• Il nuovo volto del #water_grabbing e la complicità della finanza

    Fondi pensione e società di private equity investono sulla produzione di colture di pregio, dai piccoli frutti alle mandorle, che necessitano abbondanti risorse idriche. Il ruolo del fondo emiratino #Adq che ha acquisito l’italiana #Unifrutti.

    Per osservare più da vicino il nuovo volto del water grabbing bisogna andare nella regione di Olmos, nel Nord del Perù, dove il Public sector pension investment board (Psp), uno dei maggiori gestori di fondi pensionistici canadesi (con un asset di circa 152 miliardi di dollari) ha acquistato nel 2022 un’azienda agricola di 500 ettari specializzata nella coltivazione di mirtilli. Un investimento finalizzato a sfruttare il boom della produzione di questi piccoli frutti, passata secondo le stime della Banca Mondiale dalle 30 tonnellate del 2010 alle oltre 180mila del 2020: quantità che hanno fatto del Paese latino-americano il secondo produttore mondiale dopo gli Stati Uniti.

    Nella regione di Olmos l’avvio di questa coltivazione intensiva è stato reso possibile grazie a un progetto idrico, costato al governo di Lima oltre 180 milioni di dollari, per deviare l’acqua dal fiume Huancabamba verso la costa e migliorare la produzione agricola locale. “Ma il progetto non ha ottenuto i risultati annunciati”, denuncia il report “Squeezing communities dry” pubblicato a metà settembre 2023 da Grain, una Ong che lavora per sostenere i piccoli agricoltori nella loro lotta per la difesa dei sistemi alimentari controllati dalle comunità e basati sulla biodiversità. Chi ha realmente beneficiato del progetto, infatti, sono state le grandi realtà agroindustriali. “Quasi tutta l’acqua convogliata dalle Ande va alle aziende di recente costituzione che producono avocado, mirtilli e altre colture che vengono vendute a prezzi elevati all’estero -continua Grain-. Il progetto, finanziato con fondi pubblici, ha avuto pochi benefici per la popolazione ma ha creato una fonte di profitti per le aziende che hanno accesso libero e gratuito all’acqua e i loro investitori”.

    I protagonisti di questa nuova forma di water grabbing sono fondi pensione, società di private equity e altri operatori finanziari che si stanno muovendo in modo sempre più aggressivo per garantirsi le abbondanti risorse idriche necessarie alla produzione di colture di pregio. A differenza del passato, però, non cercano più di acquisire enormi superfici di terre coltivabili.

    “L’accesso all’acqua è sempre stato un fattore cruciale -spiega ad Altreconomia Delvin Kuyek, ricercatore di Grain e autore dello studio-. Ma negli ultimi anni abbiamo osservato un nuovo modello: investimenti in colture come mirtilli, avocado o mandorle che richiedono meno terra rispetto al grano o alla soia, ma quantità molto maggiori di acqua. A guidare l’investimento, in questo caso, è proprio la possibilità di accedere ad abbondanti risorse idriche per mettere sul mercato prodotti che permettano di generare un ritorno economico importante”. Una forma di sfruttamento che Grain paragona all’estrazione di petrolio: si pompa acqua da fiumi o falde fino all’esaurimento, senza preoccuparsi degli impatti sull’ambiente o dei bisogni della popolazione locale. Gli operatori finanziari, infatti, non prevedono di sviluppare attività produttive sul lungo periodo ma puntano a ritorno sui loro investimenti entro 10-15 anni. Un’altra caratteristica di questi accordi, è che tendono a realizzarsi in località in cui l’acqua è già scarsa o in via di esaurimento.

    Negli ultimi anni il fondo pensionistico canadese ha acquistato direttamente o investito in società che gestiscono piantagioni di mandorle in California, di noci in Australia e California. Mentre in Spagna, attraverso la controllata Hortifruit, è diventato uno dei principali produttori di mirtilli nella regione di Huelva (nel Sud-Ovest del Paese) dove si concentra anche la quasi totalità della coltivazione di fragole spagnole, destinata per l’80% all’export.

    In Perù nel 2020 sono stati prodotte 180mila tonnellate di mirtilli. Numeri che fanno del Paese latinoamericano il secondo produttore mondiale dopo gli Stati Uniti. Nel 2010 erano solo 30

    Tutto questo sta avendo effetti devastanti sulle falde che alimentavano le zone umide della vicina riserva di Doñana, ricchissimo di biodiversità e patrimonio Unesco: un riconoscimento oggi messo a rischio proprio dall’eccessivo sfruttamento idrico. Lo studio “Thirty-four years of Landsat monitoring reveal long-term effects of groundwater abstractions on a World heritage site wetland” pubblicato ad aprile 2023 sulla rivista Science of the total environment, evidenzia come tra il 1985 e il 2018 il 59,2% della rete di stagni sia andata perduta a causa delle attività umane. “Il problema è collegato anche alla produzione di frutti rossi che ha iniziato a diffondersi a partire dagli anni Ottanta, grazie alla presenza di condizioni climatiche ottimali e a un suolo sabbioso”, spiega ad Altreconomia Felipe Fuentelsaz del Wwf Spagna. Ma la crescita del comparto ha portato a uno sfruttamento eccessivo delle falde, da cui viene prelevata troppa acqua rispetto al tempo che necessitano per rigenerarsi. L’organizzazione stima che nel corso degli anni siano stati scavati più di mille pozzi illegali: “L’80% dei produttori rispetta le norme per l’utilizzo delle risorse idriche, ma il restante 20%, che equivale a circa duemila ettari di terreno, pompa acqua senza averne diritto”, puntualizza Fuentelsaz.

    Questa nuova forma di water grabbing interessa diversi Paesi: dal Marocco (dove il settore agro-industriale pesa per l’85% sul consumo idrico nazionale) al Messico dove è attiva la società di gestione Renewable resources group. Secondo quanto ricostruito da Grain, nel 2018 ha acquisito centomila ettari di terreni agricoli in Messico, Stati Uniti, Cile e Argentina, nonché diritti idrici privati negli Stati Uniti, in Cile e in Australia, generando rendimenti annuali superiori al 20% per i suoi investitori, che comprendono fondi pensione, di private equity e compagnie di assicurazione.

    Tra le società indicate nel report di Grain figura anche Adq, il fondo sovrano degli Emirati Arabi Uniti, che negli ultimi anni ha effettuato importanti investimenti nel comparto agro-alimentare: attraverso la sua controllata Al Dahra ha acquistato terreni in Egitto, Sudan e Romania. Nel 2020 ha acquisito il 45% di Louis Dreyfus Company, una delle quattro principali aziende che controllano il mercato globale del commercio agricolo. E nel 2022 ha comprato la quota di maggioranza di Unifrutti group, società italiana specializzata nella produzione e nella commercializzazione di frutta fresca con oltre 14mila ettari di terreni tra Cile, Turchia, Filippine, Ecuador, Argentina, Sudafrica e Italia.

    Unifrutti group ha sede fiscale a Cipro, uno dei Paesi dell’Unione europea a fiscalità agevolata che garantiscono vantaggi alle società che vi hanno sede. Ma a sfruttare i benefici sono anche oligarchi russi colpiti dalle sanzioni dopo l’annessione russa della Crimea nel 2014 e inasprite a seguito dell’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022. A rivelarlo l’inchiesta “Cyprus confidential” pubblicata a novembre dal Consorzio internazionale di giornalisti investigativi (Icij)

    “Questi investimenti hanno un doppio obiettivo -spiega ad Altreconomia Christian Henderson, esperto di investimenti agricoli nel Golfo e docente presso l’Università di Leiden nei Paesi Bassi- da un lato, sono orientate a trarre profitto dal commercio internazionale e dalle materie prime. In secondo luogo, si preoccupano di garantire la sicurezza alimentare. Queste due logiche in qualche modo sono intrecciate tra loro, in modo da rendere la sicurezza alimentare redditizia per gli Emirati Arabi Uniti. C’è poi un altro elemento: penso che i Paesi del Golfo siano piuttosto preoccupati dal fatto di essere visti come ‘accaparratori’ di terra. In questo modo, invece, possono affermare di aver effettuato un semplice investimento sul mercato”.

    Fondata dall’imprenditore Guido De Nadai nel 1948 ad Asmara come compagnia di import/export di frutta e verdura, oggi Unifrutti group è una realtà globale “che produce in quattro diversi continenti e distribuisce in oltre 50 Paesi” si legge sul sito. Trecento tipologie di prodotti commercializzati, 14mila ettari di terreni (di proprietà o in gestione) e 12mila dipendenti sono solo alcuni numeri di una realtà che ha ancora la propria sede principale a Montecorsaro, in provincia di Macerata, dove si trova il domicilio fiscale di Unifrutti distribution spa. La società è controllata da Unifrutti international holdings limited, con sede fiscale a Cipro, Paese a fiscalità agevolata. Con l’ingresso di Adq come socio di maggioranza sono cambiati anche i vertici societari: il 13 novembre 2023, ha assunto l’incarico di amministratore delegato del gruppo Mohamed Elsarky che ha alle spalle una carriera ventennale come Ceo per società del calibro di Kellog’s Australia e Nuova Zelanda e Godiva chocolatier e come presidente di United biscuits del gruppo Danone. Mentre Gil Adotevi, chief executive officer per il settore “Food and agriculture” del fondo emiratino Adq, ricopre il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione: “Mentre il Gruppo si avvia verso un nuovo entusiasmante capitolo di crescita -ha dichiarato- siamo certi che la guida e la leadership di Mohamed porteranno l’azienda a realizzare i suoi ambiziosi piani”.

    Nel 2021 il gruppo ha commercializzato circa 620mila tonnellate di prodotti (in primo luogo banane, uva, mele, pere, limoni e arance) registrando un fatturato complessivo di 720 milioni di dollari (in crescita del 2% rispetto al 2020) e un margine operativo lordo di 78 milioni. Una performance estremamente positiva che “si è verificata nonostante le numerose sfide che hanno caratterizzato il perimetro operativo del gruppo a partire dalle condizioni climatiche avverse senza precedenti in Cile e in Italia”. Il Paese latino-americano -principale sito produttivo del gruppo, con oltre seimila ettari di terreno dove si producono mele, uva, pere e ciliegie- è stato infatti colpito per il quarto anno di fila da una gravissima siccità che alla fine del 2021 ha visto 19 milioni di persone vivere in aree caratterizzate da “grave scarsità d’acqua”. Come ricorda Grain nel report “Squeezing communities dry” tutte le regioni cilene specializzate nella produzione di frutta “stanno affrontando una crisi idrica aggravata dalla siccità causata dal cambiamento climatico”.

    https://altreconomia.it/il-nuovo-volto-del-water-grabbing-e-la-complicita-della-finanza
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  • « Depuis six décennies, l’#aménagement touristique de la #montagne est engagé dans une fuite en avant »

    L’attribution des #Jeux_olympiques d’hiver de 2030 à la #France risque de retarder encore l’engagement des communes touristiques de montagne dans la #transition_écologique, estime, dans une tribune au « Monde », le géographe #Rémy_Knafou.

    La France a eu des politiques touristiques pour la montagne ; elle n’en a plus depuis longtemps. Et la récente décision d’attribuer à la candidature française les Jeux olympiques d’hiver de 2030 ne va pas faciliter la transition juste que le réchauffement climatique, plus important qu’en plaine, appelle pourtant.

    Le #plan_neige des années 1960, sous la présidence du général de Gaulle, était une réponse à l’#exode_rural qui vidait la montagne de ses forces vives et au projet de retenir en France la clientèle des skieurs français qui fréquentait les pays alpins voisins. Il en résulta la création ex nihilo en haute altitude de nombreuses stations de sports d’hiver et l’aménagement de vastes #domaines_skiables, désormais parmi les plus étendus de la planète.

    Avalanches et glissements de terrain meurtriers couplés à une mévente immobilière incitèrent l’Etat à un infléchissement, qui s’exprima dans le #discours_de_Vallouise, prononcé par le président #Valéry_Giscard_d’Estaing, le 23 août 1977 : « Trop de #résidences_secondaires s’éparpillent au gré des ventes de #terres_agricoles. Trop de #stations_de_ski furent implantées sans tenir compte suffisamment des populations locales et des contraintes de l’#environnement. L’effort de l’Etat portera dorénavant sur un tourisme intégré à d’autres activités, accessible au plus grand nombre, respectueux des sites et des #paysages. »

    Des clientèles étrangères en majorité fortunées

    En 1985, l’Etat s’est doté d’une loi « montagne », qui entendait à la fois développer et protéger – ce que, de facto, la France faisait déjà depuis une vingtaine d’années avec la création, en 1963, du #parc_national_de_la_Vanoise : tout était interdit dans sa zone centrale quand (presque) tout était permis dans sa zone périphérique, où se développaient quelques-unes des plus importantes stations françaises de #sports_d’hiver.

    Mais force est de constater que cette loi « montagne », complétée en 2016 par la loi « montagne II », n’a pu ralentir la progression de l’#immobilier en altitude, de l’équipement en #remontées_mécaniques et en #neige_artificielle, tandis que, parallèlement, les espoirs de #démocratisation du ski disparaissaient d’un marché porté par la venue croissante de clientèles étrangères en large majorité fortunées.

    Ainsi, depuis six décennies, l’aménagement touristique de la montagne est engagé dans une #fuite_en_avant – que j’avais déjà analysée dans ma thèse, publiée en 1978, « Les stations intégrées de sports d’hiver des Alpes françaises » (Masson) –, la croissance immobilière appelant constamment l’extension des domaines skiables et ceux-ci nécessitant à leur tour la construction de nouveaux programmes résidentiels. C’est ainsi que la seule #Tarentaise en est arrivée à totaliser en altitude 427 500 lits touristiques, soit plus que de la population cumulée des deux agglomérations d’Annecy et de Chambéry !

    Un cercle vicieux défendu par les #lobbys du ski

    La montagne hivernale a produit une machine infernale, sorte de course-poursuite sans fin entre les lits et les remontées mécaniques. La nécessité, toujours pour alimenter le chiffre d’affaires des remontées mécaniques, de remplacer les lits « froids » – les passoires thermiques représentent près de la moitié du parc ! – construits dans les années 1960-1990 et progressivement sortis du marché nourrit aujourd’hui cette dynamique.

    L’actuelle croissance immobilière va donc à l’encontre de ce qu’il faudrait faire : elle poursuit l’#artificialisation_des_sols, attire une clientèle étrangère qui va accroître l’empreinte carbone des stations et repose sur une progression de l’#enneigement_artificiel – c’est en effet une attente des acquéreurs de logements à plus de 15 000 euros le mètre carré, qui souhaitent sécuriser la pratique du ski, quels que soient les aléas d’un enneigement sur le repli.

    On voit comment le système touristique de la montagne hivernale a enfanté un cercle vicieux défendu par les puissants lobbys du ski – dont la dernière victoire en date est la promesse de l’organisation des Jeux olympiques d’hiver en 2030.

    A la recherche d’un équilibre de développement

    La France a été préférée à la Suède et à la Suisse parce que le #Comité_international_olympique (#CIO) aurait prudemment opté pour le pays qui n’avait pas le projet de soumettre à référendum ou à votation sa candidature – on le sait, le CIO ne trouve plus de candidatures que dans les pays dictatoriaux ou dans les démocraties qui ne demandent pas leur avis aux populations afin d’éviter le refus des citoyens contribuables.

    Au lieu de célébrer cette victoire trop facile, les pouvoirs publics s’honoreraient à engager la montagne touristique dans une transition juste, d’autant que les conditions semblent malgré tout favorables. En effet, face au réchauffement climatique, la montagne a et aura un avenir touristique, avec ou sans neige, car on y trouvera, en été en particulier, des températures plus supportables qu’ailleurs.

    Les communes et stations qui continueront à vivre du ski devraient le faire à plusieurs conditions. Il leur faudrait tout d’abord considérer le niveau actuel de développement comme un état d’équilibre qui permet de bien vivre sans poursuivre la construction de nouveaux #logements, l’effort étant tourné vers la #rénovation de l’existant. De plus, elles ne devraient plus se lancer dans des projets d’aménagement accentuant la pression sur un milieu naturel déjà très exploité, et qui pourraient compromettre leur réorientation économique, celle-ci étant inévitable à moyen ou à long terme.

    Prendre l’avis de toutes les populations

    Lorsque de tels projets (nouvelles urbanisations, retenues d’eau pour les canons à neige, etc.) sont néanmoins retenus, les communes devraient réfléchir à la manière de prendre en compte non seulement les avis de ceux qui habitent ces lieux touristiques à l’année, mais aussi les avis de ceux qui font vivre ces lieux en les fréquentant : une petite minorité ne devrait plus décider seule du sort de ces lieux.

    Enfin, les communes devraient alimenter un #fonds_de_prévoyance – car les temps difficiles finiront par arriver, même pour les communes de haute altitude –, afin que la collectivité nationale ne soit pas amenée, in fine, à financer une reconversion qu’elles auront refusé de préparer. C’est à ce prix que l’attribution des Jeux olympiques d’hiver à la France, si elle est confirmée, ne se transformera pas en victoire à la Pyrrhus.

    https://www.lemonde.fr/idees/article/2023/12/30/depuis-six-decennies-l-amenagement-touristique-de-la-montagne-est-engage-dan
    #tourisme #aménagement_du_territoire #ski #loi_montagne #Vanoise #loi_montagne_II #lits_froids

  • Comment l’austérité paralyse l’université

    [Rentrée sous tension à la fac] Pour dénoncer leur manque de #reconnaissance, des enseignants démissionnent de leurs #tâches_administratives, alors que le projet de loi de finances 2024 risque d’aggraver les difficultés financières de l’université.

    Les présidents d’université l’ont mauvaise. La raison ? Le #projet_de_loi_de_finances (#PLF) 2024, qui n’est pas à la hauteur des besoins de leurs établissements. Déjà fortement impactées par la hausse des prix en général et des coûts de l’énergie en particulier, les universités vont en effet devoir financer pour 2023 et 2024 une partie de la hausse des #salaires décidée en juin par le ministre de la Fonction publique Stanislas Guérini. « Une très mauvaise nouvelle », a réagi France Universités dans un communiqué du 19 octobre :

    « Pour les universités, cela signifie qu’elles devront financer 120 millions d’euros [sur un coût total d’environ 400 millions d’euros, NDLR], soit par prélèvement sur leurs fonds de roulement, soit par réduction de leur campagne d’emplois. Cela équivaut à 1 500 #emplois de maîtres de conférences en moins, non ouverts au recrutement, dénonce l’association, qui fédère l’ensemble des présidents d’universités. Encore une fois, les universités font les frais de la #politique_budgétaire du gouvernement qui considère l’#enseignement_supérieur et la #recherche comme une variable d’ajustement et non comme un investissement en faveur de la jeunesse », ajoute le communiqué.

    La situation est, il est vrai, particulièrement difficile, avec de nombreuses universités au #budget_déficitaire ou en passe de le devenir. Et un gouvernement qui n’entend rien leur concéder.

    Chute de la dépense par étudiant

    Début septembre, #Emmanuel_Macron expliquait, dans un échange avec le Youtubeur Hugo Travers, qu’il n’y avait « pas de problème de moyens » dans l’enseignement supérieur public, dénonçant une forme de « #gâchis_collectif » puisque, à ses yeux, il y aurait « des formations qui ne diplôment pas depuis des années » et d’autres qui se maintiennent « simplement pour préserver des postes d’enseignants ».

    Dans la foulée, la ministre #Sylvie_Retailleau, exigeait de libérer leurs #fonds_de_roulement – cet « argent public qui dort » d’après elle – estimés à un milliard d’euros, et qui permettrait de financer une partie des mesures en faveur du pouvoir d’achat des #fonctionnaires décidées cet été. Seulement, arguent les chefs d’établissements, ces fonds sont destinés aux rénovations énergétiques des bâtiments ou aux équipements de laboratoires de recherches.

    Déjà peu élevée par rapport aux autres pays d’Europe, la #dépense_par_étudiant décroche en réalité nettement depuis 2010. À l’université, le nombre d’inscrits a augmenté de 25 %, et le budget d’à peine 10 %. Le nombre d’enseignants a, lui, baissé de 2 %.

    « Pour retrouver les #taux_d’encadrement de 2010, il faudrait créer 11 000 postes dans les universités », a calculé Julien Gossa, maître de conférences en sciences informatiques à l’université de Strasbourg et fin observateur des questions liées à l’enseignement supérieur.

    Dans le détail, ces chiffres masquent des #inégalités : tous les établissements ne sont pas dotés de la même manière. Difficile d’obtenir des données officielles à ce sujet, mais celles produites par Julien Gossa révèlent des écarts allant parfois du simple au double.

    A L’université de Créteil, qui a vu ses effectifs exploser ces dernières années et devrait atteindre un #déficit de 10 millions d’euros cette année, l’Etat débourse en moyenne 6 750 euros par étudiant. À Aix-Marseille, le montant s’élève à 10 000 euros. À la Sorbonne, celui-ci est de 13 000 euros, soit presque deux fois plus qu’à Nantes (7 540 euros). Et largement plus qu’à Nîmes (5 000 euros). « Ces grandes différences ne peuvent s’expliquer uniquement par des frais de structures », souligne Hervé Christofol, membre du bureau national du Snesup-FSU.

    La #concurrence s’est aggravée en 2007 avec la loi relative aux libertés et responsabilités des universités (#LRU). Réforme majeure du quinquennat de #Nicolas_Sarkozy, elle a transféré aux établissements universitaires la maîtrise de leurs budgets, et de leurs #ressources_humaines, qui revenait jusqu’ici à l’Etat.

    « On nous a vendu l’idée selon laquelle les universités seraient plus libres de faire leurs propres choix en s’adaptant à leur territoire. Mais en réalité, le gouvernement s’est tout simplement déresponsabilisé », tance Julien Gossa.

    Manque de profs titulaires

    Concrètement, pour fonctionner à moyens constants, les présidents d’universités sont contraints de mener des politiques d’austérité. Conséquences : les #recrutements d’#enseignants_titulaires sont gelés dans plusieurs universités, comme à Créteil, et celles et ceux en poste accumulent les #heures_supplémentaires.

    En 2022, le nombre d’ouvertures de postes de maîtres de conférences a augmenté de 16 %, mais cela ne suffit pas à rattraper la stagnation des dernières années. Le Snesup-FSU, syndicat majoritaire, avait d’ailleurs identifié la date du 26 janvier comme le « #jour_du_dépassement_universitaire », autrement dit le jour à compter duquel les titulaires ont épuisé les heures correspondant à leurs obligations de service pour l’année en cours.

    Au-delà, tous les enseignements sont assurés en heures supplémentaires, ou bien par le recrutement de #contractuels ou #vacataires – des #contrats_précaires qui interviennent de façon ponctuelle, sans que l’université ne soit leur activité principale. Les syndicats estiment qu’ils sont entre 100 000 et 130 000. Leur #rémunération : à peine 40 euros bruts de l’heure, contre environ 120 euros bruts pour un titulaire.

    Les problématiques de rémunération ont d’ailleurs créé la pagaille lors de la rentrée dans un certain nombre d’universités. À Paris-Est-Créteil, les étudiants de première année de la filière sciences et techniques des activités physiques et sportives (Staps) ont vu leur rentrée décalée de deux semaines. Puis les cours ont démarré, mais dans une situation pour le moins dantesque : pas préparés en amont, les groupes de TD ont été créés dans la panique par des agents administratifs déjà débordés… Sans tenir compte des options souhaitées par les étudiants.

    Une quinzaine d’enseignants ont en effet démissionné d’une partie de leurs responsabilités : ils continuent d’assurer leurs cours, mais refusent d’effectuer leurs tâches administratives ou pédagogiques non statutaires pour dénoncer ce qu’ils qualifient d’un « manque de reconnaissance » de l’État. À Rouen, ils sont 57 à en avoir fait de même. Même son de cloche à l’IUT Sciences de gestion de l’Université de Bordeaux, ou à celui de Chimie d’Aix-Marseille.

    « Cela impacte tout le monde, insiste Gabriel Evanno, représentant du bureau des élèves de Staps à Créteil. Pour l’instant, nous ne savons même pas si les partiels de cet hiver pourront avoir lieu puisqu’il n’y a plus de surveillants d’examens. Nous ne savons pas non plus qui sera en mesure de signer nos conventions de stages étant donné que les enseignants qui étaient en mesure de le faire n’y sont plus habilités depuis leurs démissions de ces tâches. »

    L’étudiant soutient, malgré tout, la protestation des enseignants.

    Mobilisations des « ESAS »

    Ces #démissions_massives sont le fruit d’une #mobilisation démarrée il y a un an à l’initiative du collectif 384 regroupant près de 2 000 enseignants au statut particulier, les #enseignants_du_secondaire_affectés_dans_le_supérieur (#ESAS) : des professeurs agrégés, d’autres certifiés, d’autres issus de lycées professionnels. Au nombre de 13 000, ces enseignants se trouvent majoritairement dans les instituts universitaires de technologie (IUT), les filières Staps ou les instituts nationaux supérieurs du professorat et de l’éducation (Inspé).

    Toutes et tous assurent 384 heures de cours par an, soit deux fois plus que les enseignants-chercheurs, sans compter le suivi des étudiants.

    Or, début 2022, un nouveau système de #primes pouvant atteindre d’ici 2027 6 400 euros par an a été mis en place, pour inciter à prendre en charge des tâches administratives et pédagogiques. Le problème, c’est qu’il a été réservé aux enseignants-chercheurs, alors même que les ESAS remplissent tout autant ce genre de missions.

    « En plus de nos heures de cours, nous assurons depuis longtemps des missions non statutaires, parfois délaissées par les enseignants-chercheurs : le suivi des stages, le recrutement des étudiants, ou encore l’élaboration des emplois du temps, énumère Nicolas Domergue, porte-parole du collectif et enseignant à l’IUT du Puy-en-Velay. Le tout pour la somme ridicule de 600 euros par an. On est surinvestis, et pourtant oubliés au moment des réformes. »

    Pour Guillaume Dietsch, enseignant en Staps de l’Université de Paris-Est-Créteil et « démissionnaire », cette exclusion des primes a été « la goutte d’eau de trop. Cette injustice a été perçue de façon symbolique comme un manque de reconnaissance plus large de notre travail. »

    Le Ministère de l’enseignement supérieur avait d’abord justifié cette différence de traitement par l’absence de mission de recherche des enseignants issus du second degré, avant de chercher un moyen de stopper la vague des démissions. Pour calmer la grogne, début septembre, le Ministère a débloqué 50 millions d’euros afin de revaloriser la prime des ESAS qui passera à 4 200 euros en 2027. Ce qui fait toujours 2 200 euros de moins que celle accordée aux enseignants-chercheurs.

    « Contrairement à ce que ce procédé laisse entendre, nous pensons que la formation des futurs actifs doit être reconnue au même niveau que la recherche », rétorque Nicolas Domergue.

    Au-delà de cette question de prime, se joue une autre bataille : celle de l’évolution de carrière. De par leur statut hybride, ces enseignants sont pris en étau entre deux ministères, celui de l’enseignement supérieur et de la recherche et celui de l’éducation nationale.

    « Notre carrière est quasiment à l’arrêt dès que l’on quitte le secondaire, regrette Céline Courvoisier, membre du collectif 384 et professeure agrégée de physique à l’IUT d’Aix-Marseille. Nous ne sommes plus évalués par le rectorat au motif que nous travaillons dans le supérieur. »

    Ces enseignants sont, de fait, exclus des primes dont peuvent bénéficier leurs collègues dans les collèges ou les lycées. Pour eux, c’est la double peine quand les effets de l’austérité budgétaire s’ajoutent à leur insuffisante reconnaissance salariale. Ainsi, depuis 2021, les IUT se font désormais en trois ans au lieu de deux auparavant.

    « Nous avons dû monter une troisième année à coûts constants alors que cela nécessite nécessairement des embauches, des salles… Comment est-ce possible ? », interroge Céline Courvoisier.

    Surtout, a-t-on envie de se demander, combien de temps cette situation va-t-elle pouvoir durer ?

    https://www.alternatives-economiques.fr/lausterite-paralyse-luniversite/00108494

    #austérité #université #ERS #France #facs #démission

  • « Le #système_de_retraite québécois est simple : chacun commence à travailler quand il veut et part à la #retraite quand il veut »
    https://www.lemonde.fr/idees/article/2023/04/03/le-systeme-de-retraite-quebecois-est-simple-chacun-commence-a-travailler-qua

    « Le système de retraite québécois est simple : chacun commence à travailler quand il veut et part à la retraite quand il veut »
    TRIBUNE
    François Lalonde

    Mathématicien

    Le mathématicien canadien François Lalonde compare, dans une tribune au « Monde », la réforme en cours des retraites en France au système québécois des retraites qui est fondé, selon lui, sur la justice, la liberté et la solidarité mondiale.Publié aujourd’hui à 05h00, modifié à 05h00 Temps deLecture 3 min.
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    Au moment où la réforme des retraites, voulue par Emmanuel Macron et adoptée sans vote par l’Assemblée nationale, reste au cœur de la contestation sociale en France, il est utile de la comparer au système des retraites au Québec.

    Les Québécois ont l’un des régimes fiscaux les plus redistributifs au monde – au-delà de 100 000 euros de salaire brut annuel, on paie 60 % de notre revenu en impôts et taxes ; en même temps, le régime des retraites est individuel et actuariel.

    D’abord les chartes des droits et libertés du Canada et du Québec interdisent toute discrimination sur l’âge. Cela signifie qu’à partir de 16 ans, âge légal du travail, chaque individu travaille aussi longtemps qu’il le veut, jusqu’à 55 ans ou 70 ans, voire davantage.

    Un calcul actuariel solide
    Les cotisations de l’employé et de l’employeur, à parts égales quel que soit le milieu de travail, aussi bien dans le secteur public que privé, sont investies dans l’économie nationale et internationale par un comité de retraite qui gère les fonds d’investissement. Leurs membres sont souvent élus par les employés.

    Le système de retraite québécois est simple : chacun commence à travailler quand il veut et part à la retraite quand il veut. Il n’y a aucune règle sur l’âge du départ, ou sur le nombre, minimal ou maximal, de trimestres travaillés.

    A chaque mois de travail, les cotisations employé-employeur sont versées dans le régime de retraite de l’employé, qui reçoit chaque année un rapport détaillé sur l’état de son régime de retraite, et sur la prestation qu’il touchera en fonction de l’âge choisi de son départ à la retraite, selon le calcul actuariel.

    Ce calcul actuariel est solide parce qu’il tient compte des évolutions démographiques et économiques. Les régimes de retraite sont par ailleurs soumis régulièrement à un audit du gouvernement pour qu’ils soient fiables à au moins 95 %, ce qui signifie que même dans le pire des scénarios, le régime pourra honorer 95 % de ses engagements et indexer les prestations à l’inflation.

    Ce qui est intéressant ici, c’est que le régime québécois abolit les inégalités de façon naturelle et systématique. La raison en est que plus tôt l’on cotise dans sa vie, plus les intérêts s’accumulent rapidement. En termes clairs, un jeune qui a fait des études courtes (manœuvre, infirmier, plombier, maçon, etc.) cotise sept à huit ans plus tôt que les ingénieurs, avocats, médecins, professeurs de collège ou d’université.

    Une ou deux années de confort
    Cela est vrai d’autant plus que dans les grandes écoles, un étudiant ne reçoit aucun salaire de l’Etat, seulement des bourses qui ne sont pas prises en compte dans le régime de retraite. Et comme ce sont les cotisations payées tôt dans la vie qui rapportent le plus à la retraite, les individus qui ont fait des études courtes ont une pension de retraite aussi élevée que ceux qui ont fait de longues études, et cela jusqu’à 55 ans. C’est seulement à partir d’un âge à la retraite de 55 ou 60 ans que les études longues produisent une retraite plus élevée.

    Les fonds des régimes de retraite à travers le monde sont les plus grands investisseurs sur les marchés. Ils ont aujourd’hui au Québec l’obligation d’investir « proprement » pour lutter contre les changements climatiques, les inégalités de toutes sortes (femmes-hommes, Nord-Sud, commerce équitable, etc.).

    L’avantage d’un régime public capitalisé est qu’il repose sur l’économie mondiale. Il est donc plus stable qu’un régime par répartition qui ne repose que sur l’économie nationale. Il est en outre un instrument de changement planétaire par l’action menée par ses gestionnaires, qui peuvent, par exemple, investir dans la microéconomie indienne communautaire ou dans les énergies vertes. Un régime capitalisé est littéralement une banque qui investit l’argent placé, alors que le régime par répartition est une caisse comptable qui débourse chaque année ce qu’elle reçoit.

    Alors que la France est l’un des pays au sein de l’Union européenne où l’on travaille le moins d’heures dans sa vie, les Françaises et les Français manifestent en masse pour préserver une ou deux années retraite supplémentaires ; il est remarquable de constater qu’au Québec, les citoyens manifestent surtout pour que les régimes de retraite n’investissent que dans les entreprises qui préservent la #planète et qui sont mondialement #équitables. Le contraste est saisissant.

    Et d’ailleurs, au Québec, les manifestations ou pétitions sont rares car il est plus sensé et utile d’exprimer son opinion en amont lors de l’élection des membres des comités de retraite, en fonction de leur philosophie de gestion des fonds.

    #François_Lalonde est professeur titulaire à l’Université de Montréal, chaire de recherche du #Canada en #mathématiques pures et #physique théorique 2001-2022.

    • C’est un peu ne rien connaitre de l’histoire de la french sécu quand même, pour se retrouver à faire l’apologie de la retraite comme capitalisation financiere dont on te reversera les dividendes.

      En france, on est en train de basculer et de perdre sur les deux tableaux : et financièrement (les cotisations capitalisées se retrouvent annulées par l’énormité du système des trimestres) et au niveau gestion solidaire, puisque la retraite était au départ gérée par les travailleur·es - et donc la sécurité sociale - et non par l’Etat.

      De plus je ne sais pas d’où il tient ceci

      Alors que la France est l’un des pays au sein de l’Union européenne où l’on travaille le moins d’heures dans sa vie

      mais il me semble que c’est faux et que contrairement à ce que l’on croit les français bossent plus que les britanniques.

    • Concernant le travail censé être effectué tout au long de la vie, la France est, là encore, dans la moyenne européenne. Selon les chiffres d’Eurostat, la durée attendue de travail en 2020 d’un habitant de l’UE était de 35,7 ans. La France est légèrement en dessous, avec 35,2 ans, mais elle se situe malgré tout dans le milieu de tableau. Le top trois est occupé par l’Islande (avec 44,9 ans de travail attendus), la Suisse (avec 42,5 ans) et la Suède (avec 42 ans). Dans le bas du classement, la Croatie et la Grèce comptent 32,8 années de travail attendues en moyenne et l’Italie 31,2.

      et j’ai choisi exprès le parisien … mais tu as aussi
      https://www.latribune.fr/actualites/economie/france/20130726trib000777738/les-francais-travaillent-plus-qu-on-ne-le-croit.html

      Et donc quand tu pars d’un prorata biaisé voire faux, avec un ton aussi hautain, on peut voir que les chiens de garde du pouvoir sont allés se chercher un clebs trudeau compatible macron.

    • Prétendre qu’un système est basé sur un principe égalitaire alors qu’on te dit que derrière ce sont des placements, garantis par l’état certes mais tout de même des produits financiers, ça fait quand même bien rire.

      Merci pour l’article que je voulais justement lire en entier, mais je me demande bien l’idée qui sous-tend ce papier : construire un contre-argumentaire a des gens comme Michael Zemmour ?

    • possible, mais comme ce mathématicien qui vit au Canada, n’a pas d’autres chroniques en ligne ni autres prises de positions difficile de le placer sur l’échiquier politique. On est aussi bien loin du modèle français, que Michael Zemmour maîtrise parfaitement, comme peu d’autres. Mais j’avoue ne pas comprendre l’âge minimal et le besoin de pénaliser ceux qui ont peu d’années avec côtisation (ce qui est courant quand on est allé à l’étranger ou que l’on a fait des études etc.).

    • « Le système de retraite québécois est en réalité bien peu protecteur », Simon Arambourou, Haut fonctionnaire, membre d’un corps de contrôle
      https://www.lemonde.fr/idees/article/2023/04/05/le-systeme-de-retraite-quebecois-est-en-realite-bien-peu-protecteur_6168347_

      Le haut fonctionnaire Simon Arambourou rappelle, dans une tribune au « Monde », que le système de retraite québécois se caractérise par un niveau très faible des pensions, ce qui entraîne un taux de #pauvreté des plus de 65 ans trois fois plus élevé qu’en France.

      Le système de retraite québécois est-il vraiment plus simple, plus juste et plus respectueux des libertés individuelles que le système français ? Il n’en est rien. Le système de retraite québécois est en réalité bien peu protecteur.

      Ainsi, la liberté de partir à la retraite à l’âge que l’on souhaite est toute théorique. On pourrait en effet objecter qu’un ouvrier du bâtiment ou une aide-soignante aux dos abîmés ou qui souffrent de troubles musculo-squelettiques sont peut-être moins libres de travailler jusqu’à 70 ans qu’un mathématicien…

      Un rapide coup d’œil sur le site du Régime de rentes du Québec nous apprend ensuite que l’affirmation selon laquelle il serait possible de partir à la retraite à 55 ans est fausse. En effet, il faut non seulement attendre au minimum 60 ans pour percevoir sa rente de retraite, mais celle-ci sera de plus fortement minorée, « l’âge normal de départ à la retraite » étant fixé à 65 ans.

      Un taux de pauvreté plus élevé

      Ce mécanisme de #décote n’est pas neutre puisque le montant mensuel maximal que peut toucher en 2023 un néoretraité de 60 ans s’élève à 836,20 dollars canadiens [environ 568 euros] contre 1 306,57 dollars canadiens [environ 887 euros] pour un néoretraité de 65 ans, soit une décote de plus de 36 %.
      Cette liberté est donc toute relative, le système québécois n’offrant pas plus de possibilités sur ce point que le système français, qui permet d’ailleurs de travailler dans le secteur privé jusqu’à 70 ans, voire au-delà.

      L’exemple précité met en outre en lumière un autre aspect du système québécois, à savoir la faiblesse des rentes perçues par les retraités, qui sont plafonnées à des niveaux extrêmement bas. Le montant de la rente mensuelle est en effet compris entre 25 % et 33 % de la moyenne des revenus cotisés, à condition d’atteindre 65 ans pour toucher sa retraite, car, dans le cas contraire, le mécanisme de décote s’appliquera.
      Pour illustrer cela, un salarié qui aurait perçu le salaire médian français de 1 850 euros net par mois, soit un salaire « superbrut » [ce qui correspond au salaire net + cotisations salariales + cotisations patronales] d’environ 3 200 euros par mois, tout au long de sa carrière et qui prendrait sa retraite à 65 ans (donc aurait probablement cotisé plus de 43 annuités) pourrait espérer percevoir avec les règles du système québécois, une pension comprise entre 803 euros et 1 060 euros, sachant que le minimum vieillesse s’élève en France à 961 euros… Cette faiblesse des pensions se traduit d’ailleurs par un taux de pauvreté des plus de 65 ans trois plus élevé au Québec qu’en France (10 % environ contre 3,4 % en 2016).

      Une économie mondiale soumise aux crises

      Au-delà de ces éléments factuels qui contredisent certains des arguments avancés par les défenseurs du système québécois, d’autres affirmations prêtent à sourire tant elles semblent éloignées de la réalité.

      Ainsi, avancer qu’un régime par capitalisation aurait l’avantage de reposer sur l’économie mondiale, au contraire d’un régime par répartition dont le caractère national constituerait un handicap, c’est oublier que cette économie mondiale peut être soumise à des crises régulières qu’un système national de protection sociale peut justement amortir.

      La crise de 2008 en a d’ailleurs fourni un exemple, le déficit du régime des retraites français n’étant en rien comparable aux pertes subies par les fonds de pension à la même époque (perte de 23 % de leurs investissements) . Plus récemment, au cours de l’été 2022, la Caisse des dépôts et placement du Québec (#fonds_de_pension) a alerté sur le niveau de ses pertes, consécutives aux « turbulences du marché ».
      Quant aux fonds de pension, Il n’est nullement question de remettre en cause leur influence sur l’économie mondiale, mais on peut supposer qu’elle va au-delà de l’investissement dans la microéconomie communautaire ou les énergies vertes…

      Les Français parmi les plus productifs

      Enfin, l’opposition d’une très large majorité des Françaises et des Français à l’allongement de l’âge de départ à la retraite n’est pas un caprice d’enfants gâtés qui travailleraient peu.
      Si l’on en reste à la seule approche quantitative, le #travail ne se réduit pas à un nombre d’heures, et les Français sont parmi les salariés les plus productifs.
      Surtout, si cette opposition à l’allongement de l’âge de départ à la retraite est aussi massive, c’est qu’elle soulève d’autres questions majeures telles que les conditions de travail, les inégalités durant la carrière, le niveau des salaires ou la question de la répartition des richesses. Autant de questions qui jouent peut-être dans l’opposition actuelle des Québécois, eux aussi, à un allongement de deux ans de l’âge de départ à la retraite !

  • La Suisse veut enfouir ses #déchets_atomiques pour des millénaires

    La Suisse produit de l’#énergie_nucléaire, et donc des #déchets_radioactifs ultratoxiques qu’il faut entreposer en sécurité pour des millénaires. Après 50 ans de recherches actives, le lieu où l’on enfouira ces déchets dangereux vient d’être déterminé. De nombreuses questions restent cependant ouvertes sur ce dépôt qui coûtera 20 milliards de francs.

    Dans la commune rurale de #Stadel, dans l’Unterland zurichois, non loin de la frontière allemande, la vie était plutôt paisible au cours des siècles derniers. Le paysage, modelé par les glaciers et bordé de collines boisées, possède un caractère agricole. Là où l’on ne cultive pas, on exploite essentiellement de riches gisements de gravier, eux aussi hérités des ères glaciaires passées.

    Aujourd’hui, Stadel se retrouve cependant au cœur d’un énorme #projet. C’est là, en effet, qu’on prévoit de construire l’accès à un gigantesque #dépôt_souterrain pour les déchets radioactifs. Voilà près de 50 ans que la #Société_coopérative_nationale_pour_l’entreposage_des_déchets_radioactifs (#Nagra : https://nagra.ch/fr/23383) recherchait un site d’#enfouissement définitif. En septembre 2022, elle a porté son choix sur Stadel et son sous-sol rocheux très stable. L’#argile à Opalinus qu’on y trouve offre la plus grande sécurité possible pour le confinement de matières radioactives, affirment les experts de la Nagra. Leur CEO, Matthias Braun, note qu’entre tous les sites examinés, Stadel est celui qui présente « les plus grandes marges de sécurité ». Ce qu’il entend par là, c’est que la #géologie parle en faveur de ce site, et non le fait que l’opposition politique y soit faible.

    Des dimensions temporelles inconcevables

    Il est prévu de creuser, à proximité de Stadel, des puits d’une profondeur allant jusqu’à 900 mètres. Ces puits formeront l’accès aux cavernes qui seront aménagées dans l’#argile_à_Opalinus pour abriter les déchets radioactifs. Pour ce projet, la Nagra s’appuie sur des dimensions temporelles inconcevables : d’après l’état actuel des connaissances, les déchets faiblement et moyennement radioactifs doivent être confinés en sécurité pendant 30 000 ans, et la Nagra prévoit environ 200 000 ans pour les déchets hautement radioactifs. Les « marges de sécurité » doivent donc permettre d’exclure, pour près d’un million d’années, que la matière radioactive remonte à la surface d’une manière ou d’une autre.

    « Fermeture du couvercle » dans environ 100 ans

    La recherche d’un site de dépôt définitif pour les déchets radioactifs produits en Suisse s’est avérée extrêmement ardue. Par endroits, des paysans furieux ont chassé les équipes de sondage de la Nagra avec leurs fourches, comme à Ollon (VD). Ailleurs, des communes et des cantons potentiellement visés ont voté contre le projet. En revanche, Stadel et le canton de Zurich n’ont guère de moyens de s’opposer au choix du site. Face aux vives résistances, les possibilités d’intervention des communes et des cantons en matière de dépôt définitif ont en effet été fortement limitées par la loi. Néanmoins, même à l’issue de cette longue recherche, nombre de points restent flous. Pour pouvoir construire son dépôt, la Nagra doit tout d’abord présenter une demande auprès de la Confédération. Cela pourrait se faire en 2024. Le choix définitif du site ne sera fait qu’une fois que les autorités fédérales auront conclu qu’un enfouissement sûr des déchets nucléaires est réellement possible à Stadel. Il est peu probable que cela arrive avant 2029. Ensuite, le peuple suisse pourrait aussi avoir à se prononcer. Ainsi, la construction du dépôt pourrait débuter, dans le meilleur des cas, en 2045. Ce n’est qu’en 2050 que les premiers conteneurs d’acier remplis de déchets radioactifs pourront donc y prendre place. Le « couvercle serait posé » en 2115, date du scellage du site.

    #Sémiotique_de_l’atome : parler à nos lointains descendants

    Jusque-là, la Nagra doit encore trouver une réponse à cette question : comment avertir les futures sociétés des dangers que recèlera le sous-sol de Stadel ? Il se peut fort bien, en effet, qu’un panneau d’avertissement conçu de nos jours ne soit plus compréhensible dans 10 000 ou 100 000 ans. Les mégalithes impressionnants érigés à Stonehenge, en Angleterre, illustrent cette difficulté : bien qu’ils n’aient que près de 4000 ans, leur raison d’être n’est plus déchiffrable. Les chercheurs travaillent par conséquent sur une « sémiotique de l’atome », une forme d’expression pour un futur lointain, sachant que dans 200 000 ans, les sociétés humaines telles qu’on les connaît aujourd’hui auront peut-être disparu, et que diverses périodes glaciaires pourraient avoir conduit les glaciers à remodeler à nouveau de fond en comble le paysage autour de Stadel.

    Une sortie du nucléaire décidée en 2011

    Comparées à toutes les protestations auxquelles fait face la Nagra, les réactions à son choix de site sont relativement tempérées. Même les fervents opposants à l’utilisation de l’énergie atomique – notamment les Verts et l’organisation Greenpeace – concèdent que la Suisse ne peut échapper à ses responsabilités et doit entreposer ses déchets radioactifs de la manière la plus sûre possible. L’une des raisons de cette attitude est le fait que le pays a d’ores et déjà arrêté sa sortie progressive du nucléaire. Peu après la catastrophe de Fukushima (2011), le Conseil fédéral a décidé d’interdire la construction de toute nouvelle centrale. Le démantèlement de celle de Mühleberg, mise en service en 1972, a d’ailleurs déjà commencé. Et les quatre réacteurs restants, ceux de Beznau I (1969), Beznau II (1972), Gösgen (1979) et Leibstadt (1984), fonctionnent encore, mais s’approchent toujours plus de la fin de leur durée d’exploitation. Dans ce contexte, nombreux sont ceux qui voient le dépôt de Stadler comme le point final à l’utilisation de l’énergie atomique en Suisse.

    https://www.youtube.com/watch?time_continue=3&v=I7VI4f59hgk&embeds_euri=https%3A%2F%2Fwww.swisscomm

    Et pourquoi pas tout de même de nouvelles centrales ?

