#yapuka

  • In der Schweiz wird eine riesige Batterie aus Beton gebaut - Magazin - 1E9
    https://1e9.community/t/in-der-schweiz-wird-eine-riesige-batterie-aus-beton-gebaut/3384

    Au Tessin, dispositif de stockage gravitaire d’énergie par empilement de blocs de béton. Fonctionnellement équivalent au STEP (station de turbinage et de pompage d’eau) sauf que ce sont des blocs de béton qu’on empile et qu’on dépile, le complément idéal (?) aux énergies intermittentes.

    Reste à convaincre les populations qu’à côté du champ d’éoliennes on va monter des tours de blocs de béton de 80 mètres de haut…

    #yapuka

    via @cdb_77

    Jan. ’20
    Im schweizerischen Tessin wird derzeit eine gigantische Batterie gebaut. Rund 120 Meter soll sie in den Himmel ragen – und jede Menge Energie speichern. Dabei kommt diese Batterie ganz ohne Lithium oder Säuren aus. Denn der Erfinder der Mega-Batterie setzt auf ein so einfaches wie uraltes Konzept.

    Sie tut sich schwer, aber sie geht voran, die Energiewende. Bereits jetzt werden 35 Prozent des Stromverbrauchs in Deutschland durch erneuerbaren Energien gedeckt. Aber diese Energiequellen haben ein Problem. Zumindest Wind- und Sonnenkraft gibt es nur, wenn der Wind weht oder die Sonne scheint. Und wenn zu viel Energie fließt, geht die gerne mal sinnlos verloren, wenn es an Verbrauchern mangelt. Denn bislang fehlen vielfach Möglichkeiten, um überschüssige Energie sofort, langfristig, schnell abrufbar und auch günstig zu speichern. Wasserpumpspeicherwerke brauchen viel Platz, virtuelle Kraftwerke aus Heimspeichern wie von Sonnen aus dem Allgäu stehen noch am Anfang und Batteriekaskaden wie die Powerpacks von Tesla sind teuer.

    Der Schweizer Ingenieur Andrea Pedretti aus Lugano schlägt daher noch eine andere Lösung vor – eine ziemlich einfache, die er mit seinem Start-up Energy Vault verwirklichen will. Er will überschüssige Energie in Betonklötzen speichern. Denn seine Batterie soll aus einem Kran mit sechs Armen bestehen. Und eben zahlreichen Betonblöcken. Gibt es eine Überproduktion von elektrischem Strom, wird der Kran genutzt, um die aus Bauschutt gepressten 35-Tonnen-Blöcke aufeinander zu stapeln. Dadurch wird der Strom in potentielle Energie umgewandelt – also jene Art von Energie, die ein Objekt durch Masse und Höhe gewinnt. Es ist das gleiche Prinzip, das bei Wasser- und Pumpspeicherkraftwerken genutzt wird.

    Je höher ein Betonblock sitzt, umso mehr Energie speichert er – auf physikalisch natürliche Weise. Hunderte davon sollen sich in einer Turm-artigen Struktur aufeinanderstapeln lassen. Wird die Energie wieder benötigt, greift der Kran die Betonblöcke und lässt sie zur Erde zurückfahren, wo sie als Mauer um den Turm herum aufgestapelt werden. Dabei wird die Energie über Rollen und einen Generator wieder in elektrischen Strom umgewandelt – und das mit einer Effizienz von 85 Prozent. Im Gegensatz zu anderen Speichermöglichkeiten soll der Turm nahezu überall installierbar sein. Er funktioniert in Wüsten- wie auch Eis- und Tropenregionen. Dazu ließe sich das Konzept anpassen. Statt Betonklötzen könnte der Kran ebenso Steinquader oder ausgemusterte Schiffscontainer aufnehmen und aufeinandersetzen. Eben das, was in der entsprechenden Region einfach herstellbar und verfügbar ist.

    • Test positivi e ospiti illustri: la grande torre continua a stupire
      https://www.cdt.ch/ticino/bellinzona/test-positivi-e-ospiti-illustri-la-grande-torre-continua-a-stupire-HE4053081


      Test positivi e ospiti illustri: la grande torre continua a stupire
      Una fotografia scattata lo scorso luglio, quando la torre è entrata in funzione.
      © CdT/Zocchetti

      INNOVAZIONE Castione, la gru per lo stoccaggio di energia realizzata da una start-up ticinese suscita interesse non solo da parte dei potenziali clienti, ma anche di visitatori importanti - Il prototipo risponde in modo soddisfacente alla fase sperimentale: «Confermate le nostre aspettative» - LE FOTO

      Dapprima il presidente della Direzione generale della Banca nazionale svizzera Thomas J. Jordan. Ed ora l’ambasciatrice della Gran Bretagna nel nostro Paese ed in Liechtenstein Jane Caroline Owen. L’imponente torre energetica realizzata dalla start-up luganese Energy Vault nella zona industriale di Castione non smette di suscitare interesse. I due illustri ospiti l’hanno visitata negli scorsi mesi il primo e la scorsa settimana la seconda, rimanendo entrambi affascinati dall’idea innovativa sviluppata dal team guidato dal CEO Robert Piconi e dal capotecnico Andrea Pedretti.

      Per l’azienda ticinese non è che la conferma di quanto va dicendo dal novembre 2019, quando i suoi vertici presentarono la loro «creatura» durante una serata pubblica raccogliendo consensi anche da parte della popolazione...

      bon, au moment de la photo, y a même pas de quoi recharger un smartphone ;-)

    • Nouvelles de mars 2020, donc d’il y a un an...

      La #tour de #Arbedo est un prototype avec fonction démonstrative, dit le journal La Regione (traduction deepl) :

      "si tout se passe bien, si le projet garantit effectivement ce que les simulations informatiques annoncent aujourd’hui, il sera ensuite démantelé et destiné à un groupe indien engagé dans le développement de systèmes de production d’énergie propre dans l’un des coins les plus pollués de la planète. Pendant des mois à Castione devraient donc venir - si le coronavirus le permet, étant donné le frein sur les vols - des ingénieurs du monde entier intéressés à radiographier l’invention développée par l’équipe coordonnée par l’administrateur délégué #Robert_Piconi et le technicien en chef #Andrea_Pedretti, ingénieur tessinois qui a des connaissances approfondies dans le domaine des énergies renouvelables mais qui est aussi de retour de la faillite de la société #Airlight, jusqu’en 2016 présente sur la Riviera avec trois sociétés et qui n’a pas réussi à activer au Maroc le système photovoltaïque révolutionnaire développé à Biasca également grâce à des fonds publics. En outre, à Castione, selon les intentions, il est prévu d’installer la « salle de contrôle », c’est-à-dire le siège où Energy Vault pourrait gérer à distance les différentes installations vendues en « se déplaçant » sur quatre grands fuseaux horaires. Beaucoup dépendra du succès commercial et de la capacité réelle de la centrale à produire suffisamment d’#électricité au moment où les grands consommateurs, en premier lieu les mégapoles assoiffées d’#énergie_renouvelable pour remplacer le charbon et le nucléaire, en auront besoin."

