Je copie-colle ici les messages que j’ai publiés par le passé en commentaire à ce message (et je…

/714320

  • More than 50,000 unaccompanied child migrants went missing in Europe : Survey

    Highest number in Italy with nearly 23,000, notes Lost in Europe project

    More than 50,000 unaccompanied child migrants went missing after arriving in Europe, a survey by a European journalism project revealed Tuesday.

    “Italy has the highest number of registered missing unaccompanied minors, with 22,899, followed by Austria (20,077), Belgium (2,241), Germany (2,005), and Switzerland (1,226),” according to the Lost in Europe project, which gathered data from 13 European countries from 2021 - 2023.

    It said the number of missing children may be even higher because data is often unreliable and incomplete, and many European countries do not collect data on missing unaccompanied minors.

    “These shocking findings underscore the seriousness of the issue, with thousands of children missing and their whereabouts unknown,” it said.

    Aagje Ieven, head of Missing Children Europe, said, “The increased number of reports on missing unaccompanied minors serves as a sharp reminder of the giant iceberg that looms beneath the surface.”

    https://www.aa.com.tr/en/europe/more-than-50-000-unaccompanied-child-migrants-went-missing-in-europe-survey/3206605

    #disparitions #MNA #mineurs_non_accompagnés #enfants #enfance #migrations #asile #réfugiés #Italie #Autriche #Belgique #Allemagne #Suisse

    –-

    A mettre en lien avec les statistiques et chiffres des « enfants réfugiés disparus en Europe » —> l’exemple d’Ancona montre les raisons des départs de #MNA des centres d’accueil en Italie :
    https://seenthis.net/messages/714320

  • 1.173 minori stranieri non accompagnati scomparsi in 4 mesi

    In Italia ogni giorno spariscono quasi dieci MSNA: è un’emergenza non più trascurabile

    I grandi business illegali sono maniacalmente attenti ai minorenni, specialmente quelli non accompagnati e stranieri. Costano poco, fruttano molto.

    Le mafie internazionali costruiscono un reticolato che parte dalle frontiere africane per arrivare a quelle europee, una piovra che tenta con tentacoli illusori i ragazzini, pigiando i tasti dei soldi facili per far leva sugli allontanamenti.

    I minori stranieri non accompagnati (msna) che arrivano in Italia si possono sommariamente dividere in tre gruppi.

    Il primo è quello che mantiene contatti con la famiglia rimasta in Patria. Quest’ultima attua una pressione costante per le rimesse per fare campare nuclei numerosi e con carenze alimentari. E questo porta il minore a cercare “guadagno” facile e spesso illegale.

    Del secondo fanno parte coloro che sono totalmente soli e senza alcun riferimento parentale, con una psiche a brandelli dopo un viaggio estenuante. Rischiano di farsi irretire da sistemi economici illegali che illusoriamente garantiscono tutele: quindi spaccio di stupefacenti e sfruttamento sessuale.

    Il terzo è inserito all’interno del circuito di accoglienza e integrazione statale, quindi in teoria in un ambiente protettivo e volto all’inserimento socio – economico. Un sistema che ad oggi risulta presente in Italia ma non in modo sufficiente, come dimostrano i drammatici ed inquietanti dati degli allontanamenti dei msna.

    A questo si affianca la possibilità del ricongiungimento familiare, iter che risulta burocraticamente lungo e che, in numerose occasioni, proprio per la sua lentezza, porta il minore a rivolgersi ad altre “opzioni” sfruttate dalla criminalità organizzata. Sono molteplici, infatti, i casi di minori stranieri non accompagnati che come pedaggio per raggiungere rapidamente, e quindi illegalmente, un proprio parente entrano nel business del traffico di organi: un rene per raggiungere uno zio in Inghilterra.

    Un’emergenza trascurata

    Gli allontanamenti dei minori stranieri non accompagnati in Italia stanno raggiungendo stime drammatiche e seriamente preoccupanti: nell’anno 2022 (da gennaio ad aprile) sono spariti 1.173 minorenni. Questo significa che spariscono quasi 10 minori stranieri non accompagnati al giorno (9,775). Sono numeri spaventosamente alti e in netto aumento rispetto all’anno precedente (nel 2020, ad esempio, gli allontanamenti erano stati 308): praticamente ogni 2 ore e 45 minuti nel nostro Paese un ragazzino straniero non accompagnato sparisce nel nulla, senza lasciare tracce.

    E’ evidente che sparisce nel nulla per entrare nello scacchiere dell’economia sommersa: il primo mercato che mette le mani sui ragazzini soli è il business del traffico degli organi. Il traffico internazionale di organi è remunerativo almeno al pari di quello della droga: secondo i dati del think tank Global Financial Integrity, che si occupa di flussi finanziari illeciti, corruzione, commercio illecito e riciclaggio di denaro, frutta da 840 milioni a 1,7 miliardi di dollari all’anno e consiste in più di 12.000 trapianti illegali all’anno. Si arrivano a pagare 15.000 dollari per un rene, molti di più per un polmone, per il cuore, per il fegato, per il pancreas.