    Toutefois, des politiciens issus des rangs du PLR et de l’UDC insistent pour un assouplissement de l’interdiction de construire de nouvelles centrales. Le site d’enfouissement définitif pèse sur ce nouveau débat : face aux coûts colossaux du projet – estimé à 20 milliards de francs – on se demande si l’électricité nucléaire, tout compte fait, est réellement bon marché. Les centrales nucléaires doivent en effet alimenter elles-mêmes le « #fonds_de_désaffection » qui financera la construction du site – et répercuter bon gré mal gré cette dépense sur le prix de l’électricité. L’argument selon lequel de nouvelles centrales pourraient réduire notre dépendance énergétique vis-à-vis de la Russie belligérante relève plutôt de la pensée à court terme, car les centrales nucléaires suisses actuelles fonctionnent en grande partie grâce à l’uranium importé de Russie.

    https://www.swisscommunity.org/fr/nouvelles-et-medias/revue-suisse/article/la-suisse-veut-enfouir-ses-dechets-atomiques-pour-des-millenaires

    Comment trouver un site pour un dépôt nucléaire ? (par la Nagra)
    https://www.youtube.com/watch?v=I7VI4f59hgk&t=3s

    #nucléaire #déchets_nucléaires #Suisse #enfouissement #radioactivité

  • La fièvre du lithium gagne le Portugal
    https://www.lemonde.fr/economie/article/2022/02/04/la-fievre-du-lithium-gagne-le-portugal_6112250_3234.html

    « Nous n’avons rien d’autre que cette nature et, en même temps, nous avons tout ce dont nous avons besoin, souffle cette agricultrice de 43 ans, qui élève, avec son mari, vingt-six vaches de la race autochtone barrosa, dont la viande est réputée dans tout le pays. Il n’y a pas de boutiques, pas de cinéma, mais ce paysage n’a pas de prix, de même que la qualité des produits de la terre et la pureté de l’eau des rivières. Avec 500 euros, nous vivons mieux que ceux qui, en ville, en gagnent 1 500. Mais si la mine vient, nous perdrons tout et nous devrons partir… »

    #paywall 😶

    • Sur le promontoire rocheux qui domine « sa » vallée, Aida Fernandes ouvre les bras en grand, comme pour embrasser les collines verdoyantes qui lui font face, où serpentent des chemins de campagne. Rien ne vient troubler le silence qui règne sur ce paysage idyllique de bocages. Pas même le bruit des vaches à longues cornes, que l’on croise, plus souvent que les hommes, sur les routes en lacet qui mènent à #Covas_do_Barroso, hameau de 180 âmes du nord du Portugal.

      « Nous n’avons rien d’autre que cette nature et, en même temps, nous avons tout ce dont nous avons besoin, souffle cette agricultrice de 43 ans, qui élève, avec son mari, vingt-six vaches de la race autochtone barrosa, dont la viande est réputée dans tout le pays. Il n’y a pas de boutiques, pas de cinéma, mais ce paysage n’a pas de prix, de même que la qualité des produits de la terre et la pureté de l’eau des rivières. Avec 500 euros, nous vivons mieux que ceux qui, en ville, en gagnent 1 500. Mais si la mine vient, nous perdrons tout et nous devrons partir... »

      Alors que la #Serbie a annoncé par surprise, le 20 janvier, qu’elle mettait un terme au projet d’exploitation de mines de lithium le long de la rivière #Jadar, dans l’ouest du pays, par l’entreprise anglo-australienne #Rio_Tinto, après des mois de manifestations massives, le Portugal est sur le point de faire l’inverse. Lisbonne pourrait débloquer dans les prochaines semaines le projet de la plus grande mine à ciel ouvert d’Europe de l’Ouest de ce minerai stratégique, utilisé dans la fabrication des batteries des voitures électriques, sur les terres peu habitées de la région de #Barroso, classée au #Patrimoine_agricole_mondial, à 150 kilomètres au nord-est de Porto.

      Six nouvelles zones

      La société #Savannah_Resources, implantée à Londres, travaille sur le projet depuis 2017. Elle a obtenu le permis d’exploration et déjà réalisé les prospections qui lui ont permis d’identifier des gisements de #spodumène, des #minéraux très riches en lithium, renfermant près de 287 000 tonnes du précieux #métal. De quoi produire les #batteries de 500 000 #véhicules_électriques par an pendant une dizaine d’années, grâce à un projet de #mine_à_ciel ouvert de 542 hectares, comprenant quatre cratères profonds et un immense terril.

      Il reste encore à cette société d’investissement britannique à rédiger la version définitive de l’étude de faisabilité, qui doit déterminer la #rentabilité du projet, le #coût de la production étant considérablement plus élevé que celui des bassins d’évaporation des saumures dont est extrait le lithium d’Amérique latine, où se trouvent les principales réserves mondiales. Et elle n’attend plus que l’avis des autorités portugaises sur l’étude d’#impact_environnemental. Les conclusions, imminentes, ont été repoussées après les élections législatives anticipées, qui ont eu lieu dimanche 30 janvier au Portugal.

      S’il n’y a pas de contretemps, #Savannah espère commencer à produire du lithium dans deux ans, et promet pour cela 110 millions d’euros d’investissement. Elle n’est pas la seule à avoir flairé le filon. Les réserves de lithium ont éveillé l’appétit de nombreuses compagnies nationales et internationales, en particulier australiennes, qui ont déposé des demandes de prospections, ces dernières années. Et ce mercredi 2 février, le ministère de l’environnement portugais a donné son accord pour que des prospections soient lancées dans six nouvelles zones du pays. Leurs droits seront attribués grâce à un appel d’offres international dans les deux prochains mois.

      Non seulement le gouvernement portugais du premier ministre socialiste, Antonio Costa, qui vient d’être reconduit au pouvoir avec une majorité absolue à l’Assemblée, est favorable à la production de lithium, considéré comme essentiel à la #transition_énergétique. Mais, assis sur des réserves confirmées de 60 millions de tonnes, les plus importantes de l’Union européenne, il souhaite qu’une #industrie_métallurgique de pointe se développe autour des mines. « Le pays a une grande opportunité économique et industrielle de se positionner sur la chaîne de valeur d’un élément crucial pour la #décarbonation », a encore déclaré, en décembre 2021, le ministre de l’environnement, Joao Pedro Matos Fernandes, qui espère qu’ « aucun gramme de lithium ne s’exportera .

      L’enjeu est prioritaire pour le Portugal. Et pour l’Union européenne, qui s’est fixé comme objectif d’atteindre 25 % de la production mondiale de batteries d’ici à 2030, contre 3 % en 2020, alors que le marché est actuellement dominé par la Chine. Et les #fonds_de_relance européens #post-Covid-19, qui, pour le Portugal, s’élèvent à 16,6 milliards d’euros, pourraient permettre de soutenir des projets innovants. C’est, en tout cas, ce qu’espère la compagnie d’énergie portugaise #Galp, qui, en décembre 2021, s’est unie au géant de la fabrication de batterie électrique suédois #Northvolt pour créer un joint-venture, baptisé #Aurora, pour la construction, d’ici à 2026, de « la plus importante usine de transformation du lithium d’Europe », à #Sines ou à #Matosinhos.

      Avec une capacité de production annuelle de 35 000 tonnes d’hydroxyde de lithium, cette usine de #raffinage pourrait produire 50 gigawattheures (GWh) de batteries : de quoi fournir 700 000 #voitures_électriques par an. Le projet, qui espère bénéficier des fonds de relance européens et aboutir en 2026, prévoit un investissement de 700 millions d’euros et la création de 1 500 #emplois directs et indirects. « C’est une occasion unique de repositionner l’Europe comme leader d’une industrie qui sera vitale pour réduire les émissions globales de CO2 », a souligné le président de Galp, Andy Brown, lors de la présentation. « Cette initiative vient compléter une stratégie globale basée sur des critères élevés de #durabilité, de #diversification des sources et de réductions de l’exposition des #risques_géopolitiques », a ajouté le cofondateur de #Northvolt, Paolo Cerruti. La proximité de mines serait un atout.

      Résistance

      D’autres projets de #raffinerie sont en cours de développement, comme celui de l’entreprise chimique portugaise #Bondalti, à #Estarreja, au sud de Porto, qui a annoncé en décembre 2021 s’être associée à la compagnie australienne #Reed_Advanced_Materials (#RAM). Mais, dans les régions convoitées, la #résistance s’organise et les élus se divisent sur la question. Le maire de la commune de #Boticas, à laquelle est rattachée Covas de Barroso, du Parti social-démocrate (PSD, centre droit), doute publiquement de sa capacité à créer de la richesse localement, et craint qu’elle ne détruise le #tourisme rural, la #gastronomie et l’#agriculture. Tandis qu’à 25 kilomètres de là, à #Montalegre, où la compagnie portugaise #Lusorecursos entend construire une mine à ciel ouvert sur une surface de 825 hectares avec une raffinerie, le maire socialiste, Orlando Alves, y est a priori favorable, à condition qu’elle obtienne la validation de son étude d’impact environnemental .

      « C’est une occasion de combattre le #dépeuplement, explique-t-il. La réalité actuelle du territoire, c’est que les gens émigrent ou s’en vont dans les grandes villes, que les jeunes partent pour faire leurs études et ne reviennent pas. Sans habitant, il n’y aura plus de #tourisme_rural ni d’agriculture... » Au gouvernement, on essaie aussi de rassurer en rappelant que le pays compte déjà vingt-six mines de #feldspath « semblables à celle du lithium » .

      « Près de 125 exploitations agricoles et la réserve de biosphère transfrontalière #Gerês-Xures se trouvent dans un rayon de 5 kilomètres autour du projet de #Montalegre. Et, ces derniers temps, des jeunes reviennent pour devenir apiculteurs ou produire des châtaignes... », rétorque Armando Pinto, 46 ans, professeur et coordinateur de la plate-forme #Montalegre_com_Vida (« Montalegre vivante »). Le 22 janvier, près de 200 personnes ont manifesté dans les rues de cette commune dominée par les ruines d’un château médiéval.

      Conscient de l’importance de rallier l’opinion publique, lors d’une conférence sur les « #mines_vertes » , organisée en mai 2021, le ministre Matos Fernandes a insisté sur l’importance « d’aligner les intérêts de l’#économie et de l’#industrie en général avec ceux des communautés locales », pour qu’elles perçoivent des « bénéfices mutuels . Pour y remédier, le directeur général de Savannah, #David_Archer, a assuré qu’il tâchera de recycler l’#eau utilisée sur place, qu’il investira près de 6 millions d’euros pour construire une #route de contournement du village, qu’il créera 200 #emplois_directs, ou qu’il versera des #fonds_de_compensation de 600 000 euros par an pour les communautés affectées par la mine. Sans parvenir à convaincre les habitants de Covas, dont le village est parsemé de graffitis clamant « #Nao_a_minas » (« non aux mines »).

      « Pas de #sulfure »

      « Il y a toujours des impacts, mais si le projet est bien bâti, en utilisant les dernières technologies pour le traitement et l’#exploitation_minière, elles peuvent être très acceptables, estime l’ingénieur Antonio Fiuza, professeur émérite à l’université de Porto. L’avantage est que les roches qui renferment le lithium sont des #pegmatites qui ne contiennent pas de sulfures, ce qui rend le risque de #contamination de l’eau très limité. » Selon ses calculs, si l’intégralité des réserves connues de lithium du Portugal est exploitée, elles pourraient permettre la construction de batteries pour 7,5 millions de véhicules électriques.

      « Pour nous, un projet si grand pour un si petit territoire, c’est inconcevable. Nous sommes tous des petits fermiers et il n’y a pas d’argent qui compense la destruction des montagnes », résume Aida Fernandes. Ses deux jeunes enfants sont scolarisés à Boticas, à une vingtaine de kilomètres de là. Il n’y a que quatre autres enfants à Covas do Barroso, un hameau sans école, ni médecin. « Il y a bien sûr des problèmes dans les villages de l’intérieur du pays, mais les mines ne peuvent pas être une solution, dit Nelson Gomes, porte-parole de la plate-forme Unis en défense de Covas do Barroso. On n’est pas des milliers ici et personne ne voudra travailler dans des mines. Des gens viendront d’ailleurs et nous, on devra partir. Quand les cours d’eau seront déviés et pollués, les terres agricoles détruites et que la mine fermera, douze ans plus tard, que se passera-t-il ? Ils veulent nous arracher un bras pour nous mettre une prothèse... »

      https://www.lemonde.fr/economie/article/2022/02/04/la-fievre-du-lithium-gagne-le-portugal_6112250_3234.html

      #lithium #Portugal #mines #extractivisme
      #green-washing #Europe

  • « L’industrie pharmaceutique est rodée à la fabrique de l’ignorance »
    https://www.limpertinentmedia.com/post/l-industrie-pharmaceutique-est-rod%C3%A9e-%C3%A0-la-fabrique-de-l

    Louis Fouché était médecin-anesthésiste réanimateur à l’#AP-HM de Marseille il y a encore quelques jours, jusqu’à ce que ses positions face aux décisions du gouvernement Macron lui coûtent son poste. Il a été parmi les premiers professionnels de la santé à dénoncer les incohérences de la stratégie sanitaire durant la #pandémie de #Coronavirus. Il est également porte-parole de Réinfo Covid https://reinfocovid.fr , un #collectif de chercheurs, d’universitaires, de médecins, de soignants, d’enseignants, d’entrepreneurs, d’artistes, de parents et de citoyens qui questionnent la politique sanitaire et cherchent à rouvrir l’espace de débat démocratique, mais pas que. Ce couteau suisse, réfugié dans le pays de l’horlogerie pour souffler un peu loin du tumulte français, a accepté de revenir sur cette période survoltée dans laquelle nous sommes tous plongés depuis près de deux ans. En nous fournissant sa grille de lecture et les solutions qu’il entrevoit pour le futur.

    Amèle Debey pour L’Impertinent : Alors, vous vous êtes fait virer ?
    Louis Fouché  : Les mots sont plus subtils que ça. Je suis en disponibilité de la fonction publique hospitalière. Je ne travaille plus officiellement pour l’assistance publique des hôpitaux de Marseille. Je suis en vacances sans solde si vous préférez. Ce n’est pas forcément définitif, mais c’est en attendant que la poussière retombe. C’est un choix volontaire... mais il y a beaucoup de pression.

    On vous a poussé vers la porte ?
    J’ai décidé de prendre un peu de recul et de me consacrer à mes enfants à temps plein. C’est la raison officielle de ma disponibilité.

    Qui dit raison officielle implique qu’il y ait une raison officieuse ?
    Il y a une différence entre la parole publique et la parole privée. La première est stratégique et ne cherche pas à régler ses comptes avec qui que ce soit. C’est celle que nous partageons ici. Ce qu’il faut c’est traverser le conflit et arriver à le résoudre. L’attiser, ou jeter de l’huile sur le feu n’a pas beaucoup d’intérêt, à part le buzz et l’audience. Mais je n’ai rien à vendre. Et ça n’est pas une voie stratégique vers la paix.

    Une plainte a également été déposée contre vous par l’Ordre des médecins ?
    En effet. On ne m’en a d’ailleurs pas encore précisé le motif, malgré une demande très officielle de ma part. Donc je ne sais pas. Les peines encourues peuvent être symboliques ou importantes. Puisque c’est de la justice ordinale, cela va jusqu’au retrait du droit d’exercice. J’ai le souvenir de quelqu’un qui a dit que l’ #azithromycine était peut-être utile et qui a pris trois ans d’interdiction d’exercer. Donc trois ans sans salaire, sans travail. Cela me paraît disproportionné. Le Covid soulève beaucoup trop de passions.

    Qu’il y ait une plainte, c’est très sain. Je souhaite que cela permette de rouvrir un espace de dialogue, de remettre en discussion des choses qui ne l’ont pas été jusqu’ici, notamment sur la politique sanitaire. Mais hélas, je crains que cette plainte soit plutôt le reflet d’un certain raidissement quant à la liberté de la parole médicale et scientifique.

    La loi a changé le 22 décembre 2020. La parole des médecins en France doit se conformer aux directives de l’ #OMS et de la Haute autorité de santé. Ce qui est complètement délirant. A la fin, il n’y a plus de discussion. Les médecins sont indépendants dans leur prescription, leur diagnostic et le lien qu’ils ont avec le patient. Ce n’est sûrement pas un ministre qui va décider ce qu’il faut faire. Encore moins l’OMS, depuis Genève ou je ne sais où, de manière univoque, concernant le soin.

    A quel moment vous êtes-vous dit que quelque chose clochait dans la gestion de cette crise ?
    Quasiment depuis le départ, car on n’a pas du tout appliqué le plan pandémie qui avait été écrit et qui impliquait des éléments de bons sens comme de tester et d’isoler les malades, de les traiter, surveiller leur évolution, prendre soin de manière pluridisciplinaire et y compris des #comorbidités. La grande bataille médiatique et gouvernementale contre l’ #hydroxychloroquine m’a étonné. On ne va pas se battre pour une molécule ? C’est une stratégie entière qui fait sens.

    En anglais, on appelle ça un « #bundle_of_care » : rassurer, informer, essayer de travailler sur les pathologies chroniques des gens, les surveiller à la maison, mettre en route une anticoagulation précoce si c’est utile – et dans cette maladie ça l’est – pour éviter les caillots sanguins qui vont amener plein de complications, une morbidité et une mortalité propres. Rien que le fait de mettre des anticoagulants quand c’est utile diminue le recours à l’hospitalisation, à la réanimation. Rien que ça, aurait dû être fait et ça a pris un certain temps.

    « On a laissé l’hôpital se surcharger »

    L’ #oxygénothérapie aussi est quelque chose qui sauve des vies et permet de gagner du temps. Juste mettre de l’oxygène dans le nez des gens en fait. C’est pareil : on sait le faire en médecine de ville, on n’est pas obligé de le faire en réanimation. Ça dépend de la dose, mais on peut le mettre en route à la maison, en ambulatoire. Idem pour la corticothérapie qui est utile au stade de l’orage cytokinique. Dans toutes les infections virales, il peut survenir une surinfection bactérienne. Le traitement est alors une antibiothérapie. Tout cela est du ressort de la médecine de ville.

    Au lieu de ça, s’est mise en place une tout autre façon de faire. On a négligé voir interdit la médecine de ville pour laisser l’hôpital se surcharger. Je ne vous parle même pas du gag à répétition des masques. N’importe qui de sain d’esprit doit voir que quelque chose cloche. Et tout le monde l’a vu. Mais certains sont rentrés dans une rationalité morbide. Par déni des conclusions à tirer, ils ont cherché à soutenir et justifier les choix politiques sidérants.

    Comment expliquez-vous que l’on ait pas fait tout ça ?
    Je n’ai pas d’explication. Beaucoup de choses ont été transparentes dès le départ. Une des pistes que je peux donner est que c’était une nouvelle maladie et qu’il fallait prendre le temps de la connaître.

    On a assez rapidement compris un certain nombre de choses dans cette pandémie. En réanimation par exemple, on a réalisé assez vite qu’il valait mieux laisser les malades avec de l’oxygène à plein pot dans le nez plutôt que de les intuber de manière systématique. Pourtant, c’est resté la recommandation pendant plusieurs semaines. Certains services prestigieux ont eu beaucoup de mal à accepter le feed-back du terrain. C’est un problème.

    Un des facteurs déclencheurs de mes prises de parole a probablement été le fait de masquer les #enfants à l’école. Pour moi, en tant que parent et pas vraiment en tant que soignant, il y avait comme une ligne rouge qui avait été franchie lorsqu’on a commencé à faire du mal aux enfants, sans aucune justification scientifique, ni médicale. Une vraie incompréhension. J’ai lancé un appel au secours qui disait entre les lignes : je ne comprends rien à ce qui se passe, ce n’est pas clair, il y a des choses complètement contradictoires, j’ai besoin d’aide. Je savais que, tout seul, je n’arriverai pas à faire le tour de cette histoire. Réinfo Covid, au départ, était un appel à l’aide à d’autres soignants d’autres médecins, des chercheurs, des universitaires puis rapidement à tous les corps de métier de la société, pour essayer de comprendre par la tête avec les études scientifiques, comprendre dans le cœur avec les émotions et avec les artistes et comprendre par les tripes avec les témoignages de terrain des citoyens sur ce qu’ils vivaient. Ça a été les trois premières dimensions de Réinfo Covid, pour essayer de comprendre quelque chose à cette crise.

    Ce qui m’a fait bouger également, c’est que soient complètement exclues de l’équation de cette crise les victimes collatérales de la politique sanitaire. C’est-à-dire les gens qui sont morts parce qu’ils avaient peur. Qui sont restés chez eux, qui n’ont pas fait soigner leurs cancers, leurs lymphomes leurs infarctus et qu’on s’est mis à voir arriver parfois avec six mois, neuf mois, un an de retard diagnostique et thérapeutique.

    Le fait qu’on n’en parle pas, qu’on reste focalisé sur le virus sans prendre en compte l’écosystème m’a choqué. Sans parler des conséquences pédagogiques, sociales, financières, et en santé mentale.

    Comment expliquez-vous qu’il n’y ait pas plus de médecins qui tiennent le même discours que vous ?
    C’est plutôt une bonne chose pour moi quand il y a de la biodiversité et j’apprends beaucoup des contradicteurs. Je suis complètement ok pour qu’il y ait du dissensus. Ça fait avancer. Ce qu’il faut c’est pouvoir parler librement. Or, aujourd’hui c’est impossible. Une pression insidieuse s’est mise en place. Si vous n’êtes pas d’accord avec la doxa dominante alors vous êtes « dangereux ». Mais je reçois d’innombrables messages de soutien de confrères.

    « Les études de médecine ne forment plus des individus critiques »
    Je vous assure que la #doxa tient beaucoup au #conformisme et à l’ #intimidation. Pour ceux qui ont un avis différent. Je le respecte infiniment. Mais parfois, c’est vraiment difficile de questionner ce que vous faites alors que vous êtes en train de le faire. Certains de mes collègues sont restés traumatisés par l’épisode de mars-avril. Je pense qu’il faut respecter ça. Mais en revanche, un retour d’expérience utile doit être fait de manière froide, en analysant les problématiques systémiques en jeu.

    Aujourd’hui, les études de médecine ne forment pas des individus critiques, libres, joyeux, bienveillants, ou empathiques, elles forment des gens dociles au protocole. Nous avons une médecine très protocolaire, conforme à un idéal industriel de création du savoir et du soin, qui fait que les agents de ce système sont prolétarisés. Comme Charlie Chaplin dans Les temps modernes . Il essaie de serrer les boulons, mais c’est la chaîne de montage qui va plus vite que lui et qui l’emporte. Les agents d’un système industrialisé perdent petit à petit leur savoir. Leur savoir-faire, leur savoir-être, leur savoir théoriser. C’est le cas des médecins, surtout ceux qui sont hyper-spécialisés.

    Beaucoup de jeunes médecins, de #fact_checkers , de #zététiciens, de no fake med, se sont même lancés à corps perdu dans l’ #inquisition. Ils veulent absolument défendre ce qui est raconté par le pouvoir. Avec un niveau d’agressivité et de violence proprement époustouflant. Ils se fient uniquement à une partie des études scientifiques qui les arrangent et négligent le reste. Ils sont perdus dans une sorte de religion fanatique scientiste.

    Par contre, vous avez toute une frange de vieux médecins qui, eux, ont réagi. Je suis très loin d’être le seul. A Réinfo Covid on est plus de 9000 soignants et il y a plein d’autres associations qui ont bougé. Vous ne voyez qu’un petit morceau de la réalité qui est mis en lumière par la scénarisation médiatique faite autour de cette crise, qui a systématiquement vaporisé les voix dissidentes.

    Est-ce que vous pensez que l’ #Evidence_Based_Medecine ( #EBM ) fait partie du problème ?
    Oui, effectivement. Il y a dix ans je suis allé à une conférence de sociologie du travail au Collège de France et un économiste de la santé était venu parler d’évaluation en santé, au nom de la Haute autorité de santé. Il a commencé son propos en disant : Nous (sous-entendu économistes de la santé) nous sommes là pour liquider le modèle artisanal de la médecine. Nous sommes là pour mettre en place un modèle industrialisé, évalué, rationalisé et rentable de production et de consommation de biens et de services de soins standardisés.

    Donc le mandat des tutelles de santé aujourd’hui n’est pas de faire du sur-mesure entre chaque patient et chaque soignant, c’est de faire un système industriel de production et de consommation de masse. Un marché, et rentable s’il vous plait. A partir du moment où vous avez dit ça, ça veut dire que les outils de création du savoir eux-mêmes vont répondre aussi à cet impératif.

    L’EBM est un outil industriel, rationalisé, évalué de production et de consommation du savoir médical standardisé. Mais comme tout processus industriel, il va toujours produire la même chose. A savoir une réponse sûrement très pertinente entre une chimio A et une chimio B dans un lymphome, mais incapable de fournir une réponse dans le cadre d’une épidémie. En sciences, ce sont toujours une minorité de gens, d’abord considérés comme des fous, puis comme des héros, qui sont parvenus à trouver des solutions différentes de ce qui semblait établi comme vérité.

    Il semble également qu’il soit devenu difficile de se fier aux publications scientifiques ?
    Kamran Abassi, éditeur en chef d’une prestigieuse revue, le British Medical Journal , a écrit un bel éditorial sur le sujet : Covid 19 : Politization, corruption, and suppression of science... https://www.bmj.com/content/371/bmj.m4425 Aujourd’hui, beaucoup de gens ne publient pas parce qu’ils veulent trouver de la science, mais parce que sinon ils meurent. Le fameux publish or perish . Sans s’en rendre compte, on ne publie pas tant pour ce qu’on va produire ou essayer de défricher de savoir, que pour faire toujours un peu plus de tout ce que vous avez déjà fait, dans le but de faire avancer sa carrière.

    « L’industrie pharmaceutique est rodée à la fabrique de l’ignorance »
    D’autre part, l’EBM est devenue d’une telle complexité techno-administrative que seules les très grosses structures, les #CHU par exemple, ou les consortiums pharmaceutiques restent seuls capables de produire des études. Mais eux-mêmes sont sujets à ce qu’on appelle des #conflits_d’intérêts. Ceux-ci, dans l’histoire du Covid, sont absolument phénoménaux. Ils se comptent à plusieurs milliards d’euros. Il suffit de prendre en compte le marché du vaccin, du traitement précoce, du traitement tardif du Covid long... Bref, l’outil a été totalement frelaté par tant de conflits d’intérêts.

    Le fait que l’industrie pharmaceutique passe son temps à injecter, dans la publication scientifique, des études bidons, frelatées et contradictoires n’est pas nouveau. Cela a été rapporté avec l’industrie du tabac, notamment. Celle-ci a réussi, pendant plus de 80 ans, à maintenir que le tabac n’était pas nocif, que même les femmes enceintes pouvaient fumer. Ça, c’est la fabrique de l’ignorance. Justement par l’EBM. C’est une pratique à laquelle l’ #industrie_pharmaceutique est aujourd’hui extrêmement rodée, grâce au doute qu’elle sait faire naître.

    Un autre moment épistémologique mérite d’être souligné dans cette crise : la toute puissance de la pseudo-modélisation mathématique à partir de l’interprétation algorithmique du #big_data. La majeure partie d’entre nous a vécu cette crise de manière virtuelle, selon des chiffres, des courbes. L’idée que le #datamining sur du big data serait mieux à même que vous et moi de dire la vérité est devenue la règle.

    « Ceux qui vont créer le savoir sont ceux qui seront capables de manipuler le big data »
    Pour être plus clair : #Waze (une application d’aide à la conduite, ndlr.) sait mieux que vous par où vous devez passer, parce que Waze est interconnecté à tous les téléphones portables partout. C’est pareil pour l’épidémie. Ce n’est pas le réel de votre quotidien qui vous a dit qu’elle était grave. C’est la propagande médiatique pseudoscientifique. Vous n’avez pas eu des charniers en centre-ville. Ce n’est juste pas vrai. Le gros de votre souffrance a été la conséquence de la politique sanitaire. Pas du réel de l’épidémie. Ceux qui vont créer le savoir aujourd’hui ne sont plus les médecins, ne sont plus les chercheurs, mais sont ceux capables de manipuler le big data avec du datamining algorithmique. #Microsoft , #Amazon , #Facebook , etc… Au bout du compte, vous donnez un pouvoir démesuré à des systèmes que vous ne maîtrisez pas.

    Est-ce qu’on pourrait résumer la polarisation par la confrontation médecin statisticien VS médecin clinicien ?
    Je pense que c’est un peu simpliste, parce qu’il y a des cliniciens non statisticiens qui ont une foi dogmatique dans la science. Et des statisticiens très soucieux de savoir ce que veulent dire leurs nombres « en vrai »… C’est toujours beaucoup plus complexe qu’une simple polarisation binaire. Ce n’est jamais noir ou blanc, il y a plein de gris. On fait ce qu’on peut pour se débattre dans la fange du réel. C’est triste que ça aboutisse au conflit.

    Je crois cependant qu’il y a effectivement une petite frange de gens – pas forcément médecins d’ailleurs – qui sont aujourd’hui scientistes. Ils croient en « la science » comme à une religion. Ce n’est pas sain, parce que tout l’objet de la science est justement de se départir du dogme, de la croyance. Il ne doit pas être question de foi là-dedans, mais d’essayer de cultiver le doute. Les scientistes n’ont aucun doute. Ils sont persuadés d’avoir raison, et adoptent une posture inquisitrice.

    Or, quand est-ce que la religion a eu besoin de créer l’ #Inquisition ? C’est lorsqu’elle était malmenée, mise en défaut, lorsqu’elle avait tellement triché, vendu des indulgences, lorsque sa construction même se dérobait sous ses pieds. L’inquisition se crée lorsque les choses tournent mal pour ceux qui tiennent le système de croyance.

    « On va vers une médecine qui va ressembler à du peer reviewing citoyen globalisé »
    Ce qui est en train d’apparaître, c’est que l’Evidence Based Medecine se dérobe sous nos pieds. Elle n’est pas capable de dire la vérité de ce que serait un traitement efficace dans le Covid. Il faut revenir à la clinique ; au lit du patient. D’ailleurs, il s’est passé quelque chose de très intéressant épistémologiquement pendant cette crise et qui avait déjà cours dans d’autres domaines : c’est la mutualisation de l’expérience empirique de terrain. Ce que je veux dire par là, c’est qu’Internet a permis de mettre en #réseau énormément d’expériences diverses, un foisonnement de possibles qui vous donnent une petite image du réel. Pour moi, il s’agit d’un changement majeur. Car on va vers une médecine qui va ressembler à du peer reviewing citoyen globalisé.

    Peut-être que ce sont les citoyens qui vont aller relire et critiquer les études. Il y a déjà des sites de pre-print qui se sont mis en place. L’IHU de Marseille a mis ses données en libre accès pour tout chercheur désireux de travailler. Vous aurez des revues entières qui vont se créer en montrant justement patte blanche sur leurs financements. Plus de place pour les grosses multinationales. Aujourd’hui, Big pharma et Big data tiennent en même temps l’édition scientifique. Il y a un vrai problème. La seule issue me semble de revenir au réel.

    Si tout le monde y va de son expertise, comme c’est d’ailleurs le cas à l’heure actuelle, comment sait-on ce qu’on doit croire ? Comment fait-on pour s’en sortir ? Les gens n’ont-ils pas besoin qu’on leur dise ce qu’ils doivent penser ?
    Soit vous le voyez comme ça, soit vous le regardez de l’autre côté : les gens ont besoin de reprendre en souveraineté, de décider en conscience et en responsabilité à qui ils font confiance. Comment ils se traitent, prennent en main leur vie et leur pathologie. Si l’humanité occidentale attend d’un sauveur extérieur, messianique, qu’il vienne lui apporter la démocratie, la vérité, la science, la santé, il arrive ce qui arrive aujourd’hui. Vous avez laissé dans les mains de #Nestlé le soin de vous nourrir ? Vous avez laissé dans les mains de #Pfizer et #Novartis le soin de vous soigner ? Bonne chance !

    Vous ne pensez pas que c’est un peu naïf ? Nos sociétés sont construites ainsi, l’avènement de la religion démontre à quel point les gens ont besoin qu’on leur indique où est le bien et où est le mal. Sont-ils vraiment prêts à décider pour eux-mêmes ?
    Moi j’aime bien les gens. J’ai l’impression que l’humain est plutôt quelque chose de rassurant et d’assez joyeux et gentil, qui est prompt à donner, à ouvrir son cœur. C’est mon expérience et non une vérité. Mon expérience de ce que je reçois chaque jour, en tant que soignant et en tant qu’humain. Qu’il y ait quelques gros salopards, j’en suis bien convaincu aussi, mais ils sont infiniment minoritaires.

    Est-ce que les gens sont prêts ? Eh bien c’est ce qu’on va voir ! Dans le cas contraire, ils deviennent du bétail. Parce que le #pass_sanitaire revient à cela : vous êtes le bétail d’Astrazeneca, de Pfizer et d’autres gens que vous ne connaissez même pas, à qui vous faites confiance malgré leurs mensonges, alors qu’ils ont été condamnés à combien de reprises pour falsification de données et publicité mensongère ? Pour avoir donné de l’argent aux décideurs afin de caser leurs produits ? On parle de condamnations à hauteur de plusieurs centaines de milliards d’euros ! Si, malgré cela, vous voulez leur faire confiance, c’est que vous n’avez pas envie de regarder le réel. Que vous n’êtes pas prêts.

    Mais la vérité est que vous avez tout pour savoir comment vous soigner contre le Covid. Vous avez suffisamment de témoignages de terrain et suffisamment de data. Il faut juste sortir de la Caverne de l’ignorance où les sophistes vous tiennent prisonniers.

    Si tout cela a un poids, pourquoi n’y a-t-il pas plus de gens dans les rues en France ? Pourquoi un million d’inscriptions à la vaccination après le discours de Macron ?
    J’ai plusieurs grilles de lecture. D’abord, je pense que la colère, et notamment la colère de rue, n’est pas le bon chemin. L’histoire a démontré qu’une manifestation dans la rue n’est intéressante que si elle est pré-insurrectionnelle. Ce n’est pas ce que je prône attention, mais ce qu’on constate à travers l’histoire.

    Si vous voulez que ça change, vous n’allez pas dans la rue pour demander à papa qu’il change ses lois. Vous le faites pour lui. Sinon vous êtes encore coincé dans le triangle de Karpman, qui est une figure psychologique explicative très importante :

    En Suisse, vous avez la chance de pouvoir changer les choses via les votations. En France, le système démocratique est mort et enterré. Complètement frelaté, complètement mafieux de tous les côtés à un niveau qui dépasse l’entendement. On n’a plus qu’un simulacre de démocratie depuis bien longtemps.

    Ce qui reste, pour beaucoup de gens, c’est de manifester, peut-être de manière inadaptée, son désaccord. Ces manifestations sont instrumentalisées par le pouvoir en France. C’est un espace d’extrême sécurité pour le gouvernement, qui en maîtrise parfaitement la #scénarisation médiatique. Un espace fait pour attiser la colère dans une spirale de violence mimétique qui va aboutir à faire monter un candidat d’extrême droite choisi pour apparaître messianique, mais qui ne sera en fait rien de plus que le Gniafron sur lequel Guignol tapera aux prochaines élections et assurera la victoire du candidat désigné par le pouvoir. C’est donc complètement scénarisé pour inhiber l’action de terrain et de réalité.

    « Ce n’est pas dans la rue que ça se joue »
    Et c’est là que la France est peut-être un poil plus subtile que ce que vous pensez : énormément de gens ont déjà compris cette étape-là. Pourquoi y a-t-il moins de gens dans la rue ? Parce qu’il y en a plein qui savent déjà que ça n’est pas le bon chemin de transformation du #système. Que ça n’est pas là que ça se joue. Qu’aller dans la rue ne sert qu’à une seule chose, c’est se retrouver, se donner de l’auto-empathie. Et ce n’est pas rien. Se dire qu’on est ni seul, ni fou est très important.

    Nous sommes, dans les faits, très nombreux. Et surtout ce n’est pas une question de nombre. Nous sommes déterminés, courageux, inventifs. Inarrêtables. Allons travailler dans le réel ! Travaillons à ce que nous voulons vraiment qu’il advienne. Ne le demandons pas. Faisons-le. C’est faire des écoles alternatives qui protègent les enfants, qui les éduquent correctement et en font des individus libres, joyeux, heureux et non des rouages d’un système techno-sanitaire délirant. C’est aller se nourrir autrement, cultiver autrement avec la #permaculture et l’ #agroécologie, faire des restaurants autrement, faire des cinémas autrement, faire la culture autrement. C’est se réapproprier tout ce qui nous a été confisqué : l’eau, la terre, les semences, la santé, l’éducation, la culture, la beauté, la joie.

    Tous les pans de la réalité sont en train de s’effondrer avec la chute du système néolibéral. Nous y vivons et il nous entraînait dans le #transhumanisme. Sa chute est une chance qui nous est offerte. L’idée selon laquelle l’ #humain serait insuffisant, incapable, ne pourrait pas prendre ses décisions tout seul, qu’il ne pourrait pas vivre sans des vaccins tous les trois mois ou des médicaments toutes les semaines, sans une prothèse numérique, c’est une anthropologie qui déteste l’homme et le Vivant. Elle cherche à mettre à sa place des systèmes techniques optimisés pour annihiler l’erreur humaine, la variabilité du vivant. C’est un idéal de détestation de l’humain et c’est celui-là même qui est dominant actuellement et doit s’effondrer.

    Est-ce que vous croyez réellement en un complot organisé, comme l’explique Pierre Barnerias dans Hold-Up, par exemple ?
    Non, il n’y a pas besoin d’aller si loin, ce n’est pas utile. Qu’il y ait des gens qui veulent faire élire un candidat plutôt qu’un autre, ça oui, j’en suis convaincu. Mais je ne crois pas que ce soit du #complotisme. C’est juste que des puissances d’argent ont tout intérêt à ce que les puissances politiques s’alignent avec elles. L’ #Union_européenne est ainsi le bras armé des #multinationales pour asservir le pouvoir politique.

    « Le pass sanitaire n’a rien à voir avec la santé »
    Après, est-ce que le virus a été parachuté et mis sur terre à dessein ? En fait, ça m’est complètement égal. Je n’ai même pas besoin de penser à ça, parce que je me mets à l’endroit où j’ai le pouvoir d’agir. Donc l’origine du virus n’est pas ce qui m’importe. A la fin, ce sont les mêmes puissances d’argent qui profitent. Les Américains le disent : quand vous ne comprenez rien, follow the money ! Qui gagne de l’argent dans cette crise ? Ni vous, ni moi. C’est dans la nature du capitalisme et du néolibéralisme particulièrement de profiter de chaque malheur pour en faire quelque chose de rentable.

    Idem, que des puissances politiques profitent d’un virus pour essayer de reprendre le contrôle sur la population, ça me semble une évidence. Le passe sanitaire aujourd’hui n’a rien à voir avec la santé, ni avec la vaccination, ni avec le virus. Par contre, il est bel et bien un hold-up du contrat social. C’est le #biopouvoir expliqué par Gorgio Agamben, Hannah Arendt et Michel Foucault. Chaque fois que les médecins sont trop proches du pouvoir politique, ce n’est pas bon. Ils tendent à établir une tyrannie techno-sanitaire.

    Comment est-ce qu’on peut expliquer le manque de moyens dans les hôpitaux et la #déliquescence progressive du système hospitalier, en #France comme en #Suisse d’ailleurs ?
    C’est une très vaste question dont je pense qu’on ne verra pas le bout le temps de cet entretien. On pourrait résumer ce constat au fait qu’on a confié la planification de la santé à un système techno-administratif complètement hors sol et décorrélé du soin. Les questions comptables sont devenues les seules variables à optimiser. Les 30 dernières années ont vu émerger le règne de la #technocratie_sanitaire. Et l’irruption du conseil stratégique entrepreneurial auprès des décideurs ( #Mac_Kinsey , etc… ) comme clé de résolution pour faire de la santé un marché rentable à bas coûts de production.

    « L’ensemble des données françaises est accessible à d’autres gens que les Français »
    Les investisseurs institutionnels du système de santé se sont petit à petit transformés. En France, l’ #assurance-maladie était liée à un système de contribution des actifs à l’assurance maladie. Petit à petit, l’Union européenne a obligé à un virage vers un système anglo-saxon, de financement par des fonds de pension. C’est-à-dire qu’en gros, vous allez donner la responsabilité de votre retraite ou de votre santé à une structure privée qui va aller jouer au casino avec votre pognon sur les marchés financiers. Ces énormes groupes financiers sont des #investisseurs_institutionnels qui dirigent la politique sanitaire, in fine, par le biais de l’Union européenne. Cela fait très longtemps que les #retraites et l’ #assurance-maladie sont lorgnés par ces #fonds_de pension internationaux, parce que c’est une manne énorme.

    L’ensemble des budgets sociaux français, c’est l’équivalent du budget de l’État. De quoi intéresser les investisseurs potentiels. Ce phénomène fait partie du mouvement idéologique néolibéral. Par ailleurs, d’autres investisseurs sont venus croquer le budget de la santé. Des investisseurs du numérique, de la data. De nouveaux opérateurs inconnus jusqu’ici, comme Google, Amazon, Facebook, Microsoft... Aujourd’hui, le #Health_Data_Hub français est possédé par Microsoft, donc fait partie du cloud act américain. L’ensemble des données françaises est accessible à d’autres gens que les Français. Si ces données sont potentiellement revendues à des propriétaires de compagnies d’assurance ou de retraite, ça pose problème. Ça correspond à une perte de souveraineté qui confine à la haute trahison de la part de nos élites. Le Covid vient nous dire qu’il faut réinventer un autre système de santé.

    Si je vous suis, cette pandémie est une opportunité, parce qu’elle révèle les failles d’un système dépassé ?
    Exactement ! Le Covid est venu appuyer sur tout ce qui fait mal. Richard Horton l’a appelé une « syndémie », justement parce que le problème n’était pas tant le virus que la fragilité de l’ensemble de notre système. Le Covid est le KAIROS en grec, le moment à saisir. Il y a un livre de Christiane Singer que j’aime bien qui s’appelle Du bon usage des crises . Elle dit que les crises sont là justement pour nous éviter le pire. Pour éviter de recommencer encore et encore les mêmes erreurs.

    A l’issue de cette crise, soit la majorité se plie et on bascule dans un avenir transhumaniste très sombre qui fera beaucoup de victimes collatérales, soit c’est une vraie occasion, une vraie chance que le peuple se lève et fasse tomber ce système de merde qui ne tient plus que sur des mensonges.

    Cette crise nous place dans une situation de dépendance économique très importante. C’est une crise monétaire aussi et je tiens à lancer l’appel suivant : remonétarisez-vous ! Comprenez ce que c’est que l’outil de création monétaire et pourquoi les Etats l’ont perdu. Et pourquoi il faut s’en redoter absolument. Toute une série d’émissions avec des universitaires a été faite sur la création monétaire. Ça s’appelle Prenez place, sur YouTube. https://www.youtube.com/c/PRENEZPLACE/featured Elles débouchent sur des propositions pratiques, à la fois sur des #cryptomonnaies adossées à la block-chain, à la fois sur des monnaies locales, des monnaies locales adossées à la block-chain, la #monnaie libre, etc...

    Comprenez-vous que l’on puisse s’interroger sur votre légitimité à faire des analyses sur le système monétaire, en tant qu’anesthésiste-réanimateur ?
    La légitimité vient probablement du caractère collectif et collégial des réflexions menées. J’en suis un des porte-parole. Ensuite, je viens de la philosophie. Avant de faire médecine, j’ai fait des études d’humanité classique : histoire antique, philosophie, géographie, littérature… Cela reste un de mes backgrounds, que j’ai continué à pratiquer ensuite pendant mes études de médecine. J’ai mené un Master 2 d’éthique médicale, orienté autour de la question de l’anthropologie de la technique. Le système monétaire, le système de santé, le système scolaire, sont des « systèmes techniques » comme d’autres. En ce sens, ils sont des objets de mon travail de recherche personnel.

    Beaucoup sont sensibles au discours de Réinfo Covid parce que, justement, il émane de gens parfois très simples, qui ont juste leurs émotions et une capture sensible et subtile de la réalité. Ils vont dire en quelques phrases ce que je vais mettre des jours ou des livres à écrire, parce que j’essaie de le dire de manière rationnelle.

    On est dans une république des experts, vous avez raison, dans laquelle ceux qui sont admis à parler sont ceux qui possèdent le diplôme équivalent, mais je vous renvoie à #Roland_Gori et à La fabrique des Imposteurs . Aujourd’hui, il y a de très nombreux imposteurs qui ont tous les diplômes pour s’exprimer et qui ne disent que de la merde.

    Vous qui travaillez sur le terrain, avez-vous constaté un rajeunissement de la patientèle hospitalisée ?
    Sur le #variant_Delta oui, il y a un certain rajeunissement. Mais il faut bien faire la différence entre les cas, les cas hospitalisés et les cas graves. Dans les cas graves, les cas hospitalisés effectivement, on a l’impression qu’il y a plus de gens entre 45 et 65 ans que lors des vagues précédentes. Cette impression doit encore être validée dans le temps.

    Cela s’explique peut-être par le variant, ou par l’état de santé général de la population qui n’est globalement pas bon. Une autre hypothèse est que les personnes plus âgées ont déjà fait les frais de l’épidémie, ou que la vaccination les protège en partie. En tous cas, instrumentaliser cette donnée pour faire peur et pousser à l’injection vaccinale est un argument pour le moment fallacieux eu égard à ce que nos savons des vaccins, de leurs risques et de leurs bénéfices potentiels.

    « La crise est une occasion de reconstruire notre société »
    Chacun est bien sûr libre de consentir à se vacciner si tant est qu’il ait reçu une information claire, loyale et appropriée. Information elle même basée sur une science impeccable. Aucun de ces critères n’est rempli pour l’heure.

    Finalement, ne pourrait-on pas résumer toute cette histoire par un combat du cynisme contre l’humanisme ?
    La #crise est une occasion de reconstruire notre société et c’est un sacré défi. Un sacré boulot ! Mais c’est plutôt super joyeux, parce que le grand arbre s’est enfin effondré et toutes les pousses qu’il dissimulait vont pouvoir fleurir : les monnaies alternatives, les écoles en conscience, une autre façon de soigner, de faire de l’agriculture, de faire l’économie, de travailler notre façon de prendre soin des personnes âgées, ou des enfants... tout ça était prêt, sauf que c’était caché par le grand arbre qui prenait toute la lumière. Enfin, une chance nous est donnée de renouer avec le vivant, d’arrêter de vouloir contrôler et prédire, pour enfin ressentir et s’ajuster.

    Est-ce que c’est un combat ? En tout cas ce n’est pas une guerre, parce que la guerre c’est l’éradication de l’ennemi. Ici, ça ne se fera pas, car le rapport de force est trop important. C’est un peu la leçon de l’Aïkido : l’idée que l’adversaire, c’est le partenaire.

    Je pense que, si l’on devait trouver une opposition, ce serait celle des gens qui ont peur contre des gens qui n’ont pas peur. Des gens qui tiennent à un système et qui ne veulent pas qu’il bouge contre des gens qui veulent que ça s’ouvre vers autre chose. Agir c’est tenir son « non ». C’est être capable de dire « j’assume les conséquences ». Si on les assume collectivement, si on est en nombreux, on a une puissance d’agir sur le réel très importante.

    C’est prendre conscience que par le boycott, l’obstruction vous êtes extrêmement puissant à infléchir le cours de la réalité. Il faut juste être suffisamment carré et suffisamment clair. Il faut rester groupés, serrer les coudes et garder les yeux rivés sur ce vers quoi vous avez envie d’aller. Ça va passer.