      Luce verde alla maxi torre energetica di Castione

      Il Municipio ha rilasciato oggi la licenza edilizia sulla base del preavviso cantonale positivo. Ritirata l’opposizione delle Ffs.


      Stando alla tabella di marcia avrebbe dovuto essere funzionante già da alcune settimane, invece la licenza edilizia che dà il via libera alla sua installazione è arrivata oggi. A rilasciarla, durante la seduta odierna, il Municipio di Arbedo-Castione sulla base di due attesi documenti: il preavviso positivo espresso dal Dipartimento del territorio e il recente ritiro dell’opposizione inoltrata dalle Ffs contro la domanda di costruzione. Luce verde dunque alla maxi torre energetica che la Energy Vault, start-up di Biasca, inizierà a elevare prossimamente fino a un massimo di 60 metri dal suolo con l’intento di avviare la fase test di produzione di energia nel corso della primavera e per la durata massima di un paio d’anni. Gli ideatori e promotori, ascoltate le richieste delle Ferrovie, le hanno assecondate spostando di qualche metro una parte dell’installazione di cantiere, così da non intralciare eventuali future esigenze di spazio per la posa di condotte e cavi elettrici necessari alla nuova Officina di manutenzione dei treni prevista nelle vicinanze.

      Ingegneri da tutto il mondo (Coronavirus permettendo)

      Il prototipo della Energy Vault a Castione a avrà una funzione dimostrativa: se tutto filerà liscio, se il progetto garantirà concretamente quanto dicono ora le simulazioni al computer, sarà poi smontato e destinato a un gruppo indiano impegnato nello sviluppo di sistemi di produzione di energia pulita in uno degli angoli più inquinati del pianeta. Per mesi a Castione dovrebbero dunque giungere - Coronavirus permettendo, considerato il freno ai voli - ingegneri da tutto il mondo interessati a radiografare l’invenzione messa a punto dal team coordinato dal Ceo Robert Piconi e dal capotecnico Andrea Pedretti, ingegnere ticinese che vanta un’ampia conoscenza nel campo delle energie rinnovabili ma che è anche reduce dal fallimento della ditta Airlight, fino al 2016 presente in Riviera con tre società e che non è riuscita ad attivare in Marocco il rivoluzionario impianto fotovoltaico sviluppato a Biasca anche grazie a finanziamenti pubblici. Peraltro proprio a Castione, stando alle intenzioni, si prevede di installare la cosiddetta ‘control room’, ossia la sede nella quale Energy Vault potrebbe gestire in remoto i vari impianti venduti ‘muovendosi’ su quattro grandi fusi orari. Il condizionale è d’obbligo e molto dipenderà dal successo commerciale e dalla reale capacità dell’impianto di produrre corrente elettrica a sufficienza e nel momento in cui essa viene richiesta dai grandi consumatori, in primis le megalopoli assetate di energia rinnovabile in sostituzione di carbone e nucleare.

      Dal Ticino all’India

      La torre dotata in cima di sei gru alzerà e abbasserà un centinaio di blocchi da 35 tonnellate l’uno per generare corrente elettrica in discesa. Il prototipo castionese tuttavia non produrrà corrente ma servirà a testare il cervello (software) e il processo di produzione e spostamento dei blocchi (hardware). Saranno pure testate la linea di produzione dei blocchi costituiti da cemento povero e terra, come pure la strumentazione tecnica prodotta in Italia che è stata già acquistata dall’azienda indiana Tata Power che la ritirerà una volta ultimata la fase test di Castione.
      Il guadagno? Alzare di notte e abbassare di giorno

      Il principio di produzione energetica è lo stesso dei bacini idroelettrici ad accumulazione, dove cioè l’acqua viene ripompata in quota di notte consumando corrente elettrica a basso costo e turbinata di giorno producendo corrente venduta a prezzi più elevati di quella notturna. La torre consuma corrente elettrica alzando i mattoni e ne produce, abbassandoli, nel momento di grande richiesta, quando la corrente messa in rete ha un costo maggiore. Stando agli sviluppatori di #Energy_Vault l’utilizzo di motori elettrici e componenti meccaniche di ultima generazione assicurano un’efficienza molto elevata, calcolata fra il 78 e l’80%. In soldoni, se si consuma un kWh in salita se ne produce 0,8 in discesa, che venduto al prezzo previsto nelle ore di maggior consumo genera il guadagno destinato a rendere il progetto una soluzione sostenibile sul piano finanziario e su quello ambientale.

      https://www.laregione.ch/cantone/bellinzonese/1424508/corrente-castione-torre-luce-produzione

      #énergie #stockage_d'énergie #Inde #Maroc #Tessin #Suisse

  • Juan Guaidó (il court toujours,…) : après l’échec de «  la phase ultime de l’Opération Liberté  » (et ceux des précédentes phases finales depuis janvier…) annonce la prochaine stratégie qui lui a été suggéré : des grèves tournantes en vue d’une grève générale.

    À chaque fois il y a moins de monde bloqué par la peur, le seul coup d’État qu’il pourrait y avoir au #Venezuela serait qu’ils m’arrêtent.

    Guaidó en El Marqués : Todos los días tendremos acciones de protesta
    http://www.el-nacional.com/noticias/oposicion/guaido-marques-todos-los-dias-tendremos-acciones-protesta_281081

    "Mañana vamos a acompañar la propuesta que nos hicieron de paros escalonados, hasta lograr la huelga general", anunció

    El presidente interino Juan Guaidó advirtió que la única forma de un golpe de Estado en el país es que lo detengan.

    Cada vez hay menos gente secuestrada por el miedo, la única forma de que haya golpe de Estado en Venezuela es que me detengan, vieron ayer el respaldo de la comunidad internacional”, dijo en la concentración en El Marqués.

    Destacó que la ruta planteada para Venezuela es cívica y pacífica y que a partir de este primero de mayo se realizarán acciones de protestas hasta lograr la libertad.

    «Mañana vamos a acompañar la propuesta que nos hicieron de paros escalonados, hasta lograr la huelga general», anunció.

