#luigi_mercantini

  • Italian town faces backlash for ’sexist’ bronze statue of ’#La_Spigolatrice'

    Italian authorities in Sapri have defended a new bronze statue of a woman wearing a transparent dress.

    The sculpture is a tribute to La Spigolatrice di Sapri (The Gleaner of Sapri), an 1857 poem written by Luigi Mercantini.

    The poem refers to a female gleaner who leaves her job to join Italian revolutionary Carlo Pisacane’s failed expedition against the Kingdom of Naples.

    It was unveiled at a ceremony on Saturday in the province of Salerno, at a ceremony featuring local officials and former Italian prime minister Giuseppe Conte.

    But the statue has generated some backlash on social media, with many labeling its design “sexist” and others calling for it to be taken down.

    Italian authorities in Sapri have defended a new bronze statue of a woman wearing a transparent dress.

    Laura Boldrini, an MP with the centre-left Democratic party, said the monument was “an offense to women and to the history it is supposed to celebrate”.

    “How can even the institutions accept the representation of women as sexualised bodies,” she added on Twitter.


    https://twitter.com/MonicaCirinna/status/1442204598190714891

    Monica Cirinnà, a member of the Italian Senate, also stated that it was a “slap in the face to history and to women who are still only sexualised bodies.”

    “This statue of the Gleaner says nothing about the self-determination of the woman who chose not to go to work in order to stand up against the Bourbon oppressor”.

    The mayor of Sapri has defended the statue as “a very important work of art which will be a great tourist attraction for our town”.

    In a post on Facebook, Antonio Gentile said that critics of the statue held “a lack of knowledge of local history”.

    “Our community...has always been committed to combating all forms of gender violence,” he added.

    La nuova statua della Spigolatrice di Sapri è stata realizzata con maestria e impeccabile interpretazione dall’artista...

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    Meanwhile, the sculptor #Emanuele_Stifano stated that he was “appalled and disheartened” by the criticism.

    “All kinds of accusations have been made against me which have nothing to do with my person and my story,” Stifano said on Facebook.

    “When I make a sculpture, I always tend to cover the human body as little as possible, regardless of gender.”

    https://www.euronews.com/2021/09/28/italian-town-of-sapri-faces-backlash-for-sexist-bronze-statue-of-la-spigol
    #image #femmes #travailleuses #statue #Italie #commémoration #sexisme #espace_public #spigolatrice #corps

    ping @cede

    • Anche no

      Sui social da qualche giorno è in atto una forte polemica su una statua commissionata dal Comune di Sapri (Salerno) allo scultore Emanuele Stifano. Raffigura una giovane donna voluttuosa, coperta solo da un abito succinto e trasparente, in stile camicia bagnata vedo/non vedo che mette in risalto seni e glutei. Ricordo una polemica simile per la statua discinta della Violata ad Ancona, commissionata per portare l’attenzione sulla violenza maschile sulle donne.

      Il riferimento stavolta è alla spigolatrice protagonista di una notissima poesia di #Luigi_Mercantini ispirata a un tragico episodio del Risorgimento italiano: la spedizione del socialista Carlo Pisacane, che aveva lo scopo di innescare una rivoluzione antiborbonica nel Regno delle Due Sicilie, ma al posto delle masse rivoluzionarie trovò una popolazione ostile che si unì alla gendarmeria borbonica per trucidarli. La contadina immaginata dal poeta assiste allo sbarco, affascinata da una speranza di libertà lascia il lavoro per seguirli e inorridita e incredula piange i trecento giovani morti.
      Siamo in presenza di un’opera a destinazione pubblica, esposta in pubblico, pagata con fondi pubblici, che ha una dichiarata funzione celebrativa.  Poteva essere il simbolo della presenza femminile nelle battaglie, nella storia, nella letteratura. È diventata l’ennesimo triste ammiccante tributo non alla rappresentazione artistica del nudo femminile, ma agli stereotipi che l’accompagnano.
      Giunta e scultore ovviamente difendono l’iniziativa. La perversione è nell’occhio di chi guarda, dicono.
      L’inaugurazione avviene alla presenza delle autorità locali e del presidente M5s Giuseppe Conte in tour elettorale nella zona. Uomini con responsabilità di governo, noti e applauditi, si fanno fotografare compunti, con la mano sul cuore, di fronte a una statua di donna che stimola reazioni pruriginose e a noi pare ridicola per la storia, per la dignità, per il buonsenso e per il buon gusto.
      Non si pongono alcun problema, sembra che la banalità di questa iconografia non li riguardi.
      Le intenzioni non bastano quando il messaggio è sbagliato.
      No, Prassitele o Canova non c’entrano. Non c’entrano «le fattezze fisiche delle donne meridionali», come sostiene un arguto senatore. Figuriamoci se pensiamo che il nudo in sé rechi offesa. Non è la presenza di modelle più o meno vestite a determinare una lesione alla persona, ma l’uso del loro corpo e il senso della posa e dell’atteggiamento, troppo spesso evidentemente allusivi a una disponibilità sul piano sessuale.
      Dietro alla statua bronzea di Sapri c’è la plastica rappresentazione non della forza femminile o del risveglio della coscienza popolare (come pretende l’autore) ma dei più scontati sogni erotici maschili.