    Il traffico investe anche l’Africa, soprattutto la rotta migratoria orientale ovest: i minori che contraggono il debito per il viaggio, nel caso non riescano a completare il pagamento, danno un organo come pedaggio. Oppure vengono ammazzati dai trafficanti, che espiantano gli organi per portarli al confine egiziano in borse termiche: qui i “medici del Sahara”, di nazionalità egiziana, attuano le operazioni in ospedali da campo tirati su alla meno peggio e lontano dai centri abitativi: inchieste della BBC hanno accertato come l’Egitto sia diventato il supermercato del traffico di organi.

    Questi ospedali secondo il reportage di Panorama sono totalmente illegali e tra i soldi utilizzati per la loro costruzione ci sarebbero anche quei milioni che giungono dai partner europei per l’esternalizzazione delle frontiere. In Egitto un migrante irregolare, anche minorenne, rischia seriamente il carcere duro o di essere sottoposto a lavori forzati, oppure di finire assassinato per il macabro business della vendita degli organi. Purtroppo sono sempre più frequenti i ritrovamenti di carcasse di corpi senza organi lungo le spiagge delle coste africane dei Paesi settentrionali, e purtroppo spesso appartengono a persone che non raggiungono i diciotto anni.

    Il secondo business è quello dello spaccio degli stupefacenti: la mafia presta particolare attenzione ai msna, manodopera addirittura ad ancora più basso costo rispetto a quella italiana. Questo è testimoniato dai reati dei minorenni in carico ai Servizi Sociali (range 01.01.21 – 15.12.21): rapina (229), furto (169), estorsione (33), ricettazione (18) e stupefacenti (42) sono evidentemente reati non spuri, bensì riconducibili ad un sistema più articolato e più complesso, di criminalità organizzata ben radicata in Italia. Numeri più bassi rispetto agli italiani ma in proporzione più alti: questo significa che il minorenne straniero finisce più facilmente nel reticolo della organizzazioni criminali.

    Il terzo, lo sfruttamento lavorativo e quello sessuale: il minorenne abbandona il percorso scolastico. Il livello di dispersione scolastica nei giovani stranieri raggiunge picchi altissimi, basti pensare alla dispersione nella scuola secondaria di primo grado che vede Costa d’Avorio 8,9%, Bosnia 7,2% ed Egitto 7,1%1.

    Il ragazzino diserta la scuola per andare a lavorare in settori dove sono presenti fenomeni di iper-sfruttamento: aziende edili e ristoranti, gestiti da connazionali, soprattutto nel nord-Italia; raccolta di arance, mandarini, frutta e verdura al sud: dodici ore per due spicci, tendinite dopo due mesi ed enormi carichi di fatica.
    Intervenire subito

    Il 2022 si preannuncia un anno che mette con le spalle al muro il “non vedo, non sento e non parlo”: gli allontanamenti sono lievitati e sono destinati ad aumentare ancora di più poiché tanti minori stranieri non accompagnati stanno giungendo in Italia attraverso le diverse frontiere, sia terrestre o marittima. In quattro mesi (dal 1 gennaio 2022 al 30 aprile 2022) sono arrivati 5.239 msna: le istituzioni non possono non accorgersi di quanto accade sotto i loro occhi.

    Ad aggravare un contesto già drammatico, c’è poi l’emergenza Ucraina, di cui si parla molto in termini geopolitici e militari ma poco in relazione alla situazione dei minori: il 27,9% di minori stranieri non accompagnati presenti in Italia, esattamente 3.906, è di nazionalità ucraina. Stanno arrivando moltissimi bambini soli, senza nessuno, che facilmente possono diventare prede delle criminalità e dello sfruttamento e vittime un’altra volta.

    Ripetiamo, c’è un’emergenza evidente: le istituzioni non possono non accorgersi di quanto accade sotto i loro occhi.

    https://www.meltingpot.org/2022/05/1-173-minori-stranieri-non-accompagnati-scomparsi-in-4-mesi

    #Italie #réfugiés #asile #mineurs #mineurs_non_accompagnés #disparitions #enfants #enfance #migrations #chiffres #statistiques

    –-

    A mettre en lien avec les statistiques et chiffres des « enfants réfugiés disparus en Europe » —> l’exemple d’Ancona montre les raisons des départs de #MNA des centres d’accueil en Italie :
    https://seenthis.net/messages/714320

  • Undici minori appena sbarcati ad #Ancona abbandonano il centro di accoglienza

    Undici minori stranieri non accompagnati sudanesi ed eritrei hanno deciso di lasciare il centro di accoglienza di #Senigallia dove erano stati accolti dopo essere sbarcati dalle navi di soccorso al porto di Ancona. L’Ambasciata dei Diritti Marche con questo comunicato puntualizza alcune questioni, considerate anche le letture superficiali adottatte dalla stampa locale.