    • À destination des mal-comprenants, lecture des événements par Le Monde, en 4 questions.
      (article du 1/05, MàJ à 21h23)

      Quatre questions sur l’opération « Liberté » de Juan Guaido au Venezuela
      https://www.lemonde.fr/international/article/2019/05/01/quatre-questions-sur-l-operation-liberte-de-juan-guaido-au-venezuela_5457139

      • S’agit-il d’un « coup d’Etat » ou d’un soulèvement pacifique ?
      [alignement total sur la position de Guaidó : l’Assemblée nationale a déclaré illégitime le deuxième mandat de Maduro, c’est donc elle qui détient la légitimité]

      • Combien de militaires se sont-ils rangés du côté de Juan Guaido ?
      […] Les premières images de la base de La Carlota laissaient penser que de nombreux militaires l’avaient rejoint dans son opération « Liberté ». « Aujourd’hui, Maduro n’a plus le soutien des forces armées », a-t-il proclamé mardi.
      M. Guaido a bien compté avec le soutien de quelques militaires pour faire sortir l’opposant Leopoldo Lopez de chez lui, et probablement de membres du Sebin qui le surveillaient. Le chef du Sebin, Manuel Ricardo Cristopher Figuera, a d’ailleurs été destitué mardi.

      Mais le gros des forces armées n’a pas rejoint le président par intérim et continue d’être fidèle à Nicolas Maduro. Pour Juan Guaido, le fait que l’armée n’ait pas violemment réprimé les manifestations mardi est cependant le signe d’un changement progressif au sein des différentes unités de l’armée.

      • Quelle est, au juste, la stratégie de Juan Guaido ?
      [Bonne question !]
      La stratégie de M. Guaido est donc celle des petits pas pour maintenir une pression constante. « Tous les jours, essayons de faire quelque chose de plus pour aller dans le sens du changement dans le pays », a-t-il dit mercredi.
      […]
      • Pourquoi l’opération « Liberté » a-t-elle eu lieu un jour avant la date prévue ?
      [parce que c’est un génie tactique,…]

      Bref,
      cette fois-ci, c’est la bonne !
      ah ben non, mais on a progressé.

    • BBC Mundo, reprise par El Nacional, informe des manifestations du premier mai, pour et contre le gouvernement.

      Tensión en Venezuela luego del levantamiento de Guaidó y López
      http://www.el-nacional.com/noticias/bbc-mundo/tension-venezuela-luego-del-levantamiento-guaido-lopez_281124

      En la mañana, comenzaron a llegar los primeros grupos ciudadanos a las concentraciones convocadas a favor y en contra del oficialismo.

      Por un lado, se pudo ver a ciudadanos con pancartas pidiendo la salida de Maduro ("No a la dictadura") y, por otro, a miembros de la Milicia Bolivariana con mensajes al «comandante» Maduro.

    • Pendant que John Bolton décrit un Maduro terré au fond de son bunker, entouré de ses surveillants cubains, alors que Guaidó démontre son courage dans la rue…

      John Bolton : Maduro está oculto en un búnker custodiado por cubanos
      http://www.el-nacional.com/noticias/mundo/john-bolton-maduro-esta-oculto-bunker-custodiado-por-cubanos_281128


      EFE

      El presidente interino, Guaido, conduce con valentía al pueblo venezolano por las calles, mientras que Maduro se esconde en un búnker militar en algún lugar, rodeado de sus supervisores cubanos y amigos corruptos. Guaido muestra el coraje de un líder; Maduro no es más que un autócrata cobarde”, señaló Bolton en Twitter.

      John Bolton sur Twitter :
      https://twitter.com/ambjohnbolton/status/1123676318506340356

      Interim President Guaido bravely leads the Venezuelan people through the streets, while Maduro hides in a military bunker somewhere, surrounded by his Cuban overseers and corrupt cronies. Guaido shows the courage of a leader; Maduro is nothing but a cowardly autocrat.

    • Ouh la !

      Visiblement Guaidó et ses tireurs de ficelles ont pris leurs désirs pour des réalités. Que le pays aille mal, c’est sûr, d’autant plus qu’on s’emploie à l’asphyxier par ailleurs, que l’administration et les politiques soient corrompus, ce n’est pas vraiment une nouvelle dans ce pays, qu’il y ait du monde opposé à Maduro, c’est certain, il y en a toujours eu depuis le début du chavisme à crier à l’illégitimité radicale du régime (un peu sur le mode Mitterand en 1981,…), que même ses partisans soient critiques (cf. le très intéressant entretien de BBC Mundo avec une jeune chaviste, il y a 2 mois, https://seenthis.net/messages/765364 ).

      Mais que tout cela suffise à faire réussir un Maïdan vénézuélien, ça fait 4 mois que ça ne prend pas. Les anti-maduro ne rallient visiblement pas les masses et, en conséquence, l’armée ne bouge pas. Et aucun parti d’opposition autre que Voluntad Popular ne s’est manifesté à l’occasion de la tentative du 30 avril.

      La situation est bloquée, en fait depuis les législatives de 2015 avec aggravations successives dont un « premier » coup d’État le 1er mai 2017 avec l’annonce d’une nouvelle constitution puis – je saute des étapes,…– le déssaisissement de l’Assemblée nationale de ses pouvoirs législatifs par la Constituante pour « finir » avec le « second » coup d’État du 10 janvier 2019 (auto-proclamation de Guaidó) et les flux et reflux de l’Opération Liberté,…

      Alors ? L’effondrement économique et social se poursuit, le pays se détruit. J’ai du mal à imaginer : tout manque, les réseaux eau, électricité sont en état catastrophique, l’inflation est délirante, les estimations 2019 sont de +3%/jour, soit +23%/semaine et +160%/mois. Les gens luttent pour leur survie, dépendant de plus en plus d’un système de distribution de secours, ou s’en vont (on n’en parle plus tellement d’ailleurs en ce moment).

      Au grand désespoir de la bande à Trump, Colombie et Brésil se gardent bien d’intervenir. On s’achemine vers une nouvelle forme d’#État_failli. Dans l’histoire du pays, on a une grande guerre civile, il y a longtemps (plus de 150 ans), sur des bases politiques qui recoupent en partie un particularisme régional (les régions andines) pas tout à fait éteint. Par ailleurs, en dehors de la frange côtière et andine, le contrôle des ressources commence à devenir problématique entre guerrilleros (ELN et FARC dissidents venus de Colombie), narco-trafiquants et forces militaires et paramilitaires (mais les llanos sont quasi vides et l’Amazonie l’est complètement).

      Vu d’il y a très longtemps et de très loin…

      Comme dit la jeune Ángela dans l’entretien cité plus haut, la solution doit passer par des élections. #yapuka

    • Ah, après mûres réflexions, pour Le Monde, c’est un «  échec  »
      #paywall (mais c’est pas grave…)

      Au Venezuela, Nicolas Maduro résiste à une nouvelle offensive de Juan Guaido
      https://www.lemonde.fr/international/article/2019/05/02/au-venezuela-nicolas-maduro-resiste-a-une-nouvelle-offensive-de-juan-guaido_

      Le jeune président « autoproclamé » appelle à une grève générale après deux jours de confusion à Caracas, marqué par l’échec d’un soulèvement militaire.

