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    CDB_77 @cdb_77 21/05/2024
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    La memoria rimossa del massacro di Debre Libanos e dell’età coloniale italiana

    https://i0.wp.com/altreconomia.it/app/uploads/2024/05/16267556266_637512088a_k.jpg

    Tra il 20 e il 29 maggio 1937 le truppe italiane massacrarono più di duemila monaci e pellegrini al monastero etiope. Una strage che, come altri crimini di guerra commessi nelle colonie, trova spazio a fatica nel discorso pubblico, nonostante i passi fatti da storiografia e letteratura. Con quel passato il nostro Paese non ha mai fatto i conti, né sul piano giuridico né su quello materiale.

    “Questo avvocato militare mi ha comunicato proprio in questo momento che habet raggiunto la prova assoluta della correità dei monaci del convento di Debra Libanos con gli autori dello attentato. Passi pertanto per le armi tutti i monaci indistintamente, compreso il vice-priore. Prego farmi assicurazione comunicandomi il numero di essi”.

    È il 19 maggio 1937. Con queste poche parole Rodolfo Graziani, “viceré d’Etiopia”, dà il via al massacro dei monaci di Debre Libanos, uno dei monasteri più importanti del Paese, il cuore della chiesa etiopica. Solo tre mesi prima Graziani era sopravvissuto a un attentato da parte di due giovani eritrei, ex collaboratori dell’amministrazione coloniale italiana, che agirono isolatamente, seppur vicini alla resistenza anti-italiana. La reazione fu spietata: tra il 19 e il 21 febbraio le truppe italiane, appoggiate dai civili e dalle squadre fasciste, uccisero quasi 20mila abitanti di Addis Abeba.

    Le violenze proseguirono per mesi e si allargarono in tutta la regione dello Scioa fino a raggiungere la città-monastero di Debre Libanos, a circa 150 chilometri dalla capitale etiope dove tra il 20 e il 29 maggio 1937 ebbe luogo il più grande eccidio di cristiani mai avvenuto nel continente africano.

    “Vennero massacrate circa duemila persone tra monaci e pellegrini perché ritenuti in qualche modo conniventi con l’attentato a Graziani -spiega ad Altreconomia Paolo Borruso, docente di storia contemporanea all’Università Cattolica di Milano e autore del saggio “Debre Libanos 1937” (Laterza, 2020)-. Si è trattato di un vero e proprio crimine di guerra, poiché l’eccidio è stato qualcosa che è andato al di là della logica militare, andando a colpire dei religiosi, peraltro cristiani e inermi”.

    https://i0.wp.com/altreconomia.it/app/uploads/2024/05/Massacro_di_Debre_Libanos.jpg

    Al pari di molte altre vicende legate al passato coloniale italiano, a partire proprio dal massacro di Addis Abeba, anche la tragica vicenda di Debre Libanos è rimasta ai margini del discorso pubblico. Manca una memoria consapevole sulle responsabilità per gli eccidi e le violenze commesse dagli italiani nel corso della loro “avventura” coloniale per andare alla ricerca di un “posto al sole” in Libia, in Eritrea, Somalia ed Etiopia al pari delle altre nazioni europee, vengono ancora oggi occultate dalla coscienza pubblica.

    “La storiografia, a partire dal lavoro di Angelo Del Boca, ha fatto enormi passi avanti. Non c’è un problema di ricerca storica sul tema, quello che manca, piuttosto, è la conoscenza di quello che è avvenuto in quella fase storica al di là dei circoli degli addetti ai lavori”, puntualizza Valeria Deplano, docente di storia contemporanea all’Università di Cagliari e autrice, assieme ad Alessandro Pes di “Storia del colonialismo italiano. Politica, cultura e memoria dall’età liberale ai nostri giorni” (Carocci, 2024).

    Se da un lato è molto difficile oggi trovare chi nega pubblicamente l’uso dei gas in Etiopia, dall’altro è ancora molto diffusa l’idea che le violenze furono delle eccezioni riconducibili alle decisioni di pochi, dei vertici: il mito degli italiani “brava gente”, dunque, resiste ancora a ben sedici anni di distanza dalla pubblicazione dell’omonimo libro di Angelo Del Boca.

    Che l’Italia non abbia ancora fatto compiutamente i conti con il proprio passato coloniale lo dimostrano, ad esempio, le accese polemiche attorno alle richieste avanzate da attivisti e comunità afro-discendenti per modificare e contestualizzare la toponomastica delle nostre città o per una ri-significazione dei di monumenti che celebrano il colonialismo italiano (ad esempio l’obelisco che celebra i cinquecento caduti italiani nella battaglia di Dogali a Roma, nei pressi della Stazione Termini) (►https://altreconomia.it/perche-serve-mappare-i-segni-del-fascismo-presenti-nelle-nostre-citta). Temi che vengono promossi, tra gli altri, dalla rete Yekatit 12-19 febbraio il cui obiettivo è quello contribuire a un processo di rielaborazione critica e collettiva del ruolo del colonialismo nella storia e nel presente dell’Italia e che vorrebbe il riconoscimento di una giornata nazionale del ricordo delle oltre 700mila vittime del colonialismo italiano.

    “C’è un rifiuto a riconoscere il fatto che i monumenti e le strade intitolate a generali e luoghi di battaglia sono incompatibili con i valori di cui la Repubblica dovrebbe farsi garante”, sottolinea Deplano ricordando come fu proprio nel secondo Dopoguerra che si costruì un racconto del colonialismo finalizzato a separare quello “cattivo” del regime fascista da quello “buono” dell’Italia liberale. Una narrazione funzionale all’obiettivo di ottenere dalle Nazioni Unite un ruolo nella gestione di alcune ex colonie alla fine della Seconda guerra mondiale: se l’Eritrea (la “colonia primigenia”) nel 1952 entra a far parte della Federazione etiopica per decisione dell’Onu, Roma ottenne invece l’Amministrazione fiduciaria della Somalia, esercitando un impatto significativo sulle sorti di quel Paese per decenni.

    “Invece ci fu continuità -sottolinea Deplano-. Furono i governi liberali a occupare l’Eritrea nel 1882 e ad aprire le carceri dove vennero rinchiusi i dissidenti eritrei, a dichiarare guerra all’Impero ottomano per occupare la Libia nel 1911 dove l’Italia fu il primo Paese a utilizzare la deportazione della popolazione civile come arma di guerra. Il fascismo ha proseguito lungo questa linea con ancora maggiore enfasi, applicando in Africa la stessa violenza che aveva già messo in atto sul territorio nazionale”.