    Attorno alla vicenda delle navi da ricerca e soccorso, costrette inutilmente ad approdare nel porto di Ancona, si è fatto giustamente più volte notare come questa scelta sia in evidente violazione delle norme internazionali, che l’Italia ha sottoscritto in materia di diritti umani e soccorso in mare. Ma queste non sono le uniche violazioni gravi commesse in questa vicenda, essendoci dei minori a bordo il governo avrebbe dovuto attivarsi immediatamente per disporre tutte quelle misure a loro tutela per cui esiste una normativa chiara in tal senso (Convenzione di New York sui diritti del fanciullo – Ratificata e resa esecutiva con Legge n. 176/1991; Convenzione Europea de l’Aja sul rimpatrio dei minori – Ratificata con Legge n. 396 del 30 giugno 1975; solo per citare le più importanti). Con una grossolana semplificazione potremmo dire che queste leggi prevedono come debba essere sempre tutelato l’interesse del minore a salvaguardia della sua incolumità sia fisica che psichica oltre che relazionale. Chiaramente, essendo la questione dei minori di una delicatezza estrema, la normativa è capillare e non lascia spazio ad interpretazioni.

    Il Ministro dell’interno ne è sicuramente al corrente tanto che nel famoso e recente sbarco di Catania, conscio di questi diritti superiori, aveva provato ad effettuare uno sbarco “selettivo” provando a far scendere dalla nave di soccorso soltanto i minorenni. Sappiamo tutti poi come è andata a finire, tutte le persone indistintamente sono state sbarcate per evitare sanzioni di violazione al diritto internazionale. Costringere un minore ad un viaggio lungo e pericoloso senza nessun motivo è di una gravità assoluta.

    La questione dei Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) è una questione complessa e nota, non solo in Italia ma anche in tutti i paesi europei di confine come anche Spagna e Grecia dove decine di migliaia di minori spesso vengono costretti a correre dei rischi inutili. Ad Ancona nel corso degli anni si sono registrati casi simili 1arrivando addirittura a tentare la riammissione in Grecia di un minore 2.

    Dei numerosi minori provenienti dall’Afghanistan solo una parte hanno scelto di restare nel territorio; i più hanno preferito prolungare il loro viaggio verso la Francia, la Germania ed i paesi nordici. In questa fuga, nella quale qualcuno vorrebbe leggere un legittimo anelito alla libertà, purtroppo non c’è nulla di romantico e continuare il viaggio attraverso i confini europei li mette nuovamente a forte rischio: il rischio della tratta e dello sfruttamento minorile, il rischio di morire folgorato a Ventimiglia cercando di nascondersi in un treno, il rischio di morire assiderato nei percorsi alpini.

    Dopo un viaggio terribile, dopo la Libia, il barcone, il naufragio e il salvataggio, finalmente sono in un paese al sicuro dal quale però, se vogliono andarsene, devono farlo con lo stesso tipo di viaggio pericoloso e cioè sotto un camion, o attraversare il confine da clandestini; va bene un periodo di permanenza per i documenti, le cure se necessarie, però l’Italia diventa una prigione di fatto e per andarsene devono fuggire di nuovo

    Anche in questi casi, se non fosse per la presenza di attivisti lungo i confini del nord Italia ma anche a Calais o Melilla l’elenco dei morti sarebbe ulteriormente più lungo.

    Scappano perché l’Italia non è in grado di rassicurarli sul loro futuro, perché il tanto sbandierato sistema di relocation non ha mai funzionato; scappano perché l’Italia li ha trattati sempre come un problema da gestire.

    Scappano perché l’Europa neanche all’interno dei suoi confini è in grado di creare una canale sicuro di ricongiungimento familiare che sia capace di accompagnare in sicurezza il minore facendogli raggiungere la meta prefissata senza mettere continuamente a rischio la propria vita.

    https://www.meltingpot.org/2023/01/undici-minori-appena-sbarcati-ad-ancona-abbandonano-il-centro-di-accogli

    #Italie #réfugiés #asile #mineurs #mineurs_non_accompagnés #disparitions #enfants #enfance #migrations

    –-

    A mettre en lien avec les statistiques et chiffres des « enfants réfugiés disparus en Europe » —> l’exemple d’Ancona montre les raisons des départs de #MNA des centres d’accueil en Italie :
    https://seenthis.net/messages/714320

  • Lost in Europe | We investigate the disappearance of child migrants

    Lost in Europe is a cross-border journalism project investigating the disappearance of child migrants in Europe.

    https://lostineurope.eu

    #MNA #mineurs_non_accompagnés #asile #migrations #disparition #France #réfugiés #disparitions #enfants #enfance

    –-

    voir aussi ce long fil de discussion sur les #enfants_disparus :
    https://seenthis.net/messages/714320

    • Perdersi in Europa senza famiglia

      Attualmente ci sono in Italia più di 20mila Minori stranieri non accompagnati (Msna): sono soprattutto ragazzi adolescenti. È uno dei numeri più alti mai registrati dal 2015. Almeno 12 al giorno scappano dai centri e scompaiono. La situazione dei minorenni migranti in Europa è una delle questioni più urgenti di oggi.