    • L’ oxygénothérapie aussi est quelque chose qui sauve des vies et permet de gagner du temps. Juste mettre de l’oxygène dans le nez des gens en fait. C’est pareil : on sait le faire en médecine de ville, on n’est pas obligé de le faire en réanimation. Ça dépend de la dose, mais on peut le mettre en route à la maison, en ambulatoire. Idem pour la corticothérapie qui est utile au stade de l’orage cytokinique. Dans toutes les infections virales, il peut survenir une surinfection bactérienne. Le traitement est alors une antibiothérapie. Tout cela est du ressort de la médecine de ville.

      Au lieu de ça, s’est mise en place une tout autre façon de faire. On a négligé voir interdit la médecine de ville pour laisser l’hôpital se surcharger. Je ne vous parle même pas du gag à répétition des masques. N’importe qui de sain d’esprit doit voir que quelque chose cloche. Et tout le monde l’a vu. Mais certains sont rentrés dans une rationalité morbide. Par déni des conclusions à tirer, ils ont cherché à soutenir et justifier les choix politiques sidérants.
      . . . .

    • Or, quand est-ce que la religion a eu besoin de créer l’Inquisition ? C’est lorsqu’elle était malmenée, mise en défaut, lorsqu’elle avait tellement triché, vendu des indulgences, lorsque sa construction même se dérobait sous ses pieds. L’inquisition se crée lorsque les choses tournent mal pour ceux qui tiennent le système de croyance.

    • L’intérêt de cet article est la description de la démolition de notre système de santé par la gestion gouvernementale aberrante de cette pandémie
      Exemple, la saturation des hôpitaux et de leurs urgences en donnant ordre de ne pas soigner les malades au début, sauf avec du paracétamol.

      Si on part du fait que cette destruction, est demandée en clair par l’union européenne, beaucoup de décisions macron, OMS . . .. s’expliquent.

      Pour le reste, discussions, ergotages sur le virus, son traitement, les courbes et simulations mathématiques, laissons cela aux spécialistes et amateurs faisant illusion, ou scientifiques , tous en désaccord, normal.

      Comme le dit la Reine d’Angleterre, Honni soit qui mal y pense .

    • Dans mon relevé de sa ligne de défense bidon (https://seenthis.net/messages/926892) , je l’avais zappé celle-là :

      En sciences, ce sont toujours une minorité de gens, d’abord considérés comme des fous, puis comme des héros, qui sont parvenus à trouver des solutions différentes de ce qui semblait établi comme vérité.

      C’est très exactement le contraire : ce cas est une extrême minorité, ça n’est quasiment jamais arrivé dans l’Histoire. Toutes les découvertes importantes ont été relues, discutées, et approuvées comme étant intéressantes à approfondir par les spécialistes du même thème. On s’en fout des autres, du grand public, ou que sais-je, c’est pas à eux qu’on va demander si une découverte est pertinente ou pas, mais bien à celleux qui sont capables de comprendre et reproduire les mêmes calculs, les mêmes expériences, etc.
      Et c’est bien pour ça que tous ceux capables de discuter du même domaine qui ont tenté de relire ou reproduire les affirmations fantaisistes de Raoult (et donc de Fouché) ont dans une écrasante majorité dit que c’était du grand n’importe quoi pas sérieux.

      Bref encore un énorme mensonge de plus au milieu de toute cette merde.

  • Aux États-Unis, la razzia des fonds de pension sur l’immobilier | korii.
    https://korii.slate.fr/biz/immobilier-etats-unis-razzia-fonds-pension-maisons-lotissements-retraite

    Cet exemple est loin d’être un cas isolé. À Houston (Texas), les investisseurs raflent 24% des achats de maison. C’est peu ou prou les mêmes chiffres dans plusieurs autres villes en expansion comme Miami, Phoenix ou Las Vegas.

    Les promoteurs construisent aujourd’hui des maisons explicitement réservées à la location et la pandémie a encore renforcé la concurrence. Les investisseurs généralement engagés dans la location de bureaux se tournent à présent vers le secteur résidentiel, dont la rentabilité s’avère bien plus juteuse.

    D’autres gestionnaires de fonds, y compris J.P. Morgan Asset Management et BlackRock, achètent également des maisons à tour de bras, et des start-ups telles que Fundrise et Roofstock, qui s’occupent d’acheter et de gérer les loyers au nom d’investisseurs particuliers, sont également entrés dans la danse.

    #habitat #logement #fonds_de_pension #spéculation

  • State pension money invested in ‘questionable’ Congo palm oil company
    https://www.farmlandgrab.org/post/view/30234-state-pension-money-invested-in-questionable-congo-palm-oil-comp

    The South African Government Employees Pension Fund (GEPF) is invested in a Congolese palm oil business linked to past human rights abuses and land expropriation.

    The Public Investment Corporation (PIC) has confirmed that pension funds are being indirectly invested in Plantations et Huileries du Congo (#PHC). The funds are ploughed in via a US investment company, Kuramo Capital Management, PHC’s majority stakeholder. PHC’s previous owners include British multinational consumer goods company Unilever and Canadian company Feronia. Kuramo acquired a majority stake in PHC late last year.

    PHC’s alleged human rights abuses are detailed in a report released last month by US think-tank the Oakland Institute. In a press release published two weeks ago, the institute drew attention to the report’s broad findings and themes, which include a list of key investors in the PHC’s DRC business.

    #industrie_palmiste #fonds_de_pension #Congo

  • La #carte_interactive de l’#Observatoire_des_territoires s’enrichit

    L’outil de #cartographie_interactive de l’Observatoire des territoires (https://www.observatoire-des-territoires.gouv.fr/outils/cartographie-interactive/#view=map36&c=indicator) c’est plus de 600 #indicateurs_statistiques disponibles à une vingtaine d’échelons territoriaux, de la commune à la région européenne. C’est également un outil d’édition de #portraits_de_territoires qui permet d’analyser les caractéristiques d’une zone géographique (démographiques, sociales, économiques…) en la comparant avec un espace de référence.

    Dans l’optique de mettre à disposition à la fois les #données les plus récentes possibles mais aussi de diffuser des #zonages actualisés et dans la #géographie_communale la plus récente, la carte interactive de l’Observatoire des territoires a récemment fait l’objet d’une importante mise à jour.

    Nouveaux zonages (aires d’attraction des villes, zones d’emploi 2020, ressorts de justice...), nouveaux #fonds_de_carte (AAV 2020, massifs, PNR...), nouveaux #indicateurs (agriculture biologique, accessibilité aux services et niveaux de centralités...), retrouvez le détail de ces mises à jour dans notre actualité :
    https://www.observatoire-des-territoires.gouv.fr/actualites/2020-geoclip-maj-ngeo2020-actualite

    #cartographie
    ping @reka @simplicissimus

  • What the #coronavirus market fall means for your pension | Money | The Guardian
    https://www.theguardian.com/money/2020/mar/09/what-the-coronavirus-market-fall-means-for-your-pension?CMP=share_btn_t
    https://i.guim.co.uk/img/media/0975a2648156369bb035c2de114221592a5a166f/759_541_3599_2159/master/3599.jpg?width=1200&height=630&quality=85&auto=format&fit=crop&overlay-ali
    #retraites

    Savers are nursing losses approaching 10% in their pension schemes since the start of the coronavirus market panic, while holders of share Isas have lost as much as a quarter of all their money in some funds.

    The stock market rout means someone who had accumulated £250,000 in their pension scheme at the start of this year will have seen it shrivel to about £225,000 on Monday.

  • #cojonesvirus : compilation d’articles et de « seen » à propos de tous les biais suscités par cette Pan ! Pan ! Démie, des sottises que l’on pourra lire dans quelques recoins mal famés de la #médiasphère, mais aussi de quelques autres phénomènes tels que l’instauration d’une surveillance de masse généralisée, du lobbying des laboratoires pharmaceutiques, de la mise en évidence des gros bugs à tous les étages de nos sociétés marchandisées, etc.

    Il semble se dessiner un début de solution du côté de Vittel ou Contrexéville (ch’ais plus trop ...) :

    • Par contre, si vous aimez la #barbaque, oubliez ça tout de suite.

      Les chercheurs de l’Institut de Virlogie de Wuhan aurait découvert que les patients les plus gravement atteint par le virus avaient une caractéristique commune… il ne mangeaient pas de viande de boeuf (sic)" affirme un article publié cette semaine sur une page web d’informations-services spécialisée dans l’agriculture, Agri-Web.

      Oui ... Mais non
      Source : https://factuel.afp.com/non-la-viande-de-boeuf-nest-pas-le-meilleur-vaccin-contre-le-coronaviru

      Je sens qu’on va pulvériser les records dans le domaine du #fact_checking avec la « bestiole covidée » ...
      Je viens de remarquer une coquille dans le copier-coller de l’extrait sélectionné : « l’institut de virlogie » (sic inside the sic)

    • Pour l’instant la « riposte » n’a eu pour effet bénéfique que celui de faire baisser le prix des carburants, notamment le gasoil. Et il paraîtrait même que la pollution au GES de l’atmosphère a drastiquement baissé au dessus de la partie la plus industrialisée du territoire de la RPC.
      https://www.20minutes.fr/monde/2722991-20200220-coronavirus-epidemie-fait-chuter-temporairement-emissions
      (Par contre la séquence « Fake-Off » qui s’incruste sur la page vaut son pesant de Beaujolais.)
      Fact checking : je me suis laissé dire qu’il était dangereux de mélanger le fenouil et la cocaïne.

    • Un sale petit article assassin du Huffington Post qui prétend que la Chine a réussi à endiguer l’épidémie grâce au « traçage » et à la surveillance de masse et que, nom d’une pipe, il va falloir faire « mieux » que les Chinois pour leur montrer que l’Occident n’est pas à la traîne dans la surveillance de ses masses. Faire mieux ... Ou pire.

      https://www.huffingtonpost.fr/entry/voici-comment-la-chine-a-contenu-le-coronavirus-et-la-france-va-devoi

      #surveillance_de_masse #village_planétaire_concentrationnaire

    • https://seenthis.net/messages/828915

      Hystérie – Pourquoi personne n’écoute-t-il l’expert mondial des virus qui dit qu’un traitement simple contre le Covid-19 existe ? (OD)

      par @folamour

      Voici un article qui met en doute la pertinence du traitement à la #chloroquine.

      https://www.sciencesetavenir.fr/sante/la-chloroquine-est-elle-un-bon-traitement-contre-le-coronavirus_141

      La chloroquine, un antipaludique bien connu, permettrait de traiter efficacement le Covid-19 selon des chercheurs chinois. Une annonce amplifiée par le Pr Didier Raoult selon lequel cela sonnerait « la fin de partie » pour l’épidémie de coronavirus. Explications.

    • Coronavirus: Condoms selling out as people put them on fingers to avoid being infected

      As the Coronavirus outbreak continues around the world people are stocking up on a number of items - everything from toilet paper to condoms

      https://www.mirror.co.uk/news/world-news/condoms-selling-out-people-put-21628212

      (Source : touiteur : https://twitter.com/Le___Doc/status/1235459402695573504
      Avec le « corps » du touit’

      Le Doc
      @Le___Doc
      #Coronavirus : les rayons des préservatifs dévalisés... car ils seraient portés aux doigts pour appuyer sur les boutons des ascenseurs et autres surfaces tactiles... on mérite peut-être de mourir en fait ?
      Visage avec les yeux levés au ciel

    • Invitée de la matinale d’Europe 1, Muriel Pénicaud, la ministre du Travail, a voulu rappeler que le droit de retrait ne pouvait s’exercer que face à un danger immédiat, ce qui n’est pas le cas, assure-t-elle, face à une personne contaminée par le coronavirus.

      https://www.europe1.fr/politique/coronavirus-si-la-ratp-sarrete-parce-quun-agent-est-contamine-on-nest-pas-da

      On attend avec impatience qu’un ·e député·e #LREM chope le virus afin que tous·tes les autres tombent malades.

    • Coronavirus, le mot désormais devenu tabou sur Youtube si tu veux continuer à faire de la thune :

      La plateforme permet à ses annonceurs de ne pas être présents sur des vidéos évoquant certains sujets dit « sensibles ». Le tri est effectué par un algorithme maison, connu pour dégainer assez facilement, critiqué par de nombreux créateurs.

      Le coronavirus s’est ajouté à la liste, comme le note The Verge qui évoque le cas de Youtubeurs ayant vu leur vidéos démonétisées ou faisant attention à ne pas prononcer « le mot en C » pour éviter de voir leurs revenus publicitaires s’envoler.

      Un problème qui montre bien l’impact d’un tel modèle publicitaire, capable d’orienter les sujets évoqués ou non, les jugeant sensibles et donc soumis à une rémunération bien inférieure.

      Nos confrères précisent néanmoins que ce problème ne semble pas concerner des chaînes d’information, qui auraient donc droit à un traitement différent.

      https://www.nextinpact.com/brief/youtube-demonetise-des-videos-evoquant-le-coronavirus--covid-19--11492.h

      https://www.theverge.com/2020/3/4/21164553/youtube-coronavirus-demonetization-sensitive-subjects-advertising-guidelin

    • Trouvé sur le site d’un·e avocat·e

      Tout travailleur est en droit d’exercer son droit de retrait dès lors qu’il a un motif raisonnable de penser que toute situation de travail présente un danger grave et imminent pour sa vie ou sa santé.
      Si vous vous trouvez dans ce cas, vous devez au préalable et sans délai alerter l’employeur. Il n’est pas obligatoire de le faire par écrit, ni d’obtenir l’accord de votre employeur pour suspendre votre travail. Un simple signalement oral suffit. Cependant, le travailleur doit rester à la disposition de son employeur.
      Si le danger persiste, votre employeur ne peut vous demander de reprendre votre activité.
      Naturellement, aucune sanction, aucune retenue de salaire ne peut être prise à votre encontre si vous vous êtes retiré d’une situation de travail dont vous aviez un motif raisonnable de penser qu’elle présentait un danger grave et imminent pour votre vie ou pour votre santé.
      L’employeur doit prendre les mesures et donner les instructions nécessaires pour permettre aux travailleurs, en cas de danger grave et imminent, d’arrêter leur activité et de se mettre en sécurité en quittant immédiatement le lieu de travail.
      Pour l’heure, la ministre de la Transition écologique et solidaire, a déclaré que « quand les entreprises respectent les consignes [des pouvoirs publics, ndlr], le droit de retrait ne s’applique pas ».
      Néanmoins, seul le conseil de prud’hommes est compétent pour apprécier la légitimité du droit de retrait.

      Mais si les mesures décrétées par les sus-nommés pouvoirs publics sont inefficientes, que dira alors le sus-nommé ministère ?
      Un conseil, salarié·es : faites-vous porter pâle.

    • Par contre du côté de chez Blanquer, refus catégorique :

      « Le sujet du droit de retrait est un sujet pour tout le monde et pas spécifiquement pour les professeurs. Toutes les études juridiques ont été très claires sur ce point : le droit de retrait ne s’applique pas dans des circonstances comme celles-ci, la définition du droit de retrait ne correspond pas à ce que nous sommes en train de vivre, donc il y a pas de droit de retrait », a estimé le ministre de l’Éducation nationale, invité de BFMTV-RMC.

    • Vous avez dit « psychose » ? Je viens d’apprendre que, dans une école privée (catho) du département, un enfant qui avait passé ses vacances au Viet-Nam avec ses parents avait été évincé après avoir raconté à ses camarades son séjour là-bas. Même chose pour un élève de cette même école qui avait séjourné à Carnac (le fameux « cluster » du Morbihan).

      Le Viet-Nam, donc, objet de tous les fantasmes et pourtant :

      Ho Chi Minh, Vietnam - Amid the rapid spread of the coronavirus outbreak around the world, Vietnam has announced that all 16 infected patients in the country were discharged from hospital and declared cured.

      As of Wednesday, all 16 patients, including the oldest who is 73, had been cured and discharged from the hospital.

      Source : https://www.aljazeera.com/news/2020/02/infected-patients-vietnam-cured-coronavirus-miracle-200228035007608.html (du 29/02/2020)

    • Si ça permet que l’aristocratie_élective française soit mise en quarantaine à l’assemblée pour ne pas infecter le reste de la population, c’est assez séduisant. Y’a pas une navette pour mars de prévu ?

      Dans un communiqué, le président de l’Assemblée, Richard Ferrand, a confirmé que l’élu était bien infecté. Il a aussi indiqué qu’un salarié du Palais Bourbon, travaillant à la buvette, est également atteint par la maladie et qu’un autre - employé, lui, au restaurant des députés - est soupçonné de l’avoir contractée.

      Note bien : L’employé du restaurant « est soupçonné de l’avoir contractée ». Hop, devant les tribunaux.

    • L’expression « contracter une maladie » m’a toujours étonné. Comme s’il s’agissait d’un contrat passé entre le malade et l’agent pathogène. Rédigé en" bonnet du forme" devant notaire. A la limite, contracter une dette, passe encore. Et de là à en déduire que l’employé indélicat a contracté une dette envers la société en contractant le virus, on sent bien que le journaleux payé à la pige savonne la planche de l’opinion pour faire allégeance à ses employeurs et remplir sa gamelle de coquillettes (sans beurre).

    • Braiquingue niouze :

      EN DIRECT - Coronavirus : le pape (encore lui) fera sa prière dominicale en vidéo, et non en public (vient de titrer Béhèfhaine Tévé)

      La « Sainte Messe » en visio-conférence ? Le Vatican est un nouveau « cluster » !

      (NB : pour l’eucharistie, Sa Sainteté téléconsacrera les hosties que les fidèles sont invité·es à fabriquer elles ou eux mêmes. )

      Et donc, sans aucune hésitation, mes frères z’et mes sœurs, je vous livre le secret de leur fabrication :
      https://fr.aleteia.org/2017/08/06/quelle-est-la-recette-de-lhostie

      #DIY
      #paranovirus

    • [edit] Ceci est une info sérieuse:

      Par le plus grand des hasards, alors que la crise coronavirus fait rage, je suis en train d’écrire la suite du Geste qui sauve, mon livre qui raconte l’histoire du gel hydro-alcoolique et comment l’utiliser
      .../...
      Depuis que je vois des recettes folkloriques circuler, je me dis qu’il faut rectifier, prévenir, dénoncer les impostures, surtout quand des médias officiels comme France 3 publient des trucs qui frisent le ridicule, sortis d’un chapeau de magicien. Comme si trois goûtes d’huile essentielle pouvaient tuer les bactéries et les virus.

      https://seenthis.net/messages/829263

      par @monolecte

      #hygiène #prophylaxie

    • Ah, certes. Vu l’âge moyen des membres de cette vénérable institution ... Ceci dit, le sénat dispose encore de quelques « munitions » pour résister à la mise en place de la dictature macronienne.
      https://senateurscrce.fr/activite-des-senateurs/nos-propositions-de-lois/article/une-etude-d-impact-insuffisante-et-lacunaire

      La hâte et la précipitation avec lesquelles le Parlement a été saisi est d’autant moins compréhensible qu’un Haut-Commissaire avait travaillé pendant près de deux ans sur ce sujet. Les dates d’entrée en vigueur prévues par ces projets de loi (2022 puis 2025), l’étalement de l’application de la réforme proposée jusqu’en 2045 et l’absence de caractère d’urgence quant à l’équilibre financier du système actuel – ainsi que l’a rappelé dans son avis le Conseil d’État pour qui « le projet de loi intervient dans un contexte de relative solidité du système français de retraite, en raison notamment des réformes des années récentes qui ont permis de sécuriser son financement – , il n’existe aucune justification possible à ces délais qui n’ont donc pour but que de contraindre la capacité du Parlement à exercer pleinement les missions constitutionnelles qui sont les siennes en matière législative.

    • Dans la série « les capitalistes ça ose tout. C’est d’ailleurs à ça qu’on les reconnait » :

      Coronavirus : un laboratoire cherche des volontaires pour se faire injecter le virus pour 4 000 euros
      Une entreprise recherche des cobayes pour se faire injecter deux souches du Covid-19. Pour attirer du monde, elle n’hésite pas à se montrer généreuse sur la rémunération.

      Vous avez dit « généreuse » ? Remarque pour certain·es c’est sûrement un idéal inatteignable, 4 000 € ...

      https://www.maxisciences.com/coronavirus/coronavirus-un-laboratoire-cherche-des-volontaires-pour-se-faire-injec

      #bullshit_news #vomi #saloperies

    • Info sérieuse avec fort cautionnement scientifique :

      https://trustmyscience.com/des-chercheurs-pensent-avoir-compris-pourquoi-covid-19-aussi-contagi

      Suite à des analyses génétiques et structurelles, les scientifiques ont identifié une caractéristique clé du virus : une protéine de surface qui pourrait expliquer, du moins en partie, pourquoi il infecte si facilement les cellules humaines par rapport à ses prédécesseurs.

      « Comprendre la transmission du virus est la clé pour permettre son confinement et sa prévention future », explique David Veesler, virologue structurel à l’Université de Washington à Seattle, qui a publié les résultats de son équipe concernant la protéine virale. L’étude est disponible sur le serveur de préimpression biomédicale bioRxiv.

      Actuellement, d’autres groupes de recherche étudient la porte par laquelle le nouveau coronavirus pénètre dans les tissus humains : un récepteur situé sur les membranes cellulaires. Le récepteur cellulaire et la protéine virale offrent tous deux des cibles potentielles pour de futurs traitements, qui pourraient bloquer l’agent pathogène. Mais selon l’état d’avancement actuel des recherches, il est encore trop tôt pour en être certains.

      Le nouveau coronavirus, SARS-CoV-2, semble se propager beaucoup plus facilement que celui qui a causé le syndrome respiratoire aigu sévère (SRAS) en 2003, SARS-CoV. En effet, SARS-CoV-2 a infecté plus de dix fois plus de personnes. Cela serait également dû au fait que le nouveau coronavirus se propage alors même que le porteur ne présente pas de symptômes, ce qui n’était pas le cas en 2003.
      Site d’activation de la furine : une caractéristique unique à SARS-CoV-2

      Pour infecter une cellule, les coronavirus utilisent une protéine « de spike » (ou “de pointe”), qui se lie à la membrane cellulaire par le biais d’un processus activé par des enzymes cellulaires spécifiques. Les analyses génomiques du nouveau coronavirus ont révélé que sa protéine de spike diffère de celles de parents proches, et suggèrent que la protéine possède un site spécifique qui est activé par une enzyme de la cellule hôte, appelée furine.

      Il s’agit d’une découverte importante, car la furine se trouve dans de nombreux tissus humains, y compris les poumons, le foie et l’intestin grêle, ce qui signifie que le virus a le potentiel d’attaquer plusieurs organes, explique Li Hua, biologiste des structures à l’Université des sciences et technologies de Huazhong à Wuhan (Chine), où l’épidémie a débuté.

      Article apparemment inspiré par cet autre article :

      https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0166354220300528?via%3Dihub

      The spike glycoprotein of the new coronavirus 2019-nCoV contains a furin-like cleavage site absent in CoV of the same clade

    • Allo, Père Ubu ? C’est pour un signalement ...

      La législation indique que les compagnies aériennes sont effectivement dans l’obligation de réaliser au moins 80% de leurs vols si elles ne veulent pas perdre leurs créneaux de décollage et d’atterrissage l’an prochain. Autrement appelée la règle des 80/20, cette contrainte débouche donc sur des trajets d’avions fantômes dans lequel il n’y a aucun voyageur ou presque. Autant dire que la consommation de carburant est à mille lieues d’être rentabilisée, sachant que l’avion reste le moyen de transport le plus polluant au monde même lorsqu’il est rempli de passagers.

      https://www.presse-citron.net/meme-sils-sont-vides-a-cause-du-coronavirus-les-avions-sont-obliges-d

    • Quand les « faucons » du Kremlin ont décidé de voler dans les plumes de ceux de Washington (et donc, quand la grosse cavalerie journalistique se fourvoie une fois de plus) :

      https://www.latribune.fr/opinions/blogs/commodities-influence/pourquoi-moscou-mene-la-guerre-du-prix-du-petrole-contre-riyad-et-washingt

      Pour la Russie, refuser de baisser la production mondiale de 1,5 million de barils/jour (1,5 % de l’offre mondiale), laisser filer la surproduction liée au coronavirus permet d’entraver la production américaine dont le coût de production est plus élevé que celui de Moscou. L’occasion est trop belle, c’est la réponse des faucons de Moscou aux faucons de Washington.

      L’ensemble donne la vision d’un pétrole désarticulé, à la dérive vers une guerre de parts de marché entre Moscou, Riyad et Washington. Elle sera bénéfique pour le consommateur qui voit le prix à la pompe s’effondrer. Mais elle sera rouge pour les obligations des entreprises pétrolières américaines.

      sauf que :

      Cette crise, bien plus que le #coronavirus lui-même, est à craindre pour les marchés. Elle aura deux impacts. Un petit, la hausse de l’or ; un grand, l’accélération des mouvements hostiles à la production d’hydrocarbures et favorables à l’électricité décarbonée, donc aux métaux.
      De là à faire un lien électoral entre moins de pétrole et plus de solaire et plus de nucléaire, il n’y a qu’un pas !

      #ressources (tension sur les) #hydrocarbures #terres_rares #nucléaire

      Mais voir aussi : https://seenthis.net/messages/829645

    • Rififi sur le « brut » : (Tiens ? Un titre Gabin-compatible) : Sur fond de #coronavirus, la guéguerre russo-saoudienne fait rage et l’on se prend à jouer à qui aura le plus gros « trépan ». Ami·es spéculateur·rices, c’est le moment de « trader » le #pétrole :

      (Et vous allez dire que je me répète, mais les prix à la pompe ne répercutent pas l’amplitude de la baisse. Mais dans quelles poches les plus-value disparaissent-elles ?)

      #bullshit_news

    • Humeur (mauvaise) :

      La secrétaire d’État, Agnès Pannier-Runacher a laissé entendre que la chute du cours des Bourses mondiales pouvait être une aubaine pour les investisseurs. Une sortie qui n’a pas manqué de faire réagir à droite comme à gauche.

      Ceci dit, pour un gars comme moi qui a passé sa vie à économiser sou après sou et qui continue à s’appauvrir de jour en jour, voir les places boursières « dévisser » sera toujours extrêmement jubilatoire.

      Après avoir mûrement réfléchi, je vous mets tout de même le lien car je trouve que la « joute oratoire » (ou plutôt « scribatoire ») entre Agnès Pannier-Runacher et ses détracteurs est un cas d’école dans le domaine du patriotisme « corporate » :

      http://www.leparisien.fr/societe/krach-boursier-c-est-le-moment-d-investir-en-bourse-declare-la-secretaire

    • La minute « populiste » (du Docteur Mélenchon) : un grand moment de « philosophie dans le foutoir » : Mélenchon, l’épidémie et la mort (ou quand culture rime avec déconfiture).

      https://melenchon.fr/2020/03/10/sous-le-masque-du-coronavirus

      Les épidémies sont de vieilles compagnes de l’Histoire humaine. Elles ont toutes été le résultat de la mondialisation, c’est-à-dire du fait que, si loin que l’on remonte dans le temps, les êtres humains se sont toujours déplacés et ils ont donc transporté avec eux d’un endroit vers l’autre les microbes auxquels ils avaient eux-mêmes survécu. On connaît le terrible impact des maladies transportées par les conquistadors sur le monde des Indiens d’Amérique. Il explique aussi comment les populations nomades de tous les continents ont pu être exterminées par les sédentaires survivants des maladies qu’ils avaient contractées.

    • Patatras ! La privatisation d’ADP est suspendue en regard aux conditions défavorables du « Marché » liées à l’épidémie de coronavirus nous fait savoir le gouvernement par la voix de son inénarrable porte-parole Sibeth Ndiaye.
      (Je devrais bien avoir une bouteille de crémant dans un recoin de ma bicoque. Oui je sais, j’ai des joies simples).

    • Revenons un peu à la situation des « places boursières » pour commencer, crise surjouée par les médias et renforcée par quelques divergences dans la stratégie à adopter au sein de l’OPEP pour maintenir à un niveau « acceptable » les cours du baril de brut. Or il apparaîtrait que :
      a) le chahut sur les marchés des actions et les jeux de montagnes russes dans la cotation du #brent_crude_oil ne menaceraient pas plus que ça le « système ».
      b) ce qui surtout pourrait entraîner une crise dite « systémique », ce sont les défauts de paiement liés au #leverage (ou « effet de levier »), c’est à dire sur des créances accordées par des organismes douteux à des banques afin de faciliter pour ces dernières des investissements grassement rémunérés grâce à ces mêmes effets de levier.

      Et apparemment, de ce côté là, ça craint un maximum, d’autant plus que les banques et les institutions qui seraient censées les réguler n’ont pas « retiendu » les leçons de la crise dite des « subprimes » en 2007-2008. Explications techniques ici même :

      https://blog.mondediplo.net/coronakrach

      Vous avez dit « systémique » ?

      Une crise financière ne devient réellement sérieuse que lorsqu’elle gagne les marchés de taux, les marchés de la dette (qu’on appelle aussi, à tort mais de manière parlante, les marchés de gros du crédit (1)), où elle initie une vague de défauts en chaîne qui remonte immanquablement aux banques — puisqu’elles sont les principales créancières. Là, on peut commencer à paniquer.

      Où l’on en revient fatalement à reparler du financement des #fonds_de_pension :

      Là-dessus, l’aberration des taux zéro (ou négatifs), ajoute au charme général de la situation : car les taux zéros sont la condition du soutien à bout de bras des marchés financiers… mais ne laissent, du coup, aux investisseurs que des rendements misérables — or on veut être soutenu et faire son beurre : on est fond de pension, on doit servir des retraites capitalisées, et tout ce qu’on trouve autour, c’est du 1 %, comment on fait ? Eh bien on fait comme d’habitude : l’acrobate. Ici l’acrobatie consiste d’une part à aller chercher les titres risqués (ceux qui offrent les plus hauts rendements), et d’autre part à pratiquer plus intensivement la leviérisation, équivalent des stéroïdes pour la rentabilité financière (voir l’encadré en fin de texte).

      Avec le spectre de la mondialisation qui fait rien qu’à rôder autour de « l’économie réelle » en provoquant des "crises de « liquidité » qui, elles feront rien qu’à se propager :

      Il est vrai que, question suite des événements, le gosse se présente par le siège. Car les tensions de liquidités vont apparaître dans tous les coins : pas seulement les agents exposés de la finance, mais aussi (surtout ?) ceux de l’économie réelle, et à tous ses étages. Celui de l’activité de proximité évidemment, commerces, PME, mais aussi l’étage « haut » de l’échange international. Où la mondialisation, en quatre décennies, a consisté en un immense processus de restructuration de la division internationale du travail, avec redistribution géographique des spécialisations et des activités, et repolarisations régionales — ainsi de la Chine, devenue sous-traitant industriel mondial. Mais précisément : si le sous-traitant est en carafe ? Les donneurs d’ordre restent avec leurs ordres sur les bras — des dépenses engagées mais rien à vendre à la fin. Par le jeu des répercussions de proche en proche, le potentiel de désorganisation de l’activité mondiale est considérable.

      Tout cela resterait lié au timing hasardeux concernant la durée de l’épidémie :

      Si l’épidémie a le bon goût de ne pas trop durer et de serrer un peu dans le temps son échelonnement géographique, ça peut passer sans trop de casse.
      Mais ça peut aussi ne pas. Car si le choc en lui-même est théoriquement absorbable, il survient sur une structure financière globale très dégradée et déjà structurellement instable. Nul ne connaît la carte des engagements des banques, et nul ne peut exclure qu’il ne s’en trouve certaines en des points du treillis où viennent se cumuler des défauts de toutes sortes (spéculateurs leviérisés dans les marchés spéculatifs, agents de l’économie réelle) qui les mettront bientôt en situation d’illiquidité.

      Scénario apocalyptique probable (selon l’auteur) :

      Jusqu’à présent cependant, les crises financières se présentaient comme des événements propres à leur sphère seulement — la sphère des marchés, des banques, etc. Or la situation présente offre ce caractère remarquable, et inédit, que la crise financière y est, non pas « isolée », mais comme la métonymie d’une multitude de crises sectorielles arrivant à synchronisation : les crises du néolibéralisme, en cours de fusion-totalisation ; l’ensemble de la construction au bord du syndrome chinois. L’hôpital, l’école, la recherche : tout comme à propos de la finance, on peut dire que le virus est le choc de trop survenant sur des institutions tellement démolies — par le néolibéralisme — qu’un supplément de tension les menace d’effondrement. S’il y a coronakrach, il ne s’agira pas « simplement » de krach financier : mais de krach général : tout était déjà au bord de craquer, tout va craquer pour de bon.

      Avec comme précurseur la santé publique et son maillon faible, l’hôpital :

      La désorganisation est totale, la rationalité néomanagériale à son sommet d’irrationalité, tout a été méthodiquement détruit. Comme l’explique une tribune récemment parue, le bed management dont s’enorgueillissait Agnès Buzyn il y a peu encore, qui soumet l’organisation au seul critère des flux tendus et du zéro-lit-libre — comme une entreprise lean recherche le zéro-stock, puisqu’il est de soi que gérer des flux de malades (les malades sont des particules de flux) ou de pièces détachées, c’est idem —, le bed management, donc, fait connaître toutes ses vertus : lean mais incapable de reprendre le moindre choc de charge.

      mais aussi les secteurs de la recherche et de l’éducation :

      Conclusion : c’est la secousse finale :

      C’est l’état de démolition générale qui a installé depuis longtemps les conditions du krach général. On attendait juste la secousse, la voilà. Sans doute, comme à son habitude, la finance se distinguera-t-elle dans l’ampleur des destructions. Mais cette fois elle pourrait ne pas tomber seule, et l’ensemble fera alors un joli spectacle. Entre le scandale des candidats à la réa recalés faute de respirateur, et celui d’un nouveau sauvetage des banques à douze ans d’intervalle, la population ne manquera pas d’occasions de méditer sur les bienfaits de quatre décennies néolibérales. Et sur ses bienfaiteurs aussi.

      Du « Grand » Lordon où quand le « Maître » revient à son cœur de métier, à savoir la « phynance » ... sauf que la pompe est en maintenance et qu’on manque de pièces détachées.

      Mais en attendant, le « Maître » en profite sournoisement pour nous vendre du rêve :

      Ici on pense immanquablement à La guerre des mondes où de terribles puissances extraterrestres mettent l’humanité et la planète à sac, résistent aux armes les plus sophistiquées, mais sont vaincues sans crier gare par d’infimes créatures : microbes et virus précisément. Se peut-il que le coronavirus, son pouvoir accusateur, son potentiel de scandale, soit l’agent inattendu de la chute du monstre ? Coronakrach, le krach couronné, le roi des krachs, pourrait-il être d’une généralité qui étende son pouvoir de destruction jusqu’à emporter les destructeurs ?

      (Game over ...)

    • Merci @sinehebdo pour l’ambiance musicale. Entre la lugubre et très mélodramatique scansion de Alvi Ananta et le très groovy « My Corona », mon cœur n’a pas balancé très longtemps ... Ay ! Corona !

      Tiens sur le vif :
      J’étais juste en train de parler avec Madame Sombre :
      (Elle) : Moi, perso, je ne crains pas l’épidémie. T’as peur toi ?
      (Moi) : Ce qui m’inquiète le plus dans cette histoire, ce sont les réactions de #panique au sein du troupeau. Panique entretenue par celles et ceux qui sont censé·es garder la tête froide.

    • Alors que Madame était bien calée devant le 20 h, je l’entends s’exclamer :
      -- Hein ? Il vont fermer les écoles à partir de lundi !!!
      (Moi) : Stay calm, sweetie ...

      Mais malgré cela je ne pus m’empêcher de repenser à ce truc que j’avais lu vite fait dans l’après-midi :

      Séquence « fact-checking » :

      https://www.liberation.fr/checknews/2020/03/12/coronavirus-la-courbe-des-cas-en-france-suit-elle-vraiment-celle-de-l-ita

      Bon, je n’en ai pas encore parlé à Madame. Je devrais ? ...

    • @antonin1 Ah ! Ouiii ! c’est très sautillant !

      https://www.youtube.com/watch?v=p5BDUVljWEc

      (Par contre, le petit bandeau du gouvernement français qui s’affiche juste dessous, ça gâche un peu ; je devrais p’têt « délocaliser » mon adresse IP).

      lagu yang lagi viral.
      sebenarnya lagu itu adalah karya seni.
      seni bagi yang suka musik.
      ya silahkan dinikmati.
      karena seni itu kreasi yang istimewa.

      Sont-elles/ils toujours d’humeur aussi primesautière là-bas ?

    • Merci pour le dangdut, @sombre ! (J’avais cru que la trad était ton copier-coller.)
      #medsos
      J’ai lu je sais plus où que Facebook n’avait jamais pris des mesures sérieuses contre des problèmes que pose sa plateforme au bien commun sauf dans ce cas avec le coronavirus. Les autres GAFA aussi. Chaque recherche Google, merde sur YouTube ou sur FB est encadrée par la publi d’infos d’intérêt public sur la maladie.

    • @antonin1 : rapport à la traduction, comme j’ai un vieux cerveau lent, j’avais oublié que un texte en langue étrangère encadré dans une citation était automatiquement redirigé vers un outil de traduction automatique (GoogleTrad en l’occurence). Donc j’ai édité le post et effacé mon copier-coller (issu de GoogleTrad justement) pour ne pas surcharger.

    • https://www.pri.org/stories/2020-03-06/die-bacteria-die-mexican-nurses-croon-hand-washing-psa-video

      Three nurses in Mexico’s southern state of Oaxaca have unintentionally become heroes in the global fight against the coronavirus, thanks to a video they made on the correct way to wash one’s hands.

      Pas trouvé les paroles de la chanson mais quelques eporession utiles si vous avez (encore) la possibilité de voyager dans des pays hispanophones :

      El cocinero tiene el terrible hábito de olvidar lavarse las manos.

      Tal vez el doctor quiera lavarse las manos.

      La gente encuentra estas situaciones moralmente repugnante si se les ha recordado que se laven las manos.

      Le he dicho que primero se lave las manos.

      Sí, apuesto a que nuestro asesino trató de lavarse las manos.

      Todo el mundo a lavarse las manos.

      Nadie puede lavarse las manos ante semejante tragedia.

      Una medida higiénica que me parece particularmente importante es lavarse las manos.

      A algunos participantes incluso les hicimos rellenar cuestionarios al lado de un letrero que les recordaba que debían lavarse las manos.

      El UNICEF compró y distribuyó 44.000 juegos de baldes y jabón para que la gente pudiera lavarse las manos.

      ¡Que todo el mundo se lave las manos!

      Salió del letrinas sin lavarse las manos.

      Actualmente tanto la escuela como la comunidad tienen un suministro suficiente de agua para beber, lavarse las manos, cocinar y limpiar.

      Lávese siempre las manos antes de manipular alimentos.

      El lavabo tiene reservas de jabón y toallas limpias.

      Y lo más importante, antes y después debes usar el líquido desinfectante.

      Si el personal no se lava las manos, es fácil que se propague una infección.

      Solamente lavarse las manos puede reducir hasta en un 40% las enfermedades diarreicas mortales.

      etc.

    • Suite du message posté par moi-même et pour corroborer ce que disait @sinehebdo ci-avant :
      https://seenthis.net/messages/828630#message829733
      https://seenthis.net/messages/828630#message830337

      https://www.pri.org/stories/2020-03-12/ghost-flights-dwindle-coronavirus-massive-catastrophe-airlines

      ‘Ghost’ flights dwindle, but coronavirus a ‘massive catastrophe’ for airlines

      As the coronavirus pandemic sharply curbs travel, the aviation industry is facing the “worst crisis” since 9/11.
      (The World March 12, 2020 · 5:45 PM EDT)

    • Point sur la situation : devant l’avalanche de conneries suscitées par la brutalité macronienne, ne pas céder à la panique et penser à prioriser quelques protocoles de base.
      En premier lieu :
      – téléphoner à ma descendance pour prendre de leur nouvelles et leur demander comment elles/ ils vont s’organiser avec leur propre descendance.

      En deuxième intention :
      – faire une grille de loto avec les numéros suivants :

      3 - 15 - 22 - 9 - 4 -19

      (Pour le complémentaire, j’hésite encore. Une idée, « les gens » ?)

    • Complément d’info sur la chanson réalisée par des soignantes du HRAE d’Oaxaca :

      https://www.radioformula.com.mx/vida-y-estilo/20200228/enfermeras-del-imss-bailan-cumbia-del-lavado-de-manos-coronavirus-v

      Si los mexicanos poseen una peculiar característica es su humor y la forma en la que se anteponen a la adversidad; así este gran baile de un grupo de enfermeras.

      Se trata de la cumbia del lavado de manos con la que buscan crear conciencia entre la sociedad para prevenir contagios y enfermedades.

      ¿Pero, alguien tiene la letra de esa canción?

    • pour @sombre

      ¡Ey!

      Ahora les voy á enseñar
      cuando lavarse las manos
      todo cinco momentos
      podras una vida salvar

      ¡Ey!

      Antes de tocar al paciente
      en una tarea séptica
      o tener contacto (?)
      con fluido corporal

      ¿Y como se lavan las manos?
      Las manos se lavan así
      Así, así (6 x)

      ¡Muere bacteria, muere! (2 x 2x)

      ¡Ey!

      Despues de tocar al paciente
      Y (… ?) el torno
      aun con el uso de guantes
      así haras (?) calidad

      ¡Ey!

      En cuarenta, sesenta secundos
      debes las manos lavar
      ese el tiempo correcto
      y así una infección evitaras

      ¿Y como se lavan las manos?
      Las manos se lavan así
      Así, así (6 x)

      ¡Muere bacteria, muere! (2 x 2x)

      Ahora tus manos estan seguras

    • à Cajamarca, Pérou :
      (il me manque 2, 3 trucs…)

      ay corona, coronita
      ya llegaste á mi Perú
      ¿que sera de mi, mi vida?
      seguro, lo llevas tú

      empezaste en la China
      luego llegaste al Japon
      regresaste por España
      hoy estas en mi Perú

      ahora que ha llegado
      quiero que me escuches tú
      llevate á los forasteros
      deja libre á mi Perú

      escuchen al Presidente
      confien en el salúd
      mañana sacas tu cita
      y al año te atiendes tú

      mejor lavarte las manos
      eso es la mejor opción
      porque el coronavirus
      después te lleva al pensión (?)

    • ¡Mil gracias @simplicissimus !

      J’ai craint un moment que la « parodia » péruvienne comporte quelque relent de machisme sur fond de vocabulaire graveleux mais apparemment, non. Cependant, on notera tout de même un ton nationaliste qui, hélas, ne doit pas nous surprendre plus que ça : la « bestiole » fera des ravages bien au-delà des corps physiologiques, je le crains. Les « murs », de quelque nature soient-ils, seront les seuls « œuvres » humaines qui ne s’effondreront pas.

    • #complot (théories du)

      Alors, voilà : ça manquait sur ce fil de discussion qui est l’occasion, pour moi, je le rappelle, de prétendre au titre de "fil de discussion le plus trash" sur Seenthis (Puissiez-vous un jour me le pardonner). Je sais pas vous, ou alors c’est que je fréquente pas les "bons" endroits, mais je trouve que ça manque de frissons et que le gros chaudron à merdasse a du mal à monter en température rapport à la cagade qui ne va pas manquer d’advenir. Serions-nous enfin devenus raisonnables ? Enfin quand je dis « nous », j’exfiltre bien sûr le « nous « des « sachants » du conglomérat de tous les « les autres » car l’enfer, tout ça, enfin vous voyez …

      Donc on trouve bien deux trois trucs sur le sujet ici :
      https://www.lavenir.net/cnt/dmf20200312_01455832/ces-theories-du-complot-qui-accompagnent-le-coronavirus

      ou là : https://www.rts.ch/play/radio/medialogues/audio/coronavirus-des-theories-du-complot-aux-enjeux-politiques?id=11041922
      avec en toile de fond les vilains autocrates chinois qui n’auraient pas encore vraiment remisé au musée des erreurs leurs tenues crasseuses de gardes rouges rageux ainsi que leurs vilaines manières de dictateurs du prolétariat et qui feraient rien qu’à surveiller et terroriser leurs populations, populations qui ne demandent au demeurant qu’à vivre une vie paisible et inondée de marchandises qui leur rendront la vie plus facile matériellement j’entends, car pour le reste, il leur faudra en passer par des stages de développement personnel (payants) ou faire des tas « d’activités » enrichissantes sur le plan personnel (toujours, hein, faut pas exagérer non plus) pour s’auto-débriefer un peu le beignet. Un peu comme « chez nous » quoi, en fait.

      Le petit dernier de ces récits dont le seul but est de flatter notre fibre démocratique et euratlantiste un peu technolâtre étant celui que nous a livré le Huff’ Post :

      https://www.huffingtonpost.fr/entry/officiel-chine-coronavirus-wuhan-etats-unis_fr_5e6b2c73c5b6dda30fc681

      où ce serait soit-disant la CIA ou l’armée américaine, on s’y perd à la longue, qui « aurait apporté le virus à Wuhan ». En témoignerait « une vidéo du directeur des Centres américains pour le contrôle et la prévention des maladies (CDC) déclarant devant le Congrès que certains Américains que l’on croyait morts de la grippe saisonnière avaient été trouvés porteurs après leur décès du nouveau coronavirus ». Plus loin dans l’article, on voit se pointer une « délégation américaine aux Jeux mondiaux militaires, une compétition omnisports disputée en octobre à Wuhan, et qui aurait pu apporter le virus en Chine ». Et comme le secrétaire d’état américain Mike Pompeo avait direct appelé la bestiole le « virus de Wuhan » et bien figurez-vous que Zhao Lijian, porte parole du ministère chinois des affaires étrangères, il l’a eu grave mauvaise. Et pour passer ses nerfs, ou pour complaire à sa hiérarchie ou même les deux à la fois, il a inventé de toute pièce cette pauvre histoire à faire dormir debout le yéti de Tintin au Tibet « himself ».
      Mais patience. La Chine n’est jamais à court de théories du complot. Enfin quand je dis « la Chine », je devrais plutôt dire ceux qui glosent sur la Chine ou mieux : ceux qui mettent en scène des Chinois, en l’occurrence un haut responsable des services secrets chinois (carrément) tout nimbé qu’il est de l’aura des martyrs et qui n’a rien d’autre à foutre que de sacrifier sa vie, non sans compromettre l’intégrité physique de sa propre famille, pour qu’enfin éclate la vérité sur cette vilaine affaire même si il doit passer à « l’ennemi » qui l’accueillera, on s’en doute, magnanimement dans un quelconque paradis démocratique ou fiscal ou les deux à la fois si toutefois le gonze arrive à s’extirper de la béchamel verdâtre où il s’est mis tout seul comme un gros benêt en se prenant pour Batman vs le Joker, car n’est pas lanceur d’alerte qui veut surtout au pays de la révolution prolétarienne en mode dictature, hein ? . Hé oui, on a tous besoin de martyrs et de protocoles sacrificiels pour croire en un monde meilleur, ici bas ou dans l’au-delà. Et là on tient une vraie pointure. Le récit que je vais vous livrer, je l’ai chopé sur une page Fesse-Bouc. Oui, encore eux .. Faut dire que leurs softwares de compète sont taillés pour les courses en haute-mer sur les cyber-océans déchaînés et que, de plus, leurs concepteurs ont bravé bien des tempêtes pour continuer à nous faire la nique en surfant et rebondissant insolemment sur les vagues du scandale, tout ça au nez et à la barbe des législateurs européens qui n’ont toujours pas compris qu’il se la jouaient petit bras par rapport à de tels vaisseaux de guerre, armes de destruction massive de l’esprit critique voire de l’esprit tout court, survitaminées aux algorithmes de la mort qui tue et dont les concepteurs ont été depuis leur plus tendre jeunesse biberonnés aux capitaux d’origines douteuses.