  • Les « Gilets jaunes », des catégories populaires en quête d’autonomie
    https://www.latribune.fr/opinions/tribunes/les-gilets-jaunes-des-categories-populaires-en-quete-d-autonomie-800976.ht

    La première modernité avait conduit à un individualisme abstrait ou générique dans lequel les individus étaient reconnus en tant que porteurs de droits et rassemblés par la référence à l’universalité de la science, de l’éducation, de la justice ou de la santé.

    À partir des années 1960, cette vision de la modernité est progressivement remise en question parce qu’elle ne prend pas en compte la singularité des personnes. Les femmes et les jeunes ont particulièrement porté cette revendication, car ils pâtissaient plus que les hommes adultes d’un monde dans lequel ils restaient objectivement sous tutelle bien que citoyens. Les femmes n’étaient pas les égales de leur mari dans leur accès à l’indépendance économique ou dans l’éducation des enfants. Les jeunes restaient sous la tutelle de leurs parents, y compris à travers une majorité à 21 ans. Après le droit de vote acquis par les premières en 1944, les seconds accèdent à la parole par la décision de Giscard d’avancer l’âge à la majorité à 18 ans.

    Plus largement, leur situation s’est améliorée par une prise en compte de leur aspiration propre. L’individualisme ne pouvait plus rester abstrait, il est devenu concret. Les femmes et les jeunes ont ainsi acquis un poids plus large dans notre société, même s’il reste encore beaucoup d’inégalités. Et d’ailleurs, la présence importante des femmes (y compris mères célibataires) dans le mouvement des gilets jaunes peut être vue comme une continuation des revendications d’affranchissement des femmes par rapport à une tutelle masculine.

    Les catégories populaires prennent le chemin de cette revendication d’une reconnaissance non seulement de l’autonomie abstraite de l’individu mais des conditions qui la rendent possible. Cela signifie qu’elles veulent pouvoir résider où elles le veulent et se déplacer sans se ruiner, mais également disposer de pouvoir d’achat pour pouvoir faire des choix à travers lesquels se construire. Voter c’est bien, mais vivre c’est mieux... L’opposition souvent entendue entre « vivre » et « survivre » désigne ce souhait de ne pas être enfermé dans les dépenses contraintes, de disposer de moyens pour exercer le principe de l’autonomie personnelle. À quoi bon être autorisé à être soi-même si on ne dispose pas des moyens minimaux pour se le permettre ?

    Si l’analyse en termes de fractures sociales profondes dans notre société n’est pas dénuée de fondement, elle ne doit pas négliger ce qui rassemble les catégories populaires de l’ensemble de notre société : il ne s’agit pas de détruire l’ordre social mais d’accéder aux moyens de l’exercice de l’autonomie personnelle. A-t-on déjà vu une révolution qui se mène le samedi et se suspend les autres jours ? Il n’est pas davantage question de sécession et la Marseillaise, qui souvent retentit, atteste de cette adhésion à la République.

    cf. le texte d’@aude_v
    https://seenthis.net/messages/743316

    • la fin de l’article

      Dès lors, la seule sortie possible est sans doute de prendre une initiative constitutionnelle forte. Il faut imaginer des modalités d’expression directe du point de vue des catégories populaires de façon à les réintroduire dans la citoyenneté réelle. C’est une fois cela acquis qu’il faudra reprendre le dialogue et discuter de façon contradictoire sur les enjeux communs autour de l’écologie et de l’économie.

      #yapuka !

  • Saudi Arabia suspends oil exports through Red Sea lane after Houthi attack | Reuters
    https://uk.reuters.com/article/uk-yemen-security/houthis-target-saudi-warship-off-yemen-coast-al-masirah-tv-idUKKBN1KF0WN

    Top oil exporter Saudi Arabia said on Thursday it was “temporarily halting” all oil shipments through the strategic Red Sea shipping lane of #Bab_al-Mandeb after an attack on two big oil tankers by Yemen’s Iran-aligned Houthi movement.

    Saudi Energy Minister Khalid al-Falih said in a statement sent by his ministry that the Houthis had attacked two Saudi Very Large Crude Carriers (VLCCs) in the Red Sea on Wednesday morning, one of which sustained minimal damage.

    Saudi Arabia is temporarily halting all oil shipments through Bab al-Mandeb Strait immediately until the situation becomes clearer and the maritime transit through Bab al-Mandeb is safe,” the statement said.

    #Bab_el_Mandeb

    • Les deux pétroliers, non identifiés, appartiennent à Bahri, la filiale Maritime de Saudi Aramco.
      http://www.bahri.sa/Images/logo.aspx?width=423&height=129&ext=.png

      Saudi Arabia suspends oil exports through Bab al-Mandeb | Yemen News | Al Jazeera
      https://www.aljazeera.com/news/2018/07/saudi-arabia-suspends-oil-exports-bab-el-mandeb-180725215417388.html

      A statement by the coalition said one tanker was attacked west of Yemen’s Hodeidah port but did not name the vessel or describe how it was hit.

      The Saudi oil tanker was subjected to slight damage due to the attack by the Houthi militia,” the statement said. “Thankfully the attack failed due to immediate intervention of the coalition’s fleet.

      A statement from Saudi Aramco said “two Very Large Crude Carriers [VLCCs], each with a two million barrels capacity ... were attacked by terrorist Houthi militia this morning in the Red Sea. One of the ships sustained minimal damage. No injuries nor oil spill have been reported”.

    • هل هُناك عَلاقة بين هُجوم الحوثيين على نَاقِلَة نِفط سُعوديّة في البَحر الأحمر وتَهديد إيران بإغلاق مَضيق هرمز؟ ولماذا تتزايَد تسريبات الإمارات حَول نواياها بسَحبِ قُوّاتِها مِن اليَمن هَذهِ الأيّام؟ وكيف نُفَسِّر الصَّمت السُّعوديّ تُجاهَها؟ | رأي اليوم
      https://www.raialyoum.com/index.php/%d9%87%d9%84-%d9%87%d9%86%d8%a7%d9%83-%d8%b9%d9%84%d8%a7%d9%82%d8%a9-%d8%

      Edito ABA dans Rai al-yom : "Y a-t-il un lien entre l’assaut des Houthis contre le pétrolier saoudien en mer Rouge et les menaces iraniennes de fermer le détroit d’Hormuz ? Pourquoi voit-on se multiplier les rumeurs à propos d’un retrait des forces émiriennes au Yémen ? Pourquoi ce silence saoudien sur ce sujet ?

    • D’après Mujtahidd, il ne s’agit pas d’un pétrolier mais bel et bien d’un bâtiment de guerre....