      In questo libro Ferrara e Gennaro, due giornaliste del gruppo Lost in Europe, un pool di 28 giornalisti di 14 Paesi, recuperano le storie di ragazzi e ragazze, anche molto piccoli, troppo spesso invisibili in Europa.

      Un lavoro di giornalismo investigativo e collaborativo per rispondere ad alcune cruciali domande: quali sono le rotte che utilizzano i minori stranieri non accompagnati per raggiungere l’Europa? Quali sono i pericoli che corrono? L’Unione europea è davvero in grado di accoglierli e proteggerli?

      Storia dei numeri e delle istituzioni, reportage dal Mediterraneo centrale e dai confini tra Italia e Francia, il caso della Bosnia e della Grecia, il contrabbando di minori dal Kosovo, l’inchiesta sui bambini vietnamiti trafficati, gli orfani ucraini contesi e la situazione nelle maggiori città italiane con testimonianze sul campo.

      https://altreconomia.it/prodotto/perdersi-in-europa-senza-famiglia
      #livre

  • Nearly 17 child migrants a day vanished in Europe since 2018

    Investigation finds one in six were solo and under 15, as experts say cross-border cooperation ‘nonexistent’.

    At least 18,000 unaccompanied child migrants have disappeared after arriving in European countries including Greece, Italy and Germany.

    An investigation by the Guardian and the cross-border journalism collective Lost in Europe found that 18,292 unaccompanied child migrants went missing in Europe between January 2018 and December 2020 – equivalent to nearly 17 children a day.

    In 2020 alone, 5,768 children disappeared in 13 European countries.

    Most of the children who have gone missing over the past three years came to Europe from Morocco, but Algeria, Eritrea, Guinea and Afghanistan were also among the top countries of origin. According to the data available, 90% were boys and about one in six were younger than 15.

    The investigation, which collated data on missing unaccompanied minors from all 27 EU countries, as well as Norway, Moldova, Switzerland and the UK, found the information provided was often inconsistent or incomplete, meaning the true numbers of missing children could be much higher.

    Spain, Belgium and Finland provided figures only up to the end of 2019. Denmark, France and the UK provided no data at all on unaccompanied missing children.

    The findings of the investigation raise serious questions about the extent European countries are able or willing to protect unaccompanied child migrants.

    Federica Toscano, head of advocacy and migration at Missing Children Europe, a non-profit organisation that connects grassroots agencies across Europe, said the data was “extremely important” for understanding the scale of the problem in Europe. “The high number of missing children is a symptom of a child-protection system that doesn’t work,” she said.

    She said unaccompanied children were among the migrants most vulnerable to violence, exploitation and trafficking. “Criminal organisations are increasingly targeting migrant children,” said Toscano, “especially unaccompanied ones and many of them become victims of labour and sexual exploitation, forced begging and trafficking.”

    In March 2019, the Guardian and Lost in Europe found that at least 60 Vietnamese children had disappeared from Dutch shelters. Dutch authorities suspected they had been trafficked into Britain to work on cannabis farms and in nail salons.

    Herman Bolhaar, the Dutch national rapporteur on human trafficking, said the investigation showed the urgent need for cooperation at the European level to address why thousands of unaccompanied migrant children have disappeared without a trace. “We cannot lose sight of these children,” he said. “They deserve our protection.”

    While almost all of the countries in the investigation have detailed procedures in place intended to deal with the disappearance of unaccompanied minors, they do not always work well in practice, according to a 2020 report from the European Migration Network, part of the European Union. Problems include failure to follow up when children are reported missing and insufficient cooperation between police and asylum or child protection authorities.

    “Very little is recorded in a file of a missing migrant child,” said Toscano, “and too often it is assumed that a migrant child is somewhere safe in another country, although cross-border collaboration on these cases is practically nonexistent.”

    There are multiple reasons why children go missing, she said, including “the lengthy and burdensome procedures to obtain international protection or to be reunited with their family”. Many were also held in inadequate facilities, often with no access to education, she added.

