• Les blagues qui deviennent réalité : « Avec une actu pareille, plus besoin de parodie »
    https://www.lemonde.fr/m-le-mag/article/2025/09/27/les-blagues-qui-deviennent-realite-avec-une-actu-pareille-plus-besoin-de-par


    Un manifestant brandit une pancarte « Liberté » devant l’émission d’ABC « Jimmy Kimmel Live ! », à Hollywood (Californie), le 23 septembre 2025. VALERIE MACON/AFP

    Pour son « Gorafi de l’année 2017 » publié en 2016, le site parodique avait pensé à un scénario extravagant : et si Trump devenait vraiment président ? Au lendemain d’une victoire inattendue, le directeur du site satirique reçut d’un lecteur une capture d’écran, « Le Gorafi l’avait prédit ». A la même époque, dans sa chronique sur France Inter, Charline Vanhoenacker imaginait que le nouveau président utilisait la Maison Blanche pour développer des hôtels de luxe partout dans le monde. Huit ans plus tard, une vidéo où Trump promettait de faire de Gaza une nouvelle Riviera.

    Charline Vanhoenacker [résume : ] « auparavant, l’info du lundi faisait la blague du mardi. Maintenant la blague du mercredi devient l’info du jeudi ».

    Quand ceux qui font l’actualité se chargent d’être absurdes et outranciers, les humoristes se retrouvent catapultés dans le rôle de ceux qui doivent tenir des discours sérieux. C’était le cas de Stephen Colbert, regrettant dans son émission la suspension de Jimmy Kimmel de la chaîne ABC (revenu depuis à l’antenne) à cause de ses critiques de Trump. « Rappelez-vous, lors de la première semaine de sa présidence, il a renommé le golfe d’Amérique [à la place du golfe du Mexique]. Bien sûr, cela semble anodin, mais avec un autocrate, on ne peut pas céder d’un pouce. » Charline Vanhoenacker le dit autrement : « Plus les politiques ont l’air de clowns, plus on prend les clowns au sérieux. »

    https://justpaste.it/98n5h

    #PasLeGorafi #satire #politique #humoristes

  • #Rapport sur les #Frères_musulmans : fallait bien trouver un #contrefeu à l’affaire #Nestlé

    Dans sa chronique enregistrée sur scène le 21 mai à Toulouse, l’humoriste ‪@Waly_Dia‬ revient sur le #deux_poids_deux_mesures du traitement politico-médiatique de deux rapports : celui sur l’affaire Nestlé et celui sur les Frères musulmans.

    https://www.youtube.com/watch?v=fayv1Gtt6Ww

    #affaire_Nestlé #Waly_Dia #satire #complicité #tout_le_monde_savait #falsification #chantage_à_l'emploi #amende #corruption #islamisme #menace #Louis_Sarkozy

  • Improved ways to operate a rude #crawler marginalia.nu
    https://www.marginalia.nu/log/a_115_rude_crawler

    Tech news is abuzz with rude AI crawlers that forge their user-agent and ignore robots.txt. In my opinion, if this is all the AI startups can muster, they’re losing their touch. wget can do this. You need to up your game, get that crawler really rolling coal. Flagrant disregard for externalities is an important signal to the investors that your AI startup is the one.

    In that spirit, here are some advanced tips on how to be a much worse netizen.

    #satire #bots #ia #botnet

    En lien avec https://seenthis.net/messages/1104052

  • Avant Deadpool, la France avait créé ce super-héros fou ! - YouTube
    https://www.youtube.com/watch?v=7s60JPh4Vks

    Avant The Boys, avant Marvel et DC, il y avait Mister Freedom. Découvrez l’histoire du super-héros interdit que Hollywood veut oublier. Un film culte, subversif et totalement fou, réalisé en 1969 par William Klein, avec Serge Gainsbourg, Yves Montand, Jean-Claude Drouot et Philippe Noiret.

    Mister Freedom n’est pas un film de super-héros comme les autres : c’est une bombe politique déguisée en parodie pop-art, qui explose les clichés du rêve américain et dénonce la manipulation médiatique.

    Dans cette vidéo, on vous plonge dans ce chef-d’œuvre oublié qui dénonce la propagande, l’impérialisme, et le pouvoir des images, bien avant que Marvel ou DC ne dominent Hollywood.

  • Lisa Eckhart – Zölle für den Ehemann
    https://www.ardmediathek.de/video/nuhr-im-ersten/lisa-eckhart-zoelle-fuer-den-ehemann/rbb/Y3JpZDovL3JiYl85NjgwNDM2MC02ZGU2LTQ0OGEtYjU0ZC1kNmVmNWJmMmQ1MDdfcHVibGl

    #auf_deutsch à propos de #Trump, Merz et de la #guerre imminente

    Zum Frieden schießen? Friedrich Merz und die Taurus-Raketen
    https://overton-magazin.de/top-story/zum-frieden-schiessen-friedrich-merz-und-die-taurus-raketen

    18.4.2025 von Sabiene Jahn -
    ...
    Die taffe Frau aus der Steiermark, die längst als Todesfee der bürgerlichen Doppelmoral firmiert, seziert auch das Verhältnis von Geschlecht, Klasse und Kapital. „Die Oberschicht braucht kein Geschlecht. Sie ist ein Geschlecht.“ Der Schlusspunkt dieser brillanten Eskalation ist ein frühen Tierexperiment aus Eckharts Kindheit: „Ich habe Weinbergschnecken enteignet und ihre Häuser auf Nacktschnecken gesteckt. Ergebnis: Alle sind gestorben. Interessanterweise die Nacktschnecken zuerst. Da habe ich gelernt: Besitz belastet.“

    #cabaret #satire

  • #Publish_or_perish”. Per ridere e riflettere sul mondo accademico

    Il gioco inventato da #Max_Hui_Bai è una satira ma anche un modo per far emergere le difficoltà dei ricercatori per stare al passo con le tempistiche di pubblicazione. Con la speranza che la loro condizione possa migliorare.

    “Benvenuti nella vita caotica dell’editoria accademica. In questo gioco, sei un ricercatore senza prospettive che cerca di fare l’unica cosa che conta: sfornare pubblicazioni, velocemente”. Sono le premesse del gioco da tavolo “Publish or perish. Un party game umoristico sulla pubblicazione accademica” realizzato e prodotto da Max Hui Bai, ricercatore e psicologo sociale indipendente, in cui i giocatori si danno battaglia a colpi di citazioni, pubblicazioni, workshop e convegni per prevalere come ricercatori e studiosi di successo. Un’occasione per divertirsi ma anche per riflettere sulle difficoltà affrontate ogni giorno da chi lavora nel mondo accademico. E forse portare a un cambiamento.

    “Il termine ‘Publish or perish’ si usa per indicare il fatto che, se si vuole sopravvivere nel mondo accademico, la valuta più importante è la quantità di articoli e ricerche che si riescono a produrre -racconta Max Bai ad Altreconomia-. Devi avere molte pubblicazioni, idealmente su riviste prestigiose. Ma allo stesso tempo un lavoro accademico può richiedere molto tempo e risorse e non sempre portare ai risultati sperati”. Può capitare che uno studioso resti bloccato per molto tempo in un lavoro i cui risultati non siano utilizzabili ma in quello stesso periodo di tempo sarà giudicato dal mondo accademico sul numero di pubblicazioni e di citazioni ottenute. Ma che cosa succede a chi non riesce a stare al passo con le tempistiche di pubblicazione richieste? “Si va incontro a una lenta ‘morte accademica’, cioè si avrà difficoltà a ottenere fondi e finanziamenti, avanzare nella propria carriera o ottenere una posizione di successo”, prosegue Bai. Un problema che è stato aggravato dalla pandemia da Covid-19. “Il settore universitario e della ricerca è stato colpito duramente ma non in modo uniforme. Le facoltà e gli studiosi che disponevano di maggiori risorse sono stati in grado di superare meglio questa crisi, ma chi non aveva questi fondi ha avuto forti difficoltà a pubblicare”.

    Lo scopo del gioco è proprio questo: ottenere il maggior numero possibile di citazioni attraverso la pubblicazione di articoli scientifici dai titoli bizzarri e improbabili come “Pattern di procrastinazione nel mondo accademico: un caso studio su me stesso”. Ricevendo in cambio citazioni, premi e recensioni. I giocatori possono accumulare riconoscimenti ma anche ostacolarsi a vicenda e allearsi. Fintanto che il giocatore con più riconoscimenti accademici non verrà eletto vincitore.

    Max Bai ha avuto l’idea di sviluppare “Publish or perish” durante una serata di giochi di ruolo tra colleghi. Il ricercatore si è reso conto che anche la vita accademica aveva aspetti interessanti e che potevano diventare oggetto di satira. Il gioco infatti contiene diversi elementi parodistici. Ad esempio le regole impongono che quando un giocatore “pubblica una ricerca” gli altri partecipanti gli devono tributare un applauso e fargli i complimenti. E chi non lo fa riceve una penalità.

    Chi ha potuto provare il gioco in anteprima ha espresso pareri per lo più favorevoli. Un successo sottolineato anche dalla campagna di raccolta fondi sul sito Kickstarter che ha raccolto oltre 260mila dollari (al 16 ottobre) su un obiettivo base di cinquemila. “Le persone hanno apprezzato il gioco per diversi motivi: alcuni accademici ne hanno visto una satira del loro mondo, altri un modo per comunicare a persone esterne le loro difficoltà quotidiane -prosegue Bai-, e alcuni hanno semplicemente apprezzato i quiz e le curiosità scientifiche proposte”. Infatti tra le carte del gioco ve ne sono ben cento che contengono domande a risposta multipla su curiosità scientifiche e di cultura generale (lo sapevate che il cervello è l’organo più grasso del corpo umano e che i polpi hanno il “sangue blu”?) a cui i giocatori possono rispondere per ottenere bonus.