      السفينة التي ضربت قرب باب المندب كانت بارجة حربية سعودية لكن ابن سلمان تحاشى أن يعترف أن الحوثيين لديهم قدرة على تدمير سفنه الحربية فزعم أنها ناقلة نفط الأحمق لم يدرك أن الاعتراف بعجز كامل عن حماية باب المندب بعد ثلاث سنوات من الحرب أخطر من الاعتراف بضرب بارجة حربية

    • UAE Calls Houthi Attack on Oil Shipments Totally Irresponsible - The New York Times
      https://www.nytimes.com/reuters/2018/07/26/world/26reuters-yemen-security-emirates.html

      An attack on Wednesday by Yemen’s Iran-aligned Houthi rebels on two oil tankers in the Red Sea was totally irresponsible, United Arab Emirates Minister of State for Foreign Affairs Anwar Gargash said.

      This is a totally irresponsible act,” he told an audience in London on Thursday. “The effect of it actually is much wider than the region.

      He added: “I think this is another example of why the Houthi takeover of the Yemeni government in Sanaa should end.

      Saudi Arabia and arch-foe Iran have been locked in a three-year proxy war in Yemen, which lies on one side of the Bab al-Mandeb strait at the southern mouth of the sea, one of the most important trade routes for oil tankers heading from the Middle East to Europe.

      The UAE is part of a Saudi-led coalition of Arab states fighting to gain control of the Houthi-controlled main port of Hodeidah.

      The only way forward is to get Hodeidah,” Gargash said. “What we are planning to do is give diplomacy every possible chance to secure that.

      #yapuka … l’offensive « finale » sur Hodeida démarrée le 13 juin est « en pause » pour laisser sa chance à la diplomatie depuis le 1er juillet.

    • Saudi Arabia resumes oil exports through Red Sea lane | Reuters
      https://www.reuters.com/article/us-yemen-security/saudi-arabia-to-resume-oil-exports-through-red-sea-lane-idUSKBN1KP0B7

      Top oil exporter Saudi Arabia said on Saturday it has resumed all oil shipments through the strategic Red Sea shipping lane of Bab al-Mandeb.

      Saudi Arabia halted temporarily oil shipments through the lane on July 25 after attacks on two oil tankers by Yemen’s Iran-aligned Houthi movement.

      A statement by the Energy Ministry said shipments had resumed on Saturday.

      The decision to resume oil shipment through the strait of Bab al-Mandeb was made after the leadership of the coalition has taken necessary measures to protect the coalition states’ ships,” Energy Minister Khalid al-Falih said in the ministry statement.

  • Air France et le triangle d’incompatibilité de Macron
    https://www.latribune.fr/opinions/editos/air-france-et-le-triangle-d-incompatibilite-de-macron-778795.html

    Le Pdg d’Air France était confronté à un triangle d’incompatibilité : restaurer les marges de la compagnie pour s’aligner sur celles, bien meilleures, de la concurrence, investir dans un nouveau plan stratégique pour remettre Air France dans le match en termes de prix et de qualité de service, et récompenser les efforts des années précédentes dans un compromis compatible avec les conditions d’exploitation actuelle et à venir.

    Édito de La Tribune où les sommets du triangle conduisent
    • à une privatisation (quasi) inéluctable, …

    Dans la recherche d’une solution pour sauver la compagnie française d’une mort lente, à la Alitalia, voire d’une mort tout court, à la Swissair, le gouvernement est désormais au pied du mur. La réponse à la crise semble évidente : l’État doit « #en_même_temps » profiter des Assises du transport aérien pour revoir à la baisse les charges qui pèsent en excès sur ce secteur décisif pour l’image du pays (imagine-t-on la France sans Air France ?) et franchir le Rubicon d’une sortie, définitive, du capital, dont on a vu les effets délétères. Au moment où Bercy s’apprête à privatiser Aéroports de Paris, la question ne peut plus être éludée.

    • et à une révision du partage de la VA…

    Pour autant, la question d’un meilleur partage salaires-profits est au cœur du débat politique.

    • qui se pose à l’échelle du pays (j’ai un inversé l’ordre)

    Ce triangle d’incompatibilité qui a conduit à la crise à Air France, Emmanuel Macron est en train d’en faire, lui aussi, l’expérience à l’échelle du pays. Certes, toute la France n’est pas en grève pour réclamer des hausses de salaires, tant s’en faut. Si arbitrage il y a, c’est bien en faveur de l’emploi, chômage de masse oblige. Cinquante ans après 1968, l’heure n’est pas à de nouveaux accords de Grenelle.

    Et la conclusion…

    Emmanuel Macron a essayé d’y répondre, par le transfert des charges sociales vers la CSG, qui se traduit par un transfert des revenus du capital et de celui des retraités vers les actifs. Mais ce pis-aller, qui ne produira pleinement ses effets qu’en octobre, laisse sceptique. Surtout, il pourrait être largement compensé par la hausse du prix des carburants et voir son impact sur la feuille de paie annulé par l’application, au 1er janvier prochain, de la retenue à la source. De sorte qu’on peut le prédire : Air France n’a été qu’une avant-garde. 2019 pourrait bien être à la fois l’année du retour de l’inflation et celle d’une montée des revendications salariales et d’un partage plus favorable aux salariés des fruits de la croissance.

    Pour le dernier point, conséquence de l’avant-dernier, c’est pas gagné d’avance vu le rapport des forces politiques…

    en bis, après cette conclusion :

    Cinquante ans après 1968, l’heure n’est pas à de nouveaux accords de Grenelle.

    #yapuka !

  • Bretagne. Une turbine marine créatrice de Bitcoins pour financer l’étude des océans - Bretagne - LeTelegramme.fr
    http://www.letelegramme.fr/bretagne/bretagne-une-turbine-marine-creatrice-de-bitcoins-pour-financer-l-etude

    Financer l’étude des océans grâce à une turbine marine reliée à un ordinateur qui crée une cryptomonnaie comme le Bitcoin. Ce coup de com’ avant-gardiste a été réalisé par la Fondation Tara, dans le golfe du Morbihan.
    Faire tourner une turbine marine, grâce aux courants du golfe du Morbihan, reliée à un ordinateur qui crée des Bitcoins. Voici une manière peu commune de générer de l’argent pour mener à bien une cause. Et surtout un sacré coup de communication pour la Fondation Tara Expéditions, qui avec la goélette Tara, sillonne les mers du globe avec des scientifiques à son bord.
    « Après un mois de fonctionnement de la turbine et de production de Bitcoins, l’installation « Ocean Miner » a permis à la Fondation Tara de collecter près de 200 € », note Romain Troublé, directeur général de la fondation, dans un communiqué diffusé ce lundi.

    https://www.youtube.com/watch?v=IKrAftKqlJQ

    Euh ! … a permis de collecter près de 200 €

    Tousse, tousse !
    Si j’ai bien compris notre ami le ₿, c’est pas dans la poche…

    d’ailleurs la vidéo dit cette installation PEUT générer jusqu’à 200€/mois avec, en tout petit en bas, les hypothèses de calcul ;