    Con quel passato l’Italia non ha mai fatto i conti, né sul piano giuridico né su quello materiale. Come ricorda Paolo Borruso in un articolo pubblicato su Avvenire (►https://www.avvenire.it/agora/pagine/su-debre-libanos-il-dovere-della-memoria-e-conquista-di-civilta), Graziani venne condannato a 19 anni di reclusione per collaborazionismo con la Repubblica sociale italiana, ma non per i crimini commessi in Africa. Le ex colonie ricevettero indennizzi irrisori e persino gli oggetti sacri trafugati a Debre Libanos e portati in Italia non furono mai ritrovati.

    “Gli italiani non possono ricordare solo quelle pagine della loro storia funzionali alla costruzione di un’immagine positiva, serve una consapevolezza nuova”, riflette Borruso. Che mette l’accento anche su una “discrasia pericolosa: da un lato la giusta memoria delle stragi nazi-fasciste commesse ‘in Italia’ e dall’altro la pubblica amnesia sulle violenze commesse ‘dall’Italia’ nelle sue colonie in Africa. Questo distacco dalla storia è molto preoccupante perché lascia la coscienza pubblica in balìa di pericolose derive disumanizzanti, aprendo vuoti insidiosi e facilmente colmabili da slogan e da letture semplificate del passato, fino alla riemersione di epiteti e attributi razzisti, che si pensava superati e che finiscono per involgarire la coscienza civile su cui si è costruita l’Italia democratica”.

    Se agli storici spetta il compito di scrivere la storia, agli scrittori spetta quello di tracciare fili rossi tra passato e presente, portando alla luce memorie sepolte per analizzarle e contestualizzarle. Lo ha fatto, ad esempio, la scrittrice Elena Rausa autrice di “Le invisibili” (Neri Pozza 2024) (►https://neripozza.it/libro/9788854529120), un romanzo che si apre ad Addis Abeba, durante la rappresaglia del 1937 per concludersi in anni più recenti e che dà voce a uno dei “reduci” dell’avventura coloniale italiana e a suo figlio. “Ho voluto indagare in che modo le memorie negate dei traumi inflitti o subiti continuano a influenzare l’oggi -spiega ad Altreconomia-. Tutto ciò che non viene raccontato continua a esercitare delle influenze inconsapevoli: si stima che un italiano su cinque abbia nella propria storia familiare dei cimeli legati alle campagne militari per la conquista dell’Eritrea, della Libia, della Somalia e dell’Etiopia. In larga parte sono uomini che hanno fatto o, più facilmente, hanno visto cose di cui pochi hanno parlato”.

    A confermare queste osservazioni, Paolo Borruso richiama il suo ultimo saggio “Testimone di un massacro” (Guerini 2022) (►https://www.guerini.it/index.php/prodotto/testimone-di-un-massacro), relativa al diario di un ufficiale alpino che partecipò a numerose azioni repressive in Etiopia, al comando di un reparto di ascari (indigeni arruolati), fino alla strage di Debre Libanos, sia pur con mansioni indirette di sorveglianza del territorio: una testimonianza unica, mai apparsa nella memorialistica coloniale italiana.

    Un altro filo rosso è legato alle date: l’invasione dell’Etiopia da parte delle truppe dell’Italia fascista ebbe inizio il 3 ottobre 1935. Quasi ottant’anni dopo, nel 2013, in quello stesso giorno più di trecento profughi, in larga parte eritrei ed etiopi, perdevano la vita davanti all’isola di Lampedusa. Migranti provenienti da Paesi che hanno con l’Italia un legame storico.

    E se oggi la migrazione segue una rotta che va da Sud verso Nord, in passato il percorso è stato inverso: “Come il protagonista del mio romanzo, anche il mio bisnonno è partito per l’Etiopia, ma non per combattere -racconta-. Migliaia di persone lasciarono l’Italia per lavorare in Etiopia e molti rimasero anche dopo il 1941. Anche in quel caso a partire furono persone che si misero in viaggio alla ricerca di condizioni migliori di vita per sé e per i propri figli. Ricordare anche quella parte di storia migratoria italiana significa riconoscere la radice inconsapevole del nostro modo di guardare chi oggi lascia la propria terra per compiere un viaggio inverso”.

    ▻https://altreconomia.it/la-memoria-rimossa-del-massacro-di-debre-libanos-e-delleta-coloniale-it
    #colonialisme #Italie_coloniale #colonialisme_italien #massacre #Debre_Libanos #monastère #Ethiopie #histoire_coloniale #Rodolfo_Graziani #fascisme #Scioa #violence #crimes_de_guerre #mémoire #italiani_brava_gente #passé_colonial #toponymie #toponymie_politique #toponymie_coloniale #déportations

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      Debre Libanos 1937. Il più grave crimine di guerra dell’Italia

      https://www.laterza.it/immagini/copertine-big/9788858141083.jpg

      Tra il 20 e il 29 maggio 1937 ebbe luogo, in Etiopia, il più grave eccidio di cristiani mai avvenuto nel continente africano: nel villaggio monastico di Debre Libanos, il più celebre e popolare santuario del cristianesimo etiopico, furono uccisi circa 2000 tra monaci e pellegrini, ritenuti ‘conniventi’ con l’attentato subito, il 19 febbraio, dal viceré Rodolfo Graziani. Fu un massacro pianificato e attuato con un’accurata strategia per causare il massimo numero di vittime, oltrepassando di gran lunga le logiche di un’operazione strettamente militare. Esso rappresentò l’apice di un’azione repressiva ad ampio raggio, tesa a stroncare la resistenza etiopica e a colpire, in particolare, il cuore della tradizione cristiana per il suo storico legame con il potere imperiale del negus. All’eccidio, attuato in luoghi isolati e lontani dalla vista, seguirono i danni collaterali, come il trafugamento di beni sacri, mai ritrovati, e le deportazioni di centinaia di ‘sopravvissuti’ in campi di concentramento o in località italiane, mentre la Chiesa etiopica subiva il totale asservimento al regime coloniale. L’accanimento con cui fu condotta l’esecuzione trovò terreno in una propaganda (sia politica che ‘religiosa’) che andò oltre l’esaltazione della conquista, fino al disprezzo che cominciò a circolare negli ambienti coloniali fascisti ed ecclesiastici nei confronti dei cristiani e del clero etiopici, con pesanti giudizi sulla loro fama di ‘eretici’, scismatici. Venne a mancare, insomma, un argine ad azioni che andarono oltre l’obiettivo della sottomissione, legittimate da una politica sempre più orientata in senso razzista. I responsabili di quel tragico evento non furono mai processati e non ne è rimasta traccia nella memoria storica italiana. A distanza di ottant’anni, la vicenda riappare con contorni precisi e inequivocabili che esigono di essere conosciuti in tutte le loro implicazioni storiche.