    Lo scopo di “Publish or perish” però non è solo quello di divertire ma anche di lanciare un messaggio e denunciare una situazione che per molti sta diventando sempre più insostenibile. Un primo passo, secondo il ricercatore, consiste proprio nel superamento di un sistema che porta gli studiosi a essere valutati esclusivamente in base alle loro pubblicazioni. Dando maggior risalto ad altre attività e finalità che si possono intraprendere, al di fuori della ricerca, come iniziative sociali o attività di tutoraggio accademico.

    “Ho creato questo gioco anche per fare in modo che le persone che lo usano si fermino a riflettere sulla realtà del mondo accademico e magari fare qualcosa per cambiarlo -conclude il ricercatore-. Anche se so che questo gioco non avrà impatti rivoluzionari spero che spinga a dedicare più tempo alla riflessione e che infine porti il mondo accademico a cambiare in meglio”.

    https://altreconomia.it/publish-or-perish-per-ridere-e-riflettere-sul-mondo-accademico
    #édition_scientifique #ESR #recherche #université
    #jeu #satire #publications #citations #impact_factor #H-index

  • I Just Start Kissing Them”: Satirical Trump Statue Ignites Debate Across U.S.

    Satirical Trump Statues Pop Up in U.S. Cities, Confronting Power and Accountability

    In recent weeks, life-sized statues of former President Donald Trump have appeared in cities like Philadelphia and Portland. These bronze-colored statues, complete with a smirk and suggestive hand gesture, are labeled “In Honor of a Lifetime of Sexual Assault” and feature Trump’s infamous Access Hollywood quote, where he described making advances on women without consent.

    Each statue has been placed near a nude female figure, creating a provocative visual commentary on celebrity privilege and power dynamics.

    In Philadelphia’s Maja Park, Trump’s statue was set behind Maja, a nude sculpture by Gerhard Marcks, before city workers quickly removed it. Similarly, in Portland, a Trump statue was placed near Kvinneakt, another well-known nude sculpture. These installations are part of an anonymous artist’s mission to spark dialogue on issues often glossed over due to “resistance fatigue.”

    For more insight into the motivation behind these satirical Trump statues, read this exclusive interview with the anonymous artist on New York Magazine’s Intelligencer (https://nymag.com/intelligencer/article/who-made-the-pop-up-trump-statues-in-portland-and-philly.html).

    https://streetartutopia.com/2024/11/12/i-just-start-kissing-them-satirical-trump-statue-ignites-debate-acr
    #satire #statue #USA #Etats-Unis #Donald_Trump #Trump #espace_public #sexisme #VSS #toponoymie_féministe #toponymie

    • The Artist Behind the Trump Statues in #Portland and Philly Explains His Work

      Last Thursday, an unusual statue appeared on the National Mall in Washington, D.C. — a bronze-colored swirl of poop on top of a replica of Nancy Pelosi’s desk. “This memorial honors the brave men and women who broke into the United States Capitol on January 6, 2021 to loot, urinate and defecate throughout those hallowed halls in order to overturn an election,” read the plaque on the statue’s base.

      Then on Sunday in Portland, Oregon, a temporary statue of Donald Trump popped up in front of a permanent statue of an abstract female nude, its placement suggesting the former president was ogling the woman. A plaque at its base read “In honor of a lifetime of sexual assault” followed by Trump’s infamous Access Hollywood quote that was made public in the final days of the 2016 election. (By Wednesday, a similar statue was placed behind a female nude in Philadelphia.) And on Monday, a statue of a tiki torch evoking the white-nationalist rally in Charlottesville was installed in Freedom Plaza blocks from the White House with a plaque describing it as the “Donald J. Trump Enduring Flame.”

      With no one coming forward to claim credit for the statues, I reached out to a woman — who, coincidentally, was a producer on one of the Borat sequels — who applied for a permit for the poop-desk statue on the National Mall. Hours later, I received a call from an artist who said the Borat producer was not involved, but that she applied for the permit for him as a cutout. Declining to give his name, he took credit for the statues in Philadelphia and Portland and did not say if he was behind the D.C. statues — though the permit process and the similarity of the plaques suggest the same author. I spoke with the guerilla artist about their mission and whether or not we can expect more statues before Election Day.

      When did you come up with this idea and why did you start making the statues?
      Have you heard this phrase “resistance fatigue”? We’ve been through nine years of a Trump presidency and the aftermath and now a campaign again. It’s exhausting and we’ve grown kind of numb to it. I thought that resistance fatigue is interesting and very true for a large part of the world right now. To me, a lot of the most shocking things about Trump as a candidate and as a human being are things that have become kind of forgotten or numbed or normalized, and that’s very scary. So this is a way to try to bring some of those very shocking, very real, very important things into a national conversation in a fun, cheeky way.

      Did you know from the beginning you wanted to use Trump’s Access Hollywood quote, or was this revived for the two new groping allegations that have emerged in the past week?
      We knew we wanted it to be in reference to the Access Hollywood tape. I think the thing that really appealed with that one was the juxtaposition of putting it next to female statues that were nude. Obviously, we didn’t want to put it next to real people because it felt a little icky, I guess, to put it next to a Harriet Tubman statue or something. But the headline — “in honor of a lifetime of sexual assault” — that came very late in the process.

      How long have you been in the process of creating and installing these statues?
      It’s been more than one month, but less than three months.

      How did you choose the placement of the statues in Portland and Philadelphia, beyond just their proximity to a nude figure?
      It was a combination of nude statutes that are accessible where they might look right and places we thought they might last a little bit longer. Which I would say we were incorrect. [Note: The statue in Portland was beheaded hours after its installation. City workers have removed the statue in Philadelphia.]

      Was there a specific picture of Trump that these statues were modeled off? What are they made of?
      No.

      The pedestals are actually just painted wood. Trump’s head is clay, initially molded, then turned into a plastic. We wanted it to be a very condescending smirk on the face and then a kind of lewd grabbing motion with the hand. The face was the hardest part to get right. The torso is kind of weird. Those are actual clothes that have been sort of solidified. They are around eight feet tall and weigh about 100 pounds.

      Can we expect more to pop up before the election on Tuesday?
      Anything can happen.

      https://nymag.com/intelligencer/article/who-made-the-pop-up-trump-statues-in-portland-and-philly.html

  • Volker Pispers 2014 « Wir sind die Guten ! » (Satire ?)
    https://youtu.be/ypFBaRQdzf0

    Transcription

    Ich finde das schön, ab und zu daran erinnert zu werden, dass man nicht mehr der Jüngste ist. Das ist sehr freundlich meine Damen, und ich brauche sie gar nicht fragen, ich sehe dass es ihnen gut geht, denn es muss ihnen gut gehen. Sie gehören doch zu den Guten, und das ist doch dieses gute Gefühl, dass wir hier im Westen haben, oder wir im Westen, wir sind die Guten, und es ist ganz wichtig immer zu wissen, dass man auf der richtigen Seite steht, egal was auf der Welt passiert.

    Und wir stehen immer auf der richtige Seite. Es ist ja das ganz tolle dieses schöne Gefühl, wenn man weiß, dass der Gott an dem man selber glaubt, dass der wirklich da ist und allmächtig ist, und dass der Gott, an den die andere glauben, überhaupt nicht existiert.

    Das ist doch wichtig dieses Gefühl, das man auf der richtigen Seite steht, dass wir im Westen mit dieser kapitalistischen, marktwirtschaftlichen Art zu wirtschaften dafür sorgen, dass die ganze Welt irgendwann mal in Freiheit und Wohlstand und Glück leben kann, und und dass diese Bösen im Osten wohnen, die im Namen des Sozialismus allen Menschen alles nur wegnehmen wollen.

    Und dass wir das nie vergessen, meine Damen, und dass wir nie vergessen, dass wir auf der richtigen Seite stehen, dafür sind unsere Medien da. Das ist das Schöne, unsere Medien die kriegen es hin, jedes Thema so zu bearbeiten, dass wir auf der richtigen Seite stehen. Das finde ich großartig.

    Ukraine ist ein wunderbares Beispiel. Oh da weiß bis heute keiner ganz genau, was da passiert ist, was auf dem Maidan los war wissen wir nicht wirklich, wer da geschossen hat. Wer da hat schießen lassen, das ist bis jetzt ungeklärt, aber wir sind auf der richtigen Seite.

    Das ist doch großartig, oder das muss man erstmal hinkriegen, das man muss das eben unterscheiden können.

    Sehen sie, wenn der demokratisch gewählte Präsident Janukowitsch von bewaffneten Kämpfen von verlangt, dass sie Regierungsgebäude, die diese besetzt haben in Kiev räumen, ist das was ganz anderes als wenn eine Übergangsregierung die sich selbst ernannt hat, von bewaffneten Kämpfer verlangt, dass sie in der Ostukraine Regierungsgebäude räumen, die sie besetzt haben.

    Der Janukowitsch der hätte in gar keinem Fall Gewalt anwenden dürfen das hätten wir niemals akzeptiert. Die Übergangsregierung die darf ihre eigene Bevölkerung mit Hubschraubern beschießen. Das ist aber doch gut zu wissen, dass das nicht alle alles dürfen. Was die guten dürfen, dürfen die bösen noch lange nicht. Stellen sich mal vor, der Putin hätte das Handy von der Merkel abhören lassen, da würde der Generalstaatsanwalt jetzt nicht gegen Unbekannt ermitteln.

