UNHCR UK: which countries are taking syrian refugees?
▻https://twitter.com/UNHCRUK/status/428910562224111616/photo/1
#visualisation #infographie #réfugiés #Syrie #accueil #asile #syriens
UNHCR UK: which countries are taking syrian refugees?
▻https://twitter.com/UNHCRUK/status/428910562224111616/photo/1
#visualisation #infographie #réfugiés #Syrie #accueil #asile #syriens
#Reportage : « Corridoio Nord », #réfugiés #syriens en Europe
A settembre 350 profughi sono stati rimandati in Italia, intercettati mentre cercavano di raggiungere la Svezia. Parte da Milano il nostro reportage che ripercorre il viaggio dei siriani verso il nord Europa
▻http://www.qcodemag.it/2013/10/29/siriani-rifugiati-svezia
Milano è un’isola persa nel mezzo di un mare d’Europa: una Lampedusa sul continente. Da qui dipanano le rotte verso il nord, sinonimo di salvezza: Germania o Svezia, soprattutto. “In Italia non va bene. Non c’è lavoro, non c’è casa”, dice Usan, uno dei pochissimi siriani che parla inglese tra i 270 ospiti di via Aldini, il centro di accoglienza temporaneo approntato dal Comune di Milano con la onlus Progetto Arca. Fino a quest’estate, attraversare l’Europa, era abbastanza semplice. Da settembre le polizie di Austria, Germania e Francia hanno man mano intensificato i controlli e sono iniziati i primi “respingimenti via terra”. Chi viene fermato è costretto a rientrare in Italia. Fino ad agosto venivano respinti dall’Austria in media 150 profughi al mese, a settembre sono stati più del doppio: 350. Dato che treni e autobus sono sempre più sorvegliati, si è ingrossato il mercato dei passeur illegali, “scafisti di terra” che offrono viaggi in auto verso le principali città del nord Europa con prezzi che variano tra gli 800 e i 2mila euro a persona.
▻http://www.qcodemag.it/2013/10/31/corridoio-nord-2-parte
31 ottobre 2013 – FREJUS/PARIGI - “Ha il visto?” domanda la poliziotta. “No”, replica l’uomo con l’aria rassegnata di chi sa già come andrà a finire. “Dove abita?”. Silenzio. “In Francia o in Italia?”. “In Francia”. La parola si rompe a metà, come se la voce non fosse in grado di sorreggerla fino in fondo. L’autobus è appena arrivato alla frontiera con la Francia, dopo quattro ore di viaggio da Milano. Una volante della gendarmeria ferma la corsa per il controllo di routine. È a questo punto che cominciano i problemi per l’uomo seduto alla quinta fila.
▻http://www.qcodemag.it/2013/11/05/corridoio-nord-4-parte
5 novembre 2013 – “Non è stata una mia scelta. Avessi potuto, avrei chiesto un paese scandinavo”. Questa frase la scandiscono Anas e Jasem, studenti universitari siriani di 22 e 27 anni, arrivati in Francia per riprendere gli studi dopo tre anni di conflitto. Sono a Parigi quasi per caso. L’uno, Anas, ha parenti in Francia da ma decina d’anni: sono loro la garanzia per il visto di transito a Parigi. Il lasciapassare che permette di partire per l’Europa. L’altro Jasem (in foto), ha avuto in sorte di lavorare con un giornalista francese ferito durante il conflitto. Come unico testimone dell’evento, è stato chiamato a Parigi. È stato in prigione tre volte a Damasco, per aver preso parte alle manifestazioni anti Assad.
▻http://www.qcodemag.it/2013/11/06/profughi-siria-svezia
6 novembre 2013 – Da quando ha messo piede a Malta, ha trascorso un mese in giro per l’Europa, in cerca d’asilo. Ahmed, 22 anni, a Tripoli lavorava in un bar: “La situazione in Libia è ancora molto pericolosa, dovevo andarmene anch’io”, racconta. Così appena l’ambasciata maltese a Tripoli, l’unica ancora rimasta attiva insieme a quella italiana, gli concede un visto turistico valido per espatriare, comincia il gioco dell’oca con in palio un posto sicuro per vivere in Europa. Come ha ottenuto il foglio di carta con cui essere della partita? Ahmed glissa: dice solo che è stato difficile. Servono tangenti? No, risponde. Più che denaro, spiegano gli operatori delle associazioni che fanno accoglienza in Francia, servono buone referenze. Nomi che sappiano spalancare le porte. Forse è anche il caso di Ahmed.