    #yapuka gagner l’une des compètes ! Il va falloir beaucoup de courant à La Jument ou au Grand Mouton…

    • Petit test, sur des graphiques classiques, ici https://seenthis.net/messages/687122, avec les données du billet (nombre de buts en Coupe du Monde de football par année et par équipe)

      L’idée est vraiment interessante et on comprend assez bien la logique de représentation (repeat, break, stack,…) Mais on est plus dans la PoF (_proof of concept, depuis que je sais ce que c’est, ça me plait, mais, j’explicite le sigle…) parce qu’à l’usage, plein de choses vraiment pénibles…
      • l’enregistrement ne garde pas les choix de conceptions, en rouvrant, on se retrouve devant le tableau de données et tout à remonter (EDIT : faux, ça a l’air de marcher, je ne sais pas ce que j’ai fait…)
      • édition des éléments graphiques réduite au minimum notamment pas de undo (argh, ajouté au point précédent, ça devient l’enfer)
      • pas d’association d’étiquettes (ou je n’ai pas trouvé) idem d’image pour les bulles (les drapeaux des « pays » dans notre exemple)
      • pas vu où on pouvait redimensionner le canevas
      • pas de possibilité de fixer le type des données, déterminé automatiquement à l’importation (les années seront forcément numériques, sauf à les compléter d’un caractère alphabétique dans le tableau de données…)
      • aucune possibilité d’édition du tableau de données (bon, c’est normal) mais on aimerait pouvoir disposer de facilité du genre pourcentage en ligne, pourcentage en colonne (pour les rectangles empilés c’est contraignant, il faut l’avoir précalculé dans le fichier de données)
      • l’interface graphique se maitrise assez bien et il y a des choses qu’on aimerait trouver ailleurs (redimensionnement des échelles, p. ex.)
      • l’interface graphique se maitrise assez bien, mais il y a des moments où on aimerait avoir accès à un dialogue (ex. les choix initiaux font que l’échelle déborde plusieurs fois la largeur du canevas prévue ; il faut cliquer-tirer sur le curseur (au bout de l’axe) pour le ramener au bon endroit, sans qu’on dispose d’un défilement automatique au bord de la fenêtre…)

      Faut voir ce que ça autorise en graphique « non classique »…

  • Un conseiller : Trump ne reviendra pas sur l’accord iranien et pourrait ne pas relocaliser l’ambassade
    Joshua Davidovich et Times of Israel Staff | 11 novembre 2016,
    http://fr.timesofisrael.com/un-conseiller-trump-ne-reviendra-pas-sur-laccord-iranien-et-pourra

    Un haut conseiller du président élu Donald Trump a expliqué que le leader américain “révisera” l’accord sur le nucléaire passé avec l’Iran mais qu’il ne reviendra pas sur ce pacte international historique.

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    Walid Phares, l’un des hauts conseillers de Trump en matière de politique étrangère, a signalé également que Trump pourrait ne pas relocaliser dans l’immédiat l’ambassade américaine à Jérusalem.

    Il a par ailleurs indiqué qu’il ferait une priorité absolue de la réalisation d’un accord de paix entre Israéliens et Palestiniens dès son arrivée à la Maison Blanche.

    • Phares a également dit à la BBC que tandis que Trump s‘était engagé à relocaliser l’ambassade américaine de Tel Aviv à Jérusalem comme d’autres candidats à la présidentielle l’avaient fait, il ne le ferait pas de façon unilatérale.

      De nombreux présidents des Etats Unis s’étaient engagés à le faire, et il l’a dit lui aussi, mais il le fera s’il y a un consensus,” a expliqué Phares.

      #yapuka

  • Gaz offshore : de vieilles données peuvent-elles permettre de débloquer le dossier au Liban ? - Cyrille NÊME et Karen OBEID - L’Orient-Le Jour
    http://www.lorientlejour.com/article/992710/gaz-offshore-de-vieilles-donnees-peuvent-elles-permettre-de-debloquer

    ce rapport, qui confirmerait la présence de réserves importantes d’hydrocarbures dans une zone particulièrement stratégique, objet d’un litige frontalier entre le Liban et Israël. Un litige qui dure depuis la décision prise par Tel-Aviv en 2011 d’officialiser sa ZEE en empiétant d’environ 850 km2 sur celle – totalisant 22 730 km2 – déclarée un an plus tôt par Beyrouth à l’Onu.
    Pour les autorités libanaises, ces conclusions constitueraient l’un des chaînons manquants aux nombreuses estimations du potentiel en hydrocarbures dont elles disposaient jusque-là. Or paradoxalement, ces conclusions reposent sur des données remontant à plus d’une décennie !

    #pétrole #gaz

    • Ouais ! #yapuka régler le litige frontalier…

      Quant à la médiation américaine entre les deux pays, elle ne paraît pas appelée à connaître des résultats immédiats. « Lors de sa visite au Liban (le 26 mai), le secrétaire d’État adjoint américain à l’Énergie, Amos Hochstein, nous a annoncé qu’il négociera à nouveau avec les Israéliens avant de revenir vers nous pour résoudre ce conflit », indique simplement M. Hamdan. Pour rappel, le Liban avait déjà refusé il y a trois ans une première proposition consistant à ne lui accorder que 55 % de la zone contestée.

  • #COP21 : les Etats-Unis rappellent qu’un accord ne sera pas juridiquement contraignant
    http://www.lemonde.fr/cop21/article/2015/11/12/cop21-les-etats-unis-rappellent-qu-un-accord-ne-sera-pas-juridiquement-contr

    Les Etats-Unis, qui figurent parmi les principaux pays émetteurs de CO2, ont rappelé que tout accord obtenu ne sera pas juridiquement contraignant et n’obligera donc pas les pays à réduire leurs émissions. Le secrétaire d’Etat américain, John Kerry, a déclaré, jeudi 12 novembre, au quotidien britannique Financial Times.

    « Ce ne sera certainement pas un traité (...) Il n’y aura pas d’objectifs de réduction juridiquement contraignants, comme cela avait été le cas à Kyoto. »

    #Pangloss

    • Fabius dit que les résultats de la COP21 seront contraignants :

      « Ne confondons pas - c’est peut-être ce qu’a fait M. Kerry - la nature juridique de l’accord et puis le fait qu’il faut évidemment que les dispositions sur lesquelles nous allons nous mettre d’accord se traduisent dans les faits. Ce n’est pas une discussion politique en l’air, c’est un accord réel dont il s’agit ».

      La position américaine obéit probablement à des considérations de politique intérieure, à l’heure où les Républicains sont majoritaires au Congrès, a-t-il estimé.

      http://www.boursorama.com/actualites/fabius-dit-que-les-resultats-de-la-cop21-seront-contraignants-9983035f68

      Enfin, si juridiquement ce n’est pas contraignant, et qu’aucune pénalité n’est prévue en cas de non respect de l’accord, on perçoit mal la contrainte ...
      On en est quand même à la 21ème conférence sur le climat et les signes du réchauffement sont de plus en plus perceptibles et inquiétants. Les mesures prises ayant un impact sensible, pas vraiment perceptibles encore ...