    Das ist eben ein Unterschied, das ist ein Unterschied ob die Amerikaner den Irak plattbomben, dann da einmarschieren und paar hunderttausend Menschen umbringen und dann sagen, oh der Hussein hatte die Atomwaffen ja wirklich nicht. Ja, shit happens, viel Spaß damit in euren kaputten Land.

    Oder ob der Putin auf der Krim die Menschen darüber abstimmen lässt, von wem sie unterdrückt werden wollen.

    Man muss das differenzieren können, und zum Glück können wir, wir Deutschen können am allerbesten differenzieren. Wir wissen sogar mit ganz genau wo man die Menschenrechte verteidigen muss, und wo man noch ein Auge zudrücken kann, weil eh schon so schön gefoltert worden ist wie in Guantanamo.

    Das ist auch eine innovatives Konzept: Waterboarding haben sie das vorher gekannt? Seitdem weiß ich, was ein wasserdichtes Alibi ist.

    Und eines muss man den Amerikaner lassen, sehen sie, die die peinigen ihre Feinde nicht mit so lächerlichen Schauprozessen. So eine amerikanische Drohne die stellt Anklage, Urteil und Vollstreckungsbefehl in einem zu, und zwar weltweit.

    Wir können differenzieren meine Damen und Herren, ja. Wir wissen, wo man sich einsetzen muss und wo nicht. Und wir Deutschen wir sind immer bereit Opfer zu bringen, auch für die Menschenrechte, das haben wir immer wieder bewiesen, nicht?

    Vor zwei Jahren Fußball Europameisterschaft, können sie erinnern, haben das Halbfinale gegen Italien verloren, wegen der Menschenrechte, die meisten wissen das gar nicht mehr.

    Das war doch damals, das Endspiel war auch in Kiew gewesen, daran erinnern sie sich aber, Polen-Ukraine Doppel-EM, Endspiel in Kiew, der Janukovitsch war doch damals schon im Amt, das war doch dieser Diktator.

    Mein Präsident Gauck, der Präsident der Herzen, ja ich hätte auch gerne einen fürs Hirn gehabt, aber der Gauck hatte sich damals geweigert den Janukowitsch in Deutschland bei seinem Besuch überhaupt zu begrüßen. Und mein damaliger Innenminister Hans-Peter Friedrich, der hat damals wörtlich gesagt: „Ich kann nicht den Kiew auf der Tribüne über Fußball jubeln, bei der paar Kilometer entfernt die Menschenrechte mit Füßen getreten werden.“

    Kein deutscher Politiker wollte in die Situation kommen, in Kiew beim Endspiel neben dem Janukowitsch sitzen zu müssen, und sich über Fußball zu freuen, und deshalb musste der Jogi das Halbfinale verlieren. Der hat doch nicht freiwillig diese Mannschaft aufgestellt. Jetzt bleiben sie mal realistisch, dass das kam von ganz ganz oben. Jetzt doch auch wieder, haben sie den Kader mal angeguckt, jetzt für die WM, da muss irgendwas ganz schlimmes in Brasilien sein. Diesmal wollen sie nicht mal zum Viertelfinale. Auch die Spieler nicht. Wer kann ist krank.

    Damals ging es um Julia Timoschenko Sie erinnern sich, Julia Timoschenko sass damals im Knast, das war die größte Menschenrechtsverletzung aller Zeiten. Und dieses unbarmherzige Regime, die haben die doch nicht mal rausgelassen zur Behandlung. Julia Timoschenko hätte sich so gerne behandeln lassen in Guantanamo. Ja die Amerikaner versprechen das, eine halbe Stunde Waterboarding da haben sie keine Rückenschmerzen mehr.

    Julia Timoschenko ist damals zu sieben Jahren Haft verurteilt worden, weil sie als Ministerpräsidentin ihrem Land einen Schaden von 159 Millionen Euro zugefügt hat. Da habe ich mich jetzt nicht direkt gewundert, dass unsere Politiker sich für die Frau engagiert haben. Wenn das Schule macht, wie lange allein der Wowereit für den Flughafen in Berlin einsitzen müsste. Wenn er wieder rauskäme könnte direkt zur Eröffnung rüberfahren.

    Oder oder Angela Merkel selber, ich bitte sie, Angela Merkel hat das Asse-Lager genehmigt als Umweltministerin damals. Asse-Lager kennen sie, wo die Atomfässer vor sich hinrosten, ja ja das ist fehlerhaft genehmigt. Ja sie war damals jung und brauchte das Geld.

    6 Milliarden Euro Schaden, 6 Milliarden soll es kosten die Fässer zu retten, 6 Milliarden Euro Schaden angerichtet durch Angela Merkel. Wissen Sie wie lange die Timoschenko dafür hätte liegen müssen?

    Aber die Merkel hat eine Gewissheit, egal was passiert, sie kann keinen Bandscheibenvorfall kriegen, sie hat ja kein Rückgrat.

    Das das beweist sie immer wieder, auch damals nach der Europa-Meisterschaft war sie direkt in China anschließend, da war das habe Kabinett dabei, die Spitze der deutschen Industrie denn in China, und das ist das Schöne, da werden die Menschenrechte eben nicht mit Füßen getreten, da werden sie handmassiert und die Bevölkerung stöhnt lustvoll auf.

    Au weiweiwei, ja China, China feiert gerade in diesen Tagen in den 25 Jahrestag der Rettung der Menschenrechte auf dem Platz des Himmlischen Friedens. Dieses Massaker haben wir nicht Chinesen längst verziehen. Dass der Russe sich die Krim unter den Nagel gerissen hat, wird eine offene Wunde bleiben für immer, meine Damen und Herren.

    Sehen sie, China hat damals Airbusse gekauft. 52 Airbus haben die bestellt, und deshalb war die Merkel mit ihrem Tross in China. Hätte Janukowitsch ja auch machen können der Ukraine, hätte ja auch Airbusse hätte ja keine 52 kaufen müssen.

    Hätte er zwei Airbusse gekauft, wären wir auch zum Endspiel gekommen. Der Gauck hätte die Maschinen persönlich vorbei gebracht, hätte gesagt: „Herr Janukowitsch, über die Menschenrechte müssen wir noch mal reden“ aber jetzt essen wir erstemal was."

    Und wenn der Klitschko und die Timoschenko sich da beschwert hätten, hätte der Gauck gesagt: „Haltet das Maul, hier geht es zum Arbeitsplätze, da kennt ihr nichts von.“

    Erst kommt das Fressen dann kommt die Doppelmoral, meine Damen und Herren, das ist die kapitalistische Freiheit, von der der Gauck immer sabbert, die Freiheit Geschäfte zu machen mit jedem Schwein auf der Welt, bis sich ein noch zahlungskräftigeres Schwein findet.

    Danke schön [Applaus]

    08:23

    7.2.2022
    Joe Biden : (UT) Wenn Russland einmarschiert, also wenn Panzer und Truppern wieder die ukrainische Grenze überqueren, dann wird es North Stream 2 nicht länger geben. Wir werden dem ein Ende bereiten.

    Journalistin: Wie genau werden sie das machen, das Projekt befindet sind unter deutscher Kontrolle?
    Joe Biden: Ich verspreche, wir werden in der Lage sein, es zu tun.
    09:35

    09:37 Gespräch Joe Biden mit Olaf Scholz beim G-7-Gipfel auf Schloss Elmau
    Olaf Scholz: Es ist eine gute Nachricht dass wir alles zusammenhalten, was Putin niemals erwartet hätte.
    Joe Biden: Das ist der wichtigste Punkt und dass deinetwegen, ernsthaft. Weil es eine Menge Diskussion gab, als wir noch nicht in der Übergangsphase waren, und viel Arbeit. Aber du hast einen hervorragenden Job gemacht, und wir danken dir dafür.

    Traduction

    J’aime bien qu’on me rappelle de temps en temps que je ne suis plus tout jeune. C’est très gentil, mesdames, et je n’ai même pas besoin de vous demander, je vois que vous allez bien, car vous devez aller bien. Vous faites quand même partie des bons, et c’est ce bon sentiment que nous avons ici en Occident, ou nous en Occident, nous sommes les bons, et il est très important de toujours savoir que l’on est du bon côté, quoi qu’il arrive dans le monde.

    Et nous sommes toujours du bon côté. C’est un sentiment très agréable de savoir que le Dieu auquel on croit est vraiment là et qu’il est tout-puissant, et que le Dieu auquel les autres croient n’existe pas du tout.

    C’est important, ce sentiment d’être du bon côté, que nous, à l’Ouest, avec notre manière de gérer l’économie capitaliste et de marché, nous veillons à ce que le monde entier puisse un jour vivre dans la liberté, la prospérité et le bonheur, et que les méchants habitent à l’Est, qui veulent tout prendre à tous les hommes au nom du socialisme.

    Et pour assurer que nous n’oublions jamais cela, mesdames, et que nous n’oublions jamais que nous sommes du bon côté, nos médias sont là pour ça. C’est la beauté de nos médias, ils arrivent à traiter chaque sujet de manière à ce que nous soyons du bon côté. Je trouve cela formidable.

    L’Ukraine est un exemple merveilleux. Oh, personne ne sait encore aujourd’hui exactement ce qui s’est passé, ce qui s’est passé sur le Maïdan, nous ne savons pas vraiment qui a tiré. Qui a fait tirer, on ne le sait pas encore, mais nous sommes du bon côté.