▻http://www.qcodemag.it/2013/11/07/profughi-siria-svezia-2
7 novembre 2013 - Da fuori l’edificio è anonimo, in una via semibuia a Nørrebro, quartiere nord di Copenaghen. Dentro c’è un mondo colorato e informale, dove regna una confusione che a modo suo ha un senso. Si chiama Trampolinhuset e già il nome ha un suo perché: “Il primo ministro ha detto che la Danimarca deve dare una spinta ai richiedenti asilo. Un nostro membro storico, richiedente asilo da nove anni, ha detto che non se ne fa nulla: ha bisogno di un trampolino” spiega Morten Goll, di mestiere videoartista devoto alla causa dei rifugiati tanto a fondare questo spazio sociale. Il lavoro è tanto e Goll finisce sempre risucchiato in un vortice fatto di consulenze legali e accoglienza di rifugiati nella casa: oggi sono circa 200. Goll è aiutato da quattro operatori e circa 50 volontari, che animano la Trampolinhuset con workshop, incontri formativi sul tema dell’asilo, corsi di arabo, danese e inglese, partire di calcio e feste. Oltre a tre sportelli legali con cui aiutano nelle pratiche i richiedenti asilo.
▻http://www.qcodemag.it/2013/11/09/profughi-milano-siria
9 novembre 2013 – MALMOE – “Ehi, italiani?”. Ibrahim, classe 1986, da Aleppo, è arrivato da poche ore alla stazione di Malmo, in Svezia. Mi riconosce: ci siamo visti al centro profughi allestito dal Comune di Milano in via Aldini. Abbiamo percorso due rotte parallele, Ibrahim ed io. Il ragazzo siriano è andato prima a Ventimiglia e poi in treno ha attraversato la Francia, con destinazione Parigi. Da lì ha preso un autobus simile a quello che ho preso io, diretto a Malmo, porta d’ingresso via mare per il paese scandinavo. Ma le frontiere non si passano tutte d’un fiato, come può facilmente fare un cittadino dell’Unione europea.
▻http://www.qcodemag.it/2013/11/10/corridoio-nord-8-parte
10 novembre 2013 – 9.500 EURO. Questo il prezzo della salvezza, pagato ai trafficanti, per una famiglia di 4 persone in fuga da Aleppo a Stoccolma. MILANO – Quanto costa un’odissea? Quanto costa salvare la propria pelle dalle bombe? Fino alla penultima tappa del viaggio lungo il Corridoio Nord, quella rotta che attraversa l’Europa da Sud a Nord, la domanda resta sospesa a mezz’aria. Chi è ancora in corsa non sa fino a che punto dovrà mettere mano ai suoi risparmi. Alaa invece lo sa.
’Corridoio nord’ : duemila chilometri sulle tracce dei profughi siriani
Milano, Parigi, Copenaghen, Malmö, Stoccolma. Quasi 2.500 chilometri sulle tracce dei profughi siriani che dopo aver scampato la morte a Damasco cercano accoglienza in un paese che sia in grado di offrire loro un’opportunità per ricominciare. Sono 11 gli scatti realizzati da Germana Lavagna che raccontano «Corridoio nord», il reportage di Redattore Sociale lungo la nuova via dell’immigrazione che spinge le frontiere da «bruciare» sempre più a nord. Una rotta invisibile ai radar delle polizie internazionali, che fanno finta di non accorgersi dei siriani che attraversano l’Europa. Francia e Italia non sono in grado di accoglierli, la Germania ha dato la disponibilità per prenderne 5 mila direttamente dai campi profughi dei paesi attorno alla Siria. Varcato il confine con la Danimarca, le possibilità di farcela aumentano. Partono dalla stazione Centrale di Milano, con il sogno della Scandinavia. Alcuni restano imbrigliati nelle frontiere, altri arrivano fino in fondo. Sono circa 20 mila, secondo i dati dell’Unione, i profughi siriani in fuga per l’Europa.
