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    CDB_77 @cdb_77 24/03/2022

    Gianluca e Massimiliano De Serio - « #Stanze »

    Gianluca e Massimiliano De Serio raccontano il film «Stanze» (2010), in occasione dell’inaugurazione della mostra «00 Italia. Non c’è un’ombra nella quale scomparire», a cura di a.titolo e Marianna Sabena.

    ▻https://www.youtube.com/watch?v=9zaNd5AfO8s

    #Italie #caserne #caserma_la_marmora #Turin #histoire #histoire_coloniale #Italie_coloniale #caserma_Dogali #fascisme #torture #partisans #anti-fascisme #réfugiés #accueil #centre_d'accueil #réfugiés_somaliens #Somalie #poésie #Caserma_Alessandro_La_Marmora #chaîne_poétique
    #migrations #souffrance #dignité #rêve #pauvreté #blessure #dette #empreintes_digitales #Dublin #règlement_Dublin #colonialisme #SDF #réfugiés_somaliens #Libye #espoir #solidarité #Somalie #colonisation #castriotta #Cabras #Maresciallo_De_Amicis #Filippo_Giordano #Giuseppe_Arbano #Eugenio_Vitale #Gionso #via_Asti #fascisme #Cuneo #Fagnola #Mario_Costa #partisans #guerre_coloniale #Spallone #Serloveti #Gondola_di_Stalin #Marco_Bellone

    –-

    ajouté à la métaliste sur l’Italie coloniale :
    ►https://seenthis.net/messages/871953

    et plus précisément ici :
    ▻https://seenthis.net/messages/871953#message954322

    CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 24/03/2022

      Stanze – di Gianluca e Massimiliano De Serio – Videoinstallazione – Italia 2010

      https://viedifuga.org/wp-content/uploads/2013/02/Stanze-300x168.png

      Il diritto d’asilo calpestato, poesia civile sulle tracce delle “catene poetiche” della tradizione orale somala. E i muri, e le vicende, dell’ex caserma La Marmora di via Asti, a Torino, autentica «centrifuga» simbolica della storia d’Italia.

      «Quanto è sconnessa la terra sotto i miei piedi,/ quanto è vasta la sabbia,/ andavo avanti sballottato e dappertutto le dune si moltiplicavano».

      «Mi hanno preso le impronte, non sono più come i miei coetanei./ Mi hanno reso povero in tutto, sono senza prospettiva di vita qui in via Asti./ Chi ci ha respinto ci ha fatto restare sul marciapiede in mezzo a una strada, ci ha relegato a dormire lungo i muri./ Ci obbligano a tornare indietro,/ non possono capire che il trattato di Dublino è il colonialismo: a chi possiamo denunciarlo?».

      In Stanze si respira la vertigine deserto, si intuisce la fatica del viaggio. Si ascolta una madre che teme per il figlio emigrato. Si sente sotto i piedi la lastra nera del mare. Si impara che cosa sia il bisogno di fuggire da una terra invivibile, ma anche la disillusione per essere finiti in un Paese diverso da come lo si sognava. Si diventa testimoni della miseria e dell’indifferenza vissuti in Italia. E si è inchiodati alla denuncia: «Gli italiani non hanno mantenuto la promessa fatta», quella di un’accoglienza che dia un minimo di sostanza al diritto d’asilo concesso sulla carta.

      Nato come videoinstallazione, Stanze è stato girato con un gruppo di giovani rifugiati somali che sono stati “ospiti” degli spogli locali dell’ex caserma La Marmora di via Asti, a Torino. Le riprese, senza luce artificiale, si sono svolte in un’unica giornata ma la preparazione è durata mesi, in collaborazione con la mediatrice culturale e scrittrice Suad Omar. In questo «film di parola e non di azione» (è la definizione dei fratelli De Serio) gli attori, a turno, narrano le loro storie per circa un’ora, fermi davanti alla camera da presa, in versi somali con sottotitoli in italiano.

      La forma recupera e riattualizza il genere della “catena poetica” (una serie di liriche collegate fra loro, strumento di dibattito pubblico e politico nella tradizione orale della Somalia). Mentre, nei contenuti, la cronaca e la testimonianza si fanno poesia civile, con un’asprezza senza tempo che ricorda a tratti i salmi più scabri e le denunce più dure dei profeti dell’Antico Testamento.

      Una parte dei testi proposti dal gruppo di giovani rifugiati non si limitano alla situazione del diritto d’asilo ma “interpretano” anche la storia dell’ex caserma La Marmora, decifrando in quelle mura «una vera e propria centrifuga della storia italiana», come ricorda l’associazione di “mutuo soccorso cinematografico” Il Piccolo Cinema di Torino: «Fondata durante il primo periodo coloniale italiano nel corno d’Africa, la caserma è poi diventata sede, durante il fascismo, della Guardia nazionale repubblicana e vi si sono consumate torture e fucilazioni dei partigiani prigionieri». Da qui la ripresa in Stanze (stanze come strofe poetiche, stanze di mattoni) di alcuni stralci degli atti del processo che, nel 1946, vide alla sbarra alcuni fascisti che “lavorarono” in via Asti. Ancora Il Piccolo Cinema: «Nel film gli ex abitanti della caserma, attraverso un percorso di sdoppiamento storico ed esistenziale, si fanno carico della nostra stessa storia e delle sue mancanze».