    C’est formidable, savoir faire la différence c’est notre exploit.

    Vous voyez, si le président démocratiquement élu Ianoukovitch exige des combattants armés qu’ils évacuent les bâtiments gouvernementaux qu’ils occupent à Kiev, c’est tout à fait différent que si un gouvernement provisoire qui s’est autoproclamé exige des combattants armés qu’ils évacuent les bâtiments gouvernementaux qu’ils occupent dans l’est de l’Ukraine.

    Le président Ianoukovitch n’aurait en aucun cas dû recourir à la violence, nous ne l’aurions jamais accepté. Le gouvernement de transition a le droit de bombarder sa propre population avec des hélicoptères. Mais il est bon de savoir que tous n’ont pas le droit de faire tout cela. Ce que les bons ont le droit de faire, les méchants ne l’ont pas. Imaginez que Poutine ait fait mettre le téléphone portable de Merkel sur écoute, le procureur général n’enquêterait pas sur un inconnu.

    C’est justement une différence, c’est une différence entre les Américains qui bombardent l’Irak, qui l’envahissent et qui tuent quelques centaines de milliers de personnes et qui disent ensuite, oh, Hussein n’avait vraiment pas l’arme nucléaire. Oui, shit happens, amusez-vous bien avec ça dans votre pays en ruine.

    Ou si Poutine en Crimée fait voter les gens pour savoir par qui ils veulent être opprimés.

    Il faut savoir différencier les choses, et heureusement, nous, les Allemands, savons le faire au mieux. Nous savons même exactement où il faut défendre les droits de l’homme et où l’on peut encore fermer les yeux parce que l’on a si bien torturé comme à Guantanamo.

    C’est aussi un concept innovant : le waterboarding, vous le connaissiez avant ? Depuis, je sais ce qu’est un alibi étanche.

    Et il faut reconnaître aux Américains une chose, vous voyez, ils ne torturent pas leurs ennemis avec des procès spectaculaires ridicules. Un drone américain délivre en une seule fois l’accusation, le jugement et l’ordre d’exécution, et ce dans le monde entier.

    Nous savons faire la différence, Mesdames et Messieurs, oui. Nous savons où il faut s’engager et où il ne faut pas le faire. Et nous, les Allemands, nous sommes toujours prêts à faire des sacrifices, même pour les droits de l’homme, nous l’avons prouvé à maintes reprises, n’est-ce pas ?

    Il y a deux ans, lors du championnat d’Europe de football, vous vous souvenez que nous avons perdu la demi-finale contre l’Italie à cause des droits de l’homme, la plupart des gens ne s’en souviennent même pas.

    C’était à l’époque, la finale s’était déroulée à Kiev, mais vous vous en souvenez, le double championnat d’Europe Pologne-Ukraine, la finale à Kiev, Ianoukovytch était déjà en place à l’époque, c’était le dictateur.

    Mon président Gauck, le président des cœurs, oui, j’aurais aussi aimé en avoir un pour le cerveau, mais Gauck avait alors refusé de saluer Ianoukovytch lors de sa visite en Allemagne. Et mon ministre de l’Intérieur de l’époque, Hans-Peter Friedrich, avait alors dit textuellement : « Je ne peux pas aller applaudir le football à Kiev dans la tribune, alors qu’à quelques kilomètres de là, les droits de l’homme sont bafoués ».

    Aucun homme politique allemand ne voulait se retrouver dans la situation de devoir s’asseoir à Kiev à côté de Ianoukovytch lors de la finale et se réjouir du football, et c’est pourquoi le Jogi a dû perdre la demi-finale. Il n’a tout de même pas constitué cette équipe de son plein gré. Maintenant, restez réalistes, cela vient de tout en haut. Maintenant aussi, vous avez regardé l’équipe, maintenant pour la Coupe du monde, il doit y avoir quelque chose de très mauvais au Brésil. Cette fois-ci, ils ne veulent même pas aller en quart de finale. Les joueurs non plus. Ceux qui le peuvent sont malades.

    A l’époque, il s’agissait de Ioulia Timochenko Vous vous souvenez, Ioulia Timochenko était alors en prison, c’était la plus grande violation des droits de l’homme de tous les temps. Et ce régime impitoyable, ils ne l’ont même pas laissée sortir pour se faire soigner. Ioulia Timochenko aurait tellement voulu se faire soigner à Guantanamo. Oui, les Américains le promettent, une demi-heure de waterboarding et on n’a plus mal au dos.

    Ioulia Timochenko a alors été condamnée à sept ans de prison pour avoir causé un préjudice de 159 millions d’euros à son pays en tant que Premier ministre. Je n’ai donc pas été directement étonné que nos politiques se soient engagés en faveur de cette femme. Si cela fait école, combien de temps Wowereit devrait-il rester en prison à cause de l’aéroport de Berlin. Lors ce qu’il en sortira, il pourrait re rendre directement à l’inauguration.

    Ou Angela Merkel elle-même, je vous en prie, Angela Merkel a approuvé le camp d’Asse en tant que ministre de l’environnement à l’époque. Vous connaissez le camp d’Asse, où les fûts nucléaires rouillent, oui oui, il a été autorisé de manière incorrecte. Oui, elle était jeune à l’époque et avait besoin d’argent.

    6 milliards d’euros de dommages, 6 milliards d’euros pour sauver les fûts, 6 milliards d’euros de dommages causés par Angela Merkel. Savez-vous combien de temps Timochenko aurait dû rester en prison pour cela ?

    Mais Merkel a une certitude, quoi qu’il arrive, elle ne peut pas avoir d’hernie discale, elle n’a pas de colonne vertébrale.

    Elle le prouve sans cesse, même après le championnat d’Europe, elle s’est rendue directement en Chine, tout le cabinet était là, les chefs de l’industrie allemande, car en Chine, et c’est ce qui est beau, les droits de l’homme ne sont pas bafoués, ils sont massés à la main et la population gémit avec plaisir.

    Au weiweiwei, oui la Chine, la Chine célèbre justement ces jours-ci le 25e anniversaire du sauvetage des droits de l’homme sur la place Tiananmen. Nous n’avons pardonné ce massacre aux Chinois depuis longtemps. Le fait que les Russes se soient emparés de la Crimée par contre restera à jamais une blessure ouverte, Mesdames et Messieurs.

    Vous voyez, la Chine a acheté des Airbus à l’époque. Ils ont commandé 52 Airbus, et c’est pourquoi Merkel s’est rendue en Chine avec son cortège.
    Ianoukovitch aurait pu faire de même avec l’Ukraine, il aurait pu acheter des Airbus, il n’aurait pas eu besoin d’en acheter 52.

    S’il avait acheté deux Airbus, nous serions également venus pour la finale. Le président Gauck aurait apporté les avions en personne et aurait dit : « Monsieur Ianoukovytch, il faut que nous reparlions des droits de l’homme , mais pour l’instant, nous allons commencer par manger quelque chose ».

    Et si Klitschko et Timochenko s’étaient plaints, Gauck aurait dit : « Taisez-vous, ici on travaille, vous n’y connaissez rien ».

    La nourriture vient d’abord, puis vient la double morale, Mesdames et Messieurs, c’est la liberté capitaliste sur laquelle Gauck bave toujours, la liberté de faire des affaires avec n’importe quel cochon dans le monde jusqu’à ce qu’il se trouve un cochon encore plus solvable.

    Merci [applaudissements]

    08:23

    7.2.2022
    Joe Biden : (UT) Si la Russie envahit, c’est-à-dire si les chars et les troupes traversent à nouveau la frontière ukrainienne, alors North Stream 2 n’existera plus. Nous y mettrons fin.

    Journaliste : Comment allez-vous faire exactement, le projet est sous contrôle allemand ?
    Joe Biden : Je promets que nous serons en mesure de le faire.
    09:35

    09:37
    Entretien de Joe Biden avec Olaf Scholz lors du sommet du G7 au château d’Elmau.
    Olaf Scholz : C’est une bonne nouvelle que nous tenions tout ensemble, ce que Poutine n’aurait jamais espéré.
    Joe Biden : C’est le point le plus important et c’est grâce à toi, sérieusement. Parce qu’il y a eu beaucoup de discussions alors que nous n’étions pas encore dans la phase de transition, et beaucoup de travail. Mais tu as fait un excellent travail et nous t’en remercions.

    #humour #satire #WDR #Russie #Ukraine #putin #Poutine #OTAN #Syrie #guerre #sanctions #scholz #Iraq #Afghanistan

  • Homöopathin versucht seit 12 Jahren erfolglos, ihren Mann zu vergiften
    https://www.der-postillon.com/2021/04/homoeogift.html

    Kiel (dpo) - Was macht sie nur falsch? Schon seit 12 Jahren versucht Sarah W. ohne Erfolg, ihren Mann zu vergiften. Doch was die gelernte Heilpraktikerin und Homöopathin auch tut – es will ihr einfach nicht gelingen, ihren Robert um die Ecke zu bringen.