▻http://www.redattoresociale.it/Multimedia/Photogallery/Dettaglio/449018/Corridoio-nord-duemila-chilometri-sulle-tracce-dei-profughi-siriani
#Italie #Syrie #Suède #parcours_migratoire #migration #asile #trajet_migratoire
Immigration : the new Europe
Syria’s civil war has created a refugee crisis in Europe, where xenophobia is on the rise. A new ‘Irish Times’ series begins with this report from #Harmanli refugee centre, in Bulgaria
▻http://www.irishtimes.com/news/world/immigration-the-new-europe-1.1659075
#immigration #asile #réfugiés #Bulgarie #centre_pour_requérants_d'asile #requérants_d'asile #Syrie #syriens #xénophobie #racisme
#parution, nouveau numéro de #confluences_de_la_Méditerranée
#Méditerranée : mare nostrum pour les #migrants ?
La mer Méditerranée est parsemée d’îles appartenant pour la plupart d’entre elles à l’Union européenne, soit en tant qu’État membre (Malte et Chypre), soit en tant que partie insulaire d’un État membre. L’une d’elles, Lampedusa, italienne, est plus proche de la Tunisie et de la Libye que de l’Italie. Cette proximité fait de Lampedusa l’un des terminus des routes maritimes empruntées par les migrants pour atteindre les rivages de l’Union européenne. Ces routes varient au gré de divers facteurs, dont les actions répressives menées par les pays européens, qui ont pour effet de déplacer les voies de passage du Sud vers le Nord, les « filières » de passage – qu’elles soient solidement structurées et contrôlées par des maffias ou qu’elles soient plutôt « artisanales », éphémères et de « proximité » – s’adaptant aux circonstances. Quoi qu’il en soit, qu’il s’agisse de celle du détroit de Gibraltar, de celle des Canaries ou de celle de Lampedusa, les routes maritimes de la migration, méditerranéennes ou atlantiques, sont devenues tristement célèbres depuis des années du fait des immigrants qui périssent en haute mer ou qui échouent sur les plages européennes, vivants ou morts. L’Europe, de son côté, se barricade toujours plus, en renforçant son arsenal juridique (législations nationales et directives européennes, accords de réadmission, traités, etc.) et en développant des actions sécuritaires et répressives à l’initiative des États nationaux, de groupes d’États ou de l’Union européenne elle-même (Frontex, Eurosur). Cette logique sécuritaire conduit également à des extrêmes comme la construction de murs (autour des enclaves espagnoles de Ceuta et Melilla, au Maroc) et, très récemment, à une demande (italienne) de placer le contrôle des migrations dans le cadre de la politique communautaire de sécurité et de défense…
▻http://www.confluences-mediterranee.com/IMG/rubon305.jpg
Table des matières
DOSSIER
Les migrations en Méditerranée : l’acuité d’une question
Sylviane de Wangen et Pedro Vianna
Migrations en Méditerranée, une nouvelle donne
Catherine Wihtol de Wenden
Les migrations en #Tunisie après la révolution
Hassan Boubakri
Egypt’s International Migration after the Revolution : Is There Any Change ?
Ayman Zohry
Migrations en #Libye : réalités et défis
Geneviève Jacques
La question des #réfugiés #syriens au #Liban : le réveil des fantômes du passé
Vincent Geisser
La #Turquie face aux soubresauts migratoires dans un contexte de crise
Jean-François Pérouse
La vulnérabilité des #réfugiés_palestiniens à la lumière de la crise syrienne
Jalal Al Husseini et Kamel Doraï
Politiques de migration et d’#asile de l’#Union_européenne en Méditerranée
Alain Morice et Claire Rodier
Le traitement des #immigrés en #France : un continuum depuis 1945
François Brun
L’#émigration marocaine à partir de l’#Espagne
Andreu Domingo et Albert Sabater
Les migrations subsahariennes dans la #presse quotidienne algérienne
Yassin Temlali
VARIATIONS
Le moment thermidorien de la révolution égyptienne
Clément Steuer
L’engagement algérien et humaniste du cardinal Léon-Étienne Duval (1903-1996)
Denis Gonzales
Trois ans après : retour sur les origines rurales de la révolution tunisienne
Mohamed Elloumi
▻http://www.confluences-mediterranee.com/-Dossier-dirige-par-Sylviane-de-
#migration #politique_migratoire #UE #Maroc #migration_subsaharienne #Algérie #revue #revue_scientifique
Campi profughi siriani in Turchia
–-> #camps_de_réfugiés #syriens en #Turquie
Nel 2011 con l’inizio del conflitto siriano, migliaia di profughi varcarono il confine con la Turchia per fuggire alla repressione delle truppe governative del presidente siriano Bashar al-Assad. Nella provincia turca di Hatay/Antiochia, a pochi chilometri dal confine siriano, furono allestiti campi di accoglienza
►http://www.balcanicaucaso.org/Media/Multimedia/Profughi-siriani-in-Turchia-un-reportage-multimediale
#Lampedusa, liberate #Khalid_Chaouki e tutti i migranti
–-> Lampedusa : libérez Khalid Chaouki et tous les migrants
E adesso liberateli tutti! Liberate i sopravvissuti eritrei del naufragio del 3 ottobre, i profughi siriani e tutti gli altri, centinaia di migranti trattenuti ben oltre le previsioni di legge in quello che dovrebbe essere il Centro di soccorso e prima accoglienza di Lampedusa. Liberate Khalid Chaouki, l’onorevole Chaouki, che si è barricato all’interno del Cspa e ne uscirà soltanto quando verrà ripristinata la legalità e i migranti trasferiti.