    A spokesperson for the European commission said there was “deep concern about children going missing”, adding that member states needed “to take action to prevent and respond to the disappearances of children in migration … by improving data collection and cross-border collaboration.”

    https://www.theguardian.com/global-development/2021/apr/21/nearly-17-child-migrants-a-day-vanished-in-europe-since-2018

    #MNA #mineurs_non_accompagnés #asile #migrations #disparition #Europe #réfugiés #disparitions #enfants #enfance #réfugiés

    –-

    ajouté au fil de discussion autour des #statistiques de la « disparition » de MNA :

    https://seenthis.net/messages/714320
    #chiffres

    • Kako izbjeglička djeca nestaju u Evropi

      U posljednje tri godine nestalo je više od osamnaest hiljada izbjegličke djece koja su se domogla Evrope, pokazuje novo istraživanje. Državne institucije nemaju pojma gdje su djeca, ali su vjerovatno u velikoj opasnosti.

      Policijska kontrola na granici Njemačke i Poljske. Zaustavljen je automobil – vozač je Poljak, četvoro putnika su Vijetnamci bez isprava. Među njima je i djevojčica od petnaest godina. Kako je maloletna, a niko od saputnika joj nije rod, djevojčica završava u jednom državnom smještaju za djecu u njemačkoj pokrajini Brandenburg.

      Za taj slučaj su reporteri javnog servisa rbb doznali iz dokumentacije berlinskog Državnog tužilaštva. Jer djevojčica je nestala nedugo pošto je smještena u dom. Jedan od zaposlenih u domu prijavio je nestanak, i to je bilo to. Vijetnamska djevojčica je postala broj u statistici.

      Koliko ima djece sa sličnom sudbinom? To sada otkriva analiza novinarske grupe „Lost in Europe" („Izgubljeni u Evropi") u kojoj sarađuju reporteri londonskog Gardijana, holandskog servisa VPRO, njemačkog rbb i drugi. Prema istraživanju, od 2018. do 2020. je u Evropi nestalo 18.292 djece koja su stigla kao „maloljetne izbjeglice bez pratnje“ i za koju su bile nadležne institucije evropskih država.

      Ali, moguće je da je i više djece nestalo jer pojedine države vode manjkavu statistiku. Recimo, Francuska, Danska i Rumunija ne prikupljaju ove podatke. Bugarska ne pravi razliku između maloljetnika koji dođu sa starateljima i onih koji dođu sami.

      Evropska komisija zna za ove probleme. Ilva Johanson, komesarka za unutrašnje poslove, kaže da je Brisel već pozivao članice EU da „moraju da preduzmu više protiv nestanaka izbjegle djece, između ostalog boljim prikupljanjem podataka“.

      Prinuđena da trguje drogom

      Verena Kek iz međunarodne organizacije za dječija prava ECPAT vjeruje da je pravi broj djece kojima se u Evropi gubi trag zapravo mnogo viši. Kritikuje što se EU ne bavi ovim problemom zajednički, niti postoji centralni registar nestalih. „Za djecu i omladinu ovo može da ima fatalne posledice jer mogu dopasti u situaciju u kojoj su izrabljivani. A ako niko ne zna da su nestali, niko ih i ne traži.“

      Vijetnamska djevojčica sa početka priče nađena je poslije nekoliko mjeseci – slučajno. Policija je pronašla tokom racije u jednom stanu u Berlinu. Dijete je živjelo sa vijetnamskim parom koji je ilegalno prodavao drogu i cigarete. Ispostavilo se da je djevojčica bila primorana da radi u studiju za manikir za tri stotine eura mjesečno, da prodaje cigarete i isporučuje narkotike.

      U Njemačkoj je u posljednje tri godine prijavljeno 7.806 ovakvih nestanaka, ali se djeca uglavnom ponovo pronađu. Međutim, 724 njih nikada nije otkriveno. Najčešće nestaju djeca porijeklom iz Avganistana, zatim iz Maroka i Alžira.

      Pa i ovdje je statistika upitna. Savezni ured za kriminalistiku (BKA) koji je zadužen za registar nestalih priznaje da je to kod izbjegličke djece veoma teško jer nemaju papire. Neki bivaju registrovani više puta kao nestali, neki budu sasvim izostavljeni.

      To je skandal, grmi Holger Hofman iz organizacije Njemačka pomoć djeci. „Koliko znamo, nema pouzdanih podataka, čak ni približno. Takve rupe u znanju širom otvaraju vrata kriminalnim mrežama.“

      Evropski problem

      Europol je još 2016. upozoravao na kriminalne mreže koje iskorištavaju djecu koja sama izbjegnu u Evropu. U januaru ove godine je i BKA saopštio da se zna za vijetnamske bande koje trguju ljudima.

      Koliko je problem evropski, tragično je dokazao primjer iz oktobra 2019. godine. Tada je u kamionu-hladnjači nadomak Londona nađeno 39 mrtvih Vijetnamaca. Kamion je doputovao iz Belgije. Među žrtvama su bila dva dječaka koji su desetak dana ranije pobjegli iz jednog doma u Holandiji.