    • Ouais…

      État de l’article 3, paragraphe 2 Efforts individuels, à négocier comme tout le reste du projet :

      Article 3
      2. Individual efforts
      • Option 1:
      Each Party [shall][should][other] regularly [prepare] communicate [maintain] [fulfil][implement] [a][successive] nationally determined mitigation [contribution][commitment][component of the contribution referred to in Article 2 bis] {hereafter NDMC}, which the Party [shall][should][other] implement.

      • Option 2:
      [Each Party][All Parties] [recognizing the principle of common but differentiated responsibilities and respective capabilities] [shall][should][other] regularly [formulate] [prepare], [communicate] [submit], [maintain] [update] and [shall][should][other] [implement] [fulfil] [intended][nationally determined mitigation [commitments][contributions][actions]] [nationally determined mitigation commitments and/or contributions] [a nationally determined contribution with a mitigation component], [, which can be in the form of co-benefits resulting from [its] [the Party’s] adaptation contributions and economic diversification plans] [programmes containing measures to mitigate climate change] {hereafter NDMCNDMCC}[placeholder of context, pples, art 4, support, etc.]

      Pour le côté contraignant et l’application, il reste encore à voir ce qui émergera de l’accord entre shall, should ou other

      Et pour l’option 2, on remarquera que seuls les mots regularly et and ne sont pas entre crochets (si je ne me suis pas planté dans le comptage…)

      http://www.cop21.gouv.fr/wp-content/uploads/2015/11/texte_de_laccord.pdf

    • Ah si, contraignant, c’est prévu, enfin dans les options de l’article 11 (je résume entre les 3 grandes options)

      Article 11 (FACILITATING IMPLEMENTATION AND COMPLIANCE)

      Option I:

      1. (Establishment) [A] [Implementation] [and] [Compliance] [mechanism][process][Committee] [, including a Committee [as a standing subsidiary body under the CMA]][compliance mechanism for developed countries and a facilitative mechanism for developing countries][applicable to all Parties] is hereby established.

      2. (Objective and scope) The objective of the [mechanism][process][Committee] referred to in paragraph 1 of this Article is to:
      Option 1:
      [promote and] facilitate [and incentivize][effective] implementation of [and promote [and enforce] compliance with] [the [applicable] provisions of] [commitments under] [Articles [3] [, 4, 6, 7, 8] and [9] of] this Agreement [and to assess and address questions of implementation arising from each Party’s performance in accordance with those provisions]
      Option 2:
      promote compliance by developed countries and to facilitate implementation by developing countries through provision of adequate financial resource and transfer of technology
      Option 3:
      address cases of non-compliance by developed country Parties, including through the development of an indicative list of consequences, taking into account the cause, type, degree and frequency of non-compliance and facilitate implementation by developing country Parties.
      […]
      Option II:
      An International Tribunal of Climate Justice as is hereby established to address cases of non-compliance of the commitments of developed country Parties on mitigation, adaptation, provision of finance, technology development and transfer and, capacity-building, and transparency of action and support, including through the development of an indicative list of consequences, taking into account the cause, type, degree and frequency of non-compliance.

      Option III:
      No reference to facilitating implementation and compliance (no Article 11)

      On remarquera quelques nuances entre l’option II et l’option III…

      Et, bien sûr, tout cela comme pour tout traité international soumis aux conditions habituelles d’entrée en vigueur :

      Article 18 (ENTRYINTO FORCE)
      1. This Agreement shall enter into force on the thirtieth day after the date on which at least [X] number of Parties to the Convention [and] [or] on which Parties to the Convention accounting for [x] percent of total [net] global greenhouse gas emissions in [[date][1990][2000][2010][2012]] have deposited their instruments of ratification, acceptance, approval or accession [whichever occurs first, coming into effect not earlier than 1 January 2020][.][, with such Parties to the Convention accounting for X per cent of total [net] global greenhouse gas emissions [in [date] [1990][2000][2010][2012]] [but not earlier than 1 January 2020].] [placeholder for starting and ending date of the Agreement]

      Avec une pensée émue pour le Protocole de Kyoto qui a mis huit ans à remplir les conditions d’entrée en vigueur. Dont le Canada s’est retiré (pour cause de non-respect) et que les États-Unis n’ont jamais ratifié.

      Alors peut-être que John Kerry a tort (aura tort si (irréel du futur ?) l’accord se fait sur un mode contraignant), mais le résultat risque (?) d’être le même que pour Kyoto. Et Laurent Fabius n’a plus qu’à convaincre les États-Unis (et son Congrès) à ratifier l’(éventuelle) contrainte.

      #yapuka !

    • Les eurodéputés refusent de renforcer les objectifs climat européens
      http://www.euractiv.fr/sections/energie/les-eurodeputes-refusent-de-renforcer-les-objectifs-climat-europeens-319397

      Traditionnellement plus préoccupée de développement économique que d’environnement, la commission ITRE (industrie, recherche et énergie) a refusé, le 10 novembre, de rendre contraignants les objectifs climats de l’UE pour 2030. Le groupe d’élus a néanmoins approuvé une proposition qui exige que le Parlement ait un rôle plus important dans la surveillance de l’Union de l’énergie, la stratégie européenne censée réduire la vulnérabilité du bloc en termes de pénurie d’électricité et de lutte contre le changement climatique.

  • Danish researchers have an enraging proposal to speed up queues: Serve the last person first
    http://qz.com/496525/danish-researchers-have-an-enraging-proposal-to-speed-up-queues-serve-the-last-p

    The problem with “first-come, first-serve” is it incentivizes people to arrive early, which researchers say results in people waiting for the longest period of time. When this incentive is removed—under a “last-come, first-serve” system—the queues are more efficient. Researchers suggest that under this model, people are forced to change their behaviors and arrive at the queues at a slower rate. When people who arrive last are served first, there is less of a bottleneck and thus less congestion in queues.

    • Donc, remplacer la file par la pile.
      Génial ! pourquoi n’y a-t-on pas pensé plus tôt ?

      #yapuka mettre ça en place dans la vraie vie. Et…
      • faire respecter militairement l’ordre d’arrivée (impossibilité de quitter la file une fois entré dedans)
      • prévoir des moyens de survie pour les premiers arrivés en cas de saturation du service (mais ça n’arrive jamais)

      La file permet naturellement le découragement des derniers arrivés (voire leur non participation), la pile laissera sédimenter les plus vieux. Ou sinon, on les laisse partir, ils reviennent instantanément et tout le bazar tombe à l’eau.