      ▻https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788858141083
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      Testimone di un massacro. Debre Libanos 1937: la strage fascista nel diario di un ufficiale italiano

      https://www.guerini.it/wp-content/uploads/2022/05/9788862508360-600x933.jpg

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      Storia. Su Debre Libanos il dovere della memoria è conquista di civiltà

      Dal 21 al 27 maggio 1937 il viceré Graziani fece uccidere duemila etiopi. Un eccidio coloniale a lungo rimosso che chiede l’attenzione delle istituzioni e della storiografia.

      https://www.avvenire.it/c/2023/PublishingImages/70fe4fd0125643789ed908fa55b86162/Immagine-DEBRE-LIBANOS.jpg

      Il nome di Debre Libanos è tristemente legato al più grave crimine di guerra italiano, ordinato dal viceré d’Etiopia Rodolfo Graziani come rappresaglia per un attentato da cui era sfuggito. È il più antico santuario cristiano dell’Etiopia, meta di pellegrini da tutto il paese. Il 12 Ginbot (20 maggio) ricorre la memoria della traslazione, nel 1370, dei resti di san Tekla Haymanot – fondatore nel XIII secolo della prima comunità monastica in quel sito –: è la festa più sacra dell’anno, particolarmente attesa a Debre Libanos non solo tra i monaci, ma da tutti i cristiani etiopici provenienti da ogni parte del paese. È il giorno di massima affluenza di persone nel monastero. Ed è il motivo che spinse il viceré d’Etiopia Rodolfo Graziani ad una cinica pianificazione fin nei minimi dettagli. Tra il 21 e il 27 maggio 1937 i militari italiani, sotto la guida del generale Pietro Maletti, presidiarono il santuario e prelevarono i presenti, caricandoli a gruppi su camion verso luoghi isolati, dove ebbero luogo le esecuzioni, ordinate ai reparti coloniali musulmani per scongiurare possibili ritrosie degli ascari cristiani di fronte a correligionari. Nonostante le 452 esecuzioni dichiarate da Graziani per cautelarsi da eventuali inchieste, le indagini più recenti attestano un numero molto più alto, compreso tra le 1.800 e le 2.200.

      Sono passati 86 anni da quel tragico episodio, che andò molto al di là di una strategia puramente militare. Un «crimine di guerra», appunto, per il quale i responsabili non furono mai processati. Nel dopoguerra Graziani fu condannato a 19 anni di reclusione per collaborazionismo con la Repubblica sociale italiana, ma non per le violenze inflitte in Africa, e scontò solo quattro mesi in seguito ad amnistia, divenendo nel 1952 presidente onorario del Movimento sociale italiano, erede diretto del fascismo.

      Nell’Italia del dopoguerra, le esigenze del nuovo corso democratico spinsero a rimuovere memorie e responsabilità di quella violenta e imbarazzante stagione, potenziali ostacoli ad una sua collocazione nel campo occidentale auspicata da Usa e Inghilterra. Dei risarcimenti previsti dai trattati di pace del ‘47, fu elargita una cifra irrisoria, oltre i termini temporali stabiliti di dieci anni; i beni e arredi sacri trafugati a Debre Libanos e portati in Italia, mai ritrovati; unica restituzione, il noto obelisco di Axum, avvenuta nel 2004 (dopo quasi 60 anni!). Paradossalmente, la copertura dell’episodio parve una scelta obbligata anche per l’Etiopia di Haile Selassie, in nome di una ripresa del paese, dopo la fine dell’occupazione coloniale e della guerra mondiale, e di una inedita leadership internazionale negli anni della decolonizzazione, nonostante la persistenza di una ferita profonda mai rimarginata.

      Solo negli anni settanta, a partire dagli studi di Angelo Del Boca, l’«assordante» silenzio attorno ai «crimini» dell’Italia in Africa ha cominciato a dissolversi, decostruendo faticosamente il mito dell’«italiano brava gente». La storiografia ambiva divenire un polo di interlocuzione importante per la “memoria” pubblica del paese ed apriva la strada a nuove relazioni con l’Etiopia. Ne fu un segnale la visita ad Addis Abeba del presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, nel 1997, il quale richiamò il tributo di sangue versato dal popolo etiopico durante la dolorosa esperienza dell’occupazione fascista e la necessità di quella memoria per rilanciare proficui rapporti di pace e cooperazione. Ricordo, successivamente, la proposta di Del Boca, nel 2006, di istituire una “giornata della memoria” per le vittime del colonialismo italiano, ma neppure fu discussa in parlamento, e quindi fu archiviata. È qui che la storiografia è chiamata a consolidare gli anticorpi di fronte rimozioni e amnesie che rischiano di erodere rapidamente la coscienza pubblica. È il caso del monumento in onore del maresciallo Graziani, eretto nel 2012 ad Affile, nel Lazio, con i fondi della Regione, ultimo eclatante atto di oscuramento della memoria, suscitando immediate reazioni della comunità scientifica e dell’associazionismo italiano.

      A partire dal 2016, alcuni articoli apparsi sulla stampa, tra cui ripetuti interventi di Andrea Riccardi, e lo sconcertante film documentario Debre Libanos, realizzato da Antonello Carvigiani per TV 2000, hanno richiamato l’attenzione su quell’eccidio fascista. Un riconoscimento pubblico venne esplicitato in quell’anno dal presidente Mattarella ad Addis Abeba, quando in un eloquente “silenzio” depose una corona di fiori al monumento della vittoria Meyazia 27, in piazza Arat Kilo, in memoria dei caduti della resistenza etiopica dell’epoca e salutò uno ad uno ex partigiani etiopici, ormai anziani. Sotto queste sollecitazioni, l’allora ministero della difesa emanò un comunicato stampa, che richiamava la tragica rappresaglia con cui «il regime fascista fece strage della comunità dei copti; monaci, studenti, e fedeli del monastero di Debra Libanos. L’eccidio durò vari giorni, crudele e metodico. In Italia con il silenzio di tutti, durante il fascismo ma anche dopo, l’episodio era stato dimenticato […]», e si assumeva l’impegno ad approfondirne le dinamiche storiche con la costituzione di un’apposita commissione di studiosi, militari ed esperti. Altre urgenze, tuttavia, s’imposero nell’agenda politica e l’iniziativa non ebbe seguito.

      L’attuale disattenzione da parte delle istituzioni dello Stato italiano chiama nuovamente in causa la storiografia per la sua funzione civile di preservazione della memoria storica. C’è, qui, una discrasia da colmare: a fronte degli eccidi nazifascisti sul territorio italiano – oggi noti, con luoghi memoriali di alto valore simbolico per la storia nazionale –, il massacro di Debre Libanos è accaduto in Africa, fuori dal territorio nazionale, in un’area rimasta, per decenni, assente anche sul piano storiografico, le cui responsabilità sono ascrivibili direttamente all’Italia e non possono essere negate né oscurate. Occorre, in questo senso, allargare i confini della memoria storica, rinsaldando il rapporto tra storia e memoria come un argine di resistenza fondamentale per la difesa di una cultura civile, oggi provata da un crescente e preoccupante distacco dal vissuto storico. Lo smarrimento del contatto con “quel” passato coloniale, e con quella lunga storia di rapporti con l’Africa, rischia di lasciare la coscienza pubblica in balìa di pericolose derive disumanizzanti e discriminatorie, potenziali o in atto.