      Donc, voici la chose : un récit aux procédés narratifs que n’aurait pas renié Howard Philip Lovecraft (himself), récit pour lequel l’auteur ou les auteurs ont dû réellement se faire plèz’ pour nous concocter un tel délire. Je sais pas trop à quoi ils carburaient pour nous échafauder un tel scénario d’épouvante mais ça devait être de la bonne et j’espère pour eux qu’ils n’ont pas laissé une trop grosse ardoise auprès de leurs fournisseurs.

      Ceci dit, vous seriez mal avisé·es de croire que je roule pour les mandarins de la dictature du prolétariat : non, non, ce sont les mêmes pourritures que « chez nous ». Il n’y a que la coupe du costume qui change. Par contre quand je lis ou j’entends tous ces éditocrates et autres médiacrates débiner « les Chinois », je me dis qu’ils feraient bien de se la mettre en veilleuse : sans les prolétaires chinois qui font rien qu’à se laisser exploiter parce qu’ils ont juste envie de faire comme « chez nous », toutes ces petites crapules qui ont la menteuse si bien pendue, et ben, y vont bientôt pleurer leur mère quand y pourront plus se payer le dernier aille-faune vu que, dans quelques semaines, et bien y en aura plus dans les magasins. Et ce sera bien fait pour leurs sales petites gueules de raie (publique). Bon assez causé et bonne lecture ! Ah oui, j’oubliais, c’est en anglais. So sorry si je fais encore tricoter les algorithmes des cyber-vaisseaux de guerre sus-mentionnés et qui naviguent de surcroît sous de multiples pavillons pour faire croire à la concurrence libre et non-faussée du monde merveilleux de l’Indépassable Marché. Mais bon, y aurait pas fallu le laisser faire, le Marché ...

    • JUST IN: SECRET BEHIND THE CORONAVIRUS LEAKED.
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      I am a senior Chinese military intelligence officer and I know the truth about the coronavirus outbreak. It is far worse than the media are telling you.
      I am a Chinese citizen in Wuhan who occupies — or perhaps occupied — a high-ranking position in military intelligence. I am also a member of the Chinese Communist Party. As a senior official near the top of the Party, I have access to a great deal of classified information and I have been involved in many top secret government projects. I have a doctorate from a leading university in a western country, which is why I am able to write my account in English.

      t will not surprise you to hear that if my identity were to be revealed, my life would be in grave danger, as would those of my wife and son. I ask you to respect the fact that I have stripped out of this account all facts that would make it easy to identify me.
      By now you will be familiar with the recent outbreak of 2019-nCoV, also known as NCP, or simply “coronavirus”. You will have heard that it originated in Wuhan, an industrial city in China, and that it came from an animal — most likely a bat or a pangolin — that was sold in a wild animal market. You will have been told that it is an influenza-like illness that can in severe cases cause pneumonia, respiratory failure and death. Finally, you may have heard that although the disease is highly infectious, it is dangerous only to the elderly or to those who have a compromised immune system. The official lethality rate is approximately 2% or so.
      All of that is a bunch of lies concocted by the Chinese state with the tacit support of the U.S. deep state and its friends in the European Union, Russia and Australia, and spread by the docile media in all of those countries.
      Let me start by telling you that the world does not operate the way you think it does. Although countries like the US and China vie for global dominance, that competition is restricted to certain limited areas. In most ways, the two countries are more interested in cooperation so that they can stop other competing countries from gaining more power. They also have a shared interest in keeping real power out of the hands of their “ordinary” citizens. To this end, they have many different mechanisms by which they control the overwhelming majority of their media outlets. The Americans in particular have perfected the art of creating made-up “divisions” between their two main parties which are designed to hide the fact that both serve the same masters.
      These same nations also posses technology that is far more advanced than you can imagine and which is kept carefully hidden from public view. This includes advanced artificial intelligence capable of undermining and deciding any election in the world; biological and chemical agents that can manipulate and control the thinking patterns and behaviours of citizens to terrifying degrees; highly sophisticated manipulation techniques using hypnotic practices entirely unknown to the public; and other things that I will not go into now. My point is that the great nations do not compete so much as work together. Their principal goal is to shield the true workings of the world from the “uninitiated” public.
      Just to give you one example, there aren’t actually any nuclear weapons anywhere in the world. The U.S. and the Soviet Union scrapped them all in the 1970s, as did their client states. Everyone realised that those weapons could not be used without destroying the whole world, so there was no need for them; but by pretending that they still had them, the big players were able to keep the non-nuclear powers in line.
      Let me return to the virus.
      Last year, large-scale anti-government protests erupted in Hong Kong. The Standing Committee of the Chinese Communist Party considered these to be a grave threat to the integrity and stability of the motherland. The U.S. government and the EU both knew that the Chinese were secretly working on a biological agent that was supposed to make the protesters docile and obedient. Without going into detail, I worked on that project. We tried to develop a sort of spray that could be dispersed from helicopters or drones and that would lead to mental retardation and behavioural change.
      Naturally, as Hong Kong is one of the most open and international cities in the world, the Party decided that it was too risky to release the agent in Hong Kong without first testing it. For this, it needed a great number of human guinea pigs. Two groups were identified for this.
      First, we rounded up a large number of so-called “islamic radicals” in Xinjiang Province and took them to what we called “training camps”. We had already been using these camps for human experimentation for several years, but the Hong Kong protests meant that we redoubled our efforts. We exposed the inmates to various “alpha” experimental agents. As these were odourless and invisible, the subjects were not aware that they were taking part in medical trials. The resulting high rates of cancer, premature dementia, suicidal depression and death by organ failure could easily be suppressed, as the camps are located in very remote parts of our motherland.
      Once the initial experiments had yielded a “beta” agent, it was transported to Hubei Province, where it was deployed in a special military testing facility outside the city of Wuhan. This was not even a particularly well-kept secret: the existence of this facility has been reported in international news. Even the fact that it is located close to the wild animal market is a known fact.
      By then our President had already introduced a “social credit” system that allowed us to identify disloyal, counter-revolutionary and bourgeois elements in our society. Using the social credit scores — which are taken from online activity, electronic shopping behaviour and reports from informers in civil society — we selected some of the worst offenders. These included human rights lawyers and activists, Christians, homosexuals, artists, intellectuals, people who speak foreign languages, and other undesirables.
      Once these troublemakers had been collected and placed in the testing facility, we exposed them to the Agent, which is biochemical in nature and spread in an invisible aerosol, akin to certain viruses. Initial results were encouraging, as we saw significant cognitive decline and reduction in higher mental processing facilities. Essentially, our undesirables were becoming mildly mentally disabled, which is precisely the effect we wanted to produce in order to pacify the restive population of Hong Kong.
      Unfortunately, it quickly became apparent that the Agent also had other effects. About one week after the retardation set in, our subjects developed major anxiety and panic attacks. Eventually they developed symptoms akin to those of paranoid schizophrenics. At that point, their bodies rapidly deteriorated. They developed massive internal bleeding; the walls of their arteries dissolved; they bled out of their eyes and orifices, and their tissue disintegrated.
      To put it in a more direct Western manner, they started to melt.
      Death usually occurred through multiple organ failure. This was preceded by at least five days of severe agony which could not be alleviated by painkillers. It was at this time that I first violated our protocol: one subject, an elderly lady who had published defamatory cartoons of our President, begged me for death with such insistence that I took pity and shot her. I was reprimanded, but fortunately the complaint was dropped when I agreed to reimburse the cost of the bullet. I swore to myself never again to show such unnecessary emotion.
      We decided that our Agent was unusable. It was far too destructive for our purposes. We wanted the population of Hong Kong to submit to us; we did not want to exterminate it.
      Naturally, our American friends had by then taken an interest in our work and asked us for a sample for their own research and testing purposes. They hinted that they wished to use it to resolve certain difficulties in Venezuela. Normally we would have agreed, as we maintain friendly relations with the CIA, but given the extremely toxic nature of the Agent, we declined.
      This, as it turned out, was a grave mistake. The CIA was convinced that we had developed something very powerful and wanted to keep it to ourselves. They offered a great deal of money to one of our researchers. Foolishly, he agreed to sell them a specimen. We found out just in time for the handover and tried to stop it from happening. In the ensuing shoot-out — don’t bother to look for it in the news, it was never reported anywhere — several dozen people were killed.
      More importantly, however, the Agent escaped.
      The shoot-out took place at the wild animal market which has been reported as the location of the “animal to human” transmission that started the outbreak. But of course there was no such transmission; it was just the location where the CIA was supposed to receive the sealed vial containing the Agent. The vial shattered when it was dropped by the traitor who had agreed to sell it to the Americans.
      By now I understand you will be sceptical. If I really am who I say I am, why would I be sharing this information on the internet? Let me assure you that I am no friend of the Western system of governance. I love my motherland and I am loyal to the Communist Party. It has lifted hundreds of millions of my compatriots out of squalor and poverty. However, I am also a human being and I have a conscience.
      Most importantly, I have a wife and a son.
      Once we realised that the Agent had escaped and would start to spread, we swiftly put all of Wuhan into lockdown. I was one of those tasked to manage the fallout of the contamination. Of course we could not keep such a huge undertaking secret, so we decided to order our state media to report that a “coronavirus” had broken out in Wuhan.
      In reality, of course, there is no “coronavirus”. It was all made up.
      It was one of my colleagues who came up with the genius idea of pretending that people with the common flu suffered from the coronavirus. This allowed us to hide the true nature of the disease. Let me explain.
      It is currently flu season in China. When we realised that we could no longer control the spread of the Agent, we sent our men to all the hospitals and instructed all doctors to diagnose every case of the common flu as “coronavirus”. We came up with a new name — 2019-nCoV — and handed out “factsheets” that described a made-up illness.
      The result of this decision was that tens of thousands of individuals who were simply suffering from a cold or flu were now diagnosed as having a mysterious coronavirus that, although infectious, was not often lethal. While this frightened the public, it allowed us to push the narrative that the disease was not that deadly; it also gave us time to prepare for the catastrophe that was sure to come by imposing a lockdown on Wuhan and other cities in Hubei Province.
      You have not heard this in the news — and given the size of Wuhan, with its population of 11 million, it is not known even to many of the residents — but within days thousands upon thousands were infected and before long they suffered the agonising deaths that I have already described. Within a week, there were so many corpses that we did not know what to do with them, so we ordered the surviving social credit prisoners to drive the bodies into the countryside and bury them in mass graves. But it was very difficult to keep this activity secret, and we could not even keep up as there were so many corpses. We planted a story that five million residents had “fled” Wuhan. In reality, of course, many of those people had died from the Agent.
      I was working around the clock helping to orchestrate this cover-up. When I think back to my actions now, I feel great shame. At the time I still believed that I was fighting for my motherland and that the rule of the Party was right and just. But deep down, I had already begun to have doubts.
      My faith in the Party was shaken even more deeply when I learnt what had happened to Dr Li Wenliang. He was one of the few doctors who refused falsely to diagnose flu patients with the “coronavirus”. As a punishment, he was sent to help transport dead bodies to mass graves. The expectation was that he would be infected with the Agent and die an agonising death, but to our great surprise, he did not contract the illness.
      You have of course read that he died of “coronavirus”. You have been misinformed. A sergeant of the People’s Armed Police injected him with a mixture of heroin and mercury that caused his lungs to deflate.
      When I found out about this I became unsure whether or not I was doing the right thing. While I believe that it is appropriate for a government to rule with a severe hand, I do not think that it was right to kill Dr Li. He was a compassionate and kind man and he cared about his patients; how can our motherland not benefit from having such a doctor?
      I shared my concerns with my wife, but she convinced me that I should not say anything to my superiors. She said that it was too dangerous; that they valued loyalty above everything else; and that I would only find trouble if I admitted to my doubts about their practices. She also pointed out that we benefited from priority medical treatment. As senior officials, we received regular supplies of the highly-sophisticated hazmat masks that are the only known technology that can prevent infection. She implored me to think of our son, who is still small. If I spoke out and were caught, our lives would be at risk.
      Around the same time, it became clear that the Agent was entirely beyond our control. It was spreading like wildfire throughout Hubei Province and beyond, infecting tens of millions and causing them all to die.
      I understand that what I just said is difficult to believe, because you have been told that there have been only about 50,000 infections, and far fewer deaths. But these are the influenza infections that have been falsely passed off as the non-existent “coronavirus”. The Agent is far, far more contagious than that, and its fatality rate, unlike the “coronavirus”, is not 2%.
      No, its fatality rate is 100%. Nobody recovers from it. Everybody who contracts it dies.
      And a lot of people are contracting it.
      Hubei Province lies in ruins. The various travel restrictions and lockdowns that have been imposed were not created to stop the spread of the Agent — none of them can stop it, not embargoes, not face masks or hand sanitiser — but to stop the survivors from seeing the catastrophe with their own eyes.
      I am part of the greatest cover-up in human history: the hiding of the deaths of tens of millions. Very soon, Hubei Province will be no more than a giant mortuary, and the truth will come out.
      For me, the turning point came when the Party told yet another lie, and that lie was too dreadful even for me to accept. You may have heard that China built a new hospital, called Huoshenshan Hospital, in Wuhan, in order to provide additional quarantine and isolation facilities for infected patients. You may have heard that they built it in only ten days.
      That too is a lie.
      Sure, they did build something in six days. But it was not a hospital. The true nature of the building was top secret. Initially, I was naive enough to believe that the Party was demonstrating its compassion and care for the people. But then my superiors sent me to Huoshenshan. I was shown around the installation by a military police officer called Corporal Meng (this is not his real name). It was there that I saw the truth.
      As I have mentioned, the only way to protect oneself from the Agent is by wearing a special protective mask that is entirely unlike those available commercially. Even medical professionals do not have access to it. It is available only to biomedical warfare researchers and it contains extremely advanced technology.
      These masks need to be kept at a particular temperature to offer full protection, and lose their effectiveness very quickly. As I have also already said, one of the benefits of my position was that both my family and I had access to regular supplies, which is why were safe when compared to civilians, doctors and even lower-level government officials, all of whom wore utterly ineffective surgical masks in the misguided belief that they would protect them.
      And so, wearing this special equipment, I went to Huoshenshan with Corporal Meng.
      Whatever you want to call that place, it is not a hospital. Sure, the entrance looks like a hospital and in the ward at the front of the complex, there are what appear to be normal medical beds. There, thousands of infected patients lie, all of them in the early stages of the disease. I walked along those long, white corridors next to Corporal Meng, his angular face dispassionate in his military fatigues, and saw hundreds upon hundreds of identical hospital beds on which squirmed the terrified and diseased inhabitants of Wuhan. Their cries and pleas haunt me in the long nights in which I now am unable to sleep.
      But this was merely the beginning. Eventually the Corporal took me to the rear of this front section. There, locked metal gates led to what he called the “middle section”. The patients in the front are unaware of its existence. It is there that the more advanced cases are kept, in what most closely resembles a mental asylum.
      Immediately upon entering this part of Huoshenshan I was struck by the dim lighting and stench of vomit and human waste. Here the unfortunates roamed freely, their minds gradually disintegrating in endless panic attacks and psychotic episodes. Here too there were no more doctors, merely gorilla-faced men in black uniforms who belonged to some secret branch of the military police I had never heard of.
      They appeared to have been selected for their cruelty, for they beat and degraded the patients in the most sadistic manner. Many of the inmates had regressed to childlike states and lay on the floor weeping like infants and begging for compassion that they did not receive. There was cruel pleasure in the eyes of these thugs as they brutalised the unfortunates. They beat them with batons, sprayed pepper spray into their eyes and kicked them with their steel-capped boots. As I was from military intelligence, the guards did not even attempt to hide their activities. They even invited me to join; in every way, they treated me as one of them.
      Yes, one of them. I stood in the grey staff bathroom of Huoshenshan and looked into a cheap mirror and asked myself — is this really what you are? Are you really like them?
      But the violence was not merely an expression of sadism, for the poor inmates were not there to be cared for.
      They were there to work.
      There was one more set of doors, and beyond them lay what the Corporal called the “Core”. And it was there that I saw it — piles and piles of dead bodies, stacked on top of one another all the way to the ceiling. There were men, women and children, elderlies and toddlers, rich and poor, beautiful and misshapen, proud and humble.
      They were all of them dead. Our Agent made no distinction between any of them.
      I gasped when the Corporal led me to the Core. I cannot count how many there were, but it was many, many thousands. And in the midst of the piles of corpses was a kind of path, and I heard a roaring sound in the distance. The miserable patients from the middle section picked up the dead and carried and dragged them away into the dark, even as the guards beat them with truncheons.
      It took me a little while before I grasped what was happening. I simply could not believe what lay at the end of that path in the Core.
      It was an enormous furnace, with great fires roaring within.
      One by one, their minds destroyed and their bodies twisted, the dying men and women carried the corpses to the furnace and cast them inside in a doomed attempt to hide the dreadful truth. I saw several of them collapse from exhaustion only for their lifeless bodies to be added to the mountains of corpses on both sides. In a seemingly endless line they went, their emaciated bodies clad in grey overalls, their backs bent under the weight of their dreadful cargo. Many howled and groaned in terror and their voices joined in a sorrowful cacophony that lingered over the roar of the fires.
      In deep shock, I stared at the boundless horror before me. Beside me stood Corporal Meng, his freshly-shaved face as emotionless as before. When I turned to face him, he looked at me. His mouth smiled, but his eyes did not.
      “We use the energy to operate Huoshenshan,” he said. “We save the state considerable resources in this way. And look,” — he waved at the gallery of the dead — “there are so many of them here. You could almost describe it as renewable energy.” He laughed and waved his hand in a strangely camp gesture.
      I stood speechless and stared at the infernal scenes before me. Men in black uniforms screamed like daemons at the wretches who were disposing of the corpses for them. They stripped the dead of anything that had value — jewellery, cash, expensive clothing — and tossed these items onto an enormous pile next to the furnace. When I asked the Corporal what would be done with the items, they said that they would be used to pay for the “healthcare expenses” incurred by the patients’ stay in Huoshenshan.
      I vomited in the toilet. When I flushed and came out of the stall, Corporal Meng stood by the door and looked at me. His face was as blank as before, but in his eyes I thought I registered a very faint trace of contempt. You are ten years my senior, the look said, but you are soft.
      I thanked him for his service and went home.
      When I arrived, I saw that I had received hundreds of updates on the encrypted device the Party uses to communicate to insiders. The news were unimaginably grim. The State Legal and Economic Commission had allocated funds for the construction of dozens of facilities like Huoshenshan all throughout China. The Agent had spread not only to every single province of the motherland, but to most other nations in the world. Fortunately, we had agreements in place with other governments — they agreed to pretend that the infections were due to a coronavirus. They were just as worried as we were that a panic might break out in their countries. The Americans in particular were terrified that the S&P 500 might decline. This, they said, would be unacceptable in an election year, so we could count on their full support.
      Of course the World Health Organisation also helped us. For a long time, the only issue with the WHO has been that we have been locked in a contest with the Americans about who bribes them more. They released all sorts of sophisticated misinformation about having decoded the DNA of the so-called coronavirus. All this has allowed us to stave off a global panic.
      For now.
      Yet the situation was worsening with astonishing speed. I am reluctant to reveal too much on this point, as it would make it too easy for my enemies to identify me, but we quickly began to implement measures to protect our most senior leaders. If you look at the world news, you will see that Xi Jinping, our President, disappeared for approximately one week after the outbreak, before being seen again with the leader of Cambodia.
      You should know that the person who met the Cambodian leader was not President Xi. It was a body double who had, for many years, been trained to look and sound just like our President. President Xi is of course not careless enough to risk his own death. He is safely ensconced in a secret bunker underneath Zhongnanhai, the headquarters of the Party in Beijing.
      Nor was he the only leader who is in hiding. In fact, I can assure you that over half of all senior Party members are currently being imitated by trained actors who are following instructions given to them via special implants. Do you really think that our Prime Minister would risk his life by going to Wuhan?
      All of this means that our government has become utterly paralysed and the functions of the state have been taken over by the military.
      It became clear to me that our efforts were pointless. Yes, the lockdowns, travel bans and targeted assassinations of rebellious journalists allowed us to hide the true situation in Wuhan; but I knew that this would not last. Once the mass deaths begin in the rest of the world — in our estimation, this should happen within the next week or so — everyone will know the truth. It will become clear that we cannot protect ourselves from the Agent. Surgical masks, hand sanitiser, gloves — nothing can stop it. Nothing except the special hazmat masks, but those cannot be produced in anything like sufficient quantities. You, an ordinary person, will never even receive one, let alone a sufficient number to see you through the coming holocaust.
      For those of you reading this, therefore, all I can suggest is that you keep your loved ones close to you. Hug them, tell them what they mean to you. Enjoy the time you have left with them. It is not typical in Chinese culture to express one’s feelings in this way, but I have learnt the importance of such gestures.
      I promised my wife that I would show this document to her before I posted it.
      Yet I broke my word.
      I hear her weep in loud, hoarse sobs in the bedroom, and the keyboard of my laptop is wet with my own tears. Not long ago, we received results of the regular tests that are part of our “priority medical treatment”, and we learnt that my son had been infected with the Agent.
      The military police that has supplied me with the special protective mask had been giving expired and ineffective masks to my son, masks that senior officials had already worn and then discarded when they ceased to protect them. My own masks, on the other hand, had always been of the necessary quality.
      I suppose they decided that my son was of lower priority than me. I suppose my son could not help them with their cover-up.
      We had long ago decided that we would be different — we would be honest with him, always. And so when he asked us, we told him the truth. We told him that he was very sick. He asked more, and we told him he would not get better.
      He continued asking, and we told him that he would die. He is very small, but he was old enough to understand.
      His terrified wails will haunt me for the rest of my miserable days in this world.
      Let them come. Let them do with me as they will. I no longer care.

    • l’#annulation de certains « pestacles », on va pas s’en plaindre, ça c’est sûr. Sinon, je préfère de loin la version de Bo Carter (plus « roots »).
      Bon, du coup, je m’y mets aussi :

      Spéciale dédicace à Blanquer :
      https://www.youtube.com/watch?v=GH75w63VICg

      Spéciale dédicace à Cron-Cron 1er :
      https://www.youtube.com/watch?v=u0PFZekV2Ws

      Et pour nous rebecter le moral, une dernière à la morale bien douteuse et bien #trash :
      https://www.youtube.com/watch?v=zMF6m-UlU2Q

      Et un petit lien sur la page d’un bonhomme qui a bien connu « l’artiste » et qui en apprécie la « poésie rugueuse » ...
      https://musique.urbania.ca/article/jecoute-des-disques-plume-latraverse-dressed

      Pour les lyrics, j’ai trouvé cette page :
      https://genius.com/Plume-latraverse-sans-ceremonie-lyrics

      Mais si on veut écouter les « tounes » intégralement que ce soit sur l’une ou l’autre page, on tombe sur une obligation d’inscription sur Spotify ou sur un autre truc.

    • #parano #psychose #atchoum

      Je viens d’éternuer devant mon PC portable. Quelques postillons ont été projetés sur l’écran. L’antivirus a lancé une analyse du disque dur direct ...

      Sinon, je viens de m’apercevoir que j’ai fait une répétition dans une phrase du post précédent. J’ai employé deux fois le mot « moral » ou « morale ». Ça passe ou il faut que j’édite de nouveau ce post ?

      Question aux administrateur·rices de @seenthis :

      Chaque fois que je veux éditer un post un peu long, le machin me renvoie direct sur la page d’accueil sur le dernier post qui a été envoyé. Pourtant je clique bien sur le bouton <modifier>. Y a un truc que je devrais faire et que je fais pas ou que je fais mal ?

    • Message du tweet linké par @sinehebdo

      I wasn’t scared of Corona but then I watched a video about the spread and it’s got me shook but the jokes still have to run
      otherwise we’ll al be depressed and panic.

      Pareil, je lis depuis hier des articles alarmants sur les effets du virus et je commence à avoir vraiment les flubes. Mais je continue à dire des conneries. Rire dans l’adversité, c’est une thérapie d’accompagnement.

    • C’est « géant » ce qui se passe là-bas : comme si les Italiens étaient en train de dire : « Bon, vous avez vu ? On va tous crever. Et comme on sait que vous ne ferez rien pour nous, alors on chante et allez tous vous faire foutre ».

    • Salutations matinales « les gens » !

      Bon : suite aux annonces du premier Sinistre et de son bras droit ou gauche plutôt, car il était bien à sa gauche pendant l’allocution, l’éminent professeur Jérôme Salomon, directeur générale de la santé effondrée, j’ai eu comme une puissante révélation. Il était pour moi grand temps de faire pénitence et de rejoindre le troupeau des brebis qui ont fait rien qu’à s’égarer tous ces derniers temps afin de me placer sous la houlette d’un quelconque bon pasteur vaguement télé-évangéliste si ça se trouve, et donc d’embrasser la foi des #abstentionnistes_du_septième_jour. Parce que, merde, faut pas déconner, si on doit être confiné, autant aller jusqu’au bout de la démarche.
      De toute façon, il n’y avait qu’une liste dans ma commune. J’aurais été obligé de voter blanc (ou nul) et à la longue, ça lasse un peu. Et, raison la plus importante, j’avais pas franchement envie de supporter les « bolosseries » des « autorités » concernant les mesures sécuritaires lénifiantes pour ce scrutin, ni d’ailleurs de croiser le regard plus ou moins chassieux des assesseurs du bureau de vote, dont celui du maire en particulier.
      Voilà, c’est dit, je me la joue confiné « extrême » et aussi parce que j’ai un peu la trouille, je dois bien vous l’avouer piteusement.

      Un dernier conseil, mes ami·es, repentez-vous : la #fin_des_temps est proche si l’on en croit la prose « effondriste » de cet « impertinent » en mode « insolentiae » propulsé sur « la Toile » en ce #vendredi_13 dernier. Ego vos absolvo peccatores. Amen.

      https://insolentiae.com/leffondrement-et-la-sideration-ledito-de-charles-sannat

      #effondrisme #biais_cognitif #élections #trouille #numérologie

    • Angoisse fort légitime sur fond d’effondrement du système de santé voire plus et d’une gestion de crise à la ramasse.

      https://seenthis.net/messages/830768

      Il est 21h. Ne pas oublier de manger. Prendre ma température : 38,1°C. À partir de quel centigrade est-elle signe de fièvre ? Je ne sais plus. Le site officiel Ameli donne tellement d’explications que je n’y trouve pas la réponse… Au fait, quels sont les symptômes ? « similaires à [ceux] de maladies hivernales, comme la grippe, dont la fièvre, les douleurs musculaires et les maux de tête ». OK, je checke, mais comment dois-je réagir ? Aller bosser demain parce que c’est bénin ou surtout pas, pour ne contaminer personne ? Dans ce cas, comment obtenir un arrêt maladie ? Voir mon toubib demain matin ou surtout pas, pour ne pas engorger inutilement sa salle d’attente ?

      Le site du gouvernement donne un numéro spécial joignable 24/24h, qui m’oriente sèchement, sans même une question, vers le site web de l’ARS, où j’imagine naïvement qu’une discussion en ligne m’aiguillera… Que nenni : le site est en carafe. Après une heure de tentatives, il s’affiche enfin, avec un bandeau marqué « dossier coronavirus », aussi affordant que non cliquable, un gros moteur de recherche qui plouffe sur des pages qui restent blanches… Le seul truc qui colle avec mon cas est cette mention plus bas dans la page : « uniquement en cas de symptômes (fièvre, toux, difficultés respiratoires) composez le 15 », ce que je fais donc docilement, en vain… Je me rappelle alors les témoignages d’autres cherchant vainement à s’informer dernièrement, baladés comme des patates chaudes de service en service, comme notre administration sait si bien faire… C’était il y a 10 jours et ce n’est toujours pas rôdé !? Puis je me ressaisis : pourquoi appeler le 15, c’est-à-dire le service d’aide médicale d’urgence (SAMU) alors que je ne suis PAS en situation d’urgence ?

      Je zappe et appelle finalement SOS Médecins, pour demander conseil. Je me soucie moins de ma santé — je ne vais pas mal — que de réagir en citoyenne responsable. Je veux juste savoir si me rendre au boulot demain constitue un risque. On m’envoie un médecin, d’ici 3 ou 4 heures, que je passe à remanier complètement la formation prévue, au cas où je devrais l’assurer à distance, en visioconférence.
      Ne faites pas comme moi, renseignez-vous avant de vous sentir fébrile, parce que l’info se cache bien : alors que les locaux de ma boîte sont placardés d’affiches sur les gestes barrières depuis deux semaines, toujours aucune pancarte à la pharmacie en bas de chez moi et les sites officiels rament… Si bien que je me retrouve machinalement à sonder les réseaux sociaux avant de réaliser l’idiotie de mon réflexe. Le niveau d’information n’est pas à la hauteur. Anticipez, informez-vous correctement, sans attendre les premiers symptômes — « toute personne qui a de la fièvre, qui tousse et qui a des difficultés à respirer doit consulter un médecin » ; pas besoin d’emmerder le 15 d’emblée donc — et informez les autres, pour éviter les « spa le moment d’être vegan ou de faire carême, faut bouffer de la bidoche, hein ! avec quelques gouttes d’huile essentielle de ravintsara, tu risques rien » entendus aujourd’hui à mon endroit et autres faux conseils qui circulent. Faute d’information claire et massive, on est surtout mûrs pour la panique. M’étonne pas, finalement, que d’autres en soient à faire des stocks de pâtes et de PQ.

    • > a un quelconque rapport avec le Coran ?

      si si, une championne en la personne de AgnesCerighelli sur twitter

    • Hihi @arno, je me suis fait des potes qui ont un magasin bio avec une salle de resto au-dessus et sa cuisine toute équipée, je leur proposais le mois dernier vu que toutes les victuailles sont au RDC d’y installer des lits, on peut au moins y tenir à 50. Mais faut qu’on braque d’abord une armurerie, un hôpital et qu’on prenne en otage quelques médecins, je te rassure, on est non violents.

    • Bien entendu @sombre, c’est préventif. Les résultats du bain viral imposé seront connus d’ici 3 ou 4 semaines, il va bien falloir se prémunir de tous ces bons citoyens obéissants, devenus vecteurs du corona.

    • Quelques nouvelles de « la Chine » cette fois : où l’on tente de lutter contre la #désinformation (en espéranto) :

      http://esperanto.china.org.cn/2020-03/04/content_75773183.htm

      Traduction :

      Désinformation sur le #COVID-19

      De nombreux mensonges et messages à moitié vrai se sont rendus populaires sur Internet. Les ministères de la santé de quelques pays ont créé des sites web pour contrer les fausses informations qui se répandent rapidement et empêchent de combattre l’épidémie. Dans cet article, je présenterai quelques uns de ces mythes et montrerai comment il est facile de découvrir dans la plupart des cas que ces informations sont erronées.

      1- On peut tomber malade après avoir ouvert un colis en provenance de Chine (ou la minute patriot corporate, NdT) :

      Recevoir un colis de Chine est sans danger. La plupart des virus, y compris celui-ci qui est la cause du Covid-19, n’ont pas l’habitude de survivre plus de 24 heures en dehors du corps d’un être vivant. N’importe quelle commande en provenance d’un endroit éloigné reste emballée pendant plusieurs jours, par conséquent, il n’y a pas de risque. Sur Internet circulent plusieurs fausses informations à ce sujet, par exemple, à propos d’un homme qui aurait été infecté après avoir touché une feuille de plastique-bulle en provenance de Chine.

      2- Comment soigner ou prévenir le Covid-19 chez soi :
      (séquence "la drogue c’est mal, l’alcool un peu, aussi")
      De fausses informations incitent les gens à se soigner à la maison au lieu de demander une aide spécialisée. Cela rend difficile pour les autorités l’identification de nouveaux cas ainsi que la prévention de la maladie et, en même temps, fait courir un risque au patient, car la thérapie peut se révéler inefficace et, parfois, empêcher la guérison. L’Organisation Mondiale de la Santé (OMS) souligne qu’il n’y a aucune nourriture, aucune boisson ou substance recommandée pour prévenir l’infection. Pourtant sur Internet, on trouve facilement des recettes pour se soigner soi-même ou pour prévenir l’infection : infusions, cannabis, cocaïne et autres drogues ainsi que des médicaments pour atténuer les symptômes grippaux comme les boissons alcoolisées, etc.

      Une fausse information particulièrement connue est celle d’un Russe qui se serait soigné en ingurgitant de la vodka (selon une autre version, celle d’un homme pas forcément russe (tu m’étonnes) qui se serait soigné avec du whisky au miel). Aucune étude n’atteste de l’efficacité des boissons alcoolisées contre ce virus et l’alcool peut réduire à néant l’efficacité des médicaments prescrits par les médecins. Seuls les anticorps acquis par la vaccination ou produits par le système immunitaire sont capables d’immuniser l’être humain contre un virus, donc restez sceptiques au sujet des médicaments miracles.

      séquence "tadaaa !"
      Je vais analyser plus en détail une nouvelle spécifique pour montrer combien il est possible de détecter facilement une fausse nouvelle : Au Brésil, peut-être dans d’autres pays également, a circulé un message supposé être rédigé par les médecins Leila Ahmadi et Chen Horin et qui recommandait l’eau chaude avec du citron pour prévenir une infection. Un recherche sur Internet a révélé que Leila Ahmadi était vraiment médecin en Iran mais d’après le texte elle habitait en Chine. Pour le docteur Chen Horin, présenté comme étant le directeur de l’Hôpital des Armées à Pékin, il n’y a aucune information digne de foi à son sujet (de plus Horin est un nom inhabituel pour un Chinois) mais il est cité dans une fausse nouvelle à ce sujet comme quoi l’eau citronnée soignerait le cancer (dans une autre version il s’appellerait Dr Gupta et serait originaire de la République Indienne). Cette fausse nouvelle provoqua tant de confusion que l’Université du Kansas aux États-Unis a publié une note pour expliquer que le citron ne soignait pas le cancer.

      3- Un chien peut-il attraper le Covid-19 ?
      nos amies les bêtes

      Voici un cas typique de message qui propage des demi-vérités. Voici LA vérité (j’adapte un peu au style médiatique de "chez nous") : le chien d’un patient a été soumis à un examen et le résultat s’est révélé « faiblement positif » mais on s’est aisément fourvoyé et il en a résulté de nombreuses informations fausses et déconcertantes. Le résultat de cet examen était normal : un chien vivant dans la même demeure qu’un patient infecté est en contact avec le virus qui peut se trouver sur des meubles, des planchers et sur d’autres objets de la maison. Cela ne veut pas dire que le chien avait contracté la maladie (il n’avait pas de symptômes) ou était dangereux pour la santé humaine. Selon l’OMS, il n’ y a aucun indice pour que les animaux domestiques puissent contracter le Covid-19. Et l’unique recommandation est de se désinfecter les mains au savon et à l’eau ou à l’alcool après avoir touché un animal. Il est recommandé la même chose aux gens qui ont touché des objets les uns à la suite des autres comme un bouton d’ascenseur ou un article vendu sur le marché.

      En 2016, pendant l’épidémie de Zyka au Brésil est apparue une fausse information comme quoi des singes pouvaient infecter les êtres humains et cela a entraîné un massacre pour des centaines de singes à travers tout le pays, dans beaucoup de cas d’une manière cruelle. Il n’y a que les moustiques qui peuvent transmettre le virus du Zika à l’homme. Les singes sont morts pour rien.
      Alors arrêtez de vous désinformer parce que vous allez faire que des conneries. Parce que les singes ils auraient pu avoir l’insigne honneur de mourir pour une bonne raison, si ça s’trouve).

      Soyez responsables car propager de fausses informations peut avoir de terribles conséquences. (et on vous le répètera pas deux fois, bordel !)

      On remarquera l’iconographie un peu naïve de la page pour illustrer le propos. En Chine, dès leur plus jeune âge, les élèves ont accès assez facilement à l’enseignement de l’Espéranto. Selon les pédagogues chinois, cette langue assez facile à apprendre (pour des Européens) aurait des vertus propédeutiques et serait une entrée vers d’autres langues telles que l’anglais, l’allemand, le français, l’espagnol, et même le russe (mis à part l’alphabet). Étonnant, non ?

    • Ce fil de discussion serait-il voué à devenir une sorte de journal intime pour temps troublés ? Faut voir...

      Ce matin, enfin dès 4h du mat’, oui, je dors très mal depuis bientôt 9 mois (no, I’m not pregnant) rapport à des problèmes liés à notre logement, je me suis pris à faire une liste de produits de première nécessité, alimentaires ou autres. Non pas que je veuille remplir mon caddy comme un goret comme ce fut le cas ce vendredi 13 dernier (oui, je sais) au magasin Chanchamp le plus proche de chez moi, car nous avons toujours de quoi faire, au moins sur une période d’une semaine, mais refaire un petit stock de produits simples et accommodables culinairement parlant de multiples façons comme la farine par exemple.

      Et voilà-t’y pas que, addiction oblige, je me dis : « Mais bon sang ! Le petit magasin de fournitures en vapotage sis au chef-lieu de mon département va être fermé ! » Merdre ! C’est ballot, j’aimais bien y aller et taper la causette avec les vendeur·euses, une petite équipe jeune et cool. Et puis ça me permettait de prendre un bon shoot d’électricité urbaine, moi qui suis (re) devenu un rat des champs depuis quelques années déjà. Va falloir que je me résolve à commander « en ligne » ... Heureusement, je pourrai retrouver la même gamme de produits car ils ont aussi une boutique en ligne. Faut juste que j’oublie pas de m’en occuper ... Ceci dit, là aussi j’ai toujours de quoi faire sur un mois à l’avance ! :-)) Explication : je fais dans le #DIY, je prépare mes mélanges avec les bases (propylène-glycol/glycérine), les « boosters » de nicotine, les arômes et le mélange doit « maturer » pendant trois semaines avant d’être « vapoté ». Et en plus ça revient beaucoup moins cher que les flacons de 10 ml prêt à consommer que je pourrais trouver à la boutique en mode bazar et jeux à gratter dans la « galerie marchande » de chez Chanchamp. Voilà voilà ♪♫

    • Sinon, pour les masques de protection buccaux, nous en avons 7 d’avance, Madame ayant travaillé dans le médical et pratiquant sans relâche une « safe attitude » de tous les instants. J’espère seulement que l’usine de Saint-Barthélémy-d’Anjou va pas être mise #à_l'arrêt, pour une raison ou pour une autre.

    • je viens d’aller faire mes dévotions à Notre-Dame-de-la-Sainte-Consommation. Heula ! Bon, les caissières portent des masques et expliquent aux clients inquiets que c’est pour ne pas diffuser elle-mêmes le virus ( très bien). Sinon, c’est le bordel total. La panique en mode cagade généralisée. Et comme un malheur n’arrive jamais seul, il a fallu que je croise le maire de la commune que j’ai bien été obligé de saluer (de loin). Étant à la recherche d’alcool dans le rayon pharmacie et vu que les rayons étaient inaccessibles, j’ai opté pour une bouteille d’ #eau_de_Cologne 70 %, le bon vieux « sent-bon » de nos grand-mères. Avant de ranger les courses dans la charriotte, je me suis frictionné les mains avec.

    • Le bon professeur Salomon, grand gourou de la santé déglinguée, est en train de « flipper sa race » (de bâtard) :

      Jérôme Salomon attire, par ailleurs, sur le risque de saturation du système hospitalier. “Je lance un appel à la mobilisation générale contre ce virus et pour faire barrière. Il serait catastrophique d’en arriver-là. On voit que l’on peut très rapidement à la saturation d’un hôpital s’il n’y a pas d’application des mesures barrières. Plus il y a de malades, plus il y a de cas graves", rappelle-t-il.

      https://www.franceinter.fr/societe/coronavirus-il-faut-absolument-rester-chez-soi-exhorte-le-directeur-gene

      Ça commence vraiment à se voir qu’on a eu affaire à des incompétents.

      Une petite bio rapide pour voir les états de service du #boloss en question :

      Je connais bien la DGS depuis le début de mon parcours. En effet, alors que j’étais tout jeune médecin de santé publique, j’ai effectué mon premier stage d’interne en 1994, à la DGS qui se trouvait alors à Vanves. Par la suite, je n’ai jamais cessé de collaborer avec la DGS, alors que je travaillais à l’Institut Pasteur, lors de mes trois passages en cabinet ministériel, en tant que président du syndicat des médecins de santé publique, comme enseignant au CNAM et à l’EHESP en mastère santé publique, chef de projet HAS ou membre du conseil d’administration de Santé Publique France. Je suis PU-PH en maladies infectieuses et tropicales et, à ce titre, j’ai également été mobilisé sur les épidémies de zika, chikungunya, grippe A, coronavirus, Ebola et ai travaillé toujours en bonne intelligence et en étroite collaboration en lien avec la DGS. C’est pour moi un immense honneur et une grande fierté de prendre ces responsabilités et de porter des dossiers passionnants car ils concernent toujours la santé des hommes et des femmes de notre pays.

      #kiss_my_ass

    • Chaque fois que je veux éditer un post un peu long, le machin me renvoie direct sur la page d’accueil sur le dernier post qui a été envoyé. Pourtant je clique bien sur le bouton <modifier>. Y a un truc que je devrais faire et que je fais pas ou que je fais mal ?

      Pareil et depuis longtemps...

    • Au magasin bio où j’ai fait mes courses de retour de week-end, je n’ai pas trouvé de citrons ni de hareng fumé (c’est le début de la fiiiiin !). Mais j’ai croisé un type avec un masque de protection + une écharpe sur le masque, des gants, voûté mais apparemment pas vieux, qui avait rempli son caddie (son truc de courses à roulettes qui ne roulait plus tellement il était plein) et se traînait aussi quatre gros sacs pleins. Il aurait pu dévaliser le magasin qu’il l’aurait fait, heureusement que j’ai commandé mon pain avant lui. J’ai d’ailleurs pris un seul gros complet alors que j’étais tentée de prendre un petit campagne par dessus mais il faut partager.

      Le gros con que si tout le monde était comme lui ce serait déjà l’émeute. Et bête parce que si moi j’ai un paquet de pâtes de plus que d’habitude depuis trois semaines, lui avec ses réflexes de merde il aurait pu y penser avant ! Et surtout, détail qui tue : au milieu de ses boîtes de thon, de ses deux paquets de papier toilette, de ses pâtes et de ses patates, le mec a été assez nouille pour se charger du truc de première nécessité : une bouteille de limonade à la grenade en verre ! Essentiel, quand on a déjà 30 kg de courses.

    • Dans la série « les cons ça ose tout », ce matin en courses, le mec (la soixantaine bien tassée) qui se pointe aux caisses rapides, déjà bien engagé dans la file, avec son chariot (pas trop rempli quand même). Ça commençait à renauder dans l’entourage. La jeune caissière lui fait la remarque qu’il ne devait pas faire la queue aux caisses rapides avec son caddy. Pas de réaction, le mec joue l’inertie. Du coup, c’est le gars de la sécurité qui lui a fermement intimé l’ordre de jarreter. Et là, l’autre, il s’est exécuté sans moufter. Quelle plaie !

    • Dernière minute : avec Madame, on était en train d’évoquer le sort des « migrants », personnes déplacées, réfugiées hébergées en camp ou hébergées nulle part, livrées à elles mêmes et dont on n’entend même pas « causer dans le poste » . Je vous dis pas la catastrophe.
      #hécatombe.

    • Et sinon, pour les mômes scolarisé·es qui sont censé·es télétravailler à domicile comme l’a enjoint le Grand Mamamouchi Branquédéquer, ce matin, le petit fils de ma compagne (bientôt 18 ans, année du bac, toussa) a tenté de se connecter sur « l’espace de travail » à plusieurs reprises ce matin.
      Résultat des courses : failed.
      A la ramasse, les « e-lyco » les « pronotes » et autres usine à gaz de « e-learning ». Bon, c’est sûr, vu que les tuyaux du Ternet sont en train de surchauffer en ces temps de #cagade généralisée, c’est pas gagné. De plus, les serveurs n’ont pas été dimensionnés pour assumer une telle charge. Voilà voilà ♪♫ (mais ça aussi, c’était prévisible). Du coup, je vais p’têt m’arrêter de « saturer la bande passante » rien que pour raconter mes conneries, hein ? Un peu de civisme, diantre !

      #kiss_my_ass #bollocks (never mind the)

    • #fakes #désinformation ?
      Confinement en Ile-de-France ou confinement en province : entre deux commentaires sur Twitt’kéké mon cœur balance.

      D’après LCI, c’est la fuite organisée mais ce truc m’a l’air déontologiquement douteux et peut provoquer des réactions tout à fait contre-productives... et pas que chez les cyber-rageux.

      https://www.lci.fr/population/coronavirus-des-parisiens-se-ruent-hors-de-la-capitale-par-peur-d-un-futur-confi

      la conclusion ferait-elle de l’ironie involontaire ?

      Le président Emmanuel Macron a annoncé qu’il ferait une déclaration ce lundi soir à 20 h. De quoi rasséréner les esprits ?

      #cagade #télétravail

    • #désinformation

      RTL vient de titrer ceci :

      Coronavirus : le scénario du pire qui a poussé le gouvernement à réagir
      VU DANS LA PRESSE - Sans aucune mesure de prévention ni d’éloignement social, le bilan humain pourrait être de 300.000 à 500.000 morts selon les estimations les plus sombres des scientifiques conseillant l"Élysée.

      Me livrant à un rapide calcul, sachant que :
      a) la population française s’élève (à la louche) à 65 millions d’habitants
      b) 60% de la population serait touchée si l’on accepte les prévisions des experts
      c) le taux de mortalité serait maintenant de 8% sur la population ayant été impactée d’après les stats que j’ai relevées ici : https://www.worldometers.info/coronavirus
      le résultat serait, en France, de 3,12 millions de décès liés à l’épidémie.

      (Wow !)

      J’ai bon là, ou il y a quelque chose qui déconne dans mon raisonnement ?

      (Ceci dit, je préfèrerais me tromper).

    • Braie-king niouze :
      Notre #brave_gouvernement (en guerre) vient de faire connaître les modalités pour que nous soyons autorisés à nous déplacer :
      Source :
      https://twitter.com/gouvernementFR/status/1239674802941632513?s=20
      https://twitter.com/Place_Beauvau/status/1239728931227435014?s=20

      Le corps des tweets :

      Gouvernement
      @gouvernementFR
      #CORONAVIRUS | Pour lutter contre la propagation du #COVID_19 et sauver des vies, un dispositif de confinement est mis en place. Les déplacements sont interdits sauf dans les cas suivants et uniquement à condition d’être munis d’une attestation.

      #COVID19france

      Ministère de l’Intérieur
      @Place_Beauvau
      #CORONAVIRUS | Lutte contre la propagation du #COVID_19 : des mesures de confinement entrent en vigueur aujourd’hui à 12h, pour réduire contacts et déplacements au strict minimum.

