• Quel #business da 2 milioni al giorno sulla pelle dei migranti : più ne arrivano più guadagnano
    –-> ce business de 2 mio. par jour sur la peau des migrants : plus migrants arrivent et plus les gains sont gros

    L’inchiesta. Dalle coop alle aziende vicine a Cl, l’accoglienza è un affare. Gare vinte con ribassi del 30%. E se aumentano gli ospiti crescono anche i ricavi

    http://www.repubblica.it/cronaca/2013/12/19/news/migranti_business_da_due_milioni_al_giorno-73991727

    #migration #économie #avantages_économiques #centres_d'accueil #Italie #affaires

    cc @albertocampiphoto

  • Scandalo a Lampedusa: il centro accoglienza come un lager
    –-> #scandale à #Lampedusa: le #centre_d'accueil comme un #lager

    AGGHIACCIANTI LE IMMAGINI DIFFUSE IERI SERA DAL TG2. SCENE CRUDE. TREMENDE. DOVE S VEDONO GLI IMMIGRATI NUDI, ALL’APERTO, DURANTE UN TRATTAMENTO ANTISCABIA

    http://www.linksicilia.it/2013/12/scandalo-a-lampedusa-il-centro-accoglienza-come-un-lager

    #Italie #migration #asile #réfugiés

  • #Frontex, Iacolino (Fi-Ppe): “Primo sì a sede operativa nel Mediterraneo”
    –-> Frontex, Iacolino: «premier oui à un siège opératoire dans la #Méditerranée»

    La commissione Libertà civili, Giustizia e Affari interni (Libe) del Parlamento europeo dice sì ad una sede operativa di Frontex nel Mediterraneo. A renderlo noto è il vicepresidente della commissione Libe, Salvatore Iacolino (Fi-Ppe), primo firmatario di un emendamento che modifica la proposta di regolamento della Commissione europea sulla sorveglianza delle frontiere marittime esterne, con la previsione di un apposito ufficio operativo. “L’approvazione di questo emendamento – sottolinea Iacolino – va nella direzione auspicata sia dal Parlamento che dal Consiglio europeo dopo i tragici fatti di Lampedusa: ovvero un maggiore controllo delle zone sottoposte a rilevanti flussi migratori, come la Sicilia”.
    –-> La commission Libertés civiles, justice et affaire intérieures (Libe) du Parlement européen a dit oui à un siège opératoire de Frontex dans la Méditerranée. C’est Salvatore Iacolino qui a donné la nouvelle, le premier signataire d’un émondement qui modifie la proposition du règlement de la Commission européenne sur la surveillance des frontières maritimes extérieures.

    “L’obiettivo – conclude Iacolino – è migliorare il coordinamento tra gli Stati membri, garantire solidarietà e condivisione delle responsabilità fra gli stessi Stati, rafforzando la capacità operativa di Frontex”. Tra marzo e aprile prossimo si attende il voto confermativo del Parlamento.

    http://www.lavalledeitempli.net/2013/12/10/frontex-iacolino-fi-ppe-primo-si-a-sede-operativa-nel-mediterraneo

    #frontières #migration #mourir_en_mer #Méditerranée

  • #Irina_Putilova – In Russia dopo la fuga dalle brutali persecuzioni?
    –-> Irina Putilova - en Russie après la fuite des #persécutions?

    Irina Putilova, un’attivista del movimento #LGBTQ in cerca di asilo nel Regno Unito, il sei dicembre è stata arrestata dai funzionari del UKBA e portata allo Yarl’s Wood Immigration Removal Centre, che di recente è stato oggetto di polemiche per presunti casi di abusi sessuali da parte di guardie private contro i detenuti di sesso femminile.
    Grazie al cosiddetto sistema ‘Fast Track’ che permette la trattazione di richieste di asilo entro 2 settimane, nonostante le ampie critiche da parte di gruppi per i diritti dei migranti che sostengono che sia fortemente sbilanciato nei confronti del ricorrente e nonostante la complessità del caso dell’attivista, la sua pratica di richiesta di asilo potrebbe concludersi con l’estradizione della stessa verso il paese di origine: la Russia!

    http://www.lavalledeitempli.net/2013/12/08/irina-putilova-in-russia-dopo-la-fuga-dalle-brutali-persecuzioni

    #Royaume_Uni #asile #Angleterre #renvoi #requérant_d'asile #Russie #Yarl's_Wood #centre_de_détention #détention #rétention #expulsion

  • Inferno bifronte. La testimonianza di Rashid
    –-> témoignage de Rashid

    La guerra che divide nord e sud, l’incubo del terrorismo, le diverse etnie e il rischio di rappresaglie, sono gli elementi che hanno fatto del Mali un’autentica polveriera dalla quale ognuno tenta di fuggire. Dopo un periodo di notevole sviluppo economico e nonostante i tanti progetti in corso e l’aiuto di istituzioni mondiali, il Mali è tornato agli anni più bui della sua storia.

