2017

      Migranti. Roma specchio di un’Italia che si scopre sempre più insofferente. E intollerante

      “Non creiamo opposte fazioni”, dice il responsabile della Croce Rossa del centro di accoglienza al Tiburtino III a Roma dopo la rissa tra un immigrato eritreo e una donna del quartiere che rischia di sfociare in un accoltellamento. E la Capitale d’Italia diventa specchio di un paese che si scopre sempre più insofferente verso chiunque abbia un colore di pelle diverso dal bianco.

      ▻https://www.articolo21.org/2017/08/migranti-roma-specchio-di-unitalia-che-si-scopre-sempre-piu-insofferente

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 1/09/2017

      Storie di sgomberi e colonialismo in #piazza_Indipendenza a Roma

      Quindi, nonostante le brutture del colonialismo, l’Italia e il Corno d’Africa rimasero in qualche modo in una relazione ambigua. Perché anche se il colonialismo era finito, non era terminato il modo coloniale di relazionarsi. Gli italiani in quei paesi (ci andavano per lavoro) facevano sempre i padroni, insidiavano sempre le donne – “le #belle_abbissine”, “le #faccette_nere” – e andavano a caccia, fingendosi un po’ dei vecchi coloni. Dall’altro lato somali ed eritrei (e in misura molto minore gli etiopici) sognavano quell’Italia di cui conoscevano a memoria tutte le canzoni.

      https://media.internazionale.it/images/2017/08/29/139071-md.jpg

      ►https://www.internazionale.it/opinione/igiaba-scego/2017/08/31/piazza-indipendenza-sgombero-colonialismo

      #histoire #colonialisme #Corne_d'Afrique #colonisation #Italie #Ethiopie #Erythrée #Somalie #Ahmed_Ali_Giama #Giacomo_Valent #racisme #xénophobie

      Dans cet article on parle du livre
      Il latte è buono

      http://www.cosmoiannone.it/wp-content/uploads/2016/11/il-latte-e-buono-ianonne-editore.jpg

      ▻http://www.cosmoiannone.it/prodotto/il-latte-e-buono

      On parle aussi de #mémoire et de #toponymie :

      #Piazza_dei_Cinquecento, la piazza della stazione, è dedicata ai caduti italiani della battaglia di #Dogali, una delle più grandi sconfitte militari che l’Italia abbia subìto in Africa insieme alla battaglia di Adua. Una sconfitta militare che costò caro all’Italia in termini di caduti e di consenso nel paese. Su Dogali gli italiani si divisero e molti si chiesero come mai proprio loro che si erano liberati da poco dal giogo coloniale austriaco ora volevano far subire la stessa sorte a degli africani che nemmeno conoscevano e con cui non c’era nessuna inimicizia.

      http://i.imgur.com/rRluEJg.png

      #stele_di_Dogali #toponymie_politique

      A mettre en lien avec le #film passé sur arte :
      #Colonies_fascistes :
      ►https://www.arte.tv/fr/videos/057865-000-A/colonies-fascistes
      ▻http://seen.li/dewu

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 1/09/2017

      Le speculazioni immobiliari di #Idea-Fimit dietro allo sgombero e alle violenze di piazza Indipendenza

      Una delle più importanti Sgr (società di gestione del risparmio) immobiliari italiane che vuole cacciare centinaia di richiedenti asilo da uno stabile di sua proprietà nel centro di Roma; una Sgr (la stessa) che vuole accogliere quanti più migranti possibile in un complesso di sua proprietà fuori Roma; una società di gestione immobiliare che affitta un palazzo occupato da anni.

      ▻https://it.businessinsider.com/le-speculazioni-immobiliari-di-idea-fimit-dietro-allo-sgombero-e
      #spéculation #spéculation_immobilière

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 3/09/2017

      Che fine hanno fatto i rifugiati di piazza Indipendenza?

      Si appoggia a una stampella per camminare, zoppica ma non ha perso la sua determinazione. Quando Gemma Vecchio – sessant’anni, occhi verdi e foulard colorato intorno alla testa – arriva davanti a palazzo Valentini, sede della prefettura di Roma, un gruppo di ragazzi eritrei le corre incontro. “Come stai Mamma Africa?”, “Grazie Mamma Africa”, le dicono.

      https://media.internazionale.it/images/2017/08/29/139083-md.jpg

      ▻https://www.internazionale.it/bloc-notes/annalisa-camilli/2017/08/30/rifugiati-piazza-indipendenza-presidio

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 4/09/2017

      Asyl und obdachlos in Rom

      Italien bietet Geflüchteten nicht automatisch Wohnraum. Die Räumung eines Gebäudes entzweit die Gesellschaft und politische Institutionen.

      https://www.taz.de/picture/2235820/624/18981777.jpeg

      ▻https://www.taz.de/!5441085

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 6/09/2017

      In Rome, Violent Eviction of Migrants ‘Touched a Nerve’

      ROME — The gardens by #Piazza_Venezia in the middle of Rome are normally used as a rest stop by tired tourists. In recent weeks, they have instead become home to weary asylum seekers, evicted from a building in Rome that they had illegally occupied for years.

      https://static01.nyt.com/images/2017/09/05/world/05migrants/05migrants4-master768.jpg