      Prodotto per la prima edizione del “Premio Italia Arte Contemporanea” del Maxxi di Roma, Stanze ha ottenuto la menzione speciale della giuria «per l’uso innovativo del linguaggio filmico nel rappresentare la condizione umana di sofferenza e di oppressione che attraversa la nostra storia».

      Alcune scene e una presentazione del video da parte di Gianluca e Massimiliano De Serio sono presenti su You Tube: ▻https://www.youtube.com/watch?v=GvWW0Ui7Nr0

      Il sito Internet dei fratelli De Serio è: www.gmdeserio.com
      ▻https://viedifuga.org/stanze

      CDB_77 @cdb_77
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      CDB_77 @cdb_77 24/03/2022

      Intervista a Gianluca e Massimiliano De Serio - Quella stanza fuori dall’Africa

      Quella stanza fuori dall’Africa Teresa Macri ROMA Incontro con i gemelli De Serio, menzione speciale della giuria per il Premio Italia Arte Contemporanea al Maxxi. «Abbiamo girato un film-catena poetica che recupera la tradizione orale somala, prima dell’avvento della scrittura. Nel nostro caso, la narrazione orchestrata dalla poetessa Suad Omar è declinata da alcuni rifugiati politici che interpretano le loro storie di esiliati» Gianluca e Massimiliano De Serio con il mediometraggio Stanze, si sono aggiudicati una menzione speciale da parte della giuria e una passione smodata da parte del pubblico. Sarebbe stato un esemplare epilogo se, nel catastrofico crinale italiano come quello che stiamo attraversando, la giuria avesse inviato un chiaro segno politico puntando sul loro film che riesce a coagulare paradigma storico, displacement, soggettività e funzione del linguaggio poetico attraverso i racconti di alcuni politici somali in Italia. Comunque sia i fratelli De Serio (Torino, 1978) sono stati appena premiati alla 28ma edizione di Torino Film Festival con il documentario Bakroman sui ragazzi di strada del Burkina Faso. Fin dal 1999, i gemelli indagano senza tregua e senza alcun rigurgito ideologico sui temi dell’identità culturale, «negoziata», fluida e in divenire nell’epoca tardo-capitalista, sui conflitti tra urbanità e minoranze etniche che stanno ridefinendo le nostre società occidentali. La loro è una ricerca «etica», indirizzata sullo scontro degli spazi sociali e sul disagio dell’estetica, nei confronti della politica. Una ricerca in con-trotendenza con l’immaginario simulacra-le così ripercorso dalla loro stessa I-Generation. Ragione dei numerosissimi riconoscimenti internazionali ricevuti finora: Nastro d’Argento per il miglior cortometraggio (2004), il festival di Edimburgo (2006), Oberhausen (2006), Stoccarda (2005), Vendó me (2005 e 2006) e, come miglior film italiano, per tre anni consecutivi al Tff. L’asserzione dell’artista Francis Alys «a volte fare qualcosa dl poetico può diventare politico e a volte fare qualcosa dl politico può diventare poetico» sembra descrivere li vostro film. Come è nata e si è sviluppata l’idea dl «Stanze»? Poesia e politica non sono per forza estranee. Al contrario. Cosl come l’estetica può veicolare un contenuto etico, il rapporto fra le due sfere deve essere il più coerente possibile. In particolare, Stanze è un lavoro che si sviluppa in entrambe le direzioni. E un film/catena poetica che recupera la tradizione orale somala prima dell’avvento della scrittura. La poesia era lo strumento di discussione etica e politica della società somala, con essa si creavano catene poetiche attraverso le quali si dibatteva: venivano apprese a memoria dalla società e servivano per un dibattito pubblico, sublimato dalla bellezza e dal rigore della metrica. Nel nostro caso, le poesie, create sotto la maestria della poetessa Suad Omar, sono declinate da un gruppo di rifugiati politici che interpretano le loro storie di esiliati e si fanno carico della nostra storia e delle nostre mancanze.
      «Stanze» è centrato sulle forme di potere autoritarie: dal colonialismo italiano In Africa al fascismo del ventennio fino all’attuale stato dl diritto discrezionale... Il film è un lento scivolare dalla diaspora dei somali all’inadeguatezza del nostro paese nell’accoglierli secondo le regole internazionali. Progressivamente, i rifugiati arrivano ad interpretare stralci del processo, del 1946 nella caserma di via Asti di Torino, in cui vennero condannate alcune guardie nazionali repubblicane fasciste, colpevoli di sevizie, di torture e uccisioni di numerosi partigiani (tutti amnistiati, creando in questo modo un vuoto storico e giudiziario). I somali, figli indiretti della nostra storia e delle colpe coloniali e fasciste e oggi rifiutati dalla nostra società, prendono la voce dei testimoni del processo, attuando una sorta di sdoppiamento storico ed esistenziale che incolpa prima di tutto l’Italia e ne riempie il vuoto morale e politico. I luoghi di ogni «stanza poetica» sono alcune sale della tremenda caserma di via Asti, che paradossalmente è stata un provvisorio posto di accoglienza di centinaia di rifugiati politici somali nel 2009, alcuni dei quali protagonisti del film. Lo sradicamento del soggetto post-coloMale è al centro delle vostre analisi sia In «Zakarla» che in «Stanze». In ciò conta molto l’humus torinese dove vivete? Torino è una città che ha visto nascere i movimenti di potere, ma anche di protesta e di avanguardia in Italia. E un luogo di spe:
