#gallarate

  • C’était le 17 mai 2025...

    #Remigration_Summit, Piantedosi : « Non avere paura di idee forti ».

    Videomessaggio del neo vicesegretario federale della Lega al primo summit europeo» dedicato alla remigrazione, ovvero all’espulsione in massa di immigrati.

    Scontri con le forze dell’ordine si sono verificati al corteo a Milano contro il Remigration summit, «il primo summit europeo» dedicato alla remigrazione, ovvero all’espulsione in massa di immigrati, che si svolge a Gallarate, in provincia di Varese: manganellate mentre i manifestanti lanciavano fumogeni.
    Piantedosi: corteo anti Remigration pretesto per disordini ++

    Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, su X parla di «soliti professionisti del disordine» che «con il pretesto di manifestare contro il Remigration Summit, hanno provocato scontri contro le forze di polizia presenti. Ai militari feriti ieri a Torino (durante una rivolta in un Cpr, ndr) e a tutti gli uomini e le donne in divisa va il mio più convinto sostegno. Operano ogni giorno con coraggio e professionalità, anche in contesti estremamente complessi».

    Commentando la richiesta arrivata dal Pd di vietare il Remigration Summit Piantedosi aveva detto: «In democrazia non bisogna avere paura di nulla, anche di idee che possano apparire molto forti, molto controverse, molto discutibili anche, non condivise in qualche modo».

    Intanto il summit si è aperto nel segno del generale Roberto Vannacci: il neo vicesegretario federale della Lega ha inviato un video alla manifestazione, scusandosi di non poter essere presente. «Vi do il mio sostegno» ha detto aggiungendo che «la remigrazione non è uno slogan ma una proposta concreta». «Vuol dire mette al centro gli italiani, gli europei. È una battaglia di libertà e civiltà, di sicurezza, che è il vero spartiacque fra destra e sinistra».
    Piantedosi: non avere paura di idee forti

    «Io da ministro dell’Interno ho l’obbligo di garantire la libera espressione del pensiero da parte di chiunque - ha aggiunto - salvo pensieri che siano di per sé lesivi della sfera giuridica altrui o comunque della Costituzione o di qualsiasi altra cosa. Per cui non credo ci sia contraddizione. È giusto che qualcuno possa ritenere in qualche modo interessanti questi forum di discussione che periodicamente vengono messi in campo. Ci sono altri, come in questa sede (il ministro è interventi all’evento di Noi moderati a Napoli, ndr) che invece hanno un altro tipo di merito e di metodo di discussione».

    A Milano articoli Costituzione contro Remigration Summit

    Da Elly Schlein a Maurizio Landini, da Nicola Fratoianni ad Angelo Bonelli fino al cantante dei Modena City Ramblers gli organizzatori della manifestazione contro il Remigration Summit sono saliti a turno sul palco allestito in piazza San Babila per leggere gli articoli della Costituzione. La segretaria del Pd Schlein ha letto il numero 3, dedicato all’uguaglianza, e poi ha aggiunto «è sempre l’Italia antifascista. Ora e sempre Resistenza».
    Vannacci: porterò battaglia remigrazione a Bruxelles

    Vannacci ha assicurato che continuerà a battersi per questo «e porterò questa battaglia a Bruxelles con orgoglio e determinazione perché se l’Europa non torna a proteggere i suoi popoli non ha futuro». «Invece di preoccuparsi di avere più armi, più cannoni, più sistemi missilistici - ha aggiunto - dovrebbe ricordarsi che il suo primo dovere è proteggere i propri cittadini dentro i confini europei. Che senso ha parlare di difesa comune se lasciamo le nostre città in mano alla criminalità, l’immigrazione illegale e il caos?». La Lega, ha assicurato, «c’è e continuerà a combattere per una politica di rimpatri seri, selettivi ed efficaci, per una Europa che protegga e non si svenda e per una Italia che non si arrenda alla paura ma trovi l’orgoglio delle sue radici». Vannacci ha chiuso il suo intervento ringraziando i presenti e con una critica al sindaco «Sala che non ci concede un posto per fare questo a Milano».
    Evento sold out da giorni

    Il videomessaggio di Vannacci ha dato il “la” all’avvio dell’iniziativa che chiama a raccolta l’estrema destra europea intorno a ideologie xenofobe e razziste e che rappresenta un raduno peculiare. Non si tratta di un congresso quanto piuttosto di una convention con tanto di biglietti e possibilità di crowdfunding. A sentire gli organizzatori l’evento è sold out da giorni. I partecipanti, provenienti da tutta Europa, hanno pagato il biglietto per esserci dai 49 euro della versione base ai 250 euro di quella premium.