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    Resistenze in Cirenaica @resistenze_in_cirenaica via RSS 15/02/2024

    #italiani_brava_gente il 16 febbraio a #Bologna e il 17 a #Reggio_Emilia
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    Nella settimana di avvicinamento al 19 febbraio – #Yekatit_12 #Resistenze_in_Cirenaica e gli #Arbegnouc_Urbani presentano Italiani Brava Gente, lo spettacolo teatrale ispirato all’opera di #Giorgio_Del_Boca, rispettivamente a Bologna il 16 febbraio alle 21 e il 17 a Reggio Emilia alle 17:30 (a Casa Bettola) . RIC torna nel rione in... Continua a leggere

    #Antifascismo #Colonialismi #La_Federazione #Adua #Alessandro_Pera #Debre_Libanos #Emanuele_Gentile #Guerra_di_Etiopia #Lucia_Persia #Massacro_di_Addis_Abeba #patto_di_Londra #spettacolo_teatrale_sul_colonialismo_italiano

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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 22/02/2022

    Etiopia, i conti col passato: la strage di Addis Abeba del 1937

    Sono passati 85 anni ma gli eccidi compiuti dagli invasori italiani - quello di Addis Abeba e quello successivo di Debre Libanòs, ai danni di centinaia di monaci cristiano-copti -, sembrano non avere lasciato traccia nella memoria comune italiana, come del resto tutto il nostro passato coloniale. In Etiopia, invece, il 19 febbraio rappresenta il momento del ricordo di una tragedia collettiva

    https://www.nigrizia.it/wp-content/uploads/sites/2/2022/02/FOTO-6-Copia-e1645106698435.jpg

    È il 19 febbraio del 1937, nel calendario etiopico il 12 Yekatit 1929. Addis Abeba è in festa per celebrare davanti al Ghebì imperiale la nascita di Vittorio Emanuele, il figlio del re, del nuovo imperatore d’Etiopia. Otto granate esplodono alle spalle del viceré, il temutissimo Rodolfo Graziani, e provocano la morte di sette persone e circa cinquanta feriti. Sino al 21 febbraio la capitale etiopica sarà messa a ferro e fuoco, causando la morte e il ferimento di migliaia di civili.

    Quella strage, “Il massacro di Addis Abeba” come è stata definita dallo storico Ian Campbell nel suo testo dedicato all’analisi degli eventi avvenuti nel febbraio 1937, rappresenta solo l’inizio di una carneficina che coinvolgerà anche il monastero cristiano-copto di Debre Libanòs. Luogo mistico situato nella regione Oromo, a nord di Addis Abeba, divenne teatro di una storica “vergogna italiana” (per riprendere il sottotitolo del testo di Campbell).

    Paolo Borruso, nel suo testo Debre Libanòs 1937: il più grave crimine di guerra dell’Italia (edito da Laterza nel 2020), ricostruisce le inquietanti vicende che hanno contraddistinto una delle pagine più buie del colonialismo italiano. Il convento di Debre Libanòs era considerato il luogo di ospitalità di alcuni degli attivisti della resistenza etiopica che avevano partecipato all’attentato contro il viceré, anche se dalle ricostruzioni di Borruso emerge che gli attentatori si fossero solo ritirati brevemente presso il monastero.

    La strage, compiuta dalle truppe italiane guidate dal generale Pietro Maletti ai danni dei monaci, si consumò tra il 21 e il 29 maggio 1937, causando la morte di circa 450 monaci. Le spedizioni punitive elaborate dalla mente del generale Graziani (passato alla storia come il “macellaio del Fezzan”, per i metodi feroci utilizzati nella riconquista dell’area libica tra il 1929 e il 1930), sembra facessero parte di un piano ben dettagliato di violenza su vasta scala che aveva lo scopo di esibire la forza delle truppe coloniali italiane e costringere alla resa l’élite etiopica.

    https://www.nigrizia.it/wp-content/uploads/sites/2/2022/02/Antun_Augustincic_e_Frano_Krsinic_monumento_allo_yehkatit_12_1955_01-scaled-e1645105637567.jpg

    Sono passati 85 anni ma, sia la strage di Addis Abeba, sia il massacro di Debre Libanòs, sembrano non avere lasciato traccia nella memoria comune italiana, come del resto tutto il nostro passato coloniale. Tralasciando le meritorie ricostruzioni storiche di Angelo Del Boca, la storiografia italiana ha poco sottolineato la gravità dei crimini commessi durante l’occupazione italiana dell’Etiopia.

    Nel 2006 alla Camera dei deputati fu presentato un progetto di legge recante il seguente titolo: Istituzione del «Giorno della memoria in ricordo delle vittime africane durante l’occupazione coloniale italiana». Nel preambolo della proposta di legge si riconosce l’importanza della strage e la si definisce come “giornata simbolo in memoria delle migliaia di civili africani etiopici, eritrei, libici e somali, morti nel corso delle conquiste coloniali”.

    In Etiopia, invece, il 19 febbraio rappresenta il momento di condivisione di una tragedia collettiva. Nel 1955 un obelisco è stato eretto nella capitale per commemorare questa “inutile strage” e da allora, anche durante il governo socialista del Derg, ogni presidente ha reso omaggio alle vittime del colonialismo italiano. Se ancora parzialmente restano sul terreno le vestigia dell’architettura italiana in Etiopia (uno fra tanti il quartiere Incis, oggi Kazanchis), nella nostra memoria non vi sono neppure le macerie.