    Fuggono i maliani dalle torture e dalla sharia imposta dagli islamisti islamici che controllano il Nord del Paese con l’aiuto di alcuni appartenenti a tribù nomadi. Fuggono quelli di etnia Tuareg, peul e araba, per paura delle rappresaglie da parte della popolazione che li accusa di essere complici degli islamisti e di aver causato il caos nel paese con il sostegno dato al Movimento di liberazione dell’Azawad.

    Profughi e morti ormai non si contano più. Chi riesce a fuggire ritiene di non poter rientrare più nel proprio paese. A prescindere dalle etnie alle quali appartengono i profughi, le loro storie narrano di morti, violenze, stupri, torture.

    La fuga dall’inferno spesso si trasforma in un diverso inferno. Un viaggio alla fine del quale chi ha la fortuna di sopravvivere si dovrà confrontare con l’incertezza in merito al futuro e con la certezza di aver perso il proprio passato, la propria storia, la propria famiglia.

    Vittime innocenti, la cui unica colpa è quella di essere nati nel posto sbagliato.

    Raschid (per precauzione il nome è di fantasia), il cui padre, dopo aver lasciato il Mali, è morto nel 2006 in Costa d’Avorio, è fuggito dal proprio paese lasciando la madre, parenti, amici e l’università che frequentava, affrontando un lungo viaggio terminato, almeno per il momento, in Sicilia, dove è arrivato la scorsa estate.

    A raccontarci la sua fuga dall’inferno, dopo un breve scambio di convenevoli, è lo stesso Rashid. Un giovane nella cui voce, in un italiano ancora assai incerto, si percepisce la sofferenza subita, la tristezza nell’aver dovuto abbandonare la famiglia e il proprio paese, ma anche la gioia di essere arrivato vivo alla fine del suo viaggio.

    http://www.lavalledeitempli.net/2013/11/19/inferno-bifronte-la-testimonianza-di-rashid

    #témoignage #migration #Mali #route_migratoire #parcours_migratoire

  • LAMPEDUSA L’odissea dei migranti: “Rapiti, costretti a pagare e stuprati da militari in gruppo”
    –-> #Lampedusa, l’#odyssée des #migrants: «#Kidnappés, obligés à payer et #violés par des militaires en groupe»

    Sequestrati nel deserto della Libia e costretti al versamento in euro per il riscatto. Condotti poi sulla costa africana e obbligati al pagamento di una ulteriore somma in dollari per essere imbarcati nella traversata verso la Sicilia.

    Un contesto di estrema sopraffazione con stupri di gruppo, segregazioni e percosse. E’ stata questa l’odissea degli immigrati prima che il barcone diretto a Lampedusa naufragasse nelle acque del Canale di Sicilia, dove il 3 ottobre scorso hanno trovato la morte 366 persone. Le violenze e i soprusi, ricostruiti dal Pm della Dda di Palermo attraverso i racconti dei superstiti verificati dalle indagini di Polizia, hanno portato al fermo del somalo Mouhamud Elmi Muhidin, accusato di essere tra i capi dell’organizzazione criminale che gestiva il traffico di esseri umani.

    L’organizzazione ha seguito una schema ben preciso e già “collaudato”: i migranti, raggiunti nel deserto, sono stati caricati su “pick up” e sotto minaccia di armi portati successivamente in un luogo di detenzione, a Sebha nel sud della Libia. Dalle testimonianze dei superstiti è emerso che ciascuno ha dovuto contattare i familiari all’estero perché provvedessero a versare su conti correnti cifre tra 3.000 e 3.500 euro, attraverso il circuito “Money Transfer. A pagamento avvenuto per il riscatto, i profughi sono stati trasferiti sulla costa africana e con un’ulteriore somma di 1.500$ (questa volta in dollari per “biglietto” della traversata) hanno atteso la partenza verso il viaggio della speranza su uno degli scafi.

    “Una ventina di ragazze - dicono gli inquirenti – pure violentate e stuprate, offerte in ‘dono’ a gruppi di militari armati di mitragliatori Ak/47 Kalashnikov”.

    http://www.lavalledeitempli.net/2013/11/09/lampedusa-lodissea-dei-migranti-rapiti-costretti-a-pagare-e-stupra

    #migration #violence #route_migratoire

  • Un #naufrage et 366 #enterrements - #funérailles à l’italienne

    Ce lundi 21 octobre, une commémoration en mémoire des victimes des naufrages de Lampedusa a été organisée en Sicile, à Agrigente. Sans les cercueils qui ont tous été enterrés à la va-vite, sans les survivants qui n’ont pas pu honorer leurs morts, sans la maire de l’ile de Lampedusa, mais en présence de l’ambassadeur d’Erythrée - une des pires dictatures au monde - et du ministre de l’intérieur, Angelino Alfano, qui a été hué dans sa ville natale.

