Status di rifugiata a cittadina cinese vittima di persecuzione religiosa per la sua appartenenza ad una delle chiese cristiane
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Sono stati necessari quasi cinque anni di attesa, ma alla fine il Tribunale di Milano ha riconosciuto lo status di rifugiata ad una cittadina cinese dichiaratasi vittima di persecuzione religiosa per la sua appartenenza ad una delle chiese cristiane che si riuniscono in clandestinità perché osteggiate dal regime, e per questo chiamate “chiese domestiche”. Si tratta della chiesa di Zao Hui, che la propaganda di stato definisce in toni spregiativi “la chiesa degli urlatori”. Il racconto della ricorrente offre uno spaccato impressionante del clima di delazione e di controllo sociale in cui vivono i cittadini cinesi, e il Tribunale, nel (...)