      Tamo ih je prethodno dovela holandska policija koja ih je pronašla u jednom drugom kamionu – koji je krenuo iz Kelna.

      https://www.dw.com/bs/kako-izbjegli%C4%8Dka-djeca-nestaju-u-evropi/a-57243605

  • Disparition de mineurs : la responsabilité de l’Europe

    “On ne sait pas où ils sont, ce qu’ils sont en train de faire ou avec qui ils sont”. C’est ainsi que Brian Donald, chef de cabinet d’Europol, l’office de police criminelle de l’Union européenne, commente le chiffre de 10’000 enfants disparus annoncé par son agence à The Observer en janvier 2016. Un chiffre-choc qui ne s’appuie sur aucune étude, rapport ou communiqué de presse sur le sujet, tout en pointant du doigt « des bandes criminelles pan-européennes [ciblant] les mineurs à des fins d’exploitations sexuelles et esclavage » (The Observer, 30.01.2016) (1).


    https://asile.ch/2017/01/24/decryptage-disparition-de-mineurs-responsabilite-de-leurope
    #disparitions #asile #migrations #réfugiés #enfants #enfance #MNA #Europe #responsabilité

    Ce texte que j’ai écrit il y a plus d’une année a été publié sur @vivre, mais bizarrement je ne l’ai pas mis sur seenthis... Du coup, je le signale maintenant, une année après sa publication...
    Il y a pas mal de liens vers d’autres articles et rapports qui traite de la question, qui est d’ailleurs aussi pas mal couverte sur seenthis : https://seenthis.net/recherche?recherche=%23disparitions+%23mna

    • Enfants migrants disparus : la vérité sur un scandale humanitaire

      Selon #Europol, ils seraient au moins 10 000 en Europe. Isolés, plusieurs d’entre eux seraient tombés dans les filets des réseaux criminels et des trafiquants en tous genres. Des chiffres et des faits alarmants, qui restent pourtant largement imprécis. Et occultent la véritable cause des « disparitions » : la faillite de l’Union européenne dans la gestion des mineurs non accompagnés.

      « Une infrastructure criminelle entière s’est développée dans les dix-huit derniers mois, exploitant le flux des migrants. » Le 30 janvier dernier, dans une tonitruante interview à The Observer, version dominicale du quotidien anglais The Guardian, Brian Donald, un responsable d’Europol, « révèle » qu’au moins 10 000 mineurs migrants non accompagnés (MNA) auraient disparu en Europe pendant les deux dernières années, dont la moitié en Italie et environ mille en Suède. Fait alarmant, selon l’agence européenne de police, nombre d’entre eux auraient été happés par des réseaux criminels et des trafiquants. Ils seraient victimes d’exploitation sexuelle et d’esclavage. « Les criminels actifs dans le trafic d’êtres humains apparaissent maintenant dans nos fichiers du trafic de migrants », alerte Brian Donald dans le dominical britannique.

      Ces déclarations, relayées par la majorité des grands médias européens, ont effrayé et choqué. Mais si la menace des réseaux criminels est réelle, le chiffre d’Europol de 10 000 enfants disparus demeure largement imprécis, pour ne pas dire erroné, selon l’Unicef. « Nous n’avons pas de preuves. Nous ne savons rien sur les chiffres. Europol parle d’enfants disparus : cela ne veut pas dire qu’ils sont perdus, ce sont des enfants qui ne sont pas enregistrés dans un système de données », nous explique Sarah Crowe, porte-parole de l’organisation. « Le chiffre d’Europol provient des signalements à la police. C’est une info brute qui ne prend pas en compte les jeunes non identifiés. Et il n’y a pas d’investigation pour connaître les causes car il n’y a personne pour réclamer une enquête, contrairement aux enfants disparus de parents français », ajoute Laurent Delbos, responsable du plaidoyer à l’association française Forum réfugiés-Cosi, et coordinateur d’un rapport européen sur « Le droit d’asile des mineurs isolés étrangers dans l’Union européenne » (2012).

      DES STATISTIQUES MYOPES

      Les données officielles sur les mineurs isolés restent aléatoires. Selon le Haut-Commissariat des Nations Unies pour les réfugiés (HCR) et l’Unicef, plus de cent mille enfants migrants non accompagnés ont été enregistrés en 2015 en Europe, dont 35 000 ont demandé l’asile uniquement en Suède, plus de 60 000 ont été enregistrés en Allemagne et 9000 en France. La plupart auraient entre 14 et 17 ans. Du fait de la mobilité du parcours migratoire et des réalités différentes dans chaque État, il est difficile de disposer de statistiques fiables et, donc, crédibles. Un problème que critiquait déjà sévèrement le Parlement européen dans une retentissante résolution du 12 septembre 2013, déplorant « le manque de statistiques officielles fiables concernant les mineurs non accompagnés ». Afin de mieux appréhender la situation de ces jeunes et d’assurer leur protection de manière plus efficace, le parlement de Strasbourg a réclamé des États membres et de la Commission européenne qu’ils améliorent la collecte des statistiques, notamment en utilisant les outils déjà disponibles sur le plan européen, à savoir Eurostat, Frontex, le Bureau européen d’appui en matière d’asile (BEAA) et le Réseau européen des migrations.