–-> Et maintenant, libérez-les tous ! Libérez les #survivants erythréens du #naufrage du 3 octobre, les réfugiés syriens et tous les autres. Une centaine de migrants détenus bien au-delà de ce que prévoit la loi et de ce qui devrait être le Centre de secours et de premier accueil de Lampedusa (Cspa). Libérez Khalid Chaouki, le député Khalid Chaouki, qui s’est barricadé à l’intérieur du Cspa et ne sortira que quand la légalité des migrants transférés sera restaurée.
▻http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/23/lampedusa-liberate-khalid-chaouki/823726
#mourir_en_mer #détention #libération #protestation #Cspa #Érythréens #Syriens #réfugiés #asile
Chaouki si rinchiude a Lampedusa: «Qui finchè non trasferiscono i profughi»
Clamorosa protesta del parlamentare del Pd nel centro d’accoglienza dell’isola. «Passiamo dalle parole ai fatti perchè l’Italia torni ad essere un Paese che rispetta i diritti»
Roma - 22 dicembre 2013 - Khalid Chaouki, deputato del Partito Democratico e coordinatore dell’integruppo parlamentare sull’immigrazione, si è autorecluso nel Cento di Accoglienza di Lampedusa.
Chaouki è entrato stamattina nella struttura, grazie al suo status di parlamentare. L’aveva visitata più volte in passato, denunciando le condizioni disumane dell’accoglienza. Dopo l’episodio della «disinfestazione» degli ospiti ha deciso però di tornarci e di rimanerci in una forma estrema di protesta.
▻http://www.stranieriinitalia.it/attualita-chaouki_si_rinchiude_a_lampedusa_qui_finche_non_cambia_1
Chaouki si rinchiude nel centro di Lampedusa. “C’è un’illegalità di Stato”
Il deputato del Pd spiega le motivazioni del suo gesto: “Il primo responsabile è il governo, deve agire subito per evacuare tutti”. Trattenuti da mesi i sopravvissuti ai naufragi di ottobre, in sciopero della fame e della sete
▻http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/451774/Chaouki-si-rinchiude-nel-centro-di-Lampedusa-C-e-un-illegalita-di-S
Chaouki a Kyenge: «Essere un simbolo non basta, ora i fatti»
«La ministra deve fare pressioni sul governo e dare risposte concrete agli immigrati e agli italiani. Alzi la voce su accoglienza, superamento di Cie, abrogazione della Bossi-Fini e riforma della cittadinanza»
▻http://www.italianipiu.it/index.php/news/731-chaouki-a-kyenge-essere-un-simbolo-non-basta-ora-i-fatti
IL DEPUTATO KHALID CHAOUKI RECLUSO VOLONTARIO NEL CIE DI LAMPEDUSA
Recluso volontariamente nel Cie di Lampedusa. In segno di protesta contro l’ignominia a cui i rifugiati sono stati costretti, e venuta alla luce per il servizio shock diffuso dal Tg2. Il deputato del Partito Democratico Khalid Chaouki si è rinchiuso nel centro di prima accoglienza per denunciare la tragica situazione. Lo ha fatto con una forma di protesta esemplare e con un diario che quotidianamente racconta come e perché l’Italia non può tacere.