    ▻https://www.nigrizia.it/notizia/etiopia-i-conti-col-passato-la-strage-di-addis-abeba-del-1937

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    #Addis_Ababa_massacre memorial service – in pictures
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      CDB_77 @cdb_77 22/02/2022

      Debre Libanos 1937. Il più grave crimine di guerra dell’Italia

      https://www.laterza.it/immagini/copertine-big/9788858139639.jpg

      Tra il 20 e il 29 maggio 1937 ebbe luogo, in Etiopia, il più grave eccidio di cristiani mai avvenuto nel continente africano: nel villaggio monastico di Debre Libanos, il più celebre e popolare santuario del cristianesimo etiopico, furono uccisi circa 2000 tra monaci e pellegrini, ritenuti ‘conniventi’ con l’attentato subito, il 19 febbraio, dal viceré Rodolfo Graziani. Fu un massacro pianificato e attuato con un’accurata strategia per causare il massimo numero di vittime, oltrepassando di gran lunga le logiche di un’operazione strettamente militare. Esso rappresentò l’apice di un’azione repressiva ad ampio raggio, tesa a stroncare la resistenza etiopica e a colpire, in particolare, il cuore della tradizione cristiana per il suo storico legame con il potere imperiale del negus. All’eccidio, attuato in luoghi isolati e lontani dalla vista, seguirono i danni collaterali, come il trafugamento di beni sacri, mai ritrovati, e le deportazioni di centinaia di ‘sopravvissuti’ in campi di concentramento o in località italiane, mentre la Chiesa etiopica subiva il totale asservimento al regime coloniale. L’accanimento con cui fu condotta l’esecuzione trovò terreno in una propaganda (sia politica che ‘religiosa’) che andò oltre l’esaltazione della conquista, fino al disprezzo che cominciò a circolare negli ambienti coloniali fascisti ed ecclesiastici nei confronti dei cristiani e del clero etiopici, con pesanti giudizi sulla loro fama di ‘eretici’, scismatici. Venne a mancare, insomma, un argine ad azioni che andarono oltre l’obiettivo della sottomissione, legittimate da una politica sempre più orientata in senso razzista. I responsabili di quel tragico evento non furono mai processati e non ne è rimasta traccia nella memoria storica italiana. A distanza di ottant’anni, la vicenda riappare con contorni precisi e inequivocabili che esigono di essere conosciuti in tutte le loro implicazioni storiche.

      ▻https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788858139639
      #crimes_de_guerre #livre

      CDB_77 @cdb_77
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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 17/08/2020
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    @simplicissimus
    @colporteur
    @solitudemaisdishuits
    @fil
    4

    Du colonialisme italien
    #métaliste, évidemment non exhaustive, d’infos publiées sur seenthis concernant le #colonialisme_italien

    #Italie #colonisation #colonialisme #histoire #mémoire #Italie_coloniale

    CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      Quale razza, interview de #Isabella_Marincola
      ►https://seenthis.net/messages/871370
      #Somalie #vidéo

      avec des liens sur son père, #Giorgio_Marincola

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      #Ethiopie : la terre promise des derniers #rastas

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH338/maxresdefaulc2a2-fa68e.jpg

      https://seenthis.net/messages/864957

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      "Via la statua di #Montanelli da Milano, è stato un razzista": la richiesta dei Sentinelli apre il dibattito in Comune

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L599xH700/z7QwZp5png-ff72c-34807.png https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH400/164336546-a64222-d8285.jpg

      ►https://seenthis.net/messages/860939
      #racisme #statue #toponymie #toponymie_politique

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      L’#impensé_colonial de la #politique_migratoire italienne

      https://seenthis.net/messages/850223

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      #Palermo, nella notte cambiano i nomi alle strade: la «guerriglia odonomastica»

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH400/164336546-a6dd4f-2d56b.jpg https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH401/164336093-77ee58-69792.jpg https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH400/164336019-772e26-a26c0.jpg

      ►https://seenthis.net/messages/829668

      #Palerme #guerriglia_odonomastica #noms_de_rue

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      Mi sento di sconsigliare a tutti l’emigrazione a #Massaua: un posto al sole senza occupazione rimane un posto infelice, si chiami Eritrea o Sicilia.

      Circolare del Ministero dell’Interno, Direzione generale di pubblica sicurezza, 5 marzo 1890.

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L469xH700/e846otXjpg-ffadd-6f01e.jpg

      https://seenthis.net/messages/801744
      #Erythrée

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      #Addis_Ababa_massacre memorial service – in pictures

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH400/6720jpgw720q0598-7d267.jpg https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L520xH390/520px-Yekati7ea8-6dab3.jpg

      ►https://seenthis.net/messages/671162
      #mémoire #photographie #histoire #commémoration #fascisme #Italie #colonialisme #massacre #maréchal_Graziani #Abraha_Deboch #massacre_de_Graziani #Ethiopie #Moges_Asgedom #Yekatit_12

      –---

      Italy and the Addis Ababa massacre
      https://seenthis.net/messages/616983

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      I campi fascisti

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH404/BKmNzvepng-11261-3cf12.png

      https://seenthis.net/messages/663910
      #fascisme #Italie_fasciste
      #histoire #fascisme #Italie #camps #camps_De_concentration #Slovénie #Croatie #Erythrée #Ethiopie #Libye #juifs #WWII #deuxième_guerre_mondiale #seconde_guerre_mondiale #cartographie #localisation

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      #Colonies_fascistes

      https://seenthis.net/messages/625854

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      Storie di sgomberi e colonialismo in #piazza_Indipendenza a Roma

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH424/139071-mdjpge417-d602e.jpg

      https://seenthis.net/messages/624025#message626135
      #Rome

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      Color Relief Map of Abyssinia and War Zone

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L481xH700/V1rQ8nlpng-dd757-bb94d.png

      https://seenthis.net/messages/865047
      #Abyssinie #cartographie_historique

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      #LIBYE • Ah, la belle époque des colonies !
      https://seenthis.net/messages/39818

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      La guérilla odonymique gagne une bataille : une nouvelle station du métro romain sera dédiée à #Giorgio_Marincola, partisan italo-somalien, et non à un lieu d’oppression coloniale

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L297xH500/Giorgio-Mari0cd2-b223b.jpg https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH363/Via-Georges-f2d9-43fd4.jpg

      ►https://seenthis.net/messages/871903

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      #Roma_negata. Percorsi postcoloniali nella città

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH405/1842-6-Roma-ba5d-f0af1.jpg

      ►https://seenthis.net/messages/867993

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 18/08/2020

      #Nadezhda_De_Santis, esclave enterrée dans le cimetière de #Florence :

      Nadezhda De Santis, a black Nubian slave brought to Florence at fourteen from #Jean-François_Champollion ’s 1827 expedition to Egypt and Nubia, while the French Royalist exile Félicie de Fauveau sculpted two tombs here

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L450xH600/450px-Cimiteb67e-433e7.jpg

      ►https://seenthis.net/messages/872094

      #esclavage

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 21/08/2020

      Citation du livre La frontiera de #Alessandro_Leogrande :

      “Libia, Eritrea, Somalia. I ragazzi dell’Eritrean Solidarity Movement for National Salvation lo chiamano il ‘triangolo italiano’. Il ‘triangolo italiano’, mi ripetono mentre passeggiamo lungo il corso principale, schivando capannelli di uomini e cani sonnolenti, ha a che fare con la nostra storia rimossa, con ciò che è stato edificato dopo quella rimozione e con gli enormi buchi neri che oggi si sono creati in questi paesi”

      (Leogrande, 2017 : 163 : ►https://www.lafeltrinelli.it/libri/alessandro-leogrande/frontiera/9788807889714)