    „Langsam verliere ich den Glauben, dass es noch klappt“, klagt die 37-Jährige. „Ich verstehe nicht, wie Robert alles, was ich ihm verabreiche einfach so wegsteckt, als wäre nix. Eigentlich müsste er schon hundertmal tot umgefallen sein.“

    Dabei war sie im Frühling 2012 noch voller Hoffnung gewesen, ihren lästigen Ehemann bald los zu sein: „Ich hatte mir Arsen besorgt, eines der wirksamsten Gifte, die es gibt“, berichtet sie. „Ich wollte es ihm erst einfach so in den Kaffee schütten, aber dann fiel mir ein, dass ja jede Substanz deutlich stärker wird, je mehr man sie verdünnt. Also habe ich das Arsen im Verhältnis 1:100.000.000 (D8) verschüttelt. Ich wollte ihn ja nicht mit unwirksamem Schulgift umbringen.“

    Doch der hochpotente Gift-Trank, den Sarah W. ihrem Mann schließlich vorsetzt, bleibt ohne Wirkung – selbst nach Wochen täglicher Verabreichung bleibt Robert kerngesund.
    Sarah W.: „Ein Grund, warum ich Robert umbringen will, ist, dass er mich immer verspottet, weil ich an so esoterischen Kram glaube. Das Lachen wird ihm schon noch vergehen. Irgendwann.“

    „Also habe ich die Dosis logischerweise immer weiter reduziert“, erklärt sie. „Aber so sehr ich das Gift auch verdünnt habe, es wollte trotzdem einfach nicht klappen.“

    Inzwischen möchte W. von Arsen auf einen anderen Wirkstoff umzuschwenken. „Ich habe diese Woche zu meinem Entsetzen festgestellt, dass verdünntes Arsen und andere Gifte homöopathisch genutzt werden, um Leute gesund zu machen. Habe ich Robert all die Jahre versehentlich geholfen, statt ihn zu töten? Wenn verdünnte Gifte heilen, muss ich dann gesunde Stoffe verdünnen? Jedenfalls werde ich ihm jetzt eine Potenzierung aus lebenswichtigen Multivitaminen, belebenden Spurenelementen und gesunden Aminosäuren verabreichen. Wenn er dann nicht endlich tot umkippt, weiß ich auch nicht mehr weiter.“

    #satire #homéopathie #charlatans

  • Israel gelingt wichtiger Sieg im Kampf gegen Hilfsorganisationen
    https://www.der-postillon.com/2024/04/israel-WCK.html

    Parfois il es difficile de faire la différence entre parodie et réalité, parfois il n’y en a simplement pas.

    3.4.2024 - Gaza (dpo) - Heldenhafte Piloten der israelischen Streitkräfte haben in dieser Woche einen entscheidenden Sieg im Kampf gegen internationale Hilfsorganisationen errungen. Bei einem Angriff in Deir al-Balah im Zentrum des Gazastreifens gelang es am Montag, sieben Helfer der Organisation „World Central Kitchen“ (WCK) mit gezielten Schlägen aus der Luft auszuschalten.

    Die WCK-Mitarbeiter befanden sich im Gazastreifen, um die dortige Zivilbevölkerung mit Essen zu versorgen. Der Angriff des israelischen Militärs wurde dadurch erleichtert, dass die drei Fahrzeuge des Konvois deutlich markiert waren und die Fahrt zuvor angekündigt worden war.

    Es ist nicht der erste Erfolg Israels im Kampf gegen den internationalen Altruismus: Laut Angaben der UN und des Weißen Hauses hat das israelische Militär seit Beginn des Krieges nach den Anschlägen der Hamas vom 7. Oktober mehr als 200 Mitarbeiter von Hilfsorganisationen getötet.

    Trotz dieses neuerlichen Sieges bleibt es jedoch weiterhin fraglich, ob Israel den Kampf gegen die Hilfsorganisationen am Ende auch gewinnen wird. Schließlich stehen die Streitkräfte seit Beginn des Krieges unter Doppelbelastung, da sie parallel auch tausende Zivilisten besiegen mussten.

    #parodie #satire #Israel #Gaza #guerre

  • Der Blarze Schwock - Ab jetzt gibt’s Comedy
    https://www.youtube.com/watch?v=tu8b7iSik2o

    Leider offline: Fight Club - Ingo Intifada gegen Bomber Harris

    „Schreiben ist ein Wunderwerk!” - Martin Baxmeyer im Porträt - GERMANISTIK IM BERUF
    https://gibblog.de/portraets/schreiben-ist-ein-wunderwerk-martin-baxmeyer-im-portraet

    Von Jule Müller.

    Martin Baxmeyer ist ein Bühnenmensch. Während seines Vortrags sitzt er nicht und steht auch nicht still. Er läuft auf und ab, ringt vergnügt die Hände, betont jedes Wort spielerisch. Er geht auf sein Publikum zu, spricht theatralisch und verstellt dabei auch gerne mal seine Stimme. Schnell wird klar: Selbst ein Vortrag im Seminarraum wird zu einer kleinen Aufführung. Seine Leidenschaft für Worte – egal ob gesprochen oder geschrieben – ist nicht zu überhören.

    „Ich bin eine Wortkreatur – durch und durch!“, ruft Baxmeyer aus und berichtet von seiner Freude daran, neue Wörter zu erfinden oder zu finden. “Ich kann mich Ewigkeiten mit einem neuen Wort beschäftigen, das ich irgendwo aufgeschnappt habe. Selbst ein Wort wie ’glibberig’ habe ich versucht, in einen Zeitungsartikel einzubauen.” Für Baxmeyer ging es schon immer um den Umgang mit Sprache. Darüber entdeckt er auch die Liebe zum Theater. Bereits 1988, im Alter von 17 Jahren, schreibt er sein erstes Stück, das ihm heute allerdings regelrecht peinlich ist. Noch während seines Studiums der spanischen, französischen und deutschen Literatur gründet er gemeinsam mit Kommilitonen das anarchistische Kabarett „Der Blarze Schwock“, in deren Aufführungen er selbst einige Rollen übernimmt. Baxmeyer ist ein kreativer Kopf: “Ich habe Berge an Versen geschrieben, drei Schallplatten mit eigenen Liedern rausgebracht, einen Turm an akademischen Texten verbrochen. Am Ende ging es mir immer ums Wort.”

    MARTIN BAXMEYER ALS MITARBEITER AM SCHREIB-LESE-ZENTRUM (SLZ)
    Im Jahr 2016 hat Baxmeyer einen folgenschweren Verkehrsunfall. Gerade zu einem Zeitpunkt, in dem der promovierte Romanist einen entfristeten Vertrag erhalten hätte. Und auch seine kreative Laufbahn als Kabarettist, Schauspieler, Musiker und Autor muss er weitestgehend aufgeben: “Doch durch eine irrwitzige Verkettung von Zufällen ergab sich für mich glücklicherweise eine neue Perspektive am Schreib-Lese-Zentrum.” Das SLZ selbst ist dem Germanistischen Institut beigeordnet und unterstützt nicht nur Studierende aller Fachbereiche, sondern grundsätzlich alle Mitglieder der Universität beim (wissenschaftlichen) Schreiben: individuell oder in Seminaren. Baxmeyer ist dort seit vier Jahren als wissenschaftlicher Mitarbeiter für die Schreibberatung zuständig. Seiner Meinung nach vermittelt die Uni beispielsweise nicht ausreichend, wie eine Hausarbeit geschrieben wird. Nach dem Motto „Hilfe zur Selbsthilfe“ bietet Baxmeyer deshalb eine Art Werkzeugkasten, aus dem Studierende unterschiedliche Strategien wählen können, um Schreib- und Lesekompetenzen zu verbessern. Besonders interessant ist außerdem ein Zertifikatskurs, der insofern berufsqualifizierend ist, als Studierende hier selbst zu Schreibberater*innen ausgebildet werden.

    „SCHREIBEN IST FÜR MICH EINE ENDLOSE ENTDECKUNGSREISE“
    Baxmeyer legt Wert darauf, dass wissenschaftliches Schreiben durchaus kreativ sein kann. „So sehr an der Universität auch diskutiert wird, sie ist und bleibt ein Ort des Schreibens.” Und gerade da, wo es klare Vorgaben gibt – wie bei einer wissenschaftlichen Hausarbeit – bleibt oft noch viel Raum für eigene Ideen. Denn für Baxmeyer beinhaltet Schreiben einen spielerischen Umgang mit Sprache. Schreiben sollte nicht bloß das Fixieren eines Wortes auf Papier sein, sondern immer auch eine Leidenschaft: „Wenn man weiß, wie man schreibt, schafft man sich eine eigene Stimme in der Welt.“

    #Allemagne #Münster #cabaret #satire #anarchisme

  • « Les Palestiniens sont très difficiles à tuer » : le satiriste #Bassem_Youssef enflamme les réseaux sociaux

    Dans un long entretien avec le journaliste britannique Piers Morgan, le « John Stewart égyptien », qui vit désormais en Californie, mêle #humour_noir et défense de la Palestine. Son interview a déjà été visionnée par des millions de personnes.

    https://www.youtube.com/watch?v=l_XB5NZ-5Xc&embeds_referring_euri=https%3A%2F%2Fwww.jeuneafrique.co

    « Je connais vos positions et je les respecte, Piers. Je sais que vous êtes dans le bon camp. » L’interview de Bassem Youssef dans le talk-show de Piers Morgan, diffusée le 18 octobre sur #TalkTv – dernière-née de l’empire de Rupert Murdoch –, commençait sous les auspices les plus courtois. Elle a pourtant rapidement viré au match de boxe – les deux interlocuteurs, d’accord sur bien des points, ayant du mal à faire converger leur analyse du conflit qui oppose, depuis le 7 octobre, le Hamas et l’armée israélienne.