      Non c’entrano la censura né la cancel culture, né il puritanesimo. Le opere d’arte non devono per forza essere “politicamente corrette”, né pudiche, né rappresentare fedelmente una scena storica. Tuttavia per un’opera pubblica il problema del contesto culturale è importante (già Facebook sta riportando autoscatti orgogliosi di maschietti che palpano il sedere della statua. E ve le immaginate le gite scolastiche con ragazzini in pieno tumulto ormonale?).
      Lo scultore afferma di «prescindere dal sesso», ma eroi risorgimentali in perizoma nelle piazze italiane o nei parchi io non ne ho visti mai.
      Rompere l’assuefazione.
      Si possono raccontare le donne senza spogliarle, senza ridurle allo stereotipo della fanciulla sexy offerta agli sguardi, inchiodata al ruolo-gabbia di oggetto di piacere che i maschi hanno costruito per lei? Si può prescindere dalla ricca elaborazione che studiose di molte discipline hanno prodotto sulla mercificazione a scopi promozionali e pubblicitari dei corpi femminili? Può chi ha responsabilità pubbliche non interrogarsi sulle condizioni del discorso, ignorare il risultato sull’immaginario collettivo di decenni di offerte di immagini scollacciate?
      Oppure la rappresentazione stereotipata della donna è considerata in Italia un tratto antropologico così radicato che non si pensa valga la pena di contrastarlo con politiche evolutive?
      I commentatori si appiattiscono su quell’altro cliché, “che noia queste femministe”. Nessuno sa o comprende che molte delle voci che si levano sono di persone che sul tema riflettono da anni. Probabilmente ben pochi leggono, molti rifuggono da firme femminili. L’importante è ridurre tutto a un quadro di donne frustrate che polemizzano su qualsiasi cosa.

      Il sessismo: c’è chi lo riconosce e chi no. C’è chi pensa, parla e agisce per contrastarlo e chi per preservarlo. C’è chi fa l’indifferente, perché gli va bene così.

      In copertina, Jean-François Millet, Le spigolatrici (Des glaneuses), 1857, Parigi, Musée d’Orsay.

      https://vitaminevaganti.com/2021/10/02/anche-no

    • Italy: bronze statue of scantily dressed woman sparks sexism row

      Sculpture based on the poem The Gleaner of Sapri was unveiled by former PM Giuseppe Conte on Saturday

      https://i.guim.co.uk/img/media/6e3f31968859d9d7365fb84bdc985fa5432a7582/146_54_1486_892/master/1486.jpg?width=620&quality=85&auto=format&fit=max&s=d07d56bfc81ea233dc82fb

      A statue depicting a scantily dressed woman from a 19th-century poem has sparked a sexism row in Italy.

      The bronze statue, which portrays the woman in a transparent dress, was unveiled on Saturday during a ceremony attended by the former prime minister Giuseppe Conte in Sapri, in the southern Campania region.

      The work by the sculptor Emanuele Stifano is a tribute to La Spigolatrice di Sapri (The Gleaner of Sapri), written by the poet Luigi Mercantini in 1857. The poem is based on the story of a failed expedition against the Kingdom of Naples by Carlo Pisacane, one of the first Italian socialist thinkers.


      https://twitter.com/lauraboldrini/status/1442235735478702081

      Laura Boldrini, a deputy with the centre-left Democratic party, said the statue was an “offence to women and the history it should celebrate”. She wrote on Twitter: “But how can even the institutions accept the representation of a woman as a sexualised body?”

      A group of female politicians from the Democratic party’s unit in Palermo called for the statue to be knocked down. “Once again, we have to suffer the humiliation of seeing ourselves represented in the form of a sexualised body, devoid of soul and without any connection with the social and political issues of the story,” the group said in a statement.

      They argued that the statue reflected nothing of the anti-Bourbon revolution nor the “self-determination of a woman who chooses not to go to work in order to take sides against the oppressor”.

      Stifano defended his work, writing on Facebook that if it had been up to him the statue would have been “completely naked … simply because I am a lover of the human body”. He said it was “useless” to try to explain artwork to those “who absolutely only want to see depravity”.

      Antonio Gentile, the mayor of Sapri, said that until the row erupted “nobody had criticised or distorted the work of art”.

      In photos of the ceremony, Conte, now the leader of the Five Star Movement, appeared puzzled as he looked at the statue, surrounded by a mostly male entourage.

      https://www.theguardian.com/world/2021/sep/27/italy-bronze-statue-of-scantily-dressed-woman-sparks-sexism-row