#smargiassi

  • «Mater semper abscondita» di Michele Smargiassi

    E invece la mamma nascosta si vede. Spesso per imperizia del fotografo, che pasticcia troppo con matite e pennelli, che dimentica una mano, un’ombra, un alone. Ma spesso la mamma si vede perché esibisce il suo nascondersi.

    http://smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/2013/11/20/mater-semper-abscondita

    #smargiassi #fotografia #800 #individuo

  • Non sono sguardi ma gesti
    di Michele #Smargiassi – Fotocrazia - Blog -

    La #fotografia è un sistema tecnologico che mette a disposizione dell’umanità una nuova possibilità per produrre segni [...] Le #neofoto della #condivisione universale non possono essere giudicate sullo stesso piede delle foto d’autore. Sono figlie della stessa tecnica, ma non assolvono la stessa funzione [...] sono una novità antropologica, o meglio sono una nuova gemmazione di un’antropologia della relazione sociale [...] La fotocamera è una protesi del nostro corpo socializzante . Ma non è una protesi della vista, dello sguardo, come si potrebbe ritenere. Le neofoto non ci servono per vedere di più, ma per farci vedere di più [...] sono protesi semiosiche. Aumentano la gamma, la portata e l’efficacia della nostra personale produzione di segni.

    http://smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/2013/05/13/non-sono-sguardi-ma-gesti

    Le neofoto (foto socializzate tramite il web) sono gesti che estendono la possibilità di essere visti. #Merleau-Ponty ha interpretato il corpo proprio come nodo chiasmatico tra il vedere e l’essere visto. Amplificato da una visibilità potenzialmente ubiqua la nostra visibilità viene estesa tramite le neofoto oltre il nostro corpo e oltre le nostre opere create coscientemente. L’inconscio tecnologico (Franco #Vaccari) portato dalla fotografia estende la visibilità di segni che non sono opere per trasmettere idee costruite e che non sono solo il nostro corpo esposto (la condivisione di fotografie prevede che anche io con la mia corporeità sia catturato).

  • I Ghirroglifici che decifrano il mondo
    di Michele Smargiassi - Fotocrazia - Blog -

    Le fotografie di Ghirri sono aperte, godibili al primo sguardo, popolari, serene: c’è chi le ha perfino proposte come strumenti per terapie analitiche. Ma non sono facili, come qualche banalizzazione in questi anni ha cercato di renderle. Ghirri non è il «poeta delle nebbie», non è il fotografo dei colori pastello, e i curatori della mostra (Laura Gasparini, Francesca Fabiani, Giuliano Sergio) ricorrendo in modo non mercantile ma filologico alle stampe vintage (benché alcune mostrino di aver sofferto un po’ il passare del tempo) oltre che ai libri d’artista e alle prove di stampa, smentiscono i cliché: Ghirri adatta lo stile all’oggetto, al progetto, sa alternare acquerelli e tempere, toni sfumati e saturi.

    [...]

    Si rende conto, fin dall’inizio, che è impossibile fotografare la realtà, perché è ormai nascosta dalle immagini della realtà. I suoi paesaggi, i suoi personaggi nuotano come pesci spaesati in acquari di cartone, il mare è dipinto, i monti sono cartoline, il cibo è un poster pubblicitario, tutto sembra già messo in cornice.

    Certe sue immagini sembrano pure ironie, divertenti trompe-l’oeil, «sembrano fotomontaggi» ammetteva lui stesso, «e invece sono fotosmontaggi». Ghirri legge Baudrillard e Derrida, e usa le immagini per decostruire altre immagini, smaschera l’ossessiva messa in codice del reale, non si limita a sorriderne, va all’attacco, come scrive un amico acutissimo, Franco Vaccari: «affronta il nemico-segno dove sembra avere più successo».
    Ma sui pensatori postmoderni, che alla fine rimangono prigionieri dei simulacri che hanno denunciato, Ghirri ha un vantaggio. Lui, i segni selvaggi, li adora. Gli piacciono, anche se ne teme la prepotenza. È un collezionista di oggetti kitsch, di cartoline, comprende l’estetica della foto di massa, chiamerà Kodachrome uno dei suoi lavori capitali (recentemente ripubblicato, ma in Inghilterra).

    http://smargiassi-michele.blogautore.repubblica.it/2013/05/08/i-ghirroglifici-che-decifrano-il-mondo

    #fotografia #ghirri #postmoderno #smargiassi