▻http://www.tazebaonews.it/il-deputato-khalid-chaouki-recluso-volontario-nel-cie-di-lampedusa-23994
“Dormo su questa brandina
perché l’Italia non può tacere”
Il deputato del Pd che protesta nel Cie di Lampedusa
▻http://www.lastampa.it/2013/12/23/italia/cronache/dormo-su-questa-brandina-perch-litalia-non-pu-tacere-BLFzwj937T8oEhzA6UV9nI/pagina.html
Italy clearing Lampedusa migrant centre
Italy has begun clearing a notorious migrant reception centre on Lampedusa following a series of protests against unsanitary conditions and mistreatment.
Diario di Lampedusa
Témoignages de Chaoki, en direct du centre de Lampedusa
▻http://www.youtube.com/watch?v=HA9X1z7dUTI
Trasferiti i migranti dal centro di Lampedusa
La decisione dopo l’iniziativa del deputato Pd Khalid Chauoki.
▻http://www.radiocittafujiko.it/news/trasferiti-i-migranti-dal-centro-di-lampedusa
Io recluso tra i migranti, smacco all’indifferenza
Lampedusa. Dopo la protesta eclatante del parlamentare del Pd, liberi 200 migranti detenuti illegalmente nel Centro di Contrada Imbriacola. Lo stesso Khalid Chaouki racconta per «il manifesto» come è riuscito a sbloccare lo stallo e a mettere il governo Letta alle strette. «I miei giorni con loro sono stati un dono»
▻http://ilmanifesto.it/io-recluso-tra-i-migranti-smacco-allindifferenza
Khalid Chaouki: “Da Lampedusa a Ponte Galeria: basta CIE in Italia”
Si è rinchiuso dal 23 dicembre nel Cie di Lampedusa, ha dormito insieme ai migranti stipati nelle stanze di un centro decadente. Ha contribuito al trasferimento di 200 di loro, la mattina del 24, e all’arrivo della Croce Rossa, il 25, per i 17 siriani rimasti. Khalid Chaouki, classe 1983, è deputato del Pd e membro della Commissione Esteri della Camera dei Deputati. Nato in Marocco e cresciuto in Italia, non poteva restare indifferente alla tragedia che si sta consumando dentro i Centri di identificazione ed espulsione di tutto il Paese. “L’urgenza di oggi è quella di chiuderli e garantire ai profughi un’accoglienza dignitosa”.
▻http://www.romaitalialab.it/wp-content/themes/romaitalialab/timthumb.php?src=http://www.romaitalialab.it/wp-content/uploads/2013/12/khalid.jpg&w=640
▻http://www.romaitalialab.it/khalid-chaouki-da-lampedusa-ponte-galeria-basta-cie-italia
Il diario dei miei giorni da “profugo” a Lampedusa
La mattina del 24 dicembre, nel Centro Accoglienza di Lampedusa, c’era un certo fermento. Erano appena iniziate le tanto attese operazioni di trasferimento dei 200 migranti verso centri più dignitosi e accoglienti, molti si preparavano a lasciare Lampedusa, finalmente.
▻http://lacittanuova.milano.corriere.it/2014/01/03/il-diario-dei-miei-giorni-da-profugo-a-lampedusa
Syrians Can’t Catch a Break in Bulgaria, Either
As refugees continue to flee the war back home, they’re finding that unwelcome mats await them
▻https://www.vocativ.com/12-2013/syrians-cant-catch-break-bulgaria-either
#Bulgarie #Syriens #Syrie #réfugiés #asile #migration #violence #photographie #photoreportage
Elle me plaît, cette mémé...
D’ailleurs, ma mémé (qui a le même âge de la mamie anglaise...) tricote aussi des chaussettes en laine et je verse l’argent à Vivre Ensemble !
–-> si il y a des intéressés, merci de me le dire !
92-Year-Old British Woman Knits 400 Sweaters for Needy Syrian Kids
The weather has been freezing in refugee camps housing Syrian families who have fled the bloodshed in their home country, adding just one more challenge to humanitarian organizations scrambling to help people lacking in both food and medical care.
Here’s one heartwarming story out of the crisis, though: Hand in Hand for Syria, a London-based charity focusing on bringing medical care and food to dying Syrians, reported the above donation. A 92-year-old woman identified as Doris from Swindon knitted 400 sweaters to send to Syrian children. Amazing.
Hand in Hand for Syria notes that, as it intends to deliver aid to help people help themselves, they are currently planning a textile workshop and opening a school to get local children back into education.