      #triangle_italien

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 21/08/2020

      #presse_fasciste italienne en #Erythrée
      https://seenthis.net/messages/872656

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 6/01/2021

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L544xH681/mLms2Agpng-bb1ca-d00fd.png

      ►https://seenthis.net/messages/894676

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 10/01/2021

      Le «#navi_bianche», quando i profughi dall’Africa erano italiani
      ▻https://seenthis.net/messages/895427

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 24/01/2021

      Verso un Ente di Decolonizzazione
      ►https://seenthis.net/messages/898108

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 7/02/2021

      Le #livre de #Francesca_Melandri, « #sangue_giusto » (traduit en français par « Tous, sauf moi » :

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L285xH424/4332210-9788299d-8479b.png https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L195xH285/product_9782d3ac-6505d.jpg

      ►https://seenthis.net/messages/904517

      Le livre Sangue giusto a été traduit en français avec le titre « Tous, sauf moi »

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L195xH285/product_9782d3ac-6505d.jpg

      #roman

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 7/02/2021

      L’oublieuse mémoire coloniale italienne
      ►https://seenthis.net/messages/900660

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 21/02/2021

      Il colore del nome. Storia della mia famiglia. Cent’anni di razzismo coloniale e identità negate

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L364xH568/titIlcolored1289-24dc6.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/902954

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 27/02/2021

      Lo sfascio dell’impero. Gli italiani in Etiopia 1936-1941

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L467xH700/9788858139116500-38b5d.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/903989

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 27/02/2021

      Il curricolo «razziale». La costruzione dell’alterità di «razza» e coloniale nella scuola italiana (1860-1950)

      http://eum.unimc.it/483/il-curricolo-razziale.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/903991

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 3/03/2021
      @solitudemaisdishuits

      @solitudemaisdishuits : le texte original republié sur le site « Histoire coloniale » a déjà été signalé ici et dans cette même métaliste :
      ►https://seenthis.net/messages/900660
      (je vais donc effacer ton signalement ci-dessus afin de ne pas avoir des doublons sur la métaliste)

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 14/03/2021

      Eritrea, la ferita del colonialismo e quei figli dimenticati dall’Italia
      ▻https://seenthis.net/messages/906361

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 31/05/2021

      Il colonialismo italiano: la guerra d’Etiopia
      ▻https://seenthis.net/messages/917720
      #ressources_bibliographiques #guerre_d'Ethiopie

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 28/06/2021

      Decolonizzare la città. Dialoghi Visuali a Padova -
      Decolonizing the city. Visual Dialogues in Padova

      ▻https://seenthis.net/messages/920498

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 29/08/2021

      #Piazza_Giacomo_Matteotti, à #Marino, la #Fontana_dei_quattro_mori

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L450xH600/450px-Fontan7848-2b690.jpg

      dans le livre de Igiaba Scego, « La linea del colore » :
      ►https://seenthis.net/messages/927703

      –—

      voir aussi mon mini-texte d’accompagnement au passage du livre sur la fontaine :

      La fontaine aux quatre Maures : La pierre et les larmes
      ►https://neotopo.hypotheses.org/3757

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 8/09/2021

      Le travail de recherche de #Emilio_Distretti sur l’#Italie_coloniale :
      ▻https://seenthis.net/messages/929003

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 9/09/2021

      Le #blog #Italia_coloniale (qui n’a pas l’air de faire de l’histoire critique...), j’ai signalé car il y a pas d’info sur la période coloniale et l’histoire militaire :
      L’ITALIA COLONIALE. Attualità e storie dimenticate dalle ex Colonie italiane
      ▻https://seenthis.net/messages/929144

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 13/09/2021

      Bologna: La #guerriglia_odonomastica in #Cirenaica

      ▻https://seenthis.net/messages/929547

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 21/11/2021

      Un #harem a Roma

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L477xH700/Cesare_Biseo83d3-07b5c.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/937300
      #genre #femmes

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 23/12/2021

      Via cardinal Massaia, Rome et Mogadiscio

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L280xH397/280px-Guglie8ad6-c7b6e.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/940934

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 24/12/2021

      Colonialisme italien et fascisme :

      « Spesso si crede, erroneamente, che il colonialismo sia stato solo opera del Fascismo, quando invece ha caratterizzato da subito la politica del Regno d’Italia. Il suo primo atto, quasi a ridosso dell’#Unità_d’Italia, è stato l’acquisto, nel 1869, della #Baia_di_Assab da parte della società #Rubattino »

      ▻https://seenthis.net/messages/941014

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 22/02/2022

      Etiopia, i conti col passato: la strage di Addis Abeba del 1937

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L467xH700/9788858139631ce3-a00a0.jpg

      ►https://seenthis.net/messages/950246

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 22/02/2022

      Storia. Colonialismo italiano, superare il mito della «brava gente»
      –-> compte-rendu du livre «Noi però gli abbiamo fatto le strade»:

      https://img.illibraio.it/images/9788833937021_92_270_0_75.jpg

      –-> et mention de la polémique autour de la #statue en l’honneur de #Vittorio_Bottego a Parme:
      https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b9/Vittorio_bottego.jpg/170px-Vittorio_bottego.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/950251

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 18/03/2022

      Difficult Heritage
      ▻https://seenthis.net/messages/953557
      #Borgo_Rizza #Sicile

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 24/03/2022

      Gianluca e Massimiliano De Serio - «#Stanze» (#film, #videoinstallazione)

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L300xH168/Stanze-300x18672-66c72.png

      ▻https://seenthis.net/messages/954319
      #Turin #caserma_la_marmora

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 28/03/2022

      COLONIALISMO. In Libia la strategia italiana della “terra bruciata”
      ▻https://seenthis.net/messages/954718

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 18/04/2022

      Rapid Response: Decolonizing Italian Cities
      ▻https://seenthis.net/messages/957266

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 18/04/2022

      Decolonize your eyes, #Padova.. Pratiche visuali di decolonizzazione della città
      ▻https://seenthis.net/messages/957275

      #Padoue

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 18/04/2022

      Postcolonial Italy. Mapping Colonial Heritage

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH674/tghVOygpng-77df9-c9402.png

      ►https://seenthis.net/messages/957297
      #cartographie #visualisation

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 19/04/2022

      L’architecte #Mariano_Pittana:

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L552xH700/moderna-2664920f-de275.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/957411

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 21/04/2022

      Una mappa per ricordare i crimini del colonialismo italiano

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH288/ibxe1etpng-664dd-ee35a.png

      ►https://seenthis.net/messages/957727

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      CDB_77 @cdb_77 21/04/2022

      #Palermo : An Urban Walk Against Colonialism by Wu Ming 2 (2018)
      ▻https://seenthis.net/messages/957731

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      CDB_77 @cdb_77 3/09/2022

      Roma, la fermata della metro C #Amba_Aradam cambia nome: approvata l’intitolazione al partigiano #Marincola. Il vox tra i cittadini
      ►https://seenthis.net/messages/871345

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      CDB_77 @cdb_77 3/09/2022

      #Banane_gialle

      «La bruna venditrice di banane mogadisciane, mogadisciane. Ascolta quel ragazzo e si compiace. Perché le piace, perché le piace. Potesse dir loro qualcosa, in quella lingua estrosa. Direbbe marinaio d’oltremare ti voglio amare, ti voglio amare.»