      Point d’informations

      Page enroulée
      L’attestation de déplacement dérogatoire est disponible ici
      Index pointant vers la droite_

      L’attestation de déplacement obligatoire : explications et téléchargement :
      https://www.interieur.gouv.fr/Actualites/L-actu-du-Ministere/Attestation-de-deplacement-derogatoire

      Le document qui va bien et que vous pourrez éventuellement revendre à un prix modique (ou pas) à vos voisins qui n’ont pas eu la chance de pouvoir se procurer à temps une imprimante( et qui si y veulent pas payer, y seront obligés de tout recopier à la main) :

      https://www.dropbox.com/s/4mo40hno6rqjak3/attestation_de_deplacement_derogatoire.pdf?dl=0

      Voilà voilà ♪♫ : on peut donc continuer à s’entasser dans les files d’attente aux caisses des super hyper et autres « églises de la sainte consommation » à condition toutefois qu’elles soient sur la liste des points de vente autorisés ET à proximité de votre domicile. Elle est pas belle la vie ?

    • @sombre pour le % de mortalité, c’est pour l’instant difficile de le donner avec cette précision. Ma sœur - épidémiologiste ainsi que les chercheurs expliquent que tous les cas de contaminations ne sont pas connus et que la mortalité rapportés aux nombre de personnes contaminées est sans doute beaucoup plus bas. Selon deux hypothèses, l’une se situe à moins de 0,5 % et l’autre autour de 1 %.

    • @reka : tu me rassures un peu car si mon calcul s’était avéré pertinent, cela aurait signifié que chaque habitant de ce pays, dans son entourage, aurait pu voir mourir une personne sur 20. Et puis, les décrets du 27 ventôse nous mettent à l’abri du malheur.

    • Rectificatif :
      je parlais précédemment d’une info de la chaîne CNEWS sur le #DIY pour les #masques. Et qu’apprends-je (par @cdb_77) ? Et bien, ce n’était pas un « fake ». Donc je vire le post que j’avais mis, je linke vers le post de @cdb_77
      https://seenthis.net/messages/831161

      Et le lien vers CNEWS qui fait rien qu’à avoir mouru :
      https://www.cnews.fr/france/2020-03-17/le-chu-de-grenoble-montre-son-personnel-comment-fabriquer-ses-propres-masques

      [edit] La page a été réactivé depuis ... Hahahahaha !

      #inglorious_bastards #saloperies

    • bon, voilà-t’y pas que le préfet de police de Paris (celui dont on ne prononce pas le nom eu égard à « l’amitié franco-allemande ») est de nouveau tenté de montrer ses muscles. C’est sur Cui-Cui et je sais pas comment choper la vidéo. Le corps du « gazouillis » :

      Restez bien confinés chez vous ou #Lallement fera régner la terreur dans tout #Paris.
      C’est en substance le message.
      On est bien...
      #LallementDemission #coronavirus #confinement #COVID19 #Covid_19
      https://marianne.net/societe/parisi

      La vidéo vient de Béheff-haine TV : ça vous dit ou on oublie ?
      https://twitter.com/i/status/1239938141546577921

    • (Après j’arrête, promis) ...

      Séquence « déballage » : Agnès « Bouzin » nous dit tout sur sa crise existentielle. C’est sur l’e-Monde (le bien nommé) et réservé aux abonné·es.

      « Je me demande ce que je vais faire de ma vie. » Agnès Buzyn est enfin rentrée chez elle, lundi 16 mars, en milieu d’après-midi. Elle vient de « fermer la porte du QG » de sa campagne parisienne et a posé son sac, seule, « effondrée », dit-elle. Elle pleure, et ses larmes n’ont rien à voir avec celles « d’émotion » et de « déchirement » essuyées entre deux sourires lors de la passation de pouvoir au ministère de la santé, il y a un mois. Ce sont des larmes lourdes, de fatigue, d’épuisement, mais aussi de remords. Elle se livre sans fard et l’aveu est terrible. « Quand j’ai quitté le ministère, assure-t-elle, je pleurais parce que je savais que la vague du tsunami était devant nous. Je suis partie en sachant que les élections n’auraient pas lieu. » A mots à peine cachés, l’ex-ministre de la santé reconnaît ce qui la déchire : fallait-il abandonner son poste en pleine tempête, alors qu’elle devinait le drame à venir ?

      Bon, elle sait pas quoi faire de sa vie ? Ben, il y a des postes à pourvoir à l’hôpital si elle veut se rendre utile.

      #facepalm

      le lien : https://www.lemonde.fr/politique/article/2020/03/17/entre-campagne-municipale-et-crise-du-coronavirus-le-chemin-de-croix-d-agnes

    • Fake or not fake ?

      Où l’on retrouve le traitement à l#'hydroxychloroquine (anti-paludéen) expérimenté par le Pr Didier Raoult à l’hôpital de la Timone

      https://www.laprovence.com/actu/en-direct/5936036/coronavirus-a-marseille-les-resultats-prometteurs-des-essais-cliniques-a

      Le Pr Didier Raoult vient d’annoncer les premiers résultats sur l’essai clinique concernant 24 patients positifs au Covid-19, traités à l’hydroxychloroquine à l’IHU de la Timone. Au bout de six jours de traitement au Plaquénil (le nom commercial de la molécule, ndlr), 75% des porteurs ont une charge virale négative.

      (article du 17/03/2020)

      Par contre, le Professeur Raoult n’est pas vraiment en odeur de sainteté parmi ses pairs et le politiquement correct (climato-scepticisme entre autre) et aurait pris la possibilité d’une pandémie de #covid-19 avec une certaine désinvolture
      (vidéo du 21/01/2020)

      https://www.youtube.com/watch?time_continue=48&v=qoBoryHuZ6E&feature=emb_logo

      Voir aussi :
      https://seenthis.net/messages/831569

      et aussi (pendant qu’on y est) :
      https://fr.wikipedia.org/wiki/Didier_Raoult#Actualit%C3%A9_politique
      [edit] Laquelle fiche WP ne serait qu’un "CV gonflé aux hormones ... Tiens, vous avez vu ? J’ai employé le conditionnel ... (On est mal).

    • #sidération (état de) :

      Dans la série « la Macronie, c’est du brutal » :

      https://www.lci.fr/population/coronavirus-covid-19-en-france-se-rendre-a-un-enterrement-est-interdit-rappelle-

      CONFINEMENT - Lors d’un entretien à France 2, Edouard Philippe a rappelé ce mardi 17 mars les règles à respecter en matière de confinement. Se rendre à un enterrement, par exemple, est formellement interdit, a-t-il expliqué.

      N’ayant pas l’intention de réagir « à chaud » sur cette news « cassante », je réserve mes commentaires pour plus tard ...

    • « bumguns » ... Quoi-t’est-ce ? Le petit jet d’eau qui sert à te nettoyer la raie des fesses ?

      #shitshow :

      Il est important de noter que le bordel n’est pas causé par le virus lui-même qu’on peut gérer mais plutôt par des niveaux dangereux de stupidité qui se propage à propos du virus

      Rimbamband : Kof ! Kof ! (ou Cough ! Cough ! pour nos amis anglophones)

      Et sinon, je ne savais pas qu’il y avait une Place Tien An Men à Roubaix ...

    • Oui, Bumgun, je suppose que c’est la même chose que le Tabo aux Philippines, ou la Lota au Pakistan, ou la Kayle au Liban...

      Ah ! La fameuse « lota » de la vidéo du Pakistan ... Ok, j’avais pas trop compris les paroles de la chanson. Je manque d’oreille pour l’anglo-saxon.

    • #hydroxychloroquine : allez zou ! Le #brave_gouvernement en coma dépassé vient de décider (à l’arrache) d’autoriser l’extension des essais initiés par le Pr. Raoult : un avis (un peu) critique ici même :

      À la base des essais menés par Didier Raoult, une campagne de tests menée par l’université de Qingdao dans plusieurs hôpitaux chinois indiquant qu’un traitement relativement léger à base de chloroquine permettrait de lutter efficacement contre les symptômes pulmonaires, notamment la pneumonie, provoqués par le coronavirus SARS-CoV-2. Cependant, les données cliniques de cette étude se sont montrées très parcellaires et incomplètes, indiquant simplement une cohorte d’une centaine de patients et des améliorations significatives.

      Sur la base de ces résultats, Didier Raoult et son équipe ont effectué leurs propres essais cliniques au CHU de Marseille sur un groupe de 24 patients. Les résultats rapportés par les médecins sont spectaculaires : après six jours de traitement, seuls 25% des patients étaient encore porteurs du virus, et 90% de ceux qui n’avaient pas reçu de chloroquine étaient toujours positifs.
      Toutefois, malgré des chiffres certes encourageants, la prudence reste de mise. Tout d’abord, un échantillon de 24 patients est bien trop faible pour tirer des conclusions empiriques sur l’efficacité du médicament. Ensuite, là aussi, très peu de données cliniques ont été publiées. L’on ne connaît pas la charge virale initiale des patients, ni leur état clinique lors de l’admission. Enfin, l’aspect méthodologique pose également problème : l’étude a été menée sans placebo et sans système de double-aveugle.

      https://trustmyscience.com/gouvernement-francais-autorise-extension-essais-cliniques-chloroquin

    • La prose des « check-niouzeurs » de chez Libé : où l’on te dit tout et son contraire en quelques lignes. Du grand art ...

      Contacté par CheckNews, le ministère de l’Intérieur indique qu’il n’y a pas, à proprement parler, de distance au-delà de laquelle votre sortie pourrait être punie d’une amende de 135 euros. Mais tient à apporter ces quelques précisions : « Il n’y a pas de limite kilométrique. Il faut rappeler que la règle est le confinement et le fait de rester chez soi. La sortie n’est que dérogatoire si elle est nécessaire et doit être brève et se faire au plus près de chez soi. Par exemple, il faut aller au bout de la rue à la boulangerie et ne pas prendre sa voiture pour se rendre à une boulangerie à plusieurs kilomètres. Il faut que les citoyens en responsabilité appliquent ce principe à tous les déplacements strictement nécessaires. »

      (Pour le lien, cherchez ... et vous trouverez).

      Par contre « au bout de ma rue » il y a des champs et des pâtures. Donc j’ai deux solutions : descendre à pied au bled (3 km) ou prendre ma #bagnole (pour faire les mêmes 3 km) Que me conseilleraient les check-niouzeurs ? Le vélo ? Ah ouéé, on peut aussi... Mais sinon pour la distance, ça passe ?

      #kiss_my_ass #bullshit #Gilles_de_la_Tourette

    • Bono : la vieillesse est un naufrage...

      Naveen Richard (from India) : j’ai bien ri ...

      Message d’une femme de ménage à son entreprise :
      « A partir de demain, je passe en mode #télétravail. Je vous appelle dès 4 heures du matin au téléphone et je vous donne la liste de tout ce qu’il y a à faire. »

      Sinon, Skype, c’est naze en ces périodes de saturation de la bande passante.

    • #désinformation (bad-niouze ?) #phobie (administrative)

      « Du fait de la difficulté de l’identification et de le confirmation biologique de l’ensemble des cas de COVID-19, les données présentées sous-estiment le nombre réel de cas. Dans le cadre du passage en phase 3 les recommandations étant maintenant de réaliser un prélèvement à visée diagnostique uniquement pour certaines catégories de patients, cette sous-estimation devient plus importante. Santé publique France prépare de nouveaux indicateurs pour assurer le suivi de l’épidémie à la phase 3. »

      Rassuré·es nous sommes (par la dernière phrase du communiqué de « Santé Publique France ») ...

    • Je me disais aussi...

      « Et sinon, pour le port du masque, vous en pensez quoi, vous, docteur ? » lui demandai-je. « On devrait toujours en porter un dans l’espace public. » Et moi de lui faire remarquer : « Mais alors, pourquoi les « autorités » disent-elles que ce n’est pas nécessaire, voire même déconseillé ? »
      – Et bien tout simplement parce qu’il y a grave pénurie de masques ! Me répondit-il …
      (Voilà, voilà ♪♫ … ceci dit, c’est pas un scoop non plus, hein).

    • Influence du #coronavirus sur le #climat : plutôt « bénéfique » mais n’allez pas croire que le problème est réglé pour autant :

      https://actualite.lachainemeteo.com/actualite-meteo/2020-03-20/coronavirus-les-effets-sur-le-climat-54485

      Depuis que le coronavirus COVID-19 sévit, les divers gouvernements du monde n’ont pas eu d’autres choix que de mettre un coup d’arrêt aux activités économiques par les mesures de confinement. Et si les bourses dégringolent du fait de cet arrêt ou profond ralentissement, le climat lui semble tirer des bénéfices.

    • Vincent Veillon et Vincent Kucholl - Sans public (Suisse)
      https://www.youtube.com/watch?v=qVUxPC8qfsQ

      French Fuse - La Chanson du Coronavirus (France)
      https://www.youtube.com/watch?v=3-oUlFRTz7g

      Rimbamband - Vademecum contro il Coronavirus (Italie)
      https://www.youtube.com/watch?v=sQPRqwxjkJ8

      Corrado Nitto - Coronavirus (Italie, parodie de Bocca di Rosa de Fabrizio De André)
      https://www.youtube.com/watch?v=AMaB5_v_mHA

      Etude for Piano and Disinfecting Wipe
      https://www.youtube.com/watch?v=whNICyl_et0

      Chris Martin, John Legend, Cœur de pirate...
      https://www.youtube.com/watch?v=PchJGxXNOOI

    • Je viens (à peu près) de comprendre comment fonctionnait une courbe logistique et partant, la progression d’une épidémie. Ami·es des mathématiques, faites chauffer les neurones :

      Vous pensez peut-être qu’une épidémie marche comme ça :
      si chaque personne touchée par le virus le transmet à 4 personnes dans la journée, le nombre de personnes touchées va quintupler tous les jours : 1, puis le lendemain 1+4 = 5, puis le surlendemain 5+20 = 25, etc.
      si chaque personne touchée par le virus le transmet à 2 personnes dans la journée, le nombre de personnes touchées va tripler tous les jours : 1, puis le lendemain 1+2 = 3, puis le surlendemain 3+6 = 9, etc.
      "etc." durant un certain temps, puisque évidemment le nombre de malades ne peut pas dépasser la population.
      Vous voyez qu’il suffit de quelques jours à ce rythme pour passer d’une seule personne à toute la population française.
      Et vous voyez aussi que pour arrêter l’épidémie, il suffit de réduire le nombre de 4 ou 2, à 0 ou à peu près. Il suffit qu’il n’y ait plus de contacts potentiellement infectants.
      Bon, vous avez raison, c’est exactement ça !
      Les chiffres disponibles suggèrent que du 23 février au 7 mars, chaque personne touchée par le virus la transmettait à 0,35 personnes dans la journée (1 tous les trois jours) ; à ce rythme-là, en gros, toute la population allait être touchée (malade ou non) vers le 6 avril.
      Depuis le 7 mars, chaque personne touchée par le virus la transmettrait à 0,25 personne dans la journée (1 tous les quatre jours) ; ce qui repousse l’échéance à fin avril.
      Ce n’est pas encore suffisant : au rythme de croissance actuel, les hôpitaux seront débordés vers fin mars, ce qui condamnerait beaucoup de patients.

      Il faudrait passer de 0,25 à plus près de 0 ; 0,125 serait déjà beaucoup mieux. Ça veut dire 2 fois moins de contacts (non protégés) pour chacun d’entre nous. Ça doit être faisable.
      –-----
      Si vous avez lu ici ou là que "non, les modèles épidémiologiques ne ne sont pas des exponentielles mais des courbes logistiques, en S, au début ça monte vite mais à un moment ça plafonne…", la suite est pour vous.
      Un modèle épidémiologique typique (supposant la population homogène, et aucun événement dans le temps) a 4 paramètres :
      effectif N de la population susceptible d’être touchée (tout le monde, 67 Mn en France, pour le Covid-19)
      durée typique de maladie (ici en jours) τ (ou tau) (~8 ou 10 jours, je crois, pour Covid-19)
      taux de contagion par jour qu’on peut écrire : R/τ (~0,35 dans la phase de février à début mars)
      létalité : p (donc taux de guérison : 1-p) (p ~ 0,5% aujourd’hui, si le système de soins n’est pas saturé ; soit 5 décès pour 1000 personnes atteintes par le virus et malades ou non).
      Chaque jour t, si on compte le matin n(t) personnes infectées, une proposition 1/τ va sortir de la maladie, dont :
      décès(t) = n(t) · p/ τ
      guérisons(t) = n(t) · (1-p)/ τ
      Ce même jour t, chaque personne infectée va avoir R/τ contacts potentiellement infectants (c’est le "4" ou le "2" de l’exemple du début) ; mais parmi eux, seuls les contacts avec des personnes non infectées (qui sont une proportion (1 - n(t) / N) de la population) seront réellement infectants :
      contagions(t) = n(t) · R/ τ · (1 - n(t) / N)
      La croissance entre les deux jours de l’effectif malade sera donc :
      n(t+1) - n(t)
      = n(t) · R/ τ · (1 - n(t) / N) - n(t) / τ
      = n(t) · (R (1 - n(t) / N) - 1) / τ
      La « courbe en S » (au lieu d’une exponentielle) vient du "-n(t)" dans la parenthèse : quand n augmente, son taux de croissance [n(t+1) - n(t)] / n(t) diminue.
      a) Le taux de croissance diminue jusqu’où ? L’épidémie se stabilise (la croissance est nulle, il n’y a pas plus de nouveaux malades que de guérisons et décès) quand
      R (1 - n(t) / N) - 1 = 0
      R (1 - n(t) / N) = 1
      (1 - n(t) / N) = 1/R
      n(t)/N = 1 - 1/R
      Pour le Covid-19, R est à la base, sans mesures particulières (ce qu’on appelle R°) entre 2 et 7 selon les sources ; une valeur 3,4 ou 3,5 est souvent évoquée ; ça donne
      n(t)/N ~ 71%
      = autour de 45 millions de Français
      Tant qu’on est loin de ce nombre de personnes atteintes par le virus, l’épidémie sera loin de se stabiliser spontanément.
      En revanche, si R était faible (comme pour le coronavirus MERS) ça irait bien mieux. Si R~1 ;
      n(t+1) - n(t) = n(t) · (- n(t) / N)) / τ
      donc est négatif : le nombre de malades décroît, c’est gagné !
      Réduire R à 1 (donc R/ τ à environ 0,125) c’est diviser le nombre de contacts (potentiellement infectants) dans la société, par un facteur 2 à 3 par rapport à la situation actuelle (R/tau ~0,25), soit 4 à 7 par rapport à « avant le début des mesures de précaution ».
      b) Mais tant que la proportion de personnes touchées est faible (n(t) << N , ce qui est le cas actuellement), alors (1 - n(t) / N) ~ 1 : on ne voit pas le S, on est encore en plein dans sa partie exponentielle initiale !
      La croissance entre les deux jours de l’effectif malade sera donc simplement :
      n(t+1) - n(t) = n(t) (R-1) / τ
      ce qui est une croissance exponentielle, tant que R>1.
      En pratique, on compte pour le Covid-19, non pas l’effectif malade n, mais l’effectif cumulé Nc de malades (y compris décès et guérisons), ce qui simplifie encore la formule :
      Nc(t+1) - Nc(t) = n(t) R / τ ~ Nc(t) R/ τ
      (car en phase exponentielle, vue la vitesse de la croissance (R > 2), le nombre de décès et de guérisons est négligeable devant le nombre courant de malades).
      Actuellement en France, R/ τ ~0,25 ; peut-être un peu plus (mais moins de 0,35) si les tests prennent de plus en plus de retard sur le nombre de cas.
      (c’est plus facile d’estimer R/ τ que R).
      On revient à la formulation du début en français courant : chaque jour, chaque personne déjà touchée transmet le virus à en moyenne 0,25 personne. "L’exponentielle" est juste la traduction de ça sous forme de courbe.
      Réduire la pente — réduire R — est possible : il semble qu’en France elle ait déjà été un peu réduite (R/τ est passé de ~0,35 à ~0,25).
      Quand on se rapprochera de R=1 (donc R/ τ de l’ordre de 0,125), on se rapprochera du cas « a », la croissance ne sera donc plus exponentielle, on verra apparaître une inflexion.
      Si R change (ce qu’on espère !), la courbe jour par jour ne suit pas une même formule, elle change de formule chaque jour.
      Cette croissance « exponentielle mais avec un R qui diminue progressivement » pourra avoir une courbe infléchie, qui prend « l’allure d’une courbe en S, logistique » mais c’est une allure trompeuse… tant que R reste grand. Ce qui est encore le cas.

      Copie d’un post que j’ai trouvé sur FB et remis en forme par votre humble serviteur ...

      Pour mémoire (oui, bon) :

      #fonction_logistique

      Les fonctions logistiques sont initialement créées par Pierre François Verhulst. Chargé par son professeur Adolphe Quetelet d’étudier un modèle d’évolution de population qui ne soit pas exponentiel, il propose en trois publications (1838, 1845 et 1847) un nouveau modèle tenant compte d’un frein dans le développement de la population et prouve que ce modèle est cohérent avec l’évolution de la population en Belgique et en France jusqu’en 1833. C’est dans la publication de 1845 qu’il nomme cette courbe « logistique » sans donner l’explication de ce terme. Utilisant les données fournies sur la population de la Belgique en 1815, 1830 et 1845, il détermine les trois paramètres de la fonction logistique qui correspondrait à cette évolution de la population et estime, à immigration nulle, la population seuil en Belgique à 6,6 millions d’habitants2 (population en 2006 : 10,5 millions).

      La courbe logistique, utilisée dans l’étude des populations est redécouverte en 1920 par les statisticiens et biologistes Raymond Pearl et Lowell Jacob Reed (en) qui ne créditent Verhulst de la paternité de la découverte qu’en 1922. Le terme exact de « logistique », tombé dans l’oubli ne réapparait qu’en 1924 dans une correspondance entre George Yule et Reed. C’est à cette époque que le nom devient officiel.

      On trouve trace de l’utilisation de la courbe logistique en chimie dans un inventaire (1929) de Reed et Joseph Berkson sur les utilisations possibles de la courbe logistique. C’est Berkson qui défendra l’idée d’ajuster certaines courbes par une fonction logistique (modèle logit) plutôt que par la fonction de répartition de la loi de Gauss (modèle probit).

      https://fr.wikipedia.org/wiki/Fonction_logistique_(Verhulst)

      Voir aussi sur WP, les articles suivants :

      - loi logistique
      - sigmoïde
      - courbe épidémique

    • Les (mauvaises) nouvelles s’accumulent. Même ici sur Seenthis, où je suis plutôt en mode serein quand je vais « m’informer », j’arrive plus à suivre. Je vous parle même pas de twitt’cake où l’on peut lire des bouillonnements de rage en cascade. On voit apparaître de nouveaux hashtags comme le rageux « on n’oubliera pas ». Enfin, ça, faut voir ...
      J’en suis à noter au jour le jour le données chiffrées pour la #pandémie. Histoire de vérifier les équations théorisées ci-avant. Sans vouloir faire mon gros pessimiste, amha, les hôpitaux sont déjà « failed ». Le taux de mortalité (supputé être de 0,5%) est explosé et vu que les hôpitaux sont « à la rue », ça va encore grimper. Bref ... Si vous ne pouvez pas faire autrement, sortez couvert·es même avec une simple écharpe enroulée autour de votre tête pour masquer la bouche et le nez. Ça craint. Bordel de merde, ça c’est sûr, d’une façon ou d’une autre, « on n’oubliera pas » ...

      #Gilles_de_la_Tourette #inglorious_bastards

    • Sinon, cette nuit, j’ai vu passer un article de l’hebdomadaire « Marianne » dont le chapeau disait :

      C’est confirmé : la loi « urgence coronavirus » va revenir sur les droits aux congés, les 35 heures... et sans date limite

      Je ne sais pas ce que vaut l’article vu que je les lis jamais parce que :
      a) leurs pages sont parasitées par des incrustation incessantes et que j’en suis obligé de désactiver le javascript ne serait que pour faire un « copy-paste ».
      b) je considère qu’il passe leur temps à réinventer l’eau chaude
      c) qu’ils sont grave confusionniste, voire national-républicaniste dans leurs propos et leur ligne éditoriale.

      Ceci dit, n’en doutons pas, on va prendre (très) cher pour les années à venir que la crise des subprimes, c’était un truc en mode « nursery rhyme » et que la « poignée de salopards » qui est aux manettes va grave nous faire les poches. Et quand le bon docteur « Méluche » disait qu’on allait cracher du sang, je pense que ça, c’est déjà fait (grâce au LBD). Maintenant, on va s’étouffer dans nos glaires ou dans notre vomi (ou les deux). Toute la « middle class » va se retrouver en état de #sidération, souffrir de#SRAS, et finir en #coma_dépassé. Et que la « secousse finale » dont parlait le Sieur Lordon en chevauchant hardiment sa « Pompe à Phynance », et ben c’est nous qu’on va se la prendre en pleine face.

      #stratégie_du_choc
      #désastre_social

    • A moins que, dans une ultime explosion de désespoir, tous et toutes les dépossédé·es au niveau global n’aient un salutaire sursaut de colère. Ce qui, nous en conviendrons n’est jamais une issue « raisonnable » pour une sortie de crise.

    • « Niouze cassante » ; 21/03/2020 ; 3:06 GMT+1 ; source « 20 minutes » : mais qu’apprends-je ?

      La Corée du Nord vient de procéder au tirs de deux missiles balistiques à courte portée en Mer du Japon.

      Nous souhaitons une bonne « gestion de crise » au #brave_gouvernement de la République Populaire de Corée du Nord

    • #coronavirus en #Afrique (Côte d’Ivoire) ou l’impossible #confinement :

      https://www.lemonde.fr/afrique/article/2020/03/20/coronavirus-en-afrique-de-l-ouest-vivre-a-distance-des-autres-est-un-luxe_60

      « Je fais très attention, cette maladie me fait peur. J’essaie de m’écarter des autres mais, une fois chez moi, dans la cour, c’est impossible. Le soir, on est plus de cent à vivre ici : les Compaoré, les Kouanda, les Zangré », énumère le jeune Abidjanais en pointant chacune des vingt-deux petites habitations plantées autour de cette courette. Autant de maisonnettes bien trop chaudes et trop mal aérées pour y passer la journée.

      En Côte d’Ivoire, où 92 % de l’emploi est informel, c’est-à-dire sans contrat, la vie se décline au jour le jour. La fermeture de certains lieux économiques et le potentiel confinement de la population « seraient catastrophiques, selon l’anthropologue Issiaka Koné. En Afrique, on n’a pas la culture du travail à domicile, les gens ne feront plus rien. Cela va gréver le budget familial, le coût sera exorbitant pour la population ». Selon lui, ce manque à gagner pourrait même générer du « petit banditisme » si cette population déjà fragile s’appauvrit encore un peu.

      « Ici, on a tendance à dire que la famille est envahissante, mais on ne peut ni ne veut faire autrement », poursuit Issiaka Koné, pour qui c’est profondément culturel. « La relation entre l’individu et la communauté est une ambiguïté toute africaine : elle nous oppresse par ses principes, mais on en a besoin quand on est affligé. On souhaite la compassion, mais on en souffre quand le porte-monnaie est sollicité. »

      #désastre_social

    • tadaaa !

      Décret n° 202 : 60 du 16 mars 2020 portant réglementation des déplacements dans le cadre de la lutte contre la propagation du virus covid-19

      Après le 5° de l’article 1er du décret du 16 mars 2020 susvisé, sont insérés un 6°, un 7° et un 8° ainsi rédigés :
      « 6° Déplacements résultant d’une obligation de présentation aux services de police ou de gendarmerie nationales ou à tout autre service ou professionnel, imposée par l’autorité de police administrative ou l’autorité judiciaire ;
      « 7° Déplacements résultant d’une convocation émanant d’une juridiction administrative ou de l’autorité judiciaire ;
      « 8° Déplacements aux seules fins de participer à des missions d’intérêt général sur demande de l’autorité administrative et dans les conditions qu’elle précise. »

      Hein ? Ho ! Hé ! faudrait pas vous imaginer que pour vous c’est « open bar », les délinquants et les contrevenants. La police et la justice, c’est « hach’ment » important dans la #shithole_republic. L’autorité aussi, bordel !

      Source : https://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do;jsessionid=213DAB7E70A762D82B4E7B58DC2ADC69.tplgfr27s

    • C’était il y a (déjà) une semaine :

      J’étais juste en train de parler avec Madame Sombre :
      (Elle) : Moi, perso, je ne crains pas l’épidémie. T’as peur toi ?
      (Moi) : Ce qui m’inquiète le plus dans cette histoire, ce sont les réactions de #panique au sein du troupeau. Panique entretenue par celles et ceux qui sont censé·es garder la tête froide.

      Aujourd’hui, ma plus grande crainte est de succomber à une crise aigüe de #phobie_administrative ...

    • J’ai chopé ce truc grâce à Madame (grâce lui soit rendue) qui (glandait) ... euh ... s’informait devant son PC : et je me suis dit, mes petits loups (ping @simplicissimus), y a pas de raison que vous y échappiez vu que je me suis bien fadé, non sans un certain sens de profonde abnégation, le discours du 12 mars prononcé – et c’est le seul fait avéré de cet « évènement », il a « prononcé » un discours, je n’ose dire « son » discours – par le préz de la « shithole republic » en marche vers la « startupisation » de la nation. Et en plus je vous livre une version longue. Voyez plutôt :

      La prestation du préz passé au crible de l’analyse transactionnelle ou PNL (ch’ais plus trop) par Fabien Olicard, youtubeur impénitent qui continue à faire son « branding » en nous racontant ce qu’il a vu de la gestuelle du macron pris au piège du pouvoir et des mensonges y afférant, non sans nous prévenir préalablement qu’il n’est pas un "expert" et que y faudrait pas prendre tout ça au sérieux (écoutez bien le « disclaimer » c’est tout bien expliqué, toussa) mais qu’il fait juste rien qu’à faire des « hypothèses » sur l’état mental du bonhomme. Ce n’est pas inintéressant (quoique) et on ne pourrait que suggérer à notre préz de s’entraîner à composer lui même ses discours pour être davantage convaincant. Le discours du 12 mars (sous vos applaudissements) : un grand moment d’#amateurisme avec, en toile de fond, une forte odeur de dissection post-mortem.

      https://www.youtube.com/watch?v=-vGXLf9melg

      #shithole_president

    • j’ai regardé F. Olicard qui m’avait été signalé très favorablement par différentes sources, en général branchées sur les trucs alternatifs, toussa

      Ça se laisse regarder – en tous cas, j’ai pu constater que sous cette forme, j’arrivais à peu près à supporter le près’ – c’est à la fois réjouissant et frustrant : tu sais déja, avant même que FO commente (voire avant que EM ne bafouille) ce qu’il(s) vont dire

      biais de confirmation : on sait que la marionnette n’est pas très à l’aise dans ses baskets, alors ce n’est pas trop difficile à repérer.

      Mais bon…

    • La science est un travail collectif, qui se fait avec humilité et patience. Méfiez-vous toujours de ceux qui en font une affaire personnelle, de coups médiatiques et de buzz, qui passent leur temps à s’auto-promouvoir, à tenir des discours péremptoires, et à dénigrer leurs collègues plus discrets et moins avides de visibilité médiatique.

      Au fil des jours, ce genre de déni ne pourra pas résister aux faits et aux morts qui s’accumulent.

      citation extraite d’un post sur ce fil de discussion :
      https://seenthis.net/messages/832700
      (Merci @mad_meg)

    • biais de confirmation : on sait que la marionnette n’est pas très à l’aise dans ses baskets, alors ce n’est pas trop difficile à repérer.

      Mais bon…

      Certes, on avait repéré depuis longtemps qu’en la personne d’EM on avait affaire à un grand malade et à un incompétent notoire. Et qu’au final, l’exercice constitué par ce genre de vidéo ne sert à pas grand chose sinon se la péter en faisant croire qu’on vient d’inventer l’eau chaude. (D’où mes remarques acerbes sur l’auteur de ladite vidéo).

      Sinon, ma compagne et moi avions interprété différemment le geste final des mains « en avant » : on a cru qu’il avait été, emporté dans l’élan, tenté de s’auto-applaudir.

    • Toujours extrait du même fil de discussion :

      Il semble en tout cas que la chloriquine, même dans son usage habituel contre le palu, est toxique, et même mortelle (elle est parfois utilisée dans des suicides médicamenteux) : à haute dose, elle ne peut être utilisée que sur un temps court pour des cas graves.

      Je confirme : Madame fut traité avec le « plaquénil », nom commercial du médoc pour l’#hydroxychloroquine. Traitement prescrit par un dermato suite à une allergie au soleil (!!!). Quand on a lu la liste des effets secondaires possibles, elle s’est dit qu’elle ferait mieux de ne pas trop s’exposer au soleil et si pas possible de faire autrement pour se protéger dudit soleil, porter des vêtements adaptés (anti UV par exemple). Oui, bon ... Pas évident quand même pendant la saison estivale en plein cagnard. Enfin, la deuxième option a bien fonctionné en tout cas ... pour les allergies cutanées liées à l’exposition au soleil.

      Side Effects

      Hydroxychloroquine typically is very well tolerated. Serious side effects are rare. The most common side effects are nausea and diarrhea, which often improve with time. Less common side effects include rash, changes in skin pigment (such as darkening or dark spots), hair changes, and muscle weakness. Rarely, hydroxychloroquine can lead to anemia in some individuals. This can happen in individuals with a condition known as G6PD deficiency or porphyria.

      In rare cases, hydroxychloroquine can cause visual changes or loss of vision. Such vision problems are more likely to occur in individuals taking high doses for many years, individuals 60 years or older, or those with significant kidney disease. At the recommended dose, development of visual problems due to the medication is rare. It is recommended that you have an eye exam within the first year of use, then repeat every one to five years based on current guidelines.

      Source : https://www.rheumatology.org/I-Am-A/Patient-Caregiver/Treatments/Hydroxychloroquine-Plaquenil

    • Et je me fais depuis un (petit) moment (une semaine et demi ?) la réflexion suivante : ne serions-nous pas, dans toute la com’ autour du #covid-19, victimes d’un phénomène « d’inception » : de la #désinformation dans la désinformation, en cascade, où chaque imbrication de fakes dans les fakes finirait par nous perdre définitivement, nous perdre ... dans tous les sens du terme.

      Ceci dit, le phénomène sus-mentionné doit pouvoir fonctionner avec d’autres problématiques.

    • C’est @baroug que tu devrait remercier @sombre , je n’ai fait que copié-collé le texte depuis le lien fesse-bouc. Merci en tout cas pour ton journal de confinement, il me tiens bien compagnie pendant que je dessine. Il me servira peut etre pour un futur dessin sur le coronavirus.

      Pour ton idée d’inception, ca serait une bonne nouvelle. Mais vu les nouvelles d’Italie...

    • Les hydroalcooliques anonymes :

      En Pologne, près d’un demi-million de litres de vodka de contrebande et d’alcool pur produit illégalement pourront être utilisés comme désinfectant dans la lutte contre le coronavirus, a annoncé le parquet national. Les services des douanes et du fisc gardent au moins 430.000 litres de vodka et d’alcool pur, frelaté ou non, qui ont été soit saisis pour servir de preuves dans des procédures judiciaires, soit confisqués à la suite de ces procédures.

      Source : le blog de JMM (orandini)

      Et finalement, on en revient au premier post de ce fil (les Lorrains). Que mille alambics fleurissent dans nos campagnes pour nous protéger de la contagion !

      Ce modèle #DIY :

    • (lol) !

      Beaucoup moins drôle :

      Mercredi à 19 h 30 toutes les cloches de France sonneront .
      Les éveques de France nous demandent d’ allumer une bougie à nos fenetres en signe de solidarité .Relaie ce message à tes contacts Merci.biz

      Corps du message « copy-pasted » en l’état qui m’a été transmis ce matin par un « ami » sur FB. Enfin, normalement ses amis on les choisit. Par contre, sa famille ...

      (Après une nouvel épisode de #Gilles_de_la_Tourette, J’ai quand même réussi à maîtriser mes nerfs pour lui répondre poliment mais fermement).

    • L’Union Européene, l’Italie et la République Tchèque : l’#union_massacrée

      INTERNATIONAL - Pour la presse italienne, les autorités tchèques ont détourné des masques chinois destinés aux hôpitaux du pays submergés par la pandémie de coronavirus, mais selon Prague, ils ont été saisis dans le cadre d’une opération contre des trafiquants, et l’Italie n’aura pas à pâtir de l’affaire.

      source : https://www.huffingtonpost.fr/entry/coronavirus-la-republique-tcheque-admet-avoir-pris-par-erreur-masques

      #facepalm

    • #stratégie_du_choc
      Ou quand la « secousse finale », c’est nous qu’on fera rien qu’à se la prendre dans le gueule : décryptâââge.

      Le chapeau

      En 2020, le déficit public de la France sera « sans doute » supérieur à 3,9%

      "Tu m’étonnes, ma couille". Bon jusque là, les gens ils comprennent pas encore.

      Une prévision qui s’aggrave encore par rapport aux estimations données en début de la semaine. Mardi, le ministre chargé du budget avait annoncé que le plan de 45 milliards d’euros dégainé par la France allait se traduire par un déficit public de 3,9% du PIB, au-delà donc de la règle européenne des 3% jusqu’alors en vigueur. Avant l’apparition de l’épidémie, le gouvernement comptait ramener le déficit à 2,2% en 2020, après 3,1% atteints l’an dernier.

      Nous sommes « en guerre ». Contre qui au juste ? Mais passons ...

      « Nous ne lésinerons pas sur les moyens que met l’État pour non seulement sauver la vie des Français, mais bien sûr l’économie et notamment les entreprises pour qu’il y ait le moins de faillites possible et que tous les salariés soient protégés », a assuré Gérald Darmanin.

      Éléments de rhétorique : l’ordre de l’énumération des éléments à « sauver ».

      « Les aides doivent aller à ceux qui en ont besoin. Il ne doit pas y avoir de passager clandestin », a commenté Gérald Darmanin, sur Europe 1.

      "De passager clandestin" ... Il a sûrement voulu dire des « oublié·es » mais avec leur mental de merde, ils confondent tout et n’importe quoi ces salopiaux.

      Plus de droits de douane sur les gels hydroalcooliques et les masques importés

      Ouf ! Soulagé·es nous sommes.

      En outre, le ministre de l’Action et des Comptes publics a « salué » l’annonce du groupe Auchan, qui va verser une prime de 1.000 euros à 65.000 salariés français.
      « Le groupe Auchan doit connaître comme toutes les entreprises de France de grosses difficultés, évidemment, et ils ont fait le choix de considérer que la richesse de leur entreprise, c’était leurs collaborateurs », a affirmé Gérald Darmanin sur Europe 1, invitant « toutes les entreprises qui peuvent le faire (...) à le faire ».

      Donc, vous voyez, les entreprises du CAC40 peuvent elles aussi faire preuve « d’éthique sociale » SAUF ... si elles sont mises en cessation de paiement (ou organisent leurs propres faillites et que les dirigeants se barrent avec la caisse)...

      Mes ami·es, mes camarades, c’était un appel à la #grève_générale de la part de notre #brave_gouvernement.

      Sauver les meubles (de l’entreprenariat) et laisser partir le bébé (le salariat-précariat) avec l’eau du bain. « Fin de l’Histoire » ...

    • @mad_meg : oui ok, mais de toute façon, tu vas retrouver ces éléments de discours dans toute la presse « aux ordres » dont les propos sont clonés à l’envi.

      https://www.lefigaro.fr/conjoncture/en-2020-le-deficit-public-de-la-france-sera-sans-doute-superieur-a-3-9-1-20

      Sinon, pour l’affiche, comme Seenthis ne traduit pas encore le russe :

      Union centrale des sociétés de consommateurs de toute la Russie : les femmes entrent en coopération.

      (Étonnant, non ?)

    • Et ah zut (one more time) j’ai encore oublié de mettre le texte en langue étrangère en mode citation pour activer le gogol-trad qui va bien. Bon, j’y retourne pas vu que c’est toujours aussi compliqué d’éditer un post. Et ma traduction, elle a l’air pas mal non plus.

    • … c’est toujours aussi compliqué d’éditer un post

      Euh,… y a un petit bouton marqué modifier qui apparait quand tu cliques sur un commentaire.

      Sinon,

      всероссийский центральный союз потребительных обществ женщины идите в кооперацию

      Et, si, le russe est traduit. Par gg à qui ST sous-traite le boulot.

    • @simplicissimus

      Euh,… y a un petit bouton marqué modifier qui apparait quand tu cliques sur un commentaire.

      Oui mais non, ça ne marche pas : quand j’active ce bouton, je suis redirigé vars la page d’accueil. Je suis obligé de ré-ouvrir mon fil de discussion et au deuxième essai, ça marche. Bizarre, non ? Ça vient peut-être de mon « capricieux » Firefox ? Faut voir ...

      El Nacional est un journal de droite du Venezuela.

      Ô pinaize ! (Honte sur moi) ...

      Et, si, le russe est traduit. Par gg à qui ST sous-traite le boulot.

      J’explique : en fait j’ai oublié de mettre le texte en russe en mode « citation ». Par contre comme il s’agissait d’une affiche, et bien, pas de copier-coller possible. Donc, j’ouvre GoogleTrad et je saisis le texte de l’affiche à l’aide du clavier virtuel en cyrillique. Ça m’a pris un certain temps. Et dans mon enthousiasme d’avoir réussi la saisie et d’avoir obtenu un résultat, j’envoie les octets du texte en russe dans les tuyaux pour ST sans penser au mode citation. Par contre, la phrase de Google me paraissait un peu mal fichue. Donc je recopie-colle cette fois vers DeepL qui, lui, n’a pas de clavier virtuel (ou alors, j’l’ai pô vu). Et là : résultat plus cohérent avec le style de l’affiche. Et hop ! Je te recopie-colle le résultat final vers ST (quelques post plus tard).

      Et du coup grâce à ton travail de correction, je viens d’expérimenter le GogolTrad de chez ST et voilà ce que l’on obtient :

      L’Union centrale panrusse des sociétés de consommation des femmes s’engage dans la coopération

      (Pareil que ce que j’obtenais chez GogolTrad : normal puisque c’est la même usine à gaz)

      Je trouve que le résultat obtenu avec DeepL est meilleur (amha) :

      Union centrale des sociétés de consommateurs de toute la Russie : les femmes entrent en coopération.

      Mais bon, on va pas chipoter, hein ? :-))
      (Comment ça ,on n’a que ça à faire ?! ...)

      Et du coup, j’voudrais pas faire mon pénible, mais il y a vraiment un truc qui déconne chez moi avec l’édition d’un post sur ce fil mais surtout quand le message est long ...
      (Après, promis, j’arrête) ...

    • Et du coup, j’voudrais pas faire mon pénible, mais il y a vraiment un truc qui déconne chez moi avec l’édition d’un post sur ce fil mais surtout quand le message est long ...

      Oui, oui, chez tout le monde, et le problème a déjà été signalé, mais pas de remède trouvé pour l’instant. Comme tu dis, il faut y revenir deux fois, et la deuxième fois ça marche. Mais en temps de confinement, ce temps perdu est négligeable, non ?

    • Possibilité que le confinement se termine dans quinze jours

      (Rhôôô, l’autre, hé !)

      Bon, arrêtez de me distraire, j’ai un article à traduire propulsé par @severo sur les courbes logistiques. Tout ça afin que je puisse vous prédire l’avenir du #confinement

      Le chapeau de l’article :

      Coronavirus: The Hammer and the Dance
      What the Next 18 Months Can Look Like, if Leaders Buy Us Time

      le lien : https://medium.com/@tomaspueyo/coronavirus-the-hammer-and-the-dance-be9337092b56

    • Tadaaa ! Grâce à @touti, je vous livre ici le résultat de la traduction.

      lien vers la trad : https://docs.google.com/document/d/1m7jB9dE5WCjc3Cke1NkM2rEvpcxck9n_lxJlhSaYQbY/edit#heading=h.8fussatolhkq

      source : https://seenthis.net/messages/830188

      (Ouaaaais ! je vais pouvoir faire du jardinâââge, moi, c’taprèm’) ...

      Euh ... Enfer et consternation, j’avais pas vu que @touti était intervenue ici pour mettre les liens !!!
      Du coup, j’efface ? parce que les serveurs, toussa ...

      (Slow down, my friend, slow down) ...

    • Anecdote de la journée d’hier :
      – Dérogé au confinement pour la deuxième fois en une semaine. Me suis rendu à l’hyper du coin pour quelques courses « de première nécessité ». C’était très calme. Rares voitures sur la route et clientèle clairsemée dans le magasin dans lequel a été instauré un sens unique de circulation. Une porte pour les entrées et une pour les sorties. Et à la sortie, une dame très âgée avec son petit cabas à roulette. Elle voulait juste entrer. Le vigile la gronde pour finir par la laisser passer, voulant sûrement lui éviter un long détour par la porte règlementairement dédiée aux entrées. J’ai croisé le regard paniquée de la dame. Et je me suis dit en moi-même : «  Et si c’était à sa propre mère ou plutôt sa grand-mère qu’on avait parlé aussi rudement, qu’est-ce qu’il aurait pensé le vigile ?  »

    • #littérature

      Arthur Rimbaud : extraits
      - Une saison en enfer
      - Illuminations

      Si j’avais des antécédents à un point quelconque de l’histoire de France !

      Mais non, rien.

      Il m’est bien évident que j’ai toujours été race inférieure. Je ne puis comprendre la révolte. Ma race ne se souleva jamais que pour piller : tels les loups à la bête qu’ils n’ont pas tuée.

      Je me rappelle l’histoire de la France fille aînée de l’Église. J’aurais fait, manant, le voyage de terre sainte ; j’ai dans la tête des routes dans les plaines souabes, des vues de Byzance, des remparts de Solyme ; le culte de Marie, l’attendrissement sur le crucifié s’éveillent en moi parmi mille féeries profanes. — Je suis assis, lépreux, sur les pois cassés et les orties, au pied d’un mur rongé par le soleil. — Plus tard, retiré, j’aurais bivouaqué sous les nuits d’Allemagne.

      Ah ! encore : je danse le sabbat dans une rouge clairière, avec des vieilles et des enfants.

      Je ne me souviens pas plus loin que cette terre-ci et le christianisme. Je n’en finirais pas de me revoir dans ce passé. Mais toujours seul ; sans famille ; même, quelle langue parlais-je ? Je ne me vois jamais dans les conseils du Christ ; ni dans les conseils des Seigneurs, — représentants du Christ.

      Qu’étais-je au siècle dernier : je ne me retrouve qu’aujourd’hui. Plus de vagabonds, plus de guerres vagues. La race inférieure a tout couvert — le peuple, comme on dit, la raison ; la nation et la science.

      Oh ! la science ! On a tout repris. Pour le corps et pour l’âme, — le viatique, — on a la médecine et la philosophie, — les remèdes de bonnes femmes et les chansons populaires arrangés. Et les divertissements des princes et les jeux qu’ils interdisaient ! Géographie, cosmographie, mécanique, chimie !...

      La science, la nouvelle noblesse ! Le progrès. Le monde marche ! Pourquoi ne tournerait-il pas ?

      C’est la vision des nombres. Nous allons à l’Esprit. C’est très certain, c’est oracle, ce que je dis. Je comprends, et ne sachant m’expliquer sans paroles païennes, je voudrais me taire.

      Matinée d’ivresse

      O mon Bien ! O mon Beau ! Fanfare atroce où je ne trébuche point ! Chevalet féerique ! Hourra pour l’œuvre inouïe et pour le corps merveilleux, pour la première fois ! Cela commença sous les rires des enfants, cela finira par eux. Ce poison va rester dans toutes nos veines même quand, la fanfare tournant, nous serons rendus à l’ancienne inharmonie. O maintenant, nous si digne de ces tortures ! Rassemblons fervemment cette promesse surhumaine faite à notre corps et à notre âme créés : cette promesse, cette démence ! L’élégance, la science, la violence ! On nous a promis d’enterrer dans l’ombre l’arbre du bien et du mal, de déporter les honnêtetés tyranniques, afin que nous amenions notre très pur amour. Cela commença par quelques dégoûts et cela finit, - ne pouvant nous saisir sur-le-champ de cette éternité, - cela finit par une débandade de parfums.