“We believe in delivering emergency relief in a sustainable way, such as by employing local staff so that they can support their own families, buying supplies in Syria to help the country’s economy, and providing training to local Syrian doctors equipping them to deal with the terrible injuries of war,” the group says in its mission statement. “…The conflict in Syria is rapidly developing into the worst humanitarian crisis we have seen this century.”
▻http://pjmedia.com/tatler/2013/12/13/92-year-old-british-woman-knits-400-sweaters-for-needy-syrian-kids
@fil : quelle couleur ? Sache que mémé fait que des chaussettes plutôt « couleurs mixtes un peu rayées et un peu fantaisie », mais tu peux me dire vers quelles couleurs tu veux que les chaussettes tendent... rouge ? Brun ? Violet ? Gris ? Bleu ? Je pense avoir ton adresse... tu ne les auras pas pour Noël, mais pour début de l’année certainement...
Vu que mémé tricote beaucoup, je peux demander à ma mère de prendre en photo les chaussettes pointure 44 qui sont déjà prêtes et je fais un envoie.
Pour toi (et que pour toi), première paire gratuite !
Cristina
Hey, mamie n’est pas nationaliste... et heureusement pour toi, sinon, elle devrait te les tricoter en tricolore blanc-rouge-vert !
;o
J’ai dit à ma maman de regarder les 44 et de les prendre en photo, puis tu choisira !
;o
Le nombre de réfugiés syriens pourrait doubler à la fin 2014
Ils seraient alors 4,1 millions au total, soit presqu’un Syrien sur cinq, estime l’ONU.
▻http://www.francetvinfo.fr/le-nombre-des-refugies-syriens-pourrait-doubler-a-la-fin-2014_483996.ht
#réfugiés #statistiques #estimations #asile #syriens #syrie #ONU #requérants_d'asile
Al confine turco,sotto la neve,il dramma dei profughi siriani
–-> à la #frontière turque, sous la #neige, le drame des #réfugiés #syriens
Nusaybin, 13 dic. (TMNews) - Visto dai tetti della cittadina di frontiera di Nusaybin, il muro che il governo turco ha appena completato sulla frontiera con la Siria, a nord della siriana Qamishlo, sembra non finire mai. La costruzione della barriera rende la situazione delle centinaia di migliaia di rifugiati siriani in fuga dalla sanguinosa guerra civile iniziata ormai tre anni fa ancora più tragica. E da tre giorni sui campi profughi sparsi lungo il confine continua a nevicare ininterrottamente. Amnesty international, intanto, punta il dito contro l’Ue: «I leader europei si devono vergognare per il numero irrisorio di rifugiati siriani che sono pronti ad accogliere» recita un rapporto pubblicato oggi.
«Abbiamo visto moltissimi morti, gli aerei passavano sulle case bombardandole e facendole esplodere in mille pezzi, noi siamo siamo rimasti in mezzo a quelle violenze, avevamo paura di morire anche noi, abbiamo sei figli, tutti piccoli e quindi abbiamo deciso di scappare» racconta a TMNews, mentre fuori continua a nevicare, Ali Mahmud fuggito prima a Qamishlo poi a Nusaybin, in Turchia. Ora, l’ex-impiegato di Aleppo, abita con la moglie e i figli in un bilocale che gli ha fornito il comune riscaldato solo da una piccola stufa elettrica. Come Ali Mahmud più di 400 mila rifugiati, quasi il 70%, secondo le stime dell’agenzia Onu per i rifugiati, vivono fuori dai campi profughi allestiti dalla Mezzaluna rossa turca lungo il confine con la Siria.
All’inizio del conflitto, Ankara aveva aperto le sue porte ai rifugiati in fuga dalle violenze che insanguinano il paese da ormai tre anni, ma per paura che la guerra civile siriana contagi anche la Turchia, ora ha cambiato strategia. Per le autorità turche la barriera, alta più di due metri, sovrastata da filo spinato, è necessaria a bloccare il contrabbando tra Turchia e Siria e negano che il vero obiettivo sia fermare i rifugiati, ma non la pensano così i cittadini di Nusaybin, il paese curdo di confine dove sorge il muro che si sono mobilitati in massa per impedirne la costruzione a partire da fine ottobre.