    Lo scontro politico

    Per lo svolgimento della manifestazione, gli organizzatori hanno alla fine puntato su Gallarate, in provincia di Varese, dopo una serie di ipotesi circolate nei giorni scorsi perché il luogo del ritrovo è rimasto avvolto dal mistero fino alla fine. Il nome della località è stato infatti comunicato all’alba di sabato. Anche perché il raduno dell’ultradestra ha scatenato un mare di polemiche, con il Pd che ha definito un “dovere” vietare un incontro «di razzisti che inneggiano ad odio e intolleranza» e il leader della Lega Matteo Salvini che ha replicato: «non siamo mica in Unione Sovietica». Anche in Prefettura si è svolta una lunga riunione con le forze dell’ordine per il timore di problemi di ordine pubblico, anche alla luce delle contromanifestazioni già annunciate.

    Cos’è la remigrazione

    Ma quali sono le idee dei remigrazionisti? Si tratta di un’espulsione forzata di massa da un Paese verso un altro. Il termine appartiene al lessico accademico e a quello dello studio dei flussi migratori, ma ha perso ogni connotazione neutra nel momento in cui la destra se ne è appropriato per non usare la parola “deportazione”. In altre parole, un concetto che fino a poco tempo fa non era nemmeno pronunciabile ora sta diventando sempre più mainstream.

    Chi c’è dietro il Remigration Summit 2025?

    Il Remigration Summit 2025 è organizzato dall’associazione ‘Azione, Cultura, Tradizione’, il cui portavoce è #Andrea_Ballarati, ed è stato promosso dal noto attivista austriaco di destra #Martin_Sellner.

    Chi è Andrea Ballarati, il vate italiano dei remigrazionisti

    Ballarati, portavoce italiano del Remigration summit, 23 anni, è uno studente di Economia, ex militante di #Gioventù_Nazionale, la sezione giovanile di #Fratelli_d’Italia, che ha poi lasciato per entrare a far parte di movimenti politici extraparlamentari. Dal 2022 è tra i fondatori dell’associazione identitaria “Azione, Cultura, Tradizione” di Como, di cui è presidente. Sarebbe stato proprio lui a proporre l’Italia come sede del convegno, a cui sono invitati anche l’attivista austriaco xenofobo Martin Sellner, l’esponente olandese di estrema destra #Eva_Vlaardingerbroek e il politico della National front francese #Jean-Yves_Le_Gallou.
    Il mito della sostituzione etnica

    Il leader di “Azione, Cultura, Tradizione” ufficialmente esclude la sua adesione alle deportazioni di massa ma chiede, oltre all’espulsione dei migranti irregolari, la revisione dei sistemi di asilo e l’introduzione dei rientri volontari. Nel suo breve percorso Ballarati si è rapidamente avvicinato a Sellner, giovane ideologo viennese della remigrazione e militante della Fpo (partito dell’ultradestra austriaca), espulso in Svizzera e Germania per i suoi legami con movimenti neonazisti. Alla base della teoria della remigrazione, di cui Ballarati sarebbe uno dei massimi sostenitori in Italia, ci sono le tesi - portate avanti dall’ultradestra fin da oltre dieci anni - sulla minaccia della sostituzione etnica, secondo cui la civiltà occidentale sarebbe vittima di un piano organizzato dai potenti del mondo che vogliono sostituirla con una società multietnica o di ispirazione islamica.

    Islamici nel mirino

    A coagulare il mix - formato da complottismo, derive no vax e reazioni xenofobe alle crisi migratorie - è il concetto di “remigrazione” diffuso per la prima volta nel libro ’Cambio di regime da destra: uno schizzo strategico’ di Sellner, uscito nel 2024. Secondo l’autore ogni singola nazione europea deve difendere la propria “cultura dominante” dalla globalizzazione, puntando ad espellere in massa i migranti irregolari, i richiedenti asilo, ma anche quelli con regolare permesso di soggiorno e i loro discendenti che non si adeguano alla cosiddetta “cultura dominante” del Paese che li ospita, in particolare gli stranieri islamici visti come la prima minaccia. Per chi la critica, la remigrazione è una forma soft di pulizia etnica, che sta diventando sempre meno soft e sta acquistando una forza rumorosa.

    https://www.ilsole24ore.com/art/cos-e-remigration-summit-e-chi-e-leader-italiano-AHW6YZn
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