      Si le trafic d’êtres humains s’est indéniablement développé avec l’augmentation du nombre de réfugiés en Europe, en particulier sur la route des Balkans, les principales raisons de la disparition des enfants migrants semblent se situer ailleurs. Sur le média Open Democracy, Nando Sigona et Jennifer Allsopp, chercheurs aux universités de Birmingham et d’Oxford, affirment que la principale cause de disparition a peu de lien avec les infrastructures criminelles pan-européennes. Elle aurait plutôt pour origine le fossé qui sépare, d’une part, la gestion des mineurs non accompagnés par les autorités étatiques et, d’autre part, la façon dont ces jeunes envisagent leur migration. En effet, de nombreux mineurs isolés sont enregistrés dans un pays de transit, comme la Grèce, l’Italie ou les pays des Balkans, avant de continuer leur chemin vers un pays de destination différent, souvent l’Allemagne, la Suède ou l’Angleterre, pour rejoindre des membres de leur famille ou des amis. Il n’est pas rare que les enfants s’enfuient des centres, frustrés par de longues procédures d’asile.

      « Les enfants ont peur d’être enfermés dans un centre trop longtemps, comme cela arrive par exemple en Italie et en Grèce. Ils fuient les centres quand le processus de détermination s’éternise », confirme Sarah Crowe de l’Unicef. « Les disparitions, ce sont avant tout les poursuites du parcours migratoire. Europol parle de 5000 mineurs en Italie sur les 10 000 disparus. Normal, car l’Italie est avant tout un pays de transit », explique Laurent Delbos de Forum réfugiés-Cosi. Comme le rappellent les chercheurs Nando Sigona et Jennifer Allsopp, « le compte des ‘disparus’ est moins simple que les informations d’Europol veulent nous le faire croire ».

      NON ASSISTANCE À PERSONNES VULNÉRABLES

      En Angleterre, les cas d’enfants disparus rapportés par les autorités locales varient d’une absence de quelques heures à une disparition permanente. En Italie, un enfant évaporé dans la nature, mais qui réapparait dans un autre État, peut rester enregistré dans le registre des personnes disparues. Il n’est également pas rare, toujours en Italie, qu’un mineur soit comptabilisé deux fois, par des autorités différentes. Il arrive même aux enfants de mentir sur leur âge. « Les enfants qui voyagent seuls cachent parfois leur âge, parce qu’ils ont peur de se retrouver bloqués dans des centres », confirme Sarah Crowe.

      Aujourd’hui, la disparition des radars de milliers d’enfants migrants non accompagnés résulte donc avant tout des failles du système, d’une débâcle de Bruxelles et des Etats européens dans leur gestion de la « crise » des réfugiés. « S’il y a un risque de traite par des réseaux criminels, c’est d’abord un constat de faillite de prise en charge de ces jeunes par les États », déplore Laurent Delbos. En France, certaines collectivités territoriales, comme le département de Loire-Atlantique, peuvent même se retrouver hors-la-loi à cause de la mauvaise gestion des centres d’accueil. Ainsi, le 12 août 2015, le Tribunal administratif de Nantes a-t-il condamné le département à héberger un mineur non accompagné, le neuvième depuis que la collectivité a refusé d’accueillir des jeunes demandeurs d’asile, pour cause de saturation de ses centres.
      En Bulgarie, le HCR alerte sur le cas de mineurs non accompagnés pris en charge dans les centres d’accueil dans l’attente de leur procédure d’asile ; ils sont toujours déscolarisés dans cet Etat de transit : « Le gouvernement nous a rapporté trente cas d’enfants non accompagnés ou séparés, âgés de moins de 18 ans », nous confie Kitty McKinsey, porte-parole du HCR à Sofia. « Aucun de ces jeunes ne fréquente l’école. » En Grèce, face à l’afflux de réfugiés sur les îles, le manque de protection juridique des mineurs non accompagnés est criant. Cette non-assistance à personnes vulnérables forme le terreau sur lequel prospèrent les organisations criminelles, ce que redoute Europol.

      Dans un reportage paru dans Le Monde du 11 février 2016 — titré « La jeunesse sacrifiée des réfugiés mineurs » — une psychologue d’un centre d’accueil à Lesbos se dit préoccupée par Fatima, une Somalienne de 16 ans : « Je suis certaine à 90% qu’elle est victime d’un trafic humain et qu’elle a déjà subi des horreurs (...) Deux hommes étranges la recherchent sur l’île. Il va falloir redoubler de vigilance à son égard ; et de patience. Rien ne sert d’ouvrir des blessures que l’on ne pourra pas soigner ici... »

      Pour pallier l’absence de protection et les risques d’exploitation des enfants, le HCR et l’Unicef ont lancé, fin février, un programme destiné aux femmes et aux mineurs réfugiés. L’ouverture de vingt « Blue Dots » — centres d’aides, assurant les services pratiques, l’identification des personnes, le soutien psychosocial ou les conseils juridiques — a été prévue en Grèce et dans les Balkans. « Cependant, ces centres ne remplacent pas la responsabilité et l’obligation des États de faire leur possible pour fournir un soutien et une protection aux personnes fuyant la guerre et la violence, en particulier celles qui ont des besoins spécifiques », assure le HCR.