      * rimentazione sociale dove si cerca di supplire alle mancanze del govemo in materia di rifugiati politici. Molte delle nostre storie nascono e si creano nel nostro quartiere o nella nostra città. Qui ha sede il Centro Studi Africani, dove ha avuto inizio la ricerca per realizzare Stanze. Il presidente, ora purtroppo scomparso, era Mohamed Aden Sheickh, ex ministro somalo che è stato sei anni in cella di isolamento sotto la dittatura di Siad Barre ed è a lui e ai rifugiati politici che dedichiamo il lavoro. Grazie a lui abbiamo incontrato Abdullahi, Suad Omar e tutti i rifugiati politici protagonisti. La necessità dl ritornare su accadimenti passati della storia Italiana (come II film dl Martone "Nol credevamo») è un meccanismo dl presa di coscienza del presente attraverso una di logica della memoria? Il nostro è un tentativo di creare una nuova immagine del presente, fuori da ogni formato e da ogni cliché, capace di farsi carica di significato e di aprirsi a riflessioni future e a ri-letture del passato, sotto una nuova estetica e rinnovati punti di vista. Stanze, per esempio, parte dalle storie della diaspora presente, dalle torture in Libia e dai respingimenti, dai non diritti dei rifugiati, che si perpetuano tutti i giorni tra Africa e Italia, fin dentro il nostro stesso paese. Questa diaspora ha radici profonde e interpella la nostra storia più nera, sconosciuta o opportunisticamente dimenticata, quella del colonialismo, degli eccidi in Somalia da parte degli italiani, delle colpe dei fascisti, mai pagate fino in fondo come ci insegna via Asti. C’è nella vostra ricerca una attenzione alla struttura metrica che stabilisce anche Il ritmo del film. II riferimento è alla catena poetica dl Stanze», alla rima del rappers in «Shade ? Da anni onnai lavoriamo sul tentativo, di volta di volta diverso, di creare una «nuova oralità». La trilogia dedicata a Shade era un lungo flusso di coscienza in freestyle, che abbandonava le classiche regole del genere per farsi nuova parola e immagine, icona, memoria di se stessa. In Stanze abbiamo spazializzato il suono, lo abbiamo reso scultura, capace di riflettersi su un’immagine aderente al concetto di catena poetica e in grado di farsi bella, perfetta, ipnotica, sia nella metrica e nel suono, ma anche nei colori e nelle luci. Solo così crediamo si possa restituire la dignità e il coraggio di mettersi in gioco dei nostri protagonisti: ognuno con i suoi strumenti, in un dialogo continuo che si fa scambio, dialettica, alleanza.
      PREMIO ITALIA ARTE Rossella Biscotti presenta il suo «Processo» dopo il 7 aprile L’artista Rossella Biscotti è la vincitrice della prima edizione del Premio Italia Arte Contemporanea, curato da Bartolomeo Pietromarchi e organizzato dal Mani per sostenere e promuovere l’arte italiana rigosamente under 40. «II Processo», realizzato dalla Biscotti (Molfetta, 1978, ma vive in Olanda) consta in una installazione molto formale di architetture residuali in cemento armato ispirate alla conversione logistica subita dalla razionalista palestra della scherma realizzata da Luigi Moretti al Foro Italico in aula bunker durante i processi politici degli anni di piombo, tra cui quelli legati al caso Moro. Parallelamente e più pregnantemente un audio, disseminato nel museo, invia le registrazioni del famoso processo .7 Aprile». A colpire la giuria è stata «l’intensità del lavoro e il forte legame che l’artista ha saputo costruire fra l’architettura del museo e quella dell’opera». L’installazione sarà acquisita dal Marci e verrà pubblicata una monografia dell’artista. Tre gli altri finalisti in lizza: Rosa Barba (Agrigento, 1972) con il suo museo nascosto» nei depositi; Piero Golia (Napoli 1974) che cerca di confondere lo spettatore spostando continuamente il punto di vista, e i gemelli De Serio, menzione speciale per il loro mediometraggio «Stanze».

      ▻https://archive.ph/Ob2nj#selection-68.0-68.2

      CDB_77 @cdb_77
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      CDB_77 @cdb_77 24/03/2022

      Italy’s De Serio Brothers on CineMart-Selected Colonial-Era Drama ‘Prince Aden’ (EXCLUSIVE)

      https://variety.com/wp-content/uploads/2022/01/Stanze.jpg?w=681&h=383&crop=1#.jpg

      Gianluca and Massimiliano De Serio, the Italian directing duo best known internationally for their Locarno premiere “Seven Acts of Mercy,” are developing a colonial-era drama that they’re presenting during the Rotterdam Film Festival’s CineMart co-production market.