    Satiriste chevronné, Bassem Youssef est chirurgien cardiaque de formation. Il était devenu célèbre en Égypte grâce à son émission « Al‑Bernameg » (« The Show »), diffusée après la chute du président Hosni Moubarak en 2011 et suivie, jusqu’à son interdiction en 2013, par plusieurs dizaines de millions de téléspectateurs. Habitué des joutes verbales, l’homme, qui a dû s’exiler aux États-Unis, a l’art de la punchline accrocheuse et joue volontiers de la #provocation. Interrogé par Piers Morgan sur le conflit en cours, il commence par évoquer une interview récente, dans la même émission, du journaliste américain ultraconservateur Ben Shapiro.

    « Ben Shapiro est quelqu’un de très intelligent, je me fie à tout ce qu’il dit, et chez vous il a dit que la solution c’était de tuer autant de Palestiniens que possible », attaque Bassem Youssef face à un intervieweur interloqué. « Donc O.K., poursuit-il, je me fie à lui. Mais ma question c’est : Combien de ces “fils de pute”, comme il dit, faudra-t-il encore tuer pour que #Ben_Shapiro soit content ? »
    « Quel #taux_d_ change aujourd’hui pour les vies humaines ? »

    Mal à l’aise, le journaliste assure que M. Shapiro n’a jamais employé de tels termes, mais son invité poursuit sans se laisser perturber. « Les Palestiniens sont très difficiles à tuer, vous savez ? Ils ne meurent jamais ! Je le sais, j’en ai épousé une et j’ai essayé plusieurs fois, mais ça n’a jamais marché. En plus elle utilise les enfants comme boucliers humains. »

    Piers Morgan essaie de préciser les déclarations de Ben Shapiro, affirmant que celui-ci a effectivement estimé qu’il faudrait « tuer autant de terroristes que possible » avant de souligner que ceux-ci « utilisent leurs enfants comme boucliers humains ». Bassem Youssef exhibe alors à l’écran un diagramme qui représente, dit-il, le nombre de #victimes palestiniennes et israéliennes du conflit sur plusieurs années. Sans surprise, le déséquilibre est immense, même si la source des chiffres n’est pas précisée. « Je le répète, continue-t-il, je suis d’accord, il faut les tuer. J’ai juste une question : C’est quoi la proportion ? Quel est le taux de change, aujourd’hui, pour les vies humaines ? »

    « Mais alors, si vous étiez à la place d’Israël, comment réagiriez-vous aux attaques du 7 octobre ? », l’interrompt Piers Morgan, qui lui demande s’il est par ailleurs d’accord pour estimer que l’offensive du Hamas était d’une sauvagerie inédite. « Est-ce que je condamne le Hamas ? rugit l’humoriste. Oui, je condamne le Hamas. Je les déteste ! Donc, quant à votre question au sujet de ce que je ferais, voilà ma réponse : Je ferais exactement ce qu’Israël fait : tuer autant de gens que le monde m’autorise à le faire. Parce qu’on les laisse faire ! Mais j’ai une question pour vous. Disons que le Hamas est le problème et imaginons un monde sans Hamas. Tenez, la #Cisjordanie par exemple… Comment peut-on expliquer que là-bas aussi, même sans Hamas, il y a eu des milliers de Palestiniens tués ces dernières années… »

    « Un mauvais investissement »

    « Soyons clair, poursuit-il, inspiré. Admettons, le Hamas est le problème. Disons qu’ils n’existent plus. Bon, en Palestine, 20 % des habitants sont soumis au système répressif israélien et les autres survivent comme ils le peuvent, depuis des décennies. À votre avis, les gens seront-ils enclins à sympathiser avec ceux qui les oppressent, ou avec ceux qui résistent ? Bien sûr j’entends les gens de l’autre camp, qui nous expliquent qu’Israël est le seul pays qui avertit les civils avant de les bombarder. Comme c’est gentil de leur part ! J’en ai parlé avec la famille de ma femme, avec mon beau-frère qui vit à Gaza. J’ai demandé : “Quand Israël prévient que des frappes vont avoir lieu, est-ce vrai que le Hamas vous oblige à rester là ?” Il m’a dit : “Non !” Vous vous rendez compte, quel salaud de menteur ! »

    Tout à son idée, Piers Morgan persiste : que ferait Bassem Youssef à la place d’Israël ou de ses alliés ? « Disons que je me mets à la place d’un colon israélien, propose l’humoriste. D’abord, je m’adresse à mon Premier ministre Benyamin Netanyahou. “Vous nous avez promis la paix, mais le 7 octobre, quand le Hamas a attaqué, l’armée a mis des heures à intervenir. Vous avez fracturé notre société. Dans les kibboutz on dit que vous avez laissé faire pour justifier une future offensive massive sur Gaza !” » « Je suis citoyen américain, rappelle-t-il ensuite. Mon pays donne des milliards de dollars à Israël tous les ans. Si j’étais Joe Biden – qui a dit que c’était le meilleur investissement que son pays ait jamais fait – j’irais voir Benyamin Netanyahou et je lui chuchoterais à l’oreille :“j’ai fait un mauvais investissement.” »

    « Mais comment en sort-on ? » insiste l’hôte du talk-show, totalement dépassé par les propos de son invité. « Je ne sais pas, admet Bassem Youssef. Mais je me demande ce qu’espère Israël en écrasant Gaza sous les bombes. C’est quoi le but ? Pousser les civils à se tourner contre le Hamas ? C’est ce que font les terroristes : tuer pour semer la peur et pousser les gens à se retourner contre leurs autorités, par peur. Ça fait des années qu’Israël tue des milliers de Palestiniens, est-ce que ça a réglé le problème ? En quoi ce serait différent cette fois ? »

    Partagée par des milliers d’internautes sur X (anciennement Twitter), la vidéo ne cesse, depuis, de se répandre et de provoquer des réactions. Dont une majorité de commentaires enthousiastes venus d’internautes du Maghreb et du Moyen-Orient, qui ont le sentiment d’avoir trouvé, enfin, un porte-parole à la hauteur.

    https://www.jeuneafrique.com/1495233/politique/les-palestiniens-sont-tres-difficiles-a-tuer-le-satiriste-bassem-youss
    #satire #à_lire #à_voir #7_octobre_2023 #Israël #Palestine #Hamas #vidéo #humour
    via @isskein

    • Un autre extrait:

      PM : « Pourquoi tout le monde arabe veut constamment attaquer Israël sans sans offrir d’endroits où les Palestiniens pourraient aller ? »
      BY : « C’est exactement ce que Israël veut. (...) C’est la pire des solutions. Ce sont des Palestiniens, c’est leur terre et on leur enlève. (...) L’Europe compte 44 pays. Pourquoi n’accueilleraient-ils Israël ? »
      BY : « Pendant des années l’Occident nous a dit : ’Regardez-nous, nous sommes libéraux. Nous sommes pour les droits humains. Nous sommes tous égaux. Adoptez nos valeurs.’ Et soudainement vous ne voulez même pas d’un cessez-le-feu. Vous ne voulez pas dire à Israël d’arrêter. Soudainement, nous voyons McDonalds donner des repas gratuits à l’armée israélienne. Parce que rien ne vous ferait sentir mieux, après avoir tué un tas d’enfants palestiniens, qu’un Happy Meal. Israël est un pays raciste, qui applique l’apartheid, qui renvoie cette image brillante de sécularisme et de démocratie aux gens pour qu’ils acceptent tout ce qu’ils font, parce qu’ils voient les Palestiniens comme des êtres inférieurs. C’est toute la question. (...) C’est pourquoi nous posons la question : ’Où sont passés vos #valeurs ?’ Parce que c’est là le fonds du problème, ce n’est pas Hamas, ce n’est pas Palestine. C’est des gens qui nous perçoivent comme des êtres inférieurs. »

      https://twitter.com/realmarcel1/status/1720851283479810113

  • Wolf Biermann zu Gast bei Wolfgang Neuss (1965)
    https://www.youtube.com/playlist?list=PL76F6F6BF188016A1

    Après cette soirée Wolf Bierman. a perdu l’autorisation de se présenter à l’Ouest et Wolfgang Neuss eté obligé à fermer sa salle après avoir collecté des dons pour le vietcong pendant ses conférences.

    Die reaktionäre Tante Tagesspiegel macht beim lesen weiße Finger, so rieselt der Kalk.

    A propos de la communication au sein de l’hierarchie militaire

    Innere Führungs-Kettenreaktion!

    Der Oberst sagt zum Adjudanten:
    – Morgen früh, neun Uhr ist eine Sonnenfinsternis. Etwas, was nicht alle Tage passiert! Die Männer sollen im Drillich auf dem Kasernenhof stehen und sich das seltene Schauspiel ansehen! Ich werde es ihnen erklären. Falls es regnet werden wir nichts sehen, dann sollen sie in die Sporthalle gehen!

    Adjudant zum Hauptmann:
    – Befehl vom Oberst: Morgen früh um neun ist eine Sonnenfinsternis. Wenn es regnet, kann man sie vom Kasernenhof aus nicht sehen, dann findet sie im Drillich in der Sporthalle statt. Etwas, was nicht alle Tage passiert. Der Oberst wird’s erklären, weil das Schauspiel selten ist!

    Hauptmann zum Leutnant:
    – Schauspiel vom Oberst: Morgen früh neun Uhr im Drillich, Einweihung der Sonnenfinsternis in der Sporthalle! Der Oberst wird’s erklären, warum es regnet! Sehr selten so was!

    Leutnant zum Feldwebel:
    – Seltener Schauspielbefehl! Morgen um neun wird der Oberst im Drillich die Sonne verfinstern, wie es alle Tage passiert in der Sporthalle, wenn ein schöner Tag ist. Wenn’s regnet: Kasernenhof!