      La résolution du Parlement européen du 12 septembre 2013 est pourtant sans appel. Elle condamne vivement « les lacunes existant en matière de protection des mineurs non accompagnés au sein de l’Union européenne » et elle dénonce « les conditions d’accueil souvent déplorables de ces mineurs ainsi que les nombreuses violations de leurs droits fondamentaux dans certains États membres ».

      Mais l’autre « péril » pour les mineurs migrants non accompagnés est d’atteindre l’âge adulte. Face à une politique européenne de moins en moins tolérante vis-à-vis des réfugiés, ils risquent à tout moment le renvoi, même après des années d’intégration. En février 2016, le Bureau of Investigative Journalism, une ONG anglaise indépendante qui travaille en collaboration avec la BBC, le Guardian et Mediapart, a révélé que 2 748 jeunes ont été expulsés du Royaume-Uni entre 2007 et 2015 vers des pays instables ou en guerre comme l’Afghanistan, l’Irak, l’Iran, la Libye ou la Syrie.

      MULTIPLICATION DES RENVOIS ET... DES NOYADES

      En Norvège, le Parti du progrès (FrP), formation populiste entrée au gouvernement en octobre 2013 aux côtés des conservateurs, a imprimé progressivement son empreinte dans la société. Alors que la règle tacite était de ne pas renvoyer des mineurs étrangers ayant vécu pendant des années dans le pays, la Norvège a expulsé 528 enfants étrangers en 2015. Pour le magazine du Monde, la photographe norvégienne Andrea Gjestvang a suivi quatre d’entre eux pendant trois mois. « Ils parlent de paix, mais ils ne la construiront pas en envoyant des enfants au Yémen ou en Afghanistan. Ils donnent le prix Nobel de la paix à Malala Yousafzai, mais ils ne font pas la paix dans leur vie », déplore Joséphine, une adolescente nigériane expulsée, suivie par la photographe.

      Sans oublier que de nombreux enfants meurent tragiquement aux portes de l’Europe, avant de risquer d’être pris dans les filets de la criminalité ou d’essuyer l’humiliation du renvoi. La photo du petit Aylan, un enfant syrien de 3 ans mort sur une plage de Bodrum en Turquie en septembre 2015, a ému le monde entier et suscité une prise de conscience. Mais selon le HCR, depuis septembre, deux Aylan seraient morts chaque jour en tentant de rejoindre les côtes européennes.

      Les enfants forment la population la plus vulnérable et la plus exposée aux noyades en mer. Ainsi, 340 enfants, souvent des bébés ou des bambins, ont trouvé la mort en Méditerranée entre septembre 2015 et février 2016. Dans un communiqué conjoint, en date du 19 février, le HCR, l’Unicef et l’Office international des migrations (OIM) estiment même que « le nombre total des enfants décédés pourrait être encore plus grand, avec leurs corps perdus en mer et jamais retrouvés ».


      https://www.lacite.info/politiquetxt/2016/4/19/enfants-migrants-disparus?rq=disparus

    • Et la solution préconisée par l’UE face à ce problème ?
      Prendre de force les #empreintes_digitales des MNA

      Activists slam EU plan to force migrant kids to give fingerprints

      Activists have raised concerns about new EU plans to allow police to force migrant children to have their fingerprints taken. The aim is to prevent unaccompanied minors from going missing or ending up in the hands of criminal gangs. Critics say coercion is not the answer.

      “We have been pushing for lowering the age of taking fingerprints of migrant children from 14 to 6,” Anna-Maria Corazza Bildt, an MEP with the right-wing European People’s Party told RFI. “It’s extremely difficult for law enforcement authorities to find them, to identify them and to protect them if they’re not fingerprinted.”

      http://en.rfi.fr/europe/20180426-eu-sparks-row-plan-force-migrant-children-be-fingerprinted
      #coercition #Eurodac

    • "L’esercito dei bambini fantasma" cresce sempre di più: 5.526 minorenni spariti solo nel #2017

      Negli ultimi sei anni i minori stranieri non accompagnati giunti in Italia sono 62.672.
      Tra i censiti, però, uno su quattro scappa dalla rete dei sistemi di accoglienza: per raggiungere familiari in altri paesi europei, perché troppo frustrante aspettare i tempi dell’iter per la protezione internazionale.

      http://www.meltingpot.org/SOS-Minori-Stranieri-Non-Accompagnati.html
      #Italie