      ▻https://www.youtube.com/watch?v=BCAukt2chp4

      #chanson #musique #Giuseppe_Anepeta #Enzo_Bonagura

      signalée dans le livre de Igiaba Scego e Rino Bianchi, Roma negata

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      CDB_77 @cdb_77 3/09/2022

      Une vidéo sur le #cinema_Impero :

      ►https://www.youtube.com/watch?v=W4ghdRs6kxY


      voir :
      ▻https://seenthis.net/messages/971834#message971835

      signalé dans le livre de Igiaba Scego e Rino Bianchi, Roma negata

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      CDB_77 @cdb_77 4/09/2022

      Memorie Coloniali. Returning and Sharing Memories

      https://i.imgur.com/X4QFNdV.png

      ▻http://www.memoriecoloniali.org

      #photographie #fonds #archive #base_de_données

      signalé par @olivier_aubert :
      ▻https://seenthis.net/messages/971834#message971845

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      CDB_77 @cdb_77 4/09/2022

      Architettura italiana in Eritrea

      http://www.editricelarosa.it/larosa/cover/fc06.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/971904
      #architecture #urbanisme

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      CDB_77 @cdb_77 4/09/2022

      Asmara. Africa’s Secret Modernist City

      https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/51lQz4yLMOL.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/971904#message971906

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      CDB_77 @cdb_77 4/09/2022

      Il latte è buono (roman, 2005)

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L400xH600/il-latte-e-bedde-57637.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/971936

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      CDB_77 @cdb_77 6/09/2022

      L’obelisco di Axum tra oblio e risemantizzazione

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L484xH700/AUcWGNLpng-77d82-5567b.png

      ►https://seenthis.net/messages/972185

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      CDB_77 @cdb_77 6/09/2022

      #Colonia_per_maschi. Italiani in Africa Orientale: una storia di genere

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L463xH700/Scan_0006-1j0a48-fa257.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/972190

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      L’émigration italienne en #Afrique_orientale
      ▻https://seenthis.net/messages/972276

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      CDB_77 @cdb_77 7/09/2022

      “Ti saluto, vado in Abissinia”. Parma e Africa Orientale tra colonialismo e post-colonialismo. Archivio, didattica e ricerca storica
      ▻https://seenthis.net/messages/972278

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      CDB_77 @cdb_77 7/09/2022

      ALDO BARATTI : “FOTO-RIFLESSIONI” ED ESTETISMI DALL’AFRICA ORIENTALE

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH437/Fig-3jpg-a4ba4ba-9d340.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/972282
      #Aldo_Baratti #photographie

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      CDB_77 @cdb_77 9/09/2022

      L’empire des cinq ans
      ▻https://seenthis.net/messages/972487

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      CDB_77 @cdb_77 9/09/2022

      Des colonies à l’Empire fasciste. La conquête de l’Afrique racontée aux enfants italiens

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L281xH425/img-2jpg-9579578-cf400.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/972489

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      CDB_77 @cdb_77 9/09/2022

      Des oubliés de l’histoire : les « #ensablés » en Ethiopie
      ▻https://seenthis.net/messages/972491
      #insabbiati

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      CDB_77 @cdb_77 9/09/2022

      La #ville_coloniale italienne entre mémoires, représentations et histoire
      ▻https://seenthis.net/messages/972493
      #urbanisme_colonial #Rubattino

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      CDB_77 @cdb_77 9/09/2022

      Violence coloniale, violence de guerre, violence totalitaire
      ▻https://seenthis.net/messages/972496
      #violence #violence_coloniale #guerre #violence_totalitaire #Ethiopie #fascisme #domination #arbitraire #exception_permanente

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      CDB_77 @cdb_77 18/09/2022

      Village’s Tribute Reignites a Debate About Italy’s Fascist Past

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L496xH378/PpIPHiwpng-ffef6-8082c.png

      ▻https://seenthis.net/messages/973450
      #Affile

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      CDB_77 @cdb_77 18/09/2022

      Un leone, le stragi, la censura e uno schifezzario
      ▻https://seenthis.net/messages/973457

      et le film:
      Le Lion du désert

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L220xH293/220px-L0001_0f7f-2b4ff.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/973457#message973460
      #Omar_Al_Mukhtar #Omar_al-Mokhtar #leone_del_deserto

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      CDB_77 @cdb_77 18/09/2022

      #film et #livre « #Tempo_di_uccidere »

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L240xH376/cover__id942aa6c-4eccb.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/973489

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      CDB_77 @cdb_77 19/09/2022

      Ethiopie, la légende #Luciano_Vassalo n’est plus

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L500xH626/vassallofotof8aa-4aaad.jpg https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L493xH700/stelladafric55d0-1131b.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/973538

      #Luciano_Vassallo

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      CDB_77 @cdb_77 6/10/2022

      Mediterraneo nero. Archivio, memorie, corpi

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L201xH300/801-696-largedb4-51a77.jpg

      The Horn of Africa Diasporas in Italy

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L356xH500/B08LPJ7NNT017355-cd3dc.jpg

      Libia 1911-1912. Immaginari coloniali e italianità

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L364xH513/titLibia1911622f-e3d31.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/975474

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      CDB_77 @cdb_77 24/09/2023

      Perché è importante ricordare la storia di #Giorgio_Marincola, partigiano italo–somalo

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH416/ZwBNBXKjuCArf9f3-b01e6.png

      ▻https://seenthis.net/messages/1018241

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      CDB_77 @cdb_77 24/09/2023

      Partigiani d’oltremare. Dal Corno d’Africa alla Resistenza italiana

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L300xH421/Partigiani-d94a6-2df9b.jpg

      ►https://seenthis.net/messages/1018245
      #Monte_San_Vicino #Banda_Mario

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      CDB_77 @cdb_77 4/12/2023

      “I carnefici del duce”

      https://www.patriaindipendente.it/wp-content/uploads/2023/11/719zB7euaL._AC_UF10001000_QL80_-1.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/1030108

      #Eric_Gobetti

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      CDB_77 @cdb_77 15/02/2024

      #Roma_coloniale

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH600/roma-colonia9b03-cf93a.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/1041837

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      CDB_77 @cdb_77 20/02/2024

      Operazione Pirite a Milano

      Riprende l’operazione pirite a Milano. Strada per strada, zona per zona, le “medaglie d’oro” non smettono di saltare all’occhio per il loro arrogante luccichìo. Non sono patrioti, definizione per lo più legata al periodo risorgimentale; non sono partigiani, per quel poco che Milano ha celebrato nella toponomastica, nascosti ogni tanto dalle professioni che hanno svolto deposte le armi, prefetto, nel caso di via Ettore Troilo, sindacalista, nel caso di via Teresa Noce. Sono in gran parte, se non tutti, appartenenti al Regio Esercito e i gravi crimini di cui si sono macchiati sono nascosti ora da quella definizione che ne esalta le gesta, così come la loro divisa ne celò i crimini quando furono vivi; non medaglie d’oro ma di pirite e ne siamo cincondat3.