    https://soundcloud.com/mathilde-auvillain/un-naufrage-et-366

    #Lampedusa #Italie #migration #asile #réfugié

    • La vergogna dei morti
      –-> la honte des morts

      La solita passerella politica. Passerella “turbata” dall’accoglienza dedicata al Ministro dell’Interno Angelino Alfano, contestato da quanti urlavano: “Assassini, assassini, basta con la Bossi-Fini”. È terminata così la partecipazione del Ministro alla commemorazione dei 366 migranti morti nel naufragio del 3 ottobre a Lampedusa.

      http://www.lavalledeitempli.net/2013/10/21/46407

  • Per non dimenticare Lampedusa, istallazione al Comune di Sciacca dell’artista Recca

    –-> pour ne pas oublier #Lampedusa: installation dans la commune de #Sciacca de l’#artiste #Recca

    “Traversata”. È il titolo dell’istallazione artistica in ceramica e in legno realizzata dall’artista e ceramista saccense Francesco Recca e dedicata alle vittime dell’ultima strage di immigrati di Lampedusa. Sono delle mani che implorano aiuto ma che affondano nel mare senza possibilità di salvezza, tra pezzi di barca e scarpe galleggianti.

    Su iniziativa del sindaco Fabrizio Di Paola e dell’assessore alla Cultura Salvatore Monte l’opera di Francesco Recca è stata montata al centro dell’atrio superiore del Palazzo Municipale di Sciacca, “per non dimenticare quanto accaduto a Lampedusa, per riflettere sul dramma che vivono intere popolazioni martoriate da guerre e fame che, affidandosi a barche insicure, fuggono dalle proprie terre di origine affrontando i pericoli del mare, in cerca di un futuro migliore e di terre più fortunate”.

    Il sindaco Di Paola e l’assessore Monte ringraziano l’artista per la sensibilità e la disponibilità ad accogliere la richiesta delle Istituzioni a montare l’opera a Palazzo di Città.

    http://www.lavalledeitempli.net/2013/10/10/per-non-dimenticare-lampedusa-istallazione-al-comune-di-sciacca-de

    #art #Italie #migration #réfugiés #asile

  • Sinai – L’odissea eritrea

    Zwena ha gambe lunghe e sottili. Zwena ha poco più di vent’anni. Son belle le ragazze eritree e Zwena, bella, lo è per davvero. La faccia pressa sul ruvido tessuto sporco di sabbia. La sabbia del deserto s’insinua ovunque. Manca il respiro. Lo schiaffo e il pugno adesso non fanno più male. Il dolore è paralisi. Non l’urlo, non il pianto. Quasi anche quelli fossero morti in gola. L’uomo urla. I ricci capelli di Zwena tra gli artigli feroci. Strappa, tira e strappa ancora. Non gl’importa neppure d’averla. Lei non urla. La voce al telefono chiama: Zwena… Zwena…

    http://www.lavalledeitempli.net/2013/06/23/sinai-lodissea-eritrea

    #migration #Erythrée #enlèvement #kidnapping #Sinaï #désert_du_Sinaï #torture #violence #Israel #Egypte