    Feldwebel zum Unteroffizier:
    – Morgen! Um neun! Verfinsterung des Obersten im Drillich wegen der Sonne! Wenn es in der Sporthalle regnet, was nicht alle Tage passiert, antreten auf’m Kasernenhof. Sollten Schauspieler dabei sein, soll’n sich selten machen!

    Gespräch unter den Soldaten:
    – Haste schon gehört, wenn’s morgen regnet?
    – Ja, ick weeß – der Oberst will unser’n Drillich vafinstan!
    – Dit dollste Ding: Wenn die Sonne keinen Hof hat, will er ihr einen machen
    – Schauspieler soll’n Selter bekommen, typisch
    – Dann will er erklären, warum er aus rein sportlichen Gründen die Kaserne nicht mehr sehen kann
    – Schade, dass das nich alle Tage passiert!

    Wundern Sie sich jetzt noch, warum auf den Truppenübungsplätzen die Manöverbeobachter nie voll getroffen werden?

    #humour #parodie #satire #politique #armée #auf_deutsch

  • Birte spielt nicht mehr mit
    https://www.kontextwochenzeitung.de/gesellschaft/639/birte-spielt-nicht-mehr-mit-8943.html

    Les stations de télévision publiques allemandes ne tolèrent pas la mise en cause du système capitaliste en place dans ses émissions. Il n’y a pas de censure traditionnelle mais on n’invite pas les personnes connues pour leurs positions radicales. Ceci va de pair avec la criminalisation systématique des participants de chaque mouvement contestataire qui prend de l’ampleur au niveau national.

    La comédienne Christine Prayon a pris du recul pour récupérer ses forces après avoir subi de graves symptômes suite à la vaccination contre le Covid. Elle ne retournera pas à l’écran de si tôt car depuis un an sa manière de parodier les puissants n’est plus compatible avec les émissions humoristiques « officielles ».

    28.6.2023 von Susanne Stiefel (Interview)| - Christine Prayon alias Birte Schneider tritt nicht mehr in der „heute-show“ auf. Welke & Co. machten „Stimmung gegen Andersdenkende“, kritisiert die Kabarettistin. Und bezieht „Die Anstalt“ und Böhmermann mit ein.
    ...
    Ich habe mit der Art, wie die großen gesellschaftlich prägenden Themen seit Corona behandelt werden, zunehmend Bauchschmerzen bekommen. Ich habe auch mit den Verantwortlichen dort geredet und betont, dass ich mich nicht daran beteiligen will, Andersdenkende der Lächerlichkeit preiszugeben. Satire darf sich nicht daran beteiligen, den Diskurs zu verengen. Und jetzt findet genau dies wieder statt beim Krieg in der Ukraine. Da werden Narrative und Positionen von Gruppen, die gesellschaftlich in der Hierarchie weit oben stehen, unablässig wiederholt und gleichzeitig wird Stimmung gegen Andersdenkende gemacht. Das hat nach meinem Dafürhalten nichts mehr mit Satire zu tun.

    Alles vorbei, Türe zu bei Welke & Co.?

    Die Tür wurde mir offen gelassen, falls ich das mal wieder anders sehen oder mich wohlfühlen sollte. Das finde ich auch schön. Aber ich habe diesen Schlussstrich für mich gezogen. Nein, und offiziell sind auch bei der „Anstalt“ im ZDF keine Türen zu. Aber man wird halt immer weniger gefragt, bis man irgendwann nicht mehr gefragt wird, und das hat Gründe. Ich habe mich wohl erfolgreich mit meinem Programm und meinen Ansichten aus vielen Sachen rauskatapultiert. Ich glaube zum Beispiel auch, wenn man das große Fass Kapitalismuskritik aufmacht und das wirklich ernst meint, ist man draußen.
    ...
    In der realen Welt werden junge Menschen, die sich auf Straßen kleben, in den Knast gesteckt.

    Das Kriminalisieren von Gruppen, das kennen wir auch noch von S 21. Das hat man mit allen versucht, weil man gemerkt hat, jetzt wird es gefährlich. In Stuttgart wurde der Protest immer größer, es waren über 100.000 auf der Straße, da musste man gucken, dass das so nicht mehr geht. Und das, was die Letzte Generation macht, ob sie sich dessen bewusst ist oder nicht, ist ein Angriff auf das bestehende System. An einer empfindlichen Stelle, und sie bringen es zum Bröckeln, indem sie den Verkehr lahmlegen, sodass die Leute nicht zur Arbeit kommen. Das ist eine Attacke auf eine heilige Kuh. Das kann man doch im Kapitalismus nicht machen, aber hallo, ja, wo kämen wir denn da hin?

    Ha, Sie sind schon wieder auf der Bühne. Aber zurück in die Realität: Entsprechend sind auch die Reaktionen. Etwa der Autofahrer.

    Das wundert mich nicht. Das stört. Demonstrieren an einem dafür ausgesuchten Platz stört nicht. Es sei denn, die Demonstration wird so groß, dass man sie nicht mehr wegreden oder wegleugnen kann, wie S 21 damals. Aber der zivile Ungehorsam ist natürlich erlaubt, doch er kippt, wenn er zu etwas gemacht wird, was nicht sein darf. Ziviler Ungehorsam gleich kriminell. Das ist doch beängstigend. Wo geht denn das hin? Wenn wir diese Mittel nicht mehr zur Verfügung haben? Wie sollen wir uns denn noch wehren, wenn wir Unrecht sehen? Ja, demonstrieren?

    Oder eben auch nach den Utopien schauen. Ernst Bloch sagt im Prinzip Hoffnung, Utopien haben einen Fahrplan, sie gehen von Missständen aus und in die Richtung auf ein besseres, gerechteres Leben. Und Sie sagen, Utopien sind nicht lustig.

    Dystopien ja, aber Utopien... was mach ich da? Vortrag halten?

    Über die Regierung lästern. Über den Porsche-Lindner …

    Aber das ist doch sooo langweilig.

    Aber immer noch notwendig. Aufklärung ist notwendig, deshalb bin ich Journalistin geworden. Und jetzt kommt die Prayon daher und sagt, wir wissen doch schon alles, die Sauereien sind alle bekannt, alles transparent. Stimmt doch nicht.

    Was hilft es uns, dass wir wissen, was bei Stuttgart 21 gelaufen ist? Ist doch alles da, die Lügen, die Korruption. Wir wissen doch auch, was beim NSU passiert ist. Wir kennen die ganzen Skandale, wir sehen das alles, und was folgt daraus? Natürlich ist Aufklärung nötig, die soll auch nicht aufhören. Für mich war nur der Punkt, dass das, was normalerweise für die Aufgabe des Kabaretts gehalten wird, also die Kritik am Bestehenden, dass das alleine mich nicht interessiert, wenn man nicht gleichzeitig darüber redet, was noch möglich ist. Und wenn man auch nicht gleichzeitig über die tieferen Ursachen spricht. Für mich ist es immer Ausdruck eines kranken Systems. Wie soll ich jemandem vorwerfen, dass er sich bereichert hat, wenn das innerhalb des Systems verlangt wird? Oder finden Sie, dass der Kapitalismus auch nur eines der gewaltigen Probleme unserer Zeit in den Griff kriegt? Und auch mit einem grün angepinselten Kapitalismus werden wir die Erde nicht retten.

    https://www.christineprayon.de
    https://de.m.wikipedia.org/wiki/Christine_Prayon

    #Allemagne #théâtre #satire #télévision #cabaret #censure #capitalisme

  • What I Got Right About The Iraq War
    https://www.theonion.com/what-i-got-right-about-the-iraq-war-1850249194
    Kurt Tucholsky avait raison quand il disait qu’il était possible que les champs de guerre à venir ne soient plus circonscrits et protégés par une police spécialisée. D’abord il y a eu la guerre totale puis la guerre pour la démocratie, les deux rendues possibles par l’aval des gens ordinaires, des connards comme toi et moi.

    I imagine the name Halliburton rings a bell? What we wanted to do, what Rumsfeld and Condi and I and the rest of that bunch really wanted to do, was forever shift war-making into the hands of weapons contractors and mercenary armies. Not only does that make me and a bunch of my buddies incredibly rich, but it makes it so that even if regular people wanted to stop the war machine, they couldn’t. All decisions are made outside public control, and there aren’t any democratic mechanisms left to stop it. Of all the legacies of the war, that might be my absolute favorite.

    On a compris. La partie de la société sous contrôle démocratique a été réduit à quelques secteurs sans grande importance. C’est l’essence et la raison d’être des privatisations néolibérales. C’est 0lud grand que juste le terrain militaire.

    Puis voilà comment nous faire marcher.

    I’m calling on all Americans to support our mission to invade Thailand and restore democracy.

    Gotcha! You started feeling all patriotic for a second there, didn’t you? Started getting all indignant about those poor suffering Thai people and ready to put their flag in your social media handle? I have no fucking clue if Thailand has a democracy, and I don’t care. But inspiring that knee-jerk jingoistic reaction in you, that right there is the legacy of the Iraq War. That’s my legacy.

    En lisant ce texte je me suis demandé si la revue satirique The Onion a inventé de toutes pièces ce texte autentique ou s’ils l’ont déterré dans des archives non identifiées. C’est grave quand la réalité et la satire acide se confondent.

    Peut-être je me trompe, je ne le saura jamais. Il n’y a qu’une seule manière de le savoir : Il faudrait qu’on s’invahisse mutuellement tous. Après il y aura de la démocratie partout, enfin pour les survivants.