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L525xH700/img_5212jpg-a9b8-3522e.jpg

      ►https://seenthis.net/messages/1042572
      #operazione_pirite

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      CDB_77 @cdb_77 7/03/2024

      La memoria rimossa. «Il Massacro di Addis Abeba»

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L494xH700/img7-1444x2093e8-a058f.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/1044835

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      CDB_77 @cdb_77 21/05/2024

      La memoria rimossa del massacro di #Debre_Libanos e dell’età coloniale italiana

      https://i0.wp.com/altreconomia.it/app/uploads/2024/05/16267556266_637512088a_k.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/1054609

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      CDB_77 @cdb_77 21/05/2024

      Perché serve mappare i “segni” del fascismo presenti nelle nostre città
      ▻https://seenthis.net/messages/1054614

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      CDB_77 @cdb_77 21/05/2024

      Le invisibili

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L455xH700/i__id11159_m34aa-7cf6f.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/1054616
      #roman #Elena_Rausa

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      CDB_77 @cdb_77 21/05/2024

      Storia del colonialismo italiano. Politica, cultura e memoria dall’età liberale ai nostri giorni

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L434xH700/978882902381d9ca-43e8d.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/1054618

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      CDB_77 @cdb_77 21/05/2024

      I luoghi della memoria dell’Italia fascista

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH383/DhCbwGpjrXqA9adc-f2703.png

      ▻https://seenthis.net/messages/1054733

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      CDB_77 @cdb_77 29/05/2024

      #CONTRADE_RIBELLI – Short Movie
      ►https://www.youtube.com/watch?v=c_WE3QgZMlU


      ▻https://seenthis.net/messages/1055656

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      CDB_77 @cdb_77 29/05/2024

      Cronache dalla polvere

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L550xH350/zoyacoverjpg2672-0a9ab.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/1055693

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      CDB_77 @cdb_77 29/05/2024

      Plotone chimico. Cronache abissine di una generazione scomoda

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L468xH700/i__id8134_mwace8-3d80d.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/1055696

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      CDB_77 @cdb_77 29/05/2024

      Il massacro di Addis Abeba

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L460xH700/97888171018229d3-c868b.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/1055698

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      CDB_77 @cdb_77 31/05/2024

      “Resistenze in Cirenaica”, parcours et chantier toponymiques au cœur de Bologne

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH417/Carte-topony534f-2740c.png

      ▻https://seenthis.net/messages/1055968

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      CDB_77 @cdb_77 17/07/2024

      Il leone del deserto

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L396xH568/il-leone-del601d-fcaa7.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/1062303

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      CDB_77 @cdb_77 19/07/2024

      #Sight_Unseen
      ►https://vimeo.com/320820227


      ▻https://seenthis.net/messages/1062540
      #Omar_al-Mukhtar

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      CDB_77 @cdb_77 19/07/2024

      “Urban-Rural Modernization in Italian Colonial Libya: An Imperial Instrumentalization of the Built Environment”

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L500xH700/eFfL3KaLRFME99a4-d5c19.png

      ▻https://seenthis.net/messages/1062544

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      CDB_77 @cdb_77 15/08/2024

      Un site web créé par Felice Panzone, neveu de #Antonio_Panzone. Ce dernier a travaillé pour le Génie civile italien en #Libye dans les années 1930... Le neveu étant très fier de l’oeuvre à laquelle a participé son oncle, notamment la construction de la #route #Litoranea_Libica (#Balbia), il a créé un site web pour récolter les informations dessus... Un oncle qui n’est pas vraiment critique (euphémisme !) vis-à-vis des oeuvres de l’Italie coloniale, mais qui a le mérite d’avoir récolté dans un seul site web plein d’informations...

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH279/FXh1mGypPTHsed92-7aa4c.png

      ▻https://seenthis.net/messages/1066346

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      CDB_77 @cdb_77 4/09/2024

      Dalle Alpi all’Africa. La politica fascista per l’italianizzazione delle “nuove province” (1922-1943)

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L240xH331/cover__id5579122-34327.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/1068818

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      CDB_77 @cdb_77 15/09/2024

      Italiani, brava gente?

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L466xH700/i__id7987_mw18c1-a2290.jpg

      –-

      Traduction anglaise:
      As Cruel as Anyone Else

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L467xH700/del_boca_as_514e-6e13a.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/1071198

      #Angelo_del_Boca

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      CDB_77 @cdb_77 6/11/2024

      Le atrocità di Mussolini. I crimini di guerra rimossi dell’Italia fascista

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L450xH683/Le-atrocita-615c-96c33.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/1080709

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      CDB_77 @cdb_77 21/11/2024

      Gaddafi in Rome : Notes for a Film

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH355/1Et9GVzwuzQ7970f-0759e.png

      ▻https://seenthis.net/messages/1083527
      #Alessandra_Ferrini

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      CDB_77 @cdb_77 6/12/2024

      Andrea Di Michele. Il segno coloniale

      ▻https://seenthis.net/messages/1086356

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      CDB_77 @cdb_77 28/12/2024

      Deux oeuvres exposée au MEG de Genève (expo temporaire « Mémoires ») :
      Bombardement de l’hôpital de Dessié, Éthiopie

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH600/237jpg-f321cf321-5857c.jpg

      La victoire de la #bataille_d’Adoua en 1896
      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH600/034815-ajpg-0442-447a2.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/1090170#message1090179

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      CDB_77 @cdb_77 31/12/2024

      Il colonialismo degli italiani. Storia di un’ideologia

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L435xH700/978882901505893c-120f2.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/1090602

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      CDB_77 @cdb_77 20/04/2025

      But We Built Roads for Them. The Lies, Racism and Amnesia that Bury Italy’s Colonial Past

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      CDB_77 @cdb_77 21/04/2025

      Sulle tracce della Storia

      Attraverso azioni di guerriglia odonomastica, il collettivo bolognese Resistenze in Cirenaica accende i riflettori su una delle pagine più buie della Storia italiana: l’epoca coloniale.

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