Per chi vuole sparare: in un film la Torino di Porta Palazzo
Nel film #Per_chi_vuole_sparare di #Pierluca_Ditano il mondo di #Porta_Palazzo, a Torino, porta con sé i colori e gli umori delle primissime ore del mattino: è in quel momento che Peppino e i suoi amici si spostano, operosi, con i loro carretti per la piazza. Spetta a loro, infatti, trasportare la struttura per montare le bancarelle che apriranno poche ore dopo. La telecamera segue come un’ombra questi personaggi che si muovono dietro le quinte di un mondo precario, dove per essere pagati bisogna fare più volte il giro del mercato, pregando di rispettare il prezzo pattuito con una stretta di mano. In questo microcosmo che si regge su regole non scritte, la camera si insinua, osservando sotterfugi, promesse, scommesse. Peppino, il protagonista del film, napoletano d’origine e padre di tre figli, è abituato a cercare i modi più disparati per sbarcare il lunario. Con il Capodanno alle porte, fiuta un affare che potrebbe permettergli di saldare in tutta velocità un debito pendente. A parte qualche malinconica “traversata” dal centro alla periferia e viceversa, lo scenario principale della storia resta il mercato con i suoi movimenti frenetici che si spengono solo quando arriva la sera, per poi ricominciare, in un ciclo eterno, con le prime luci dell’alba.
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