      Rire des enfants, discrétion des esclaves, austérité des vierges, horreur des figures et des objets d’ici, sacrés soyez-vous par le souvenir de cette veille. Cela commençait par toute la rustrerie, voici que cela finit par des anges de flamme et de glace.

      Petite veille d’ivresse, sainte ! Quand ce ne serait que pour le masque dont tu as gratifié. Nous t’affirmons, méthode ! Nous n’oublions pas que tu as glorifié hier chacun de nos âges. Nous avons foi au poison. Nous savons donner notre vie tout entière tous les jours.

      Voici le temps des Assassins.

    • #littérature :

      Ce qui saute aux yeux en première instance, c’est que cela fait une semaine que tout se fige en France et que tout continue de tourner, comme on dit en informatique. Le courrier continue d’être livré, l’électricité, pas la moindre panne, internet bande que c’en est même obscène — je vais y revenir — chaque fois que je veux me faire un café, le gaz est là quand je tourne les boutons de ma gazinière, et il y a du chauffage, cette nuit j’ai même eu un peu chaud, je continue de boire l’eau du robinet sans beaucoup me poser la question, mes copains éboueurs continuent de passer cinq fois par semaine et les rues pour le peu que je peux en juger avant l’aube quand je profite du désert, les rues sont propres. Mes deux filles continuent d’étudier, l’une à l’université l’autre au lycée, la plupart des profs de la seconde ayant adopté la stratégie du mail plutôt que de recourir à des outils défaillants tant ils ont été sous-dimensionnés — pas forcément à tort d’ailleurs, il n’avait jamais été prévu que tous les potentiels users se connectent toutes et tous au même moment, et que pour permettre une telle performance l’homme et la femme politiques n’ont pas la plus petite idée de ce que cela représenterait d’infrastructure informatique. J’entends qu’on applaudit tous les soirs à 20h soignants et soignantes de ce pays qui sont, elles et eux, véritablement au front d’un combat — et non une guerre — pour lequel ils et elles n’ont pas vraiment les armes, les moyens et les boucliers pour se battre. En gros tout tient et tout tient grâce à ce qui reste de service public dans ce pays après des décennies de rabot, au point, justement, qu’en cas d’épidémie eh bien, précisément, les moyens sont cruellement insuffisants, mais ça tient — pour le moment. Je remarque que c’est la même chose en cas d’attentats terroristes et d’autres grands drames, certains spectaculaires, il y a un service public constitué d’hommes et de femmes qui vivent habituellement dans le dénigrement de leur travail et qui se hissent alors à un niveau de compétence et de bravoure dont le reste de la population du haut de ses balcons filants n’est pas nécessairement capable, il lui reste, à cette population bourgeoise, ce réflexe idiot, d’insecte presque, d’applaudir.

      C’est par ici :
      http://desordre.net/blog/spip.php?article3201

    • #littérature
      Hier, grâce à Madame qui a le don de toujours flairer les « bons plans », j’ai pu remplir mon « panier » gratos de quelques œuvres anciennes, genre de celles que tu as lues il y a longtemps mais que t’étais trop jeune ou trop con pour en goûter les bienfaits ou qu’on a pas bien su y faire pour que tu te mettes là-dedans ou alors que tu as pas eu le temps de lire parce que tu as perdu ta « fucking life » à essayer de la gagner. Ceci dit, il y a pas grand chose de valable parmi cette liste de 500 « epub » et la majorité des fichiers sont en copyright avec « the big #DRM » qui fait ièch’ et du coup j’ai été obligé de re-télécharger ADE, désinstallé depuis quelques années et remplacé avantageusement par Calibre (le petit opensource qui va bien et que j’utilise depuis quelques années) et de faire allégeance à la marchandisation puisque Calibre veut pas les ouvrir... Quelle plaie !

      Je vous dirai même pas chez quel trafiquant de livres je me suis fourni parce que c’est des pourritures et que j’ai un peu honte aussi.

      PS : l’informatique, le multimédia, les nouvelles technologies, toussa, c’est chiant.

      #Gilles_de_la_Tourette

    • « Nous sommes en guerre ».

      Source : twitter (at)Brevesdepresse

      Le ministre de l’Agriculture lance « un appel à l’armée de l’ombre, à ceux qui n’ont plus d’activité » en raison du #coronavirus, « à rejoindre la grande armée de l’agriculture française » pour aller produire « dans les champs » afin de « nourrir les Français » (itw BFMTV).

      Mon commentaire :

      https://www.youtube.com/watch?v=j4BUkhuRglU

      #bouffons

    • Un morceau de bravoure chez Momo (randini).

      Sur @CNEWS, l’Avocat des Profs de Santé Fabrice Di Vizio ÉCLATE DE COLÈRE face aux mensonges et crime contre la nation d’@agnesbuzyn, @EPhilippePM @EmmanuelMacron
      et @NunezLaurent
       : « LUI IL FAUT LE ’ FRAPPER ’ A UN MOMENT DONNÉ... »

      Source Touiteur :
      https://twitter.com/Circonscripti18/status/1242054980259008513

      Et le fichier vidéo qui va bien (pour les allergiques aux « gazouillis ») :

      https://www.dropbox.com/s/yz2t5jsqhhbaduz/morandini.mp4?dl=0

    • #États-Unis : drame de la #désinformation :

      Un homme âgé d’une soixantaine d’années est mort lundi à Phoenix, en Arizona, après avoir ingéré du phosphate de chloroquine. C’est une ONG œuvrant dans le domaine de la santé qui a révélé ce drame, confirmé depuis par de nombreux médias américains.

      L’épouse de la victime, également sexagénaire, hospitalisée pour une surdose de la même substance, a expliqué sur la chaîne NBC que l’idée leur était venue après avoir vu Donald Trump vanter les vertus de la chloroquine lors d’un point de presse.

      « Ils n’arrêtaient pas de dire que c’était approuvé pour d’autres choses. Trump disait que c’était pratiquement comme un remède », a-t-elle expliqué. Elle et son mari ont, précise-t-elle, absorbé chacun une cuillère à café de phosphate de chloroquine, un produit qu’ils conservaient chez eux pour traiter des poissons d’aquarium.

      Source : Le Parisien (unchained)

      #Uncle_Donald #coin_coin

    • Détenteur·rices de vieilles #bagnoles : cette nouvelle « nouvelle cassante » est pour vous : le contrôle technique est repoussé de trois mois pour les poubelles qui devaient subir ce contrôle pendant la période de confinement, laquelle période est repoussée d’heure en heure à des dates hach’ment ultérieures.

      Source : mes oreilles qui font rien qu’à choper le son du poste de #télévision qui est dans la pièce à côté du bureau où je suis en train de « télétravailler ».

      (Bon, j’arrête de télétravailler pour aujourd’hui).

      Bonne nuitée, « les gens » !

      https://www.youtube.com/watch?v=EBpn_GjdXas

    • #bagnole : La com’ du Sinistère de la Trahison Écologique et Solitaire :

      https://www.ecologique-solidaire.gouv.fr/centres-controle-technique-des-vehicules-sont-autorises-re

      Le contrôle technique contribue très fortement à la sécurité routière des véhicules. La ministre de la Transition écologique et solidaire, Elisabeth Borne, et le secrétaire d’Etat chargé des Transports, Jean-Baptiste Djebbari, confirment que les centres de contrôle technique peuvent donc rester ouverts. Toutefois, compte tenu de la crise sanitaire, une tolérance est prévue sur les délais pour réaliser les contrôles techniques. L’arrêté actant ces reports sera publié demain au Journal Officiel.

    • Pour occuper vos enfants pendant le confinement, une petite chanson « éducative » :

      Le fermier Jean est tout’ découragé
      Sa femme a sacré l’temps le mois passé
      Deux s’maines avant ses quinze vaches en chaleur
      Ont mit l’feu à sa grange par pure erreur
      Le fermier Jean se tient su’l’nerf
      D’puis qu’y’a des chenilles dans son parterre
      Y’en a jusque dans ses culottes,
      Y’ont tout’ mangé ses beaux plants d’pot’ (1)

      « Ça va faire des beaux papillons, hein les enfants ? »

      Le fermier Jean ose pu sortir dehors
      À cause des guêpes et pis des frappabars (2)
      Le fermier Jean y’aime tell’ment les enfants
      Qu’y’a perdu son dernier d’un accident
      C’tait un’ espèce d’imbécile né
      Au gros « tires » (3) au cul jacké
      Quand su’ un poteau y’a arrêté
      On a manqué d’électric’té

      « Pis évidemment les enfants, mais le fermier Jean y’avait pas d’chandelles. »

      Chez l’fermier Jean y’a une épidémie
      De sangsues de lézards pis de hippies
      Qui collent autour de son bassin à truites (mais l’eau c’t’a tout l’monde)
      Qui s’multiplient comme des vrais parasites
      Le fermier Jean est plein d’malheurs,
      Y s’est fait voler sont tracteur
      Y est à deux ch’veux d’la dépression
      Mais ses deux gros ch’veux-là tiennent bon

      « Pas deux gros ch’veux nono, deux gros ch’vaux... »

      Tout irait mieux pour le fermier Jean si
      Au moins y tomb’rait pas tout l’temps d’la pluie
      Teinté à tous é matins y’écoute Alcide
      En s’tapant sa p’tite dose de pluie acide

      Ça y donne une drôle de vision d’la vie
      Allons fermier Jean, un p’tit sourire voyons
      Ce n’est pas grave, ce n’est pas grave
      Un p’tit sourire fermier Jean...

      Le soleil brilleras bien demain fermier Jean

      (Ben les enfants quand ils sont jeunes, ils nous pèsent su’ é pieds. Pis quand ils sont vieux, ils nous pèsent su’ l’coeur) ...

      https://www.youtube.com/watch?v=F8oxpwwzQfo

      #poésie (rugueuse)

      1- variété local de cannabis
      2- sûrement une des multiples « bébittes » qui sévissent en été sous ces latitudes
      https://www.lesacdechips.com/2016/08/02/voici-les-4-bibittes-qui-vous-mangent-chaque-ete-au-quebec
      3- de l’anglais « tire » (= pneu)

    • Et pour soutenir « l’armée de réserve » des #braves_travailleur·euses qui vont aller faire pousser nos patates et cueillir nos fraises :

      https://www.youtube.com/watch?v=O-63EmrzzM4

      Paroles
      (breizhoneg)

      Didostit holl Vretoned, da glevet ur gentel
      War buhez al labourer eo bet great, n’ eus ket pell

      Disheñvel meurbet eo stad ar paour-kaezh labourer
      Disheñvel diouzh stad an dud, pere ’ zo ’ chom e kêr

      Al labourer ’ renk paeañ, paeañ e pep amzer
      Paeañ tailhoù d’ar roue, bep bloaz teir pe beder

      Ha pa renk paeañ e vestr, ma n’eo ket prest an arc’hant
      Foar ’ vez graet gant e zanvez, amañ an nec’hamant

      Al labourer, goude-se, a vezo tamallet
      Gant an dud eus al lezenn e vezo pizh skarzhet

      Eus e nebeud a vadoù e vezo dibourc’het
      Had e zanvez o vont kuit, n’eus netra da lavaret

      En divezh, al labourer, baleet lec’h ma karo
      E vezo drouk-prezeget, kalz tud hen disprizo

      Ha koulskoude, ma teufe da soñjal an dud-mañ
      Diwar brec’h al labourer ’ma ’r bed-holl o vevañ

      Hor stal ’ zo poanius meurbet, paouez na deiz na noz
      Ken na cheñcho penn d’ar vazh, ni na ’mo ket repoz.

      (Françouès) :

      Approchez tous Bretons pour entendre une leçon
      Elle a été faite sur la vie du travailleur, il n’y a pas longtemps

      L’état du pauvre travailleur est très différent,
      Différent de l’état des gens qui habitent en ville (la bourgeoisie).

      Le travailleur doit payer, payer tout le temps,
      Payer les impôts au Roi, chaque année 3 ou 4

      Et quand il doit payer son maître, si l’argent n’est pas prêt
      On fera la foire avec ses biens, ici l’inquiétude

      Le travailleur, après cela, sera accusé
      Par les gens de la loi, il sera soigneusement ramoné

      De ses quelques biens il sera dépouillé
      Et ses biens s’en allant, il n’y a rien à dire

      Enfin, le travailleur ira où il voudra,
      Sera calomnié, beaucoup de gens le mépriseront

      Et cependant, si les gens viendraient à penser
      Que du bras du travailleur vit le monde entier.

      Notre affaire est très pénible, ne cesse ni jour ni nuit
      Tant que cela ne changera pas du tout au tout, nous n’aurons pas de repos

    • #blues (coup de)

      Big Bill Broonzy (Stump Blues)

      Yes, I’m sitting on this old stump babe, got a worried mind
      Yes, I’m sitting on this stump baby, I’ve got a worried mind
      Yeah I’m gunna find my baby, Lord I lose my life of trying

      Yeah I shot five dollars, caught a point black nine
      Yes, I shot five dollars, even caught a point black nine
      Yeah I stopped that six bar baby, and that tre come flying

      Yeah, I hear my hamstring a-popping and my collar crying
      Lord, I hear my hamstring a-popping and I hear my collar crying
      Now I can not stay a-happy, Lord, when my baby’s down the line

      Yeah, you never get to do me like you did my buddy Shine
      No, you’ll never get to do me like you done my buddy Shine
      You know you worked him down the levee until he went real stone blind

      https://soundcloud.com/big-bill-broonzy/stump-blues-4

    • Niouze casse-c... :

      L’ensemble des évêques de France invite les Français à un geste commun le mercredi 25 mars prochain. Les catholiques lui donneront une signification particulière en raison de la fête de l’Annonciation, mais tout le monde peut s’y joindre : déposer une bougie sur sa fenêtre au moment où les cloches sonneront sera une marque de communion de pensée et de prière avec les défunts, les malades et leurs proches, avec tous les soignants et tous ceux qui rendent possible la vie de notre pays.

      Les «hosties» contrattaquent ...

    • Je sais, je l’ai relayé dans le cadre de mon nouveau boulot à piloter la com d’une asso catho de gauche. Pour info, le 25 mars c’est 9 mois avant Noël... ça sonne mieux annonciation que conception.

      J’ai envie d’écrire sur ce besoin d’être ensemble...

    • J’ai envie d’écrire sur ce besoin d’être ensemble...

      Oui, certes. Mais j’ai peut-être sur-réagi rapport au MP reçu dimanche sur FB de la part d’un membre de ma famille qui, depuis le temps, devrait savoir que je suis un « bouffeur de curés » avéré ...
      Maintenant je n’ai rien contre la foi et les rites pratiqués par autrui, du moment qu’on ne vient pas me « prosélyter in my backyard » ...

    • D’aucuns témoignent de leur solidarité envers les « soignants » tous les soirs à 20h.

      Perso, j’aimerais bien avoir une vie aussi bien réglée mais j’y arrive pas, ne serait-ce que pour faire caca ... Oui, je sais, je suis une grosse pourriture cynique et vaguement pessimiste. Perso, pour remettre un peu d’ordre dans ma vie, je pensais aller lancer un « coke » sur un établissement symbole de l’état tous les soirs à 20 h. Faudra pas que j’oublie de régler mon carburant en espèces et (surtout) d’enfiler un masque pour circuler dans l’espace publique.

      https://seenthis.net/messages/833999

    • Et aussi, de mettre du sparadrap sur les petits orifices des narines et de la bouche dudit masque. Sinon, vous croyez que le virus franchit la « barrière » de la cornée ? J’ai un peu la trouille d’avancer à l’aveugle (dans l’espace public) ...

    • Vendetta (Brigitte Fontaine)

      Masculin assassin
      Masculin assassin
      La vendetta du con
      C’est la mort du couillon.
      Qu’on empale tous les mâles

      Ni pardon, ni manif’
      Assez parlementé
      Vive la lutte armée

      Abats le sexe fort.
      A mort, à mort,à mort
      Abats le sexe fort.
      A mort, à mort,à mort
      Assez parlementé
      Vive la lutte armée

      Assez parlementé
      Vive la lutte armée
      Qu’on empale tous les mâles
      Et qu’ont châtre les psychiatres

      Vive la lutte armée
      Assez parlementé
      Vive la lutte armée
      Masculin assassin
      Masculin assassin

      Abats le sexe fort.
      À mort, à mort, à mort.
      Mort, mort, mort, mort, mort.

      Quand une chanteuse a bien chanté,
      Quand une chanteuse a bien chanté
      Tous les hommes, tous les hommes,
      Tous les hommes ont le droit de l’embrasser

      https://www.youtube.com/watch?v=ejiCU98E9Nw

    • People have the power (Patti Smith)

      I was dreamin’ in my dreamin’
      Of an aspect bright and fair
      And my sleepin’ it was broken
      But my dream it lingered near

      In the form of shinin’ valleys
      Where the pure air recognized
      Oh, and my senses newly opened
      And I awakened to the cry

      And the people have the power
      To redeem the work of fools
      From the meek the graces shower
      It’s decreed the people rule

      People have the power
      People have the power
      People have the power
      People have the power

      Vengeful aspects became suspect
      And bending low as if to hear
      Well, and the armies ceased advancin’
      Because the people had their ear

      And the shepherds and the soldiers
      And they laid among the stars
      Exchanging visions, layin’ arms
      To waste in the dust

      In the form of shinin’ valleys
      Where the pure air recognized
      And my senses newly opened
      And I awakened to the cry

      People have the power
      People have the power
      People have the power
      People have the power

      Where there were deserts, I saw fountains
      Like cream the waters rise
      And we strolled there together
      With none to laugh or criticize

      There is no leopard and the lamb
      And lay together truly bound
      Well I was hopin’ in my hopin’
      To recall what I had found

      Well I was dreamin’ in my dreamin’
      God knows a pure view
      As I lay down into my sleepin’
      And I commit my dream with you

      People have the power
      People have the power
      People have the power
      People have the power

      The power to dream, to rule
      To wrestle the earth from fools
      But it’s decreed the people rule
      But it’s decreed the people rule

      Listen, I believe everythin’ we dream
      Can come to pass through our union
      We can turn the world around
      We can turn the earth’s revolution

      We have the power
      People have the power
      People have the power
      People have the power

      The power to dream, to rule
      To wrestle the earth from fools
      But it’s decreed the people rule
      But it’s decreed the people rule

      We have the power
      We have the power
      People have the power
      We have the power

      (But, as Marx saw it, dreams never comme true) ...

      https://www.youtube.com/watch?v=pPR-HyGj2d0

    • Chansons du 170 galerie de l’Arlequin à la Villeneuve de Grenoble :

      Bella Ciao
      https://www.youtube.com/watch?v=ZoS5LhoeeBc

      Corona 170
      https://cdn.radiofrance.fr/s3/cruiser-production/2020/03/9cbe5627-a034-481f-af0c-d5b2130812e2/corona_170.mp3

      Tourdion du Confinement (A cappella)
      https://www.youtube.com/watch?v=qYHfQls5rfc

      Coronavirus et confinement : la chanson du 170 galerie de l’Arlequin à la Villeneuve de Grenoble
      Véronique Saviuc, France Bleu Isère, le 25 mars 2020
      https://seenthis.net/messages/830729

    • Comment passer son temps de confinement à faire des trucs complétement cons :

      Êtes-vous Idiot ?
      Cliquez sur le portrait de « MANDRYKA vu par FAW » (ci-dessus)
      ou <ICI>
      pour passer le Test de Non Comprenance et vous le saurez !
      C’est le Test Idéal pour tous ceux qui veulent faire partie du
      CLUB DES NON-COMPRENANTS !

      Attention, il faut faudra activer « Adobe Flash » et autoriser l’affichage des « pop up » dans votre « browser ».

      http://www.leconcombre.com

      Le texte sus-mentionné s’affiche direct sur la page d’accueil du site dans la rubrique "êtes-vous idiot ?"

    • Waiting (Les Thugs)

      https://www.youtube.com/watch?v=2h8QidyJE1c

      https://www.discogs.com/artist/265401-Les-Thugs

      Les Thugs are a punk band from France. The band were formed in 1983 in Angers with five members and were soon reduced to four in the same year: Eric Sourice on guitar and lead vocals, Thierry Meanard on guitar, Christophe Sourice on drums, and Gerald Chabaud on bass until 1983. Chabaud was replaced by Pierre-Yves Sourice. Although the band called it quits at the end of the 90s, they briefly reformed in 2008 for the Sub-Pop 20th Anniversary Festival and a short warm-up tour in France.
      A mix-up by their recording company meant that the band would resurface, albeit only as the digital information on The Baseballs similarly named Strike album in 2010.

    • Injonction : Be «as happy as possible» ...
      Ou le très minimaliste «clip vidéo» du punk-rock band angevin où l’on se contente de filmer un écran de #télévision.

      As happy as possible - Official video (Les Thugs)

      Sometimes it’s hard to wear the mask
      When painful names are coming back
      Some memories hurt so bad
      That we’d just like to hide and cry
      And we’ve been told so many lies
      We can’t believe in paradise
      And because time is passing fast
      We dry our eyes and try to be ...
      As happy as you can be
      When the life on spill
      It’s the life for real
      When you close the door
      And still hear the screams
      I guess that man is the only pest
      And the white man did never rest
      He made a world in his image
      Selfish and cruel, hopeless and loud
      We know that and we’re wandering
      Looking for peace, begging for love
      Touching somebody else’s skin
      We don’t forget but try to be ...
      As happy as you can be
      When the sun is shining
      On the battlefield
      As happy as you can be
      When you close the door
      And still hear the screams.

      https://www.youtube.com/watch?v=ly4akddbapk

    • Narration du confinement et de quelques cas de verbalisation en mode « extorsion de fonds » :

      https://seenthis.net/messages/834780

      Préam­bule : J’in­clus dans cet inven­taire des PV arbi­traires ou abusifs, mora­le­ment ou léga­le­ment. Au delà de la subjec­ti­vité dans l’ap­pré­cia­tion, ce n’est qu’une collec­tion de liens publics, qui ne se veut même pas exhaus­tive. Je me contente d’évi­ter ce qui me parait contes­table ou liti­gieux. Mes critères de base sont soit une cita­tion dans la presse de métier, soit un message en ligne public par un témoin direct en son nom propre et via une iden­tité établie (donc pas de propos rappor­tés, pas de comptes de réseaux sociaux créés il y a deux semaines ou sans inter­ac­tions person­nelles solides).

    • Tiens ? C’est curieux : Santé Publique France ne publie plus les résultats journaliers par région. C’est sûrement pour que l’opinion encaisse mieux la « déferlante » annoncée par le petit père Édouard, premier bouffon de Son Altesse Royale Effondrée.

      Le lien (du jour) : https://www.santepubliquefrance.fr/maladies-et-traumatismes/maladies-et-infections-respiratoires/infection-a-coronavirus/articles/infection-au-nouveau-coronavirus-sars-cov-2-covid-19-france-et-m

      Heureusement, j’avais consigné les données sur une feuille « excel » en version « open » pour les trois derniers jours.

      Et votre humble et dévoué serviteur ne se laisse pas désarçonner par la désinformation des sites « officiels ». Voir la rubrique « carte avec wikidata » :

      https://fr.wikipedia.org/wiki/Discussion:Pand%C3%A9mie_de_maladie_%C3%A0_coronavirus_de_2020_en_Fran

    • Souriez, vous êtes géolocalisé·es ... grâce à Géoportail.

      Quand tu viens de te rendre compte que tu es sorti de ta zone de confinement ...

      Et moi qui pensait que c’était 1 km « à vol d’oiseau ». Mais non, mais non. Tu dois rester sur les chemins pour que les keufs y puissent te verbaliser.

      ♪♫ Un kilomètr’ à pied,ça ûûû-zeuh, ça ûûû-zeuh ... Hahahaha !!!

    • Le « Grand Désarmement » pendant le « Grand Confinement » : #en_même_temps :

      https://seenthis.net/messages/834836

      Le USS Theodore Roosevelt torpillé par Covid-19

      Une organisation est rapidement mise en place à Guam, où existe également une situation épidémique, avec un certain nombre de soldats en quarantaine. Certains ont dû abandonner leur propre quarantaine pour préparer l’énorme opération de quarantaine de l’équipage du porte-avions, avec un moral au plus bas (« We are fucked », confie l’un d’eux, qui ne doute pas qu’il sera infecté par les marins).

      Et là (si ça s’trouve), il va bien s’en trouver un qui, dans un accès de profond désespoir et de rage, va appuyer sur le bouton qui va bien pour déclencher le tir de tous les missiles balistiques stockés sur la base, « puisque de toute façon, on va tous crever » ... (Oui, je sais, le pessimisme, toussa) ...

      (cough ! cough !)

    • et du coup, mille mercis @simplicissimus qui bien que n’ayant pas étoilé la présente discussion, doit venir en loucedé mater les conneries que je mets ici. Tout comme bien d’autres d’ailleurs (qui n’ont pas osé étoiler de peur de nuire à leur e-réputation). Mais de toute façon, je m’en fous. Comme j’ai été étoilé par @7h36, vous devez recevoir les notif’s chaque fois que j’alimente mon fil ...

      (Yark yark yark yark ) !!!

    • « Le dîner de cons » : l’opus de Francis Veber revisité par le « Maestro » (de la Phynance) qui profite de ce contexte on ne saurait plus favorable pour nous délivrer ce message christique : le #brave_gouvernement (en détresse respiratoire sévère) est hors-concours dans la catégorie sus mentionnée. Rien à ajouter. Le landerneau « en marche » est à la peine. Il est l’heure de se la jouer « unchained » et (ô combien !) surtout de proclamer l’#union_massacrée :

      https://seenthis.net/messages/832214

      Pour l’heure on dit « connards », mais il ne faut pas s’y tromper : c’est peut-être encore une indulgence. Qui sait si bientôt on ne dira pas autre chose.

    • Ce matin, on m’a soufflé dans l’oreillette (Le Parisien -live) que le blondinet du 10 Downing Street serait « souffrant ». Lui qui avait anticipé le sauvetage de la planète en propulsant sur la scène londonienne ses « Boris bikes » quand il était maire de cette ville ne pourra peut-être même pas profiter de son « fucking hard Brexit » et de son mandat de « Prime Minister » du gouvernement de Sa Gracieuse Majesté. Et un malheur arrivant rarement seul, aucun « clergyman » ne voudra s’approcher de lui pour lui délivrer les derniers sacrements. Gageons que, de sa pauvre vie d’adepte du conséquentialisme, l’unique souvenir qu’il aura quand approchera l’heure de vérité sera celui des bons moments passés en compagnie de ces jeunes filles « au pair » qui, pendant son adolescence, lui apprirent la langue de Molière tout en le faisant « jouer à chat ».

    • @antonin1 : merci, je vais pas trop mal à part les insomnies, bien que, depuis quelques semaines je me sente un peu « ché-pèr », d’où certains propos un peu extrêmes... Oui, c’est vrai, c’est un gros foutoir et c’est la faute à Philippe De Jonckeere qui hante mon mental avec son « blog du Désordre ». Quoique son désordre à lui a quand même une autre tenue.

      @simplicissimus : naaan, mais je déconne, hein ;-) Je devrais peut-être pas ... à cause de la « bande passante » et des serveurs. Enfin, si vous me trouvez relou, j’arrête.

    • http://www.leparisien.fr/societe/les-prefets-appeles-a-rechercher-des-lieux-pour-conserver-les-morts-27-03

      Ne pas pouvoir dire au revoir dignement aux siens rend le deuil encore plus difficile. Les préfets ont été appelés à identifier dans leurs départements des « lieux » où « les corps pourraient être conservés dans la dignité dans l’attente de leur inhumation », a expliqué vendredi soir la porte-parole du ministère de l’Intérieur, Camille Chaize. Elle s’exprimait lors du point de presse quotidien sur l’épidémie du Covid-19 du directeur général de la Santé, Jérôme Salomon.

      .../...

      Les obsèques des victimes du coronavirus sont très succinctes et se déroulent dans la plus stricte intimité (pas plus de 20 personnes). Des familles ont fait part de leur grande émotion de ne pas avoir pu voir le visage de leur défunt.La porte-parole a en outre annoncé que les personnels des pompes funèbres seraient inscrits sur la liste « des bénéficiaires prioritaires des personnels protégés » afin d’avoir tous les moyens nécessaires à leur protection.

      #Thanatos

    • Interdiction de s’éloigner à plus de 10m
      Après avoir interdit à ses administrés de n’acheter qu’une seule baguette à la boulangerie, le maire de Sanary-sur-Mer (Var) va encore un peu plus loin.
      Hors concours lui-aussi (ndla)

      L’édile a pris un nouvel arrêté les empêchant désormais de s’éloigner à plus de 10 m de chez eux, lutte contre le Covid-19 oblige.

      « Ça limite les sorties à leur plus simple expression », a reconnu Ferdinand Bernhard , après cet arrêté municipal réduisant de 200 m à 10 m la nouvelle distance maximale autorisée pour les balades des Sanaryens et des Sanaryennes.

      « C’est interdit le jogging, comme de promener son chien », insiste l’élu, qui avait déjà fermé les marchés « depuis belle lurette » : « Sinon tout le monde a toujours de bonnes raisons de sortir ».

      https://france3-regions.francetvinfo.fr/provence-alpes-cote-d-azur/coronavirus-duree-du-confinement-repoussee-au-moins-au-

      Et comme « l’édile » avait dû déjà prévoir l’interdiction de laisser son chien « divaguer », deux solutions :

      - installer une « canisette » dans son appart (et venez pas chouiner, il doit y avoir des tutos sur Youtube pour faire le job en « Do It Yourself »)
      - si le chien refuse de s’adapter, le tuer et le bouffer (venez pas chouiner non plus, ça vous fera une économie substantielle quand vous irez faire vos prochaines courses).

      Ceci dit dans le domaine de la « divagation », il a assuré grave, l’édile de Sanary-sur-Mer ... (Rappelez-moi son nom, déjà) ?

    • #police

      Depuis que la France est frappée par le coronavirus, les numéros d’urgence sont assaillis d’appels. Et nombreux sont ceux qui tentent de joindre la police en composant le 17. Des appels qui, trop souvent, ne concernent pas des situations urgentes. Afin de répondre « aux sollicitations des citoyens », la police nationale a lancé, ce jeudi, un tchat accessible à tous. Objectif : désengorger le 17, réservé aux urgences.

      Tchatter avec les keufs ? Plutôt crever, ouais ! ...

      https://www.20minutes.fr/societe/2749627-20200327-coronavirus-police-nationale-lance-tchat-repondre-questio

    • PASSAGE À L’HEURE D’ÉTÉ - Même si le temps semble s’être figé depuis le début du confinement, il ne faut pas oublier le changement d’heure qui aura lieu dans la nuit de samedi à dimanche.

      https://www.lci.fr/population/video-confinement-ou-pas-le-changement-d-heure-c-est-ce-week-end-2149306.html

      Et certain·es sont déjà en train d’exulter : Ouaaaiiis !!! Une heure de confinement en moins !

      Bande de cons ! Ceci dit, rien à braire, j’ai calé ma montre sur UTC, ce qui correspond à peu près au méridien où se situe ma « zone de confinement ». Pour les éphémérides en astronomie, c’est bien pratique ...

    • Dans les prémonitions d’artistes, en 1969, l’homme qui tousse de Boltanski, c’est vraiment gore donc je ne mets pas la vidéo.

    • Et donc, merci @klaus pour sa suggestion de hashtag(ueule à la récré) qui déboite.
      Le tag que j’utilise à l’envi depuis quelque temps ici (inglorious bastards) fait référence à un film de guerre italien d’Enzo G. Castellari, sorti en Italie en 1978 et en France en 1979 et dont le titre fut traduit par « une poignée de salopards » pour sa version en français. Je n’ai pas vu ce film parce que j’aime pas trop la guerre, et encore moins les films qui en font la promo. Par contre, j’ai vu l’œuvre (presque) éponyme du Sieur Tarantino. Et là, j’ai bien « kiffé ».

    • Échange de propos entre @monolecte et moi-même (sur FN***) à propos d’appels incessant de la part des « démarcheurs » (haha !) téléphoniques en mode escroc :

      (Elle) : À quel moment sait-on que l’on vit dans un monde dirigé par d’immondes raclures ? C’est quand, au onzième jour de confinement, Astrid t’appelle à l’heure de la sieste pour te proposer posément de discuter de la meilleure manière de faire des économies sur ta putain de facture d’électricité.

      (Moi) : <C’est quand, au onzième jour de confinement, Astrid t’appelle à l’heure de la sieste pour te proposer posément de discuter de la meilleure manière de faire des économies sur ta putain de facture d’électricité.> Pareil, une autre « Astrid » qui vient faire chier pour le même motif. Madame décroche et se met à râler : « Vous n’avez pas autre chose à faire ? » – Mais moi je travaille ! qu’elle répond la fille. Alors je me mets à gueuler : « Changez de métier ! »
      (Monolecte) : Blâmer les victimes ? Sérieusement ?
      (Re-moi) : Oui mais c’est énervant ... (je sais, ça m’a échappé et puis les conversations sont enregistrées par leurs boss).
      Et c’est vrai que nous n’aurions pas réagi pareillement « en temps de paix ». D’habitude, nous restons courtois. Nous demandons juste à l’opératrice de la plateforme (du call-center) :
      a) Comment a-t-elle eu notre n° de tél.
      b) quelle est son nom (IRL).
      c) Quel est le nom de l’entreprise qui l’emploie.

      En général, elle raccroche avant qu’on ait eu le temps de poser toutes les questions.

      Et je ne saurais vous priver de la lecture de ceci, le lien (judicieusement) sussurré à mon oreille (de gros boloss rageux) :
      https://www.politis.fr/articles/2020/03/free-impose-des-heures-supplementaires-a-ses-salaries-41585

      Et je rebondis sur le truc (je rebondis assez facilement en ce moment, vu que mon curseur mental perso est en position « perched ») pour relater ce que je lus hier soir dans un article de l’Obs où il était question de « la crise » traversée par le « capitalisme » où Eva Illouz nous asséne doctement son propos sur ’la mue indispensable du capitalisme. La « mue » indispensable du capitalisme ... Pourtant, j’apprécie ce qu’elle écrit mais là j’ai trouvé qu’elle attigeait un peu, comme la plupart d’entre nous en ces temps troublés.
      Le capitalisme devra donc muer ou plutôt ... (vous la voyez venir de loin celle-là, hein ?), ... Mais il n’arrête pas de changer, de s’adapter, de « muer », le « capitalisme ». Un peu comme un virus en fait ... Son génome s’adapte à « l’hôte » qu’il infecte.

      Et là-dessus je ne peux que constater que lorsque tu sors de ton domaine d’expertise, tu es fatalement appelé à formuler des propos déconnants. Un peu comme moi, en fait ...

      FN*** : voir le post ci-après ... :-O

    • Échange de propos entre @monolecte et moi-même (sur FN)

      Wow ! Le gros lapsus !!! La grosse dyslexie (peu créative) ! Non, non, c’était sur FB (Fesse-Bouc) ...
      Et du coup, je vous mets en lien l’article de l’Obs mentionné précédemment.

      https://www.nouvelobs.com/idees/20200323.OBS26443/l-insoutenable-legerete-du-capitalisme-vis-a-vis-de-notre-sante-par-eva-i

      TRIBUNE. Dans ce texte brillant, qui souligne le lien étroit entre santé et économie, la grande sociologue franco-israélienne analyse la crise planétaire du coronavirus. Elle dénonce « l’imposture » du néolibéralisme qui, privant l’Etat de ses ressources, a sacrifié le monde dont il se nourrit.

    • J’ose pas t’apprendre que le FN à changer de nom !

      Mais pour leurs électeur·rices, qu’importe le flacon, pourvu qu’on ait l’ivresse (et la gueule de bois qui va bien avec) ...

      @mad_meg : Thanks for all ! Have a nice day too.

      And, take care ! (comme ils disent, les adeptes du « self-help »).

    • Pour me « ché-pèr » mon problème est que j’ai même pas besoin d’aider la nature ... On est bien peu de chose, tiens !

      [To Hell] ----> [ ] c’est là que je vous attendrai tous et toutes si ça tourne mal ... Enfin, allez pas vous inquiéter plus que ça non plus, hein ? Il en a encore sous la pédale, le vieux ...

    • . Ah t’as bien de la chance - ou pas !

      Pas de soucis pour l’enfer, mon pseudonyme viens d’un personnage des flandres, Dulle Griet, une femme tellement acariatre qu’elle fait fuir même les démons et qui est capable d’aller en enfer piller le diable et en revenir indemne. Du coup ca sera finger in the nose. Surtout que je me rend compte que je vie en mode covid-19 depuis des décénnies.
      Pour me détendre j’ai regardé Contagion, The Flu et Cabin Fever la trilogie :)

    • Justement, l’industrie du travail détaché est dans la ligne de mire de certaines de ses victimes depuis un moment. Il y a moins d’un an, un procès se tenait à Arles. Travail dissimulé, agressions, les conditions sont proches de l’esclavage moderne.
      A celles et ceux qui auraient hésité à aller ramasser des salades dans les prairies décorées de rosée fraiche, un petit rappel sur ce que l’on vous demande de soutenir à travers une série de trois textes :

      https://seenthis.net/messages/835919

      par @vanderling

    • De la veulerie des gens bien en cour, leurs errements, leurs lâchetés, et leur Sainte-Trouille de tomber en disgrâce. Voici l’affaire :
      Fort marri de ce que Frédéric « Conatus » Lordon ait rebondi sur son indiscrétion twittesque et se soit livré à une exégèse de la connard-attitude de notre #brave_gouvernement, le Sieur Askolovitch se livre ici même à un exercice de contrition en mode « sueurs froides », toujours sur Twitter, car on ne saurait trouver meilleur canal actuellement pour se « brander » la nouille.
      Retranscription de l’exercice de style, annoté et commenté par votre humble (et dévoué) serviteur

      L’excellent et un peu vicelard Frédéric Lordon – le vice est une scorie de l’intelligence – excipe d’un de mes tweets pour construire une brillante théorie, qui n’avait guère besoin de ma modeste caution.

      Je comprends bien le kif (Asko et la djeun attitude) de Lordon d’utiliser un de ses épouvantails, « le journaliste de Arte et France Inter » (ça c’est sûr, l’occasion était trop belle) pour déblayer le terrain de sa charge de cavalerie. Reste qu’un tweet n’est qu’un tweet, un souffle fugace, ici un peu sur-sollicité. (Sauf que, un tweet, justement, c’est un peu comme si tu annonçais le truc sur la place publique avec un camion sono de la CGT, mais avec en plus – et ne venez pas me dire qu’il le savait pas , le « Claude Bullshit Askolovitch » – une forte caisse de résonance boostée par les algorithmes et la rapidité de la transmission que permettent les « nouvelles technologies »)

      (Et en parlant du tweet par lequel le scandale arriva) :

      Le revoili :

      Ce tweet est extrait d’un dialogue par texto (carrément) avec un ami très cher (Ô combien... C’était une question en fait) , grand médecin hospitalier, qui se bat depuis des années pour son métier, et qui s’est retrouvé au front du Coronavirus comme un soldat (la guerre, vous savez bien) lucide en 40, subissant les conséquences d’années de négligence (une étrange défaite) .

      Sa colère était suffisamment forte et nourrie pour que je la répercute. En temps ordinaire, le mot #connard n’est pas de notre vocabulaire (Dieu nous préserve de tels égarements en mode jaunâtre) , sauf en parlant football (parce que au football, ce jeu du cirque organisé pour les gueux rageux, on est assez « tolérant » finalement) . On notera que la période qu’il incrimine, en gros notre âge adulte, est assez large pour que chacun soit visé.

      Dans ces trente ans, une femme admirable, Simone Veil, fut ministre de la Santé, et d’autres personnes estimables. On comprendra que « #connards » est une métaphore pour désigner une logique politique, celle de la rationalité financière, à laquelle aurait du échapper l’hôpital (et donc point d’attaque ad personam, pas du tout, voyons) .

      En tous, cas, et quoi qu’on pense des actuels gouvernants et de leur gestion de la crise, l’apostrophe de mon ami, exprimée en privé – je lui présente ici mes excuses (il n’est jamais trop tard, si et seulement si, il s’agit d’un véritable « ami », ce qu’on lui souhaite avec la dernière des ardeurs, à Asko) de l’avoir dévoilée – ne les cible pas particulièrement (on l’avait vu venir de loin, celle-là) . #connards

      Mon ami travaille et soigne alors que nous parlons. Bon courage à tous. (dernière et pitoyable tentative pour espérer un retour en grâce auprès de l’ami ainsi divulgué. Heureusement qu’il eût encore la bienséance de ne point divulguer le blaze IRL de son « ami pneumologue »)

      Impressionnante démonstration d’hypocrisie et sublime moment de lâcheté. Il faut croire que les rations sont bien généreuses dans les « cantinas » du Macronistan.
      Une grande leçon de « realpolitik », dont le caractère « réaliste » consiste principalement à faire en sorte que sa gamelle reste bien remplie. Misère de l’éditocratie ... A moins que, dans le tweet originel, notre « ami » Asko", sans démériter, n’eût fait qu’exprimer l’inavouable intention de pratiquer l’art de la litote ...

    • @mad_meg : ah ça, pour poncer, ils poncent, nos gros « influenceurs ». Ils poncent tellement fort qu’ils en arrachent la matière avec leurs grosses « fraises » en acier renforcé aux alliages de molybdène, de titane et de carbure. Avec une telle énergie (du désespoir ?) qu’ils sont largement descendus, depuis assez longtemps je dois dire, bien en dessous de la cote, et que même lorsqu’ils attaquent l’établi, ils creusent encore.

    • ah, désolé, je n’avais même pas pris la peine de demander, je me sers abondamment !!!

      #CC_BY_SA

      Enjoy !

      Et merci de me faire profiter ainsi qu’aux (nombreux·euses [ ] ----> je suis déjà sorti)... lecteur·rices de ce « bloody trash thread » de tes trouvailles qui, tout comme moi, n’ont peut-être pas le temps de tout voir sur ST car en ce moment, il y a comme une sorte de gonflement du flux avec une forte impression que tout est « upside down ».

      https://www.youtube.com/watch?v=xXNuThvWQeI

      A quand la parodie ? ^^

    • Vous allez rire. Je venais d’envoyer mon dernier post dans les tuyaux et, comme d’hab’, j’ai voulu l’éditer. Et là ... Plus rien. ST était en rideau et ça a duré une bonne demi-heure. J’ai flippé en me disant que j’avais fini par faire « crasher » le bouzin depuis mon modeste terminal (un « vieux » laptop de 6 ans déjà manufacturé en RPC). Mais non, finalement, ça remarche. Rassuré je suis. Du coup, j’ai viré l’image du post précédent et je l’ai remplacée par un truc moins lourd. Enfin, de toute façon, j’entrave que dalle avec le web.

    • Expression utilisée dans l’argot bourgeois du XIXe siècle, elle n’est employée que dans le langage familier, sur un ton très léger. Alors que la délicatesse renvoie généralement à l’idée de douceur, la formulation exprime ici l’idée d’être presque fâché avec quelqu’un, de lui réserver un accueil froid.

      Donc, certaines personnes seraient « en délicatesse avec Internet ». Voilà qui est plaisant ! :-))

      Moralité : toujours se méfier du bourgeois qui tente de s’encanailler (et des ouvre-boîtes aussi, un peu).

      Sinon, nous tenons là un morceau d’anthologie avec cet article de « BFzob » (TV). Et ce brave Cédric aura bien mérité d’être promu Secrétaire d’État au ministère de la Magie... en tant que magicien d’O, œuf corse) ... Toutefois, reconnaissons-lui un élément à sa décharge : il est né à La Brêle ... (bon promis j’arrête) ...

      Le lien qui va bien : https://seenthis.net/messages/836260

      Et sinon @mad_meg, c’est pas trop raide le sevrage ?

    • Vous allez rire. Je venais d’envoyer mon dernier post dans les tuyaux et, comme d’hab’, j’ai voulu l’éditer. Et là ... Plus rien. ST était en rideau et ça a duré une bonne demi-heure. J’ai flippé en me disant que j’avais fini par faire « crasher » le bouzin depuis mon modeste terminal (un « vieux » laptop de 6 ans déjà manufacturé en RPC). Mais non, finalement, ça remarche.

      On est beaucoup et le serveur doit etre mise à rude épreuve comme il ne l’a jamais été. Peut etre que tu pourrais faire un nouveau poste qui poursuive celui là pour allégé le boulot des admins

    • Yo « les gens » ! Petite mise en jambe avec un survol des titres des journaux (de préfecture) de la veille. Oui, je sais, j’ai une fâcheuse tendance à remettre les tâches urgentes au lendemain. Mais bon, j’ai pas que ça à foutre non plus, hein !

      C’est partiii !!! (avec quelques annotations personnelles)

      Coronavirus : le retour à l’école le 4 mai est un "scénario, pas plus, pas moins", assure Jean-Michel Blanquer (Europe 1)
      On ne peut que se confondre en louanges devant tant de "prudence".

      Coronavirus : Twitter supprime deux tweets de Bolsonaro remettant en cause le confinement (Le Monde)
      Et toc !

      Seine-Saint-Denis : un père écroué après des violences irréversibles sur son fils (RTL)
      Petit debriefing pour la rédaction : un père écroué après des violence exercées sur son fils, violences qui laisseront des séquelles irréversibles. (Bon, ok, c’est moins "vendeur")...

      Pourquoi les électeurs du RN croient que le coronavirus a été inventé en laboratoire (Libé)
      Les fact-checkeurs veillent (jusqu’en 2022). Dormez en paix, braves gens. ♪♫

      Édouard Philippe : « Les 15 premiers jours d’avril seront encore plus difficiles » (Le Parisien via sa chaîne youtube)
      En avril, etc. Par contre pour mai, les modélisations des prévisionnistes ont une fiabilité de 1/4.

      Coronavirus : les États-Unis autorisent la chloroquine à l’hôpital
      Un nuage de chloroquine dans ma tasse de thé, (ma despé, mon Kentucky Straight Bourbon, mon verre de lait ...) siouplaît.

      Les autorités sanitaires américaines insistent sur le fait que le grand public ne doit pas s’auto-médicamenter. (France Info)
      Capito ? parce que la "drug", c’est mal. Par contre pour les flingues et les munitions, ça reste "open bar". Vous pouvez (vous auto-médicamenter) ...

      « C’est lamentable » : Emmanuel Macron atterré par les révélations concernant ses secrétaires d’Etat (Gala politique... mouarfff !)
      Après les économistes, les politi-tocards sont désormais, eux aussi, ATTERRÉS !!!

      Mort de Jean-François Cesarini, député LREM du Vaucluse « constructif et combatif » (Libé)
      Le virus SARS-Cov-2 ne fera pas de quartier. Tenez-vous le pour dit, les républicains marcheurs en état de mort cérébrale. (Welcome to Zombie-land) ...

      Le roi de Thaï­lande se confine avec un harem de 20 femmes dans un hôtel de luxe (Ulyces Monde)
      #Facepalm ... Zutalors, j’ai encore déconné. Trop tard ! Aaarglll ! ...