      “Prince Aden” begins in 1935, when a 16-year-old Somali boy passes the test to become a dubat, a soldier in the Italian army that has invaded Ethiopia on the orders of Mussolini. Aden Sicré is sent to the frontlines, but after being injured on his first day of service he’s forced to return home – where he is unexpectedly hailed as a war hero by the Fascist regime.

      Five years later, Aden is recruited to take part in a recreation of the daily life of an African village at the newly built Mostra d’Oltremare exhibition center in Naples. But when Italy enters the Second World War, the “human zoo” suddenly closes, stranding Aden and the other African inhabitants for three years as Allied bombs destroy the city around them.

      Inspired by the book “Partigiani d’Oltremare,” by the Italian historian Matteo Petracci, the film follows the unexpected turns in the years after, as Aden and other African fighters play a pivotal role in the partisan struggle against fascism in Europe, and the would-be shepherd is hailed as the film’s titular prince.

      “Prince Aden” sheds light on an “unknown story” that helped shape the course of Italy in the 20th century, according to Gianluca. Yet it’s a story that’s become increasingly relevant against the backdrop of modern-day Europe.

      “We found that this story is not so far from those of thousands of young people who leave their homeland and come to Italy and Europe to find a new life today,” he said. “There is a kind of mirror” with current events.

      Massimiliano said that “this story is a contemporary story, not only a story of our recent past,” which reflects how events between the colonial era and the present day are connected.

      “We need to talk about not only our origin [as colonizers and fascists], but also we need to talk about the importance of Africa to our story, and also the importance of the Italian story to the African one,” he added. “The film will not only be a film about colonialism, because everything starts from there, but also about post-colonialism.”

      The De Serio Bros. addressed similar topics in their 2010 film installation “Stanze” (Rooms) (pictured), which looked at issues of colonialism, post-colonialism and their consequences on the condition of migrants today.

      Central to “Prince Aden” will be an interrogation of the ways in which the Fascist regime exploited the image of its young African hero for its own purposes. The brothers will also examine the role played by the Mostra d’Oltremare, as well as the Italian film industry, in promoting the propaganda of the Fascist government, raising questions of how history is staged and narratives framed.

      It’s a timely subject in an era when previously marginalized voices across the world are struggling to reclaim their own stories. Massimiliano noted how an increasing number of young Italian writers, artists and musicians with African roots have in recent years begun to produce art that echoes their own experiences as second- and third-generation Italians.

      However, he said, “there is not a real debate in Italy’s culture about our colonialism and the ashes of this colonialism after the ‘60s” similar to how the Black Lives Movement has cast fresh light on race history in the U.S.

      That lack of accountability or reflection extends to cinema, which “didn’t really face up to colonialism” after the fall of the fascist regime, Massimiliano said. That, in turn, has had a profound effect on Italian culture today.

      “Cinema works with images. It gives visibility to something, and it hides something else,” said Gianluca. “For us, cinema is a responsibility…. It’s a choice. It’s close to the work of archaeologists: going under the surface and looking for pieces of our identity that are hidden not only in the past, also in the present.”

      The De Serio Brothers’ debut feature, “Seven Acts of Mercy,” made a splash on the festival circuit after premiering in competition in Locarno in 2011. The brothers later premiered in the Venice Film Festival in 2016 with the documentary “River Memories,” about one of the largest shanty towns in Europe. Two years ago, they bowed “The Stonebreaker,” starring “Gomorrah’s” Salvatore Esposito, in the festival’s Venice Days strand.

      “Prince Aden” is produced by Alessandro Borrelli for La Sarraz Pictures. As the filmmakers search for potential co-producing partners during CineMart, Massimiliano stressed that their film is inherently a “European project” that is “important for Europe.”

      “We are the doors of Europe in the Mediterranean today,” he said, “and I think that this project could be a way for Europe to understand better the European roots that are not only the European, Christian roots, but also the roots of our tragic and somehow also beautiful links [and] violent links with Africa. The film will be violent and tender at the same time.”

      ▻https://variety.com/2022/film/global/rotterdam-cinemart-de-serio-brothers-prince-aden-1235167410

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 29/11/2022

      La macabra storia dell’ex Caserma La Marmora di Torino

      Ormai in disuso, la vecchia Caserma La Marmora dal ’43 al ’45 fu luogo di detenzione e di tortura, dove persero la vita molti italiani.

      Al giorno d’oggi, al civico numero 22 di via Asti a a Torino si trova l’ex #Caserma_Dogali, ora Caserma La Marmora.

      La struttura militare fu il centro di terribili atti di tortura e fucilazione durante il Secondo conflitto mondiale.

      Alle origini, la caserma di via Asti divenne la sede di un Reggimento di fanteria.

      Costruita dal 1887 al 1888, il progetto della struttura fu opera del capitano del Genio, #Giuseppe_Bottero.