▻http://www.tmnews.it/web/sezioni/nuovaeuropa/-al-confine-turcosotto-la-neveil-dramma-dei-profughi-siriani-PN_20131213_0048
Far Right in Eastern Europe Makes Gains as Syrians Arrive
SVILENGRAD, Bulgaria — After spreading turmoil and desperate refugees across the Middle East, Syria’s brutal civil war has now leaked misery into Europe’s eastern fringe — and put a spring in the step of Angel Bozhinov, a nationalist activist in this Bulgarian border town next to Turkey.
▻http://www.nytimes.com/2013/12/15/world/europe/far-right-gains-as-syrians-reach-eastern-europe.html?_r=0
#extrême-droite #Bulgarie #syriens #réfugiés #migration #xénophobie
#Amnesty accuse l’#UE de s’ériger en « #forteresse » contre les #réfugiés #syriens
Amnesty International accuse les pays européens d’accueillir un « nombre pitoyablement bas » de réfugiés syriens. « L’Union européenne a lamentablement échoué à jouer son rôle d’#abri pour les réfugiés qui ont tout perdu, sauf leur vie », a estimé , vendredi 13 décembre, le secrétaire général d’Amnesty, Salil Shetty. « Dans l’ensemble, les dirigeants européens devraient baisser la tête de honte », ajoute-t-il.
►http://www.lemonde.fr/proche-orient/article/2013/12/13/amnesty-accuse-l-ue-de-s-eriger-en-forteresse-contre-les-refugies-syriens_43
La forteresse Europe. Le traitement honteux réservé aux réfugiés syriens
▻http://www.amnesty.org/fr/news/fortress-europe-syrian-refugee-shame-exposed-2013-12-11
En #Bulgarie, le difficile #accueil des #réfugiés #syriens
Ils sont étudiants, électriciens ou paysans. Ils ont quitté la #Syrie avec le rêve de rejoindre l’Allemagne ou la Suède. #Bloqués aux portes de l’Union européenne, dans une Bulgarie en pleine crise économique, ils se retrouvent entassés dans des écoles ou casernes désaffectées transformées en #camps_de_réfugiés. #Reportage.
▻http://www.lesinrocks.com/2013/12/12/actualite/en-bulgarie-difficile-accueil-refugies-syriens-11452269
Bulgaria shamed over asylum-seekers
(Brussels, 6 January 2014) Amnesty International welcomes the position of the UN High Commissioner for Refugees (UNHCR) calling on European Union (EU) member states to halt transfers of asylum-seekers back to Bulgaria until April 2014.
▻http://www.amnesty.eu/content/assets/Press_Release_images/bulgariapr_670.JPG
▻http://www.amnesty.eu/en/news/press-releases/all/bulgaria-shamed-over-asylum-seekers-0686
A #Calais, des #migrants #syriens en #grève_de_la_faim
Une quarantaine de migrants sont en grève de la faim sur une passerelle du terminal ferry de Calais. Ils souhaitent demander l’#asile en Grande-Bretagne.
▻http://www.liberation.fr/societe/2013/10/03/a-calais-des-migrants-syriens-en-greve-de-la-faim_936807
via @LuisaPace
Les rêves turcs et européens des #réfugiés
Pour certains #Syriens fuyant la #guerre civile, la #Turquie est le but du voyage, pour d’autres elle n’est que la première étape avant d’atteindre l’#Europe.
▻http://www.courrierinternational.com/article/2013/12/10/les-reves-turcs-et-europeens-des-refugies
La longue route des #exilés #syriens, le bout du tunnel ?
Etienne Piguet, géographe à l’UNINE. La Suisse, comme la majorité des pays européens, ne s’est pas montrée généreuse dans son accueil des migrants syriens. Par contre, les autorités helvétiques ont pris une mesure facilitant le #regroupement_familial.
Syrian refugees find shelter in #Gaza Strip
At least 1,500 Syrian refugees have settled in the Gaza Strip since the start of the Syrian war.