      Le roi de Thaï­lande (oui, ça devient compulsif) se confine avec un harem de 20 femmes dans un hôtel de luxe (RMC via sa chaîne Youtube)
      Espérons au moins que cet inglor... euh... Sa Majesté saura se montrer généreuse

      Coronavirus. Confinement en Nouvelle-Zélande : un site de délation victime de son succès (Fouette-Rance)
      Business as usual ...

    • Voilà, voilà ♪♫ ! Et ce sera (peut-être) tout pour aujourd’hui, parce que, hein, bon, faut aussi qu’on fasse :
      –du Taiji Quan
      – du ravitaillement
      – du ménâââge
      – du repassâââge
      –du jardinâââge
      – des yaourts
      – du pain complet
      – du petit bois pour allumer le feu
      (et plein d’autres choses dont l’énumération serait longue et fastidieuse).

      (Et puis aussi parce que Madame s’inquiète pour ma santé : elle trouve que je m’investis un peu trop dans le « télétravail »). Surmenâââge ?

    • Coronavirus, le mot désormais devenu tabou sur Youtube si tu veux continuer à faire de la thune :

      Hé bé en fait, pas du tout. C’est même devenu un « must » pour assurer son « personal branling » ... Se brander la nouille, toussa (forme verbale), vous savez bien ...

    • La semaine d’avant, le mari de Brigitte Macron les avait déjà mis en garde : « On se souviendra de ceux qui n’ont pas été à la hauteur ».

      https://www.gala.fr/l_actu/news_de_stars/cest-lamentable-emmanuel-macron-atterre-par-les-revelations-concernant-ses-secr

      Ce matin j’ai décoré ma fenêtre
      « Macron trahison
      Les lacrymos & LBD tu sais les stocker !
      Où sont les masques des soignantes que tu laisse crever ?
      Ah ca ira ca ira !
      Le 49.3 on l’oubli pas ! »

      https://www.youtube.com/watch?v=bzu01gO3pi4

    • Donc, « Emmanuel Macron attendu ce mardi matin dans une usine de masques près d’Angers »…

      Et voici la communication de la kommandantur de « Fouette-Rance » :

      Enfin, Emmanuel Macron a qualifié d’ "« irresponsables »" ceux qui, par leurs critiques de la gestion de la crise du Covid-19, "cherchent déjà à faire des procès".

      "Quand on mène une bataille, on doit être unis pour la gagner. Et je pense que toutes celles et ceux qui cherchent déjà à faire des procès, alors que nous n’avons pas gagné la guerre, sont irresponsables"

      (Voilà qui est « plaisant ») ...

      Pour la petite histoire, ladite usine (la PME Kolmi-Hopen en périphérie d’Angers « Maine-et-Loire ») est sise dans la commune de Saint-Barthélémy-d’Anjou.

      Et comme je ne suis pas un collabo, je ne linke pas vers le baveux sus-mentionné. (Vous vous en doutiez un peu, hein) ? De toute façon, c’est la même logorrhée militariste et belliciste qui se répand « comme la peste » à travers tout le Macronistan-canal-historique.

      Ambiance :

      À vanille et framboise (Bobby Lapointe)

      https://www.youtube.com/watch?v=hVEk1wiUxa0

    • De la misère de certaines (nombreuses ?) vies « conjugales » et de quelques conseils utiles aux femmes pour survivre en milieu hostile.

      https://seenthis.net/messages/836723 (par @antonin1)

      Should arguments arise and strain feelings, the ministry advised women to “count from one to 20” before responding.
      "Within the span of 20 seconds, the brain will become more rational and calm when making decisions,” it said.

      Le #self_help a plus d’un tour dans son sac. (Dans sa housse mortuaire ?)

      Traduction intégrale :

      Parlez comme Doraemon" : Le ministère malaisien donne des conseils aux épouses lors de l’ordonnance de contrôle des déplacements COVID-19

      KUALA LUMPUR : Les femmes mariées en Malaisie ont reçu une brève série de recommandations sur la façon de gérer leur foyer et leur mari pendant l’ordre de contrôle des déplacements, notamment en parlant avec la « voix de Doraemon » et en riant timidement.

      Le ministère de la femme et de la famille a publié lundi (30 mars) sur les médias sociaux plusieurs conseils sur la manière d’éviter les disputes domestiques entre mari et femme.
      Les messages, rendus publics sur Facebook et Instagram, ont été retirés un jour plus tard.
      « Si vous voyez votre mari exécuter une tâche d’une manière qui va à l’encontre de votre propre méthode, évitez de le harceler », a déclaré le ministère dans une infographie depuis peu.

      Dans une autre image, le ministère a déclaré que les épouses devraient plutôt utiliser des mots et des phrases « humoristiques » tels que « c’est la bonne façon de suspendre le linge pour le faire sécher, ma chère (cara sidai baju macam ni lah sayangku) ».
      Le ministère a également recommandé aux femmes « d’imiter le ton de Doraemon » et de suivre leurs déclarations par un rire timide et féminin.

      Dans un troisième graphique, le ministère a déclaré que les femmes devraient s’abstenir de faire des commentaires sarcastiques si elles voient que leurs maris n’aident pas aux tâches ménagères.
      Demandez de l’aide et informez-le - dans certains cas, notre partenaire doit être « informé » de sa responsabilité afin qu’il soit conscient de ce qui doit être fait", peut-on lire dans le post.

      En cas de dispute et de tensions, le ministère a conseillé aux femmes de « compter de un à vingt » avant de répondre.
      « En l’espace de 20 secondes, le cerveau deviendra plus rationnel et plus calme lors de la prise de décisions », a-t-il déclaré.

      Dans un post sur Facebook vendredi dernier, qui était encore disponible mardi soir, le ministère a également exhorté les femmes à éviter de porter des « vêtements pour la maison » pendant l’ordre de contrôle des mouvements : « Présentez-vous comme d’habitude, portez du maquillage et habillez-vous proprement ».
      Au même poste, le ministère a également recommandé que les mères qui travaillent gardent la table à manger, la cuisine et le salon propres et nets pour aider à garder l’esprit clair lorsqu’elles travaillent à la maison.

      Le 25 mars, le Premier ministre malaisien Muhyiddin Yassin a annoncé que l’ordre de contrôle des mouvements serait prolongé de deux semaines jusqu’au 14 avril pour contenir la propagation de COVID-19.
      Il a exhorté les Malaisiens à rester chez eux pour briser la chaîne de l’infection et a déclaré que c’était la seule façon de contenir la situation.

      LES FEMMES SONT DES ÊTRES HUMAINS, PAS UN OBJET : ONG

      Les messages du ministère des femmes sur les médias sociaux ont été critiqués par la All Women’s Action Society (AWAM), une organisation non gouvernementale.
      Dans une série de tweet, AWAM a appelé le ministère à donner des conseils « sexistes ». Ordre de contrôle des mouvements

      « S’habiller pour travailler est une façon de maintenir la discipline et un moyen de travailler à la maison, mais l’accent mis sur le look, la tenue et le maquillage est absolument inutile », dit-elle.
      Il a ajouté dans un autre tweet : « (Rire comme Doraemon) s’applique aux enfants de cinq ans, pas aux mères à la maison. »

      Les femmes sont des êtres humains et non pas un objet ou une marchandise, a-t-il dit.
      « Les femmes ont plus qu’assez à faire pendant la période du MCO (Ordonnance du contrôle des déplacements) sans la pression supplémentaire du maquillage et de la beauté. »

      Le ministère de la femme et de la famille a déclaré dans un communiqué publié mardi soir qu’il était « désolé si plusieurs des conseils partagés étaient inadaptés ou touchaient aux sensibilités de certaines personnes ».
      Le ministère a ajouté avoir reçu des réactions de plusieurs intervenants en réponse à leurs conseils, et qu’il sera plus prudent à l’avenir.

      (traduit avec l’aide de DeepL et vérifié par bibi.)

      #doraemon_syndrome

      ping @sinehebdo (les effets délétères)

    • Aujourd’hui, nous lançons la mise sur le marché de nos masques lavables testés en laboratoire et sommes en attente des tests complémentaires de la Direction Générale de l’Armement.

      « Lancer sur le Marché (Indépassable) » : #no_comment.

      Sinon, pour « les gueux », le Marché du Bénévolat recrute ... Et je me suis « porté volontaire » (pour aide à la personne âgée/isolée, etc.) pas plus tard qu’hier dans « l’armée de l’ombre » du sous-commandant local (même pas insurgé) qui « occupe » la mairie ... Votre humble (et dévoué) serviteur ne dit pas que des conneries ; il en fait aussi ...
      Et ma plus grande crainte n’est pas d’aller « au contact avec l’ennemi », non, non. C’est plutôt d’affronter l’obséquiosité (et le regard chassieux) de l’édile sus-mentionné. Va me falloir des nerfs d’acier ... pour pas lui cracher à la gueule.

      https://seenthis.net/messages/836871#message837019
      par @fil

    • Rassuré je suis : il y a quand même plus pessimiste que moi :

      « Même si le système démontre actuellement sa robustesse et sa résilience face à une pandémie de cette nature, de la durée de la crise dépendra probablement la capacité à assurer l’équilibre offre/demande durant les pics de consommation du prochain hiver », observe Florent Nguyen, du cabinet Oresys.

      Merkiii !!! ("Bouso-rama")
      https://www.boursorama.com/bourse/actualites/coronavirus-la-production-d-electricite-s-organise-pour-tenir-le-coup-a8

    • Et en fait, quand tu regardes ce court-métrage, tu t’aperçois que tous et toutes nous vivons confiné·es depuis un bon bout de temps. Quoique la fin du film me laisse dubitatif : esthétisant et bien genré « super-héros » viril, cet ode ultime à la « Pacha Mama » ...

      Embark on a visionary journey through the fragmented unconscious of our modern times, and with courage face the Shadow. Through Shadow into Light.

      “No tree, it is said, can grow to heaven unless its roots reach down to hell.”
      –C.G. Jung

      Written, Directed & Produced by Lubomir Arsov
      Original Soundtrack “Age of Wake” by Starward Projections
      Composited by Sheldon Lisoy
      Additional Compositing by Hiram Gifford
      Art Directed & Edited by Lubomir Arsov
      _

      ’IN-SHADOW’ is an entirely independently funded, not-for-profit film. If you’d like to support the artist, DONATE here: (click the ’donate’ tab) inshadow.net/

      Gallery quality ART PRINTS available here: inprnt.com/gallery/inshadow/

      Film Website: inshadow.net/
      Facebook: facebook.com/inshadowmovie/
      Music Composers: starwardprojections.com/
      Contact: light@inshadow.net

      © Lubomir Arsov 2017

      https://vimeo.com/242569435

    • Patrick Artus, chef économiste de Natixis, victime lui aussi d’apparitions de la Vierge :

      https://www.research.natixis.com/Site/en/publication/m5s-lx5Bbb92bmN3Rt3wlOH-FfouhppovZfIyfsy2hw%3D

      La crise du coronavirus sonne-t-elle la fin du capitalisme néo-libéral ?

      Enfin, un peu surjoué quand même, le coup de l’illumination mystique du banquier « beyond the bank » :

      https://pressroom.natixis.com/experts/patrick-artus.html

    • Valentin Vander, Marjolaine Piémont, Aurélien Merle, Gauvain Sers, Daniel Mizrahi, Paul Vanderhaegen, Gildas Thomas, Julii Sharp, Louis Huissoud, Garance, Margot, Camille Feist, Viviane Hélary, Fanch, Pierre Pichard, Deny Lefrançois, Nicolas Thevenin, Jonathan Mathis, Eric Gombart, Chouf, Lise Martin, Sophie Le Cam, Bastien Lucas, Mathieu Gabard, Philippe Géhanne, Louise O’sman, Renan Richard-Kobel, Robin Pharo, Anaïs Bertrand, Côme Huveline, Sylvain Rabourdin, Brice Perda, Laura Wild, Leïla Huissoud, Jeanne Chevalier, Clémence Monnier, Julia Vander, Nour, Timothée Chabot, Riccardo Peruffo, Isabelle Balcells, Leonor Bolcatto, Vanessa Pichard, Lucie Malet, Lily Luca - La Tendresse (Symphonie confinée) (France)
      https://www.youtube.com/watch?v=rEjvRktXeis

    • Hulyet (chanson yiddish) interprétée par Ami Flammer, Moshe Leiser & Gérard Barreaux

      https://www.youtube.com/watch?v=0MYP2wqCdKI

      Paroles en allemand puis en yiddish :

      Hulyet hulyet kinderlakh
      Text und Musik: Mordekhay Gebirtig (1877-1942)

      Spielt liebe Kinder, der Frühling schon beginnt,
      oh wie neidisch bin Euch, Kinder.
      Tobt Euch aus, Kinder, solange ihr noch jung seid,
      weil vom Frühling bis zum
      Winter ist es ein Katzensprung.

      Spielt liebe Kinder, versäumt keinen Augenblick,
      nehmt mich auch herein in
      euer Spiel, vergönnt mir auch das Glück.
      Schaut nicht auf meinen grauen Kopf,
      oder stört es im Spiel ? Meine Seele ist noch jung,
      wie vor vielen Jahren.

      Meine Seele ist noch jung und vergeht vor Sehnsucht,
      ach wie gerne wäre ich meinen
      alten Leib los. Spielt liebe Kinder, versäumt keinen
      Augenblick, weil der Frühling
      endet bald, mit ihm das höchste Glück

      Originaltext

      shpilt aykh libe kinderlakh
      der friling shoyn bagint.
      oy vi bin ikh kinderlakh
      mekane aykh atsind.

      hulyet hulyet kinderlakh,
      kolsman ir zent nokh yung.
      vayl fun friling biz tsum
      vinter iz a katsenshprung.

      shpilt aykh libe kinderlakh,
      farzoymt keyn oygenblik, nemt
      mikh oykh arayn in shpil,
      fargint mir oykh dos glik.

      kukt nisht oyf mayn groyen kop,
      tsi shtert ez aykh in shpil ?
      mayn neshome iz nokh yung,
      vi tsurik mir yorn fil.

      mayn neshome iz nokh yung,
      un geyt fun benkshaft oyz,
      akh vi gern vil er zikh fun
      alten guf aroyz.

      nach oben

      Traduction :

      Jouez, chers petits enfants,
      Le printemps déjà s’annonce.
      Ô, mes chers enfants,
      Comme je vous envie !

      (Refrain)
      Hulyet, jouez, petits enfants,
      Tant que vous êtes jeunes !
      Car du printemps à l’hiver,
      Il n’y a qu’un saut de chat !

      Jouez, chers petits enfants
      Ne perdez pas un seul instant !
      Entraînez-moi aussi dans le jeu,
      Accordez-moi ce bonheur !

      (Refrain)

      Ne regardez pas mes cheveux gris
      Ça gâcherait votre jeu.
      Mon âme est encore jeune,
      Comme elle l’était bien des années
      [ auparavant.

      (Refrain)

      Mon âme est encore jeune
      Et se meurt de nostalgie.
      Ô, que ne donnerait-elle pas
      Pour quitter ce vieux corps

      (Refrain)

      Jouez, chers petits enfants,
      Ne perdez pas un instant !
      Car le printemps déjà s’achève
      Et avec lui, le plus grand bonheur.

      (Refrain)

    • Plan procrastination : regarder passer le temps à l’aide d’une horloge décimale :

      http://archive.wikiwix.com/cache/?url=http%3A%2F%2Fwww.procrastin.fr%2Fblog%2Fimages%2Ftemps%2Fhorlo

      Quelques précision sur cet « accident industriel » sur fond de « révolution française » (avec quelques trémolos dans la voix sur la dernière syllabe de « française ») :

      https://fr.wikipedia.org/wiki/Temps_d%C3%A9cimal

      Et un peu d’arithmétique pour sonder les « entrailles de la bête » :

      1 jour contient 24 heures sexagésimales (h) ou 10 heures décimales noté H[d] , soit 1440 minutes sexagésimales (min), soit 86 400 secondes sexagésimales (s)

      1 H[d] = 24 h / 10 ; soit 1 440 min /10 = 144 min ; soit 2 h 24 min

      1 minute décimale noté Min[d] c’est un centième de H[d] soit 144 min divisées par 100. 144/100=1,44 ; (0,44*60)/100=26,4
      Donc, 1,44 min = 1 min 26,4 s ; d’où l’égalité suivante : 1 Min[d] = 1 min 24,6 s

      1 seconde décimale noté S[d] c’est 1/100 de Min[d]

      1 Min[d] = 1 min 26,4 s = 86,4 s ; donc on calcule le centième de cette valeur, soit 86,4 s / 100 = 0,864 s

      Donc, 1 S[d] = 0,864 s

      Et quand il est midi (sexagésimal), il est 5 H[d]

      Application pratique : lorsque j’ai eu terminé la rédaction de ce petit texte ce matin, il était 2 H[d] 99 Min[d] 20 S[d] ... Vous voyez où je veux en venir ?

    • #By_Jove

      J’ai commencé à faire une « petite » liste de courses pour #le_jour_d'après ...

      - Emmanuel Macron
      - Édouard Philippe
      - Christophe Castaner
      - Didier Lallement
      _ Agnès Buzin
      - Olivier Véran
      - Jérôme Salomon
      - Nicole Belloubet
      -

      Je risque d’en oublier...
      Du coup, je vais plutôt passer commande sur l’espace « en ligne » du « Drive » :
      https://www.gouvernement.fr/composition-du-gouvernement

      Il y a aussi une promo sur le bâton d’(Aurore) Berger, mais je crains que la DLC soit dépassée. Mais bon, à la guerre comme à la guerre, hein !

      Si vous tenez vraiment à faire vos course à l’hyper, vous avez aussi un plan du magasin :

      https://fr.wikipedia.org/wiki/Gouvernement_de_la_R%C3%A9publique_fran%C3%A7aise

      (Bon, j’vais arrêter. Je sens que j’vais encore me faire « du mal », là ...)

    • Ezza, Masta Flow, Lazbiga, Les Obaz, Amou - Corona Tillé Yighssal Ass Tillé (Corona Existe, C’est Sûr Qu’il Existe, Niger)
      https://www.youtube.com/watch?v=_ThfAYSP6gU


      https://seenthis.net/messages/838600

      Corona existe, c’est sûr qu’il existe,
      Corona existe c’est une réalité et non des mensonges .
      Corona existe, c’est sûr qu’il existe,
      Corona existe c’est une réalité et non des “On dit”.

      Tout ce que vous touchez, lavez vous les mains avec du savon,
      faites attention au regroupement dans les marchés et lieux publics ,
      faites attention aux regroupements dans les villes et dans les campagnes,
      car il n’existe aucun remède à part respecter les gestes barrière.
      Rester chez-soi c’est sauver des vies.

      #Niger

    • Je viens de relire tout le fil de discussion : je pense qu’on va arrêter là parce que :
      –a) ça fait planter mon capricieux Firefox
      –b) je me dis que je suis complètement «cramé»
      –c) j’ai un peu malmené (aussi) la ligne éditoriale de la communauté ST

      Fin de l’histoire. Merci aux participant·es. Et mes profonds regrets envers les infortuné·es lecteur·rices qui, par un malheureux hasard, seraient venu·es s’égarer par ici.

    • Reviens Léon ! arrête pas le fil de discutions !

      a) contre le plantage il te suffit de faire un nouveau poste qui sera la suite de celui là comme ca ton fiefox respirera un peu (et le mien aussi ;))
      b) C’est un peu normal de cramer en ce moment- si tu cramais pas c’est que tu serais pas super humain - le contexte est hard on pete tou·tes les plombs
      c) on a besoin de décompressé et c’est parfait de malmené la ligne éditorial et en fait je trouve pas tant que tu malmène cette ligne - et puis, Desproges, de la musique et ta liste de courses par exemple ca sort pas de la ligne du parti ;)
      d) je voulais faire une collection d’images avec Macron + Guillotine mais j’ai pas le temps j’ai un boulot de psychopathe confinement ou pas et si t as le temps tu voudrais pas faire cette collection stp ? C’est pour le shopping on a besoin de beaux poster de motivation !

    • Salut « compañeras, compañeros y compañeroas » ! Bon, merci de vos témoignages de sympathie.
      Par contre, j’ai quelques tâches à prioriser ; entre autres affuter mes « lames de rasoir » pour accueillir (poliment mais fermement) les agents de l’entreprise privée qui sous-traite pour EDF, lesquels agents ont pour urgente « mission » de remplacer mon vieux compteur qui va bien par un « brand new » Linky (trade mark)...

      Sinon, oui, une deuxième salve pour le « cojonesvirus » version « réalité augmentée » ? Hmm ... Faut voir.
      Je devrais p’têt me mettre à écrire un « weblog » mais là non plus, c’est pas gagné vu que :

      –a) je suis une grosse feignasse et que ce genre de « télétravail » c’est hach’ment exigeant
      –b) je suis « infoutu » de gérer mon temps et que j’ai toujours tendance à éviter de me confronter à l’effort en prétextant que je dois aller « au cul des vaches ».
      –c) j’ai des doutes quant à la pertinence de la démarche
      –d) je réfléchis sur la possibilité de faire valoir mon « droit à l’oubli ».

      Et pour @mad_meg : oui, la collection d’images circonstanciées sur les dérives de la Macronie (avec ou sans guillotine, je préfère ne pas abuser non plus de ce genre de symbolique parce que, déontologiquement parlant, c’est quand même pas trop raccord et puis ça risque aussi de faire « tourner les sangs » à d’autres ou à moi-même), et bien ces images, je peux les mettre sur mon petit « nuage » perso qui se synchronise tout seul comme un grand avec mon bouzin. Comme ça le dossier s’auto-alimentera en « temps réel ». Par contre, les liens que je mettrai (mais z’où d’ailleurs ? Sur un nouveau fil ?) n’ont qu’une durée de dix jours maxi. Faudra que je pense à les réactualiser.

      Voilà, bonne continuation les ami·es ! Je réfléchis à tout ça. De toute façon, « cojonesvirus 1 » s’arrête. Je ne l’alimenterai plus.

      Hasta la vista. ¡Y la lucha continúa ! Parce que, hein, faut pas exagérer non plus les petites pourritures en marche en mode nazillon :

      ¡Ya basta !

      #inglorious_bastards

      PS : je ne sais jamais s’il faut mettre un seul point médiant ou en mettre deux, pour le féminin pluriel.

    • je ne sais jamais s’il faut mettre un seul point médiant ou en mettre deux, pour le féminin pluriel.

      J’en met un seul et parfois aucun, mais fait comme tu prefère c’est pas orthorigide comme l’orthographe patriarcale.

      Bonne journée et peut etre à bientot sur cojonesvirus 2 le retour.

  • La folle ruée des Japonais sur la dette française | Les Echos
    https://www.lesechos.fr/finance-marches/marches-financiers/la-folle-ruee-des-japonais-sur-la-dette-francaise-1171214

    Les données clés de la #dette_française

    – Sa note de crédit est AA

    - Son encours s’élève à 1.822 milliards d’euros

    – Elle est détenue à 54,8 % par les non-résidents de la zone euro

    – En 2019, les volumes moyens échangés chaque jour ont oscillé entre 14 et 20 milliards d’euros

    #dormez_tranquille #fonds_de_pension

  • Main basse sur l’#eau | ARTE
    https://www.arte.tv/fr/videos/082810-000-A/main-basse-sur-l-eau

    Le prometteur marché de l’eau s’annonce comme le prochain casino mondial. Les géants de la finance se battent déjà pour s’emparer de ce nouvel « or bleu ». Enquête glaçante sur la prochaine bulle spéculative.

    Réchauffement climatique, pollution, pression démographique, extension des surfaces agricoles : partout dans le monde, la demande en eau explose et l’offre se raréfie. En 2050, une personne sur quatre vivra dans un pays affecté par des pénuries. Après l’or et le pétrole, l’"or bleu", ressource la plus convoitée de la planète, attise les appétits des géants de la #finance, qui parient sur sa valeur en hausse, source de #profits mirobolants. Aujourd’hui, des #banques et fonds de placements – Goldman Sachs, HSBC, UBS, Allianz, la Deutsche Bank ou la BNP – s’emploient à créer des #marchés porteurs dans ce secteur et à spéculer, avec, étrangement, l’appui d’ONG écologistes. Lesquelles achètent de l’eau « pour la restituer à la nature », voyant dans ce nouvel ordre libéral un moyen de protéger l’environnement.

    En Australie, continent le plus chaud de la planète, cette #marchandisation de l’eau a pourtant déjà acculé des fermiers à la faillite, au profit de l’#agriculture_industrielle, et la Californie imite ce modèle. Face à cette redoutable offensive, amorcée en Grande-Bretagne dès #Thatcher, la résistance citoyenne s’organise pour défendre le droit à l’eau pour tous et sanctuariser cette ressource vitale limitée, dont dépendront 10 milliards d’habitants sur Terre à l’horizon 2050.

    De l’Australie à l’Europe en passant par les États-Unis, cette investigation décrypte pour la première fois les menaces de la glaçante révolution en cours pour les populations et la planète. Nourri de témoignages de terrain, le film montre aussi le combat, à la fois politique, économique et environnemental, que se livrent les apôtres de la #financiarisation de l’eau douce et ceux, simples citoyens ou villes européennes, qui résistent à cette dérive, considérant son accès comme un droit universel, d’ailleurs reconnu par l’#ONU en 2010. Alors que la bataille de la #gratuité est déjà perdue, le cynisme des joueurs de ce nouveau #casino mondial, au sourire carnassier, fait frémir, l’un d’eux lâchant : « Ce n’est pas parce que l’eau est la vie qu’elle ne doit pas avoir un prix. »

  • Retraite : la porte ouverte aux fonds de pension - Page 1 | Mediapart

    https://www.mediapart.fr/journal/economie/090418/retraite-la-porte-ouverte-aux-fonds-de-pension?onglet=full

    Jusqu’à présent, aucun gouvernement n’avait osé en France pousser le système des retraites vers la capitalisation. Selon des documents confidentiels obtenus par Mediapart, ce tabou va être brisé. Pour la retraite supplémentaire, le projet de loi « Pacte » veut favoriser l’introduction des sociétés de gestion d’actifs et des fonds de pension anglo-saxons.

    #conflits_d'intérêts #macronismes #crapules #crapuleries_macroniennes

  • Si vous aviez encore un doute...
    Tout est désormais écrit noir sur blanc : le fonds de pension américain, Black Rock, explique que les réformes Macron lui permettront de gérer la retraite privée des Français.

    BlackRock, le fonds de pension américain patron du Cac 40

    Qui est le premier actionnaire de Total, d’Air Liquide, Valeo, Vinci, Unibail ? BlackRock. Il ne s’agit pas d’un groupe de death metal mais du plus gros gestionnaire d’actifs mondial, une firme new-yorkaise qui investit à tout va et à long terme pour pouvoir faire fructifier au mieux l’épargne des retraités américains.

    https://www.ouest-france.fr/economie/bourse/blackrock-le-fonds-de-pension-americain-patron-du-cac-40-4508811

  • Privatisations : la République en marché - #DATAGUEULE 88
    https://www.youtube.com/watch?v=1hYR2o1--8s

    Tout doit disparaître... surtout les limites ! Depuis 30 ans, les privatisations, à défaut d’inverser la spirale de la dette, déséquilibrent le rapport de force entre Etat et grandes entreprises à la table des négociations. Infrastructures, télécoms, BTP, eau ... les géants des marchés voient leur empire s’élargir dans un nombre croissant de secteurs vitaux. Cédant le pas et ses actifs au nom de la performance ou de l’efficacité, sans autre preuve qu’un dogme bien appris, la collectivité publique voit se dissoudre l’intérêt général dans une somme d’intérêts privés ... dont elle s’oblige à payer les pots cassés par des contrats où elle se prive de ses prérogatives. Mais comment donc les agents de l’Etat ont-ils fini par se convaincre qu’il ne servait à rien ?

  • Budget de l’Union : La Commission propose une importante augmentation des financements visant à renforcer la gestion des migrations et des frontières

    Pour le prochain #budget à long terme de l’UE se rapportant à la période 2021-2027, la Commission propose de quasiment tripler les financements destinés à la gestion des #migrations et des #frontières, qui atteindraient 34,9 milliards d’euros contre 13 milliards d’euros au cours de la période précédente.

    La proposition de la Commission est une réponse aux défis accrus qui se posent en matière de migration et de #sécurité, avec des instruments de financement plus flexibles pour faire face aux événements imprévus, la #protection_des_frontières étant au cœur du nouveau budget. Un nouveau fonds séparé pour la gestion intégrée des frontières sera créé et l’Agence européenne de garde-frontières et de garde-côtes sera renforcée par un nouveau corps permanent de quelque 10 000 #gardes-frontières. Ce nouveau fonds aidera aussi les États membres à effectuer les contrôles douaniers en finançant des équipements de contrôle douanier.

    M. Frans Timmermans, premier vice-président, a fait la déclaration suivante : « Sur la base de l’expérience passée et sachant que la migration restera un défi à l’avenir, nous proposons une augmentation des financements sans précédent. Le renforcement de nos frontières communes, notamment avec l’#Agence_européenne_de_garde-frontières_et_de_garde-côtes, continuera de figurer parmi les grandes #priorités. Une #flexibilité accrue de nos instruments de financement signifie que nous sommes prêts à fournir un soutien rapide aux États membres ; au moment et à l’endroit où ils en ont besoin - en particulier en cas de #crise. »

    M. Dimitris Avramopoulos, commissaire pour la migration, les affaires intérieures et la citoyenneté, a déclaré quant à lui : « Une meilleure gestion de nos frontières extérieures et des flux migratoires restera une priorité clé pour l’Union européenne, les États membres et nos citoyens dans les années à venir. Des défis plus grands exigent de faire appel à des ressources plus importantes - c’est pourquoi nous proposons de quasiment tripler le budget dans ce domaine. Le renforcement des financements jouera un rôle essentiel en nous permettant de mettre en œuvre nos priorités politiques : davantage sécuriser nos #frontières_extérieures, continuer à accorder une protection à ceux qui en ont besoin, mieux soutenir la #migration_légale et les efforts d’#intégration, lutter contre la migration irrégulière, et assurer le retour effectif et rapide de ceux qui ne bénéficient pas du droit de séjour. »

    M. Pierre Moscovici, commissaire pour les affaires économiques et financières, la fiscalité et les douanes, s’est exprimé en ces termes : « Les 115 000 fonctionnaires des douanes de l’UE sont en première ligne pour protéger les citoyens européens contre les produits contrefaits ou dangereux et les autres formes de commerce illicite. Afin de les soutenir dans cette mission capitale, nous proposons aujourd’hui un nouveau fonds doté de 1,3 milliard d’euros, afin que les pays de l’UE puissent acquérir les équipements douaniers les plus avancés. L’#union_douanière de l’UE fêtera son 50e anniversaire le mois prochain : nous devons veiller à ce qu’elle continue à prendre de l’ampleur. »

    Durant la crise des réfugiés de 2015 et de 2016, l’appui financier et technique que l’Union européenne a fourni aux États membres a été déterminant dans le soutien apporté à ceux d’entre eux qui se trouvaient sous pression, dans le développement des capacités de recherche et de sauvetage, dans l’intensification des retours et dans l’amélioration de la gestion des frontières extérieures. Tirant les enseignements du passé, la Commission propose de quasiment tripler les financements destinés aux domaines essentiels que représentent la gestion des migrations et celle des frontières.

    1. #Sécurisation des frontières extérieures de l’UE

    La protection effective des frontières extérieures de l’UE est essentielle pour gérer les flux migratoires et garantir la sécurité intérieure. Des frontières extérieures solides sont aussi ce qui permet à l’UE de maintenir un espace Schengen sans contrôles aux frontières intérieures. La Commission propose d’allouer 21,3 milliards d’euros à la gestion globale des frontières et de créer un nouveau #Fonds_pour_la_gestion_intégrée_des_frontières (#FGIF) doté d’une enveloppe supérieure à 9,3 milliards d’euros.

    Les principaux éléments du nouveau Fonds sont les suivants :

    – Une palette adéquate de priorités :

    Renforcement des frontières extérieures de l’Europe : Le nouveau #Fonds s’inscrira dans le prolongement du travail réalisé ces dernières années et s’appuiera sur lui pour mieux protéger les frontières de l’UE, avec la mise en place du corps européen de garde-frontières et de garde-côtes, des vérifications systématiques aux frontières, de nouveaux systèmes informatiques à grande échelle et interopérables, y compris le futur système d’entrée/sortie. Le financement sera mis à disposition dans des domaines tels que la lutte contre le #trafic_de_migrants et la #traite des êtres humains, les opérations visant à intercepter et stopper les personnes représentant une #menace, l’appui aux opérations de recherche et de sauvetage en mer, les équipements et la formation des gardes-frontières, ainsi que l’appui opérationnel rapide aux États membres sous pression.
    Une politique des #visas plus solide et plus efficace : Le Fonds garantira également l’évolution continue et la modernisation de la politique des visas de l’UE, tout en renforçant la sécurité et en atténuant les risques liés à la migration irrégulière.

    – Soutien aux États membres : Le nouveau Fonds consacrera un financement à long terme de 4,8 milliards d’euros aux mesures prises par les États membres en matière de gestion des frontières et à la politique des visas. Le financement correspondra exactement aux besoins des États membres et un examen à mi-parcours tiendra compte de pressions nouvelles ou supplémentaires. Chaque État membre recevra un montant forfaitaire de 5 millions d’euros, le reste étant distribué selon la charge de travail, la pression et le niveau de menace aux frontières extérieures terrestres (30 %), aux frontières extérieures maritimes (35 %), dans les aéroports (20 %) et dans les bureaux consulaires (15 %).

    – Une réponse souple et rapide : Un montant de 3,2 milliards d’euros sera consacré à des actions d’appui ciblé aux États membres, aux projets de dimension européenne, et permettra de faire face aux besoins urgents. Le nouveau Fonds a été conçu pour garantir une souplesse suffisante permettant de fournir aux États membres une aide d’urgence en cas de besoin et de faire face aux priorités nouvelles et critiques à mesure qu’elles surviennent.

    – Des équipements de contrôle douanier plus performants aux frontières extérieures : Le nouvel instrument comportera une enveloppe de 1,3 milliard d’euros pour aider les États membres à acquérir, entretenir et remplacer des équipements douaniers modernes, tels que de nouveaux #scanners, des systèmes de reconnaissance automatique des plaques minéralogiques, des équipes de #chiens_renifleurs et des #laboratoires_mobiles d’analyse d’échantillons.

    – Renforcement des organismes chargés de la gestion des frontières : En plus de ce Fonds, une enveloppe supérieure à 12 milliards d’euros devant être présentée séparément sera consacrée à la poursuite du renforcement de l’Agence européenne de garde-frontières et de garde-côtes et de l’agence #eu-LISA.

    2. Migrations : soutenir une politique solide, réaliste et équitable

    La Commission propose de renforcer le financement destiné à la gestion des migrations à raison de 51 % et de le porter ainsi à 10,4 milliards d’euros au titre du Fonds « Asile et migration » renouvelé (#FAM). Le Fonds soutiendra les efforts déployés par les États membres dans trois domaines clés : l’asile, la migration légale et l’intégration, la lutte contre la migration irrégulière et le retour. Les principaux éléments du nouveau Fonds sont les suivants :

    – Une palette adéquate de priorités : Le nouveau Fonds continuera de fournir un appui vital aux systèmes d’asile nationaux et mettra un accent renouvelé sur la mise à disposition des aides de l’UE en faveur des questions les plus urgentes, telles que :

    Un #régime_d'asile_européen plus solide et plus efficace : Le Fonds contribuera à renforcer et à développer tous les aspects du #régime_d'asile_européen_commun, y compris sa dimension extérieure :
    Un soutien accru à la migration légale et à l’intégration : Le Fonds consacrera des ressources additionnelles au soutien de l’intégration précoce des ressortissants de pays tiers séjournant légalement dans l’UE sur le court terme, lesquelles seront complétées par un financement au titre du #Fonds_de_cohésion_pour_l'intégration_socio-économique à plus long terme.
    Des retours plus rapides et plus fréquents : Le Fonds soutiendra une approche plus coordonnée pour lutter contre la migration irrégulière, améliorer l’efficacité des retours et intensifier davantage la coopération avec les pays tiers en matière de réadmission.

    – Soutien aux États membres : Le Fonds consacrera un financement à long terme de 6,3 milliards d’euros à des actions de soutien aux États membres dans la gestion de la migration, en concordance avec leurs besoins. Un examen à mi-parcours tiendra compte de pressions nouvelles ou supplémentaires. Chaque État membre recevra un montant forfaitaire de 5 millions d’euros, le reste étant distribué sur la base d’une évaluation des pressions s’exerçant sur lui et en tenant compte des proportions prévues en matière d’asile (30 %), de migration légale et d’intégration (30 %) et de retour (40 %).

    – Une meilleure préparation : Une enveloppe de 4,2 milliards d’euros sera réservée aux projets présentant une véritable valeur ajoutée européenne, telle que la #réinstallation, ou pour répondre à des besoins impérieux et pour faire parvenir des financements d’urgence aux États membres au moment et à l’endroit où ils en ont besoin.

    Une plus grande coordination entre les instruments de financement de l’UE : Le Fonds « Asile et migration » sera complété par les fonds additionnels affectés au titre des instruments de politique extérieure de l’UE pour accélérer la coopération en matière de migration avec les pays partenaires, notamment dans le cadre des efforts visant à lutter contre la migration irrégulière, à améliorer les perspectives dans les pays d’origine, à renforcer la coopération en matière de retour, de réadmission, et de migration légale ;

    – Renforcement des organismes de l’UE : En plus de ce fonds, une enveloppe de près de 900 millions d’euros devant être présentée séparément sera consacrée au renforcement de la nouvelle #Agence_de_l'Union_européenne_pour_l'asile.

    Prochaines étapes

    Il est essentiel de parvenir à un accord rapide sur le budget global à long terme de l’UE et sur ses propositions sectorielles de manière à garantir que les fonds de l’UE commencent à produire leurs effets le plus tôt possible sur le terrain.

    Des retards pourraient compromettre la capacité de l’Union européenne à réagir aux crises si elles venaient à éclater, et pourraient priver les projets de ressources essentielles - telles que les programmes européens d’aide au retour volontaire et de réadmission, et la poursuite du financement de l’UE en faveur de la réinstallation.

    Un accord sur le prochain budget à long terme en 2019 permettrait d’assurer une transition sans heurts entre l’actuel budget à long terme (2014-2020) et le nouveau, ce qui garantirait la prévisibilité et la continuité du financement, pour le bénéfice de tous.

    Historique du dossier

    Depuis le début du mandat de la Commission Juncker, la gestion des frontières et celle des migrations constituent une priorité politique - depuis les orientations politiques présentées en juillet 2014 par le président Juncker jusqu’à son dernier discours sur l’état de l’Union prononcé le 13 septembre 2017.

    Cependant, l’Europe a été surprise par l’ampleur et l’urgence de la crise des réfugiés de 2015-2016. Pour éviter une crise humanitaire et permettre une réponse commune à ce défi sans précédent, ainsi qu’aux nouvelles menaces pesant sur la sécurité, l’UE a fait usage de toute la souplesse possible dans le budget existant afin de mobiliser des fonds supplémentaires. En plus des dotations initiales pour la période 2014-2020 s’élevant à 6,9 milliards d’euros pour l’#AMIF et le #FSI (frontières et police), un montant supplémentaire de 3,9 milliards d’euros a été mobilisé pour atteindre 10,8 milliards d’euros en faveur de la migration, de la gestion des frontières et de la sécurité intérieure - et cela ne comprend même pas le financement important mobilisé pour faire face à la crise des réfugiés à l’extérieur de l’UE.

    Tirant les enseignements du passé, la Commission propose à présent de doubler le financement dans tous les domaines, avec 10,4 milliards d’euros pour la migration, 9,3 milliards d’euros pour la gestion des frontières, 2,5 milliards d’euros pour la sécurité intérieure et 1,2 milliard d’euros pour le déclassement sécurisé des installations nucléaires dans certains États membres - soit plus de 23 milliards d’euros au total.

    En outre, le soutien aux organismes de l’UE dans le domaine de la sécurité, de la gestion des frontières et des migrations sera revu à la hausse, passant de 4,2 milliards à 14 milliards d’euros.

    http://europa.eu/rapid/press-release_IP-18-4106_fr.htm
    #EU #UE #migrations #asile #réfugiés #renvois #expulsions #interopérabilité #Fonds_Asile_et_migration #machine_à_expulser #accords_de_réadmission #coopération_internationale #aide_au_développement

    –-----------------

    Comme dit Sara Prestianni, voici la réponse à la tragédie de l’Aquarius...
    –-> « la #protection_des_frontières étant au cœur du nouveau budget »
     :-(

    Création d’ « un nouveau fonds séparé pour la gestion intégrée des frontières sera créé et l’Agence européenne de garde-frontières et de garde-côtes sera renforcée par un nouveau corps permanent de quelque 10 000 #gardes-frontières. Ce nouveau fonds aidera aussi les États membres à effectuer les contrôles douaniers en finançant des équipements de contrôle douanier »
    #Frontex n’est plus suffisant... un nouveau fonds est nécessaire... yuppi !
    #contrôles_frontaliers #complexe_militaro-industriel

    • Voici une contre-proposition, de #Gabriele_Del_Grande:

      Lettera al Ministro dell’Interno Matteo Salvini

      Confesso che su una cosa sono d’accordo con Salvini: la rotta libica va chiusa. Basta tragedie in mare, basta dare soldi alle mafie libiche del contrabbando. Sogno anch’io un Mediterraneo a sbarchi zero. Il problema però è capire come ci si arriva. E su questo, avendo alle spalle dieci anni di inchieste sul tema, mi permetto di dare un consiglio al ministro perché mi pare che stia ripetendo gli stessi errori dei suoi predecessori.

      Blocco navale, respingimenti in mare, centri di detenzione in Libia. La ricetta è la stessa da almeno quindici anni. Pisanu, Amato, Maroni, Cancellieri, Alfano, Minniti. Ci hanno provato tutti. E ogni volta è stato un fallimento: miliardi di euro persi e migliaia di morti in mare.

      Questa volta non sarà diverso. Per il semplice fatto che alla base di tutto ci sono due leggi di mercato che invece continuano ad essere ignorate. La prima è che la domanda genera l’offerta. La seconda è che il proibizionismo sostiene le mafie.

      In altre parole, finché qualcuno sarà disposto a pagare per viaggiare dall’Africa all’Europa, qualcuno gli offrirà la possibilità di farlo. E se non saranno le compagnie aeree a farlo, lo farà il contrabbando.

      Viviamo in un mondo globalizzato, dove i lavoratori si spostano da un paese all’altro in cerca di un salario migliore. L’Europa, che da decenni importa manodopera a basso costo in grande quantità, in questi anni ha firmato accordi di libera circolazione con decine di paesi extraeuropei. Che poi sono i paesi da dove provengono la maggior parte dei nostri lavoratori emigrati: Romania, Albania, Ucraina, Polonia, i Balcani, tutto il Sud America. La stessa Europa però, continua a proibire ai lavoratori africani la possibilità di emigrare legalmente sul suo territorio. In altre parole, le ambasciate europee in Africa hanno smesso di rilasciare visti o hanno reso quasi impossibile ottenerne uno.

      Siamo arrivati al punto che l’ultima e unica via praticabile per l’emigrazione dall’Africa all’Europa è quella del contrabbando libico. Le mafie libiche hanno ormai il monopolio della mobilità sud-nord del Mediterraneo centrale. Riescono a spostare fino a centomila passeggeri ogni anno con un fatturato di centinaia di milioni di dollari ma anche con migliaia di morti.

      Eppure non è sempre stato così. Davvero ci siamo dimenticati che gli sbarchi non esistevano prima degli anni Novanta? Vi siete mai chiesti perché? E vi siete mai chiesti perché nel 2018 anziché comprarsi un biglietto aereo una famiglia debba pagare il prezzo della propria morte su una barca sfasciata in mezzo al mare? Il motivo è molto semplice: fino agli anni Novanta era relativamente semplice ottenere un visto nelle ambasciate europee in Africa. In seguito, man mano che l’Europa ha smesso di rilasciare visti, le mafie del contrabbando hanno preso il sopravvento.

      Allora, se davvero Salvini vuole porre fine, come dice, al business delle mafie libiche del contrabbando, riformi i regolamenti dei visti anziché percorrere la strada del suo predecessore. Non invii i nostri servizi segreti in Libia con le valigette di contante per pagare le mafie del contrabbando affinché cambino mestiere e ci facciano da cane da guardia. Non costruisca altre prigioni oltremare con i soldi dei contribuenti italiani. Perché sono i nostri soldi e non vogliamo darli né alle mafie né alle polizie di paesi come la Libia o la Turchia.

      Noi quelle tasse le abbiamo pagate per veder finanziato il welfare! Per aprire gli asili nido che non ci sono. Per costruire le case popolari che non ci sono. Per finanziare la scuola e la sanità che stanno smantellando. Per creare lavoro. E allora sì smetteremo di farci la guerra fra poveri. E allora sì avremo un obiettivo comune per il quale lottare. Perché anche quella è una balla. Che non ci sono soldi per i servizi. I soldi ci sono, ma come vengono spesi? Quanti miliardi abbiamo pagato sottobanco alle milizie libiche colluse con le mafie del contrabbando negli anni passati? Quanti asili nido ci potevamo aprire con quegli stessi denari?

      Salvini non perda tempo. Faccia sbarcare i seicento naufraghi della Acquarius e anziché prendersela con le ONG, chiami la Farnesina e riscrivano insieme i regolamenti per il rilascio dei visti nei paesi africani. Introduca il visto per ricerca di lavoro, il meccanismo dello sponsor, il ricongiungimento familiare. E con l’occasione vada a negoziare in Europa affinché siano visti validi per circolare in tutta la zona UE e cercarsi un lavoro in tutta la UE anziché pesare su un sistema d’accoglienza che fa acqua da tutte le parti.

      Perché io continuo a non capire come mai un ventenne di Lagos o Bamako, debba spendere cinquemila euro per passare il deserto e il mare, essere arrestato in Libia, torturato, venduto, vedere morire i compagni di viaggio e arrivare in Italia magari dopo un anno, traumatizzato e senza più un soldo, quando con un visto sul passaporto avrebbe potuto comprarsi un biglietto aereo da cinquecento euro e spendere il resto dei propri soldi per affittarsi una stanza e cercarsi un lavoro. Esattamente come hanno fatto cinque milioni di lavoratori immigrati in Italia, che guardate bene non sono passati per gli sbarchi e tantomeno per l’accoglienza. Sono arrivati dalla Romania, dall’Albania, dalla Cina, dal Marocco e si sono rimboccati le maniche. Esattamente come hanno fatto cinque milioni di italiani, me compreso, emigrati all’estero in questi decenni. Esattamente come vorrebbero fare i centomila parcheggiati nel limbo dell’accoglienza.

      Centomila persone costrette ad anni di attesa per avere un permesso di soggiorno che già sappiamo non arriverà in almeno un caso su due. Perché almeno in un caso su due abbiamo davanti dei lavoratori e non dei profughi di guerra. Per loro non è previsto l’asilo politico. Ma non è previsto nemmeno il rimpatrio, perché sono troppo numerosi e perché non c’è la collaborazione dei loro paesi di origine. Significa che di qui a un anno almeno cinquantamila persone andranno ad allungare le file dei senza documenti e del mercato nero del lavoro.