      Inizialmente, all’inaugurazione si scelse il nome di caserma “Dogali” di Torino (solo in futuro poi prenderà il nome “La Marmora”).

      Questa denominazione in particolare, richiama l’infausta battaglia di Dogali, la quale ebbe luogo in corrispondenza della costruzione dell’edificio.

      Al tempo, il corpo si spedizione italiano era impegnato nel Corno d’Africa, in Eritrea, per portare avanti le pretese coloniali del governo #Depretis.

      Risaputa è la sconfitta dell’esercito italiano, che proprio durante la battaglia di Dogali del 26 gennaio del 1887 venne piegato da un’impensabile esercito etiope.

      https://mole24.it/wp-content/uploads/2020/12/La-macabra-storia-dellex-Caserma-La-Marmora-di-Torino.jpg

      La disfatta coprì di vergogna l’Italia agli occhi delle potenze mondiali.

      In seguito, il ministro Depretis diede le dimissioni a distanza di poche settimane.

      Indubbiamente, il catastrofico evento generò clamore in tutta la penisola.

      Nel capoluogo piemontese si prese la decisione di intitolare una via con il nome del tenente colonnello Tommaso De Cristoforis, casalese di origini che perse la vita durante la campagna africana.

      Mentre, invece la nuova caserma prese il nome dell’infima battaglia.

      Come primo impiego militare, si ospitarono al suo interno due reggimenti di fanteria.

      Mentre dal luglio del 1912, fu sede del comando del Battaglione Aviatori della neo-aeronautica militare italiana.

      Nel 1920, su richiesta dell’Alto Comando militare, la caserma ospitò un reggimento di Bersaglieri, il IV.

      Mentre l’anno successivo cambiò nome, diventando Caserma “La Marmora”, in onore di #Alfonso_La_Marmora, generale e politico de Regno di Sardegna, ideatore dell’unità dei bersaglieri.

      https://mole24.it/wp-content/uploads/2020/12/La-macabra-storia-dellex-Caserma-La-Marmora-di-Torino-2.jpg

      Purtroppo, nel 1943 la Caserma La Marmora divenne il centro di terribili avvenimenti.

      Dopo l’armistizio dell’ 8 settembre 1943, i partigiani, grazie all’appoggio degli alleati, misero a ferro e fuoco il Piemonte.

      Così si decise di riconvertire la caserma come quartier generale dell’#Ufficio_Politico_Investigativo (l’#Upi).

      Sotto la gestione della #Guarda_Nazionale della neo-nata #Repubblica_Sociale.

      Il nuovo incarico era quello di reprimere ed eventualmente annichilire ogni forma di lotta clandestina partigiana, con ogni maniera necessaria.

      Nelle camere della caserma, sotto il comando del colonnello #Giovanni_Cabras e del maggiore #Gastone_Serloreti, si rinchiudevano e si interrogavano i partigiani catturati.

      Gli interrogatori venivano portati avanti attraverso spietate torture psicologiche e fisiche.

      Che si concludevano con la fucilazione o con la deportazione in Germania dei ribelli, in accordo con i nazisti.

      Tra la notte del 27 e del 28 gennaio però, un’incursione partigiana, comandata da #Livio_Scaglione, riuscì ad occupare la caserma e liberare i prigionieri.

      Con la fine della guerra, l’ex struttura militare cadde inevitabilmente nella desuetudine, che continua fino ai giorni nostri.

      Tuttavia nel 1962, in ricordo degli eroi che persero la vita, venne posta una lapide nella caserma, esattamente nel luogo in cui avvennero le esecuzioni.

      ▻https://mole24.it/2021/05/05/la-macabra-storia-dellex-caserma-la-marmora-di-torino
      #partisans

      CDB_77 @cdb_77
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  • @cdb_77
    CDB_77 @cdb_77 17/08/2020
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    Du colonialisme italien
    #métaliste, évidemment non exhaustive, d’infos publiées sur seenthis concernant le #colonialisme_italien

    #Italie #colonisation #colonialisme #histoire #mémoire #Italie_coloniale

    CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      Quale razza, interview de #Isabella_Marincola
      ►https://seenthis.net/messages/871370
      #Somalie #vidéo

      avec des liens sur son père, #Giorgio_Marincola

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      #Ethiopie : la terre promise des derniers #rastas

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH338/maxresdefaulc2a2-fa68e.jpg

      https://seenthis.net/messages/864957

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      "Via la statua di #Montanelli da Milano, è stato un razzista": la richiesta dei Sentinelli apre il dibattito in Comune

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L599xH700/z7QwZp5png-ff72c-34807.png https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH400/164336546-a64222-d8285.jpg

      ►https://seenthis.net/messages/860939
      #racisme #statue #toponymie #toponymie_politique

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      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      L’#impensé_colonial de la #politique_migratoire italienne

      https://seenthis.net/messages/850223

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      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      #Palermo, nella notte cambiano i nomi alle strade: la «guerriglia odonomastica»

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH400/164336546-a6dd4f-2d56b.jpg https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH401/164336093-77ee58-69792.jpg https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH400/164336019-772e26-a26c0.jpg

      ►https://seenthis.net/messages/829668

      #Palerme #guerriglia_odonomastica #noms_de_rue

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      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      Mi sento di sconsigliare a tutti l’emigrazione a #Massaua: un posto al sole senza occupazione rimane un posto infelice, si chiami Eritrea o Sicilia.