    Source : https://seenthis.net/messages/995597
    #merci @kassem

    #guerre #USA #satire

  • Reise erfolgreich: Regierung schließt Flüssiggas-Deal mit Mordor
    https://dietagespresse.com/reise-erfolgreich-regierung-schliesst-fluessiggas-deal-mit-mordor

    Oktober 2022, Großer Erfolg für Österreich! Eine Regierungsdelegation unter Führung von Kanzler Karl Nehammer unterzeichnete in Mordor einen Liefervertrag für Flüssiggas. Damit ist die Versorgung für die nächsten Jahre gesichert und die Abhängigkeit von Russland geht zurück.

    MORDOR – Nehammer lächelt zuversichtlich, als die von zehn Orks gezogene Kutsche durch das schwarze Tor fährt. „Das Auge von Mordor ist noch schöner, als ich’s mir vorgestellt hab“, sagt er mit leuchtenden Augen und betrachtet die Flammen am Horizont. „Erinnert mich an meine Heimat Niederösterreich. Wir haben auch so dunkle Türme der finsteren Macht, die Lagerhäuser.“

    Ein Scherge Saurons verzieht sein Gesicht grimmig. „Haben Sie denn keine Angst vor Saurons Auge, das alles sieht?“, will er von Nehammer wissen. Der schüttelt den Kopf. „Ich bin die Message Control gewohnt, da ist so ein Auge ein Schas dagegen.“ Nehammer winkt dem Auge zu.
    Fast lupenreine Demokratie

    Auch Energieministerin Leonore Gewessler ist Teil der Reisegruppe. Um der örtlichen Etikette zu entsprechen, musste sie bei der Einreise einen Schleier an- und ihr Rückgrat ablegen. „Uns muss klar sein, dass wir hier in einer nur fast lupenreinen Demokratie sind“, gibt sie zu bedenken, als die Kutsche gerade die Folterkammern von Barad-dûr passiert.

    Die schmerzerfüllten Schreie der Gefolterten werden so laut, dass sich Gewessler ihre Airpods in die Ohren steckt und auf voller Lautstärke Cat Stevens hört. „Jeder von uns kann einen Beitrag leisten“, lächelt sie und öffnet eine Packung palmölfreier Soletti.

    Warmer Empfang

    „Servus, grüß euch! Schön, dass wir endlich ins Geschäft kommen“, empfängt Sauron den Besuch aus Österreich. Der Herrscher hat einen persönlichen Bezug zu Österreich, da seine Schwester derzeit als Landeshauptfrau von Niederösterreich arbeitet.

    „Ich wusste nicht, dass ihr in Österreich auch Hobbits habt“, sagt Sauron und zeigt auf Heini Staudinger, der als blinder Passagier mitgeflogen ist. „Nein, nein… ich bin sowas wie der Präsident und ich bin auch überhaupt nicht hier, um den einen Ring zu zerstören, ich will hier nur eine neue Waldviertler-Fabrik bauen“, kichert er und schlurft in den Wald davon.

    Kurz darauf, bei einer feucht-fröhlichen Party in Nehammers Hotelzimmer, wird der Deal fixiert. „Einmal hier ein Autogramm bitte“, lächelt Sauron. Mordor liefert Österreich eine Schiffsladung Flüssiggas – im Gegenzug verpflichtet sich die Regierung in Wien, den von Mordor vor Jahren ins Exil vertriebenen Wolfgang Sobotka weiterhin zu beherbergen.

    Heimreise

    Nehammer sitzt im Flugzeug zurück nach Wien. Gewessler hat ihren Aufenthalt verlängert. Sie will das harmonische Idyll Mordors noch einige Tage genießen, ehe sie in den Höllenschlund Österreich zurückkehren muss. Sie und ihr kohlebetriebener Privatjet sind nur noch kleine Punkte am Fuße einer Magmaspalte, als Nehammer aus dem Fenster blickt.

    Nach seiner Rückkehr berichtet Nehammer zufrieden von seiner erfolgreichen Reise. „Wir haben denen gezeigt, dass man sich mit Österreich nicht anlegt, ich habe dort Vollgas gegeben. Der Sauron war zunächst rot, dann blass, dann zittrig“, erklärt Nehammer stolz. Dann setzt er sich in den Zug nach Italien, wo er über eine Rückgabe von Triest verhandeln will, um einen Meereszugang zu erhalten. „Weil im Neusiedler See können wir das Gas nicht entgegennehmen, haha.“

    #Autriche #Mordor #politique #satire #seigneur_des_anneaux

  • Nach Waffendeal mit irrem US-Diktator : Prinz Salman in Saudi-Arabien unter Druck
    https://dietagespresse.com/waffendeal-irrem-diktator-prinz-salman-saudi-arabien

    Geht der Thronfolger zu weit? Nach seinem Festhalten am Waffendeal mit dem verbrecherischen Regime von US-Herrscher Donald Trump steht Kronprinz Mohammed bin Salman in Saudi-Arabien unter Druck. Viele Familienmitglieder bezichtigen ihn, für moderne Waffen saudi-arabische Werte zu verraten.

    RIAD – „Prinz Salman zerschneidet moralische Prinzipien mit einer Knochensäge und löst sie in Säure auf“, kritisiert ein Cousin des Prinzen im staatlichen TV-Sender. „Die USA unterdrücken die freie Presse, stürzen Regierungen und mischen sich in Kriege ein. Mit diesem autoritären Polizeistaat dürfen wir keinen Handel treiben.“

    Die Nerven scheinen blank zu liegen. „Ich hätte nie gedacht, zu erleben, dass Saudi Arabien im Nebenjob als PR-Firma für den imperialistischen Kriegstreiber USA arbeitet“, schreibt ein empörter Politiker aus Saudi Arabien auf Twitter.
    Rechtfertigungen

    Trotz aller Kritik rechtfertigt Prinz Salman den Deal: „Wir brauchen die Waffen, um unser humanitäres Engagement im Jemen fortzusetzen. Hat Trump Frauen in den Schritt gefasst? Vielleicht, vielleicht auch nicht. Ich weiß es nicht.“ Damit widerspricht Salman jedoch seinem eigenen Geheimdienst, der sogar über eine Tonband-Aufnahme verfügen soll, in der Trump mit seinen sexuellen Übergriffen prahlt.

    Hinter den Kulissen sieht Saudi Arabien die Machtübernahme durch Trump allerdings schon länger mit Sorge. Bei einem Treffen mit seinen engsten Regierungsmitarbeitern und Verwandten erklärte Prinz Salman unlängst: „Ein reicher Familienclan an der Staatsspitze, der sich die Macht nach Belieben aufteilt? So etwas könnte den Westen destabilisieren!“

    Les commentaires

    Jared Kushner
    21. November 2018 14:16

    Das darf nicht sein, solche Geschichten zu veröffentlichen. Das ist doch alles nur erlogen und erstunken. Ein wahrer Bewahrer des einzig wahren Glaubens würde niemals mit diesen Ungläubigen auch nur einen Deal andenken. Da muss etwas ganz anderes dahinterstecken! Das ist sicher eine Verleumdung oder Verschwörung, hervorgerufen durch diesen unsäglichen Einsatz der Chemtrails. Atmen Sie besser die richtigen Quellen.
    17
    Antworten
    Luschenbuschen
    Reply to Jared Kushner
    22. November 2018 11:11

    Und vergessen Sie niemals, sich Ihren Aluminiumfolienhut aufzusetzen!
    8
    Antworten
    Förder’ die Mörder!
    22. November 2018 19:45

    4
    Antworten
    Ist ja auch ein Motto der ÖVP.
    Reply to Förder’ die Mörder!
    22. November 2018 20:28

    Der geht ja auch das dreckige Geschäft über Natur und Gesundheit und Glück.
    Arbeitet ihr Ösisklaven, hehe!
    2
    Antworten
    Nestbenutzer
    21. November 2018 14:55

    Da hat er ja noch Glück, dass er nicht in Österreich einkauft!
    4
    Antworten
    Was könnt er im Kleingeistreich kaufen,
    Reply to Nestbenutzer
    22. November 2018 20:26

    das die Staaten nicht selbst hätten?
    Ihr seid wohl ein geisteskrankes Volk,
    zu glauben, ihr würdet irgend etwas haben,
    das andere nicht haben, hehe, dumm bleibt
    dumm und wird täglich dümmer.
    –6
    Antworten
    Hans Clarin
    Reply to Was könnt er im Kleingeistreich kaufen,
    23. November 2018 17:14

    Ein sehr unwichtiges, dafür aber sehr eingebildetes, dummes Volk.
    Sieht man an den Klicks!
    0
    Antworten
    Daumenmalpi
    Reply to Hans Clarin
    4. Januar 2019 09:48

    Findest du es nicht eingebildet und arrogant alle Menschen eines „Volkes“ in einen Topf zu werfen. Denkt mal nach ihr Nationalisten bevor ihr so einen Scheiß vazapfts!
    0
    Antworten
    Hans
    Reply to Hans Clarin
    23. November 2018 17:15

    Zumindest sehr viel dümmer als diese Amis.
    Sehr viel dümmer!
    1
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    Mörder
    28. November 2018 16:26

    »Es lebe die Freiheit!«
    Weshalb das SAUdi-Regime
    westlich wird.
    1
    Antworten
    Wirtschaftsverbrecher: frei;
    Reply to Mörder
    29. November 2018 18:00

    Mörder: frei.
    0
    Antworten

    #Prinz_Knochensäge #satire