      Salvini dia a tutti loro un permesso di soggiorno per motivi umanitari e un titolo di viaggio con cui possano uscire dal limbo dell’accoglienza e andare a firmare un contratto di lavoro, che sia in Italia o in Germania. E dare così un senso ai progetti che hanno seguito finora. Perché l’integrazione la fa il lavoro. E se il lavoro è in Germania, in Danimarca o in Norvegia, non ha senso costringere le persone dentro una mappa per motivi burocratici. Altro che riforma Dublino, noi dobbiamo chiedere la libera circolazione dentro l’Europa dei lavoratori immigrati. Perché non possiamo permetterci di avere cittadini di serie a e di serie b. E guardate che lo dobbiamo soprattutto a noi stessi.

      Perché chiunque di noi abbia dei bambini, sa che cresceranno in una società cosmopolita. Già adesso i loro migliori amici all’asilo sono arabi, cinesi, africani. Sdoganare un discorso razzista è una bomba a orologeria per la società del domani. Perché forse non ce ne siamo accorti, ma siamo già un noi. Il noi e loro è un discorso antiquato. Un discorso che forse suona ancora logico alle orecchie di qualche vecchio nazionalista. Ma che i miei figli non capirebbero mai. Perché io non riuscirei mai a spiegare ai miei bambini che ci sono dei bimbi come loro ripescati in mare dalla nave di una ONG e da due giorni sono bloccati al largo perché nessuno li vuole sbarcare a terra.

      Chissà, forse dovremmo ripartire da lì. Da quel noi e da quelle battaglie comuni. Dopotutto, siamo o non siamo una generazione a cui il mercato ha rubato il futuro e la dignità? Siamo o non siamo una generazione che ha ripreso a emigrare? E allora basta con le guerre tra poveri. Basta con le politiche forti coi deboli e deboli coi forti.

      Legalizzate l’emigrazione Africa –Europa, rilasciate visti validi per la ricerca di lavoro in tutta l’Europa, togliete alle mafie libiche il monopolio della mobilità sud-nord e facciamo tornare il Mediterraneo ad essere un mare di pace anziché una fossa comune. O forse trentamila morti non sono abbastanza?

      https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=2105161009497488&id=100000108285082

    • Questions et réponses : les futurs financements de l’UE en faveur de la gestion des frontières et des migrations

      Quel sera le montant des financements disponibles pour la gestion des frontières et des migrations ?

      34,9 milliards d’euros.

      Tirant les enseignements du passé, et sachant que la question des migrations et de la gestion des frontières demeurera un défi à l’avenir, la Commission propose d’augmenter fortement les financements en la matière au titre du prochain budget de l’UE pour la période 2021-2027.

      Un montant de financements sans précédent sera alloué par l’intermédiaire de deux Fonds principaux :

      le nouveau Fonds « Asile et migration » (qui continuera de s’appeler FAMI sous sa dénomination abrégée) sera modifié et renforcé ;
      l’instrument relatif à la gestion des frontières et aux visas du Fonds pour la sécurité intérieure sera intégré à un nouveau Fonds, le Fonds pour la gestion intégrée des frontières (FGIF), qui comprendra aussi un autre instrument, également nouveau, l’instrument relatif aux équipements de contrôle douanier.

      Au total, ce sont 34,9 milliards d’euros qui seront mis à disposition sur la prochaine période de 7 ans, contre 13 milliards d’euros environ pour la période budgétaire en cours :

      il est proposé d’augmenter de 51 % le budget alloué à la politique migratoire, qui passerait ainsi de 6,9 milliards d’euros actuellement à 10,4 milliards d’euros ;
      dans le cadre du nouveau Fonds pour la gestion intégrée des frontières (FGIF), il est proposé de multiplier par quatre les financements alloués à la gestion des frontières, qui passeraient de 2,7 milliards d’euros actuellement (pour la période 2014-2020) à un montant qui pourrait atteindre 9,3 milliards d’euros (+ 241%).

      En outre, la Commission a proposé d’octroyer plus de 12 milliards d’euros à l’Agence européenne de garde-frontières et de garde-côtes et à l’agence eu-LISA et près de 900 millions d’euros à l’Agence de l’Union européenne pour l’asile (actuellement le Bureau européen d’appui en matière d’asile, EASO). Cette proposition sera présentée ultérieurement.

      1. Fonds pour la gestion intégrée des frontières (FGIF)

      Pourquoi créer un nouveau Fonds distinct pour la gestion des frontières ?

      Dans le cadre de l’actuel budget de l’UE, la gestion des frontières relève du Fonds pour la sécurité intérieure (FSI), qui est scindé en FSI-Frontières et FSI-Police.

      Si un Fonds dédié à la gestion des frontières est créé en vertu du prochain cadre financier pluriannuel, c’est parce qu’aussi bien la gestion des frontières que la sécurité intérieure sont devenues des priorités de plus en plus pressantes, qui méritent chacune que des instruments financiers dédiés et plus ciblés leur soient consacrés.

      Pour pouvoir gérer les flux migratoires et garantir la sécurité intérieure, il est crucial de protéger efficacement les frontières extérieures de l’UE. Des frontières extérieures fortes sont aussi ce qui permet à l’UE de conserver un espace Schengen sans contrôles aux frontières intérieures.

      Le nouveau Fonds pour la gestion intégrée des frontières comprend l’instrument relatif à la gestion des frontières et aux visas et inclura également un nouvel instrument : l’instrument relatif aux équipements de contrôle douanier, en reconnaissance du rôle joué par les autorités douanières dans la défense de toutes les frontières de l’UE (frontières maritimes, aériennes et terrestres et transits postaux), ainsi que dans la facilitation des échanges et la protection des personnes contre les marchandises dangereuses et les contrefaçons.

      Quelles sont les priorités du nouveau Fonds pour la gestion intégrée des frontières ?

      Au cours des dernières années, un certain nombre de mesures ont été prises afin de répondre aux priorités du moment, mais aussi de poser tous les fondements importants nécessaires pour garantir la solidité des frontières.

      Le nouveau Fonds confortera ces efforts et apportera un soutien renforcé à la sécurisation de nos frontières extérieures, en s’attachant prioritairement :

      à soutenir davantage les États membres dans leurs efforts de sécurisation des frontières extérieures de l’UE ;
      à favoriser une plus grande uniformité des contrôles douaniers ;
      à garantir que les systèmes informatiques à grande échelle utilisés pour gérer les frontières sont solides et fonctionnent sans problème les uns avec les autres, ainsi qu’avec les systèmes nationaux ;
      à garantir l’adaptabilité de la politique commune des visas de l’UE à l’évolution des problèmes de sécurité et des défis liés à la migration, ainsi qu’aux nouvelles possibilités offertes par le progrès technologique.

      Comment les financements seront-ils répartis ?

      La dotation totale de 9,3 milliards d’euros au Fonds pour la gestion intégrée des frontières se répartit comme suit :

      4,8 milliards d’euros iront à des financements à long terme destinés à soutenir les mesures de gestion des frontières et la politique des visas des États membres, dont un financement initial aux États membres de 4 milliards d’euros (soit 50 %) et un ajustement de 0,8 milliard d’euros (soit 10 %) à mi-parcours pour tenir compte des pressions nouvelles ou supplémentaires ;
      3,2 milliards d’euros (soit 40 %), distribués sur l’ensemble de la période de financement, iront à un « mécanisme thématique », destiné à apporter un soutien ciblé aux États membres, à financer des projets à valeur ajoutée européenne et à répondre en outre aux urgences ;
      1,3 milliard d’euros ira à l’instrument relatif aux équipements de contrôle douanier.

      Les financements alloués aux États membres reflèteront précisément les besoins de chacun. Au début de la période de programmation, chaque État membre recevra une somme forfaitaire de 5 millions d’euros, tandis que le solde sera distribué en fonction de la charge de travail, de la pression et du niveau de menace aux frontières extérieures terrestres (30 %) et maritimes (35 %), dans les aéroports (20 %) et dans les bureaux consulaires (15 %).

      En outre, sur les 4,8 milliards d’euros alloués aux États membres, 157,2 millions d’euros seront réservés au régime de transit spécial appliqué par la Lituanie.

      Comment les dotations nationales au titre de l’instrument relatif à la gestion des frontières et aux visas seront-elles calculées ? Pourquoi n’est-il pas possible de fournir dès à présent la ventilation par État membre ?

      Chaque État membre recevra une somme forfaitaire de 5 millions d’euros au début de la période de financement. Au-delà, leurs dotations respectives seront calculées sur la base d’une évaluation des besoins les plus pressants. Cette évaluation sera de nouveau réalisée à mi-parcours.

      Pour chaque État membre, cette évaluation tiendra compte :

      de la longueur de tout tronçon des frontières extérieures terrestres et maritimes que gère cet État membre et de la charge de travail liée (sur la base du nombre de franchissements et du nombre de refus d’entrée), ainsi que du niveau de menace (sur la base d’une évaluation de la vulnérabilité réalisée par l’Agence européenne de garde-frontières et de garde-côtes) ;
      de la charge de travail (sur la base du nombre de franchissements et du nombre de refus d’entrée) dans les aéroports de cet État membre ;
      du nombre de bureaux consulaires que compte cet État membre et de la charge de travail liée (sur la base du nombre de demandes de visa).

      Les calculs se fonderont sur des données statistiques collectées par Eurostat, l’Agence européenne de garde-frontières et de garde-côtes et les États membres sur les trois années (36 mois) ayant précédé l’entrée en application du nouveau budget.

      De plus, outre leurs dotations et en application des calculs susmentionnés, les États membres recevront, tout au long de la période de programmation, des financements ciblés en faveur de priorités thématiques ou en réponse à des besoins pressants. Ces financements proviendront du « mécanisme thématique ».

      Étant donné que le prochain budget à long terme doit couvrir une période s’ouvrant en 2021, il n’est pas possible de prédire dès à présent ce que montreront les données futures. Une ventilation basée sur les données d’aujourd’hui donnerait une image biaisée, ne correspondant pas à ce que seront les dotations effectives.

      Ce budget revu à la hausse servira-t-il aussi à renforcer les agences de l’UE chargées de la gestion des frontières ?

      Oui. Outre les 9,3 milliards d’euros alloués au Fonds pour la gestion intégrée des frontières, et au titre d’une proposition qui sera présentée séparément, plus de 12 milliards d’euros serviront à renforcer encore l’Agence européenne de garde-frontières et de garde-côtes, y compris par le financement d’un corps permanent de quelque 10 000 garde-frontières, ainsi qu’à financer l’agence eu-LISA (l’Agence européenne pour la gestion opérationnelle des systèmes d’information à grande échelle au sein de l’espace de liberté, de sécurité et de justice).

      La Commission va-t-elle désormais financer aussi la construction de clôtures ?

      Non. Le travail de la Commission vise à garantir un contrôle adéquat des frontières, non à les fermer. La Commission n’a jamais financé de clôtures et n’entend pas le faire non plus dans le cadre du nouveau budget de l’UE.

      Le Fonds soutiendra-t-il la réalisation de vérifications systématiques obligatoires aux frontières extérieures ?

      Oui.

      Depuis le 7 avril 2017, outre les vérifications systématiques qui étaient déjà réalisées sur tous les ressortissants de pays tiers entrant dans l’espace Schengen, les États membres sont tenus de procéder à des vérifications systématiques, dans les bases de données pertinentes, sur les citoyens de l’UE qui franchissent les frontières extérieures de l’UE.

      Le nouveau Fonds pour la gestion intégrée des frontières (via son instrument relatif à la gestion des frontières et aux visas) apportera un soutien supplémentaire aux États membres, pour les aider à s’acquitter de ces responsabilités.

      Il s’agira d’un soutien aux infrastructures, aux équipements (tels que des scanners de documents) et aux systèmes informatiques utilisés pour contrôler les frontières, mais aussi d’un soutien à la formation des garde-frontières et à des actions visant à améliorer la coopération interservices. Les États membres pourront également couvrir les frais de personnel et de fonctionnement liés aux vérifications systématiques obligatoires aux frontières extérieures.

      Comment le nouvel instrument relatif aux visas soutiendra-t-il l’élaboration de la politique commune des visas ?

      Le nouveau Fonds aidera à moderniser la politique commune des visas de l’UE. Les financements seront essentiels, notamment parce qu’ils permettront d’améliorer l’efficacité du traitement des demandes de visa, par exemple en termes de détection et d’évaluation des risques de sécurité et de migration irrégulière, et de faciliter les procédures de visa pour les voyageurs de bonne foi.

      En 2018, la Commission a présenté une proposition de modification ciblée du code des visas et une proposition de révision du cadre juridique sous-tendant le système d’information sur les visas (VIS). Il faudra soutenir financièrement la mise en œuvre de certaines des mesures proposées, telles que la modernisation du VIS aux fins de son utilisation combinée avec d’autres systèmes d’information de l’Union et d’une coopération améliorée entre les autorités des États membres dans le cadre du traitement des demandes de visa.

      Le Fonds servira en outre à évaluer plus avant la possibilité de numériser le traitement des demandes de visa. Sur le moyen à long terme, il sera essentiel à la mise en place de procédures électroniques de visa rapides, sûres et conviviales, pour le plus grand avantage tant des demandeurs de visa que des consulats.

      Pourquoi accorder une telle importance aux contrôles douaniers ?

      L’union douanière est unique au monde. Elle constitue un fondement de l’Union européenne et elle est essentielle au bon fonctionnement du marché unique. Une fois les formalités douanières accomplies dans un État membre, les marchandises peuvent circuler librement sur le territoire de l’Union, puisque tous les États membres sont censés appliquer les mêmes règles en matière de recettes et de protection aux frontières extérieures. Les administrations douanières de l’UE doivent coopérer étroitement pour faciliter les échanges et protéger la santé et la sécurité de tous les citoyens de l’UE. L’UE est l’un des plus grands blocs commerciaux du monde : en 2015, elle a pesé pour près de 15 % (représentant 3 500 milliards d’euros) dans les échanges mondiaux de marchandises.

      Pour gérer ce volume d’échanges internationaux, il faut traiter chaque année, de manière rapide et efficace, des millions de déclarations en douane. Mais les douanes jouent également un rôle protecteur. Elles participent activement à la lutte contre le terrorisme, en procédant à des vérifications pour détecter le trafic d’armes et le commerce illégal d’œuvres d’art et de biens culturels, et elles protègent les consommateurs contre les marchandises qui présentent un risque pour leur santé et leur sécurité. Ainsi, 454,2 tonnes de stupéfiants, 35 millions de marchandises de contrefaçon et 3,2 milliards de cigarettes ont été saisis dans l’Union en 2014. La réalisation de contrôles appropriés passe par l’échange rapide d’informations de haute qualité et à jour et par une bonne coordination entre les administrations douanières de nos États membres.

      Que prévoit le nouvel « instrument relatif aux équipements de contrôle douanier » ?

      Le nouvel instrument relatif aux équipements de contrôle douanier vise à aider les États membres à effectuer les contrôles douaniers en finançant les équipements nécessaires. Si ce nouvel instrument, doté d’une enveloppe de 1,3 milliard d’euros, est créé, c’est afin de permettre l’acquisition, la maintenance et le remplacement d’équipements douaniers innovants, dès lors que ni le Programme « Douane » ni d’autres instruments financiers existants ne sont disponibles à cette fin.

      Cet instrument financera les équipements douaniers pour les quatre types de frontières (terrestres, maritimes, aériennes et postales), un groupe de travail composé d’États membres volontaires étant chargé de superviser et d’évaluer les besoins en équipement pour chaque type de frontière. Les fonds seront mis à la disposition de tous les États membres. Des travaux ont déjà été menés par l’équipe d’experts douaniers de la frontière terrestre est et sud-est de l’Union (CELBET), qui réunit les onze États membres chargés des frontières terrestres de l’Union. L’équipe CELBET poursuivra ses activités. S’agissant des autres types de frontières, les travaux peuvent désormais commencer afin que les besoins des États membres puissent être évalués, et des fonds alloués, dès l’entrée en vigueur, en 2021, de l’instrument relatif aux équipements de contrôle douanier.

      Quel type d’équipement est-il possible d’acquérir au moyen du nouvel instrument ?

      L’instrument a pour objectif de financer des équipements qui ne sont pas intrusifs, mais qui permettent la réalisation de contrôles douaniers efficaces et efficients. Parmi les équipements que les États membres pourraient acquérir ou moderniser ou dont ils pourraient solliciter la maintenance, citons les scanners, les systèmes de détection automatisée des plaques d’immatriculation, les équipes de chiens renifleurs et les laboratoires mobiles d’analyse d’échantillons. Les besoins en équipement seront définis dans le cadre du Programme « Douane » qui s’applique parallèlement au nouvel instrument relatif aux équipements de contrôle douanier annoncé aujourd’hui. Les équipements de contrôle douanier mis à disposition au titre de ce Fonds pourront également être utilisés pour d’autres contrôles de conformité, réalisés, par exemple, en application de dispositions en matière de visas ou de prescriptions de police, le cas échéant, ce qui permettra d’en maximiser l’impact.

      L’instrument établit des priorités en matière de financement des équipements selon certains critères d’éligibilité. Les équipements pourront être achetés au titre de la nouvelle réglementation uniquement s’ils se rapportent à au moins un des six objectifs suivants : inspections non intrusives ; détection d’objets cachés sur des êtres humains ; détection des rayonnements et identification de nucléides ; analyse d’échantillons en laboratoire ; échantillonnage et analyse sur le terrain des échantillons ; et fouille à l’aide de dispositifs portables, Cette liste pourra être réexaminée en tant que de besoin. L’instrument soutiendra également l’acquisition ou la modernisation d’équipements de contrôle douanier pour l’expérimentation de nouveaux dispositifs ou de nouvelles conditions sur le terrain avant que les États membres n’entament des achats à grande échelle d’équipements neufs.

      2. Fonds « Asile et migration » (FAMI)

      Quelles sont les priorités du Fonds « Asile et migration » ?

      Au cours des vingt dernières années, l’Union européenne a mis en place des normes communes en matière d’asile qui comptent parmi les plus élevées au monde. S’agissant des migrations, la politique européenne a progressé à pas de géant ces trois dernières années, sous l’effet de l’agenda européen en matière de migration proposé par la Commission Juncker en mai 2015. Une ligne de conduite plus homogène se dégage peu à peu pour faire face au phénomène.

      Outre qu’il soutiendra les efforts déployés actuellement, le nouveau Fonds accroîtra encore le soutien octroyé à la gestion des migrations, en s’attachant prioritairement :

      à offrir davantage de soutien aux États membres soumis aux pressions migratoires les plus fortes ;
      à soutenir davantage la migration légale et l’intégration rapide des ressortissants de pays tiers en séjour régulier ;
      à lutter contre l’immigration irrégulière, en accroissant le nombre de retours effectifs des personnes qui n’ont pas le droit de séjourner dans l’UE et en renforçant la coopération en matière de réadmission avec les pays tiers ;
      à équiper l’Union de moyens plus rapides et plus souples pour faire face aux crises.

      Comment les fonds prévus au titre du FAMI seront-ils répartis entre les États membres ?

      La Commission a proposé de consacrer 10,4 milliards d’euros au nouveau Fonds « Asile et migration » (FAMI).

      Un montant de 4,2 milliards d’euros (40 %) de cette enveloppe sera distribué tout au long de la période de financement pour apporter un appui ciblé aux États membres, qui concernera des projets ayant une véritable valeur ajoutée européenne comme la réinstallation ou servira à répondre à des besoins urgents et à orienter les financements d’urgence vers les États membres au moment et à l’endroit où ils en ont besoin.

      Le Fonds consacrera 6,3 milliards d’euros (60 %) à des financements de long terme destinés à soutenir les États membres en matière de gestion des migrations.

      Dans ce cadre sont prévus une dotation initiale accordée aux États membres (50 % de l’intégralité du Fonds, soit 5,2 milliards d’euros) et un ajustement à mi-parcours pour tenir compte de pressions nouvelles ou supplémentaires (10 %, soit 1,1 milliard d’euros).

      Chaque État membre recevra une somme forfaitaire de 5 millions d’euros, tandis que le solde sera réparti en fonction de la pression migratoire et des besoins des États membres dans les domaines de l’asile (30 %), de l’intégration et de la migration régulière (30 %) et de la lutte contre l’immigration illégale et du retour (40 %).

      Comment les dotations nationales seront-elles calculées ? Pourquoi n’est-il pas possible de fournir dès à présent la ventilation par État membre ?

      Les financements alloués aux États membres reflèteront précisément les besoins de chacun. Au début de la période de programmation, chaque État membre recevra un montant forfaitaire de 5 millions d’euros. Au-delà, leurs dotations respectives seront calculées sur la base d’une évaluation des besoins les plus pressants. Le solde sera réparti en fonction de la pression migratoire et des besoins des États membres en matière d’asile. Pour chaque État membre, cette évaluation tiendra compte :

      pour l’asile (pondération de 30 %) : du nombre de bénéficiaires reconnus d’une protection internationale (30 %), de demandeurs d’asile (60 %) et de personnes réinstallées (10 %) ;
      pour la migration légale et l’intégration (pondération de 30 %) : du nombre de ressortissants de pays tiers en séjour régulier (40 %) et du nombre de ressortissants de pays tiers qui ont obtenu un premier permis de séjour (les travailleurs saisonniers, les étudiants et les chercheurs ne relèvent pas de cette catégorie) ;
      pour le retour (pondération de 40 %) : du nombre de ressortissants de pays tiers en séjour irrégulier qui ont fait l’objet d’une décision de retour (50 %) et du nombre de retours effectivement réalisés (50 %).

      Les calculs seront basés sur des données statistiques recueillies par Eurostat au cours des trois années civiles précédant l’entrée en application du nouveau budget.

      Étant donné que le prochain budget à long terme doit couvrir une période s’ouvrant en 2021, il n’est possible de prédire dès à présent ce que montreront des données futures. Une ventilation basée sur les données d’aujourd’hui donnerait une image biaisée, ne correspondant pas à ce que seront les dotations effectives.

      Quelles sont les mesures qui ont été prises au titre des Fonds actuels pour soutenir les États membres au cours de la crise migratoire ?

      Dans l’ensemble, l’actuel Fonds « Asile, migration et intégration » (FAMII) a soutenu efficacement et avec succès la réponse commune apportée par l’Union à l’aggravation des problèmes de migration et de sécurité, tout en envoyant également un message de solidarité aux États membres situés en première ligne. Par ailleurs, face à la crise migratoire, aux difficultés accrues sur le plan de la sécurité et à un environnement politique en perpétuelle évolution, la Commission a dû recourir à une multitude de modalités financières ad hoc pour appuyer une réponse commune et adéquate de l’UE, et ce d’autant plus que les mécanismes et réserves de flexibilité ont été créés à une époque où les flux migratoires étaient stables.

      Les augmentations budgétaires réalisées jusqu’au milieu de la période de financement actuelle 2014-2020 ont clairement prouvé que les moyens budgétaires avaient atteint leurs limites. La dotation du Fonds « Asile, migration et intégration » a plus que doublé (+ 123 %), les financements destinés aux organismes décentralisés pratiquement doublé (+ 86 %), et l’aide d’urgence augmenté de près de 500 %. Outre des instruments de financement de l’Union, dont certains devaient être modifiés pour être utilisés à l’intérieur de l’Union (notamment l’instrument d’aide d’urgence), l’Union a dû mettre en place des solutions de financement innovantes comme les Fonds fiduciaires pour mobiliser des financements au-delà des limites du cadre financier.

      L’expérience acquise avec l’actuel cadre financier fait apparaître un besoin évident de montants de financement considérablement accrus et d’une plus grande souplesse, de manière à garantir une gestion budgétaire saine et prévisible.

      Qu’en est-il de l’intégration qui figurant dans le Fonds précédent ?

      La Commission propose de donner un nouvel élan au soutien aux politiques d’intégration au titre du prochain budget à long terme en associant la force de frappe de plusieurs instruments de financement.

      Au titre du Fonds « Asile et migration », le soutien à l’intégration se concentrera sur les mesures d’intégration rapide et aura pour objectif d’apporter une aide lors des premières étapes clés de l’intégration comme les cours de langue, tout en soutenant également le renforcement des capacités des autorités chargées de la politique d’intégration, les guichets uniques d’information pour les migrants en séjour régulier récemment arrivés et les échanges entre les migrants en séjour régulier récemment arrivés et les membres de la communauté d’accueil.

      L’intégration à plus long terme bénéficiera d’un soutien au titre des Fonds de cohésion de l’UE, en particulier le futur Fonds social européen + et le futur Fonds européen de développement régional. Ces mesures d’intégration à long terme incluront des mesures d’appui structurel comme la formation professionnelle, l’éducation et le logement.

      Y aura-t-il des financements à la réinstallation ?

      Oui. La Commission propose que les États membres reçoivent 10 000 euros par personne réinstallée, comme dans le cadre des actuels programmes de réinstallation de l’UE.

      Comment les politiques de retour seront-elles soutenues ?

      Des retours effectifs sont une composante essentielle d’une politique migratoire de l’UE qui soit équitable et humaine, mais aussi – et c’est tout aussi important – viable. Le Fonds aidera à combattre la migration irrégulière, en garantissant la pérennité du retour et la réadmission effective dans les pays tiers. Comme pour toutes les politiques de l’UE, cela se fera dans le plein respect des droits fondamentaux et de la dignité des personnes faisant l’objet d’une mesure de retour.

      Seront soutenus : la mise en œuvre des retours ; le renforcement des infrastructures de retour et des capacités de rétention ; le développement de la coopération avec les pays d’origine, afin de faciliter la conclusion d’accords de réadmission, assortis de modalités pratiques, et leur mise en œuvre ; et la réintégration. Le Fonds soutiendra également les mesures visant d’abord à prévenir la migration irrégulière (campagnes d’information, collecte de données, suivi des flux et des routes migratoires, etc.).

      Quel est le lien avec la gestion des flux migratoires externes ?

      Les dimensions interne et externe à l’UE de la gestion des migrations sont étroitement liées. Le Fonds « Asile et migration » sera à même de soutenir la dimension externe des politiques internes de l’Union.

      Ce soutien sera largement complété par les fonds alloués, au titre de la politique extérieure de l’Union, à la lutte contre la dimension extérieure de la migration irrégulière, et notamment aux efforts déployés pour remédier à ses causes profondes, améliorer les perspectives d’avenir qu’offrent les pays d’origine et développer la coopération en matière de retour, de réadmission et de migration légale (voir les propositions sectorielles distinctes qui seront présentées dans les jours à venir).

      Les autorités locales et les organisations de la société civile pourront-elles également bénéficier de financements du Fonds ?

      La Commission considère que les administrations locales et régionales et la société civile jouent un rôle fondamental, notamment en matière d’intégration, et devraient en conséquence recevoir autant de soutien que possible.

      C’est pourquoi, alors que les fonds allaient jusqu’à présent aux autorités nationales en couverture de 75 % des coûts d’une mesure (taux de cofinancement), à l’avenir, lorsque des régions, des municipalités ou des organisations de la société civile mettront en œuvre semblables mesures, le budget de l’UE couvrira 90 % des coûts.

      Pourquoi des financements au nouveau système de Dublin sont-ils prévus au titre du FAMI, alors qu’il n’y a pas encore eu d’accord à ce sujet ?

      La proposition relative au FAMI prévoit d’ores et déjà un soutien au transfert des demandeurs d’asile en application du règlement de Dublin tel qu’il est proposé de le réformer. Les financements couvriraient les mesures de premier accueil et d’assistance de base, l’aide à l’intégration si le demandeur reçoit un statut de protection et l’aide aux personnes qui devraient faire l’objet d’une mesure de retour au cas où elles n’obtiendraient pas de protection ou de droit de séjour.

      La proposition reflète le règlement de Dublin en l’état actuel des négociations, mais elle sera adaptée en fonction du résultat final de ces négociations.

      Comment le suivi des fonds alloués à la gestion des frontières et des migrations sera-t-il assuré ?

      La Commission suivra la mise en œuvre des actions en gestion directe et indirecte. Pour les fonds dont la gestion est partagée entre l’UE et les États membres, la responsabilité première d’assurer le suivi des projets financés par l’UE incombera à ces derniers. Les autorités administrant les fonds de l’UE dans les États membres doivent mettre en place des systèmes de gestion et de contrôle satisfaisant aux exigences de l’UE, y compris en matière de suivi. Le suivi des actions faisant l’objet d’une gestion partagée sera assuré par chaque État membre, dans le cadre d’un système de gestion et de contrôle conforme au droit de l’UE (règlement portant dispositions communes). Une priorité nouvelle sera accordée à la réalisation d’évaluations régulières selon des indicateurs de performance (les États membres devront communiquer des données pour chaque programme, jusqu’à six fois par an).

      Les États membres devront également communiquer un rapport annuel de performance, fournissant des informations sur l’état de mise en œuvre du programme et indiquant si les valeurs intermédiaires et les valeurs cibles ont été atteintes. Une réunion de réexamen sera organisée tous les deux ans entre la Commission et chaque État membre pour apprécier la performance de chaque programme. À la fin de la période, chaque État membre présentera un rapport de performance final.

      http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-18-4127_fr.htm

    • LE VERE RAGIONI DELL’IMMIGRAZIONE AFRICANA : IL FURTO DELLA TERRA

      L’Unione europea ha appena deciso di triplicare i fondi per la gestione dei migranti: la somma messa a bilancio passerà dagli attuali 13 miliardi di euro (anni 2014-2021) ai futuri 35 miliardi di euro (anni 2021-2027).
      Prima di compiere l’analisi dei costi preventivati, dove i soldi vanno, per fare cosa, dobbiamo sapere cosa noi prendiamo dall’Africa, e cosa restituiamo all’Africa. Se noi aiutiamo loro oppure se loro, magari, danno una mano a noi.
      Conviene ripetere e magari ripubblicare. Quindi partire dalle basi, dai luoghi in cui i migranti partono.

      https://raiawadunia.com/le-vere-ragioni-dellimmigrazione-africana-il-furto-della-terra
      #land_grabbing #accaparement_de_terres

    • UE- #JAI : course effrénée au renforcement de Frontex au détriment des #droits_fondamentaux Featured

      Le 12 octobre, les #Conseil_Justice_et_Affaires_Intérieurs discutera de la nouvelle proposition de #réforme de Frontex, l’#agence_européenne_des_garde-côtes_et_garde-frontières, deux ans après la dernière révision du mandat en 2016. Peu importe les critiques relatives aux violations des droits inhérentes à ses activités : l’agence est en passe d’acquérir des #compétences_exécutives ainsi qu’un rôle accru pour expulser depuis les Etats membres et depuis les Etats non européens.

      Le collectif Frontexit réitère ses très fortes préoccupations quant à cette énième réforme et appelle le Etats membres et les parlementaires européens à refuser cette course législative symbole d’une obsession du contrôle des frontières au détriment des droits des personnes migrantes.

      La Commission européenne propose de porter le #personnel de Frontex à 10’000 hommes d’ici 2020 et son #budget à 1,3 milliards pour la période 2019/2020, soit une augmentation de plus de 6000% du budget prévisionnel en à peine 12 ans. L’agence jouera un rôle central et inédit dans la préparation des décisions de retour depuis les Etats-membres et dans la conduite des #expulsions entre/depuis des pays « tiers » sans prérogatives claires.

      Face au doublement du nombre de personnes expulsées depuis l’UE entre 2015 et 2017, au vu des mécanismes de contrôle politiques faibles, voire inexistants (aucune activité hors UE sous contrôle du Parlement européen) et des réponses aux violations des droits ineffectives et inefficaces, cette réforme mettra davantage en danger les personnes migrantes et affaiblira leurs maigres droits.

      L’UE poursuit une course effrénée au renforcement de Frontex alors qu’aucune étude d’impact de ses activités actuelles sur les droits fondamentaux n’a été réalisée. Il est urgent que les parlementaires européens exercent un droit de contrôle sur les activités de Frontex y compris hors de l’UE (déploiement croissant de l’agence en Afrique par exemple), de l’arsenal à sa disposition (#EUROSUR compris) et de leurs conséquences.

      Aucune justification tangible n’existe pour cette énième révision du mandat, si ce n’est – aux dires de l’UE – l’urgence de la situation. Pourtant, cette urgence n’existe pas (le nombre d’arrivées a été divisé par cinq depuis 2015 selon l’OIM), pas plus que la soi-disant « crise migratoire ». L’effondrement du nombre des arrivées est directement imputable à l’augmentation des dispositifs sécuritaires aux frontières et à la coopération sans limite avec des pays où les violations des droits sont légion.

      Frontex, prompte à qualifier de « passeurs » des pêcheurs tunisiens qui sauvent des vies, prompte à collaborer voire dispenser des formations à des Etats où les violations des droits sont documentées, est à l’image d’une Europe qui s’enfonce dans une logique toujours plus sécuritaire au détriment des droits des personnes exilées, mais également de leurs soutiens.

      Cette #fermeture_des_frontières est également une menace pour le respect des droits des personnes qui se voient obligées d’exercer leur droit à quitter tout pays par des voies toujours plus dangereuses.

      http://www.frontexit.org/fr/actus/item/904-ue-jai-course-effrenee-au-renforcement-de-frontex-au-detriment-des-dr
      #droits_humains

    • NGOs, EU and international agencies sound the alarm over Frontex’s respect for fundamental rights

      The Frontex Consultative Forum on Fundamental Rights has expressed “serious concerns about the effectiveness of Frontex’s serious incident reporting mechanism,” saying that it should be revised and that the border agency must “take additional measures to set up an effective system to monitor respect for fundamental rights in the context of its activities.”

      The inadequacy of the serious incident reporting (SIR) mechanism is raised in the latest annual report of the Consultative Forum (http://www.statewatch.org/news/2019/mar/eu-frontex-consultative-forum-annual-report-2018.pdf), which is made up of nine civil society organisations, two EU agencies and four UN agencies and other intergovernmental bodies. It was established in October 2012 to provide independent advice to the agency on fundamental rights.

      Its report notes that during 2018, Frontex “only received 3 serious incident reports for alleged violations of fundamental rights and 10 complaints,” described by as an “almost negligible number” given that the agency has some 1,500 officers deployed at the external borders of the EU.

      Fundamental rights violations

      The Consultative Forum highlights “fundamental rights violations in areas where the Agency is operational, including the Hungarian-Serbian and the Greek-Turkish land borders.”

      For example, interviews by Human Rights Watch with asylum seekers in Greece and Turkey found that:

      “Greek law enforcement officers at the land border with Turkey in the northeastern Evros region routinely summarily return asylum seekers and migrants… The officers in some cases use violence and often confiscate and destroy the migrants’ belongings.” (https://www.hrw.org/news/2018/12/18/greece-violent-pushbacks-turkey-border)

      This is simply the latest in a long line of reports and investigations documenting mistreatment and abuse at the Greek-Turkish border, where The Christian Science Monitor also heard allegations that Frontex was directly involved in pushback operations (https://www.csmonitor.com/World/Europe/2018/1221/Are-Greek-and-EU-officials-illegally-deporting-migrants-to-Turkey).

      The Consultative Forum’s report also points to numerous instances of collective expulsion from Croatia to Serbia and Bosnia Herzegovina; ill-treatment at the Bulgarian-Turkish border; and what the Hungarian Helsinki Committee refers to as “systemic violations of asylum-seekers’ human rights in Hungary.” (https://www.osce.org/odihr/396917?download=true)

      Repeat: suspend activities at Hungary-Serbia border

      In its report, the Consultative Forum repeats a recommendation it has made previously: until fundamental rights can be guaranteed, the Executive Director should use the powers available under the 2016 Frontex Regulation to “suspend operational activities” at the Hungarian-Serbian border.

      The agency offers little obvious information about its activities at that border on its website (https://frontex.europa.eu/along-eu-borders/main-operations/operations-in-the-western-balkans), merely stating that it “deploys specialised officers and border surveillance vehicles and other equipment” in both Hungary and Croatia, where its officers “assist the national authorities in the detection of forged documents, stolen cars, illegal drugs and weapons.”

      The December 2018 report by the Hungarian Helsinki Committee cited above doesn’t mention Frontex, but details serious malpractice by the Hungarian state: immediate pushbacks that negate the right to seek asylum; a lack of procedural safeguards for those that do manage to claim asylum; and a lack of state support to integrate and assist those that receive protection.

      Lack of staff “seriously undermining” fundamental rights obligations

      The Consultative Forum’s report also repeats a longstanding complaint that the inadequate provision of staff to the agency’s Fundamental Rights Officer is “seriously undermining the fulfilment” of their mandate “and, more generally Frontex’s capacity to fulfil its fundamental rights obligations”.

      According to the report, while there were 58 posts for administrators foreseen in the agency’s recruitment plan for 2018, not a single one was allocated to the Fundamental Rights Officer.

      Furthermore, “during the year, only three Senior Assistants… joined the Fundamental Rights Office,” and its work “continues to be compromised in areas such as monitoring of operations, handling of complaints, provision of advice on training, risk analysis, third country cooperation and return activities” - in short, those areas of the agency’s work raising the most high-profile fundamental rights concerns.

      Independence of Fundamental Rights Office at risk

      The report also warns that the independence of the Fundamental Rights Office is at risk.

      The problem centres on the appointment of an Advisor in the Executive Director’s Cabinet as interim replacement for the Fundamental Rights Officer, who in the second half of 2018 “took an extended period of sick leave”.

      The Consultative Forum has “noted that the appointment of a member of the Executive Director’s cabinet as Fundamental Rights Officer ad interim raises issues under the EBCG [Frontex] Regulation.”

      In particular, the “previous and future reporting expectations on the incumbent in relation to the Executive Director” make it:

      “difficult… to ensure that the Fundamental Rights Officer ad interim and the Fundamental Rights Officer’s team maintain their independence in the performance of their duties and avoid potential conflicts of interest.”

      A long list of issues

      The report also examines a number of other issues concerning fundamental rights and the agency’s work, including the ongoing amendments to its governing legislation; the treatment of stateless persons in Frontex operations; “gender mainstreaming at Frontex”; and the need for a revision of the Fundamental Rights Strategy, amongst other things.

      Full report: Frontex Consultative Forum on Fundamental Rights: Sixth annual report (http://www.statewatch.org/news/2019/mar/eu-frontex-consultative-forum-annual-report-2018.pdf)

      Further reading

      Frontex condemned by its own fundamental rights body for failing to live up to obligations (Statewatch News Online, 21 May 2018: http://www.statewatch.org/news/2018/may/eu-frontex-fr-rep.htm)

      http://www.statewatch.org/news/2019/mar/fx-consultative-forum-rep.htm

  • Retraite : la porte ouverte aux #Fonds_de_pension
    https://www.mediapart.fr/journal/france/090418/retraite-la-porte-ouverte-aux-fonds-de-pension

    Jusqu’à présent, aucun gouvernement n’avait osé en #France pousser le système des retraites vers la capitalisation. Selon des documents confidentiels obtenus par Mediapart, ce tabou va être brisé. Pour la retraite supplémentaire, le projet de loi « Pacte » veut favoriser l’introduction des grandes #sociétés_de_gestion d’actifs et des fonds de pension anglo-saxons.

    #Economie #BlackRock #Bruno_Le_Maire #Jean-François_Cirelli #retraites_supplémentaires

  • 06.01.2018 – Décision Parlement européen et Conseil - Instrument de flexibilité - Défis actuels liés à la migration, à l’afflux de réfugiés et aux menaces pesant sur la sécurité

    Contenu de la décision_

    Décision (UE) 2018/8 du Parlement européen et du Conseil du 12 décembre 2017 relative à la mobilisation de l’#instrument_de_flexibilité aux fins du financement de mesures budgétaires immédiates pour faire face aux défis actuels liés à la migration, à l’afflux de réfugiés et aux menaces pesant sur la sécurité

    LE PARLEMENT EUROPÉEN ET LE CONSEIL DE L’UNION EUROPÉENNE,

    vu le traité sur le fonctionnement de l’Union européenne,

    vu l’accord interinstitutionnel du 2 décembre 2013 entre le Parlement européen, le Conseil et la Commission sur la discipline budgétaire, la coopération en matière budgétaire et la bonne gestion financière (1), et notamment son point 12,

    vu la proposition de la Commission européenne,

    considérant ce qui suit :

    (1) L’instrument de flexibilité vise à permettre la prise en charge de dépenses clairement identifiées qui ne pourraient être financées dans les limites des plafonds disponibles pour une ou plusieurs rubriques.

    (2) Le plafond du montant annuel disponible pour l’instrument de flexibilité s’élève à 600 000 000 EUR (aux prix de 2011), comme le prévoit l’article 11 du règlement (UE, Euratom) no 1311/2013 du Conseil (2).

    (3) Afin de faire face aux défis actuels liés à la migration, à l’afflux de réfugiés et aux menaces pesant sur la sécurité, il est nécessaire de mobiliser des montants supplémentaires importants pour financer sans délai ces mesures.

    (4) Après examen de toutes les possibilités de réaffectation des crédits sous le plafond des dépenses de la rubrique 3 (Sécurité et citoyenneté), il est nécessaire de mobiliser l’instrument de flexibilité pour compléter le financement disponible du budget général de l’Union pour l’exercice 2018, au-delà du plafond de la rubrique 3, par un montant de 837 241 199 EUR, afin de financer des mesures dans le domaine de la migration, des réfugiés et de la sécurité. Cette somme comprend les montants du Fonds de solidarité de l’Union européenne et du Fonds européen d’ajustement à la mondialisation qui ont été annulés les années précédentes et qui sont mis à la disposition de l’instrument de flexibilité, conformément à l’article 11, paragraphe 1, deuxième alinéa, du règlement (UE, Euratom) n° 1311/2013.

    (5) Sur la base du profil des paiements escompté, il y a lieu que les crédits de paiement correspondant à la mobilisation de l’instrument de flexibilité soient répartis sur plusieurs exercices.

    (6) Afin de permettre une mobilisation rapide des fonds, la présente décision devrait s’appliquer à partir du début de l’exercice 2018,

    ONT ADOPTÉ LA PRÉSENTE DÉCISION :

    Article premier

    1. Dans le cadre du budget général de l’Union relatif à l’exercice 2018, il est fait appel à l’instrument de flexibilité pour fournir le montant de 837 241 199 EUR en crédits d’engagement à la rubrique 3 (Sécurité et citoyenneté).

    Le montant visé au premier alinéa doit servir à financer des mesures visant à faire face aux défis actuels liés à la migration, à l’afflux de réfugiés et aux menaces pesant sur la sécurité.

    2. Sur la base du profil des paiements escompté, la répartition des crédits de paiement correspondant à la mobilisation de l’instrument de flexibilité est estimée comme suit :

    a) 464 039 631 EUR en 2018 ;

    b) 212 683 883 EUR en 2019 ;

    c) 126 354 910 EUR en 2020 ;

    d) 34 162 775 EUR en 2021.

    Les montants spécifiques des crédits de paiement de chaque exercice sont autorisés conformément à la procédure budgétaire annuelle.

    Article 2

    La présente décision entre en vigueur le jour de sa publication au Journal officiel de l’Union européenne.

    Elle est applicable à partir du 1er janvier 2018.

    Fait à Bruxelles, le 12 décembre 2017.

    Par le Parlement européen

    Le président

    A. TAJANI

    Par le Conseil

    Le président

    K. SIMSON

    http://www.europeanmigrationlaw.eu/documents/Decision%202018-8-InstrumentFlexibilite.pdf

    #migrations #asile #réfugiés

    • Commentaire de Claudia Charles via la mailing-list de Migreurop :

      Cette décision décide d’affecter l’instrument de flexibilité à des questions de migration et « aux menaces pesant sur la sécurité ».

      Il y est dit que les sommes affectées « comprend les montants du #Fonds_de_solidarité de l’Union européenne et du #Fonds_européen_d'ajustement_à_la_mondialisation qui ont été annulés les années précédentes et qui sont mis à la disposition de l’instrument de flexibilité ».
      Or, par une très rapide recherche, je trouve que le fonds de solidarité de l’UE

      « a été mis en place dans le but de faire face aux grandes catastrophes naturelles et d’exprimer la solidarité de l’UE à l’égard des régions sinistrées. Il a été créé en réponse aux graves inondations qui ont touché l’Europe centrale durant l’été 2002. Depuis, il est intervenu dans 76 cas de catastrophes naturelles, parmi lesquels des inondations, des incendies de forêts, des tremblements de terre, des tempêtes et la sécheresse. »

      http://ec.europa.eu/regional_policy/index.cfm/fr/funding/solidarity-fund

      et le Fonds européen d’ajustement à la #mondialisation

      « aide les personnes ayant perdu leur emploi à la suite de changements structurels majeurs survenus dans le commerce international en raison de la mondialisation (par exemple lorsqu’une grande entreprise ferme ou que la production est délocalisée en dehors de l’UE), ou du fait de la crise économique et financière mondiale.
      Le #FEM dispose d’un budget annuel maximum de 150 millions d’euros pour la période 2014-2020. Il peut financer jusqu’à 60 % du coût des projets destinés à aider les personnes ayant perdu leur emploi à retrouver du travail ou à créer leur propre entreprise.

      En général, le FEM ne peut intervenir que lorsque plus de 500 travailleurs ont été licenciés par une seule entreprise (y compris ses fournisseurs et les producteurs en aval), ou si un grand nombre de travailleurs sont licenciés au sein d’un secteur particulier dans une ou plusieurs régions avoisinantes. »

      http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=326&langId=fr

      Sauf si je fais une interprétation erronée, il y a bien là bel et bien un #détournement de l’objectif initial de la création de ces instruments.
      Claudia

      #développement #catastrophes_naturelles #chômage

  • « La Suisse ne doit pas s’agenouiller devant le bailli Jean-Claude Juncker » RTS - Romain Clivaz & hend - 15 Novembre 2017
    http://www.rts.ch/info/suisse/9088466--la-suisse-ne-doit-pas-s-agenouiller-devant-le-bailli-jean-claude-juncke

    Le Conseil fédéral devrait adopter ce mercredi l’enveloppe de 1,3 milliard de francs destinée à l’élargissement de l’UE. Un prix « bien trop élevé », selon Kevin Grangier, membre de l’Action pour une Suisse indépendante et neutre.
    L’Union européenne (UE) considère ce milliard de cohésion comme une forme de cotisation pour accéder au marché communautaire. Pour rappel, les Suisses ont accepté ce projet en 2006 à plus de 53%. Cette enveloppe devrait ainsi être adoptée mercredi par le Conseil fédéral, une semaine avant la possible visite en Suisse - non confirmée par Bruxelles - du président de la Commission européenne Jean-Claude Juncker.
    Pour Kevin Grangier, membre de l’action souverainiste ASIN, ce montant est beaucoup trop élevé. « Notre pays n’est pas un pays qui s’agenouille devant le bailli Juncker. Et je regrette que le Conseil fédéral, une fois de plus, sans rien obtenir en retour, lâche ce fameux milliard pour permettre à Monsieur Juncker de venir chez nous », a dénoncé mercredi le membre de l’Action pour une Suisse indépendante et neutre (ASIN), sur les ondes de la RTS.

    « Parler d’égal à égal »
    Kevin Grangier a également plaidé pour des compensations : « Cet argent, c’est celui des Suisses et il serait bien mieux chez nous plutôt que quelque part dans un pays européen où il ne sert à rien du tout. Et je ne vois pas pourquoi on doit le verser s’il n’y a pas de compensations équivalentes d’autre part ».
    Kevin Grangier n’a par ailleurs pas exclu un référendum de la part de l’ASIN : « En fonction de la décision du Conseil fédéral, et ce qui sera négocié en échange de ce milliard, il pourrait y avoir un référendum. On doit discuter d’égal à égal avec Bruxelles ».

    #Suisse #jean_clauyde_Juncker. #union_européenne #bizarre