      Circolare del Ministero dell’Interno, Direzione generale di pubblica sicurezza, 5 marzo 1890.

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L469xH700/e846otXjpg-ffadd-6f01e.jpg

      https://seenthis.net/messages/801744
      #Erythrée

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      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      #Addis_Ababa_massacre memorial service – in pictures

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH400/6720jpgw720q0598-7d267.jpg https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L520xH390/520px-Yekati7ea8-6dab3.jpg

      ►https://seenthis.net/messages/671162
      #mémoire #photographie #histoire #commémoration #fascisme #Italie #colonialisme #massacre #maréchal_Graziani #Abraha_Deboch #massacre_de_Graziani #Ethiopie #Moges_Asgedom #Yekatit_12

      –---

      Italy and the Addis Ababa massacre
      https://seenthis.net/messages/616983

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      I campi fascisti

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH404/BKmNzvepng-11261-3cf12.png

      https://seenthis.net/messages/663910
      #fascisme #Italie_fasciste
      #histoire #fascisme #Italie #camps #camps_De_concentration #Slovénie #Croatie #Erythrée #Ethiopie #Libye #juifs #WWII #deuxième_guerre_mondiale #seconde_guerre_mondiale #cartographie #localisation

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      #Colonies_fascistes

      https://seenthis.net/messages/625854

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      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      Storie di sgomberi e colonialismo in #piazza_Indipendenza a Roma

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH424/139071-mdjpge417-d602e.jpg

      https://seenthis.net/messages/624025#message626135
      #Rome

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      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      Color Relief Map of Abyssinia and War Zone

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L481xH700/V1rQ8nlpng-dd757-bb94d.png

      https://seenthis.net/messages/865047
      #Abyssinie #cartographie_historique

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      #LIBYE • Ah, la belle époque des colonies !
      https://seenthis.net/messages/39818

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      La guérilla odonymique gagne une bataille : une nouvelle station du métro romain sera dédiée à #Giorgio_Marincola, partisan italo-somalien, et non à un lieu d’oppression coloniale

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L297xH500/Giorgio-Mari0cd2-b223b.jpg https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH363/Via-Georges-f2d9-43fd4.jpg

      https://seenthis.net/messages/871903

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 17/08/2020

      #Roma_negata. Percorsi postcoloniali nella città

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH405/1842-6-Roma-ba5d-f0af1.jpg

      ►https://seenthis.net/messages/867993

      CDB_77 @cdb_77
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      CDB_77 @cdb_77 18/08/2020

      #Nadezhda_De_Santis, esclave enterrée dans le cimetière de #Florence :

      Nadezhda De Santis, a black Nubian slave brought to Florence at fourteen from #Jean-François_Champollion ’s 1827 expedition to Egypt and Nubia, while the French Royalist exile Félicie de Fauveau sculpted two tombs here

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L450xH600/450px-Cimiteb67e-433e7.jpg

      ►https://seenthis.net/messages/872094

      #esclavage

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 21/08/2020

      Citation du livre La frontiera de #Alessandro_Leogrande :

      “Libia, Eritrea, Somalia. I ragazzi dell’Eritrean Solidarity Movement for National Salvation lo chiamano il ‘triangolo italiano’. Il ‘triangolo italiano’, mi ripetono mentre passeggiamo lungo il corso principale, schivando capannelli di uomini e cani sonnolenti, ha a che fare con la nostra storia rimossa, con ciò che è stato edificato dopo quella rimozione e con gli enormi buchi neri che oggi si sono creati in questi paesi”

      (Leogrande, 2017 : 163 : ►https://www.lafeltrinelli.it/libri/alessandro-leogrande/frontiera/9788807889714)

      #triangle_italien

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 21/08/2020

      #presse_fasciste italienne en #Erythrée
      https://seenthis.net/messages/872656

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 6/01/2021

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L544xH681/mLms2Agpng-bb1ca-d00fd.png

      ►https://seenthis.net/messages/894676

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 10/01/2021

      Le «#navi_bianche», quando i profughi dall’Africa erano italiani
      ▻https://seenthis.net/messages/895427

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 24/01/2021

      Verso un Ente di Decolonizzazione
      ►https://seenthis.net/messages/898108

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 7/02/2021

      Le #livre de #Francesca_Melandri, « #sangue_giusto » (traduit en français par « Tous, sauf moi » :

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L285xH424/4332210-9788299d-8479b.png https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L195xH285/product_9782d3ac-6505d.jpg

      ►https://seenthis.net/messages/904517

      Le livre Sangue giusto a été traduit en français avec le titre « Tous, sauf moi »

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L195xH285/product_9782d3ac-6505d.jpg

      #roman

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 7/02/2021

      L’oublieuse mémoire coloniale italienne
      ►https://seenthis.net/messages/900660