  • Gli immigrati non pesano sul Sistema sanitario nazionale

    –-> traduction: les immigrés n’alourdissent pas le système sanitaire italien

    Lecce, 06/03/2013 (informazione.it) Ancora una volta lo “Sportello dei Diritti” interviene a sottolineare gli elementi positivi del fenomeno immigratorio in Italia, che senza alcun dubbio surclassano ogni aspetto di negatività determinato forse più da paure e xenofobia ed acuito da normative inadeguate ad affrontare i problemi, piuttosto che a risolverli. È anche questa volta lo facciamo con l’ineluttabile legge dei numeri che dimostra come gli stranieri residenti non siano un peso per il nostro Welfare ma, semmai, stanno contribuendo a rallentare con la loro laboriosità e la loro scarsa vena a sfruttare il nostro sistema di protezione sociale, i gravi effetti della crisi. Anche in questo caso sono dati ufficiali quelli pubblicati dall’Istituto Superiore della Sanità a seguito della presentazione dello studio dall’eloquente titolo “Farmaci e immigrati: Rapporto sulla prescrizione farmaceutica in un paese multietnico”. Il Rapporto, é stato illustrato ieri 4 marzo, nel corso del convegno “Prescrizione farmaceutica nella popolazione immigrata” in programma all’Iss ed é frutto della collaborazione fra lo stesso ente, la Società italiana di farmacia ospedaliera, la Società italiana di medicina delle migrazioni, la Cineca, il Consorzio Mario Negri Sud. Il dato più eloquente che suffraga la nostra tesi é che nello stesso anno la spesa farmaceutica media a carico del Ssn è stata di 72 euro per un cittadino immigrato e di 97 euro per uno italiano.Dallo studio é emerso anche che nonostante i tagli lineari, il nostro Servizio sanitario nazionale risulta essere ancora in grado di prendersi cura della popolazione immigrata residente in Italia – che nel 2011 erano oltre quattro milioni e mezzo, pari al 7,5% della popolazione – rendendo accessibili a tutti terapie e servizi. Inoltre, non risultano sussistere particolari differenze tra l’uso di farmaci da parte degli immigrati e da parte degli italiani, essendo nei primi solo di poco inferiore che nei secondi. Ma ciò che dovrebbe sorprendere di più i malpensanti e coloro che, anche tra le forze politiche hanno usato i grimaldello di un presunto sovrasfruttamento del nostro sistema sociale da parte degli immigrati, é il dato dell’incidenza degli immigrati sulla spesa farmaceutica complessiva che è pari solo ad un modesto 2,6%.L’indagine ha riguardato ben 710.879 persone, ossia il 16% della popolazione immigrata residente in Italia. L’età media è di 33 anni, le donne rappresentano il 53% del totale. Le statistiche hanno riguardato solo i dati relativi alla prescrizione farmaceutica territoriale del Ssn (prevalentemente effettuata da parte di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta). Il confronto è stato fatto con un campione della popolazione italiana pari per età e sesso. Sono stati comparati, fra l’altro, dati fra le popolazioni di immigrati di diverse nazionalità. Nel dettaglio, é possibile verificare che il 52% della popolazione immigrata e il 59% di quella italiana hanno ricevuto almeno una prescrizione di farmaci nel corso del 2011. Come già evidenziato, in media, la spesa farmaceutica a carico del Ssn nel corso dell’anno è stata di 72 euro per un cittadino immigrato e di 97 euro per un cittadino italiano. mentre per quanto riguarda il dato complessivo, in Italia, nel 2011, la spesa farmaceutica Ssn della popolazione immigrata é stata di 330 milioni di euro, pari al 2,6% della spesa farmaceutica complessiva. Per ciò che concerne le differenze di genere, anche tra i migranti, le donne consumano più farmaci rispetto agli uomini: hanno ricevuto almeno una prescrizione il 58% delle donne immigrate e il 65% delle italiane. Fra coloro che hanno ricevuto prescrizioni, la durata di trattamento è sovrapponibile: 232 e 237 dosi di farmaco per persona.Per ciò che concerne le fasce d’età ed in particolare i bambini, sono stati presi in considerazione esaminata 134.000 bambini figli di immigrati, dei quali il 76% nato in Italia. Di questi ultimi, oltre la metà, per l’esattezza il 54%, ha ricevuto almeno una prescrizione di farmaci nell’anno, a fronte del 60% dei bambini italiani. In media ciascun bambino immigrato ha ricevuto 2,4 confezioni rispetto a 2,6 degli italiani.
    Venendo ai tipi di farmaci, gli immigrati, usano più antidiabetici (1,6% rispetto a 1,1%), gastroprotettivi (10,3% vs 8,7%) e antiinfiammatori (11,3% vs 8,3%) a confronto degli italiani, mentre i nostri connazionali utilizzano più farmaci contro l’ipertensione (7,6% vs 6,5%) e l’ipercolesterolemia (2,4% vs 1,9%), antibiotici (36,6% vs 31,9%), farmaci contro i sintomi dell’asma e della Bpco (12,2% vs 8,1%). La prevalenza d’uso di antidepressivi è circa doppia nella popolazione italiana (3,9% vs 2%).
    Un ultimo dato che dovrebbe far riflettere gli operatori sanitari e chi si occupa d’integrazione riguarda il confronto fra Paesi di provenienza. Perché c’è un’ampia fascia di popolazione immigrata che accede poco o per nulla alle cure. Cinesi e kosovari sono i minori utilizzatori di farmaci: tra loro, solo il 36% dei cittadini ha ricevuto almeno una prescrizione da parte del Ssn nel corso del 2011. Sono invece sostanzialmente sovrapponibili alla popolazione italiana, intorno al 60% degli assistibili, le prevalenze negli immigrati provenienti da Perù, Nigeria, Marocco, Bangladesh e Albania. In questo caso, rileva Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, é necessario incentivare gli sforzi per l’integrazione e la mediazione linguistico-culturale, che devono essere rivolti ad una maggiore informazione nei confronti di tutti quegli immigrati che non escono allo scoperto e che evidentemente non si è potuto far rientrare in questa ricerca, pur avendo diritto alle cure di emergenza e alle cure salvavita.

    http://www.lavalledeitempli.net/2013/03/06/gli-immigrati-non-pesano-sul-sistema-sanitario-nazionale

    #migration #poids_économique #italie #santé #bilan_national