▻http://www.aljazeera.com/news/africa/2013/12/syrian-refugees-find-shelter-gaza-strip-201312871859523433.html
Campi profughi siriani in Turchia
–-> #camps de #réfugiés #syriens en #Turquie
Nel 2011 con l’inizio del conflitto siriano, migliaia di profughi varcarono il confine con la Turchia per fuggire alla repressione delle truppe governative del presidente siriano Bashar al-Assad. Nella provincia turca di Hatay/Antiochia, a pochi chilometri dal confine siriano, furono allestiti campi di accoglienza
#Reportage di Fazıla Mat
Foto di #Maria_Alba_Gilabert e #Alberto_Tetta
►http://www.balcanicaucaso.org/Media/Multimedia/Profughi-siriani-in-Turchia-un-reportage-multimediale
#photo #photographie #photoreportage #migration #asile #camps_de_réfugiés
Les #Syriens repoussés des portes de l’#Europe
SYRIE - Depuis deux ans, les Syriens sont toujours plus nombreux à chercher refuge en Europe, un périple qui les mène notamment en #Turquie puis en #Grèce. Mais une fois aux portes de cet Eldorado tant fantasmé, l’accueil est brutal. Ces hommes, femmes et enfants, fuyant un conflit qui a déjà fait plus de 115 000 morts, se trouvent repoussés par les autorités helléniques vers les frontières turques.
▻http://www.huffingtonpost.fr/2013/12/07/syriens-repousses-porte-europe_n_4396946.html
#refoulement #refoulement_illégal #migration #asile #réfugié #push-back
36°9 : Les #réfugiés #syriens au #Liban et en #Jordanie
Pour échapper à une #guerre d’une #violence inouïe, 6’000 personnes fuient chaque jour la Syrie vers les pays voisins. Cet afflux crée une situation sanitaire inédite dans l’histoire de l’aide humanitaire. Issus d’un pays qui était doté d’un système de santé moderne, les Syriens ont les mêmes maladies et les mêmes besoins médicaux que nous : diabète, hypertension, dépression, grossesses à risques. 36,9° s’est rendu au Liban et en Jordanie pour rencontrer ces malades qui, étonnamment, nous ressemblent.
#Bulgarie : froid et tristes perspectives pour les #réfugiés #syriens
Harmanli (Bulgarie) (AFP) - « Si nous devons grelotter dans cette #tente sous la neige, il vaut mieux retourner en #Syrie, là où il y a la #guerre », s’exclame Abd Al Jalil Bonja un #réfugié au #camp de #Harmanli en Bulgarie, près de la frontière avec la Turquie.
▻http://tempsreel.nouvelobs.com/monde/20131129.AFP3630/bulgarie-froid-et-tristes-perspectives-pour-les-refugies-syrien
La #Serbie est à son tour submergée par l’afflux de #réfugiés #syriens
Après la Grèce et la Bulgarie, les réfugiés syriens affluent désormais en Serbie. Alors que les insuffisantes capacités d’accueil du pays sont submergées, les campements sauvages, les jungles, se multiplient dans tout le pays malgré la neige qui a commencé à tomber. Les responsables et les ONG mettent en garde face au risque d’une crise humanitaire majeure... Le gouvernement réquisitionne des centres d’hébergement.
▻http://balkans.courriers.info/article23737.html?var_mode=calcul
Refugees assaulted in detention
An assault was carried out against Syrian and Palestinian refugees in Karmooz Police Station on Saturday night.
The Revolutionary Socialists reported on its official page that “policemen assaulted refugees” inside the police station. It also published pictures of several pictures of refugees with bruises on their bodies from the assault.
Dozens of Syrian and Palestinian refugees started a hunger strike in #Montaza_Police_Station, also in Alexandria on Friday. They were also arrested for attempting “irregular departure” of Egypt. State-run Ahram reported that dozens of refugees in Karmooz station also started a hunger strike on Sunday.
▻http://www.dailynewsegypt.com/2013/11/24/refugees-assaulted-in-detention
#migration #réfugié #asile #Syrien #Palestinien #Égypte #police #grève_de_la_faim
Les #Syriennes utilisées comme armes de #guerre
Pendant la guerre en Syrie, de nombreuses #femmes ont été #violées, utilisées comme #boucliers ou enlevées pour servir de #monnaie_d'échange.
▻http://www.tdg.ch/monde/Les-Syriennes-utilisees-comme-armes-de-guerre/story/18451127
#Push-back of 150 Syrians in Evros: An eye-witness speaks out
Efymerida ton Sindakton published today a witness account of one of the Syrians who had disappeared on November 12th in Evros.
▻http://infomobile.w2eu.net/2013/11/21/push-back-of-150-syrians-in-evros-an-eye-witness-speaks-out
#Syrien #Evros #Grèce #refoulement