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 21/02/2021

      Il colore del nome. Storia della mia famiglia. Cent’anni di razzismo coloniale e identità negate

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L364xH568/titIlcolored1289-24dc6.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/902954

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 27/02/2021

      Lo sfascio dell’impero. Gli italiani in Etiopia 1936-1941

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L467xH700/9788858139116500-38b5d.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/903989

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 27/02/2021

      Il curricolo «razziale». La costruzione dell’alterità di «razza» e coloniale nella scuola italiana (1860-1950)

      http://eum.unimc.it/483/il-curricolo-razziale.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/903991

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 3/03/2021
      @solitudemaisdishuits

      @solitudemaisdishuits : le texte original republié sur le site « Histoire coloniale » a déjà été signalé ici et dans cette même métaliste :
      ►https://seenthis.net/messages/900660
      (je vais donc effacer ton signalement ci-dessus afin de ne pas avoir des doublons sur la métaliste)

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 14/03/2021

      Eritrea, la ferita del colonialismo e quei figli dimenticati dall’Italia
      ▻https://seenthis.net/messages/906361

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 31/05/2021

      Il colonialismo italiano: la guerra d’Etiopia
      ▻https://seenthis.net/messages/917720
      #ressources_bibliographiques #guerre_d'Ethiopie

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 28/06/2021

      Decolonizzare la città. Dialoghi Visuali a Padova -
      Decolonizing the city. Visual Dialogues in Padova

      ▻https://seenthis.net/messages/920498

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 29/08/2021

      #Piazza_Giacomo_Matteotti, à #Marino, la #Fontana_dei_quattro_mori

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L450xH600/450px-Fontan7848-2b690.jpg

      dans le livre de Igiaba Scego, « La linea del colore » :
      ►https://seenthis.net/messages/927703

      –—

      voir aussi mon mini-texte d’accompagnement au passage du livre sur la fontaine :

      La fontaine aux quatre Maures : La pierre et les larmes
      ►https://neotopo.hypotheses.org/3757

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 8/09/2021

      Le travail de recherche de #Emilio_Distretti sur l’#Italie_coloniale :
      ▻https://seenthis.net/messages/929003

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 9/09/2021

      Le #blog #Italia_coloniale (qui n’a pas l’air de faire de l’histoire critique...), j’ai signalé car il y a pas d’info sur la période coloniale et l’histoire militaire :
      L’ITALIA COLONIALE. Attualità e storie dimenticate dalle ex Colonie italiane
      ▻https://seenthis.net/messages/929144

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 13/09/2021

      Bologna: La #guerriglia_odonomastica in #Cirenaica

      ▻https://seenthis.net/messages/929547

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 21/11/2021

      Un #harem a Roma

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L477xH700/Cesare_Biseo83d3-07b5c.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/937300
      #genre #femmes

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 23/12/2021

      Via cardinal Massaia, Rome et Mogadiscio

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L280xH397/280px-Guglie8ad6-c7b6e.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/940934

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 24/12/2021

      Colonialisme italien et fascisme :

      « Spesso si crede, erroneamente, che il colonialismo sia stato solo opera del Fascismo, quando invece ha caratterizzato da subito la politica del Regno d’Italia. Il suo primo atto, quasi a ridosso dell’#Unità_d’Italia, è stato l’acquisto, nel 1869, della #Baia_di_Assab da parte della società #Rubattino »

      ▻https://seenthis.net/messages/941014

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 22/02/2022

      Etiopia, i conti col passato: la strage di Addis Abeba del 1937

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L467xH700/9788858139631ce3-a00a0.jpg

      ►https://seenthis.net/messages/950246

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 22/02/2022

      Storia. Colonialismo italiano, superare il mito della «brava gente»
      –-> compte-rendu du livre «Noi però gli abbiamo fatto le strade»:

      https://img.illibraio.it/images/9788833937021_92_270_0_75.jpg

      –-> et mention de la polémique autour de la #statue en l’honneur de #Vittorio_Bottego a Parme:
      https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b9/Vittorio_bottego.jpg/170px-Vittorio_bottego.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/950251

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      CDB_77 @cdb_77 18/03/2022

      Difficult Heritage
      ▻https://seenthis.net/messages/953557
      #Borgo_Rizza #Sicile

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      CDB_77 @cdb_77 24/03/2022

      Gianluca e Massimiliano De Serio - «#Stanze» (#film, #videoinstallazione)

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L300xH168/Stanze-300x18672-66c72.png

      ▻https://seenthis.net/messages/954319
      #Turin #caserma_la_marmora

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      CDB_77 @cdb_77 28/03/2022

      COLONIALISMO. In Libia la strategia italiana della “terra bruciata”
      ▻https://seenthis.net/messages/954718

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 18/04/2022

      Rapid Response: Decolonizing Italian Cities
      ▻https://seenthis.net/messages/957266

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 18/04/2022

      Decolonize your eyes, #Padova.. Pratiche visuali di decolonizzazione della città
      ▻https://seenthis.net/messages/957275

      #Padoue

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 18/04/2022

      Postcolonial Italy. Mapping Colonial Heritage

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH674/tghVOygpng-77df9-c9402.png