    • Le pari est justement qu’il n’y ait plus (trop) de pile étant donné la dispersion des arrivées. Bon ça doit pas être applicable partout et l’objectif est peut-être plus de se marrer que de résoudre un problème, mais, cela dit, tout le monde est pour ainsi dire appelé à la onzième heure :)

  • Dans le cimetière numérique de la démocratie participative - Rue89
    http://rue89.nouvelobs.com/2015/04/27/cimetiere-numerique-democratie-participative-258807

    Hécatombe chez les sites collaboratifs

    Mais la technologie et les internautes ne se laissent pas embarquer aussi facilement. Bugs techniques, modération impossible, trolls en tout genre, ou absence de de débatteurs ; de nombreuses plateformes créées ces dernières années ont fini amorphes, vidées, en lambeaux sur des hébergements pas toujours renouvelés.

    le site de Ségolène Royal, la “Coopol,” ça me rappelle quelqu’un, mais qui ? #FAIL #web

  • EUROPE - L’UE n’exclut pas une opération militaire contre les trafiquants de migrants - France 24
    http://www.france24.com/fr/20150423-ue-operation-militaire-trafiquants-migrants-mediterranee-clandestin-bruxelles/?aef_campaign_date=2015-04-23&aef_campaign_ref=partage_aef&dlvrit=974353&n

    Les chefs d’État de l’Union européenne se réunissent jeudi à Bruxelles pour un conseil européen extraordinaire consacré à la crise des migrants en Méditerranée. Les dirigeants vont tenter de trouver une réponse au trafic de migrants.

    #migrants #trafic_humain #Union_Européenne #Méditérranée

    • Un gigantesque n’importe quoi !

      En revanche, « personne ne parle d’envoyer des troupes au sol », a assuré une source européenne, tout en soulignant que la question d’un mandat des Nations unies « dépend de l’étendue de la mission ». « Ce ne sera pas une guerre, mais des actions ciblées ».

      Chouette, nos Rafales vont pouvoir faire une campagne de pub en bombardant la Libye (grand succès de l’année 2011) et il n’y a même pas besoin de l’ONU puisque ce sera encore plus humanitaire…

      Le président de la Commission européenne Jean-Claude Juncker et son homologue auprès de l’Union africaine, Nkosazana Dlamini-Zuma, ont exigé que les factions rivales en Libye se mettent rapidement d’accord pour reconstruire un État, première étape pour permettre d’endiguer le flux de migrants.

      #yapuka et quelques bombes bien placées les aideront (comme en 2011).

      Le seul truc sérieux,

      Le plan soumis aux dirigeants européens prévoit aussi de « doubler » de trois à six millions d’euros le budget mensuel alloué à Frontex, l’agence chargée de la surveillance des frontières.

      … paske quand même faut pas rigoler avec la sécurité (de l’Europe).

      Et pourquoi yzonpapensé à BHL ? Ça aurait de la gueule !
      Il doit être trop pris par les inaugurations de boutiques de chocolats de Porochenko (19 ouvertures en 2014).

    • dommage, on pourrait envoyer des casques bleus, les Népalais qui ont apporté le choléra en Haïti par exemple

    • Frontex prêt à mettre en œuvre des conclusions du Conseil européen - Directeur exécutif
      23/04/2015

      Frontex est impatient de mettre en œuvre les conclusions du Conseil européen qui se tiendra cet après-midi à Bruxelles et a déjà commencé les préparatifs.

      "Ma proposition est d’augmenter tant la surveillance aérienne dans la mer Méditerranée au sud de l’Italie et Malte, que celle des navires actuellement déployés, qui vise à renforcer les capacités de recherche et sauvetage dans la région", a déclaré Leggeri.

      Leggeri a suggéré de majorer les moyens aériens qui participent à l’opération Triton Frontex, coordonnée également suite à deux incidents où les passeurs ont utilisé des armes de récupérer bateaux suivants les opérations de recherche et de sauvetage dans lesquelles les navires prenant part à Triton ont été impliqués.

      « Actifs co-financé par l’Agence ont permis de sauver des milliers de vies en Méditerranée. Frontex continuera dans son mandat de faire tout son possible pour s’acquitter de cette responsabilité ", a déclaré Leggeri. http://frontex.europa.eu/news/frontex-ready-to-implement-european-council-conclusions-executive-dir

  • (Frozen OST) Let It Go - Sungha Jung
    https://www.youtube.com/watch?v=AAnID4RS7Vg

    En français, BO de « La Reine des Neiges », Libérée, délivrée

    #yapuka

    Comme le dit un commentaire

    Been a guitarist my whole life. There is a saying, 10,000 prerequisite hours. He has obviously done his 10k, just imagine he’s young too. When did he have the time?

    Sungha Jung — Wikipédia
    https://fr.wikipedia.org/wiki/Sungha_Jung

    Sungha Jung est un guitariste coréen né le 2 septembre 1996 en Corée du Sud.

  • Cuisson au soleil avec et sans four solaire

    Il me semble que si on est patient, car il faut certainement plus de temps de cuisson au soleil qu’avec les fours électriques et les plaques de cuissons, alors certaines préparations de cuisine seraient particulièrement adaptées à la cuisson au soleil (avec ou sans four solaire).

    Dans l’hémisphère sud, sous les tropics notamment, ça devrait être idéal pour expérimenter la cuisson au soleil, et en plus c’est l’été :)

    Je me rappelle aussi des plans de construction #diy #open_source #open_hardware #open_design, d’un four solaire (orientable avec un capteur il me semble) assez bien foutu et réalisé par un jeune ingénieur, dont un article sur le web avait circulé à l’époque sur #identica, mais je ne l’ai plus sous la main et pense que c’est toujours en ligne sur le site web du concepteur.

    #yapuka #cuisine #cuisson #énergies #économie #co2 #émissions

  • Le gouvernement suspend la mise en place de l’écotaxe
    http://www.lemonde.fr/economie/article/2014/10/09/le-gouvernement-suspend-la-mise-en-place-de-l-ecotaxe_4503555_3234.html

    La ministre de l’écologie, Ségolène Royal, a annoncé, jeudi 9 octobre, que le dispositif de l’écotaxe, récemment convertie en taxe de transit poids lourds, était suspendu « sine die » après une rencontre avec les fédérations de transporteurs routiers.
    « Nous avons décidé, premièrement, de suspendre sine die le dispositif d’écotaxe, deuxièmement de créer un groupe de travail (…) troisièmement, d’intensifier la recherche de solutions sur la situation économique et sociale globale du secteur. »
    Plusieurs fédérations de professionnels du secteur, qui réclamaient la suppression du dispositif, avaient appelé à une mobilisation, à partir du 13 octobre pour certaines, du 17 pour d’autres. Ils ont décidé dans la foulée de l’annonce de la ministre de suspendre leur mouvement.

    #créer_une_commission !