      ▻https://www.nytimes.com/2017/09/04/world/europe/italy-rome-migrants-eviction.html?module=WatchingPortal&region=c-column-middle-span-region&pgType=Homepage&action=click&mediaId=thumb_square&state=standard&contentPlacement=4&version=internal&contentCollection=www.nytimes.com&contentId=https://www.nytimes.com/2017/09/04/world/europe/italy-rome-migrants-eviction.html&eventName=Watching-article-click

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 7/09/2017

      Roma: unica capitale in Europa senza piano accoglienza

      Roma continua ad essere l’unica capitale europea a non avere un piano di accoglienza ufficiale per i migranti. Dalla spianata dove Baobab Experience da una parte subisce continui sgomberi e dall’altra fa da punto di riferimento alla Sala operativa del Comune, fino al centro di Intersos per i minori soli; dal centro della Croce Rossa la cui convenzione col Comune scade ogni sei mesi, fino alla scoperta delle centinaia di persone che vivevano abbandonate in via Vannina; e dai falsi allarmi ai numeri reali degli arrivi, fino ai tentativi abortiti di allestire un hub ufficiale, alle risposte di Ferrovie dello Stato e al silenzio del Comune - Eleonora Camilli ha mappato per noi la situazione di Roma Capitale.

      http://openmigration.org/wp-content/uploads/2017/08/PST8018-1024x683.jpg http://openmigration.org/wp-content/uploads/2017/08/PST8077-1024x683.jpg

      ►http://openmigration.org/analisi/roma-unica-capitale-in-europa-senza-piano-accoglienza

      Ce texte a été traduit en anglais, ici:
      Where is my home? A journey through refugees housing occupations in Rome
      ▻http://openmigration.org/en/analyses/where-is-my-home-a-journey-through-refugees-housing-occupations-in-ro

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 30/09/2017

      Aurora Massa : HOMEMAKING OF ERITREANS AND ETHIOPIANS AFTER EVICTION IN ROME

      SPATIAL COMPRESSION AND SPATIAL DISPERSION : THE HOMEMAKING OF ERITREANS AND ETHIOPIANS AFTER THE AUGUST EVICTION IN ROME

      https://erchoming.files.wordpress.com/2017/09/am02.jpg

      ▻http://homing.soc.unitn.it/2017/09/29/aurora-massa-homemaking-of-eritreans-and-ethiopians-after-eviction-

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 13/11/2017

      No home for refugees in Rome

      The doors of the hulking building on the corner of Via Curtatone and Piazza Indipendenza are now shut; the handles lashed together with heavy chains and secured by padlocks. At the front entrance, a brief walk from Rome’s main train station, three plain-clothed security officers stand guard at metal barricades and follow the movement of passersby from behind dark sunglasses. Without speaking a word, their message is clear: This building is off limits.

      https://assets.irinnews.org/s3fs-public/styles/responsive_large/public/piazza_indipendenza_1.jpg?wHC9pY0sors6evbvjpTjCbm34LEl5uzx&itok=nNhgVK1H#.jpg

      ▻https://www.irinnews.org/special-report/2017/11/10/no-home-refugees-rome

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 19/12/2017

      There is no home – tales from the refugees who used to live on #Via_Curtatone

      The evacuated building on Via Curtatone in Rome is now protected by a barbed wire fence. The homeless refugees are scattered throughout the city, having left behind many of their possessions. Eleonora Camilli has been with them since day one, through multiple evictions and sit-ins, and has gathered oral testimonies from Mediha, Aster, and Biniam.

      ▻http://openmigration.org/en/analyses/there-is-no-home-tales-from-the-refugees-who-used-to-live-on-via-curtatone/?platform=hootsuite
      #évacuation

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 27/03/2018

      Sgombero #Curtatone, scade l’ospitalità nei centri. «Persone di nuovo in strada»

      Finiscono i sei mesi di accoglienza temporanea nei centri del Comune di Roma per gli sgomberati di #via_Curtatone. “Non sappiamo dove andare” spiegano i rifugiati. Le associazioni: “Scandaloso, in quei giorni si parlò di un percorso di accoglienza, ora si svela che non c’era niente”

      ▻http://www.agenzia.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/571053/Sgombero-Curtatone-scade-l-ospitalita-nei-centri-Persone-di

      CDB_77 @cdb_77
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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 20/01/2016

    L’UNHCR METTE IN GUARDIA SULLE PERICOLOSE TRAVERSATE VIA MARE NEL CORNO D’AFRICA

    Nel 2015 92.000 persone hanno raggiunto lo Yemen via mare mentre sono già 36 le persone annegate nel 2016.

    Gli ultimi dati relativi agli arrivi via mare nello Yemen mostrano che, nonostante il conflitto in corso, circa 92.446 persone sono arrivate via mare nel 2015, uno dei totali più alti dell’ultimo decennio. Due terzi di queste persone sono arrivate ​​da marzo 2015, quando è iniziato il conflitto. Nel 2015, sono stati 95 i morti registrati, il secondo anno per numero di vittime fino ad oggi, mentre 36 persone sono annegate quest’anno in un incidente avvenuto l’8 gennaio. In considerazione di questo, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha nuovamente messo in guardia chi sta pensando di intraprendere questa traversata, evidenziandone i pericoli.

    ▻http://www.unhcr.it/news/lunhcr-mette-in-guardia-sulle-pericolose-traversate-via-mare-nel-corno-dafrica
    #réfugiés #asile #migrations #Yémen #Corne_d'Afrique #Mer_Rouge

    CDB_77 @cdb_77
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