      ►https://seenthis.net/messages/957297
      #cartographie #visualisation

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 19/04/2022

      L’architecte #Mariano_Pittana:

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L552xH700/moderna-2664920f-de275.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/957411

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 21/04/2022

      Una mappa per ricordare i crimini del colonialismo italiano

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH288/ibxe1etpng-664dd-ee35a.png

      ▻https://seenthis.net/messages/957727

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 21/04/2022

      #Palermo : An Urban Walk Against Colonialism by Wu Ming 2 (2018)
      ▻https://seenthis.net/messages/957731

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 3/09/2022

      Roma, la fermata della metro C #Amba_Aradam cambia nome: approvata l’intitolazione al partigiano #Marincola. Il vox tra i cittadini
      ►https://seenthis.net/messages/871345

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 3/09/2022

      #Banane_gialle

      «La bruna venditrice di banane mogadisciane, mogadisciane. Ascolta quel ragazzo e si compiace. Perché le piace, perché le piace. Potesse dir loro qualcosa, in quella lingua estrosa. Direbbe marinaio d’oltremare ti voglio amare, ti voglio amare.»

      ▻https://www.youtube.com/watch?v=BCAukt2chp4

      #chanson #musique #Giuseppe_Anepeta #Enzo_Bonagura

      signalée dans le livre de Igiaba Scego e Rino Bianchi, Roma negata

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 3/09/2022

      Une vidéo sur le #cinema_Impero :

      ►https://www.youtube.com/watch?v=W4ghdRs6kxY


      voir :
      ▻https://seenthis.net/messages/971834#message971835

      signalé dans le livre de Igiaba Scego e Rino Bianchi, Roma negata

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 4/09/2022

      Memorie Coloniali. Returning and Sharing Memories

      https://i.imgur.com/X4QFNdV.png

      ▻http://www.memoriecoloniali.org

      #photographie #fonds #archive #base_de_données

      signalé par @olivier_aubert :
      ▻https://seenthis.net/messages/971834#message971845

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 4/09/2022

      Architettura italiana in Eritrea

      http://www.editricelarosa.it/larosa/cover/fc06.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/971904
      #architecture #urbanisme

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 4/09/2022

      Asmara. Africa’s Secret Modernist City

      https://images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/51lQz4yLMOL.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/971904#message971906

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      CDB_77 @cdb_77 4/09/2022

      Il latte è buono (roman, 2005)

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L400xH600/il-latte-e-bedde-57637.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/971936

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    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 6/09/2022

      L’obelisco di Axum tra oblio e risemantizzazione

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L484xH700/AUcWGNLpng-77d82-5567b.png

      ►https://seenthis.net/messages/972185

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      CDB_77 @cdb_77 6/09/2022

      #Colonia_per_maschi. Italiani in Africa Orientale: una storia di genere

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L463xH700/Scan_0006-1j0a48-fa257.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/972190

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      CDB_77 @cdb_77 7/09/2022

      L’émigration italienne en #Afrique_orientale
      ▻https://seenthis.net/messages/972276

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      CDB_77 @cdb_77 7/09/2022

      “Ti saluto, vado in Abissinia”. Parma e Africa Orientale tra colonialismo e post-colonialismo. Archivio, didattica e ricerca storica
      ▻https://seenthis.net/messages/972278

      CDB_77 @cdb_77
    • @cdb_77
      CDB_77 @cdb_77 7/09/2022

      ALDO BARATTI : “FOTO-RIFLESSIONI” ED ESTETISMI DALL’AFRICA ORIENTALE

      https://seenthis.net/local/cache-vignettes/L600xH437/Fig-3jpg-a4ba4ba-9d340.jpg

      ▻https://seenthis.net/messages/972282
      #Aldo_Baratti #photographie

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      CDB_77 @cdb_77 9/09/2022

      L’empire des cinq ans
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      Des colonies à l’Empire fasciste. La conquête de l’Afrique racontée aux enfants italiens

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      Des oubliés de l’histoire : les « #ensablés » en Ethiopie
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      La #ville_coloniale italienne entre mémoires, représentations et histoire
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      #urbanisme_colonial #Rubattino

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      Violence coloniale, violence de guerre, violence totalitaire
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      #violence #violence_coloniale #guerre #violence_totalitaire #Ethiopie #fascisme #domination #arbitraire #exception_permanente

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      Village’s Tribute Reignites a Debate About Italy’s Fascist Past

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      #Affile

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      Un leone, le stragi, la censura e uno schifezzario
      ▻https://seenthis.net/messages/973457

      et le film:
      Le Lion du désert

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      #Omar_Al_Mukhtar #Omar_al-Mokhtar #leone_del_deserto

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      CDB_77 @cdb_77 18/09/2022

      #film et #livre « #Tempo_di_uccidere »

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      Ethiopie, la légende #Luciano_Vassalo n’est plus

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      #Luciano_Vassallo

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      Mediterraneo nero. Archivio, memorie, corpi

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      The Horn of Africa Diasporas in Italy

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      Libia 1911-1912. Immaginari coloniali e italianità

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