#jebel_musa

  • Gibilterra: lo stretto che divide (o come il caso fa le cose)

    Lo scorso 6 febbraio 15 migranti provenienti dall’Africa sub sahariana sono morti mentre cercavano di oltrepassare la rete metallica che separa il Marocco dall’enclave spagnola di #Ceuta. Mentre tentavano di aggirare la Valla (così la chiamano gli spagnoli) passando dal mare sono stati presi di mira dalla #Guardia_Civil che ha sparato proiettili di gomma. Sono morti annegati. Ma perché noi siamo qui e loro, i migranti, sono là, dall’altra parte di quella rete? Quale principio – umano o divino che sia – giustifica o spiega che ci siano esseri umani che hanno e esseri umani che non hanno? La risposta a questo quesito, così bruciante e attuale di fronte a un movimento migratorio verso i paesi ricchi che non si arresta nemmeno in tempi di crisi l’ho cercata partendo proprio da là, dalla spiaggia del #Tarajal a Ceuta, dove si è consumato il dramma. Ismael, venditore marocchino di pigiami a ridosso della frontiera mi ha proposto la sua visione di una possibile convivenza lungo le sponde del Mediterraneo. Alle nostre spalle il monte #Jebel_Musa, una delle due colonne d’Ercole che insieme a Gibilterra segnavano per i romani la fine del mondo conosciuto. Proprio qui, nello stretto, dove Africa e Europa distano soltanto 14 chilometri, la storia ha visto popoli incontrarsi e scontrarsi; da qui è partita la conquista islamica della penisola spagnola, che ha dato vita a Al-Andalus, epoca di scienza e di cultura. Ora questo stretto è diventato un grande cimitero, solcato dai gommoni giocattolo con i quali gli immigrati tentano di approdare in Spagna. Me lo racconta Jerminal Castillo, a capo della Croce rossa locale, che mi descrive la disperazione dei migranti che ogni giorno provano a raggiungere il miraggio del benessere. A #Algeciras, la città andalusa sulla costa davanti a Ceuta, approdo di tanti migranti, padre Andrés accoglie da anni nella sua parrocchia di Pescadores coloro che sono arrivati senza niente. Lì, dopo un pasto tutti insieme, Ousmane mi racconta della sua incredibile odissea verso l’Europa.

    http://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/speciale-mediterraneo/i-programmi/Gibilterra-lo-stretto-che-divide-o-come-il-caso-fa-le-cose-2422099.html

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